Come se ne viene fuori ?
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Come se ne viene fuori ?
Sbagliando si impara dice un proverbio.Penso che ora ci vada con i piedi di piombo.
Se ti ricordi mani pulite.A quel tempo il popolo Italiano lo avrebbero eletto a maggioranza.Ma lui non ne voleva sapere.
Ora ha l'esperienza politica.
Ciao
Paolo11
Se ti ricordi mani pulite.A quel tempo il popolo Italiano lo avrebbero eletto a maggioranza.Ma lui non ne voleva sapere.
Ora ha l'esperienza politica.
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: Come se ne viene fuori ?
camillobenso ha scritto:Dici che la fascinazione per (finalmente) qualcosa di bello a sinistra, ottenebra il giudizio?mariok ha scritto:Zio, mi dispiace, ma da quello che si è visto ieri sera dobbiamo pensare a qualcun altro come leader della terza repubblica.
L'uscita sui "volontari del PD" in prima fila nelle calamità è stata scontata e non efficace come risposta alla provocazione dell'Annunziata, che ha espresso dubbi, secondo me fondati, sul fatto che la direzione del PD sarebbe stata annullata anche se il terremoto ci fosse stato in Sicilia.
Tonino, con la sua "finezza", l'ha liquidata definendo "sciocche" le sue rimostranze.
Altro giro, altra corsa....
Ma credo che sia legittimo pensare che dall'interno di questi partiti non potrà mai venir fuori nulla di nuovo.
Il ricambio dovrà necessariamente venire da fuori.
E' possibile.
certo che è disarmante dover constatare che la pulizia totale di questa oscena classe politica debba essere affidata ad un ,già si può prevedere.,disastroso governo di Beppe Grillo.
e solo perchè questi sono attaccati alla cadrega più delle cozze allo scoglio e vogliono succhiare il sangue degli italiani fino all'utlima goccia.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
Tanto per cambiare,...."piove sul bagnato".
Borse europee negative ma è lo spread a preoccupare. Sfondati i 470 punti
Il cambio con la valuta Usa è a 1,2540, moneta unica mai così giù da 22 mesi. Tra le cause, le preoccupazioni per la tenuta del sistema creditizio. Attesa per l'asta dei Btp a 5 e 10 anni per 6,25 miliardi. Milano apre a -0,8%, male anche le altre europee
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 30 maggio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... le/246029/
Borse europee negative ma è lo spread a preoccupare. Sfondati i 470 punti
Il cambio con la valuta Usa è a 1,2540, moneta unica mai così giù da 22 mesi. Tra le cause, le preoccupazioni per la tenuta del sistema creditizio. Attesa per l'asta dei Btp a 5 e 10 anni per 6,25 miliardi. Milano apre a -0,8%, male anche le altre europee
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 30 maggio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... le/246029/
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
DOPO IL TERREMOTO
Benzina, quelle accise straordinarie che restano
Due centesimi al litro destinati alle vittime del sisma in Emilia
Ma lo stato incassa ancora per il Friuli, il Vajont e l'Abissinia
MILANO - Due centesimi di euro al litro possono non sembrare una gran cifra, ma l'accisa relativa al terremoto che ha colpito martedì l'Emilia Romagna tra il 20 e il 29 maggio va ad aggiungersi a una lunga serie di imposte sulla fabbricazione e vendita del carburante che datano indietro anche di trent'anni.
QUANT'È IL PESO SUL DISTRIBUTORE - La tassa per la ricostruzione del modenese e del ferrarese si somma, infatti, a quelle di altri sismi e catastrofi. Già a febbraio, prima quindi della recente emergenza, il Senato si era trovato a discutere numerose mozioni riguardanti proprio le accise dei carburanti nelle zone di confine. Una delle mozioni chiedeva al governo di porre in atto agevolazioni per i residenti nelle zone di confine, che preferivano andare all'estero a rifornirsi piuttosto che pagare imposte e Iva (perché un'accisa è anche soggetta a Iva) fino al 65-67 per cento del valore del carburante. Ed elencava nel dettagli i balzelli che affliggono le pompe.
GUERRE COLONIALI E ALLUVIONI - Le tasse sul carburante sono, denunciava la mozione 558, pari a due terzi del totale, e buona parte di esse sono legate a eventi straordinari del passato divenuti poi introiti ordinari: la guerra di Abissinia in epoca coloniale (1935) e le missioni delle truppe italiane in Bosnia e in Libano (1996) tra i finanziamenti straordinari dell'esercito, e la crisi del canale di Suez del 1956 tra gli eventi strettamente legati al mondo petrolifero. Ma anche eventi drammatici della storia italiana: il disastro del Vajont (1963); l'alluvione di Firenze (1966); gli aiuti legati ai terremoti del Belice (1968), del Friuli (1976) e dell'Irpinia (1980). Con l'eccezione poco consolatoria delle missioni all'estero, si tratta di eventi di oltre trent'anni fa, con un picco ai 77 anni della guerra d'Africa, ben più anziana della Repubblica. Queste accise hanno un peso diretto di circa 25 centesimi al litro, e vanno sommate al decreto Salva Italia dello scorso anno (9,9 centesimi) e a imposte regionali come quelle legittimamente inserite, per esempio, da Liguria e Toscana per coprire i costi delle alluvioni di novembre 2011. Più specificamente, lo scorso anno le tasse sul carburante sono aumentate quattro volte: con il fondo per lo spettacolo (0,92 centesimi in due aumenti successivi), con la guerra in Libia (4 centesimi), con la già citata alluvione di Genova e delle Cinque Terre (0,89 centesimi) e appunto con il Salva Italia.
Maria Strada
@MeryStreet
30 maggio 2012 | 15:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
Benzina, quelle accise straordinarie che restano
Due centesimi al litro destinati alle vittime del sisma in Emilia
Ma lo stato incassa ancora per il Friuli, il Vajont e l'Abissinia
MILANO - Due centesimi di euro al litro possono non sembrare una gran cifra, ma l'accisa relativa al terremoto che ha colpito martedì l'Emilia Romagna tra il 20 e il 29 maggio va ad aggiungersi a una lunga serie di imposte sulla fabbricazione e vendita del carburante che datano indietro anche di trent'anni.
QUANT'È IL PESO SUL DISTRIBUTORE - La tassa per la ricostruzione del modenese e del ferrarese si somma, infatti, a quelle di altri sismi e catastrofi. Già a febbraio, prima quindi della recente emergenza, il Senato si era trovato a discutere numerose mozioni riguardanti proprio le accise dei carburanti nelle zone di confine. Una delle mozioni chiedeva al governo di porre in atto agevolazioni per i residenti nelle zone di confine, che preferivano andare all'estero a rifornirsi piuttosto che pagare imposte e Iva (perché un'accisa è anche soggetta a Iva) fino al 65-67 per cento del valore del carburante. Ed elencava nel dettagli i balzelli che affliggono le pompe.
GUERRE COLONIALI E ALLUVIONI - Le tasse sul carburante sono, denunciava la mozione 558, pari a due terzi del totale, e buona parte di esse sono legate a eventi straordinari del passato divenuti poi introiti ordinari: la guerra di Abissinia in epoca coloniale (1935) e le missioni delle truppe italiane in Bosnia e in Libano (1996) tra i finanziamenti straordinari dell'esercito, e la crisi del canale di Suez del 1956 tra gli eventi strettamente legati al mondo petrolifero. Ma anche eventi drammatici della storia italiana: il disastro del Vajont (1963); l'alluvione di Firenze (1966); gli aiuti legati ai terremoti del Belice (1968), del Friuli (1976) e dell'Irpinia (1980). Con l'eccezione poco consolatoria delle missioni all'estero, si tratta di eventi di oltre trent'anni fa, con un picco ai 77 anni della guerra d'Africa, ben più anziana della Repubblica. Queste accise hanno un peso diretto di circa 25 centesimi al litro, e vanno sommate al decreto Salva Italia dello scorso anno (9,9 centesimi) e a imposte regionali come quelle legittimamente inserite, per esempio, da Liguria e Toscana per coprire i costi delle alluvioni di novembre 2011. Più specificamente, lo scorso anno le tasse sul carburante sono aumentate quattro volte: con il fondo per lo spettacolo (0,92 centesimi in due aumenti successivi), con la guerra in Libia (4 centesimi), con la già citata alluvione di Genova e delle Cinque Terre (0,89 centesimi) e appunto con il Salva Italia.
Maria Strada
@MeryStreet
30 maggio 2012 | 15:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
I commenti dei lettori del Corriere.it
Vedrete come andra' a finire...
30.05|16:10 Lettore_713739
Questo stato oltre a non far pagare l'Imu alla chiesa, penserà esso stesso a riparare le chiese e tutti gli edifici clericali danneggiati dal sisma a spese del contribuente.Ciò è quanto mi aspetto di vedere a presto. Mentre a Concordia occorrono ancora tende per gli sfollati e soparattutto bagni decenti, a Roma fervono i preparativi PER LA PARATA del 2 giugno. Avanti così Napolitano!!!!
automobilisti = bancomat?
30.05|16:07 calamaroalieno
Questa della tassa sulla benzina per finanziare qualsiasi evento catastrofico o meno è una delle più grosse idiozie che un governo possa fare. Non ci vuole un genio per capire che i due centesimi diventeranno una tassa permanente, e quindi avranno un effetto inflattivo: anche se il governo la togliesse i benzinai / petrolieri ecc, una volta abituati i clienti la incorporeranno nel margine. Esiste un 8x mille vale circa 1 miliardo di euro, destinato nell'85% alla chiesa che dovrebbe usarlo per opere caritatevoli... dato che negli altri paesi del mondo la chiesa si sostiene agevolmente con le donazioni volontarie direi che destinare l'intero OPM alle popolazioni terremotate sarebbe un grande gesto di carità cristiana.
LE TRISTI E SQUALLIDE PASSERELLE
30.05|16:06 ilfattorino
dei polticanti sono ahiNoi gia' iniziate cosi' come le allocuzioni e le maledette frasi di circostanza che sono esattamente le stesse pronunciate per il terremoto de L'Aquila, nel piu' totale arrogante distacco e menefreghismo. Nemmeno un rispettoso silenzio per le Vittime e verso Coloro che hanno perso casa e lavoro, seguito da gesti concreti che almeno per una volta possano farci meno vergognare di avere una simile classe politica, lontana dalla Gente ed arrocata, nonostante tutto nei loro vergognosi privilegi. Si aumentano le accise....
Ma dovrebbero togliere le accise per il Terremoto di Messina
30.05|16:06 casty
e la Guerra d'Abissinia, che se non erro sono terminate
E IL PREMIER SI SFREGA LE MANI... OTTIMO PRETESTO
30.05|16:01 Lettore_2192311
Ci sono ancora le accise per l'Incendio di roma del 64 D.C.!!!!!!
Vedrete come andra' a finire...
30.05|16:10 Lettore_713739
Questo stato oltre a non far pagare l'Imu alla chiesa, penserà esso stesso a riparare le chiese e tutti gli edifici clericali danneggiati dal sisma a spese del contribuente.Ciò è quanto mi aspetto di vedere a presto. Mentre a Concordia occorrono ancora tende per gli sfollati e soparattutto bagni decenti, a Roma fervono i preparativi PER LA PARATA del 2 giugno. Avanti così Napolitano!!!!
automobilisti = bancomat?
30.05|16:07 calamaroalieno
Questa della tassa sulla benzina per finanziare qualsiasi evento catastrofico o meno è una delle più grosse idiozie che un governo possa fare. Non ci vuole un genio per capire che i due centesimi diventeranno una tassa permanente, e quindi avranno un effetto inflattivo: anche se il governo la togliesse i benzinai / petrolieri ecc, una volta abituati i clienti la incorporeranno nel margine. Esiste un 8x mille vale circa 1 miliardo di euro, destinato nell'85% alla chiesa che dovrebbe usarlo per opere caritatevoli... dato che negli altri paesi del mondo la chiesa si sostiene agevolmente con le donazioni volontarie direi che destinare l'intero OPM alle popolazioni terremotate sarebbe un grande gesto di carità cristiana.
LE TRISTI E SQUALLIDE PASSERELLE
30.05|16:06 ilfattorino
dei polticanti sono ahiNoi gia' iniziate cosi' come le allocuzioni e le maledette frasi di circostanza che sono esattamente le stesse pronunciate per il terremoto de L'Aquila, nel piu' totale arrogante distacco e menefreghismo. Nemmeno un rispettoso silenzio per le Vittime e verso Coloro che hanno perso casa e lavoro, seguito da gesti concreti che almeno per una volta possano farci meno vergognare di avere una simile classe politica, lontana dalla Gente ed arrocata, nonostante tutto nei loro vergognosi privilegi. Si aumentano le accise....
Ma dovrebbero togliere le accise per il Terremoto di Messina
30.05|16:06 casty
e la Guerra d'Abissinia, che se non erro sono terminate
E IL PREMIER SI SFREGA LE MANI... OTTIMO PRETESTO
30.05|16:01 Lettore_2192311
Ci sono ancora le accise per l'Incendio di roma del 64 D.C.!!!!!!
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Come se ne viene fuori ?
Caro camillobenso.Napolitano non ascolta la rete ne i messaggi mandati al sito del governo.
Mentre abbiamo persone senza tetto senza casa.E si prospetta un inverno difficile per tutte queste persone.
Lui non rinuncia alla parata militare.Qunte case si potrebbero fare con quei soldi!
Caro Napolitano Io ho votato per anni il partito comunista.Ma tu non sei degno di esserci stato in quel partito.
Sei sempre stato anomalo in quel partito.Ora ne ho la certezza.
Ciao
Paolo11
Mentre abbiamo persone senza tetto senza casa.E si prospetta un inverno difficile per tutte queste persone.
Lui non rinuncia alla parata militare.Qunte case si potrebbero fare con quei soldi!
Caro Napolitano Io ho votato per anni il partito comunista.Ma tu non sei degno di esserci stato in quel partito.
Sei sempre stato anomalo in quel partito.Ora ne ho la certezza.
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
I MERCATI
Grecia e Spagna fanno paura
Borse in rosso e spread ai massimi
ECONOMIA Piazza Affari chiude a -1,79%, lo spread sale fino a 483, poi si attesta a 467. Il rendimento dei Btp decennali al 5,93%
Non se ne poteva più del caro estinto, e lo spread era un ottimo argomento per attaccarlo affinché se ne andasse.
Solo che oggi piano piano i valori stanno ritornando alti, ma c'è uno strano silenzio in proposito.
Verrà il tempo che il caro estinto ce lo rinfaccerà.
Grecia e Spagna fanno paura
Borse in rosso e spread ai massimi
ECONOMIA Piazza Affari chiude a -1,79%, lo spread sale fino a 483, poi si attesta a 467. Il rendimento dei Btp decennali al 5,93%
Non se ne poteva più del caro estinto, e lo spread era un ottimo argomento per attaccarlo affinché se ne andasse.
Solo che oggi piano piano i valori stanno ritornando alti, ma c'è uno strano silenzio in proposito.
Verrà il tempo che il caro estinto ce lo rinfaccerà.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
I due nonnetti, del Quirinale e di Palazzo Chigi, raccontano agli italiani le fiabe del : Ce la faremo.
Ma su questi fatti che sono fondamentali tacciono.
Quando in un Paese succedono questi fatti significa che non ce la farà mai ed è destinato al peggio.
Guardia di Finanza, si dimette Rapetto. Multò i re dei videopoker per 98 miliardi
Polemico addio su Twitter del colonnello autore di numerose inchieste sul cyber crime e sulle truffe fiscali delle concessionarie del gioco d'azzardo: "Cancellati 37 anni di sacrifici, momento difficile e indesiderato"
di Federico Mello | 30 maggio 2012
Era un punto di riferimento, in Italia e non solo, per tutto ciò che riguarda le cyber-truffe e le inchieste telematiche. Ed è stato l’uomo che, con le sue indagini, ha fatto infliggere una mega multa da 98 miliardi a dieci società concessionarie del gioco d’azzardo di Stato, poi ridotta dalla Corte dei conti alla cifra comunque consistente di 2,5 miliardi. Ora il colonnello della Guardia di finanza Umberto Rapetto, 53 anni, ha annunciato le sue dimissioni su Twitter: “Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF” scrive alle 9:44 del mattino del 29 maggio; “Qualche modulo e una dozzina di firme sono bastati per cancellare 37 anni di sacrifici e di soddisfazioni e i tanti sogni al Gat GdF”, rincara la dose mezz’ora dopo.
Rapetto era stato il fondatore del Gat (Gruppo anti-crimine telematico), poi diventato Nucleo speciale frodi telematiche. È il reparto che si occupa di contrastare le truffe via Internet, i criminali e gli attacchi informatici. Giornalista pubblicista e autore di numerose pubblicazioni – era stato nominato Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana da Carlo Azeglio Ciampi – il colonnello era noto per numerose inchieste condotte con successo: dall’operazione “Macchianera” che portò alla luce centinaia di frodi nei confronti dell’Inps, alle indagini che avevano portato all’arresto di criminali informatici in grado di penetrare nel sistema di sicurezza del Pentagono.
A costargli il posto, però, potrebbe essere stata proprio l’inchiesta sulle slot machine non collegate alla rete telematica dello Stato. E’ di ieri la notizia degli arresti domiciliari di Massimo Ponzellini: l’ex presidente di Bpm ha ricevuto la misura cautelare per un finanziamento sospetto proprio alla società di slot machine, Atlantis.
Le dimissioni arrivano dopo che, bocciata la sua promozione a generale, Rapetto viene rimosso dal Gat – dal prossimo luglio – e spedito a frequentare – da studente – un corso al Centro Studi della Difesa, struttura presso la quale insegnava da 15 anni. Un’assurdità, che segue la bufera politica già sollevata quando venne decisa la sua rimozione sulla quale si erano concentrate ben nove interrogazioni parlamentari provenienti da pressoché tutto l’arco politico (e nelle quali veniva sottolineato la sua “professionalità specifica e riconosciuta a livello internazionale come esperto di lotta al crimine informatico”).
Il Comando generale delle Fiamme Gialle fece sapere che le sue indagini avevano “frequentemente attirato l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto da un punto di vista mediatico” e che il suo allontanamento dal Gat non era “certamente una rimozione ma, al contrario, rientra nella normalità delle vicende che interessano tutti gli ufficiali della Guardia di finanza”.
Ieri, però, sono arrivate le dimissioni. Con tanta amarezza. Rapetto, oltre che a Twitter, si è affidato anche a Facebook per esprimere la sua delusione: “Grazie a tutti per la solidarietà: il momento è difficile e indesiderato…”. Evidentemente per lui l’aria era diventata irrespirabile.
Da Il Fatto Quotidiano del 30 maggio 2012
Aggiornato dalla redazione web alle 18,30
Ma su questi fatti che sono fondamentali tacciono.
Quando in un Paese succedono questi fatti significa che non ce la farà mai ed è destinato al peggio.
Guardia di Finanza, si dimette Rapetto. Multò i re dei videopoker per 98 miliardi
Polemico addio su Twitter del colonnello autore di numerose inchieste sul cyber crime e sulle truffe fiscali delle concessionarie del gioco d'azzardo: "Cancellati 37 anni di sacrifici, momento difficile e indesiderato"
di Federico Mello | 30 maggio 2012
Era un punto di riferimento, in Italia e non solo, per tutto ciò che riguarda le cyber-truffe e le inchieste telematiche. Ed è stato l’uomo che, con le sue indagini, ha fatto infliggere una mega multa da 98 miliardi a dieci società concessionarie del gioco d’azzardo di Stato, poi ridotta dalla Corte dei conti alla cifra comunque consistente di 2,5 miliardi. Ora il colonnello della Guardia di finanza Umberto Rapetto, 53 anni, ha annunciato le sue dimissioni su Twitter: “Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF” scrive alle 9:44 del mattino del 29 maggio; “Qualche modulo e una dozzina di firme sono bastati per cancellare 37 anni di sacrifici e di soddisfazioni e i tanti sogni al Gat GdF”, rincara la dose mezz’ora dopo.
Rapetto era stato il fondatore del Gat (Gruppo anti-crimine telematico), poi diventato Nucleo speciale frodi telematiche. È il reparto che si occupa di contrastare le truffe via Internet, i criminali e gli attacchi informatici. Giornalista pubblicista e autore di numerose pubblicazioni – era stato nominato Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana da Carlo Azeglio Ciampi – il colonnello era noto per numerose inchieste condotte con successo: dall’operazione “Macchianera” che portò alla luce centinaia di frodi nei confronti dell’Inps, alle indagini che avevano portato all’arresto di criminali informatici in grado di penetrare nel sistema di sicurezza del Pentagono.
A costargli il posto, però, potrebbe essere stata proprio l’inchiesta sulle slot machine non collegate alla rete telematica dello Stato. E’ di ieri la notizia degli arresti domiciliari di Massimo Ponzellini: l’ex presidente di Bpm ha ricevuto la misura cautelare per un finanziamento sospetto proprio alla società di slot machine, Atlantis.
Le dimissioni arrivano dopo che, bocciata la sua promozione a generale, Rapetto viene rimosso dal Gat – dal prossimo luglio – e spedito a frequentare – da studente – un corso al Centro Studi della Difesa, struttura presso la quale insegnava da 15 anni. Un’assurdità, che segue la bufera politica già sollevata quando venne decisa la sua rimozione sulla quale si erano concentrate ben nove interrogazioni parlamentari provenienti da pressoché tutto l’arco politico (e nelle quali veniva sottolineato la sua “professionalità specifica e riconosciuta a livello internazionale come esperto di lotta al crimine informatico”).
Il Comando generale delle Fiamme Gialle fece sapere che le sue indagini avevano “frequentemente attirato l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto da un punto di vista mediatico” e che il suo allontanamento dal Gat non era “certamente una rimozione ma, al contrario, rientra nella normalità delle vicende che interessano tutti gli ufficiali della Guardia di finanza”.
Ieri, però, sono arrivate le dimissioni. Con tanta amarezza. Rapetto, oltre che a Twitter, si è affidato anche a Facebook per esprimere la sua delusione: “Grazie a tutti per la solidarietà: il momento è difficile e indesiderato…”. Evidentemente per lui l’aria era diventata irrespirabile.
Da Il Fatto Quotidiano del 30 maggio 2012
Aggiornato dalla redazione web alle 18,30
Re: Come se ne viene fuori ?
La situazione è ormai insostenibile. Occorre un chiarimento di fondo sulla politica monetaria e bancaria dell'Europa.
E' un sistema perverso che va ribaltato radicalmente: ma dov'è la politica cui spetta tale compito?
IL RAPPORTO ANNUALE DEL COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO
Draghi: «Il fondo salva-Stati per ricapitalizzare le banche in difficoltà»
«Necessarie ricapitalizzazioni credibili. Limitare i rischi di contagio. Eviteremo la fuga dei depositi dagli istituti di credito»
MILANO - «Si sta cercando il modo per utilizzare il fondo salva-Stati per ricapitalizzare» le banche in difficoltà. Il presidente della Bce Mario Draghi torna a parlare di crisi, della visione futura dell'Ue e della necessità di chiarire quale sarà il cammino futuro dell'Eurozona. E ha aggiunto che la Banca Centrale Europea «eviterà qualsiasi fuga dei depositi dalle banche solvibili».
CRISI - La prima sfida da affrontare in Europa è quella di riuscire a «limitare i rischi di contagio» in un momento in cui sui mercati è tornata «incertezza e volatilità», seppure «a livelli inferiori rispetto al novembre 2011». Draghi presenta il primo rapporto annuale del Comitato europeo per il rischio sistemico (Esrb) al Parlamento europeo a Bruxelles, e coglie l'occasione per esortare i leader dell'Ue a «chiarire la loro visione» dell'euro per i prossimi 10 anni, e a «sostanziarla», a cominciare proprio dall'unione bancaria.
LA VISIONE - «Siamo in mezzo al guado in un fiume con un fortissima corrente, e non vediamo la riva dall'altra parte a causa della nebbia», ha spiegato il presidente della Bce. Chiarire la visione per l'euro nei prossimi dieci anni potrebbe «diradare la nebbia, anche se la corrente del fiume resta forte», ha detto ancora Draghi proseguendo nella metafora. Sulla crisi, le autorità nazionali di controllo del sistema bancario, secondo il presidente della Bce, devono «agire in modo compatto» mettendo in campo «un meccanismo credibile per la ricapitalizzazione» degli istituti dell'Eurozona.
LA SPAGNA - Poi il riferimento al caso spagnolo e a Bankia. La prima reazione dei «Governi, Stati e supervisori nazionali, quando si parla di crisi bancarie, è quella di sottostimare le dimensioni del problema - ha precisato Draghi, e anche se il problema alla fine poi si risolve - è sempre al maggior costo possibile». «In generale i casi di Dexia e Bankia - ha aggiunto - dimostrano che, quando ci troviamo di fronte a drammatiche necessità di ricapitalizzazione e guardiamo alle reazioni dei governi, Paesi e autorità individuali, prima di tutto si nota che il problema viene sottostimato, viene fatta una stima, e poi una seconda e poi una terza e così via». Alla fine, è il messaggio di Draghi, «si arriva sempre alla giusta soluzione ma al costo più elevato possibile». «Ho raccomandato a tutti i Governi - ha sottolineato - che è meglio sbagliare dicendo troppo all'inizio che non il contrario, è meglio eccedere in trasparenza che non dover scoprire poi in modo molto più doloroso di aver sbagliato, che è quello che è sempre successo».
Redazione Online
31 maggio 2012 | 10:51
Secondo Draghi (e quindi la Bce) compito delle "autorità di controllo" del sistema bancario, sarebbe non già quello di prevenire e reprimere attività speculative che mettono a rischio il sistema, ma di agire sulla ricapitalizzazione, ovviamente a spese dei cittadini, delle banche più spericolate.Sulla crisi, le autorità nazionali di controllo del sistema bancario, secondo il presidente della Bce, devono «agire in modo compatto» mettendo in campo «un meccanismo credibile per la ricapitalizzazione» degli istituti dell'Eurozona.
E' un sistema perverso che va ribaltato radicalmente: ma dov'è la politica cui spetta tale compito?
IL RAPPORTO ANNUALE DEL COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO
Draghi: «Il fondo salva-Stati per ricapitalizzare le banche in difficoltà»
«Necessarie ricapitalizzazioni credibili. Limitare i rischi di contagio. Eviteremo la fuga dei depositi dagli istituti di credito»
MILANO - «Si sta cercando il modo per utilizzare il fondo salva-Stati per ricapitalizzare» le banche in difficoltà. Il presidente della Bce Mario Draghi torna a parlare di crisi, della visione futura dell'Ue e della necessità di chiarire quale sarà il cammino futuro dell'Eurozona. E ha aggiunto che la Banca Centrale Europea «eviterà qualsiasi fuga dei depositi dalle banche solvibili».
CRISI - La prima sfida da affrontare in Europa è quella di riuscire a «limitare i rischi di contagio» in un momento in cui sui mercati è tornata «incertezza e volatilità», seppure «a livelli inferiori rispetto al novembre 2011». Draghi presenta il primo rapporto annuale del Comitato europeo per il rischio sistemico (Esrb) al Parlamento europeo a Bruxelles, e coglie l'occasione per esortare i leader dell'Ue a «chiarire la loro visione» dell'euro per i prossimi 10 anni, e a «sostanziarla», a cominciare proprio dall'unione bancaria.
LA VISIONE - «Siamo in mezzo al guado in un fiume con un fortissima corrente, e non vediamo la riva dall'altra parte a causa della nebbia», ha spiegato il presidente della Bce. Chiarire la visione per l'euro nei prossimi dieci anni potrebbe «diradare la nebbia, anche se la corrente del fiume resta forte», ha detto ancora Draghi proseguendo nella metafora. Sulla crisi, le autorità nazionali di controllo del sistema bancario, secondo il presidente della Bce, devono «agire in modo compatto» mettendo in campo «un meccanismo credibile per la ricapitalizzazione» degli istituti dell'Eurozona.
LA SPAGNA - Poi il riferimento al caso spagnolo e a Bankia. La prima reazione dei «Governi, Stati e supervisori nazionali, quando si parla di crisi bancarie, è quella di sottostimare le dimensioni del problema - ha precisato Draghi, e anche se il problema alla fine poi si risolve - è sempre al maggior costo possibile». «In generale i casi di Dexia e Bankia - ha aggiunto - dimostrano che, quando ci troviamo di fronte a drammatiche necessità di ricapitalizzazione e guardiamo alle reazioni dei governi, Paesi e autorità individuali, prima di tutto si nota che il problema viene sottostimato, viene fatta una stima, e poi una seconda e poi una terza e così via». Alla fine, è il messaggio di Draghi, «si arriva sempre alla giusta soluzione ma al costo più elevato possibile». «Ho raccomandato a tutti i Governi - ha sottolineato - che è meglio sbagliare dicendo troppo all'inizio che non il contrario, è meglio eccedere in trasparenza che non dover scoprire poi in modo molto più doloroso di aver sbagliato, che è quello che è sempre successo».
Redazione Online
31 maggio 2012 | 10:51
-
- Messaggi: 1079
- Iscritto il: 19/04/2012, 12:04
Re: Come se ne viene fuori ?
Regolamentare strettamente se non addirittura vietare i derivati stile CDS invece no...?
Meglio togliere altri soldi ai poveri contribuenti per rimpolpare le banche e soprattutto i Banchieri...!
Meglio togliere altri soldi ai poveri contribuenti per rimpolpare le banche e soprattutto i Banchieri...!
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti