terremoto in Emilia:la ricostruzione
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Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
...e oggi piove a dirotto.
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Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
The country of Pulcinella
L’esperienza oramai è stata purtroppo amaramente fatta, con 17 persone lasciate sul terreno. E questo non deve succedere più. I capannoni e le fabbriche con un pò di buona volontà si possono ricostruire,…gli uomini morti per il momento ancora no.
Ergo, la priorità assoluta è che non ci siano più vittime.
Dopodiché, nella scala delle priorità assolute rientra quella della ripresa immediata della produzione.
In troppi dimenticano che siamo in guerra da più di dieci anni con la Cina e ora con altri Paesi emergenti come l’India e la Corea del Sud.
Una guerra che ci vede inevitabilmente soccombenti perché non potremmo mai competere con paghe che oscillano tra gli 80 dollari al mese nell’interno del Paese asiatico e i 174 dollari al mese della costa.
Noi con 80 ottanta dollari ci paghiamo 4 ore di un operaio, loro un mese. In più dispongono di fondi notevoli per sostenere il loro espansionismo economico, dispongono di tecnologie che noi ce le scordiamo, e dispongono di una massa di tecnici che vengono sfornati ogni anno con una preparazione universitaria superiore alla nostra.
Siamo di fronte pertanto ad una vera ed inarrestabile macchina da guerra che sta invadendo il pianeta. Non deve trarre in inganno il fatto che quest’anno anche il Pil del Dragone è calato e che quindi, come sostengono i tromboni, anche la Cina è in difficoltà. E’ si vero che la Cina è in difficoltà perché risente delle esportazioni a causa dei ridotti consumi planetari, ma se qualcuno pensa che abbia mollato la presa sull’espansionismo allora è un pazzo. E’ l’esatto contrario perché il Dragone per tenere i mercati viene spinto ancora di più ad allargare il suo raggio d’azione e la profondità della sua azione.
La Cina, un pezzo per volta sta conquistando nella grande partita planetaria a Risiko, l’Africa. Esistono grossi flussi migratori cinesi verso il Continente Nero al seguito dei grandi investimenti cinesi, tali che, evidentemente poco programmati, stanno riducendo la forza lavoro cinese, il che è tutto un dire.
Adesso però sono compensati da un flusso migratorio inverso dalla Nigeria, dalla Guinea, dal Camerun, dalla Liberia e dal Mali verso il Guangdong ed in particolare verso la città di Guangzhou.
Gli effetti di quando si muoveranno a tenaglia anche le fabbriche africane verso il vecchio Continente e il mondo Occidentale in genere, saranno devastanti.
Il terremoto dell’Emilia, inquadrato in questa logica di guerra commerciale, è l’equivalente di un bombardamento aereo di una larga zona di uno dei nodi produttivi strategici italiani.
Le nostre fabbriche quindi non si possono fermare, devono continuare a produrre per resistere nel teatro di guerra commerciale.
Il fattore tempo è vitale per tutti.
Invece, già dalla prima scossa di terremoto del 20 maggio, scopriamo di essere sempre gli stessi di settant’anni fa, degli otto milioni di baionette, dei carrarmatini con le lamiere del “Luster Brill”, e con i soldati inviati in Russia con le scarpe di cartone e la divisa estiva.
Sono delle grandissime balle quelle raccontate dal ministro Clini ad Agorà la scorsa settimana che piangente raccontava che non ci sono soldi in cassa e che sono stati costretti ad aumentare la benzina di 2 centesimi.
Gli altri, ha dichiarato Clini, arriveranno dallo spending review.
Dal Corriere della Sera di oggi:
La prima stima dei danni con un crisma di ufficialità l'ha data il commissario europeo alla Politica regionale, Johannes Hahn, che, con il vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha visitato le zone colpite dal sisma. «Posso dire che si tratta di danni intorno ai 5 miliardi di euro», ha detto. «Noi potremmo dare un aiuto nell'ordine di 150-200 milioni». Hahn ha ricordato che i soldi in arrivo dall'Ue saranno a fondo perduto e che dai ministri per lo Sviluppo rurale potrebbero arrivare altri 100 milioni di euro.
Siamo i soliti magliari ed accattoni. Speriamo sempre che siano gli altri a pagare le nostre piccole miserie.
I soldi ci sono e ce li ha dati appositamente Mario Draghi con la seconda tranche di febbraio della Bce.
139 miliardi di euro liquidi versati nella banche italiane a disposizione delle imprese e delle famiglie.
Che fine hanno fatto ? Non voglio credere che siano spariti tutti. Ergo, subito 5 miliardi di euro Monti avrebbe dovuto metterli a disposizione il giorno 21 maggio.
Visto che poi siamo nel Paese di Pulcinella e che non sono state fatte subito le cose come si doveva, al secondo terremoto ci hanno lasciato la pelle 17 persone e sono crollati altri capannoni.
E già a qualche ora dopo il secondo terremoto, Monti avrebbe dovuto ordinare alle banche di mettere a disposizione altri 15 miliardi di euro.
La copertura lo Stato ce l’ha perché Giarda, se non ha voluto esibirsi nella solita propaganda berlusconiana, la settimana scorsa ha annunciato trionfalmente il recupero di 100 miliardi di euro dallo spending review.
Quindi lo Stato è in grado di offrire garanzie di copertura alle banche. Man mano che recupera soldi (non spendendoli) li versa a copertura agli istituti di credito.
Ma non solo, ci sono quei 285 milioni dei soldi della legge Berlusconi alla criminalità organizzata delle macchinette mangiasoldi. Almeno una volta Monti dimostri di avere le palle.
La manovra doveva essere rapida, perché le aziende che perdono commesse e clientela in questo momento non la recuperano più ed escono dal giro, sia le aziende che il personale occupato.
Quindi, proprio dal punto di vista militare, la produzione va spostata per quanto possibile in zone temporanee al di fuori dell’Emilia, nei capannoni vuoti della valle padana che sono tanti.
Previo prima di un rapido accertamento della stabilità dei suddetti capannoni, altrimenti siamo d’accapo.
Non dobbiamo vergognarci se chiediamo l’immediata consulenza dei tecnici giapponesi, perché sono i massimi esperti nelle costruzioni su terreno ad alta sismicità.
Ma questo doveva essere fatto subito la settimana scorsa.
Valutare la stabilità dei nuovi capannoni, e poi gradualmente e in sicurezza, verificare la stabilità dei capannoni emiliani.
I macchinari se possibile, se compatibile con la sicurezza, devono essere portati subito altrove, o altrimenti comprati nuovi con i fondi messi a disposizione dallo Stato.
Ai lavoratori emiliani deve essere data la possibilità della continuità di reddito.
Non sappiamo esattamente cosa sta succedendo nel sottosuolo e quindi non possiamo aspettare che gli assestamenti facciano il loro corso. Aziende e dipendenti devono tornare a lavorare anche altrove.
Poi piano piano con il terreno sgombro, si può procedere alla verifica.
E’ inutile stare fermi aspettando la manna da cielo che non arriva. E’ anche una questione psicologica, lavorando anche altrove non si pensa al terremoto che potrebbe arrivare e ai danni prodotti. Fare gli sfollati tutto il giorno induce alla depressione.
Ovviamente esiste poi un problema della sicurezza delle case e qui deve intervenire l’esercito e i carabinieri, anche al costo di fare rientrare le nostre truppe all’estero,.. perché adesso la guerra è qui.
L’esperienza oramai è stata purtroppo amaramente fatta, con 17 persone lasciate sul terreno. E questo non deve succedere più. I capannoni e le fabbriche con un pò di buona volontà si possono ricostruire,…gli uomini morti per il momento ancora no.
Ergo, la priorità assoluta è che non ci siano più vittime.
Dopodiché, nella scala delle priorità assolute rientra quella della ripresa immediata della produzione.
In troppi dimenticano che siamo in guerra da più di dieci anni con la Cina e ora con altri Paesi emergenti come l’India e la Corea del Sud.
Una guerra che ci vede inevitabilmente soccombenti perché non potremmo mai competere con paghe che oscillano tra gli 80 dollari al mese nell’interno del Paese asiatico e i 174 dollari al mese della costa.
Noi con 80 ottanta dollari ci paghiamo 4 ore di un operaio, loro un mese. In più dispongono di fondi notevoli per sostenere il loro espansionismo economico, dispongono di tecnologie che noi ce le scordiamo, e dispongono di una massa di tecnici che vengono sfornati ogni anno con una preparazione universitaria superiore alla nostra.
Siamo di fronte pertanto ad una vera ed inarrestabile macchina da guerra che sta invadendo il pianeta. Non deve trarre in inganno il fatto che quest’anno anche il Pil del Dragone è calato e che quindi, come sostengono i tromboni, anche la Cina è in difficoltà. E’ si vero che la Cina è in difficoltà perché risente delle esportazioni a causa dei ridotti consumi planetari, ma se qualcuno pensa che abbia mollato la presa sull’espansionismo allora è un pazzo. E’ l’esatto contrario perché il Dragone per tenere i mercati viene spinto ancora di più ad allargare il suo raggio d’azione e la profondità della sua azione.
La Cina, un pezzo per volta sta conquistando nella grande partita planetaria a Risiko, l’Africa. Esistono grossi flussi migratori cinesi verso il Continente Nero al seguito dei grandi investimenti cinesi, tali che, evidentemente poco programmati, stanno riducendo la forza lavoro cinese, il che è tutto un dire.
Adesso però sono compensati da un flusso migratorio inverso dalla Nigeria, dalla Guinea, dal Camerun, dalla Liberia e dal Mali verso il Guangdong ed in particolare verso la città di Guangzhou.
Gli effetti di quando si muoveranno a tenaglia anche le fabbriche africane verso il vecchio Continente e il mondo Occidentale in genere, saranno devastanti.
Il terremoto dell’Emilia, inquadrato in questa logica di guerra commerciale, è l’equivalente di un bombardamento aereo di una larga zona di uno dei nodi produttivi strategici italiani.
Le nostre fabbriche quindi non si possono fermare, devono continuare a produrre per resistere nel teatro di guerra commerciale.
Il fattore tempo è vitale per tutti.
Invece, già dalla prima scossa di terremoto del 20 maggio, scopriamo di essere sempre gli stessi di settant’anni fa, degli otto milioni di baionette, dei carrarmatini con le lamiere del “Luster Brill”, e con i soldati inviati in Russia con le scarpe di cartone e la divisa estiva.
Sono delle grandissime balle quelle raccontate dal ministro Clini ad Agorà la scorsa settimana che piangente raccontava che non ci sono soldi in cassa e che sono stati costretti ad aumentare la benzina di 2 centesimi.
Gli altri, ha dichiarato Clini, arriveranno dallo spending review.
Dal Corriere della Sera di oggi:
La prima stima dei danni con un crisma di ufficialità l'ha data il commissario europeo alla Politica regionale, Johannes Hahn, che, con il vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha visitato le zone colpite dal sisma. «Posso dire che si tratta di danni intorno ai 5 miliardi di euro», ha detto. «Noi potremmo dare un aiuto nell'ordine di 150-200 milioni». Hahn ha ricordato che i soldi in arrivo dall'Ue saranno a fondo perduto e che dai ministri per lo Sviluppo rurale potrebbero arrivare altri 100 milioni di euro.
Siamo i soliti magliari ed accattoni. Speriamo sempre che siano gli altri a pagare le nostre piccole miserie.
I soldi ci sono e ce li ha dati appositamente Mario Draghi con la seconda tranche di febbraio della Bce.
139 miliardi di euro liquidi versati nella banche italiane a disposizione delle imprese e delle famiglie.
Che fine hanno fatto ? Non voglio credere che siano spariti tutti. Ergo, subito 5 miliardi di euro Monti avrebbe dovuto metterli a disposizione il giorno 21 maggio.
Visto che poi siamo nel Paese di Pulcinella e che non sono state fatte subito le cose come si doveva, al secondo terremoto ci hanno lasciato la pelle 17 persone e sono crollati altri capannoni.
E già a qualche ora dopo il secondo terremoto, Monti avrebbe dovuto ordinare alle banche di mettere a disposizione altri 15 miliardi di euro.
La copertura lo Stato ce l’ha perché Giarda, se non ha voluto esibirsi nella solita propaganda berlusconiana, la settimana scorsa ha annunciato trionfalmente il recupero di 100 miliardi di euro dallo spending review.
Quindi lo Stato è in grado di offrire garanzie di copertura alle banche. Man mano che recupera soldi (non spendendoli) li versa a copertura agli istituti di credito.
Ma non solo, ci sono quei 285 milioni dei soldi della legge Berlusconi alla criminalità organizzata delle macchinette mangiasoldi. Almeno una volta Monti dimostri di avere le palle.
La manovra doveva essere rapida, perché le aziende che perdono commesse e clientela in questo momento non la recuperano più ed escono dal giro, sia le aziende che il personale occupato.
Quindi, proprio dal punto di vista militare, la produzione va spostata per quanto possibile in zone temporanee al di fuori dell’Emilia, nei capannoni vuoti della valle padana che sono tanti.
Previo prima di un rapido accertamento della stabilità dei suddetti capannoni, altrimenti siamo d’accapo.
Non dobbiamo vergognarci se chiediamo l’immediata consulenza dei tecnici giapponesi, perché sono i massimi esperti nelle costruzioni su terreno ad alta sismicità.
Ma questo doveva essere fatto subito la settimana scorsa.
Valutare la stabilità dei nuovi capannoni, e poi gradualmente e in sicurezza, verificare la stabilità dei capannoni emiliani.
I macchinari se possibile, se compatibile con la sicurezza, devono essere portati subito altrove, o altrimenti comprati nuovi con i fondi messi a disposizione dallo Stato.
Ai lavoratori emiliani deve essere data la possibilità della continuità di reddito.
Non sappiamo esattamente cosa sta succedendo nel sottosuolo e quindi non possiamo aspettare che gli assestamenti facciano il loro corso. Aziende e dipendenti devono tornare a lavorare anche altrove.
Poi piano piano con il terreno sgombro, si può procedere alla verifica.
E’ inutile stare fermi aspettando la manna da cielo che non arriva. E’ anche una questione psicologica, lavorando anche altrove non si pensa al terremoto che potrebbe arrivare e ai danni prodotti. Fare gli sfollati tutto il giorno induce alla depressione.
Ovviamente esiste poi un problema della sicurezza delle case e qui deve intervenire l’esercito e i carabinieri, anche al costo di fare rientrare le nostre truppe all’estero,.. perché adesso la guerra è qui.
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Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
Camillobenso hai ragione da vendere...
Vorrei solo precisare che la Cina così come è oggi l'hanno creata gli yankees e i loro accoliti quando, dando retta alle multinazionali che volevano guadagnare di più riducendo il costo del lavoro, hanno fatto di tutto per farla entrare nel WTO... Da lì abbiamo regalato 100 anni di know-how per avere l'uovo oggi (profitti alti per una diecina di anni e poco più...) e nessuna gallina domani. L'ingordigia del Grande Capitale distrugge tutto anche i paesi di origine dei suoi rappresentanti...
Per quanto riguarda il terremoto e le ridicole affermazioni del nostro governo nulla di nuovo sotto il sole rispetto ai tanti eventi sismici che hanno costellato la storia della nostra penisola (notoriamente uno dei luoghi più sismici al mondo insieme al Giappone...).
Sei matto a richiamare indietro i soldati dalle missioni all'estero? Poi la cuccagna di guadagni facili per pochi mesi di permanenza in missione sparirebbero per questi militari...
Vorrei solo precisare che la Cina così come è oggi l'hanno creata gli yankees e i loro accoliti quando, dando retta alle multinazionali che volevano guadagnare di più riducendo il costo del lavoro, hanno fatto di tutto per farla entrare nel WTO... Da lì abbiamo regalato 100 anni di know-how per avere l'uovo oggi (profitti alti per una diecina di anni e poco più...) e nessuna gallina domani. L'ingordigia del Grande Capitale distrugge tutto anche i paesi di origine dei suoi rappresentanti...
Per quanto riguarda il terremoto e le ridicole affermazioni del nostro governo nulla di nuovo sotto il sole rispetto ai tanti eventi sismici che hanno costellato la storia della nostra penisola (notoriamente uno dei luoghi più sismici al mondo insieme al Giappone...).
Sei matto a richiamare indietro i soldati dalle missioni all'estero? Poi la cuccagna di guadagni facili per pochi mesi di permanenza in missione sparirebbero per questi militari...
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Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... di-report/
Durante la puntata andata in onda ieri di Off The Report, spin off della trasmissione della Gabanelli che ha tra i responsabili anche Sigfrido Ranucci, è andato in onda questo servizio di Antonino Monteleone che cerca di mettere in correlazione trivellazioni e progetti di depositi di gas nella Pianura Padana con il sisma:
La presentazione di Monteleone:
. In Emilia Romagna da decenni si estraggono petrolio e gas naturale. Dopo le liberalizzazioni del 1998 e 2001 , non c’è più solo l’Eni , ma è diventata terra di conquista da parte di tutte le compagnie. Dal 20 maggio però l’Emilia Romagna si è scoperta una regione a rischio sismico in pochi giorni oltre 400 scosse. Da diversi giorni si è formato un dubbio tra la popolazione. Esiste un collegamento tra le attività di estrazione degli idrocarburi e i terremoti?
Ciao
Paolo11
Durante la puntata andata in onda ieri di Off The Report, spin off della trasmissione della Gabanelli che ha tra i responsabili anche Sigfrido Ranucci, è andato in onda questo servizio di Antonino Monteleone che cerca di mettere in correlazione trivellazioni e progetti di depositi di gas nella Pianura Padana con il sisma:
La presentazione di Monteleone:
. In Emilia Romagna da decenni si estraggono petrolio e gas naturale. Dopo le liberalizzazioni del 1998 e 2001 , non c’è più solo l’Eni , ma è diventata terra di conquista da parte di tutte le compagnie. Dal 20 maggio però l’Emilia Romagna si è scoperta una regione a rischio sismico in pochi giorni oltre 400 scosse. Da diversi giorni si è formato un dubbio tra la popolazione. Esiste un collegamento tra le attività di estrazione degli idrocarburi e i terremoti?
Ciao
Paolo11
Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
bah...la geofisica è una scienza talmente nuova! è normale che non possa dare le risposte certe che cerchiamo... la terra è studiata e analizzata da pochi anni , che sono un battito di ciglia rispetto ai tempi geologici.
nessuno è in grado di dire ciò che è " normale" e cosa non lo è.
secondo me i risultati delle trivellazioni hanno fornito dei dati sul sottosuolo che altrimenti non avremmo avuto, aumentando la conoscenza .
se si va appresso ai complottismi si finisce di campare .
adesso qui si è scatenato un panico da terremoto, hanno diffuso la falsa notizia che siamo in allerta ...ma allerta de che?
siamo sempre stati a rischio sismico elevato.
come al solito ci sono troppe bocche aperte e mediamente di gente non addetta ai lavori ( se poi ci metti che anche gli addetti ai lavori non ne sanno granchè, per i motivi di cui sopra ... o ci facciamo il bagno ogni sera in una vasca di tranquillanti o decidiamo di non dare credito a nessuno)
nessuno è in grado di dire ciò che è " normale" e cosa non lo è.
secondo me i risultati delle trivellazioni hanno fornito dei dati sul sottosuolo che altrimenti non avremmo avuto, aumentando la conoscenza .
se si va appresso ai complottismi si finisce di campare .
adesso qui si è scatenato un panico da terremoto, hanno diffuso la falsa notizia che siamo in allerta ...ma allerta de che?
siamo sempre stati a rischio sismico elevato.
come al solito ci sono troppe bocche aperte e mediamente di gente non addetta ai lavori ( se poi ci metti che anche gli addetti ai lavori non ne sanno granchè, per i motivi di cui sopra ... o ci facciamo il bagno ogni sera in una vasca di tranquillanti o decidiamo di non dare credito a nessuno)
Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
Un paese che ha consentito di costruire sul cratere del Vesuvio, senza arrestare i responsabili per crimini contro l'umanità, di che vuol parlare?Amadeus ha scritto: come al solito ci sono troppe bocche aperte
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Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
Caro Amadeus.Se le cause fossero dovute a decenni di estrazione di gas e petrolio.Mi sembra a naso che di terremoti nelle parti del mondo siano aumentati.Amadeus ha scritto:bah...la geofisica è una scienza talmente nuova! è normale che non possa dare le risposte certe che cerchiamo... la terra è studiata e analizzata da pochi anni , che sono un battito di ciglia rispetto ai tempi geologici.
nessuno è in grado di dire ciò che è " normale" e cosa non lo è.
secondo me i risultati delle trivellazioni hanno fornito dei dati sul sottosuolo che altrimenti non avremmo avuto, aumentando la conoscenza .
se si va appresso ai complottismi si finisce di campare .
adesso qui si è scatenato un panico da terremoto, hanno diffuso la falsa notizia che siamo in allerta ...ma allerta de che?
siamo sempre stati a rischio sismico elevato.
come al solito ci sono troppe bocche aperte e mediamente di gente non addetta ai lavori ( se poi ci metti che anche gli addetti ai lavori non ne sanno granchè, per i motivi di cui sopra ... o ci facciamo il bagno ogni sera in una vasca di tranquillanti o decidiamo di non dare credito a nessuno)
Sinceramente pensi che i governi dicessero la verità?Io penso di No.
Ciao
Paolo11
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Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
Ravenna, forte terremoto all'alba.
avvertita in gran parte del centro-nord.
Il sisma, alle 6.08 di magnitudo 4,5, ha avuto l'epicentro in mare, al largo di Ravenna ed è stata sentita con forza anche nelle Marche.
Non si hanno immediate notizie di danni.
L'origine del sisma a 25 chilometri di profondità.
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... ref=HREA-1
ma che ca..o sta succedendo ???
avvertita in gran parte del centro-nord.
Il sisma, alle 6.08 di magnitudo 4,5, ha avuto l'epicentro in mare, al largo di Ravenna ed è stata sentita con forza anche nelle Marche.
Non si hanno immediate notizie di danni.
L'origine del sisma a 25 chilometri di profondità.
http://www.repubblica.it/cronaca/2012/0 ... ref=HREA-1
ma che ca..o sta succedendo ???
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Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
Il Corriere.it domenica aveva pubblicato una cartina della zona spiegando che le scosse si spostavano verso Nord-Ovest.
In questo modo si compromette la stagione balneare
TERREMOTO
La terra non smette di tremare al Centronord
All'alba nuova scossa (4.5) a Ravenna e Cervia
Il sisma è stato avvertito in tutto il Centronord. L'epicentro a 25,6 chilometri di profondità
MILANO - Una scossa di terremoto con magnitudo 4.5 si è verificata alle 6.08 con epicentro al largo di Ravenna, in Romagna, ad una profondità di circa 25 chilometri. Il terremoto è stato avvertito anche nelle Marche. Le zone vicine all'epicentro (guarda) sono Ravenna, Cervia e Alfonsine. Secondo la Protezione Civile, al momento non si registrano danni a persone o cose, salvo la caduta di alcuni calcinacci da un vecchio palazzo del centro storico di Pesaro, in via Sabatini, che secondo i pompieri potrebbe però non essere stata provocata dal terremoto. La via è stata transennata.
IN MARE - Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia l'epicentro si trova a 25,6 chilometri di profondità, al largo della costa. La scossa è stata avvertita distintamente anche ad Ancona e Pesaro. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco, carabinieri e polizia. Durante la notte, tra le 2 e le 6 del mattino, sono state in tutto tre le scosse che hanno fatto tremare ancora la Pianura padana. La prima era di magnitudo 2.2. Alle 2,25, un altro sisma lieve - di magnitudo 2.9 - si è verificato anche a Benevento.
NUOVA FAGLIA - Il terremoto è stato generato da una faglia diversa rispetto a quelle responsabili dei sismi del 20 e del 29 maggio in Emilia, sebbene la struttura geologica interessata sia la stessa. Lo ha spiegato il funzionario di sala sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Francesco Mele. Anche questo terremoto è legato all'attività del margine settentrionale dell'Appennino, sepolta sotto la Pianura Padana. «È stato generato - ha spiegato il sismologo - dalla struttura di Malalbergo-Ravenna, che costituisce l'estremità più orientale dell'arco di Ferrara», ossia la struttura geologica all'origine dei terremoti delle scorse settimane nel ferrarese e nel modenese.
LA STAGIONE ESTIVA- Se a maggio il terremoto ha colpito con scosse di magnitudo superiore a 5.0 l'Emilia tra le province di Modena e Ferrara in uno sciame che sembrava orientato verso nord, nord-ovest, la scossa di mercoledì si è verificata a circa un'ottantina di chilometri dal quel fronte sismico, nella zona della costa adriatica, finora risparmiata. Questo rischia di avere ripercussioni sull'imminente stagione estiva nella costa romagnola, dove gli albergatori temono ricadute pesanti sull'affluenza dei villeggianti. Finora il terremoto in Emilia a causato 26 morti e circa 14.000 sfollati.
Redazione online
6 giugno 2012 | 9:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
In questo modo si compromette la stagione balneare
TERREMOTO
La terra non smette di tremare al Centronord
All'alba nuova scossa (4.5) a Ravenna e Cervia
Il sisma è stato avvertito in tutto il Centronord. L'epicentro a 25,6 chilometri di profondità
MILANO - Una scossa di terremoto con magnitudo 4.5 si è verificata alle 6.08 con epicentro al largo di Ravenna, in Romagna, ad una profondità di circa 25 chilometri. Il terremoto è stato avvertito anche nelle Marche. Le zone vicine all'epicentro (guarda) sono Ravenna, Cervia e Alfonsine. Secondo la Protezione Civile, al momento non si registrano danni a persone o cose, salvo la caduta di alcuni calcinacci da un vecchio palazzo del centro storico di Pesaro, in via Sabatini, che secondo i pompieri potrebbe però non essere stata provocata dal terremoto. La via è stata transennata.
IN MARE - Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia l'epicentro si trova a 25,6 chilometri di profondità, al largo della costa. La scossa è stata avvertita distintamente anche ad Ancona e Pesaro. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco, carabinieri e polizia. Durante la notte, tra le 2 e le 6 del mattino, sono state in tutto tre le scosse che hanno fatto tremare ancora la Pianura padana. La prima era di magnitudo 2.2. Alle 2,25, un altro sisma lieve - di magnitudo 2.9 - si è verificato anche a Benevento.
NUOVA FAGLIA - Il terremoto è stato generato da una faglia diversa rispetto a quelle responsabili dei sismi del 20 e del 29 maggio in Emilia, sebbene la struttura geologica interessata sia la stessa. Lo ha spiegato il funzionario di sala sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Francesco Mele. Anche questo terremoto è legato all'attività del margine settentrionale dell'Appennino, sepolta sotto la Pianura Padana. «È stato generato - ha spiegato il sismologo - dalla struttura di Malalbergo-Ravenna, che costituisce l'estremità più orientale dell'arco di Ferrara», ossia la struttura geologica all'origine dei terremoti delle scorse settimane nel ferrarese e nel modenese.
LA STAGIONE ESTIVA- Se a maggio il terremoto ha colpito con scosse di magnitudo superiore a 5.0 l'Emilia tra le province di Modena e Ferrara in uno sciame che sembrava orientato verso nord, nord-ovest, la scossa di mercoledì si è verificata a circa un'ottantina di chilometri dal quel fronte sismico, nella zona della costa adriatica, finora risparmiata. Questo rischia di avere ripercussioni sull'imminente stagione estiva nella costa romagnola, dove gli albergatori temono ricadute pesanti sull'affluenza dei villeggianti. Finora il terremoto in Emilia a causato 26 morti e circa 14.000 sfollati.
Redazione online
6 giugno 2012 | 9:19
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Re: terremoto in Emilia:la ricostruzione
Terremoto, procura apre indagine su “possibili trivellazioni abusive”
Dopo diversi esposti di cittadini, gli accertamenti del pm di Modena Musti riguardano ipotetiche attività di fracking soprattutto attorno la zona di Rivara. Lì era in progetto un deposito di gas della Erg, fortemente appoggiato da Carlo Giovanardi, ma in via di sospensione secondo il ministro dell'Ambiente Clini
di Stefano Santachiara | Modena | 5 giugno 2012
La procura di Modena ha avviato un’indagine per verificare se sono state effettuate trivellazioni nelle zone interessate dal terremoto. Gli accertamenti, aperti formalmente dopo esposti di cittadini che segnalavano alcune attività di perforazione, rientrano nel fascicolo senza ipotesi di reato (a modello 45) aperto dal procuratore aggiunto Lucia Musti dopo la prima scossa del 20 maggio.
L’inchiesta si affianca ai filoni principali di Ferrara, Modena e Bologna coordinati dal procuratore generale Emilio Le Donne, sulla violazione delle norme antisismiche e urbanistiche relative ai capannoni crollati anche il 29 maggio in un terremoto infinito che ha già provocato 26 vittime. Le nuove verifiche si inseriscono in una materia incandescente oggetto di dibattito scientifico. Molti esperti del settore, la parte maggioritaria dei geologi e le compagnie petrolifere, garantiscono che il problema non esiste perché le tecniche di perforazione più invasive non sono autorizzate in Italia e, ove praticate, non risulta un collegamento con terremoti di sesto grado della scala Richter.
Tuttavia alcuni studi hanno evidenziato una relazione tra sisma a bassa magnitudo e trivellazioni con la tecnica della frantumazione, dall’inglese fracking o hydrofracking. Si tratta dello sfruttamento della pressione di fluidi di tipologia chimica iniettati in uno strato roccioso per creare una frattura nei giacimenti di petrolio e di gas. Le fratture sono tenute aperte introducendo materiali come sabbia e ghiaia per impedire alle rocce di richiudersi con l’abbassamento di pressione. Tra i possibili effetti dei cedimenti del terreno ci sarebbero anche le oscillazioni sussultorie e ondulatorie denominate ‘scosse’ di assestamento.
Uno studio del professor Franco Ortolani, ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli e direttore del dipartimento di Scienza del territorio, ritiene opportuni approfondimenti, fra gli altri, “sull’incidenza che possono avere le reiniezioni di fluidi in pressione nelle rocce serbatoio ad alcuni chilometri di profondità in corrispondenza di faglie attive: equivale al ruolo che può avere una mosca che si appoggi su un edificio pericolante oppure all’impatto che può derivare da un elicottero che atterri sullo stesso edificio pericolante? Tali considerazioni vanno fatte con l’apporto di studi scientifici indipendenti e qualificati”.
L’ampia indagine conoscitiva della Procura di Modena, in via preliminare, mira a verificare se vi siano state perforazioni abusive sul territorio, che ad esempio nella Bassa presenta giacimenti petroliferi, mentre nella provincia di Ferrara è ricco di gas. La multinazionale inglese Erg rivara storage srl (Ers), giocando d’anticipo, in questi giorni ha garantito di non aver effettuato perforazioni in relazione al progetto di un maxi-deposito sotterraneo di gas a Rivara di San Felice sul Panaro. Il progetto, appoggiato in particolare dal senatore Carlo Giovanardi e una parte del Pdl e avversato in questi anni da ambientalisti, Rifondazione comunista e Movimento Cinque Stelle, è stato bocciato dalla Regione Emilia Romagna e nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini che pure esclude un collegamento con il terremoto.
Le trivellazioni autorizzate nel 2008 avevano sollevato le perplessità dell’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana (Pd), interpellato da Stefano Lugli (Fed) sulle attività condotte dall’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e sul progetto di ricerca per idrocarburi della multinazionale americana Forest Oil-Cmi Spa. Caldana, poi costretto alle dimissioni per la vicenda riguardante una dirigente del suo ufficio condannata per il rimborso indebito di 30 euro di buoni pasto, pur chiarendo che si trattava di “sondaggi su terreni agricoli privati effettuati all’interno di un progetto di ricerca autorizzato” e non concernenti il maxideposito di gas, esprimeva perplessità, in generale, per “un evidente assalto al territorio di Finale Emilia e della bassa finalese”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... ve/253463/
Dopo diversi esposti di cittadini, gli accertamenti del pm di Modena Musti riguardano ipotetiche attività di fracking soprattutto attorno la zona di Rivara. Lì era in progetto un deposito di gas della Erg, fortemente appoggiato da Carlo Giovanardi, ma in via di sospensione secondo il ministro dell'Ambiente Clini
di Stefano Santachiara | Modena | 5 giugno 2012
La procura di Modena ha avviato un’indagine per verificare se sono state effettuate trivellazioni nelle zone interessate dal terremoto. Gli accertamenti, aperti formalmente dopo esposti di cittadini che segnalavano alcune attività di perforazione, rientrano nel fascicolo senza ipotesi di reato (a modello 45) aperto dal procuratore aggiunto Lucia Musti dopo la prima scossa del 20 maggio.
L’inchiesta si affianca ai filoni principali di Ferrara, Modena e Bologna coordinati dal procuratore generale Emilio Le Donne, sulla violazione delle norme antisismiche e urbanistiche relative ai capannoni crollati anche il 29 maggio in un terremoto infinito che ha già provocato 26 vittime. Le nuove verifiche si inseriscono in una materia incandescente oggetto di dibattito scientifico. Molti esperti del settore, la parte maggioritaria dei geologi e le compagnie petrolifere, garantiscono che il problema non esiste perché le tecniche di perforazione più invasive non sono autorizzate in Italia e, ove praticate, non risulta un collegamento con terremoti di sesto grado della scala Richter.
Tuttavia alcuni studi hanno evidenziato una relazione tra sisma a bassa magnitudo e trivellazioni con la tecnica della frantumazione, dall’inglese fracking o hydrofracking. Si tratta dello sfruttamento della pressione di fluidi di tipologia chimica iniettati in uno strato roccioso per creare una frattura nei giacimenti di petrolio e di gas. Le fratture sono tenute aperte introducendo materiali come sabbia e ghiaia per impedire alle rocce di richiudersi con l’abbassamento di pressione. Tra i possibili effetti dei cedimenti del terreno ci sarebbero anche le oscillazioni sussultorie e ondulatorie denominate ‘scosse’ di assestamento.
Uno studio del professor Franco Ortolani, ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli e direttore del dipartimento di Scienza del territorio, ritiene opportuni approfondimenti, fra gli altri, “sull’incidenza che possono avere le reiniezioni di fluidi in pressione nelle rocce serbatoio ad alcuni chilometri di profondità in corrispondenza di faglie attive: equivale al ruolo che può avere una mosca che si appoggi su un edificio pericolante oppure all’impatto che può derivare da un elicottero che atterri sullo stesso edificio pericolante? Tali considerazioni vanno fatte con l’apporto di studi scientifici indipendenti e qualificati”.
L’ampia indagine conoscitiva della Procura di Modena, in via preliminare, mira a verificare se vi siano state perforazioni abusive sul territorio, che ad esempio nella Bassa presenta giacimenti petroliferi, mentre nella provincia di Ferrara è ricco di gas. La multinazionale inglese Erg rivara storage srl (Ers), giocando d’anticipo, in questi giorni ha garantito di non aver effettuato perforazioni in relazione al progetto di un maxi-deposito sotterraneo di gas a Rivara di San Felice sul Panaro. Il progetto, appoggiato in particolare dal senatore Carlo Giovanardi e una parte del Pdl e avversato in questi anni da ambientalisti, Rifondazione comunista e Movimento Cinque Stelle, è stato bocciato dalla Regione Emilia Romagna e nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini che pure esclude un collegamento con il terremoto.
Le trivellazioni autorizzate nel 2008 avevano sollevato le perplessità dell’assessore provinciale all’Ambiente Alberto Caldana (Pd), interpellato da Stefano Lugli (Fed) sulle attività condotte dall’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e sul progetto di ricerca per idrocarburi della multinazionale americana Forest Oil-Cmi Spa. Caldana, poi costretto alle dimissioni per la vicenda riguardante una dirigente del suo ufficio condannata per il rimborso indebito di 30 euro di buoni pasto, pur chiarendo che si trattava di “sondaggi su terreni agricoli privati effettuati all’interno di un progetto di ricerca autorizzato” e non concernenti il maxideposito di gas, esprimeva perplessità, in generale, per “un evidente assalto al territorio di Finale Emilia e della bassa finalese”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06 ... ve/253463/
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