Come se ne viene fuori ?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
Rispondi
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

L'Italia dei carini e l'Italia dei fasulli,....ovvero Merlonia

Un passo in più, verso la guerra civile

LA LETTERA
«Presidenzialismo e doppio turno
Possiamo farcela entro fine anno»
Alfano: così l'agenda delle riforme per avere istituzioni forti e stabili



Caro direttore,
ritorno sulla nostra proposta di elezione diretta del presidente della Repubblica per ribadirne le buone ragioni e affermarne la sostenibilità in riferimento ai tempi a disposizione e la compatibilità col calendario istituzionale della prossima primavera che prevede sia le elezioni politiche che l'elezione del capo dello Stato. L'Europa vive un momento storico di grande difficoltà, sul piano politico ed economico. Le recenti elezioni hanno registrato ovunque il disperato grido d'allarme di tanti cittadini che si sono espressi in forme talvolta molto critiche verso le classi politiche dei propri Paesi. Ma la protesta non ha avuto ovunque le stesse conseguenze.
Vi sono infatti democrazie deboli, come la Grecia, nelle quali la precarietà economica si associa (e spesso è conseguenza) a debolezze istituzionali. Vi sono democrazie della decisione, come la Francia, dove la sera delle elezioni presidenziali i cittadini sanno chi guiderà il Paese nel successivo quinquennio. Lì, la volontà di cambiamento non si infrange sulla scogliera dell'ingovernabilità, ma si trasforma in realtà, perché chi vince le elezioni ha gli strumenti e la legittimazione per guidare il Paese nella direzione voluta dai cittadini. Anche l'Italia, come il presidente Berlusconi ha più volte affermato, ha bisogno di modernizzarsi, scegliendo di diventare una democrazia della decisione. Abbiamo bisogno di istituzioni forti e stabili, che assicurino continuità e strumenti efficaci e controllabili per l'azione di governo, che deve essere espressione di una forte legittimazione popolare. Sono infatti convinto che l'Italia, in questa crisi, viva difficoltà maggiori di altri, proprio in conseguenza del suo sistema di governo.

Istituzioni deboli hanno prodotto, nella Prima come nella Seconda Repubblica, una politica intrappolata nell'instabilità e ricattata dai poteri di veto. L'azione della maggioranza, di qualsiasi maggioranza che abbia vinto le elezioni, è stata paralizzata e impotente. Ora, è in discussione al Senato una riforma che, se approvata, oltre a costituire una premessa per il successivo cambiamento della legge elettorale, sarebbe comunque la più grande riforma costituzionale dacché la Carta del '48 esiste. Il testo, al quale il Pdl ha lealmente collaborato, sarà votato in commissione entro questa settimana e la prossima approderà in Aula. Nel frattempo, sull'iter sono intervenute le elezioni amministrative e con esse una consapevolezza ancor più forte del rischio di uno sfarinamento del tessuto politico, di una frammentazione partitica, di un ulteriore rischio di blocco delle nostre istituzioni.

A quel punto il Pd, unilateralmente, ha introdotto nel dibattito l'ipotesi di una legge elettorale a doppio turno sul modello francese. La proposta, fino ad allora, non era mai stata avanzata al tavolo tecnico; nonostante ciò, a noi è parso doveroso esaminarla per concludere, dopo un'attenta riflessione, che essa da sola non è in grado di garantire un esecutivo stabile e una maggioranza scongiurando il rischio della frammentazione. Basta proiettare su scala nazionale i risultati delle Amministrative per rendersene conto. Se si guarda all'esempio francese, si comprende come solo l'abbinamento al doppio turno dell'elezione diretta del presidente della Repubblica garantisca un esito certamente bipolare e insieme la certezza di non produrre, in nessun caso, il blocco delle istituzioni.

Da qui l'appello a tutti i nostri interlocutori politici: troviamo il coraggio per uno scatto di reni a esclusivo vantaggio dell'Italia. Cogliamo tre coincidenze favorevoli come la fine del settennato di un eccellente presidente, il termine della legislatura e l'imminenza di un dibattito costituente in Parlamento per varare insieme semipresidenzialismo e nuova legge elettorale. Le proposte ci sono, i tempi anche. Se fossimo d'accordo e approvassimo, in prima lettura, la riforma al Senato e alla Camera entro i primi di agosto, potremo giungere entro ottobre al varo definitivo. Resterebbero tre mesi per mettere a punto la legge elettorale e le norme attuative di dettaglio. Con una disposizione transitoria (come è sempre accaduto per i più significativi interventi sulla Costituzione) si potrebbero svolgere le prime elezioni presidenziali dirette della Repubblica italiana entro marzo e le successive elezioni politiche nel mese di aprile.

Il nuovo presidente, infine, potrebbe insediarsi alla scadenza naturale del settennato. Si può ovviamente dissentire nel merito, ma non accusarci di aver messo in campo un diversivo e, ancor meno, ci si può nascondere dietro la tempistica. La situazione dell'Europa è grave e l'Italia deve essere forte: proprio queste contingenze storiche impongono il coraggio delle riforme ardite. Ricordiamo che la Quinta Repubblica nacque in Francia in un tempo più breve di quello a nostra disposizione. Noi non ci tireremo indietro, approveremo la riforma che è in commissione al Senato e prima del suo arrivo in Aula, senza smentire il testo concordato, presenteremo gli emendamenti per introdurre il semipresidenzialismo e le norme transitorie. Ci auguriamo che nel frattempo, e ancor prima che il Parlamento sia chiamato a pronunciarsi, il dibattito che abbiamo promosso possa generare una fattiva collaborazione per raggiungere questo obiettivo tanto ambizioso quanto utile al futuro dell'Italia.

Angelino Alfano
segretario del Pdl
29 maggio 2012 | 8:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Mentre Crosetto ad Agorà, evidenzia che oggi occorre andare alla sostanza i banditi della banda larga, insistono a perdere tempo con queste scemenze criminali per salvare una solo persona


A PORTA A PORTA
Alfano: «Solo con il presidenzialismo
daremo l'ok a legge sul conflitto d'interessi»
L'ex Guardasigilli non ha timori: «Un onorevole compromesso
con il Pd significa che non facciamo un calcolo di bottega»



MILANO -  Se ci sarà l'ok delle altre forze politiche alla riforma sul presidenzialismo alla francese il Pdl è disposto a dare il via libera a una legge sul conflitto di interessi. Angelino Alfano, segretario del partito, lo ha dichiarato a Porta a Porta.
«OCCASIONE IRRIPETIBILE» - Questa riforma costituzionale sul modello francese, che al momento registra un secco no da parte delle altre forze. Ma, spiega Alfano, «noi insisteremo perchè si tratta di un'occasione irripetibile per le istituzioni repubblicane. Si tratta di un elemento di efficienza democratica e di buon senso». Di conseguenza, «andare a un onorevole compromesso con il Pd» sul doppio turno «per noi non sarebbe negativo se tutto si sposa, perchè non facciamo un calcolo di bottega ma guardiamo agli interessi degli italiani». Dunque, qualora il Pd dicesse di no alla riforma presidenziale, «non credo che il doppio turno sarebbe la legge elettorale migliore se sganciata dalla elezione diretta del presidente della Repubblica».

CALENDARIO ISTITUZIONALE - Il segretario del Pdl ha poi anticipato che martedì, sul Corriere della Sera, verrà pubblicata una sua lettera in cui viene indicato «un calendario istituzionale» sulle varie tappe della riforma. E sulla base di questo calendario, spiega che «nell'ultimo trimestre del 2012 ci sarà la possibilità di fare tutte le leggi di supporto all'elezione diretta del presidente della Repubblica, tra cui quella sul conflitto di interessi».

Redazione Online
28 maggio 2012 (modifica il 29 maggio 2012)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
erding
Messaggi: 1188
Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

Sempre Crosetto stamane ad Agorà... ha spiegato che la criminalità organizzata oltre ad investire in settori classici come la prostituzione, e la droga, preferisce investire sul calcio, rende di più e si rischia di meno, le pene previste sono di gran lunga più tenui.

Ha omesso di parlare degli investimenti che la criminalità fa in politica, alta remunerazione e le pene, più che tenui, sono presso ché inesistenti, anzi ...si acquisisce immunità.
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da shiloh »

erding ha scritto:Sempre Crosetto stamane ad Agorà... ha spiegato che la criminalità organizzata oltre ad investire in settori classici come la prostituzione, e la droga, preferisce investire sul calcio, rende di più e si rischia di meno, le pene previste sono di gran lunga più tenui.

Ha omesso di parlare degli investimenti che la criminalità fa in politica, alta remunerazione e le pene, più che tenui, sono presso ché inesistenti, anzi ...si acquisisce immunità.

infatti dove si è buttato il mafioso di Hardcore ancor prima di scendere in campo ???

il berlusconismo è riuscito ad inquinare pure lo sport più amato dagli italiani...
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

marco travaglio ha scritto:A questo mondo dovrebbero rivolgersi Vendola e Di Pietro se non vogliono sparire anche loro, anziché implorare Bersani a rientrare nella foto di Vasto, roba di un’altra era geologica, venuta a noia con tutto il resto solo a sentirne parlare. Ma non l’hanno ancora capito che tutto ciò che Bersani tocca diventa sfiga?
Il problema è che sono anche loro, insieme ai loro partitini, legati al vecchio mondo.


L’ora del ritorno

di Marco Travaglio | 29 maggio 2012

Di ritorno da Londra, dove con Padellaro, Meletti e Monteverdi abbiamo incontrato centinaia di italiani, quasi tutti giovanissimi, “fuggiti” in Inghilterra da un paese che li trattava da stranieri in patria, mi rimbomba nelle orecchie la domanda che ogni anno questi ragazzi ci pongono: “Quando potremo tornare a casa?”.
Quest’anno, per la prima volta, ci siamo sentiti di rispondere che, forse, quel momento è meno lontano di quanto possa sembrare. Anzi, se per chi cerca un lavoro l’Italia è ancora terra ostile e campo minato, per chi vuol fare politica l’Italia è il posto giusto. Adesso. Se non ora, quando? C’è il movimento 5 Stelle, che sta piantando bandierine nel deserto lasciato dai partiti di destra e di sinistra. Ci sono vagiti di liste civiche che sull’onda grillina inevitabilmente, anzi necessariamente dovranno sorgere nei prossimi mesi per non lasciare senza rappresentanza i tanti cittadini (ormai la metà del corpo elettorale) che non la trovano più nelle vecchie e vuote sigle.

C’è molto lavoro da fare anche nei partiti, almeno in quei pochi che vedono il bivio dinanzi a cui si trovano: cambiare (classe dirigente e personale politico), o perire. Poi ci sono quelli che non hanno capito e non capiranno mai: tipo la maggioranza ABC, prigioniera di formule stantie e politichesi, tipo il semipresidenzialismo, la riforma costituzionale, il voto moderato (“ma dove sono ‘sti moderati?”, ha finalmente osato domandare Giorgia Meloni: “la gente è incazzata, altro che moderata”), la discesa in campo di B. (sai che novità), la “nuova squadra” di Alfano, le manovrine del politburo pidino per “blindare” (dicono proprio così) Bersani dal rischio di fare le primarie e naturalmente di buscarle dal primo che passa, la lista Montezemolo e/o la lista Passera, il ritorno a Todi per l’ennesimo ritorno dei morti viventi Dc in salsa vaticana, e naturalmente l’inseguimento a Casini che, nella corsa, è praticamente estinto.

Tutta robaccia da Gattopardo. L’unica certezza, sul fronte partitocratico, che tenteranno una legge elettorale proporzionale che non obblighi ABC a dichiarare prima del voto con chi si alleereanno, così prenderanno i voti fingendo di combattersi l’uno con l’altro e poi,a votazioni avvenute,diranno: toh, nessuno ha la maggioranza assoluta, non ci resta che tornare insieme con una riedizione dell’ammucchiata intorno a Monti. Con Monti a vegliare su di loro dal Quirinale e Passera, o Montezemolo, o Casini a Palazzo Chigi. E con tanti saluti agli elettori. Per loro sfortuna e per nostra fortuna, non c’è legge elettorale, per quanto tarocca, che sia in grado di arginare lo tsunami in atto nel Paese. E non c’è bomba o terrorismo che possa spaventare gli elettori incazzati al punto di indurli a votare per il vecchiume che tenta di scavalcare la propria tomba.

Ci sarà bisogno di Grillo e dei suoi ragazzi, di qui alle elezioni. Ma anche di altre forze civiche e nuove, che raccolgano il meglio di quel che resta della politica degli ultimi anni: sindaci e amministratori di ultima generazione (quelli eletti a dispetto dei partiti, anche dei loro), intellettuali e cittadini riuniti a difesa dei “beni comuni”, movimenti che un anno fa, insieme all’Idv, vinsero i referendum contro il nucleare, l’impunità di Stato e per l’acqua pubblica, associazioni antimafia, anti-Tav, anti-inceneritori, occupanti di spazi culturali, magari la Fiom. A questo mondo dovrebbero rivolgersi Vendola e Di Pietro se non vogliono sparire anche loro, anziché implorare Bersani a rientrare nella foto di Vasto, roba di un’altra era geologica, venuta a noia con tutto il resto solo a sentirne parlare. Ma non l’hanno ancora capito che tutto ciò che Bersani tocca diventa sfiga?

La vittoria dei movimenti ambientalisti contro la discarica-porcata di Villa Adriana, col governo costretto alla ritirata mentre i partiti parlavano d’altro, dimostra che il sistema è fradicio,dunque fragilissimo. Si abbatte con un grissino. Basta qualche braccio giovane che spinga.

Il Fatto Quotidiano, 28 Maggio 2012
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Alessandra Moretti vice sindaco del Pd di Vicenza a Ballarò.

Questa sera la mettiamo sotto esame per capacità e disponibilità alla comunicazione.

Per il resto (bella e attraente) è già promossa, è il leader adatto per il Pd della terza Repubblica.
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Zio, mi dispiace, ma da quello che si è visto ieri sera dobbiamo pensare a qualcun altro come leader della terza repubblica.

L'uscita sui "volontari del PD" in prima fila nelle calamità è stata scontata e non efficace come risposta alla provocazione dell'Annunziata, che ha espresso dubbi, secondo me fondati, sul fatto che la direzione del PD sarebbe stata annullata anche se il terremoto ci fosse stato in Sicilia.

Tonino, con la sua "finezza", l'ha liquidata definendo "sciocche" le sue rimostranze.

Altro giro, altra corsa....

Ma credo che sia legittimo pensare che dall'interno di questi partiti non potrà mai venir fuori nulla di nuovo.

Il ricambio dovrà necessariamente venire da fuori.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:Zio, mi dispiace, ma da quello che si è visto ieri sera dobbiamo pensare a qualcun altro come leader della terza repubblica.

L'uscita sui "volontari del PD" in prima fila nelle calamità è stata scontata e non efficace come risposta alla provocazione dell'Annunziata, che ha espresso dubbi, secondo me fondati, sul fatto che la direzione del PD sarebbe stata annullata anche se il terremoto ci fosse stato in Sicilia.

Tonino, con la sua "finezza", l'ha liquidata definendo "sciocche" le sue rimostranze.

Altro giro, altra corsa....

Ma credo che sia legittimo pensare che dall'interno di questi partiti non potrà mai venir fuori nulla di nuovo.

Il ricambio dovrà necessariamente venire da fuori.
Dici che la fascinazione per (finalmente) qualcosa di bello a sinistra, ottenebra il giudizio?

E' possibile.
paolo11
Messaggi: 3688
Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

mariok ha scritto:Zio, mi dispiace, ma da quello che si è visto ieri sera dobbiamo pensare a qualcun altro come leader della terza repubblica.

L'uscita sui "volontari del PD" in prima fila nelle calamità è stata scontata e non efficace come risposta alla provocazione dell'Annunziata, che ha espresso dubbi, secondo me fondati, sul fatto che la direzione del PD sarebbe stata annullata anche se il terremoto ci fosse stato in Sicilia.

Tonino, con la sua "finezza", l'ha liquidata definendo "sciocche" le sue rimostranze.

Altro giro, altra corsa....

Ma credo che sia legittimo pensare che dall'interno di questi partiti non potrà mai venir fuori nulla di nuovo.

Il ricambio dovrà necessariamente venire da fuori.
...................
Caro ="mariok.Sai invece che metterei come leader Di Pietro.
Non avrà la parlatina di Veltroni D'Alema.Ma è una persona che va sul concreto.
Ieri sera ha evidenziato una cosa importante sul finanziamento dei partiti,Un imprenditore può dare anche 100000 euro ad un partito e detrarlo dalle tasse.
La cosa ancora peggiore che ci fa rivoltare è:Che anche un capoccione della pubblica amministrazione può sovvenzionare un partito.
Con i nostri soldi.Allora i partiti ci mettono uno dei suoi a capo Tipo Fimmeccanica e questo puo sovvenziona il partito.
Qui bisogna mandarli a casa e basta.
Ciao
Paolo11
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Di Pietro è vecchio anche lui, se non dal punto di vista anagrafico, da quello del modo di gestire la politica, ed il suo partito "padronale", quanto a rinnovamento, non è che stia molto meglio... e non solo per i Razzi, i De Gregorio e gli Scilipoti.
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti