La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Dalle stelle alle stalle come il suo compare Silvio.
Hanno chiuso in bellezza.E troverranno ancora dei c.......che continueranno a votarli.
Ciao
Paolo11
Hanno chiuso in bellezza.E troverranno ancora dei c.......che continueranno a votarli.
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Paolo11
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Ecco cosa e' capace di fare il Regime! Aiutate i Radicali ad ottobre per la raccolta delle firme contro questi "stronzi"!
IL BINARIO MORTO DEL PARLAMENTO
articolo di Furio Colombo su Il Fatto del 25 maggio 2012
Venti ore di tenace lavoro per non rischiare di lasciare i partiti senza soldi. Tutto avviene con uno strano silenziatore perche' bisogna passare in fretta da un comma all'altro, dal mio emendamento al tuo, tanto vogliono tutti la stessa cosa. Soldi (un po' meno di prima) per ciascun partito, e l'onorabilita' perduta. "Perche' non siamo tutti Belsito e Lusi". Anzi, dobbiamo ascoltare un vigoroso discorso in difesa dei tesorieri. Non stanno pensando altro, fuori, in Italia, specialmente nelle zone del terremoto e fra le tribu' degli esodati. E Beppe Grillo li aspetta. Poi tocchera' ai sociologi spiegare lo strano voto "ne' di destra ne' di sinistra". Giusto.
Qui tranne i Radicali, Di Pietro, Arturo Parisi e alcuni di noi (noi: coloro che hanno dichiarato il dissenso) sparsi nel compatto Pd, tutti votano uguale. Sembra che sia al lavoro un bravo scenografo che di volta in volta fa apparire, e poi cancella, due paesaggi diversi. Il primo e' pauroso al punto che le autorita' di governo avvertono: non possiamo aiutare le vittime del terremoto. Ma improvvisamente la scena si illumina e compare una politica seria e affidabile che compie un grande gesto: dona meta' del suo finanziamento pubblico ai bisogni del Paese. Il problema e' che i soldi, sia quelli da incassare sia quelli da donare, non ci sono piu', come ha gia' avvisato il governo, come ci stanno dicendo gli altri Paesi europei. Allora come pagare la politica? E' un problema che condividiamo con il resto del mondo. Ma gli italiano NON SOLO HANNO GIA' DETTO CHE COSA PENSANO DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI NEL FAMOSO E STRAVINTO E RIMOSSO REFERENDUM DEI RADICALI. Sono stati anche costretti ad assistere all'acquisto di diamanti da parte della vicepresidente del Senato e del suo collega Stiffoni e alla distribuzione delle "paghine" ai ragazzi Bossi, tutto (e ben altro) con soldi pubblici. Episodi di colore, direte. Ma c'e' la solida testimonianza del senatore Lusi a darci notizie, in parte false e in parte vere, sullo stato di degrado e il livello di vergogna.
Ma il vero, disorientante problema e' la ferma linea di condotta del versante presentabile dei partiti. Possibile che nessuno abbia intravisto il dislivello fra cio' che accade qui dentro e cio' che sta succedendo la' fuori, dove ci sono abbandono, isolamento, paura e rischio di rivolta? Il treno del Parlamento, affollato di maggioranza senza partito e di partiti senza maggioranza, continua a correre, confidente e veloce, su un binario morto. Dispiace, ma andra' a sbattere.
IL BINARIO MORTO DEL PARLAMENTO
articolo di Furio Colombo su Il Fatto del 25 maggio 2012
Venti ore di tenace lavoro per non rischiare di lasciare i partiti senza soldi. Tutto avviene con uno strano silenziatore perche' bisogna passare in fretta da un comma all'altro, dal mio emendamento al tuo, tanto vogliono tutti la stessa cosa. Soldi (un po' meno di prima) per ciascun partito, e l'onorabilita' perduta. "Perche' non siamo tutti Belsito e Lusi". Anzi, dobbiamo ascoltare un vigoroso discorso in difesa dei tesorieri. Non stanno pensando altro, fuori, in Italia, specialmente nelle zone del terremoto e fra le tribu' degli esodati. E Beppe Grillo li aspetta. Poi tocchera' ai sociologi spiegare lo strano voto "ne' di destra ne' di sinistra". Giusto.
Qui tranne i Radicali, Di Pietro, Arturo Parisi e alcuni di noi (noi: coloro che hanno dichiarato il dissenso) sparsi nel compatto Pd, tutti votano uguale. Sembra che sia al lavoro un bravo scenografo che di volta in volta fa apparire, e poi cancella, due paesaggi diversi. Il primo e' pauroso al punto che le autorita' di governo avvertono: non possiamo aiutare le vittime del terremoto. Ma improvvisamente la scena si illumina e compare una politica seria e affidabile che compie un grande gesto: dona meta' del suo finanziamento pubblico ai bisogni del Paese. Il problema e' che i soldi, sia quelli da incassare sia quelli da donare, non ci sono piu', come ha gia' avvisato il governo, come ci stanno dicendo gli altri Paesi europei. Allora come pagare la politica? E' un problema che condividiamo con il resto del mondo. Ma gli italiano NON SOLO HANNO GIA' DETTO CHE COSA PENSANO DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI NEL FAMOSO E STRAVINTO E RIMOSSO REFERENDUM DEI RADICALI. Sono stati anche costretti ad assistere all'acquisto di diamanti da parte della vicepresidente del Senato e del suo collega Stiffoni e alla distribuzione delle "paghine" ai ragazzi Bossi, tutto (e ben altro) con soldi pubblici. Episodi di colore, direte. Ma c'e' la solida testimonianza del senatore Lusi a darci notizie, in parte false e in parte vere, sullo stato di degrado e il livello di vergogna.
Ma il vero, disorientante problema e' la ferma linea di condotta del versante presentabile dei partiti. Possibile che nessuno abbia intravisto il dislivello fra cio' che accade qui dentro e cio' che sta succedendo la' fuori, dove ci sono abbandono, isolamento, paura e rischio di rivolta? Il treno del Parlamento, affollato di maggioranza senza partito e di partiti senza maggioranza, continua a correre, confidente e veloce, su un binario morto. Dispiace, ma andra' a sbattere.
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Intervista a Maurizio Turco da Il Tempo del 25 maggio 2012
"NON SI GIOCA ALLA LOTTERIA COI SOLDI PUBBLICI"
"La verita' e' che aveva ragione il suo direttore, Sechi"
In che senso scusi?
"Non si costruisce una legge del genere nel "buio" delle commissioni, un simile provvedimento andava discusso senza veli, davanti all'opinione pubblica, per far capire a tutti di cosa si stava parlando"
Non si e' capito secondo lei?
"Si e' fatto passare il messaggio che i partiti stanno rinunciando ai soldi loro. La colpa e' dei mezzi di comunicazione, quasi tutti. A partire dalla Rai. Ma d'altronde e' ovvio: i vertici li nominano proprio "loro". "Loro" sono i partiti che ieri, alla Camera, hanno dato il primo si' al ddl che, di fatto, riabilita il finanziamento pubblico. "Lui" invece e' Maurizio Turco, deputato dei Radicali eletto nelle fila del Pd. Durissimo con il disegno di legge.
Il suo intervento finale ha fatto rumore. Ha evocato un nuovo referendum...
"Il problema e' che la votazione di oggi (ieri, ndr) ha pregiudicato il dibattito sulla riforma dell'articolo 49 della Costituzione, quello che disciplina la vita dei partiti. Sarebbe stato giusto discutere prima quello, e poi decidere quanti soldi concedere. Invece ora e' passato il concetto di partito vecchia maniera, quello del finanziamento pubblico, quello dell'occupazione dello Stato. E non parliamo di come e' stato fatto: con una fretta senza precedenti, costringendo il dibattito in due giorni perche' qualche giornale potesse vantarsi di aver vinto la sua battaglia".
E in piu' si e' tradita la volonta' popolare del 1993
"Vede, io non credo che i referendum debbano durare in eterno. Le cose cambiano, puo' anche tornare il finanziamento. Ma bisogna chiamare tutto con il proprio nome, non mascherarlo come si trattasse davvero di un "taglio". Invece in passato si davano ai partiti 49 milioni ogni cinque anni. Ora si e' arrivati a 91 milioni in un solo anno".
Ma qualcosa di buono nella legge ci sara' pure...
"Il problema e' che nessuno ha ancora letto il testo per intero. Ci sono state tante di quelle modifiche che alla fine ne e' venuto fuori un guazzabuglio. Ora la palla passera' ai tribunali, chissa' se questa legge sara' effettivamente applicabile".
Si riferisce alla questione della Corte dei Conti?
"Fin dal '93 e' stata costretta a fare controlli molto blandi, basati solo su quello che dichiaravano i partiti. Ma questo non accadeva per caso: era il Parlamento a non dare i giusti poteri. Adesso che ha deciso di darli, vuole esautorare la Corte dei Conti che, per la Carta, sarebbe l'unico organo deputato a farli, quei controlli".
Un disastro quindi?
"A livello di merito ci sono piu' ombre che luci. Se si guarda alla forma, vedo solo aspetti negativi"
Concentriamoci su quelli
"Prenda il permesso di investire in titoli di Sato. Non si puo' dare mandato di giocare alla lotteria coi soldi dei cittadini. Belsito e' stato criticato per aver investito a Cipro. Questa legge l'ha legalizzato: in fondo Cipro fa parte dell'Unione Europea. E poi, mi spieghi, che differenza c'e' tra titoli, diamanti o immobili? Quelli non sono investimenti?".
Almeno si e' introdotto il cofinanziamento: i partiti saranno spinti a cercare soldi anche dai privati...
"Sempre pubblici sono".
Perche'?
"Perche', magari a "foraggiare" i movimenti saranno Eni, Finmeccanica o quant'altro. Per quali motivi bisognerebbe chiederlo ai consiglieri d'amministrazione. Che sono nominati, guarda caso, dai partiti".
Mi sembra che lei sia pronto alla battaglia.
"L'abbiamo gia' annunciato. Quando la legge sara' passata anche in Senato cominceremo a raccogliere le firme, gia' a ottobre con l'IdV".
Nessun ripensamento?
"I partiti comincino ad abbandonare le poltrone nei cda degli enti pubblici, poi ne riparliamo".
"NON SI GIOCA ALLA LOTTERIA COI SOLDI PUBBLICI"
"La verita' e' che aveva ragione il suo direttore, Sechi"
In che senso scusi?
"Non si costruisce una legge del genere nel "buio" delle commissioni, un simile provvedimento andava discusso senza veli, davanti all'opinione pubblica, per far capire a tutti di cosa si stava parlando"
Non si e' capito secondo lei?
"Si e' fatto passare il messaggio che i partiti stanno rinunciando ai soldi loro. La colpa e' dei mezzi di comunicazione, quasi tutti. A partire dalla Rai. Ma d'altronde e' ovvio: i vertici li nominano proprio "loro". "Loro" sono i partiti che ieri, alla Camera, hanno dato il primo si' al ddl che, di fatto, riabilita il finanziamento pubblico. "Lui" invece e' Maurizio Turco, deputato dei Radicali eletto nelle fila del Pd. Durissimo con il disegno di legge.
Il suo intervento finale ha fatto rumore. Ha evocato un nuovo referendum...
"Il problema e' che la votazione di oggi (ieri, ndr) ha pregiudicato il dibattito sulla riforma dell'articolo 49 della Costituzione, quello che disciplina la vita dei partiti. Sarebbe stato giusto discutere prima quello, e poi decidere quanti soldi concedere. Invece ora e' passato il concetto di partito vecchia maniera, quello del finanziamento pubblico, quello dell'occupazione dello Stato. E non parliamo di come e' stato fatto: con una fretta senza precedenti, costringendo il dibattito in due giorni perche' qualche giornale potesse vantarsi di aver vinto la sua battaglia".
E in piu' si e' tradita la volonta' popolare del 1993
"Vede, io non credo che i referendum debbano durare in eterno. Le cose cambiano, puo' anche tornare il finanziamento. Ma bisogna chiamare tutto con il proprio nome, non mascherarlo come si trattasse davvero di un "taglio". Invece in passato si davano ai partiti 49 milioni ogni cinque anni. Ora si e' arrivati a 91 milioni in un solo anno".
Ma qualcosa di buono nella legge ci sara' pure...
"Il problema e' che nessuno ha ancora letto il testo per intero. Ci sono state tante di quelle modifiche che alla fine ne e' venuto fuori un guazzabuglio. Ora la palla passera' ai tribunali, chissa' se questa legge sara' effettivamente applicabile".
Si riferisce alla questione della Corte dei Conti?
"Fin dal '93 e' stata costretta a fare controlli molto blandi, basati solo su quello che dichiaravano i partiti. Ma questo non accadeva per caso: era il Parlamento a non dare i giusti poteri. Adesso che ha deciso di darli, vuole esautorare la Corte dei Conti che, per la Carta, sarebbe l'unico organo deputato a farli, quei controlli".
Un disastro quindi?
"A livello di merito ci sono piu' ombre che luci. Se si guarda alla forma, vedo solo aspetti negativi"
Concentriamoci su quelli
"Prenda il permesso di investire in titoli di Sato. Non si puo' dare mandato di giocare alla lotteria coi soldi dei cittadini. Belsito e' stato criticato per aver investito a Cipro. Questa legge l'ha legalizzato: in fondo Cipro fa parte dell'Unione Europea. E poi, mi spieghi, che differenza c'e' tra titoli, diamanti o immobili? Quelli non sono investimenti?".
Almeno si e' introdotto il cofinanziamento: i partiti saranno spinti a cercare soldi anche dai privati...
"Sempre pubblici sono".
Perche'?
"Perche', magari a "foraggiare" i movimenti saranno Eni, Finmeccanica o quant'altro. Per quali motivi bisognerebbe chiederlo ai consiglieri d'amministrazione. Che sono nominati, guarda caso, dai partiti".
Mi sembra che lei sia pronto alla battaglia.
"L'abbiamo gia' annunciato. Quando la legge sara' passata anche in Senato cominceremo a raccogliere le firme, gia' a ottobre con l'IdV".
Nessun ripensamento?
"I partiti comincino ad abbandonare le poltrone nei cda degli enti pubblici, poi ne riparliamo".
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
I ladri galantuomini
di Marco Travaglio | 26 maggio 2012
Va di moda la giustizia fai da te. Non c’è più bisogno di “attendere con fiducia le sentenze”, per poi gabellare le prescrizioni per assoluzioni. Ora le assoluzioni le distribuiscono direttamente i giornalisti e i politici. Prendete Piero Sansonetti: da un po’ di tempo fa la parte di “quello di sinistra che ce l’ha coi giudici”, molto più richiesto nei salotti televisivi di “quello di destra che ce l’ha coi giudici”. Un po’ come il pizzaiolo che fa la pizza alle fragole. Il sottotesto dice: “Io sono di sinistra, dunque non ce l’ho coi giudici perché me l’ha chiesto Berlusconi, ma perché ho ragione”.
L’altra sera, a Servizio Pubblico su mafia e politica, il popolare Samsonite annuncia che il processo a Ottaviano Del Turco, arrestato quand’era governatore d’Abruzzo, è finito nel nulla: e ora chi risarcirà quel sant’uomo e una Regione decapitata dai giudici? Faccio sommessamente notare che Del Turco e i suoi coimputati, arrestati da un gip su richiesta di tre pm, decisione confermata da vari giudici del Riesame e della Cassazione, e rinviati a giudizio da un gup, sono tuttora sotto processo al Tribunale di Pescara e nessuna sentenza, a parte quella di Sansonetti e di altri difensori d’ufficio a mezzo stampa e tv, è stata ancora emessa. Allora Samsonite ribatte che il processo è durato troppo: dev’essere per questo che lui ha deciso di anticipare l’assoluzione.
Nelle stesse ore la Camera votava la legge-truffa sui soldi pubblici ai partiti, pomposamente presentata dalla stampa di regime come “la riforma che dimezza i rimborsi elettorali”: in realtà, a conti fatti, i partiti maggiori si tagliano un misero 30%; espropriano del potere di controllo l’unico organismo deputato a esercitarlo: la Corte dei Conti; regalano sgravi fiscali favolosi ai finanziatori privati (legalizzando le tangenti preventive, come osserva Curzio Maltese); e negano i rimborsi elettorali ai movimenti e alle liste civiche come 5 Stelle (che peraltro non li vuole) con la scusa che non hanno uno statuto (e pazienza se gli statuti dei partiti sono incostituzionali perché li equiparano ad associazioni private).
La sublime porcata poteva contenere un paio di norme di minima decenza: la proposta Idv di revocare i rimborsi ai partiti che candidano condannati; e quella del pd Fontanelli per obbligare i tesorieri a dichiarare non solo la propria posizione patrimoniale, ma anche quella dei congiunti di primo e secondo grado. Emendamenti puntualmente respinti. Contro quello pidino s’è scatenato Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds (che non esistono più ma hanno ancora incredibilmente un tesoriere, dunque un tesoro): l’ha definito “un tentativo di criminalizzare la figura del tesoriere” (come se non bastassero i Lusi, i Naro e i Belsito). Poi, con aria ispirata e posa ciceroniana, s’è lanciato in una commossa difesa di tutti i tesorieri presenti, futuri, ma soprattutto passati: “Voto contro in memoria di galantuomini come Severino Citaristi, Renato Pollini e Marcello Stefanini, sempre assolti dopo lunghe sofferenze”.
Per la cronaca, il galantuomo Citaristi, tesoriere Dc, ricevette 74 avvisi di garanzia e fu condannato definitivamente a un totale di 16 anni di carcere e 8 miliardi di lire di multe per corruzione e finanziamento illecito, oltre a risultare beneficiario di un conto svizzero intestato a un parente e gestito dal faccendiere Pacini Battaglia. Quanto ai galantuomini Pollini e Stefanini, ultimi tesorieri del Pci, uscirono dalle inchieste in parte per assoluzione, in parte per prescrizione, in parte per amnistia, mentre il loro braccio operativo Greganti veniva condannato a 3 anni e 6 mesi per corruzione e finanziamento illecito al partito. Però Sposetti li ha assolti tutti, e tanto basta. La sua catilinaria è stata accolta con vivi applausi da tutto l’emiciclo, specialmente dai banchi del Pdl e dell’Udc. Telegrammi di felicitazioni da Arsenio Lupin e Pietro Gambadilegno. La Banda Bassotti ha inviato una tessera onoraria.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... ni/242820/
di Marco Travaglio | 26 maggio 2012
Va di moda la giustizia fai da te. Non c’è più bisogno di “attendere con fiducia le sentenze”, per poi gabellare le prescrizioni per assoluzioni. Ora le assoluzioni le distribuiscono direttamente i giornalisti e i politici. Prendete Piero Sansonetti: da un po’ di tempo fa la parte di “quello di sinistra che ce l’ha coi giudici”, molto più richiesto nei salotti televisivi di “quello di destra che ce l’ha coi giudici”. Un po’ come il pizzaiolo che fa la pizza alle fragole. Il sottotesto dice: “Io sono di sinistra, dunque non ce l’ho coi giudici perché me l’ha chiesto Berlusconi, ma perché ho ragione”.
L’altra sera, a Servizio Pubblico su mafia e politica, il popolare Samsonite annuncia che il processo a Ottaviano Del Turco, arrestato quand’era governatore d’Abruzzo, è finito nel nulla: e ora chi risarcirà quel sant’uomo e una Regione decapitata dai giudici? Faccio sommessamente notare che Del Turco e i suoi coimputati, arrestati da un gip su richiesta di tre pm, decisione confermata da vari giudici del Riesame e della Cassazione, e rinviati a giudizio da un gup, sono tuttora sotto processo al Tribunale di Pescara e nessuna sentenza, a parte quella di Sansonetti e di altri difensori d’ufficio a mezzo stampa e tv, è stata ancora emessa. Allora Samsonite ribatte che il processo è durato troppo: dev’essere per questo che lui ha deciso di anticipare l’assoluzione.
Nelle stesse ore la Camera votava la legge-truffa sui soldi pubblici ai partiti, pomposamente presentata dalla stampa di regime come “la riforma che dimezza i rimborsi elettorali”: in realtà, a conti fatti, i partiti maggiori si tagliano un misero 30%; espropriano del potere di controllo l’unico organismo deputato a esercitarlo: la Corte dei Conti; regalano sgravi fiscali favolosi ai finanziatori privati (legalizzando le tangenti preventive, come osserva Curzio Maltese); e negano i rimborsi elettorali ai movimenti e alle liste civiche come 5 Stelle (che peraltro non li vuole) con la scusa che non hanno uno statuto (e pazienza se gli statuti dei partiti sono incostituzionali perché li equiparano ad associazioni private).
La sublime porcata poteva contenere un paio di norme di minima decenza: la proposta Idv di revocare i rimborsi ai partiti che candidano condannati; e quella del pd Fontanelli per obbligare i tesorieri a dichiarare non solo la propria posizione patrimoniale, ma anche quella dei congiunti di primo e secondo grado. Emendamenti puntualmente respinti. Contro quello pidino s’è scatenato Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds (che non esistono più ma hanno ancora incredibilmente un tesoriere, dunque un tesoro): l’ha definito “un tentativo di criminalizzare la figura del tesoriere” (come se non bastassero i Lusi, i Naro e i Belsito). Poi, con aria ispirata e posa ciceroniana, s’è lanciato in una commossa difesa di tutti i tesorieri presenti, futuri, ma soprattutto passati: “Voto contro in memoria di galantuomini come Severino Citaristi, Renato Pollini e Marcello Stefanini, sempre assolti dopo lunghe sofferenze”.
Per la cronaca, il galantuomo Citaristi, tesoriere Dc, ricevette 74 avvisi di garanzia e fu condannato definitivamente a un totale di 16 anni di carcere e 8 miliardi di lire di multe per corruzione e finanziamento illecito, oltre a risultare beneficiario di un conto svizzero intestato a un parente e gestito dal faccendiere Pacini Battaglia. Quanto ai galantuomini Pollini e Stefanini, ultimi tesorieri del Pci, uscirono dalle inchieste in parte per assoluzione, in parte per prescrizione, in parte per amnistia, mentre il loro braccio operativo Greganti veniva condannato a 3 anni e 6 mesi per corruzione e finanziamento illecito al partito. Però Sposetti li ha assolti tutti, e tanto basta. La sua catilinaria è stata accolta con vivi applausi da tutto l’emiciclo, specialmente dai banchi del Pdl e dell’Udc. Telegrammi di felicitazioni da Arsenio Lupin e Pietro Gambadilegno. La Banda Bassotti ha inviato una tessera onoraria.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... ni/242820/
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Congresso federale, ultimo atto
Bossi: "Tra noi non ci sono ladri, sono a Roma"
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER2-1
cronaca spicciola:
Consigliere della Lega rutta in aula,
una collega risponde con un peto:
In Padania è cominciata la stagione degli amori...
Bossi: "Tra noi non ci sono ladri, sono a Roma"
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER2-1
cronaca spicciola:
Consigliere della Lega rutta in aula,
una collega risponde con un peto:
In Padania è cominciata la stagione degli amori...
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Non sapevo dove inserire questa notizia ma fa niente...E' il "regime italiano"!
http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 8828.shtml
http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 8828.shtml
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Bossi: «C'è solo una strada, la secessione dall'Italia»
VARESE - Di fronte a quello che considera il fallimento dello Stato italiano, il presidente della Lega Umberto Bossi è convinto che «il punto di non ritorno è già passato, non possiamo restare in Italia: c'è solo una strada, la secessione». Bossi lo ha detto intervenendo a una festa del Carroccio in provincia di Varese. Bossi ha preso spunto dal discorso pronunciato prima di lui dal presidente della Provincia di Varese, Dario Galli, che aveva invocato uno sforzo per «padanizzare il resto d'Italia» al più presto. «Non dobbiamo padanizzare l'Italia - ha attaccato Bossi - dobbiamo mandarla a fanculo». E questo soprattutto perchè, secondo l'ex ministro delle riforme, «non è possibile pensare che Roma possa cambiare: Roma vuole solo il nostro portafoglio». A questo punto Bossi ha ripreso il discorso sulla macroregione alpina, avviata con un patto firmato di recente in Svizzera, che ricorda ormai ad ogni comizio e che è «un passo già fatto» verso l'indipendenza della Padania. «Ho lasciato la segreteria federale della Lega - ha detto ai militanti di Golasecca - con grandi progetti, uno è l'euroregione padana-alpina». In questo contesto a suo giudizio si inserisce infatti il futuro del Nord Italia. Del resto, ha concluso il presidente della Lega, l'unità d'Italia «l'hanno fatta all'estero, quindi così come l'han fatta possiamo anche disfarla»: e «la nostra bandiera è una sola, il Sole delle Alpi, non il tricolore».
Domenica 29 Luglio 2012 - 22:41 Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Luglio - 08:58
http://www.gazzettino.it/articolo.php?i ... sez=ITALIA
VARESE - Di fronte a quello che considera il fallimento dello Stato italiano, il presidente della Lega Umberto Bossi è convinto che «il punto di non ritorno è già passato, non possiamo restare in Italia: c'è solo una strada, la secessione». Bossi lo ha detto intervenendo a una festa del Carroccio in provincia di Varese. Bossi ha preso spunto dal discorso pronunciato prima di lui dal presidente della Provincia di Varese, Dario Galli, che aveva invocato uno sforzo per «padanizzare il resto d'Italia» al più presto. «Non dobbiamo padanizzare l'Italia - ha attaccato Bossi - dobbiamo mandarla a fanculo». E questo soprattutto perchè, secondo l'ex ministro delle riforme, «non è possibile pensare che Roma possa cambiare: Roma vuole solo il nostro portafoglio». A questo punto Bossi ha ripreso il discorso sulla macroregione alpina, avviata con un patto firmato di recente in Svizzera, che ricorda ormai ad ogni comizio e che è «un passo già fatto» verso l'indipendenza della Padania. «Ho lasciato la segreteria federale della Lega - ha detto ai militanti di Golasecca - con grandi progetti, uno è l'euroregione padana-alpina». In questo contesto a suo giudizio si inserisce infatti il futuro del Nord Italia. Del resto, ha concluso il presidente della Lega, l'unità d'Italia «l'hanno fatta all'estero, quindi così come l'han fatta possiamo anche disfarla»: e «la nostra bandiera è una sola, il Sole delle Alpi, non il tricolore».
Domenica 29 Luglio 2012 - 22:41 Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Luglio - 08:58
http://www.gazzettino.it/articolo.php?i ... sez=ITALIA
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
Vabbè .... il dramma non è che spara le solite minchiate , il dramma è che c'è sempre qualcuno ( media) che le riporta come se fossero uno scoop.
Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
ma allora è proprio vero che la politica rende bene...'reo' di non aver mai pagato l'ormeggio della sua barca bialbero da 17 metri per quattro anni
Maroni, vacanze gratis: Villaputzu manda il conto
Sardegna, l'ex ministro smentisce: «Ho sempre pagato tutto».
Non bastavano i guai in cui è finito Umberto Bossi, ora anche il nuovo segretario della Lega Nord si ritrova in una situazione decisamente imbarazzante.
La maledizione del Carroccio ha colpito anche Roberto Maroni, 'reo' di non aver mai pagato l'ormeggio della sua barca bialbero da 17 metri per quattro anni, durante le sue vacanze in Sardegna, perché «ospite illustre» alla Marina di Porto Corallo, società partecipata al 100% dal Comune di Villaputzu, in provincia di Cagliari.
SVOLTA A SINISTRA. I guai per Maroni, che ha comunque smentito tutto sostenendo di aver sempre pagato, sono arrivati quando la giunta comunale ha cambiato colore, passando al centrosinistra. Così il sindaco Fernando Codonesu ha rivelato la vicenda al giornale La Voce del Sarrabus.
Codonesu ha intenzione di farsi pagare da Maroni, e ha chiesto l'invio immediato della fattura al leader della Lega, almeno per quanto riguarda le sue ultime vacanze, quelle del giugno 2012.
Niente di personale, anzi: «Mi sta simpatico ma non è un buon motivo per non farlo pagare, anche se, a quanto mi è stato riferito, può dar lustro al nostro porto», ha detto il sindaco.
«LUI VOLEVA, MA NON L'ABBIAMO FATTO PAGARE». Si tratta di affari, insomma, e a dirla tutta Maroni avrebbe chiesto lui stesso di poter saldare il suo debito da 20 mila euro, per tutti e quattro gli anni in cui ha ormeggiato gratis. Sono stati gli amministratori della società che gestisce il porticciolo a non volere i soldi.
«È vero. Maroni non ha pagato ma solo per motivi di riservatezza. Sapevamo all'ultimo momento quando sarebbe arrivato e poi non ci sono stati consegnati i documenti della barca», ha spiegato Francesco Todde, presidente uscente della società di gestione del porto.
I documenti sarebbero poi arrivati quando Maroni ha lasciato il Viminale e Codonesu, che ha intenzione di rifondare completamente il consiglio di amministrazione della Marina di Porto Corallo, ha deciso di cambiare rotta.
Maroni, però, è convinto di non essere in torto: «Sono sorpreso dalla notizia che non avrei pagato quanto dovuto al Marina di Porto Corallo. In quattro anni ho sempre regolarmente pagato tutto quanto mi è stato richiesto: l'ultimo pagamento che ho fatto risale a due settimane fa ed è relativo ad una fattura di 4.010 euro per l'affitto del posto barca per il 2012».
Lunedì, 06 Agosto 2012
http://www.lettera43.it/politica/maroni ... 560343.htm
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Re: La Lega...? Gli ultimi ladri di una lunga serie...
La segretria Politica della lega dice DA SOLI in Lombardia.
Lunedì al consiglio Federale l’ultima parola.
Banzai !
Matteo Salvini su twitter
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... 5969383/1/
Lunedì al consiglio Federale l’ultima parola.
Banzai !
Matteo Salvini su twitter
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... 5969383/1/
Chi c’è in linea
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