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Re: Top News
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13 morti - seimila sfollati
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Re: Top News
29 MAGGIO 2012
Terremoto, la scossa in diretta nello studio tv a Padova
Durante la trasmissione Tv7 alle 7, trasmessa dal canale padovano Tv7,
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... ref=HREA-1
***
29 MAGGIO 2012
Sallusti ad Agorà: ''Qui trema tutto''
"Qui a Milano ha tremato un intero palazzo di tre piani. Non ho mai sentito una scossa così forte". Così il direttore del "Giornale", Alessandro Sallusti commenta in diretta ad Agorà, le nuove scosse di terremoto che hanno colpito l’Emilia Romagna
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6710?video
***
29 MAGGIO 2012
Cavezzo, le prime immagini dal mobilificio crollato
Mentre la terra continua a tremare, come si vede all'inizio di questo video, gli abitanti di Cavezzo commentano i crolli del paese fortemente colpito dal sisma
(di Rosario di Raimondo)
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6714?video
***
29 MAGGIO 2012
Terremoto, le immagini del capannone crollato a Mirandola
Nel filmato di Antonella Madeo, in esclusiva per YouDemTv, le prime immagini del capannone crollato a Mirandola
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6712?video
***
29 MAGGIO 2012
Il sismologo: ''Capannoni inadeguati, dovevano rimanere chiusi''
Non si poteva prevedere una nuova attività sismica tanto forte, sebbene sia accaduto già in passato, sia in Umbria che in Friuli. Le fabbriche però dovevano fermarsi perché è ormai chiaro che le strutture non sono state costruite per resistere ai terremoti
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6722?video
***
29 MAGGIO 2012
Terremoto in Emilia: il boato della nuova scossa
La tendopoli di Finale Emilia durante la forte scossa che alle ore 9 ha colpito il Nord Italia
Video da SkyTg24
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6695/95077
Terremoto, la scossa in diretta nello studio tv a Padova
Durante la trasmissione Tv7 alle 7, trasmessa dal canale padovano Tv7,
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... ref=HREA-1
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29 MAGGIO 2012
Sallusti ad Agorà: ''Qui trema tutto''
"Qui a Milano ha tremato un intero palazzo di tre piani. Non ho mai sentito una scossa così forte". Così il direttore del "Giornale", Alessandro Sallusti commenta in diretta ad Agorà, le nuove scosse di terremoto che hanno colpito l’Emilia Romagna
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6710?video
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29 MAGGIO 2012
Cavezzo, le prime immagini dal mobilificio crollato
Mentre la terra continua a tremare, come si vede all'inizio di questo video, gli abitanti di Cavezzo commentano i crolli del paese fortemente colpito dal sisma
(di Rosario di Raimondo)
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6714?video
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29 MAGGIO 2012
Terremoto, le immagini del capannone crollato a Mirandola
Nel filmato di Antonella Madeo, in esclusiva per YouDemTv, le prime immagini del capannone crollato a Mirandola
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6712?video
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29 MAGGIO 2012
Il sismologo: ''Capannoni inadeguati, dovevano rimanere chiusi''
Non si poteva prevedere una nuova attività sismica tanto forte, sebbene sia accaduto già in passato, sia in Umbria che in Friuli. Le fabbriche però dovevano fermarsi perché è ormai chiaro che le strutture non sono state costruite per resistere ai terremoti
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6722?video
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29 MAGGIO 2012
Terremoto in Emilia: il boato della nuova scossa
La tendopoli di Finale Emilia durante la forte scossa che alle ore 9 ha colpito il Nord Italia
Video da SkyTg24
http://video.repubblica.it/dossier/terr ... 6695/95077
Ultima modifica di camillobenso il 29/05/2012, 15:15, modificato 1 volta in totale.
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Re: Top News
E possibile!.Mio genero abita a Piove di Sacco estrae l'aqua per il giardino e altro da un pozzo artesiano.Mi ha riferito che da quando è successo il terremoto
l'aqua, prima usciva fredda, ora esce tiepida.
Ciao
Paolo11
Purtroppo è possibile, i miei studi della tettonica a zolle confermano che quando si innesca un'attività di movimento di una placca (attualmente quella Adriatica spinta da quella Africana sta entrando in subduzione sotto quell'Appenninica e quella Alpina), questo movimento è dovuto ai moti convettivi degli strati fusi della crosta terrestre. Ovviamente la risalita di magma fa riscaldare l'acqua (un fenomeno simile a quello dei geyser). Il problema della Pianura Padana è che è stata calma dal punto di vista sismico per molti anni e ora la zolla si è riattivata probabilmente con nuove linee di faglia, inoltre il terreno sabbioso (la pianura Padana è alluvionale creata in millenni dal Po) si presta al fenomeno della liquefazione del terreno che rende instabili ancor più le fondamenta degli edifici durante le scosse (tipo sabbie mobili). Non è ipotizzabile nessuna previsione circa l'evoluzione dell'evento sismico in corso (chi lo fa mente sapendo di mentire) dobbiamo solo essere spettatori e cercare di evitare perdite umane.
Le piccole scosse che sono apparse in questi giorni anche in Calabria sono un ulteriore conferma che è tutto il sistema di zolle fra l'Africa e l'Europa che si è messo in moto, sarebbe interessante sapere qualcosa di più circa l'attività eruttiva dei vulcani tirrenici e le loro variazioni di temperatura e dimensione e su eventuali variazioni nei fenomeni di bradisismo nella zona di Pozzuoli per cercare di capire l'entità di tutto il fenomeno.
l'aqua, prima usciva fredda, ora esce tiepida.
Ciao
Paolo11
Purtroppo è possibile, i miei studi della tettonica a zolle confermano che quando si innesca un'attività di movimento di una placca (attualmente quella Adriatica spinta da quella Africana sta entrando in subduzione sotto quell'Appenninica e quella Alpina), questo movimento è dovuto ai moti convettivi degli strati fusi della crosta terrestre. Ovviamente la risalita di magma fa riscaldare l'acqua (un fenomeno simile a quello dei geyser). Il problema della Pianura Padana è che è stata calma dal punto di vista sismico per molti anni e ora la zolla si è riattivata probabilmente con nuove linee di faglia, inoltre il terreno sabbioso (la pianura Padana è alluvionale creata in millenni dal Po) si presta al fenomeno della liquefazione del terreno che rende instabili ancor più le fondamenta degli edifici durante le scosse (tipo sabbie mobili). Non è ipotizzabile nessuna previsione circa l'evoluzione dell'evento sismico in corso (chi lo fa mente sapendo di mentire) dobbiamo solo essere spettatori e cercare di evitare perdite umane.
Le piccole scosse che sono apparse in questi giorni anche in Calabria sono un ulteriore conferma che è tutto il sistema di zolle fra l'Africa e l'Europa che si è messo in moto, sarebbe interessante sapere qualcosa di più circa l'attività eruttiva dei vulcani tirrenici e le loro variazioni di temperatura e dimensione e su eventuali variazioni nei fenomeni di bradisismo nella zona di Pozzuoli per cercare di capire l'entità di tutto il fenomeno.
Ultima modifica di Maucat il 29/05/2012, 15:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: Top News
mercoledì 1 aprile 2009
Petrolio, subsidenza e terremoti
Il nostro incubo petrolifero è formalmente cominciato nel giugno 2008 col "Piano triennale per lo sviluppo" approvato dal Consiglio dei Ministri in cui era scritto:
SFRUTTAMENTO DI GIACIMENTI DI IDROCARBURI
(DL, ART.8)
Possibilità di ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle acque dell’alto Adriatico, in Abruzzo e in Basilicata se questo non comporta rischi di abbassamento delle coste (fonte - pag. 4).
Pensando alle scosse di terremoto dell'Aquila mi sono chiesto: ma vuoi vedere che oltre a tutto il resto ci prendiamo anche qualche bel terremoto. Una breve ricerca e ho trovato la risposta. Come immaginavo, le estrazioni provocano anche terremoti ma il vero problema è la subsidenza cioè l'abbassamento irreversibile delle coste e di cui si parla esplicitamente anche nel Piano.
La subsidenza antropica (dovuta all'uomo), a differenza di quella naturale, altera bruscamente le condizioni di equilibrio presenti al contorno del giacimento. Estraendo il fluido si depressurizza lo strato "serbatoio" inducendo un processo di compattazione forzata che produce l'abbassamento della superficie. Talvolta l'abbassamento viene mascherato dall'azione degli strati superiori al giacimento che riescono, in particolari condizioni, a sorreggere il carico del terreno sovrastante, creando un "effetto arco" che può evolvere in un improvviso collasso accompagnato da fenomeni sismici che si esplicano in terremoti. Si deve inoltre considerare che l'estrazione di idrocarburi può richiamare acqua dalle falde circostanti inducendo ulteriori squilibri nel sottosuolo.
Ad esempio La costa lungo la provincia di Ravenna, a partire dagli anni '50 del secolo scorso e per circa un trentennio, fu sottoposta ad uno sfruttamento intensivo del sottosuolo sia per l'emungimento incontrollato delle falde acquifere sotterranee sia per l'estrazione di giacimenti di gas naturali (in terra e in mare) che determinarono un abbassamento del suolo di oltre un metro rispetto alla condizione iniziale.
.....
Alle spalle della costa, nei terreni agrari, la subsidenza fa poi avanzare il cuneo salino, e anche nelle aree più arretrate innalza le quote delle falde freatiche, modificando le caratteristiche stesse del suolo, portando alla morte delle coltivazioni (vedi moria dei pescheti nel ravennate) e sconvolgendo l'intero sistema di bonifica e di gestione delle acque.
.....
Nonostante che le esperienze precedenti abbiano dimostrato che la subsidenza antropica ha delle conseguenze devastanti sul nostro territorio, negli ultimi anni, per necessità energetiche, sono stati avviati progetti di estrazione d'idrocarburi nell'alto Adriatico da parte di compagnie private.
La decisione di intraprendere queste attività estrattive ha acceso una vivace discussione sui reali effetti di queste estrazioni. Numerosi studiosi infatti ritengono poco credibili i dati di valutazione d'impatto ambientale presentati allo Stato, sostenendo non solo l'inefficacia dei dati, a causa dell'impossibilità di poter prevedere empiricamente tutte le dinamiche indotte dalle estrazioni, ma affermando con certezza che gli effetti a lungo termine che si potranno verificare saranno devastanti per l'ambiente e che si potranno esplicare in una ripresa della subsidenza antropica e in una progressiva erosione dei litorali costieri.
L'analisi del rischio ambientale associato all'attività di estrazione di idrocarburi nell'alto Adriatico non è mai stata divulgata e quindi si ha un ragionevole dubbio che non sia mai stata fatta !!
La subsidenza è un processo irreversibile ed nel momento in cui si registrerà sarà già troppo tardi per intervenire. Si deve tenere presente che sino ad
oggi non si dispone di una sicura tecnologia che consenta di ripressurizzare il sottosuolo contestualmente all'estrazione di gas, unica soluzione che potrebbe rendere teoricamente possibile l'estrazione del gas dal sottosuolo senza ingenerare fenomeni di subsidenza. E poi quali sono gli interventi che si dovranno attuare sulle opere di difesa a mare? Quanto bisognerà spendere prima di comprendere i nuovi equilibri apportati dalle variazioni della morfologia della costa? Che ne sarà dei nostri beni storico-artistici, monumentali ed ambientali disposti lungo le coste che si affacciano sull'Adriatico?
Non dobbiamo dimenticare le conseguenze catastrofiche causate dalla recente estrazione di acque metanifere nel territorio di Porto Tolle: difese idrauliche ridotte, erosioni, mareggiate. Non è trascorso molto tempo dal 1966, anno in cui Porto Tolle fu inondata. Il territorio si era abbassato e l'equilibrio idrogeologico era stato compromesso. Gli abitanti pagarono un grave dazio, chi estraeva acque metanifere no.
(fonte1 regione Veneto) (fonte2)
Cosa accade all'estero?
Il rischio di subsidenza è uno dei tanti motivi per cui le legislazioni di altri Paesi sono molto rigide nei permessi di estrazione nelle vicinanze di aree protette, di centri abitati e della costa. Negli Usa sono vietate le estrazioni petrolifere fino a 160 km dalla costa pacifica e atlantica. Si può trivellare solo nel mare antistante il Texas. Il Texas ha però deciso di non puntare sul turismo marino. La moratoria nei mari Usa vige dai primi anni Ottanta e tutti la rispettano perché nessuno vuole mettere a rischio le proprie industrie turistiche. I grandi laghi americani attorno alle Cascate del Niagara hanno una superficie di circa una volta e mezza l’Adriatico: è assoluto il divieto di trivellare per i pericoli sul ciclo naturale. In Norvegia le piattaforme sono tutte in mare aperto, ad almeno 50 km dalla costa e lo Stato norvegese garantisce una pensione dai ricavati del petrolio a tutti i suoi cittadini. (Maria Rita D'Orsogna)
Mi sembra di aver descritto abbastanza bene questo altro effetto della petrolizzazione dell'Abruzzo. Ma leggendo mi è venuto un dubbio e ho scoperto che il comune di San Giuliano, non classificato ad alto rischio sismico ma in cui crollò la scuola durante un terremoto nel 2002, dista meno di 8 km dei campi petroliferi di Rotello attivi almeno dal 1997. Io non sono un esperto è quindi non posso dire che ci sia stata una relazione tra estrazione e il terremoto e non ho trovato nulla in rete ma ho una spiacevole sensazione che voglio descrivere qui, caso mai qualcuno fosse in grado di rispondere.
Pubblicato da Lorenzo a 00:51
Etichette: Abruzzo, Ambiente, Petrolio
http://allegriadinaufragi.blogspot.it/2 ... emoti.html
Ciao
Paolo11
Petrolio, subsidenza e terremoti
Il nostro incubo petrolifero è formalmente cominciato nel giugno 2008 col "Piano triennale per lo sviluppo" approvato dal Consiglio dei Ministri in cui era scritto:
SFRUTTAMENTO DI GIACIMENTI DI IDROCARBURI
(DL, ART.8)
Possibilità di ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle acque dell’alto Adriatico, in Abruzzo e in Basilicata se questo non comporta rischi di abbassamento delle coste (fonte - pag. 4).
Pensando alle scosse di terremoto dell'Aquila mi sono chiesto: ma vuoi vedere che oltre a tutto il resto ci prendiamo anche qualche bel terremoto. Una breve ricerca e ho trovato la risposta. Come immaginavo, le estrazioni provocano anche terremoti ma il vero problema è la subsidenza cioè l'abbassamento irreversibile delle coste e di cui si parla esplicitamente anche nel Piano.
La subsidenza antropica (dovuta all'uomo), a differenza di quella naturale, altera bruscamente le condizioni di equilibrio presenti al contorno del giacimento. Estraendo il fluido si depressurizza lo strato "serbatoio" inducendo un processo di compattazione forzata che produce l'abbassamento della superficie. Talvolta l'abbassamento viene mascherato dall'azione degli strati superiori al giacimento che riescono, in particolari condizioni, a sorreggere il carico del terreno sovrastante, creando un "effetto arco" che può evolvere in un improvviso collasso accompagnato da fenomeni sismici che si esplicano in terremoti. Si deve inoltre considerare che l'estrazione di idrocarburi può richiamare acqua dalle falde circostanti inducendo ulteriori squilibri nel sottosuolo.
Ad esempio La costa lungo la provincia di Ravenna, a partire dagli anni '50 del secolo scorso e per circa un trentennio, fu sottoposta ad uno sfruttamento intensivo del sottosuolo sia per l'emungimento incontrollato delle falde acquifere sotterranee sia per l'estrazione di giacimenti di gas naturali (in terra e in mare) che determinarono un abbassamento del suolo di oltre un metro rispetto alla condizione iniziale.
.....
Alle spalle della costa, nei terreni agrari, la subsidenza fa poi avanzare il cuneo salino, e anche nelle aree più arretrate innalza le quote delle falde freatiche, modificando le caratteristiche stesse del suolo, portando alla morte delle coltivazioni (vedi moria dei pescheti nel ravennate) e sconvolgendo l'intero sistema di bonifica e di gestione delle acque.
.....
Nonostante che le esperienze precedenti abbiano dimostrato che la subsidenza antropica ha delle conseguenze devastanti sul nostro territorio, negli ultimi anni, per necessità energetiche, sono stati avviati progetti di estrazione d'idrocarburi nell'alto Adriatico da parte di compagnie private.
La decisione di intraprendere queste attività estrattive ha acceso una vivace discussione sui reali effetti di queste estrazioni. Numerosi studiosi infatti ritengono poco credibili i dati di valutazione d'impatto ambientale presentati allo Stato, sostenendo non solo l'inefficacia dei dati, a causa dell'impossibilità di poter prevedere empiricamente tutte le dinamiche indotte dalle estrazioni, ma affermando con certezza che gli effetti a lungo termine che si potranno verificare saranno devastanti per l'ambiente e che si potranno esplicare in una ripresa della subsidenza antropica e in una progressiva erosione dei litorali costieri.
L'analisi del rischio ambientale associato all'attività di estrazione di idrocarburi nell'alto Adriatico non è mai stata divulgata e quindi si ha un ragionevole dubbio che non sia mai stata fatta !!
La subsidenza è un processo irreversibile ed nel momento in cui si registrerà sarà già troppo tardi per intervenire. Si deve tenere presente che sino ad
oggi non si dispone di una sicura tecnologia che consenta di ripressurizzare il sottosuolo contestualmente all'estrazione di gas, unica soluzione che potrebbe rendere teoricamente possibile l'estrazione del gas dal sottosuolo senza ingenerare fenomeni di subsidenza. E poi quali sono gli interventi che si dovranno attuare sulle opere di difesa a mare? Quanto bisognerà spendere prima di comprendere i nuovi equilibri apportati dalle variazioni della morfologia della costa? Che ne sarà dei nostri beni storico-artistici, monumentali ed ambientali disposti lungo le coste che si affacciano sull'Adriatico?
Non dobbiamo dimenticare le conseguenze catastrofiche causate dalla recente estrazione di acque metanifere nel territorio di Porto Tolle: difese idrauliche ridotte, erosioni, mareggiate. Non è trascorso molto tempo dal 1966, anno in cui Porto Tolle fu inondata. Il territorio si era abbassato e l'equilibrio idrogeologico era stato compromesso. Gli abitanti pagarono un grave dazio, chi estraeva acque metanifere no.
(fonte1 regione Veneto) (fonte2)
Cosa accade all'estero?
Il rischio di subsidenza è uno dei tanti motivi per cui le legislazioni di altri Paesi sono molto rigide nei permessi di estrazione nelle vicinanze di aree protette, di centri abitati e della costa. Negli Usa sono vietate le estrazioni petrolifere fino a 160 km dalla costa pacifica e atlantica. Si può trivellare solo nel mare antistante il Texas. Il Texas ha però deciso di non puntare sul turismo marino. La moratoria nei mari Usa vige dai primi anni Ottanta e tutti la rispettano perché nessuno vuole mettere a rischio le proprie industrie turistiche. I grandi laghi americani attorno alle Cascate del Niagara hanno una superficie di circa una volta e mezza l’Adriatico: è assoluto il divieto di trivellare per i pericoli sul ciclo naturale. In Norvegia le piattaforme sono tutte in mare aperto, ad almeno 50 km dalla costa e lo Stato norvegese garantisce una pensione dai ricavati del petrolio a tutti i suoi cittadini. (Maria Rita D'Orsogna)
Mi sembra di aver descritto abbastanza bene questo altro effetto della petrolizzazione dell'Abruzzo. Ma leggendo mi è venuto un dubbio e ho scoperto che il comune di San Giuliano, non classificato ad alto rischio sismico ma in cui crollò la scuola durante un terremoto nel 2002, dista meno di 8 km dei campi petroliferi di Rotello attivi almeno dal 1997. Io non sono un esperto è quindi non posso dire che ci sia stata una relazione tra estrazione e il terremoto e non ho trovato nulla in rete ma ho una spiacevole sensazione che voglio descrivere qui, caso mai qualcuno fosse in grado di rispondere.
Pubblicato da Lorenzo a 00:51
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Paolo11
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Re: Top News
15,31 - aggiornamento RaiNews
Salite a 15 le vittime - 15.000 persone evacuate
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Re: Top News
Qualche settimana fa lessi che Santorini stavo dando segni di risveglio.
Poi non ho letto più niente.
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Re: Top News
L'EMERGENZA
Terremoto, L'Emilia chiede aiuto
Accorrono volontari da tutta Italia
La terra continua a tremare, con scosse anche molto forti. Finora 10 i morti accertati. Nei luoghi dell'epicentro, arrivano i volontari delle Protezioni civili di diverse regioni, della Caritas e della Croce Rossa. Le critiche al decreto legge che restringe troppo i margini d'intervento della Protezione civile: "Prima era senza controlli di spesa, ora s'impone l'esatto contrario"
ROMA - "Per favore chi non ha immediata necessità, non usi il telefono cellulare: le linee sovraccariche rallentano gli aiuti". Lo ha scritto su Twitter la presidente della provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra, qualche minuto prima dell'ennesima violenta scossa che sta squassando mezza emilia e romagna. Sale intanto a dieci il bilancio provvisorio delle vittime, in provincia di Modena, anche se il dato non è ancora ufficiale, come si apprende dalla Protezione Civile regionale.
Gli aiuti dalle Marche. Sempre dalla Protezione Civile, ma della regione Marche, si viene a sapere che è pronta ad allestire il suo ospedale mobile da campo. Il Dipartimento nazionale ha fatto una prima valutazione su mezzi e uomini che possono essere mobiliati dalle altre regioni, avvisando le Marche di tenersi pronte a mettere a disposizione moduli abitativi, ed eventualmente l'ospedale da campo, già entrato in funzione anche nel terremoto dell'Aquila. Dal 20 maggio, giorno delle prime violente scosse, la Protezione Civile marchigiana gestisce, con una cinquantina di volontari e un posto medico avanzato, una tendopoli a Finale Emilia, dove sono sistemati 480 terremotati.
Riaperta la sala operativa. Riaperta la sala operativa nazionale di Protezione Civile delle Pubbliche Assistenze. Dopo la scossa di questa mattina, e in vista di un possibile invio di nuovo personale nei campi presidiati da Anpas 1 (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) i volontari sono tornati in via Pio Fedi, a Firenze, per monitorare la situazione e attendere le indicazioni della Regione Toscana e del Dipartimento nazionale. Intanto, 28 volontari formati alle tecniche di protezione civile e del soccorso che arrivano da tutta la Regione, sono impegnati nei campi di Anpas Nazionale e della Regione Toscana, in provincia di Modena, rispettivamente a Mirandola e in località San Possidonio. Un impegno che durerà ancora del tempo, almeno fino a quando ci sarà popolazione da assistere e il dipartimento nazionale non riterrà indispensabile la presenza dei militi delle Pubbliche Assistenze con il loro bagaglio di esperienze e di umanità.
Altri volontari dal Friuli. "Partiranno alle 16 dalla sede di Palmanova (Udine) altri trenta volontari della Protezione civile regionale, che porteranno a Mirandola un nuovo modulo per accogliere altri 250 sfollati". Lo ha reso noto il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, a poche ore dalla nuova forte scossa di terremoto che ha colpito l'Emilia. "Immediatamente dopo la scossa maggiore di questa mattina ci siamo attivati - ha spiegato Ciriani - per rispondere ad una eventuale richiesta di ulteriore aiuto, arrivata in effetti in queste ore. La colonna di volontari che partirà oggi pomeriggio si unirà stasera alla squadra già presente a Mirandola da una settimana, e il nostro centro di accoglienza verrà allargato di ulteriori 250 posti letto, che si sommano ai 560 già operativi".
L'impegno della Caritas. Sono saliti a 7.500 gli sfollati. Una nuova forte è stata avvertita anche a Bologna, Ravenna, Milano, Bolzano, in Veneto, Trentino, Liguria e in tutto il nord Italia. Il direttore di Caritas Italiana 2, don Francesco Soddu - che ha subito visitato i luoghi colpiti ed è tornato nei giorni scorsi a Finale Emilia - sottolinea che si è attivata la rete delle relazioni, con l'immediato coinvolgimento del delegato regionale e delle Caritas delle diocesi colpite. E' stato allestito a Finale Emilia un centro di coordinamento Caritas, con una presenza fissa assicurata al momento dalla delegazione regionale, per facilitare l'incontro con i bisogni rilevati delle disponibilità di risorse materiali e di volontari, consentendo risposte mirate ed evitando iniziative improvvisate che anziché d'aiuto potrebbero essere d'intralcio. Da tutta Italia le Caritas hanno già manifestato vicinanza e disponibilità ad aiutare, così come l'intera rete internazionale, Caritas Europa 3 e Caritas Internationalis 4 si sono dette pronte a contribuire agli interventi di emergenza e a quelli successivi di sostegno alla ricostruzione socio-economica, e alla riaggregazione delle comunità.
Il lavoro della Croce Rossa. La Croce Rossa Italiana 5, in stretta collaborazione con protezione civile, aumenta le presenze nelle zone nuovamente colpite dal sisma: sono 200 circa i volontari e gli operatori della Croce Rossa Italiana impegnati nelle attività di soccorso e assistenza. Nelle prossime ore, arriveranno altri uomini e mezzi dal centro interventi emergenza di Settimo Torinese e Verona che saranno impiegati in base ai bisogni sul territorio e alle indicazioni della protezione civile. La CRI sta provvedendo al trasporto dei feriti presso i posti medici avanzanti presenti nei campi d'accoglienza e ha potenziato il numero delle ambulanze presso le strutture ospedaliere per le eventuali evacuazioni e attività di emergenza. Verntiquattro mezzi della Croce Rossa sono stati impegnati per l'evacuazione dell'ospedale a Carpi. Il personale è anche impegnato con i mezzi della colonna mobile per il supporto logistico e quindi nella valutazione delle eventuali rimozioni delle macerie. La CRI sta anche supportando le attività di valutazione dell'agibilità delle strutture nei comuni coinvolti dal sisma, comprese anche le sedi dei centri di comando e controllo. Presso le strutture di accoglienza di S.Agostino, Finale Emilia, Camposanto, Bondeno, Mirandola, Ferrara e Moglia i volontari e gli operatori della CRI continuano le attività di assistenza agli sfollati, soprattutto di tipo psicologico.
"Il DL sulla Protezione civili non va bene". "La difficile situazione di queste ore in Emilia fa drammaticamente emergere sul campo l'evidente insostenibilità del decreto legge adottato dal Governo, con riferimento all'esclusione dell'ambito operativo della Protezione Civile rispetto agli interventi di messa in sicurezza, ad esempio degli edifici industriali o storici". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, alla Commissione Ambiente della Camera, chiamata ad esaminare il decreto predisposto dal Governo in materia di Protezione Civile. Il presidente Dellai ha esposto alla Commissione, a nome delle Regioni, i motivi della "netta contrarietà rispetto al decreto adottato dal Governo con particolare riferimento alla irragionevolezza di alcune previsioni riguardanti i limiti temporali dell'emergenza, che non corrispondono minimamente alla realtà e all'estremo restringimento degli ambiti operativi della Protezione Civile stessa. Comprendiamo bene - ha aggiunto Dellai - che c'è necessità di massimo controllo rispetto alla spesa pubblica, così come è necessario superare dinamiche del passato che hanno portato la Protezione Civile ad occuparsi di tutto, spesso senza limiti. Tuttavia, con questo decreto si raggiunge l'esatto opposto, con una Protezione Civile senza strumenti, senza risorse e con funzioni riferite al mero salvataggio delle persone a rischio".
http://www.repubblica.it/solidarieta/em ... ref=HREA-1
Terremoto, L'Emilia chiede aiuto
Accorrono volontari da tutta Italia
La terra continua a tremare, con scosse anche molto forti. Finora 10 i morti accertati. Nei luoghi dell'epicentro, arrivano i volontari delle Protezioni civili di diverse regioni, della Caritas e della Croce Rossa. Le critiche al decreto legge che restringe troppo i margini d'intervento della Protezione civile: "Prima era senza controlli di spesa, ora s'impone l'esatto contrario"
ROMA - "Per favore chi non ha immediata necessità, non usi il telefono cellulare: le linee sovraccariche rallentano gli aiuti". Lo ha scritto su Twitter la presidente della provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra, qualche minuto prima dell'ennesima violenta scossa che sta squassando mezza emilia e romagna. Sale intanto a dieci il bilancio provvisorio delle vittime, in provincia di Modena, anche se il dato non è ancora ufficiale, come si apprende dalla Protezione Civile regionale.
Gli aiuti dalle Marche. Sempre dalla Protezione Civile, ma della regione Marche, si viene a sapere che è pronta ad allestire il suo ospedale mobile da campo. Il Dipartimento nazionale ha fatto una prima valutazione su mezzi e uomini che possono essere mobiliati dalle altre regioni, avvisando le Marche di tenersi pronte a mettere a disposizione moduli abitativi, ed eventualmente l'ospedale da campo, già entrato in funzione anche nel terremoto dell'Aquila. Dal 20 maggio, giorno delle prime violente scosse, la Protezione Civile marchigiana gestisce, con una cinquantina di volontari e un posto medico avanzato, una tendopoli a Finale Emilia, dove sono sistemati 480 terremotati.
Riaperta la sala operativa. Riaperta la sala operativa nazionale di Protezione Civile delle Pubbliche Assistenze. Dopo la scossa di questa mattina, e in vista di un possibile invio di nuovo personale nei campi presidiati da Anpas 1 (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) i volontari sono tornati in via Pio Fedi, a Firenze, per monitorare la situazione e attendere le indicazioni della Regione Toscana e del Dipartimento nazionale. Intanto, 28 volontari formati alle tecniche di protezione civile e del soccorso che arrivano da tutta la Regione, sono impegnati nei campi di Anpas Nazionale e della Regione Toscana, in provincia di Modena, rispettivamente a Mirandola e in località San Possidonio. Un impegno che durerà ancora del tempo, almeno fino a quando ci sarà popolazione da assistere e il dipartimento nazionale non riterrà indispensabile la presenza dei militi delle Pubbliche Assistenze con il loro bagaglio di esperienze e di umanità.
Altri volontari dal Friuli. "Partiranno alle 16 dalla sede di Palmanova (Udine) altri trenta volontari della Protezione civile regionale, che porteranno a Mirandola un nuovo modulo per accogliere altri 250 sfollati". Lo ha reso noto il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, a poche ore dalla nuova forte scossa di terremoto che ha colpito l'Emilia. "Immediatamente dopo la scossa maggiore di questa mattina ci siamo attivati - ha spiegato Ciriani - per rispondere ad una eventuale richiesta di ulteriore aiuto, arrivata in effetti in queste ore. La colonna di volontari che partirà oggi pomeriggio si unirà stasera alla squadra già presente a Mirandola da una settimana, e il nostro centro di accoglienza verrà allargato di ulteriori 250 posti letto, che si sommano ai 560 già operativi".
L'impegno della Caritas. Sono saliti a 7.500 gli sfollati. Una nuova forte è stata avvertita anche a Bologna, Ravenna, Milano, Bolzano, in Veneto, Trentino, Liguria e in tutto il nord Italia. Il direttore di Caritas Italiana 2, don Francesco Soddu - che ha subito visitato i luoghi colpiti ed è tornato nei giorni scorsi a Finale Emilia - sottolinea che si è attivata la rete delle relazioni, con l'immediato coinvolgimento del delegato regionale e delle Caritas delle diocesi colpite. E' stato allestito a Finale Emilia un centro di coordinamento Caritas, con una presenza fissa assicurata al momento dalla delegazione regionale, per facilitare l'incontro con i bisogni rilevati delle disponibilità di risorse materiali e di volontari, consentendo risposte mirate ed evitando iniziative improvvisate che anziché d'aiuto potrebbero essere d'intralcio. Da tutta Italia le Caritas hanno già manifestato vicinanza e disponibilità ad aiutare, così come l'intera rete internazionale, Caritas Europa 3 e Caritas Internationalis 4 si sono dette pronte a contribuire agli interventi di emergenza e a quelli successivi di sostegno alla ricostruzione socio-economica, e alla riaggregazione delle comunità.
Il lavoro della Croce Rossa. La Croce Rossa Italiana 5, in stretta collaborazione con protezione civile, aumenta le presenze nelle zone nuovamente colpite dal sisma: sono 200 circa i volontari e gli operatori della Croce Rossa Italiana impegnati nelle attività di soccorso e assistenza. Nelle prossime ore, arriveranno altri uomini e mezzi dal centro interventi emergenza di Settimo Torinese e Verona che saranno impiegati in base ai bisogni sul territorio e alle indicazioni della protezione civile. La CRI sta provvedendo al trasporto dei feriti presso i posti medici avanzanti presenti nei campi d'accoglienza e ha potenziato il numero delle ambulanze presso le strutture ospedaliere per le eventuali evacuazioni e attività di emergenza. Verntiquattro mezzi della Croce Rossa sono stati impegnati per l'evacuazione dell'ospedale a Carpi. Il personale è anche impegnato con i mezzi della colonna mobile per il supporto logistico e quindi nella valutazione delle eventuali rimozioni delle macerie. La CRI sta anche supportando le attività di valutazione dell'agibilità delle strutture nei comuni coinvolti dal sisma, comprese anche le sedi dei centri di comando e controllo. Presso le strutture di accoglienza di S.Agostino, Finale Emilia, Camposanto, Bondeno, Mirandola, Ferrara e Moglia i volontari e gli operatori della CRI continuano le attività di assistenza agli sfollati, soprattutto di tipo psicologico.
"Il DL sulla Protezione civili non va bene". "La difficile situazione di queste ore in Emilia fa drammaticamente emergere sul campo l'evidente insostenibilità del decreto legge adottato dal Governo, con riferimento all'esclusione dell'ambito operativo della Protezione Civile rispetto agli interventi di messa in sicurezza, ad esempio degli edifici industriali o storici". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, alla Commissione Ambiente della Camera, chiamata ad esaminare il decreto predisposto dal Governo in materia di Protezione Civile. Il presidente Dellai ha esposto alla Commissione, a nome delle Regioni, i motivi della "netta contrarietà rispetto al decreto adottato dal Governo con particolare riferimento alla irragionevolezza di alcune previsioni riguardanti i limiti temporali dell'emergenza, che non corrispondono minimamente alla realtà e all'estremo restringimento degli ambiti operativi della Protezione Civile stessa. Comprendiamo bene - ha aggiunto Dellai - che c'è necessità di massimo controllo rispetto alla spesa pubblica, così come è necessario superare dinamiche del passato che hanno portato la Protezione Civile ad occuparsi di tutto, spesso senza limiti. Tuttavia, con questo decreto si raggiunge l'esatto opposto, con una Protezione Civile senza strumenti, senza risorse e con funzioni riferite al mero salvataggio delle persone a rischio".
http://www.repubblica.it/solidarieta/em ... ref=HREA-1
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Re: Top News
Vedi i terremoti non si possono predire con certezza ma lo studio della sismologia, l'analisi del succedersi delle scosse, la correlazione coi fenomeni vulcanici, la storia pregressa di una regione, lo studio dei flussi di gas tipo il Radon possono dare delle indicazioni circa la forte probabilità di un evento sismico con preavvisi di 6/24 ore (ricordate L'Aquila e il Prof. Giuliani...?)myriam ha scritto:Qualche settimana fa lessi che Santorini stavo dando segni di risveglio.
Poi non ho letto più niente.
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