Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
d a http://www.ilsole24ore.com
Giarda sulla spending review: nel mirino circa cento miliardi
I ministri Di Paola e Giarda in Aula alla Camera (Ansa)
La spesa da tagliare, quella che è nel mirino della spending review ammonta a «circa un centinaio di miliardi di euro, diviso tra Stato, enti previdenziali, regioni ed enti locali; è la parte di spesa che è stata valutata come potenzialmente aggredibile nel breve periodo». La stima è stata fornita dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, intervenuto alla trasmissione "A conti fatti" su Radio vaticana. E se si guarda un po' più lontano la spesa sulla quale si può intervenire «è di importi notevolmente più ampi, si può considerare oggi possa essere pari ad almeno trecento miliardi di euro». Il lavoro di revisione della spesa pubblica, ha poi aggiunto Giarda, non sta incontrando «resistenze» da parte dei ministri di spesa che anzi stanno preparando «dei progetti di ristrutturazione delle loro attività». In settimana, riferiscono fonti di governo, Enrico Bondi dovrebbe presentare la propria relazione al Comitato interministeriale presieduto dal premier Monti.
L'obiettivo? Meno tasse ed emettere meno titoli del debito pubblico
La revisione della spesa, ha ricordato Giarda, è un'operazione con cui si cerca di «portare alla luce sprechi e inefficienze» con l'obiettivo di far pagare qualche tassa in meno e emettere meno titoli del debito pubblico.
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La relazione Giarda: 300 miliardi di spesa da ridurre. «I costi della sanità pagati con tagli alla scuola»
A Bondi il compito di preparare un piano di tagli da 2,1 miliardi entro 15 giorni
«È tutto il comparto da rivedere»
Chiedersi quali sono i settori nei quali ci sono gli sprechi maggiori di denaro pubblico è, secondo il ministro, «una domanda difficilissima». «Non ci sono posti, sezioni dove si annidano sprechi maggiori ma - ha spiegato Giarda - è proprio tutto il comparto che va rivisto e analizzato».
Giarda sulla spending review: nel mirino circa cento miliardi
I ministri Di Paola e Giarda in Aula alla Camera (Ansa)
La spesa da tagliare, quella che è nel mirino della spending review ammonta a «circa un centinaio di miliardi di euro, diviso tra Stato, enti previdenziali, regioni ed enti locali; è la parte di spesa che è stata valutata come potenzialmente aggredibile nel breve periodo». La stima è stata fornita dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, intervenuto alla trasmissione "A conti fatti" su Radio vaticana. E se si guarda un po' più lontano la spesa sulla quale si può intervenire «è di importi notevolmente più ampi, si può considerare oggi possa essere pari ad almeno trecento miliardi di euro». Il lavoro di revisione della spesa pubblica, ha poi aggiunto Giarda, non sta incontrando «resistenze» da parte dei ministri di spesa che anzi stanno preparando «dei progetti di ristrutturazione delle loro attività». In settimana, riferiscono fonti di governo, Enrico Bondi dovrebbe presentare la propria relazione al Comitato interministeriale presieduto dal premier Monti.
L'obiettivo? Meno tasse ed emettere meno titoli del debito pubblico
La revisione della spesa, ha ricordato Giarda, è un'operazione con cui si cerca di «portare alla luce sprechi e inefficienze» con l'obiettivo di far pagare qualche tassa in meno e emettere meno titoli del debito pubblico.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Anch'io, come alcuni di noi forumisti, scrivo sul forum di ALBA e cerco di diffondere quello che ci siamo detti in questi anni, discorsi utili e costruttivi fatti a partire dall'esperienza dell'ulivo.mariok ha scritto:Concordo solo in parte con Amalia.
In linea di principio ha ragione, non so se in pratica per alcuni di noi le sue giuste osservazioni non finiscano per essere un alibi per stare a guardare comprensibilmente sfiduciati.
Su ALBA ho trovato una confusione terribile su alcuni temi, in particolare sulla "Riforma Elettorale", cercando di far chiarezza in una materia complessa aiutato anche da UncleT con argute argomentazione, ma non c'è stato niente da fare. Il caos + totale.
Da un canto i forum in genere ed in particolare quello di ALBA sono un contenitore dove sfogare i pensieri repressi, luogo di aspirazione alla tuttologia, ecc.; dall'altro canto quando viene data la possibilità di partecipare dal basso alla formazione di un'opinione condivisa o da condividere ci si sente finalmente liberi nell'espressione delle proprie idee anche se queste poi risultino confuse e contraddittorie.
Solo che il qualunquismo è sempre in agguato, per cui alla fine la confusione regna sovrana e ed il rumore di fondo diventa insopportabile.
Ecco perchè Amalia scusa Amadeus avevo sollecitato la famosa lista delle cose che vogliamo, ma forse hai ragione tu .... ci sarebbe solo da copiare molti dei nostri interventi.
Hai ragione mariok, non possiamo stare solo a guardare comprensibilmente sfiduciati.
Io mi sto impegnando nel concreto sul territorio dove vivo, questo perchè ho obiettivamente tempo libero. Per chi lavora è molto duro farlo.
Un saluto a tutti e sempre grazie delle vostre acute osservazioni.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Come se ne viene fuori ?
Su ALBA ho trovato una confusione terribile su alcuni temi, in particolare sulla "Riforma Elettorale", cercando di far chiarezza in una materia complessa aiutato anche da UncleT con argute argomentazione, ma non c'è stato niente da fare. Il caos + totale.
Da un canto i forum in genere ed in particolare quello di ALBA sono un contenitore dove sfogare i pensieri repressi, luogo di aspirazione alla tuttologia, ecc.; dall'altro canto quando viene data la possibilità di partecipare dal basso alla formazione di un'opinione condivisa o da condividere ci si sente finalmente liberi nell'espressione delle proprie idee anche se queste poi risultino confuse e contraddittorie.
Joblack
****
Osservando il dibattito del forum su ALBA, concordo con le osservazioni di Joblack.
Evidentemente per molti è la prima volta circa la partecipazione ad un forum e di conseguenza prevale la posizione dello sfogatoio.
Da un canto i forum in genere ed in particolare quello di ALBA sono un contenitore dove sfogare i pensieri repressi, luogo di aspirazione alla tuttologia, ecc.; dall'altro canto quando viene data la possibilità di partecipare dal basso alla formazione di un'opinione condivisa o da condividere ci si sente finalmente liberi nell'espressione delle proprie idee anche se queste poi risultino confuse e contraddittorie.
Joblack
****
Osservando il dibattito del forum su ALBA, concordo con le osservazioni di Joblack.
Evidentemente per molti è la prima volta circa la partecipazione ad un forum e di conseguenza prevale la posizione dello sfogatoio.
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Re: Come se ne viene fuori ?
La notizia è di ieri
ERA OPPRESSO DAI DEBITI
Cagliari, imprenditore si suicida
Il fratello cerca salvarlo ma lui si spara
Nel primo tentativo di uccidersi aveva usato il gas. I mancati incassi lo hanno messo sul lastrico
MILANO - Un imprenditore schiacciato dalle tasse e dai debiti si è ucciso ieri sera a Cagliari sparandosi un colpo di pistola alla testa. Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius, molto noto in città, poco prima ha anche cercato di uccidersi con il gas della bombola della cucina ma è stato salvato dal fratello, rincasato in quel momento, che ha sentito l'odore diffuso nell'appartamento. Mentre il fratello apriva le finestre per purificare l'aria si è spostato in un'altra stanza dove si è sparato.
DEPRESSO - Il fatto è avvenuto poco prima delle 23 in un appartamento nella centrale via Tuveri - ha riportato il quotidiano L'Unione Sarda - dove l'uomo viveva. Nelle ultime settimane era depresso a causa della tasse da pagare e per i crediti di forniture non saldate alla sua società, la Edilforniture, da parte di alcune aziende del Sulcis, in particolare di Portovesme. I mancati incassi lo hanno messo sul lastrico ed i debiti si sono accumulati. Sabato sera l'imprenditore ha deciso di farla finita. Si è chiuso in cucina ed ha aperto il gas. Ma il rientro del fratello lo ha salvato una prima volta. Si è allontanato dalla stanza e, risoluto nel togliersi la vita, ha afferrato la pistola che deteneva regolarmente e si sparato alla testa. Sul luogo della tragedia sono intervenuti il personale del 118 che ha solo potuto constatarne il decesso e le forze dell'ordine. (fonte: Ansa)
27 maggio 2012 | 13:03
Corriere.it
ERA OPPRESSO DAI DEBITI
Cagliari, imprenditore si suicida
Il fratello cerca salvarlo ma lui si spara
Nel primo tentativo di uccidersi aveva usato il gas. I mancati incassi lo hanno messo sul lastrico
MILANO - Un imprenditore schiacciato dalle tasse e dai debiti si è ucciso ieri sera a Cagliari sparandosi un colpo di pistola alla testa. Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius, molto noto in città, poco prima ha anche cercato di uccidersi con il gas della bombola della cucina ma è stato salvato dal fratello, rincasato in quel momento, che ha sentito l'odore diffuso nell'appartamento. Mentre il fratello apriva le finestre per purificare l'aria si è spostato in un'altra stanza dove si è sparato.
DEPRESSO - Il fatto è avvenuto poco prima delle 23 in un appartamento nella centrale via Tuveri - ha riportato il quotidiano L'Unione Sarda - dove l'uomo viveva. Nelle ultime settimane era depresso a causa della tasse da pagare e per i crediti di forniture non saldate alla sua società, la Edilforniture, da parte di alcune aziende del Sulcis, in particolare di Portovesme. I mancati incassi lo hanno messo sul lastrico ed i debiti si sono accumulati. Sabato sera l'imprenditore ha deciso di farla finita. Si è chiuso in cucina ed ha aperto il gas. Ma il rientro del fratello lo ha salvato una prima volta. Si è allontanato dalla stanza e, risoluto nel togliersi la vita, ha afferrato la pistola che deteneva regolarmente e si sparato alla testa. Sul luogo della tragedia sono intervenuti il personale del 118 che ha solo potuto constatarne il decesso e le forze dell'ordine. (fonte: Ansa)
27 maggio 2012 | 13:03
Corriere.it
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Re: Come se ne viene fuori ?
E anche questa era la notizia di apertura in prima pagina de Il Fatto Quotidiano di ieri.
Il Tesoro: “Miliardi della Bce? Alle imprese neanche un euro”
Trentadue imprenditori suicidi in quattro mesi. Meno di un mutuo su tre ai giovani sotto i 35 anni. Ma che fine hanno fatto i 255 miliardi prestati dalla banca centrale europa? Per ora ai cittadini non è arrivato nulla. Chi lo dice? Il governo, se pur giustificando le banche: "Le banche italiane dispongono ora di risorse liquide per fronteggiare passività in scadenza e per finanziare l'economia"
di Caterina Perniconi | 27 maggio 2012
Commenti (64)
Trentadue imprenditori suicidi in quattro mesi. Meno di un mutuo su tre ai giovani sotto i 35 anni.
Ma che fine hanno fatto i 255 miliardi che la Banca centrale Europea ha prestato agli istituti di credito italiani tra dicembre e febbraio, destinati anche al credito per famiglie e imprese?
Per ora ai cittadini non è arrivato un euro. Chi lo dice?
Il governo, se pur giustificando le banche.
Ma andiamo per ordine. Gli obiettivi di Francoforte erano chiari: il rifinanziamento alle banche, con un’operazione a tre anni che si è svolta in due tranche (116 miliardi a dicembre e 139 a febbraio), doveva ridurre il debito pubblico e concedere mutui e prestiti a famiglie e imprese per far ripartire l’economia.
Invece le banche italiane hanno utilizzato questi soldi – ricevuti al tasso stracciato dell’1per cento – per acquistare titoli di Stato a tassi molto vantaggiosi, contribuendo alla riduzione dei tassi d’interesse sul debito pubblico.
Contemporaneamente però hanno ridotto l’accesso al credito, sia nella quantità, sia alzando il costo dei finanziamenti .
Il 16 aprile i deputati Ignazio Messina e Francesco Barbato (Idv) hanno chiesto, con un’interrogazione parlamentare, che destinazione avessero avuto i 255 miliardi.
MERCOLEDÌ scorso, quindi oltre un mese dopo, in Commissione Finanze a Montecitorio il sottosegretario Vieri Ceriani non ha risposto al quesito sebbene la Camera avesse già ricevuto gli elementi di risposta dal dicastero di via XX Settembre, che saranno quindi resi pubblici nella seduta di mercoledì prossimo.
Nel documento è spiegato che “con l’immissione di liquidità da parte della Bce è stata interrotta la spirale negativa tra aumento dei rischi sovrani, difficoltà del sistema bancario e peggioramento congiunturale, che nell’ultima parte del 2011 tendeva ad assumere carattere sistemico.
Le tensioni, tuttavia, sono riemerse in aprile, segnalando l’esistenza di rischi tuttora elevati”.
Tradotto: il pericolo di default è stato solo tamponato.
Quindi i soldi sono serviti per abbassare la pressione su debito e spread .
Ma a fronte dei miglioramenti del primo trimestre dell’anno, il Ministero ammette nella risposta che “gli intermediari italiani (le banche, ndr) dispongono ora di risorse liquide per fronteggiare passività in scadenza e per finanziare l’economia”.
I soldi, quindi, non si sono ancora mossi in direzione di famiglie e imprese. Non solo, “nell’ambito dei sondaggi condotti dalla Banca d’Italia – spiegano ancora dal Ministero – le maggiori banche hanno manifestato l’intenzione di impiegare parte dei fondi ottenuti dalla Bce per riavviare il credito a famiglie e imprese”.
Ma come l’intenzione? E gli auspici di rilancio dell’economia?
Sono diventati solo buoni propositi?
Com’è noto gli istituti di credito hanno acquistato titoli di Stato a tassi più alti che permettono un guadagno sicuro. “Nei primi due mesi di quest’anno – scrive ancora il Ministero – le banche italiane hanno ripreso ad acquistare titoli pubblici italiani”. Sebbene “quasi il 60 per cento degli acquisti ha fatto capo a banche piccole e medie, che hanno ottenuto una quota molto bassa dei finanziamenti erogati dalla Banca centrale”. Inoltre, i soldi erogati dalla Bce sono stati usati anche per “rifinanziare l’ingente volume di obbligazioni in scadenza”.
“CI SONO AZIENDE che, mentre le banche contavano i miliardi guadagnati speculando sul prestito europeo, hanno dovuto chiudere perché non gli sono stati concessi mutui di poche migliaia di euro – ha dichiarato il leader Idv, Antonio Di Pietro – il governo Monti ha il preciso dovere di impedire che il giochino prosegua.
Il minimo che un governo serio possa e debba fare è garantire che le banche che prendono i soldi per riaprire il credito, poi lo riaprano davvero: non è certo una vessazione”.
Quindi cosa dice il governo? “Le operazioni della Bce è stata di grandissima saggezza per l’Europa e certo anche rilevante per l’Italia – dichiarò il ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, in occasione dell’asta per la seconda tranche di fondi – il mestiere delle banche è quello di fare credito: se non lo fanno, sono le prime a non avere i conti economici in ordine”.
E ieri l’ex amministratore delegato di Intesa, che di banche se ne intende, ha chiesto agli istituti di credito “di fare di più perché in un paese come l’Italia le banche sono molto collegate all’economia reale e se oggi soffrono è anche per questa ragione”.
Immediata la risposta del presidente di Abi, Giuseppe Mussari: “L’esortazione del ministro Passera alle banche affinchè facciano di più per le imprese in genere e per le start-up in particolare è corretta. Lo stesso governo, però, deve fare di più”. Di sicuro non arriverà un provvedimento restrittivo da Francoforte: “La Bce non può imporsi sulle istituzioni finanziarie e sul metodo di utilizzo della liquidità fornita nelle operazioni di politica monetaria dell’Eurosistema” ha sentenziato Mario Draghi. La palla torna al governo di Mario Monti. Difficile non immaginare da che parte starà.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... ro/243252/
Il Tesoro: “Miliardi della Bce? Alle imprese neanche un euro”
Trentadue imprenditori suicidi in quattro mesi. Meno di un mutuo su tre ai giovani sotto i 35 anni. Ma che fine hanno fatto i 255 miliardi prestati dalla banca centrale europa? Per ora ai cittadini non è arrivato nulla. Chi lo dice? Il governo, se pur giustificando le banche: "Le banche italiane dispongono ora di risorse liquide per fronteggiare passività in scadenza e per finanziare l'economia"
di Caterina Perniconi | 27 maggio 2012
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Trentadue imprenditori suicidi in quattro mesi. Meno di un mutuo su tre ai giovani sotto i 35 anni.
Ma che fine hanno fatto i 255 miliardi che la Banca centrale Europea ha prestato agli istituti di credito italiani tra dicembre e febbraio, destinati anche al credito per famiglie e imprese?
Per ora ai cittadini non è arrivato un euro. Chi lo dice?
Il governo, se pur giustificando le banche.
Ma andiamo per ordine. Gli obiettivi di Francoforte erano chiari: il rifinanziamento alle banche, con un’operazione a tre anni che si è svolta in due tranche (116 miliardi a dicembre e 139 a febbraio), doveva ridurre il debito pubblico e concedere mutui e prestiti a famiglie e imprese per far ripartire l’economia.
Invece le banche italiane hanno utilizzato questi soldi – ricevuti al tasso stracciato dell’1per cento – per acquistare titoli di Stato a tassi molto vantaggiosi, contribuendo alla riduzione dei tassi d’interesse sul debito pubblico.
Contemporaneamente però hanno ridotto l’accesso al credito, sia nella quantità, sia alzando il costo dei finanziamenti .
Il 16 aprile i deputati Ignazio Messina e Francesco Barbato (Idv) hanno chiesto, con un’interrogazione parlamentare, che destinazione avessero avuto i 255 miliardi.
MERCOLEDÌ scorso, quindi oltre un mese dopo, in Commissione Finanze a Montecitorio il sottosegretario Vieri Ceriani non ha risposto al quesito sebbene la Camera avesse già ricevuto gli elementi di risposta dal dicastero di via XX Settembre, che saranno quindi resi pubblici nella seduta di mercoledì prossimo.
Nel documento è spiegato che “con l’immissione di liquidità da parte della Bce è stata interrotta la spirale negativa tra aumento dei rischi sovrani, difficoltà del sistema bancario e peggioramento congiunturale, che nell’ultima parte del 2011 tendeva ad assumere carattere sistemico.
Le tensioni, tuttavia, sono riemerse in aprile, segnalando l’esistenza di rischi tuttora elevati”.
Tradotto: il pericolo di default è stato solo tamponato.
Quindi i soldi sono serviti per abbassare la pressione su debito e spread .
Ma a fronte dei miglioramenti del primo trimestre dell’anno, il Ministero ammette nella risposta che “gli intermediari italiani (le banche, ndr) dispongono ora di risorse liquide per fronteggiare passività in scadenza e per finanziare l’economia”.
I soldi, quindi, non si sono ancora mossi in direzione di famiglie e imprese. Non solo, “nell’ambito dei sondaggi condotti dalla Banca d’Italia – spiegano ancora dal Ministero – le maggiori banche hanno manifestato l’intenzione di impiegare parte dei fondi ottenuti dalla Bce per riavviare il credito a famiglie e imprese”.
Ma come l’intenzione? E gli auspici di rilancio dell’economia?
Sono diventati solo buoni propositi?
Com’è noto gli istituti di credito hanno acquistato titoli di Stato a tassi più alti che permettono un guadagno sicuro. “Nei primi due mesi di quest’anno – scrive ancora il Ministero – le banche italiane hanno ripreso ad acquistare titoli pubblici italiani”. Sebbene “quasi il 60 per cento degli acquisti ha fatto capo a banche piccole e medie, che hanno ottenuto una quota molto bassa dei finanziamenti erogati dalla Banca centrale”. Inoltre, i soldi erogati dalla Bce sono stati usati anche per “rifinanziare l’ingente volume di obbligazioni in scadenza”.
“CI SONO AZIENDE che, mentre le banche contavano i miliardi guadagnati speculando sul prestito europeo, hanno dovuto chiudere perché non gli sono stati concessi mutui di poche migliaia di euro – ha dichiarato il leader Idv, Antonio Di Pietro – il governo Monti ha il preciso dovere di impedire che il giochino prosegua.
Il minimo che un governo serio possa e debba fare è garantire che le banche che prendono i soldi per riaprire il credito, poi lo riaprano davvero: non è certo una vessazione”.
Quindi cosa dice il governo? “Le operazioni della Bce è stata di grandissima saggezza per l’Europa e certo anche rilevante per l’Italia – dichiarò il ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, in occasione dell’asta per la seconda tranche di fondi – il mestiere delle banche è quello di fare credito: se non lo fanno, sono le prime a non avere i conti economici in ordine”.
E ieri l’ex amministratore delegato di Intesa, che di banche se ne intende, ha chiesto agli istituti di credito “di fare di più perché in un paese come l’Italia le banche sono molto collegate all’economia reale e se oggi soffrono è anche per questa ragione”.
Immediata la risposta del presidente di Abi, Giuseppe Mussari: “L’esortazione del ministro Passera alle banche affinchè facciano di più per le imprese in genere e per le start-up in particolare è corretta. Lo stesso governo, però, deve fare di più”. Di sicuro non arriverà un provvedimento restrittivo da Francoforte: “La Bce non può imporsi sulle istituzioni finanziarie e sul metodo di utilizzo della liquidità fornita nelle operazioni di politica monetaria dell’Eurosistema” ha sentenziato Mario Draghi. La palla torna al governo di Mario Monti. Difficile non immaginare da che parte starà.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... ro/243252/
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Re: Come se ne viene fuori ?
Ricordate l’intervento di Oliviero Beha a Ultima parola di venerdì scorso???
http://www.youtube.com/watch?v=NyuxE6D7y8Y
Quando chiede di fare l’analisi del perché Merlonia si è ridotta così negli ultimi 20/30 anni a causa della classe politica?
E’ in corso un imbarbarimento, una regressione culturale, la famiglia, il lavoro la scuola.
Il problema è che qui sta crollando tutto, da qualsiasi parte ti giri.
Dal Vaticano che non può essere più un punto di riferimento
Anche il gioco più bello del mondo non regge più e la corruzione del vitello d’oro lo ha raso al suolo.
*****
Calcioscommesse, azzurri nella bufera
Dopo Criscito indagato anche Bonucci
Inchiesta di Cremona: dopo il difensore, escluso da Prandelli, arriva la notizia di indagine anche per il giocatore juventino. Avviso di garanzia per l'allenatore bianconero Conte. In carcere il capitano della Lazio Stefano Mauri. Collegamenti con organizzazioni criminali: "Omertà forse per coprire i dirigenti"
L’inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse si allarga ancora (leggi l'articolo): questa mattina sono scattati 17 provvedimenti di custodia. Arrestati i giocatori di Lazio e Padova Stefano Mauri e Omar Milanetto. Tra gli indagati c’è anche l’allenatore della Juventus Antonio Conte (per fatti risalenti a quando guidava il Siena). Non solo. Ci sono anche due giocatori della nazionale: Domenico Criscito e Leonardo Bonucci. Il primo è stato escluso dalla lista dei convocati per gli Europei da Cesare Prandelli
http://www.ilfattoquotidiano.it/
http://www.youtube.com/watch?v=NyuxE6D7y8Y
Quando chiede di fare l’analisi del perché Merlonia si è ridotta così negli ultimi 20/30 anni a causa della classe politica?
E’ in corso un imbarbarimento, una regressione culturale, la famiglia, il lavoro la scuola.
Il problema è che qui sta crollando tutto, da qualsiasi parte ti giri.
Dal Vaticano che non può essere più un punto di riferimento
Anche il gioco più bello del mondo non regge più e la corruzione del vitello d’oro lo ha raso al suolo.
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Calcioscommesse, azzurri nella bufera
Dopo Criscito indagato anche Bonucci
Inchiesta di Cremona: dopo il difensore, escluso da Prandelli, arriva la notizia di indagine anche per il giocatore juventino. Avviso di garanzia per l'allenatore bianconero Conte. In carcere il capitano della Lazio Stefano Mauri. Collegamenti con organizzazioni criminali: "Omertà forse per coprire i dirigenti"
L’inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse si allarga ancora (leggi l'articolo): questa mattina sono scattati 17 provvedimenti di custodia. Arrestati i giocatori di Lazio e Padova Stefano Mauri e Omar Milanetto. Tra gli indagati c’è anche l’allenatore della Juventus Antonio Conte (per fatti risalenti a quando guidava il Siena). Non solo. Ci sono anche due giocatori della nazionale: Domenico Criscito e Leonardo Bonucci. Il primo è stato escluso dalla lista dei convocati per gli Europei da Cesare Prandelli
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il Professor Toniolo è piuttosto netto nel suo giudizio, passato ora all’infedele.
Se la Grecia esce dall’euro, l’euro non c’è più. Ci sarà una fuga di capitali da Grecia, Spagna e Italia.
Anche Fituossi, la scorsa settimana su Repubblica ha espresso un parere negativo per la fuoriuscita della Grecia dall’euro.
Zingales la scorsa settimana è intervenuto sull’Espresso:
Grecia
Il disastro è dietro l'angolo
di Luigi Zingales
Se Atene fallisce l'Italia rischia un contagio economico ma soprattutto politico. Aumenterebbero le spinte populiste a uscire dall'euro. Con conseguenze disastrose
leggi articolo
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 3E/2181264
***
Lo spread oggi vola
Italia – Germania 437
Spagna – Germania supera i 500
Se la Grecia esce dall’euro, l’euro non c’è più. Ci sarà una fuga di capitali da Grecia, Spagna e Italia.
Anche Fituossi, la scorsa settimana su Repubblica ha espresso un parere negativo per la fuoriuscita della Grecia dall’euro.
Zingales la scorsa settimana è intervenuto sull’Espresso:
Grecia
Il disastro è dietro l'angolo
di Luigi Zingales
Se Atene fallisce l'Italia rischia un contagio economico ma soprattutto politico. Aumenterebbero le spinte populiste a uscire dall'euro. Con conseguenze disastrose
leggi articolo
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 3E/2181264
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Lo spread oggi vola
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Re: Come se ne viene fuori ?
MADRID SOTTO PRESSIONE
Crack Bankia, lunedì nero in Spagna. Titolo giù del 13% - Ora si rischia l'effetto domino sui gruppi con rating junk
di Luca Veronese con un'analisi di Fabio Pavesii | 07:12
Il premier spagnolo chiede aiuto alla Ue e, di nuovo, alla Bce perché sostengano un Paese in crisi di liquidità e di credibilità, come segnalano i rendimenti sui titoli decennali del debito, ieri saliti sopra il 6,5%, ai massimi dall'introduzione della moneta unica, con lo spread a 511 punti.
http://www.ilsole24ore.com/
Crack Bankia, lunedì nero in Spagna. Titolo giù del 13% - Ora si rischia l'effetto domino sui gruppi con rating junk
di Luca Veronese con un'analisi di Fabio Pavesii | 07:12
Il premier spagnolo chiede aiuto alla Ue e, di nuovo, alla Bce perché sostengano un Paese in crisi di liquidità e di credibilità, come segnalano i rendimenti sui titoli decennali del debito, ieri saliti sopra il 6,5%, ai massimi dall'introduzione della moneta unica, con lo spread a 511 punti.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Dalla prima pagina de Il Sole 24 ore
Calcio a rischio di crack:
perdite per 428 milioni.
Anche questo settore, che veramente vive sopra le righe, non i cittadini comuni, sta andando verso il fallimento.
Calcio a rischio di crack:
perdite per 428 milioni.
Anche questo settore, che veramente vive sopra le righe, non i cittadini comuni, sta andando verso il fallimento.
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Re: Come se ne viene fuori ?
La rassegna stampa di oggi, 29 maggio 2012, del Ministero Dell'Interno.
http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf
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Chi c’è in linea
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