Come se ne viene fuori ?
Re: Come se ne viene fuori ?
Squinzi attacca: "Lavoro, la riforma non convince. Fisco, zavorra intollerabile"
Il neo presidente di Confindustria "Indegni i ritardi nei pagamenti"
http://qn.quotidiano.net/economia/2012/ ... iali.shtml
Ma un po' di autocritica ed ammissione di responsabilità no?
Chi sono, se non in prevalenza imprenditori coloro che evadono dichiarando redditi mediamente inferiori a quelli dei loro dipendenti?
Cosa fanno per elevare il valore aggiunto delle nostre produzioni ed il livello dei salari, piuttosto che incrementare i loro margini con le delocalizzazioni ed il lavoro nero?
Possibile che la colpa è sempre e solo degli altri?
Il neo presidente di Confindustria "Indegni i ritardi nei pagamenti"
http://qn.quotidiano.net/economia/2012/ ... iali.shtml
Ma un po' di autocritica ed ammissione di responsabilità no?
Chi sono, se non in prevalenza imprenditori coloro che evadono dichiarando redditi mediamente inferiori a quelli dei loro dipendenti?
Cosa fanno per elevare il valore aggiunto delle nostre produzioni ed il livello dei salari, piuttosto che incrementare i loro margini con le delocalizzazioni ed il lavoro nero?
Possibile che la colpa è sempre e solo degli altri?
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Re: Come se ne viene fuori ?
«Vogliamo elezione diretta del Capo dello Stato»
E Berlusconi è già pronto al "sacrificio"...
«Siano i cittadini stessi a decidere con il loro voto il presidente della Repubblica». Berlusconi scopre le carte durante la conferenza stampa insieme con Angelino Alfano per presentare la "grande novità" politica annunciata nelle scorse settimane. Lapsus di Alfano: «Come dice il presidente Repubblica, volevo dire il presidente Berlusconi...». Ieri la trovata del Cavaliere per tenersi il Porcellum: doppio turno ed elezione diretta del Capo dello Stato. Ma i tempi non ci sono.
25 maggio 2012
Abbiamo lasciato il governo «perché ci era parso necessario lasciare il posto ad un governo tecnico che avrebbe consentito un incontro tra maggioranza e opposizione ad un tavolo per arrivare in un tempio rapido una trattativa circa i cambiamenti istituzionale per il Paese e una riforma della Costituzione». Lo afferma Silvio Berlusconi in conferenza stampa al Senato.
PRESIDENTE REPUBBLICA SIA ELETTO DA CITTADINI
«Siano i cittadini stessi a decidere con il loro voto il presidente della Repubblica. Vogliamo essere nella situazione di Atene, che è ingovernabile, o nella situazione di Parigi che appena eletto presidente ha preso in mano la situazione anche a livello internazionale?».
Lo propone il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa. «La risposta è ovvia- spiega- perchè non profittare della prossimità della fine legislatura; della scadenza di un eccellente presidente repubblica; e terzo della riforma della Costituzione dalla prossima settimana in Senato. Ci sono i tempi, noi presenteremo l'articolato all'aula del Senato come emendamento».
PRIMARIE PER ELEGGERE IL PRESIDENTE
«Abbiamo deciso di compiere il gesto ardito di presentare al Paese, alla maggioranza e all'opposizione una possibilità di modernizzazione del Paese, dando la possibilità di incidere direttamente attraverso elezioni primarie sulla scelta del presidente». Lo ha detto Silvio Berlusconi in una conferenza stampa.
Secondo Silvio Berlusconi il momento è propizio per lavorare alle riforme costituzionali, approfittando di «tre fortunate coincidenze: la prossimità della fine della legislatura, la scadenza del mandato di un eccellente presidente della Repubblica, il cui sistema di elezione non si può cambiare in corso di mandato, e il fatto che la prossima settimana in Senato si cominci a discutere della riforma della Costituzione».
LAPSUS ALFANO, BERLUSCONI GIÀ PRESIDENTE REPUBBLICA
«Come dice il presidente Repubblica, volevo dire il presidente Berlusconi...». È il lapsus del leader del Pdl, Angelino Alfano, presentando la proposta per l'elezione diretta del Capo dello Stato. Accanto a lui, Silvio Berlusconi sorride.
Commenti:
4. Rosamaria Roviola
3 minuti fa ( 25-05-2012 )
Ho paura...tanta paura... I partiti si vedono morti e vogliono mantenere il potere con la violenza impositiva. Ancora Berlusconi/dittatore/PDL !!!! E Bersani/PD che dice di essere disponibile!?! Schifo, Vergogna, Paura... PAURA PAURA... AIUTO...
RispondiSegnala come inappropriato
3. Campanello
5 minuti fa ( 25-05-2012 )
Non vogliono lasciare le poltrone, dopo anni ed anni ancora vogliono governare e fare proposte in un Paese che è stato ingovernabile per parecchio tempo, nessuno vuol capire che il sistema è fallito e debbono lasciare i posti ai giovani, devono tutti uscire dal parlamento, un ripulist completo, un ricambio definitivo.
E Berlusconi è già pronto al "sacrificio"...
«Siano i cittadini stessi a decidere con il loro voto il presidente della Repubblica». Berlusconi scopre le carte durante la conferenza stampa insieme con Angelino Alfano per presentare la "grande novità" politica annunciata nelle scorse settimane. Lapsus di Alfano: «Come dice il presidente Repubblica, volevo dire il presidente Berlusconi...». Ieri la trovata del Cavaliere per tenersi il Porcellum: doppio turno ed elezione diretta del Capo dello Stato. Ma i tempi non ci sono.
25 maggio 2012
Abbiamo lasciato il governo «perché ci era parso necessario lasciare il posto ad un governo tecnico che avrebbe consentito un incontro tra maggioranza e opposizione ad un tavolo per arrivare in un tempio rapido una trattativa circa i cambiamenti istituzionale per il Paese e una riforma della Costituzione». Lo afferma Silvio Berlusconi in conferenza stampa al Senato.
PRESIDENTE REPUBBLICA SIA ELETTO DA CITTADINI
«Siano i cittadini stessi a decidere con il loro voto il presidente della Repubblica. Vogliamo essere nella situazione di Atene, che è ingovernabile, o nella situazione di Parigi che appena eletto presidente ha preso in mano la situazione anche a livello internazionale?».
Lo propone il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa. «La risposta è ovvia- spiega- perchè non profittare della prossimità della fine legislatura; della scadenza di un eccellente presidente repubblica; e terzo della riforma della Costituzione dalla prossima settimana in Senato. Ci sono i tempi, noi presenteremo l'articolato all'aula del Senato come emendamento».
PRIMARIE PER ELEGGERE IL PRESIDENTE
«Abbiamo deciso di compiere il gesto ardito di presentare al Paese, alla maggioranza e all'opposizione una possibilità di modernizzazione del Paese, dando la possibilità di incidere direttamente attraverso elezioni primarie sulla scelta del presidente». Lo ha detto Silvio Berlusconi in una conferenza stampa.
Secondo Silvio Berlusconi il momento è propizio per lavorare alle riforme costituzionali, approfittando di «tre fortunate coincidenze: la prossimità della fine della legislatura, la scadenza del mandato di un eccellente presidente della Repubblica, il cui sistema di elezione non si può cambiare in corso di mandato, e il fatto che la prossima settimana in Senato si cominci a discutere della riforma della Costituzione».
LAPSUS ALFANO, BERLUSCONI GIÀ PRESIDENTE REPUBBLICA
«Come dice il presidente Repubblica, volevo dire il presidente Berlusconi...». È il lapsus del leader del Pdl, Angelino Alfano, presentando la proposta per l'elezione diretta del Capo dello Stato. Accanto a lui, Silvio Berlusconi sorride.
Commenti:
4. Rosamaria Roviola
3 minuti fa ( 25-05-2012 )
Ho paura...tanta paura... I partiti si vedono morti e vogliono mantenere il potere con la violenza impositiva. Ancora Berlusconi/dittatore/PDL !!!! E Bersani/PD che dice di essere disponibile!?! Schifo, Vergogna, Paura... PAURA PAURA... AIUTO...
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3. Campanello
5 minuti fa ( 25-05-2012 )
Non vogliono lasciare le poltrone, dopo anni ed anni ancora vogliono governare e fare proposte in un Paese che è stato ingovernabile per parecchio tempo, nessuno vuol capire che il sistema è fallito e debbono lasciare i posti ai giovani, devono tutti uscire dal parlamento, un ripulist completo, un ricambio definitivo.
Re: Come se ne viene fuori ?
A parte il merito della proposta, ma questi ci sono o ci fanno?erding ha scritto:«Vogliamo elezione diretta del Capo dello Stato»
E Berlusconi è già pronto al "sacrificio"...
«Siano i cittadini stessi a decidere con il loro voto il presidente della Repubblica». Berlusconi scopre le carte durante la conferenza stampa insieme con Angelino Alfano per presentare la "grande novità" politica annunciata nelle scorse settimane. Lapsus di Alfano: «Come dice il presidente Repubblica, volevo dire il presidente Berlusconi...». Ieri la trovata del Cavaliere per tenersi il Porcellum: doppio turno ed elezione diretta del Capo dello Stato. Ma i tempi non ci sono.
25 maggio 2012
Dopo quindici anni dalla famosa bicamerale, dopo decine di "riforme" annunciate e mai attuate, ci vogliono far credere che in meno di un anno faranno quello che non hanno fatto in oltre tre lustri?
Il giochetto di rilanciarsi proponendo riforme "epocali" al nano è andato bene altre volte. Ma credo e spero che ormai non gli creda più nessuno.
Siamo in attesa di vaffa da parte di Bersani.
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Re: Come se ne viene fuori ?
E' già in ritardo il vaffa di Bersani... doveva essere contemporaneo all'esternazione dell'ennesima str*****a del Cainano... temo che possa non arrivare...
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Re: Come se ne viene fuori ?
Ma daiiiii..... gli manca solo lo scolapasta in testa e poi è pronto per la clinica!
E i suoi lo sanno meglio di noi.
Stanno solo prendendo tempo perché non sanno che pesci pigliare!
E i suoi lo sanno meglio di noi.
Stanno solo prendendo tempo perché non sanno che pesci pigliare!
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Re: Come se ne viene fuori ?
myriam ha scritto:Ma daiiiii..... gli manca solo lo scolapasta in testa e poi è pronto per la clinica!
E i suoi lo sanno meglio di noi.
Stanno solo prendendo tempo perché non sanno che pesci pigliare!
si che lo sanno:
Trote verdi...quelle rimaste...se non gliele frega prima Grillo.
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Re: Come se ne viene fuori ?
..."lo scolapasta" era visibile anche prima, ma... non c'è ceco più ceco, di chi non vuol vedere!myriam ha scritto:Ma daiiiii..... gli manca solo lo scolapasta in testa e poi è pronto per la clinica!
E i suoi lo sanno meglio di noi.
Stanno solo prendendo tempo perché non sanno che pesci pigliare!
un saluto
Re: Come se ne viene fuori ?
Der Spiegel: “La Germania ha un piano: sei punti per salvare l’Europa”
L'esclusiva del settimanale tedesco: "Il progetto della Merkel prevede zone economiche speciali negli Stati periferici colpiti dalla crisi in modo da attrarre investitori con agevolazioni e regole meno stringenti". Nel mirino i Pigs per i quali sarebbero creati fondi per la privatizzazione delle imprese statali
di Mauro Meggiolaro | 25 maggio 2012
Salvare gli stati periferici adottando il modello tedesco e istituendo zone a fiscalità agevolata. E’ questo il piano che avrebbe in serbo il governo di Berlino per salvare la zona euro ed evitare che il possibile collasso di Grecia, Spagna e Italia finisca per travolgere anche la Germania. Lo rivela oggi il settimanale tedesco Der Spiegel. Un piano di sei punti, che prevederebbe la creazione di “zone economiche speciali” negli stati periferici colpiti dalla crisi “in modo da attrarre gli investitori stranieri con agevolazioni fiscali e regole meno stringenti”.
Spagna, Italia, Irlanda, Grecia, Portogallo dovrebbero inoltre creare “fondi speciali per avviare la privatizzazione delle numerose imprese controllate dallo Stato” e potrebbero riformare il mercato del lavoro secondo l’esempio tedesco dell’apprendistato “duale”, che prevede la frequentazione di scuole professionali (Berufsschulen) e, contemporaneamente, l’apprendistato all’interno delle imprese. In questo modo, spiega Der Spiegel, “si potrebbero alleggerire le norme sui licenziamenti e aprire la strada a contratti di lavoro gravati da meno tasse e contributi”.
Il piano del governo sarebbe anche una risposta alle pressioni interne dei socialdemocratici dell’Spd, il maggiore partito di opposizione, che minacciano di non votare il fiscal pact – e quindi di bloccare l’iter di approvazione in parlamento – se prima non si introdurranno misure per la crescita in Europa. “Senza una tassazione dei mercati finanziari e un rafforzamento dei crediti e degli investimenti della Banca Europea per gli Investimenti l’Spd si esprimerà in modo contrario al fiscal pact”, ha dichiarato Frank-Walter Steinmeier, capogruppo dei socialdemocratici in parlamento. “Il fiscal pact potrà esistere solo come complemento di precise misure per la crescita”. “La situazione in Europa deve essere stabilizzata in modo da evitare che la Germania sia costretta ad importare la disoccupazione dei paesi confinanti”, ha aggiunto il segretario dei socialdemocratici Sigmar Gabriel. A preoccupare è anche la crescita del sistema Germania che, secondo Gabriel, starebbe declinando e potrebbe rendere presto necessario “un taglio delle ore di lavoro”.
Parole pesanti per la coalizione di governo formata da Cdu (il partito di Angela Merkel) e dai liberali dell’FDP, che vuole far passare il fiscal pact e il meccanismo europeo di stabilità (ESM) prima della pausa estiva ma ha bisogno dei voti dei socialdemocratici e dei verdi per ottenere l’approvazione dei due terzi del parlamento, la maggioranza qualificata richiesta le due votazioni.
Intanto, secondo Bloomberg, Angela Merkel sarebbe pronta a un compromesso sugli Eurobond. “Se si considerasse una versione più ristretta degli Eurobond, adottando la proposta del Consiglio degli Advisor Economici del governo tedesco che prevede la creazione di un fondo per la riduzione del debito (debt redemption fund), il governo tedesco potrebbe sostenere il progetto, sempre che siano rispettati precisi impegni di politica fiscale”, ha dichiarato a Bloomberg Julian Callow, capo economista per il mercato europeo di Barclays Capital. “Il fondo di riduzione del debito potrebbe essere una buona opportunità per superare le rigidità nel dibattito sugli Eurobond”, ha dichiarato il socialdemocratico Sigmar Gabriel. “Il nostro governo è reticente nei confronti della proposta, anche se non la sta respingendo. Dopo l’ultimo summit abbiamo l’impressione che il fronte dell’ostilità di Angela Merkel rispetto alle misure per la crescita si sia finalmente spezzato”.
L’idea del “debt redemption fund” è stata lanciata agli inizi di novembre del 2011 dai “cinque saggi” che consigliano il governo Merkel sui temi economici. Prevede la creazione di un fondo da 2.300 miliardi di euro, che raccoglierebbe la parte del debito pubblico che eccede il 60% del Pil richiesto dai criteri di Maastricht e dal fiscal pact e sarebbe garantito congiuntamente da tutti gli stati della zona euro. Più del 40% del fondo di riduzione del debito sarebbe costituito da titoli di stato italiani, mentre i bond tedeschi costituirebbero il 25% degli asset totali.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... pa/241684/
L'esclusiva del settimanale tedesco: "Il progetto della Merkel prevede zone economiche speciali negli Stati periferici colpiti dalla crisi in modo da attrarre investitori con agevolazioni e regole meno stringenti". Nel mirino i Pigs per i quali sarebbero creati fondi per la privatizzazione delle imprese statali
di Mauro Meggiolaro | 25 maggio 2012
Salvare gli stati periferici adottando il modello tedesco e istituendo zone a fiscalità agevolata. E’ questo il piano che avrebbe in serbo il governo di Berlino per salvare la zona euro ed evitare che il possibile collasso di Grecia, Spagna e Italia finisca per travolgere anche la Germania. Lo rivela oggi il settimanale tedesco Der Spiegel. Un piano di sei punti, che prevederebbe la creazione di “zone economiche speciali” negli stati periferici colpiti dalla crisi “in modo da attrarre gli investitori stranieri con agevolazioni fiscali e regole meno stringenti”.
Spagna, Italia, Irlanda, Grecia, Portogallo dovrebbero inoltre creare “fondi speciali per avviare la privatizzazione delle numerose imprese controllate dallo Stato” e potrebbero riformare il mercato del lavoro secondo l’esempio tedesco dell’apprendistato “duale”, che prevede la frequentazione di scuole professionali (Berufsschulen) e, contemporaneamente, l’apprendistato all’interno delle imprese. In questo modo, spiega Der Spiegel, “si potrebbero alleggerire le norme sui licenziamenti e aprire la strada a contratti di lavoro gravati da meno tasse e contributi”.
Il piano del governo sarebbe anche una risposta alle pressioni interne dei socialdemocratici dell’Spd, il maggiore partito di opposizione, che minacciano di non votare il fiscal pact – e quindi di bloccare l’iter di approvazione in parlamento – se prima non si introdurranno misure per la crescita in Europa. “Senza una tassazione dei mercati finanziari e un rafforzamento dei crediti e degli investimenti della Banca Europea per gli Investimenti l’Spd si esprimerà in modo contrario al fiscal pact”, ha dichiarato Frank-Walter Steinmeier, capogruppo dei socialdemocratici in parlamento. “Il fiscal pact potrà esistere solo come complemento di precise misure per la crescita”. “La situazione in Europa deve essere stabilizzata in modo da evitare che la Germania sia costretta ad importare la disoccupazione dei paesi confinanti”, ha aggiunto il segretario dei socialdemocratici Sigmar Gabriel. A preoccupare è anche la crescita del sistema Germania che, secondo Gabriel, starebbe declinando e potrebbe rendere presto necessario “un taglio delle ore di lavoro”.
Parole pesanti per la coalizione di governo formata da Cdu (il partito di Angela Merkel) e dai liberali dell’FDP, che vuole far passare il fiscal pact e il meccanismo europeo di stabilità (ESM) prima della pausa estiva ma ha bisogno dei voti dei socialdemocratici e dei verdi per ottenere l’approvazione dei due terzi del parlamento, la maggioranza qualificata richiesta le due votazioni.
Intanto, secondo Bloomberg, Angela Merkel sarebbe pronta a un compromesso sugli Eurobond. “Se si considerasse una versione più ristretta degli Eurobond, adottando la proposta del Consiglio degli Advisor Economici del governo tedesco che prevede la creazione di un fondo per la riduzione del debito (debt redemption fund), il governo tedesco potrebbe sostenere il progetto, sempre che siano rispettati precisi impegni di politica fiscale”, ha dichiarato a Bloomberg Julian Callow, capo economista per il mercato europeo di Barclays Capital. “Il fondo di riduzione del debito potrebbe essere una buona opportunità per superare le rigidità nel dibattito sugli Eurobond”, ha dichiarato il socialdemocratico Sigmar Gabriel. “Il nostro governo è reticente nei confronti della proposta, anche se non la sta respingendo. Dopo l’ultimo summit abbiamo l’impressione che il fronte dell’ostilità di Angela Merkel rispetto alle misure per la crescita si sia finalmente spezzato”.
L’idea del “debt redemption fund” è stata lanciata agli inizi di novembre del 2011 dai “cinque saggi” che consigliano il governo Merkel sui temi economici. Prevede la creazione di un fondo da 2.300 miliardi di euro, che raccoglierebbe la parte del debito pubblico che eccede il 60% del Pil richiesto dai criteri di Maastricht e dal fiscal pact e sarebbe garantito congiuntamente da tutti gli stati della zona euro. Più del 40% del fondo di riduzione del debito sarebbe costituito da titoli di stato italiani, mentre i bond tedeschi costituirebbero il 25% degli asset totali.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... pa/241684/
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Re: Come se ne viene fuori ?
Day after day
Le pantegane mannare
“Beato quel Paese che non ha bisogno di eroi” recita un vecchio detto….Oggi però con i tempi che corrono siamo costretti a coniarne un altro similare.
“Beato quel Paese che non è invaso dalle pantegane mannare”.
Da più di due anni questo Paese è sprofondato nel caos e piano piano, solo ora, i San Tommaso del Paese di Merlonia (per la quantità di merli accertati questo Paese non può più essere chiamato Italia), toccando con mano la realtà che non volevano vedere ed accettare, si stanno rendendo conto di essere stati fatti fessi dagli oracoli della politica.
Malgrado leghisti e berlusconiani traditi ammettano dopo undici anni di essere stati raggirati e lo abbiano espresso chiaramente nel voto di maggio, continua imperterrito il valzer di tutte le pantegane mannare.
Da tempo sembra in modo evidente che questo Paese abbia perso completamente il senno, il senso della ragione, e la follia abbia preso il sopravvento dominando diffusamente la realtà quotidiana.
Ci sono ancora persone che reggono, come Stefano Rodotà, Gianfranco Pasquino, Gustavo Zagrebelsky, Nando Dalla Chiesa, Romano Prodi, ma nel contesto quotidiano contano un emerito c……, nessuno li ascolta mai.
Il resto fa a gara a chi le spara più grosse totalmente incurante delle macerie che ci circondano e di quello che ci sta per succedere.
La tolleranza e la buona educazione sono ancora valori in una Merlonia con mancanza di ossigeno e prossima alla canna del gas, ma l’idiozia furbesca che ci conduce all’ultimo atto del disastro non può più essere accettata.
La super pantegana di Hardcore, grazie alla rendita delle sue aziende può permettersi oltre di pagare le Olgettine per esibizioni simil burleque a carattere erotico, di pagare parlamentari come De Gregorio, Scilipoti, Razzi e compagnia cantante, anche fior fiore di spin doctor che pensano per lui.
Oramai è alle corde e lo sanno tutti, e i suoi consulenti strettissimi pensano che intorbidendo sempre di più le acque dello stagno possano salvare il fasullo, il figlio in terra del dio Ammon, Berluskamen I, dalla rovina.
Oramai ne sparano una al giorno nel silenzio e nell’indifferenza generale.
L’altro ieri è stato prospettato lo spacchettamento del Pdl con Berluskamen I che propone una grande lista civica con gente completamente nuova. Ne ha già selezionati personalmente uno a uno 300 ad Harcore. Imprenditori e liberi professionisti per fondare una nuova Forza Italia tutta per lui. Una forza valutata intorno al 10 %, da federare, con il residuale Pdl lasciato in eredità ai vecchi bucanieri guidato sempre da Angelino senza quid. Ovviamente, dato che i numeri non bastano, il fasullo Berluskamen I, pensava sempre di federare il Partito dei carini, di Montezuma e Giulia Sofia, non rinunciando a stuzzicare Pierazzurro il riottoso.
Il tutto sotto il grido di battaglia: “Non lasciamo il Paese alla sinistra”.
L’obiettivo sembra chiaro una volta per tutte, non potendo mirare più in alto, a 76 anni, il fasullo si è reso conto che è grasso che cola, con i tempi che corrono, il solo puntare all’immunità parlamentare grazie ad un partito tutto suo,…come ai bei tempi.
Ma stamani deve aver sentito i dati dell’Swg, che riservano al Partito dei carini un solo 3,5 %.
Allora qualcuno gli deve aver consigliato di ritornare a pensare in grande, mirando allo scanno più alto. Il vecchio sogno per mettersi definitivamente al riparo dai guai giudiziari.
Da qui la folle sparata di stamani:
«Vogliamo elezione diretta del Capo dello Stato»
E Berlusconi è già pronto al "sacrificio"...
Doppio turno andando incontro al Pd ed aggiungendo il semipresidenzialismo.
Il Paese sta rapidamente tornando al novembre 2011, l’Ocse chiede una nuova manovra finanziaria, mentre tutte le pantegane mannare della casta stanno pensando a come salvaguardare il loro posto di lavoro, e le proposte folli non fanno altro che avvelenare la vita quotidiana di Merlonia.
Se ci fosse un leader a guidare il Pd, gli avrebbe già dovuto rispondere per le rime e avrebbe dovuto invitare a smetterla di fare proposte che non hanno né capo né coda, perché non c’è assolutamente il tempo ne la voglia di prendere in considerazione riforme costituzionali.
Il giorno dopo giorno richiede interventi profondi in economia e non ci si può trastullare in scemenze d’ordinanza senza fondamento pensando solo a se stessi e al “SPERIAMO CHE IO ME LA CAVO”. D’accordo la democrazia e il rispetto del pensiero altrui, ma la follia non può prendere il sopravvento e far morire un Paese di 59 milioni di abitanti.
I problemi della casta non interessano per niente i cittadini elettori, qui si tratta di salvare il Paese, e non i castori della casta.
Le pantegane mannare
“Beato quel Paese che non ha bisogno di eroi” recita un vecchio detto….Oggi però con i tempi che corrono siamo costretti a coniarne un altro similare.
“Beato quel Paese che non è invaso dalle pantegane mannare”.
Da più di due anni questo Paese è sprofondato nel caos e piano piano, solo ora, i San Tommaso del Paese di Merlonia (per la quantità di merli accertati questo Paese non può più essere chiamato Italia), toccando con mano la realtà che non volevano vedere ed accettare, si stanno rendendo conto di essere stati fatti fessi dagli oracoli della politica.
Malgrado leghisti e berlusconiani traditi ammettano dopo undici anni di essere stati raggirati e lo abbiano espresso chiaramente nel voto di maggio, continua imperterrito il valzer di tutte le pantegane mannare.
Da tempo sembra in modo evidente che questo Paese abbia perso completamente il senno, il senso della ragione, e la follia abbia preso il sopravvento dominando diffusamente la realtà quotidiana.
Ci sono ancora persone che reggono, come Stefano Rodotà, Gianfranco Pasquino, Gustavo Zagrebelsky, Nando Dalla Chiesa, Romano Prodi, ma nel contesto quotidiano contano un emerito c……, nessuno li ascolta mai.
Il resto fa a gara a chi le spara più grosse totalmente incurante delle macerie che ci circondano e di quello che ci sta per succedere.
La tolleranza e la buona educazione sono ancora valori in una Merlonia con mancanza di ossigeno e prossima alla canna del gas, ma l’idiozia furbesca che ci conduce all’ultimo atto del disastro non può più essere accettata.
La super pantegana di Hardcore, grazie alla rendita delle sue aziende può permettersi oltre di pagare le Olgettine per esibizioni simil burleque a carattere erotico, di pagare parlamentari come De Gregorio, Scilipoti, Razzi e compagnia cantante, anche fior fiore di spin doctor che pensano per lui.
Oramai è alle corde e lo sanno tutti, e i suoi consulenti strettissimi pensano che intorbidendo sempre di più le acque dello stagno possano salvare il fasullo, il figlio in terra del dio Ammon, Berluskamen I, dalla rovina.
Oramai ne sparano una al giorno nel silenzio e nell’indifferenza generale.
L’altro ieri è stato prospettato lo spacchettamento del Pdl con Berluskamen I che propone una grande lista civica con gente completamente nuova. Ne ha già selezionati personalmente uno a uno 300 ad Harcore. Imprenditori e liberi professionisti per fondare una nuova Forza Italia tutta per lui. Una forza valutata intorno al 10 %, da federare, con il residuale Pdl lasciato in eredità ai vecchi bucanieri guidato sempre da Angelino senza quid. Ovviamente, dato che i numeri non bastano, il fasullo Berluskamen I, pensava sempre di federare il Partito dei carini, di Montezuma e Giulia Sofia, non rinunciando a stuzzicare Pierazzurro il riottoso.
Il tutto sotto il grido di battaglia: “Non lasciamo il Paese alla sinistra”.
L’obiettivo sembra chiaro una volta per tutte, non potendo mirare più in alto, a 76 anni, il fasullo si è reso conto che è grasso che cola, con i tempi che corrono, il solo puntare all’immunità parlamentare grazie ad un partito tutto suo,…come ai bei tempi.
Ma stamani deve aver sentito i dati dell’Swg, che riservano al Partito dei carini un solo 3,5 %.
Allora qualcuno gli deve aver consigliato di ritornare a pensare in grande, mirando allo scanno più alto. Il vecchio sogno per mettersi definitivamente al riparo dai guai giudiziari.
Da qui la folle sparata di stamani:
«Vogliamo elezione diretta del Capo dello Stato»
E Berlusconi è già pronto al "sacrificio"...
Doppio turno andando incontro al Pd ed aggiungendo il semipresidenzialismo.
Il Paese sta rapidamente tornando al novembre 2011, l’Ocse chiede una nuova manovra finanziaria, mentre tutte le pantegane mannare della casta stanno pensando a come salvaguardare il loro posto di lavoro, e le proposte folli non fanno altro che avvelenare la vita quotidiana di Merlonia.
Se ci fosse un leader a guidare il Pd, gli avrebbe già dovuto rispondere per le rime e avrebbe dovuto invitare a smetterla di fare proposte che non hanno né capo né coda, perché non c’è assolutamente il tempo ne la voglia di prendere in considerazione riforme costituzionali.
Il giorno dopo giorno richiede interventi profondi in economia e non ci si può trastullare in scemenze d’ordinanza senza fondamento pensando solo a se stessi e al “SPERIAMO CHE IO ME LA CAVO”. D’accordo la democrazia e il rispetto del pensiero altrui, ma la follia non può prendere il sopravvento e far morire un Paese di 59 milioni di abitanti.
I problemi della casta non interessano per niente i cittadini elettori, qui si tratta di salvare il Paese, e non i castori della casta.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il vaffa di Bersani è già in forte ritardo... mi preoccupo seriamente
Chi c’è in linea
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