Com'è andata stanotte?shiloh ha scritto:18:38
Ingv:
previste repliche anche forti 263–
La sequenza delle repliche
"sarà lunga e non si può escludere che possano avvenire altri forti terremoti, come quello avvenuto oggi",
ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Stefano Gresta, commentando il sisma di magnitudo 5,8 avvenuto oggi nel modenese.
******************************
ok .
a quanto sopra aggiungo che:
-abito a 50 km da San Felice e a 30 da Cavezzo.
-le scosse si stanno spostando verso ovest...e io sono a ovest.
-ho un figlio nei vv.ff. che è sul luogo del disastro.
-stanotte dormo in roulotte...per precauzione.
good night...
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Re: Top News
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Re: Top News
camillobenso ha scritto:
Com'è andata stanotte?
dormito come un sasso.
-siamo campeggiatori in famiglia ed abbiamo,parcheggiate a casa mia ,ben 3 roulottes che stanotte tra una famiglia e l'altra abbiamo riempito-
ho letto che ci sono state piccole e numerose scosse di assestamento che nè io nè i miei familiari abbiamo avvertito.
il figlio che ho nei vv.ff. e che è nella zona del disastro a verficare gli edifici,
mi dice che sembra di vedere paesi dopo un bombardamento a tappeto.
Anche gli edifici che a prima vista sono rimasti in piedi ,ad una ,anche superficiale ispezione ,mostrano evidenti e preoccupanti segnali di smottamento.
probabilmente le successivi scosse che sono purtroppo previste,completeranno l'opera.
I paesi maggiormente colpiti sono San Felice ,Mirandola,Finale e Cavezzo (questo praticamente raso al suolo).
come ripeto,io abito relativamente distante (50km.) dall'epicentro.
la mia casa è bassa,solo 1 piano rialzato ,è di recente costruzione,e non presenta nessun ,anche piccolo ,segno di cedimento.
oggi,come ieri sono al lavoro,per me e i miei familiari la vita continua normalmente per ora...sperem.
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Re: Top News
Amadeus ha scritto:ma farti fare una valutazione tecnica della costruzione (casa) e del terreno? così , tanto per dormire più tranquillo.
ma è possibile che TUTTO sia stato costruito " appoggiando peso" perchè il rischio sismico lo consentiva?
noi siamo su una faglia di quelle tremende ( vedi val di noto 1693) ma qui dagli anni 70 in poi i progetti ( almeno sulla carta) sono serissimi e pilastri , colate di cemento armato e tamponature con ferri incrociati si sprecano.... speriamo bene per te ...e per tutti.
non solo è possibile ma in molti casi è stato fatto.
ricordo bene che l'emilia era indicata fino agli anni 90 a rischio sismico quasi nullo.
si tratta di una minoranza di capannoni industriali per la verità,penso più che altro quelli costruiti e poi rivenduti per speculazione.
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Re: Top News
Amadeus ha scritto:ma farti fare una valutazione tecnica della costruzione (casa) e del terreno? così , tanto per dormire più tranquillo.
ma è possibile che TUTTO sia stato costruito " appoggiando peso" perchè il rischio sismico lo consentiva?
noi siamo su una faglia di quelle tremende ( vedi val di noto 1693) ma qui dagli anni 70 in poi i progetti ( almeno sulla carta) sono serissimi e pilastri , colate di cemento armato e tamponature con ferri incrociati si sprecano.... speriamo bene per te ...e per tutti.
15:23 Crolli capannoni:
"Progettati per resistere solo al vento" 69 –
"La normativa fino a pochi anni fa permetteva la costruzione di capannoni fatti così, con incastri di prefabbricati:
un sistema pensato per resistere al vento, non a un terremoto.
Ora bisognerà rivedere tutto".
Lo afferma il presidente dell'ordine degli ingegneri di Modena, Augusto Gambuzzi.
Sui crolli nei capannoni, intanto, la procura di modena ha aperto un'indagine, per accertare le dinamiche degli incidenti che hanno provocato diverse morti.
Tra le vittime c'è anche un collega di gambuzzi:
l'ingegnere gianni bignardi, sorpreso dal terremoto di ieri mentre stava effettuando un controllo.
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... ref=HREA-1
***************************
ecco qua:
confermato quello che sentivo dire in giro e che avevo anticipato...
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Re: Top News
p.s.
aggiungo che ho sentito,
su una radio locale,
che i caponnoni crollati sono solo quelli costruiti negli ultimi anni.
quelli più vecchi hanno resistito...
aggiungo che ho sentito,
su una radio locale,
che i caponnoni crollati sono solo quelli costruiti negli ultimi anni.
quelli più vecchi hanno resistito...
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Re: Top News
TERREMOTO
Monti: «Cercheremo di non aumentare l'Iva»
L'Unione europea pronta ad aiuti concreti
Il rincaro di due centesimi della benzina per finanziare la ricostruzione, rinvio dei versamenti fiscali e contributivi
MILANO - «Credo si debba evitare l'aumento dell'Iva, però vedremo». Cosi il presidente del Consiglio, Mario Monti sul possibile rincaro della tassa che più pesa sulla vita economica. L'ipotesi di un ritocco all'insù dell' Iva potrebbe rendersi necessario dal momento che le risorse derivanti dalla spending review saranno destinate alle popolazioni colpite dal sisma in Emilia.
LA BENZINA - Il Consiglio dei ministri ha deliberato intanto un aumento di due centesimi della accise sulla benzina e i carburante per autotrasporto, sempre al fine di reperire risorse necessarie per affrontare l'emergenza terremoto. Lo scorso 13 aprile era stata confermata l'ipotesi dell'aumento di 5 centesimi al litro della benzina per fronteggiare le emergenze attraverso un nuovo finanziamento della Protezione Civile. Contemporaneamente verranno impiegati anche i fondi ricavati dai risparmi resi disponibili dalla spending review.
AIUTI DALL'UE - Aiuti arriveranno anche da Bruxelles. Lo ha assicurato il presidente della Commissione José Manuel Barroso, parlando in italiano, al termine della riunione settimanale: l'Europa è «pronta ad aiutare concretamente l'Italia a far fronte ai danni del terremoto». Domenica in Emilia Romagna arriveranno il Commissario per la politica regionale Johannes Hahn e il vicepresidente della Commissione Antonio Tajani.
PATTO DI STABILITÀ - Per quanto riguarda i comuni colpiti dal sisma, il governo affida ai sindaci le funzioni di vice commissari. Lo stato d'emergenza è stato poi esteso anche alle Province di Reggio Emilia e Rovigo e in seguito sono stati disposti la deroga del Patto di stabilità, entro un limite che deve essere definito, per le spese per la ricostruzione e il rinvio dei versamenti fiscali e contributivi a settembre (proroga del pagamento delle rate del mutuo e la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti tributari e previdenziali, degli sfratti). Verranno concessi «contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali», riporta una nota di Palazzo Chigi.
RIPRESA DELL'ATTIVITÀ ECONOMICA - Il decreto legge prevede inoltre «l'individuazione di misure per la ripresa dell'attività economica. In particolare sono previsti un credito agevolato sul fondo di rotazione della Cassa depositi e prestiti e sul fondo di garanzia MedioCredito Centrale. Nel decreto sono comprese anche «la delocalizzazione facilitata delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto».
GLI SFOLLATI - Per quanto riguarda gli sfollati, il Consiglio ha annunciato che saranno installati altri 1.250 posti di letto per accogliere i cittadini nelle strutture già installate, e che se sarà necessario, si farà ricorso agli alberghi della zona. Un nuovo Centro di coordinamento dei soccorsi è stato poi attivato a Bologna.
IL LUTTO NAZIONALE - È stato poi ufficializzata la scelta di indire una giornata di lutto nazionale per lunedì 4 giugno. Gli edifici pubblici di tutto il Paese esporranno bandiere a mezz'asta e nelle scuole verrà osservato un minuto di raccoglimento. Il Cdm auspica, poi, che vi siano iniziative autonome da parte delle associazioni di categoria del commercio per la chiusura degli esercizi durante le esequie degli scomparsi e la modifica dei programmi televisivi nella giornata delle esequie.
ERRANI: «GLI ITALIANI CAPIRANNO» - Il governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani (da mercoledì commissario straordinario per la ricostruzione), ritiene un fatto positivo l'intervento tempestivo del governo, e ritiene l'aumento di 2 centesimi delle accise sulla benzina «sta dentro uno sforzo che il Paese doveva fare. Gli italiani capiranno».
Redazione Online
30 maggio 2012 | 16:04
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Corriere.it
Monti: «Cercheremo di non aumentare l'Iva»
L'Unione europea pronta ad aiuti concreti
Il rincaro di due centesimi della benzina per finanziare la ricostruzione, rinvio dei versamenti fiscali e contributivi
MILANO - «Credo si debba evitare l'aumento dell'Iva, però vedremo». Cosi il presidente del Consiglio, Mario Monti sul possibile rincaro della tassa che più pesa sulla vita economica. L'ipotesi di un ritocco all'insù dell' Iva potrebbe rendersi necessario dal momento che le risorse derivanti dalla spending review saranno destinate alle popolazioni colpite dal sisma in Emilia.
LA BENZINA - Il Consiglio dei ministri ha deliberato intanto un aumento di due centesimi della accise sulla benzina e i carburante per autotrasporto, sempre al fine di reperire risorse necessarie per affrontare l'emergenza terremoto. Lo scorso 13 aprile era stata confermata l'ipotesi dell'aumento di 5 centesimi al litro della benzina per fronteggiare le emergenze attraverso un nuovo finanziamento della Protezione Civile. Contemporaneamente verranno impiegati anche i fondi ricavati dai risparmi resi disponibili dalla spending review.
AIUTI DALL'UE - Aiuti arriveranno anche da Bruxelles. Lo ha assicurato il presidente della Commissione José Manuel Barroso, parlando in italiano, al termine della riunione settimanale: l'Europa è «pronta ad aiutare concretamente l'Italia a far fronte ai danni del terremoto». Domenica in Emilia Romagna arriveranno il Commissario per la politica regionale Johannes Hahn e il vicepresidente della Commissione Antonio Tajani.
PATTO DI STABILITÀ - Per quanto riguarda i comuni colpiti dal sisma, il governo affida ai sindaci le funzioni di vice commissari. Lo stato d'emergenza è stato poi esteso anche alle Province di Reggio Emilia e Rovigo e in seguito sono stati disposti la deroga del Patto di stabilità, entro un limite che deve essere definito, per le spese per la ricostruzione e il rinvio dei versamenti fiscali e contributivi a settembre (proroga del pagamento delle rate del mutuo e la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti tributari e previdenziali, degli sfratti). Verranno concessi «contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali», riporta una nota di Palazzo Chigi.
RIPRESA DELL'ATTIVITÀ ECONOMICA - Il decreto legge prevede inoltre «l'individuazione di misure per la ripresa dell'attività economica. In particolare sono previsti un credito agevolato sul fondo di rotazione della Cassa depositi e prestiti e sul fondo di garanzia MedioCredito Centrale. Nel decreto sono comprese anche «la delocalizzazione facilitata delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto».
GLI SFOLLATI - Per quanto riguarda gli sfollati, il Consiglio ha annunciato che saranno installati altri 1.250 posti di letto per accogliere i cittadini nelle strutture già installate, e che se sarà necessario, si farà ricorso agli alberghi della zona. Un nuovo Centro di coordinamento dei soccorsi è stato poi attivato a Bologna.
IL LUTTO NAZIONALE - È stato poi ufficializzata la scelta di indire una giornata di lutto nazionale per lunedì 4 giugno. Gli edifici pubblici di tutto il Paese esporranno bandiere a mezz'asta e nelle scuole verrà osservato un minuto di raccoglimento. Il Cdm auspica, poi, che vi siano iniziative autonome da parte delle associazioni di categoria del commercio per la chiusura degli esercizi durante le esequie degli scomparsi e la modifica dei programmi televisivi nella giornata delle esequie.
ERRANI: «GLI ITALIANI CAPIRANNO» - Il governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani (da mercoledì commissario straordinario per la ricostruzione), ritiene un fatto positivo l'intervento tempestivo del governo, e ritiene l'aumento di 2 centesimi delle accise sulla benzina «sta dentro uno sforzo che il Paese doveva fare. Gli italiani capiranno».
Redazione Online
30 maggio 2012 | 16:04
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Re: Top News
Ma sono fatti tutti con lo stampino?
Neppure nelle emergenze come queste si riesce a vedere una differenza rispetto alla gestione precedente.
Fare il primo ministro a questo modo siamo capaci tutti,….e forse la signora Pina, la mitica casalinga di Voghera, in corsa per un Nobel in economia domestica avrebbe fatto sicuramente meglio.
La comunicazione di Monti è di tipo berlusconiano.
«Credo si debba evitare l'aumento dell'Iva, però vedremo». Cosi il presidente del Consiglio, Mario Monti sul possibile rincaro della tassa che più pesa sulla vita economica. L'ipotesi di un ritocco all'insù dell' Iva potrebbe rendersi necessario dal momento che le risorse derivanti dalla spending review saranno destinate alle popolazioni colpite dal sisma in Emilia.
Tradotto dal politichese significa:
Cerchiamo di non aumentarvi l’Iva,..ma in cambio sorbitevi l’aumento di due centesimi della benzina.
Ma che razza di ragionamento è?
Solo qualche giorno fa, tanto per fare della propaganda in stile berlusconiano, il ministro Giarda annuncia pomposamente che si possono effettuare tagli alla spesa pubblica per 100 miliardi.
Bene sfruttiamo subito la situazione.
Le banche hanno ricevuto dalla Bce 255 miliardi di euro, di cui una parte destinata a famiglie e imprese.
Di questi soldi famiglie e imprese non hanno usufruito di nessun euro, perché quei soldi le banche non li hanno messi a disposizione.
E’ questo quindi il momento per rimediare.
Monti si faccia anticipare subito 10 miliardi di euro della Bce, e li giri immediatamente per la ripartenza dell’Emilia Romagna.
La cosa più logica sarebbe quella che quei soldi venissero anticipati allo Stato italiano allo stesso tasso che la Bce li ha prestati alle banche italiane, all’uno per cento.
Ma visto che siamo in presenza di squali-banditi-usurai-strozzini, (vedi caso Ponzellini in questi giorni agli onori della cronaca) lo Stato potrebbe concedere un tasso dell’1,5 per cento in modo che gli strozzini non abbiano a dolersene dell’operazione.
La garanzia esiste, ed è quella annunciata dal ministro Giarda, con la possibilità di una rapida restituzione legata all’impegno di Bondi.
E invece no, il governo Monti decide di recuperare i soldi destinati alla ricostruzione nel solito modo di tutti i precedenti governi, attaccandosi alla benzina. Con tutte le risultanze che conosciamo.
Se il premier si chiamasse Scilipoti, non dovremmo meravigliarci per una mossa sciagurata di questo livello, ma il premier si chiama Monti ed è il presidente della Bocconi.
Errani poi da piddino batte tutti: <<Gli italiani capiranno>>
No caro Errani, gli italiani non capiscono più gli atti di banditismo economico-finanziario.
Neppure nelle emergenze come queste si riesce a vedere una differenza rispetto alla gestione precedente.
Fare il primo ministro a questo modo siamo capaci tutti,….e forse la signora Pina, la mitica casalinga di Voghera, in corsa per un Nobel in economia domestica avrebbe fatto sicuramente meglio.
La comunicazione di Monti è di tipo berlusconiano.
«Credo si debba evitare l'aumento dell'Iva, però vedremo». Cosi il presidente del Consiglio, Mario Monti sul possibile rincaro della tassa che più pesa sulla vita economica. L'ipotesi di un ritocco all'insù dell' Iva potrebbe rendersi necessario dal momento che le risorse derivanti dalla spending review saranno destinate alle popolazioni colpite dal sisma in Emilia.
Tradotto dal politichese significa:
Cerchiamo di non aumentarvi l’Iva,..ma in cambio sorbitevi l’aumento di due centesimi della benzina.
Ma che razza di ragionamento è?
Solo qualche giorno fa, tanto per fare della propaganda in stile berlusconiano, il ministro Giarda annuncia pomposamente che si possono effettuare tagli alla spesa pubblica per 100 miliardi.
Bene sfruttiamo subito la situazione.
Le banche hanno ricevuto dalla Bce 255 miliardi di euro, di cui una parte destinata a famiglie e imprese.
Di questi soldi famiglie e imprese non hanno usufruito di nessun euro, perché quei soldi le banche non li hanno messi a disposizione.
E’ questo quindi il momento per rimediare.
Monti si faccia anticipare subito 10 miliardi di euro della Bce, e li giri immediatamente per la ripartenza dell’Emilia Romagna.
La cosa più logica sarebbe quella che quei soldi venissero anticipati allo Stato italiano allo stesso tasso che la Bce li ha prestati alle banche italiane, all’uno per cento.
Ma visto che siamo in presenza di squali-banditi-usurai-strozzini, (vedi caso Ponzellini in questi giorni agli onori della cronaca) lo Stato potrebbe concedere un tasso dell’1,5 per cento in modo che gli strozzini non abbiano a dolersene dell’operazione.
La garanzia esiste, ed è quella annunciata dal ministro Giarda, con la possibilità di una rapida restituzione legata all’impegno di Bondi.
E invece no, il governo Monti decide di recuperare i soldi destinati alla ricostruzione nel solito modo di tutti i precedenti governi, attaccandosi alla benzina. Con tutte le risultanze che conosciamo.
Se il premier si chiamasse Scilipoti, non dovremmo meravigliarci per una mossa sciagurata di questo livello, ma il premier si chiama Monti ed è il presidente della Bocconi.
Errani poi da piddino batte tutti: <<Gli italiani capiranno>>
No caro Errani, gli italiani non capiscono più gli atti di banditismo economico-finanziario.
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Re: Top News
“3.500 aziende inagibili”. E il terremoto pesa su recessione e fiducia dei mercati
Cgil Emilia Romagna diffonde i primi dati sulle conseguenze del sisma e parla di almeno 20mila lavoratori fermi. Il governo concede la deroga al patto di stabilità. Ma l’impatto del disastro naturale sulla recessione del sistema produttivo nazionale non è ancora chiaro e l’incertezza pesa sui mercati nel breve termine, anche perché sono molti i comparti produttivi bloccati nella quarta regione più ricca d'Italia
di Matteo Cavallito | 30 maggio 2012
Ventimila lavoratori fermi e 14mila posti a rischio, 3.500 aziende crollate o inagibili. Intere filiere al tracollo.
I numeri diffusi da Cgil Emilia Romagna tracciano un primo drammatico bilancio dei danni dei due terremoti sul sistema produttivo della regione.
Secondo il sindacato, tra i settori maggiormente colpiti dal sisma ci sono la meccanica, l’alimentare, il biomedicale e la ceramica.
Coldiretti chiede aiuto all’Europa: “Il danno complessivo supera i 3 miliardi di euro. Ci sono le condizioni per una partecipazione concreta della Ue a sostegno dei territori italiani colpiti dal sisma”, ha detto il presidente dell’organizzazione Sergio Marini. Poche ore prima il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso aveva assicurato il sostegno concreto da parte dell’Europa di fronte alle conseguenze di queste calamità naturali”.
Proprio le aziende agricole delle zone terremotate, nel mese di giugno, avrebbero avuto 150 milioni di euro di tasse in scadenza. Il governo ha scelto di rinviare a settembre. Ed è appunto la proroga dei termini di pagamento a rappresentare uno degli elementi centrali del provvedimento di emergenza approvato dal Consiglio dei ministri, che oggi ha dato l’ok all’attesa deroga del Patto di stabilità per i comuni più colpiti, iniziativa che dovrebbe consentire di giustificare le spese di ricostruzione. Una decisione in linea con gli auspici del ministro dell’Ambiente Corrado Clini che ieri aveva chiamato in causa proprio questa necessità, appellandosi alla comprensione dell’Ue.
E qui, inevitabilmente, si torna al discorso più generale. Perché da un lato una deroga ai limiti di spesa, per quanto pienamente giustificabile e non necessariamente di enorme entità, rappresenta di per sé un brutto segnale per un mercato già nervoso.
Mentre, dall’altro, la certezza che l’intervento in programma possa compensare rapidamente i danni subiti dal sistema ancora non c’è.
L’impatto del disastro naturale sulla recessione del sistema produttivo nazionale, in altre parole, non è ancora chiaro e l’incertezza, in un modo o nell’altro, pesa.
“I terremoti rappresentano una nuova sfida per Monti e per il suo tentativo di raddrizzare un’economia italiana in recessione che quest’anno potrebbe contrarsi anche dell’1,9%” scrive il Financial Times.
Parole, queste ultime, che interpretano un sentimento di preoccupazione già diffuso che l’attuale emergenza può alimentare ulteriormente.
Del resto, con i suoi 135 miliardi di prodotto interno lordo, ha ricordato oggi la Reuters citando gli ultimi dati Eurostat disponibili, l’Emilia Romagna è la quarta regione più ricca d’Italia.
Ma anche, verrebbe da aggiungere, uno spaccato di quel sistema produttivo che, grazie a opportuni stimoli, dovrebbe, secondo gli auspici del governo, riattivare prima o poi quel processo di crescita capace di trascinare il Paese fuori dalla recessione.
Non stupisce, dunque, che la domanda si sia fatta subito pressante: quanto peseranno le conseguenze del terremoto su un sistema Paese già profondamente scosso dalla crisi? Le stime, ovviamente, non sono ancora disponibili. Ma i primi dati sono già inquietanti.
Oggi, intanto, il Tesoro ha collocato Btp a 5 e 10 anni per un controvalore di 5,7 miliardi di euro, a metà strada circa tra le previsione iniziale compresa tra un minimo di 4,5 e un massimo di 6,25 miliardi. L’asta è andata piuttosto male: i rendimenti dei titoli a 10 anni sono saliti al 6,03% contro il 5,84 di fine aprile. I quinquennali sono passati dal 4,86 al 5,66% senza per questo andare propriamente a ruba (il Bid-to-cover, il rapporto tra domanda e offerta, si attestato all’1,352). Lo spread con i decennali tedeschi, intanto, ha superato quota 460 punti ma il dato è ovviamente condizionato dalla contemporanea caduta dei tassi sui titoli di Berlino che sul mercato secondario aggiornano il minimo storico a quota 1,32%. A preoccupare, semmai, è un altro spread tutto di casa nostra, quello tra quinquennali e decennali.
La differenza di rendimento tra i Btp a 5 e 10 anni si riduce sempre di più, identificando quell’appiattimento della curva che da sempre preoccupa gli analisti.
Tradotto, la percezione del rischio di medio periodo aumenta di più in proporzione a quella di lungo. Non possiamo parlare di “effetto terremoto”, ma certo la crescente tensione sui mercati potrebbe rendere gli investitori ancora più sensibili di fronte a eventuali revisioni al ribasso sul Pil italiano per il 2012.
Il Fatto Quotidiano
Cgil Emilia Romagna diffonde i primi dati sulle conseguenze del sisma e parla di almeno 20mila lavoratori fermi. Il governo concede la deroga al patto di stabilità. Ma l’impatto del disastro naturale sulla recessione del sistema produttivo nazionale non è ancora chiaro e l’incertezza pesa sui mercati nel breve termine, anche perché sono molti i comparti produttivi bloccati nella quarta regione più ricca d'Italia
di Matteo Cavallito | 30 maggio 2012
Ventimila lavoratori fermi e 14mila posti a rischio, 3.500 aziende crollate o inagibili. Intere filiere al tracollo.
I numeri diffusi da Cgil Emilia Romagna tracciano un primo drammatico bilancio dei danni dei due terremoti sul sistema produttivo della regione.
Secondo il sindacato, tra i settori maggiormente colpiti dal sisma ci sono la meccanica, l’alimentare, il biomedicale e la ceramica.
Coldiretti chiede aiuto all’Europa: “Il danno complessivo supera i 3 miliardi di euro. Ci sono le condizioni per una partecipazione concreta della Ue a sostegno dei territori italiani colpiti dal sisma”, ha detto il presidente dell’organizzazione Sergio Marini. Poche ore prima il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso aveva assicurato il sostegno concreto da parte dell’Europa di fronte alle conseguenze di queste calamità naturali”.
Proprio le aziende agricole delle zone terremotate, nel mese di giugno, avrebbero avuto 150 milioni di euro di tasse in scadenza. Il governo ha scelto di rinviare a settembre. Ed è appunto la proroga dei termini di pagamento a rappresentare uno degli elementi centrali del provvedimento di emergenza approvato dal Consiglio dei ministri, che oggi ha dato l’ok all’attesa deroga del Patto di stabilità per i comuni più colpiti, iniziativa che dovrebbe consentire di giustificare le spese di ricostruzione. Una decisione in linea con gli auspici del ministro dell’Ambiente Corrado Clini che ieri aveva chiamato in causa proprio questa necessità, appellandosi alla comprensione dell’Ue.
E qui, inevitabilmente, si torna al discorso più generale. Perché da un lato una deroga ai limiti di spesa, per quanto pienamente giustificabile e non necessariamente di enorme entità, rappresenta di per sé un brutto segnale per un mercato già nervoso.
Mentre, dall’altro, la certezza che l’intervento in programma possa compensare rapidamente i danni subiti dal sistema ancora non c’è.
L’impatto del disastro naturale sulla recessione del sistema produttivo nazionale, in altre parole, non è ancora chiaro e l’incertezza, in un modo o nell’altro, pesa.
“I terremoti rappresentano una nuova sfida per Monti e per il suo tentativo di raddrizzare un’economia italiana in recessione che quest’anno potrebbe contrarsi anche dell’1,9%” scrive il Financial Times.
Parole, queste ultime, che interpretano un sentimento di preoccupazione già diffuso che l’attuale emergenza può alimentare ulteriormente.
Del resto, con i suoi 135 miliardi di prodotto interno lordo, ha ricordato oggi la Reuters citando gli ultimi dati Eurostat disponibili, l’Emilia Romagna è la quarta regione più ricca d’Italia.
Ma anche, verrebbe da aggiungere, uno spaccato di quel sistema produttivo che, grazie a opportuni stimoli, dovrebbe, secondo gli auspici del governo, riattivare prima o poi quel processo di crescita capace di trascinare il Paese fuori dalla recessione.
Non stupisce, dunque, che la domanda si sia fatta subito pressante: quanto peseranno le conseguenze del terremoto su un sistema Paese già profondamente scosso dalla crisi? Le stime, ovviamente, non sono ancora disponibili. Ma i primi dati sono già inquietanti.
Oggi, intanto, il Tesoro ha collocato Btp a 5 e 10 anni per un controvalore di 5,7 miliardi di euro, a metà strada circa tra le previsione iniziale compresa tra un minimo di 4,5 e un massimo di 6,25 miliardi. L’asta è andata piuttosto male: i rendimenti dei titoli a 10 anni sono saliti al 6,03% contro il 5,84 di fine aprile. I quinquennali sono passati dal 4,86 al 5,66% senza per questo andare propriamente a ruba (il Bid-to-cover, il rapporto tra domanda e offerta, si attestato all’1,352). Lo spread con i decennali tedeschi, intanto, ha superato quota 460 punti ma il dato è ovviamente condizionato dalla contemporanea caduta dei tassi sui titoli di Berlino che sul mercato secondario aggiornano il minimo storico a quota 1,32%. A preoccupare, semmai, è un altro spread tutto di casa nostra, quello tra quinquennali e decennali.
La differenza di rendimento tra i Btp a 5 e 10 anni si riduce sempre di più, identificando quell’appiattimento della curva che da sempre preoccupa gli analisti.
Tradotto, la percezione del rischio di medio periodo aumenta di più in proporzione a quella di lungo. Non possiamo parlare di “effetto terremoto”, ma certo la crescente tensione sui mercati potrebbe rendere gli investitori ancora più sensibili di fronte a eventuali revisioni al ribasso sul Pil italiano per il 2012.
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Re: Top News
Torna a tremare,
con una certa intensità, la terra nel modenese.
La scossa delle 16.58 ha avuto una magnitudo 4.0.
L'epicentro è fra Novi (Modena) e Rolo (Reggio Emilia), ai margini della zona dove si sono registrati i danni più gravi del sisma di lunedì.
La scossa è stata avvertita distintamente anche in altre aree.
Bologna compresa.
http://www.unita.it/italia/emila-oltre- ... e-1.416266
******************
pork....si sta avvicinando.
con una certa intensità, la terra nel modenese.
La scossa delle 16.58 ha avuto una magnitudo 4.0.
L'epicentro è fra Novi (Modena) e Rolo (Reggio Emilia), ai margini della zona dove si sono registrati i danni più gravi del sisma di lunedì.
La scossa è stata avvertita distintamente anche in altre aree.
Bologna compresa.
http://www.unita.it/italia/emila-oltre- ... e-1.416266
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Re: Top News
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La terra trema ancora alle 21,04
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