IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
pancho
gli uomini non li abbiamo noi come non li ha nessun paese europeo.
è la natura stessa della sovranità di ogni singolo stato nazionale che è venuta meno e i politici sanno governare ( nel senso che "avrebbero la vaga idea di ") uno stato con caratteristiche "tradizionali" (territorio, lingua, cittadinanza, moneta etc etc) che esiste ancora nei libri di storia e geografia ma non più in quelli di economia e finanza .
certo che più si va a "destra" più si fanno gli interessi dei "SORI" ( plurale di Soros) e meno del popolo, ma non è detto che l'unione di proletari di tutto il mondo , ammesso che si possa realizzare ( cosa di cui dubito fortemente), possa spezzare la catena .
uscire da questo sistema è come allearsi tutti insieme contro gli alieni di "The independence day" , ma siccome il problema non è globale "mischino chi è sotto scopa" .
...
gli uomini non li abbiamo noi come non li ha nessun paese europeo.
è la natura stessa della sovranità di ogni singolo stato nazionale che è venuta meno e i politici sanno governare ( nel senso che "avrebbero la vaga idea di ") uno stato con caratteristiche "tradizionali" (territorio, lingua, cittadinanza, moneta etc etc) che esiste ancora nei libri di storia e geografia ma non più in quelli di economia e finanza .
certo che più si va a "destra" più si fanno gli interessi dei "SORI" ( plurale di Soros) e meno del popolo, ma non è detto che l'unione di proletari di tutto il mondo , ammesso che si possa realizzare ( cosa di cui dubito fortemente), possa spezzare la catena .
uscire da questo sistema è come allearsi tutti insieme contro gli alieni di "The independence day" , ma siccome il problema non è globale "mischino chi è sotto scopa" .
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Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
LA LETTERA DELL'ESPERTO DI MARKETING E STRATEGIE DI RETE
Casaleggio: «Ho scritto io le regole del Movimento 5 Stelle»
L'ombra digitale del comico genovese: «Mai stato dietro a Beppe Grillo, ma al suo fianco»
Caro direttore,
le scrivo in merito al mio ruolo nel MoVimento 5 Stelle. Nel 2003 ho lasciato la mia posizione di amministratore delegato in Webegg di Telecom Italia, un gruppo multimediale che si occupava di consulenza e di applicazioni internet, e ho fondato con altri soci la Casaleggio Associati, una società di strategie di Rete. Internet è un tema che mi appassiona e di cui mi occupo dalla metà degli anni 90. Ho cercato di comprenderne le implicazioni sia nel contesto sociale che in quello politico che in quello della comunicazione. Io credo sinceramente che la Rete stia cambiando ogni aspetto della società e cerco di prevederne gli effetti. Ho scritto molti articoli e alcuni libri sulla Rete. Nel 2004 Beppe Grillo ne lesse uno: «Il Web è morto, viva il Web», rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee.
In seguito progettammo insieme il blog beppegrillo.it, proponemmo la rete dei Meetup (gruppi che si incontrano sul territorio grazie alla Rete), organizzammo insieme i Vday di Bologna e di Torino, l'evento Woodstock a 5 Stelle a Cesena e altri incontri nazionali, come a Milano dove, il 4 ottobre 2009, giorno di San Francesco, al teatro Smeraldo prese vita il MoVimento 5 Stelle. A chi si chiede chi c'è dietro Grillo o si riferisce a «un'oscura società di marketing» voglio chiarire che non sono mai stato «dietro» a Beppe Grillo, ma al suo fianco.
Sono in sostanza cofondatore di questo movimento insieme a lui. Con Beppe Grillo ho scritto il «Non Statuto», pietra angolare del MoVimento 5 Stelle prima che questo nascesse, insieme abbiamo definito le regole per la certificazione delle liste e organizzato la raccolta delle firme per l'iniziativa di legge popolare «Parlamento Pulito» e le proposte referendarie sull'editoria con l'abolizione della legge Gasparri e dei finanziamenti pubblici. Inoltre abbiamo scritto un libro sul MoVimento 5 Stelle dal titolo «Siamo in guerra» firmato da entrambi. In questi anni ho incontrato più volte rappresentanti di liste che si candidavano alle elezioni amministrative, per il tempo che mi consentiva la mia attività, per offrire consigli sulla comunicazione elettorale.
Non sono mai entrato nell'ambito dei programmi delle liste, né ho mai imposto alcunché. A chi mi ha chiesto un consiglio l'ho sempre dato, ma in questo non ci trovo nulla di oscuro. Mi hanno attribuito dei legami con i cosiddetti poteri forti, dalla massoneria, al Bilderberg, alla Goldman Sachs con cui non ho mai avuto nessun rapporto, neppure casuale. Dietro Gianroberto Casaleggio c'è solo Gianroberto Casaleggio. Un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta forse anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive. Sono stato definito il «piccolo fratello» di Beppe Grillo, con riferimento al Grande fratello del romanzo «1984» di George Orwell. È evidente che non lo sono. La definizione contiene però una parte di verità. Grillo per me è come un fratello, un uomo per bene che da questa avventura ha tutto da perdere a livello personale. Per il resto, «Honi soit qui mal y pense».
Gianroberto Casaleggio
30 maggio 2012 | 8:27
http://www.corriere.it/politica/12_magg ... 7f99.shtml
Casaleggio: «Ho scritto io le regole del Movimento 5 Stelle»
L'ombra digitale del comico genovese: «Mai stato dietro a Beppe Grillo, ma al suo fianco»
Caro direttore,
le scrivo in merito al mio ruolo nel MoVimento 5 Stelle. Nel 2003 ho lasciato la mia posizione di amministratore delegato in Webegg di Telecom Italia, un gruppo multimediale che si occupava di consulenza e di applicazioni internet, e ho fondato con altri soci la Casaleggio Associati, una società di strategie di Rete. Internet è un tema che mi appassiona e di cui mi occupo dalla metà degli anni 90. Ho cercato di comprenderne le implicazioni sia nel contesto sociale che in quello politico che in quello della comunicazione. Io credo sinceramente che la Rete stia cambiando ogni aspetto della società e cerco di prevederne gli effetti. Ho scritto molti articoli e alcuni libri sulla Rete. Nel 2004 Beppe Grillo ne lesse uno: «Il Web è morto, viva il Web», rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee.
In seguito progettammo insieme il blog beppegrillo.it, proponemmo la rete dei Meetup (gruppi che si incontrano sul territorio grazie alla Rete), organizzammo insieme i Vday di Bologna e di Torino, l'evento Woodstock a 5 Stelle a Cesena e altri incontri nazionali, come a Milano dove, il 4 ottobre 2009, giorno di San Francesco, al teatro Smeraldo prese vita il MoVimento 5 Stelle. A chi si chiede chi c'è dietro Grillo o si riferisce a «un'oscura società di marketing» voglio chiarire che non sono mai stato «dietro» a Beppe Grillo, ma al suo fianco.
Sono in sostanza cofondatore di questo movimento insieme a lui. Con Beppe Grillo ho scritto il «Non Statuto», pietra angolare del MoVimento 5 Stelle prima che questo nascesse, insieme abbiamo definito le regole per la certificazione delle liste e organizzato la raccolta delle firme per l'iniziativa di legge popolare «Parlamento Pulito» e le proposte referendarie sull'editoria con l'abolizione della legge Gasparri e dei finanziamenti pubblici. Inoltre abbiamo scritto un libro sul MoVimento 5 Stelle dal titolo «Siamo in guerra» firmato da entrambi. In questi anni ho incontrato più volte rappresentanti di liste che si candidavano alle elezioni amministrative, per il tempo che mi consentiva la mia attività, per offrire consigli sulla comunicazione elettorale.
Non sono mai entrato nell'ambito dei programmi delle liste, né ho mai imposto alcunché. A chi mi ha chiesto un consiglio l'ho sempre dato, ma in questo non ci trovo nulla di oscuro. Mi hanno attribuito dei legami con i cosiddetti poteri forti, dalla massoneria, al Bilderberg, alla Goldman Sachs con cui non ho mai avuto nessun rapporto, neppure casuale. Dietro Gianroberto Casaleggio c'è solo Gianroberto Casaleggio. Un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta forse anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive. Sono stato definito il «piccolo fratello» di Beppe Grillo, con riferimento al Grande fratello del romanzo «1984» di George Orwell. È evidente che non lo sono. La definizione contiene però una parte di verità. Grillo per me è come un fratello, un uomo per bene che da questa avventura ha tutto da perdere a livello personale. Per il resto, «Honi soit qui mal y pense».
Gianroberto Casaleggio
30 maggio 2012 | 8:27
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Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
Vent'anni fa non avremmo mai detto una frase del genere, perché ciò che ci dava la forza e la fiducia erano le idee non gli uomini.camillobenso ha scritto:Io rimango del parere, .. e vorrei essere smentito, che Grillo non ha gli uomini a livello nazionale. Come ho spiegato a paolo11 stamani, un conto è concorrere con la società civile venuta dal nulla e priva di esperienza per guidare un Comune.
Altra cosa è disporre di uomini all'altezza di governare una crisi senza precedenti.
Non li ha per il momento Grillo, come non li hanno i partiti tradizionali che sono convinti che passata la buriana si può dare corso a una nuova puntata di Poltrone & Forchette.
Hanno fallito anche Monti e i Professori.
Diventa quindi evidente che ci vogliono uomini che per adesso non abbiamo.
Ma dopo è venuto Berlusconi, con il suo modo di pensare tipicamente di destra, che sosteneva che solo gli uomini "forti" possono governare non le idee, non la gente comune.
Risultato è che anche quelli di sinistra cercano un leader non un'idea, negando la loro natura.
Vedendo e costatando che la massima intelligenza italiana, il Governo Monti, il Governo dei Professori, dia delle soluzioni così sbagliate mi dimostra amaramente che se non ci sono idee non ci sono uomini che possono sostenere il peso di questa situazione.
Caro CamilloBenso, credo che la luna sia che il PD non abbia uno straccio di idea per uscire da questo pantano occupato troppo sugli uomini: chi e dove lo metto, ignorando su come uscire.
Grillo, invece ha copiato dai movimenti internazionali e propone, almeno, delle idee su come uscire, ecco il suo successo, le persone sono quasi invisibili rispetto alle idee, come acqua pubblica, industria sostenibile, nazionalizzazione delle banche, regolamentazione della finanza e mercati.
La cosa che mi sconvolge è che il PD, malgrado la sua storia e suoi natali, non lo capisca.
Mentre Di Pietro e Ventola lo stanno comprendendo, vedi le ultime elezioni di Napoli, Milano, Palermo, Cagliari che proponendo un nuovo modo (idee) di governare la città, vincono!
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
Sono solo parzialmente d'accordo.
Dietro le idee in questi anni si sono perpetrate le peggiori truffe. E l'oracolo di Arcore ne è stato un grande maestro.
A Napoli, per esempio, le stesse idee di De Magistris portate avanti da Bassolino avrebbero avuto la stessa credibilità?
Ieri sera a Ballarò Di Pietro ha fatto osservare che questa legge sul "dimezzamento" dei rimborsi elettorali è l'ennesima truffa.
Se da un lato hanno diminuito (nominalmente) i contributi, dall'altro hanno dato sgravi fiscali alle "donazioni" delle aziende, persino quelle pubbliche!
Con quali criteri si possono considerare legittimi i contributi dati ai partiti e per di più sgravarli fiscalmente da parte di Finmeccanica, Poste italiane, Eni ecc?
Dal prossimo anno, considerando l'impatto degli sgravi fiscali, il risparmio complessivo si ridurrà a qualche milione di euro.
Quale dimezzamento? Anche e soprattutto chi è d'accordo con "l'idea" del sostegno pubblico ai partiti, viene in tal modo preso per i fondelli.
Stesso discorso vale per la legge anti-corruzione.
Se le persone sono ormai squalificate, quali idee possono mai essere credibili?
Dietro le idee in questi anni si sono perpetrate le peggiori truffe. E l'oracolo di Arcore ne è stato un grande maestro.
A Napoli, per esempio, le stesse idee di De Magistris portate avanti da Bassolino avrebbero avuto la stessa credibilità?
Ieri sera a Ballarò Di Pietro ha fatto osservare che questa legge sul "dimezzamento" dei rimborsi elettorali è l'ennesima truffa.
Se da un lato hanno diminuito (nominalmente) i contributi, dall'altro hanno dato sgravi fiscali alle "donazioni" delle aziende, persino quelle pubbliche!
Con quali criteri si possono considerare legittimi i contributi dati ai partiti e per di più sgravarli fiscalmente da parte di Finmeccanica, Poste italiane, Eni ecc?
Dal prossimo anno, considerando l'impatto degli sgravi fiscali, il risparmio complessivo si ridurrà a qualche milione di euro.
Quale dimezzamento? Anche e soprattutto chi è d'accordo con "l'idea" del sostegno pubblico ai partiti, viene in tal modo preso per i fondelli.
Stesso discorso vale per la legge anti-corruzione.
Se le persone sono ormai squalificate, quali idee possono mai essere credibili?
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Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
@ lucfig-1
Oligarchia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Questa voce o sezione sull'argomento politica non cita alcuna fonte o le fonti presenti sono insufficienti.
Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
L'oligarchia (dal greco oligoi (ὀλίγοι) = pochi e archè (ἀρχή) = potere, comando) è il sistema di governo imposto da un gruppo ristretto di persone ed è anche detto governo di pochi, nel quale vi è più un interesse proprio dei componenti.
Nell'antica Grecia il termine oligarchia indicava principalmente il governo di una classe scelta in base al censo, invece che alla nascita, requisito essenziale del governo di matrice aristocratica.
a sparta del V secolo a.C. vi furono il governo oligarchico dei Quattrocento nel 411 a.C. ed il regime dei Trenta tiranni del 404 a.C.
Nella tradizione del pensiero filosofico greco, sistematizzata da Aristotele (vedi principio aristotelico) l'oligarchia è una forma di governo cattiva, non perché antidemocratica, ma perché quei pochi esercitano il potere indebitamente, o in quanto non ne hanno il diritto o in quanto lo fanno violando le leggi o, infine, in quanto lo esercitano favorendo gli interessi particolaristici a scapito di quelli della comunità. Se, invece, i pochi che esercitano un potere lo fanno in maniera legittima e in vista dell'interesse generale, allora il loro governo è un'aristocrazia. Secondo Aristotele l'oligarchia è dunque la degenerazione dell'aristocrazia.
Nella tradizione del pensiero occidentale si è conservato a lungo, dall'antichità al Medioevo, il concetto che un governo di pochi non è cattivo in sé ma solo in quanto i pochi governino male. Nell'età moderna invece si è progressivamente affermata la concezione democratica e, con essa, la tesi che un governo di pochi è, in quanto tale, un cattivo governo: un governo buono è quello in cui è la maggioranza (i più) che governa.
Oligarchia
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L'oligarchia (dal greco oligoi (ὀλίγοι) = pochi e archè (ἀρχή) = potere, comando) è il sistema di governo imposto da un gruppo ristretto di persone ed è anche detto governo di pochi, nel quale vi è più un interesse proprio dei componenti.
Nell'antica Grecia il termine oligarchia indicava principalmente il governo di una classe scelta in base al censo, invece che alla nascita, requisito essenziale del governo di matrice aristocratica.
a sparta del V secolo a.C. vi furono il governo oligarchico dei Quattrocento nel 411 a.C. ed il regime dei Trenta tiranni del 404 a.C.
Nella tradizione del pensiero filosofico greco, sistematizzata da Aristotele (vedi principio aristotelico) l'oligarchia è una forma di governo cattiva, non perché antidemocratica, ma perché quei pochi esercitano il potere indebitamente, o in quanto non ne hanno il diritto o in quanto lo fanno violando le leggi o, infine, in quanto lo esercitano favorendo gli interessi particolaristici a scapito di quelli della comunità. Se, invece, i pochi che esercitano un potere lo fanno in maniera legittima e in vista dell'interesse generale, allora il loro governo è un'aristocrazia. Secondo Aristotele l'oligarchia è dunque la degenerazione dell'aristocrazia.
Nella tradizione del pensiero occidentale si è conservato a lungo, dall'antichità al Medioevo, il concetto che un governo di pochi non è cattivo in sé ma solo in quanto i pochi governino male. Nell'età moderna invece si è progressivamente affermata la concezione democratica e, con essa, la tesi che un governo di pochi è, in quanto tale, un cattivo governo: un governo buono è quello in cui è la maggioranza (i più) che governa.
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Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
@ lucfig-2
Forse, era più democratico il vecchio Pci, che molto democratico non era con quello schema legato ai sovietici.
Comunque, nelle sezioni il dibattito politico era vivo e acceso, e istanze di un certo peso risalivano per via gerarchica il percorso destinato ad approdare nella direzione.
Dalemoni, Veltroni e compagnoni, hanno cancellato tutto questo e hanno dato vita ad un nuovo modello istaurando di fatto un’oligarchia che gli ha consentito di stare per quasi un ventennio al potere senza nessun ricambio. Hanno fatto terra bruciata intorno a sé.
Non hanno idee perché hanno copiato integralmente il sistema democristiano.
A Dalemoni e compagnoni, interessa solo il potere e la gestione del potere fine a se stessa, che si ottiene aggregando partiti senza fare minimamente politica.
Quando nel 2006 l’Ulivo vince, i Ds registrano il loro minimo storico al 17%.
Da qui la necessità urgente di aggregare partiti.
Dalemoni e compagnoni lo fanno sacrificando l’ala sinistra dei Ds, il Correntone, convinti delle sconfinate praterie degli ex Margherita. Questo gli ha permesso finora di galleggiare con un 24 %. Finché ci sono merli c’è speranza.
Ovviamente hanno fatto un buco nell’acqua, e ora per non rinunciare al loro potere si spostano ulteriormente a destra invocando Casini.
E’ la storia della vecchia Balena Bianca che inizialmente poteva reggere da sola come partito di maggioranza relativa, ma poi logorandosi per la gestione infinita del potere come conseguenza diretta del patto di Yalta, ha dovuto associare a se via via per quarant’anni un numero sempre crescente di partiti, arrivando al noto finale e disastroso pentapartito.
Se questo non fosse il Paese di Merlonia con tanti merloni giganti anche a sinistra, che si bevono di tutto e di più, non saremmo in queste condizioni conciati da sbatter via e senza via di scampo.
Di idee da liberare molto probabilmente ce ne sarebbero, solo che vanno a minare alla base l’oligarchia dominante.
L’evoluzione di questa oligarchia la possiamo constatare ancora oggi quando Franceschini, non più tardi di 10 giorni fa, fa sapere che le primarie sono inutili, e che il candidato premier del Pd è Bersani.
Il gruppo oligarchico fa quadrato nei confronti di Bersani, perché un Bersani debolissimo e incapace di prendere decisioni è quello che fa comodo ai loro interessi di bottega.
Tutti nel Partito defunto, compresi i sostenitori laici (quelli che non fanno politica attiva) dimenticano i fatti.
E i fatti sono che un venerdì dello scorso anno Bersani prende un sua iniziativa personale e va a Vasto.
Accolto benevolmente da Di Pietro e Vendola.
Ma nello stesso giorno Fiorin Fioroni spara alzo zero contro Bersani su Europa, mentre il suo vice Letta fa altrettanto su di un altro quotidiano.
Quando Bersani rientra a Roma, lo riempiono di così tanti schiaffoni, che non oserà mai più fare il monello ribelle.
Lo hanno raddrizzato così bene che ancora oggi, nel dopo elezioni amministrative proclama con solennità che la prossima legislatura sarà caratterizzata dall’incontro dei progressisti con i moderati.
Una vecchia formula per sodomizzare ancora i poveri merloni di Cs. Non usa mai il termine “alleanza con Casini”, perché sa benissimo che ai suoi elettori l’alleanza con il destro fasullo e papalino non è per niente gradita.
Per la direzione del Pd è fondamentale mantenere in vita questa oligarchia dominante.
La democrazia non sanno neppure dove sta di casa. A chiacchiere certamente si, perché sono sbrodoloni come Berlusconi, …è il loro mestiere, ma a fatti se dovessero incontrare chi ha inventato la democrazia lo fanno nero.
Tanto è vero che per ingannare un elettorato completamente merlone hanno chiamato il nuovo partito “democratico”.
Dice il proverbio che fin quando ci sono i fessi, per i furbi c’è speranza.
Forse, era più democratico il vecchio Pci, che molto democratico non era con quello schema legato ai sovietici.
Comunque, nelle sezioni il dibattito politico era vivo e acceso, e istanze di un certo peso risalivano per via gerarchica il percorso destinato ad approdare nella direzione.
Dalemoni, Veltroni e compagnoni, hanno cancellato tutto questo e hanno dato vita ad un nuovo modello istaurando di fatto un’oligarchia che gli ha consentito di stare per quasi un ventennio al potere senza nessun ricambio. Hanno fatto terra bruciata intorno a sé.
Non hanno idee perché hanno copiato integralmente il sistema democristiano.
A Dalemoni e compagnoni, interessa solo il potere e la gestione del potere fine a se stessa, che si ottiene aggregando partiti senza fare minimamente politica.
Quando nel 2006 l’Ulivo vince, i Ds registrano il loro minimo storico al 17%.
Da qui la necessità urgente di aggregare partiti.
Dalemoni e compagnoni lo fanno sacrificando l’ala sinistra dei Ds, il Correntone, convinti delle sconfinate praterie degli ex Margherita. Questo gli ha permesso finora di galleggiare con un 24 %. Finché ci sono merli c’è speranza.
Ovviamente hanno fatto un buco nell’acqua, e ora per non rinunciare al loro potere si spostano ulteriormente a destra invocando Casini.
E’ la storia della vecchia Balena Bianca che inizialmente poteva reggere da sola come partito di maggioranza relativa, ma poi logorandosi per la gestione infinita del potere come conseguenza diretta del patto di Yalta, ha dovuto associare a se via via per quarant’anni un numero sempre crescente di partiti, arrivando al noto finale e disastroso pentapartito.
Se questo non fosse il Paese di Merlonia con tanti merloni giganti anche a sinistra, che si bevono di tutto e di più, non saremmo in queste condizioni conciati da sbatter via e senza via di scampo.
Di idee da liberare molto probabilmente ce ne sarebbero, solo che vanno a minare alla base l’oligarchia dominante.
L’evoluzione di questa oligarchia la possiamo constatare ancora oggi quando Franceschini, non più tardi di 10 giorni fa, fa sapere che le primarie sono inutili, e che il candidato premier del Pd è Bersani.
Il gruppo oligarchico fa quadrato nei confronti di Bersani, perché un Bersani debolissimo e incapace di prendere decisioni è quello che fa comodo ai loro interessi di bottega.
Tutti nel Partito defunto, compresi i sostenitori laici (quelli che non fanno politica attiva) dimenticano i fatti.
E i fatti sono che un venerdì dello scorso anno Bersani prende un sua iniziativa personale e va a Vasto.
Accolto benevolmente da Di Pietro e Vendola.
Ma nello stesso giorno Fiorin Fioroni spara alzo zero contro Bersani su Europa, mentre il suo vice Letta fa altrettanto su di un altro quotidiano.
Quando Bersani rientra a Roma, lo riempiono di così tanti schiaffoni, che non oserà mai più fare il monello ribelle.
Lo hanno raddrizzato così bene che ancora oggi, nel dopo elezioni amministrative proclama con solennità che la prossima legislatura sarà caratterizzata dall’incontro dei progressisti con i moderati.
Una vecchia formula per sodomizzare ancora i poveri merloni di Cs. Non usa mai il termine “alleanza con Casini”, perché sa benissimo che ai suoi elettori l’alleanza con il destro fasullo e papalino non è per niente gradita.
Per la direzione del Pd è fondamentale mantenere in vita questa oligarchia dominante.
La democrazia non sanno neppure dove sta di casa. A chiacchiere certamente si, perché sono sbrodoloni come Berlusconi, …è il loro mestiere, ma a fatti se dovessero incontrare chi ha inventato la democrazia lo fanno nero.
Tanto è vero che per ingannare un elettorato completamente merlone hanno chiamato il nuovo partito “democratico”.
Dice il proverbio che fin quando ci sono i fessi, per i furbi c’è speranza.
Ultima modifica di camillobenso il 30/05/2012, 11:03, modificato 1 volta in totale.
Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
ciao Lucfig,lucfig ha scritto:
Risultato è che anche quelli di sinistra cercano un leader non un'idea, negando la loro natura.
veramente rimpiangiamo tutti Berlinguer... un leader con idee che riusciva a tenere testa alle tante teste (e scusate il bisticcio).
è quella "natura" che si è modificata negli anni , insieme alla Politica e al fatto che non c'è stato un superamento/ azzeramento vero e proprio post mani pulite. Berlusconi ha solo peggiorato qualcosa che già era pessimo, rendendo la risalita sempre più ripida e i contorni della democrazia sempre più nebulosi.
Il PD non può , non riesce a castrarsi ( tanto per rimanere sulla mitologia ), la scusa è quella di rappresentare un partito di governo a tutti gli effetti ( contro il movimento, valido sì ma non adeguato alla guida di un paese e con tendenze "populiste" etc etc ) , la verità -molto probabilmente- è che la maggior parte dei suoi rappresentanti, chi più chi meno, è vittima dell'ingordigia di potere e non si decide a far fare al partito la mossa del cavallo .
verranno castrati dall'insofferenza degli elettori .
la cosa può far piacere per il pdl che ha spinto l'acceleratore su certi comportamenti "criminali" ma per un partito come il pd , che in potenza aveva in sè il germe della "salvezza" prodiana, fa solo star male, ci rende più amaro lo scenario di essere senza speranza.
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Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
Io penso che una persona prima di arrivare a governare una nazione,deve partire dal basso facendo il sindaco, essendo a contatto con la gente poi governare una Regione bene.Poi arrivare a governare una nazione.
Qui fino ad ora è avvenuto il contrario, verso la fine della carriera vanno a fare i sindaci vedi Fassino tempo addietro la Moratti ecc.....
Ciao
Paolo11
Qui fino ad ora è avvenuto il contrario, verso la fine della carriera vanno a fare i sindaci vedi Fassino tempo addietro la Moratti ecc.....
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Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
Caro CamilloBenso condivido la tua analisi, ma agli occhi di un ignorante come me appare chiaro che il PD con questa politica (riformisti+moderati) perde.
Esempi sono stati nelle grandi città, dove c'è stato questa alleanza oscena l'elettorato ha girato le spalle.
Allora i casi sono due:
O Bersani (e tutto lo staff del PD) è uno idiota (in senso Greco)
O Bersani è legato a mani e piedi con delle lobby che lo obbligano a percorrere questa strada.
Perché Bersani, se lo vuole, può liberarsi di tutte le cornacchie utilizzando le primarie.
Non a caso ci sono appelli da parte di alcune intelligenze del PD affichè inizi questa pulizia.
Spero che Bersani si svincoli e inizi questo percorso, altrimenti il M5S o SEL&IdV prenderanno il suo posto.
dal blog di gad lerner
http://www.gadlerner.it
Esempi sono stati nelle grandi città, dove c'è stato questa alleanza oscena l'elettorato ha girato le spalle.
Allora i casi sono due:
O Bersani (e tutto lo staff del PD) è uno idiota (in senso Greco)
O Bersani è legato a mani e piedi con delle lobby che lo obbligano a percorrere questa strada.
Perché Bersani, se lo vuole, può liberarsi di tutte le cornacchie utilizzando le primarie.
Non a caso ci sono appelli da parte di alcune intelligenze del PD affichè inizi questa pulizia.
Spero che Bersani si svincoli e inizi questo percorso, altrimenti il M5S o SEL&IdV prenderanno il suo posto.
dal blog di gad lerner
http://www.gadlerner.it
www.gadlerner.it ha scritto:Fare le primarie, “vere” e presto
lunedì, 28 maggio 2012
Ho promosso insieme a Giorgio Airaudo, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack e Arturo Parisi il seguente appello. Andando su questo link potete firmare l’appello sul sito di Micromega.
Chiediamo che le segreterie di Pd, Idv e Sel si facciano al più presto promotrici di primarie di coalizione per scegliere il candidato premier.
Primarie vere, vale a dire:
- svolte sotto la responsabilità di un comitato dei garanti composto da personalità della società civile di indiscussa imparzialità e autorevolezza morale.
- con candidati che partecipino a titolo individuale, e non come rappresentanti ufficiali o nei fatti sostenuti da un partito,
– aperte anche a candidati non iscritti ad alcun partito.
- organizzate in modo da offrire a tutti i candidati pari chance, con un rigoroso e contenuto limite del tetto delle spese consentite per la competizione, pena l'invalidazione della candidatura.
- obbligatoriamente fondate sulla partecipazione a dibattiti con la presenza di tutti i candidati, quale modalità privilegiata di campagna elettorale.
Quanto all’esito:
- Nel caso nessuno dei candidati raggiunga il 50% più uno dei voti si svolge un ballottaggio tra i due più votati la domenica successiva.
Siamo convinti che senza una decisione immediata, che consenta il maturare di candidature della società civile e di una partecipazione di massa, anche via internet, alla loro individuazione e alla formulazione dei programmi, un numero crescente e infine smisurato di potenziali elettori sarà tentato di disertare le urne o alternativamente affidarsi a movimenti estranei e contrari al campo di centrosinistra col risultato di favorire la vittoria di una coalizione di destra.
Deve essere chiaro che la responsabilità politica e morale di un tale esito peserebbe tutto sui dirigenti dei tre partiti che non avessero voluto indire fin da ora le primarie vere che stiamo chiedendo, rifiutandole apertamente o ancor peggio impedendole con argomenti e condotte dilatorie.
Il tempo che ci separa dalle prossime elezioni politiche si conta ormai in mesi. Il conto alla rovescia è ormai iniziato.
Non possiamo farci trovare impreparati.
Rinviare l’indizione delle elezioni primarie di coalizione oltre giugno, equivale a decidere di non farle o farle per finta.
Giorgio Airaudo, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack, Gad Lerner, Arturo Parisi
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: IL MOVIMENTO 5 STELLE SALE AL 16,5%.
Caro CamilloBenso condivido la tua analisi, ma agli occhi di un ignorante come me appare chiaro che il PD con questa politica (riformisti+moderati) perde.
lucfig
Questo è garantito. Malgrado le finte aperture per merli sovrani annunciate da Bersani, questo tipo di alleanza serve a loro alla casta professionista. Non può di certo interessare agli elettori di Cs.
Bersani non ha fatto un programma delle cose da fare nella prossima legislatura da sottoporre all’approvazione dell’elettorato.
Annuncia solo la necessità di allearsi con Casini.
Hanno accusato il colpo della perdita di consensi in valore assoluto, hanno accusato l’avanzata del M5S, ma non mollano, non mollano di un millimetro la presa.
lucfig
Questo è garantito. Malgrado le finte aperture per merli sovrani annunciate da Bersani, questo tipo di alleanza serve a loro alla casta professionista. Non può di certo interessare agli elettori di Cs.
Bersani non ha fatto un programma delle cose da fare nella prossima legislatura da sottoporre all’approvazione dell’elettorato.
Annuncia solo la necessità di allearsi con Casini.
Hanno accusato il colpo della perdita di consensi in valore assoluto, hanno accusato l’avanzata del M5S, ma non mollano, non mollano di un millimetro la presa.
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