Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

camillobenso ha scritto:Crozza «D'Alema sconsiglia
urne a ottobre? Votiamo»

http://video.corriere.it/crozza-d-alema ... e309a9fded
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Caro camillobenso.Unica cosa indovinata da Monti è stato bloccare l'indicizzazione delle pensioni sopra i 1400 euro lordi.Mi chiedo quando potere D'acquisto perderemo in questi due anni pensando anche a l'aumento IVA di due punti che faranno.
Sono daccordo con quello che diceva LUTTWAK riguardo agli stipendi capo polizia ecc........In poche parole Monti lo hanno chiamato a fare quello che loro non sono stati capaci di fare.A questo punto Monti doveva fare anche queste cose riportate sopra.Oppure dire o mi lasciate lavorare come voglio io, oppure arrivederci.Invece anche lui giochetti all'Italiana.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Nel paese dei Pinocchi


Filmato
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/04/ ... me/196193/


Romiti: ‘Montezemolo è bugiardo come B.’

“Mi auguro vivamente per il Paese, per l’opinione pubblica, per il benessere di quelli che sono oggi i miei nipoti e che saranno i figli dei miei nipoti, che Luca Cordero di Montezemolo non faccia politica”. Sono le parole di Cesare Romiti, ex Amministratore Delegato della Fiat di Giovanni Agnelli, durante il programma “Che tempo che fa“, su Rai Tre. “Non c’è mica molta differenza tra Montezemolo e Berlusconi“, aggiunge, “uno ha i capelli, l’altro non li ha”. Romiti racconta anche un aneddoto riportato nel suo ultimo libro, “La storia segreta del capitalismo italiano”. Era a casa della cantante di Caterina Caselli e Bettino Craxi gli chiese: “Senta Romiti, lei mi deve dire una cosa: ma tra questi due chi è il più bugiardo? Perché che siano bugiardi si sa, ma lei che li conosce meglio di me forse può aiutarmi a risolvere il dubbio”. La risposta di Romiti fu lapidaria: “Concordo con lei che sono due grandi bugiardi, ma se proviamo a tirare una moneta in aria, sono sicuro che cadendo rimarrebbe dritta”
30 aprile 2012
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Day after day

Lo sfascio di Merlonia


Notizie come quelle di oggi fiaccherebbero anche un rinoceronte.

Squinzi annuncia le la produzione in Emilia si fermerà per 4 o 6 mesi,....e poi questa,.....oltre ai dati negativi dei giorni scorsi sull'occupazione.



LA RICERCA
Recessione e credit crunch
fanno retrocedere l'industria italiana

Secondo il Centro Studi di Confindustria la crisi, la difficoltà di accesso ai capitali e la bassa redditività stanno mettendo a rischio "la stessa sopravvivenza" di "parti importanti" del tessuto produttivo. Tra il 2007 e lo scorso anno anno il paese è passato dalla quinta all'ottava posizione, superato da India, Brasile e Corea del Sud. Tra i fattori in gioco anche i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, saliti a 180 giorni contro i 36 tedeschi


MILANO - L'Italia soffre la recessione, un "feroce" credit crunch e la bassa redditività: lo rileva il Centro Studi di Confindustria (Csc), spiegando che l'Italia arretra, per produzione manifatturiera scivolando da quinta a ottava, scavalcata da India, Brasile e Corea Sud e mettendo a rischio "la stessa sopravvivenza" di "parti importanti dell'industria". Nel rapporto si legge anche che "per rafforzare il manifatturiero, motore della crescita attraverso l'innovazione, è tornata strategica la politica industriale": ma è un punto debole del nostro Paese - rileva il responsabile del Csc, Luca Paolazzi - per i limiti legati alle "inefficienze della pubblica amministrazione" e alla mancanza di "governi dalla visione di lungo periodo".

Confermando una "scalata degli emergenti", nella classifica per produzione manifatturiera "l'Italia con una quota che scende dal 4,5 al 3,3% dal 2007 al 2011, passa dalla quinta all'ottava posizione, superata da India, Brasile e Corea del Sud". In testa è salda la Cina. Perdono quota di produzione gli Stati Uniti (-3,9 punti), Francia e Regno Unito (entrambi -0,9), Spagna (-0,7) e Canada (-0,4). Crescono di più Cina (7,7 punti), India, Indonesia. Nel complesso l'Ue15 cala dal 27,1% al 21%. La classifica dei Paesi produttori, indica il Csc, nel 2011 vede quindi prima la Cina che, al primo posto da un triennio, in vetta ha "scavalcato ormai stabilmente" gli Stati Uniti. Poi il Giappone (tra i paesi che
"reggono l'urto"), la Germania, la Corea del Sud, Brasile, India e Italia.

Un quadro difficile su cui s'inserisce una specificità tutta italiana. "La situazione finanziaria delle imprese - si legge nel rapporto - è stata aggravata dall'ulteriore allungamento dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione, giunti a 180 giorni nel primo trimestre 2012, dai 128 giorni nel 2009. In altre economie è invece avvenuto il contrario: i tempi di pagamenti della pubblica amministrazione sono stati accorciati in Francia a 65 giorni e in Germania a 36 giorni".

"Far ripartire la nostra economia", dice Fulvio Conti, il nuovo vicepresidente di Confindustria per il Centro Studi "è una sfida che richiede di tornare a pensare in maniera strategica, puntare sugli investimenti di lungo periodo, soprattutto in infrastrutture e innovazione, e di riequilibrare il carico fiscale per favorire investimenti e una ripresa dei consumi". Il nostro è un "Paese lento", a "cui manca una visione di lungo periodo", e "manca un progetto Paese che identifichi le priorità e le linee di sviluppo", avverte Conti.

Come se non bastasse, in un quadro complessivo pericoloso per l'industria, "gli eventi sismici di maggio hanno colpito un'area di altissima vocazione manifatturiera e cruciale per lo sviluppo industriale del paese, rendendolo se possibile ancora più impegnativo".


(06 giugno 2012)
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

camillobenso ha scritto:Agorà – L’iva funesta

Sull’aumento dell’Iva

Massimiliano Doni
Unione Nazionale Consumatori

Sono preoccupato perché:

1) Produce un’aumento dei prezzi nella filiera dei prodotti
2) Esiste un esiste un effetto psicologico nel consumatore, che consumerà ancora di meno rispetto all’aumento reale
3) Ci sarà chi se ne approfitterà per agganciare aumenti personali al prodotto.

Cose extranote in quanto già sperimentate.

Evidentemente il vissuto non serve assolutamente nulla come esperienza “Errare humanum est,.perseverare autem diabolicum”

Testoni o primitivi???[/
quote]
Caro camillobenso.Nemmeno una delle due.Sono professori che hanno messo a riposo il cervello.
Ciao
Paolo11
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Fa sul serio o gioca al rilancio come il capo dei bananas?


EUROPA

Mossa a sorpresa della Merkel "Piano per unione politica dell'Ue"

In un'intervista all'emittente tedesca Ard, la cancelliera 'sposa' il progetto di maggiore integrazione: "Abbiamo bisogno di dare più competenze all'Europa, e più poteri di controllo". Potrebbe essere la contropartita che Berlino vuole per il via libera agli eurobond

BERLINO - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato la presentazione, nel prossimo vertice europeo in programma a fine giugno a Bruxelles, di un piano di lavoro per far avanzare il processo di unificazione politica dell'Ue. Lo ha detto in un'intervista che sarà trasmessa domattina dall'emittente pubblica Ard.

Il vertice dovrà dare un chiaro segnale per "più Europa", ha spiegato la Merkel, e fissare le scadenze per ulteriori riforme in tal senso. "Noi diciamo - ha aggiunto - che abbiamo bisogno di più Europa, che non abbiamo solo bisogno di un'unione monetaria, ma che serve anche una cosiddetta unione fiscale, cioè più coordinamento per le politiche di bilancio. Ma soprattutto, ha continuato la cancelliera, "abbiamo bisogno di un'unione politica, il che significa che dobbiamo dare, passo dopo passo, più competenze all'Europa, accordando all'Europa anche più poteri di controllo". Merkel ha inoltre detto di non credere "che ci sia un unico vertice nel quale sarà fatto il 'grande colpo'", cioè il passo definitivo per completare l'unione politica.

Una posizione inattesa, anche se di un piano per una maggiore integrazione nella Ue si è parlato nei giorni scorsi 1: solo che a promuoverlo dovevano essere Commissione, Consiglio Ue, Eurogruppo e Bce. Un'accelerazione che potrebbe rappresentare quella contropartita che Berlino chiede per aprire i cordoni della borsa e dare il suo appoggio agli eurobond: se volete che noi garantiamo i vostri debiti, sarebbe il senso, allora vogliamo maggiori controlli sulle vostre politiche di bilancio.

Nell'intervista a Ard, la cancelliera si è anche detta favorevole a una strategia per l'Europa in cui "il consolidamento dei bilanci pubblici e la crescita siano due facce della stessa medaglia". Senza finanze solide non c'è crescita: "Ma le finanze solide da sole non bastano ancora: servono altri elementi, che riguardano soprattutto la questione della competitività".

La distanza tra i Paesi dell'eurozona e il resto dell'Unione europea continuerà a crescere nei prossimi anni.
"Con l'euro - ha detto la Merkel - abbiamo quasi un'Europa che procede a differenti velocità. Questa situazione si rafforzerà, perché chi è in un'unione monetaria deve cooperare più strettamente". E ancora: "Dobbiamo essere aperti e permettere sempre agli altri di collaborare, ma non possiamo fermarci perchè qualcuno non vuole procedere".


(07 giugno 2012)

http://www.repubblica.it/esteri/2012/06 ... /?ref=fbpr
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Fa sul serio o gioca al rilancio come il capo dei bananas?


EUROPA

Mossa a sorpresa della Merkel "Piano per unione politica dell'Ue"

In un'intervista all'emittente tedesca Ard, la cancelliera 'sposa' il progetto di maggiore integrazione: "Abbiamo bisogno di dare più competenze all'Europa, e più poteri di controllo". Potrebbe essere la contropartita che Berlino vuole per il via libera agli eurobond

BERLINO - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato la presentazione, nel prossimo vertice europeo in programma a fine giugno a Bruxelles, di un piano di lavoro per far avanzare il processo di unificazione politica dell'Ue. Lo ha detto in un'intervista che sarà trasmessa domattina dall'emittente pubblica Ard.

Il vertice dovrà dare un chiaro segnale per "più Europa", ha spiegato la Merkel, e fissare le scadenze per ulteriori riforme in tal senso. "Noi diciamo - ha aggiunto - che abbiamo bisogno di più Europa, che non abbiamo solo bisogno di un'unione monetaria, ma che serve anche una cosiddetta unione fiscale, cioè più coordinamento per le politiche di bilancio. Ma soprattutto, ha continuato la cancelliera, "abbiamo bisogno di un'unione politica, il che significa che dobbiamo dare, passo dopo passo, più competenze all'Europa, accordando all'Europa anche più poteri di controllo". Merkel ha inoltre detto di non credere "che ci sia un unico vertice nel quale sarà fatto il 'grande colpo'", cioè il passo definitivo per completare l'unione politica.

Una posizione inattesa, anche se di un piano per una maggiore integrazione nella Ue si è parlato nei giorni scorsi 1: solo che a promuoverlo dovevano essere Commissione, Consiglio Ue, Eurogruppo e Bce. Un'accelerazione che potrebbe rappresentare quella contropartita che Berlino chiede per aprire i cordoni della borsa e dare il suo appoggio agli eurobond: se volete che noi garantiamo i vostri debiti, sarebbe il senso, allora vogliamo maggiori controlli sulle vostre politiche di bilancio.

Nell'intervista a Ard, la cancelliera si è anche detta favorevole a una strategia per l'Europa in cui "il consolidamento dei bilanci pubblici e la crescita siano due facce della stessa medaglia". Senza finanze solide non c'è crescita: "Ma le finanze solide da sole non bastano ancora: servono altri elementi, che riguardano soprattutto la questione della competitività".

La distanza tra i Paesi dell'eurozona e il resto dell'Unione europea continuerà a crescere nei prossimi anni.
"Con l'euro - ha detto la Merkel - abbiamo quasi un'Europa che procede a differenti velocità. Questa situazione si rafforzerà, perché chi è in un'unione monetaria deve cooperare più strettamente". E ancora: "Dobbiamo essere aperti e permettere sempre agli altri di collaborare, ma non possiamo fermarci perchè qualcuno non vuole procedere".


(07 giugno 2012)

http://www.repubblica.it/esteri/2012/06 ... /?ref=fbpr
Maucat
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Iscritto il: 19/04/2012, 12:04

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

Che ci sia una maggiore intergrazione politica e fiscale con conseguenti maggiori controlli centrali sui singoli bilanci in cambio della garanzia della BCE sugli Eurobond è condivisibile... L'effetto spalle al muro inizia a dare i suoi effetti sulla Merkel...
shiloh
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Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da shiloh »

Maucat ha scritto:Che ci sia una maggiore intergrazione politica e fiscale con conseguenti maggiori controlli centrali sui singoli bilanci in cambio della garanzia della BCE sugli Eurobond è condivisibile... L'effetto spalle al muro inizia a dare i suoi effetti sulla Merkel...

speriamo che per "integrazione politica" anche questa non intenda cominciare con l'annessione dell'Austria e l'invasione della Polonia...
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Economia a mano armata: scarica il dossier in pdf

4/06/2012 Versione in pdf

Oggi a Roma è stato presentato, in concomitanza con il lancio mondiale del SIPRI Yearbook, Economia a mano armata, il dossier della Campagna Sbilanciamoci! sulle spese militari.
Interventi di Giulio Marcon, portavoce della campagna e Massimo Paolicelli, di Sbilanciamoci hanno presentato il libro bianco che analizza le spese militari sotto molteplici aspetti: dagli sprechi pubblici alla riconversione dell’industria militare, dall’esemplare caso Finmeccanica al commercio internazionale di armamenti, dalle missioni italiane all’estero ai rapporti tra crisi economica e spesa militare, senza tralasciare la dubbia utilità di alcuni sistemi d’arma come gli F35 e la relativa campagna di pressione “Taglia le ali alle armi” volta alla cancellazione della costruzione dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter. Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche il Senatore F. Ferrante, R. Troisi, della Rete Disarmo, Alessandra Mecozzi della FIOM, A. Nicotra.
Questi i dati principali che riguardano l’Italia: 30 miliardi complessivi di spesa (fonte Sipri), oltre 10 miliardi nei prossimi anni per 90 cacciabombardieri F35 e ben 1,4 miliardi di euro per le missioni militari all’estero. Tutto questo, quando si tagliano le risorse per il welfare, la scuola, la sanità, gli enti locali. Il rigore viene applicato ai cittadini, ma non alla casta dei militari.
La spesa militare globale nel 2011 ha continuato ad aumentare: dello 0,3% in termini reali rispetto al 2010, raggiungendo i 1.740 miliardi di dollari; il 75% della spesa mondiale per armamenti nel 2011 riguarda appena 10 Paesi e gli Stati Uniti si confermano leader della classifica con il 43% della spesa mondiale militare. La media globale della quota del Prodotto interno lordo destinato alle spese militari è del 2,6%.
Per citare altri numeri: i paesi europei nel loro complesso hanno circa 7 milioni di soldati (Stati Uniti 1 milione e mezzo), 45mila tra carri armati e mezzi di combattimento (Stati Uniti 34mila) e 3.500 aerei di combattimento (Stati Uniti 2mila). Tenuto conto delle ambiguità e anche della pericolosità di un esercito europeo slegato da un potere di controllo democratico – e oggi l’Unione Europea ha un drammatico deficit di democrazia – se si andasse verso una direzione di maggiore integrazione delle strutture di difesa europea, si potrebbe avere un risparmio complessivo di 100-150 miliardi di euro nei vari paesi, e anche in questo caso la somiglianza della cifra (130 miliardi) con quanto si è speso per l’ultimo salvataggio della Grecia (febbraio 2012) è abbastanza significativa.
L’obiettivo di questo dossier, scaricabile gratuitamente dal sito www.sbilanciamoci.org, è quello di fornire informazioni e analisi, dati e proposte su come ridurre la spesa militare e su come orientarla in senso sociale, riconvertendo l’industria militare e investendo nelle misure necessarie a fronteggiare la crisi, nel welfare, nell’ambiente, nel servizio civile e nella cooperazione internazionale, perché è possibile svuotare gli arsenali per riempire i granai. Tra le proposte della campagna: taglio di 10 miliardi in tre anni delle spese militari, riduzione da 190mila a 120mila gli organici delle Forze Armate, cancellazione del programma di costruzione ed acquisizione dei cacciabombardieri F35. Sbilanciamoci propone che i soldi risparmiati siano destinati ad un piano straordinario di ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito per 300mila precari, alla messa in sicurezza di 3mila scuole e per consentire a 70mila giovani di poter svolgere il servizio civile.

SCARICA IL LIBRO BIANCO SULLE SPESE MILITARI

http://www.sbilanciamoci.org/2012/06/ec ... icle2pdf=1
Maucat
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Iscritto il: 19/04/2012, 12:04

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

shiloh ha scritto:
Maucat ha scritto:Che ci sia una maggiore intergrazione politica e fiscale con conseguenti maggiori controlli centrali sui singoli bilanci in cambio della garanzia della BCE sugli Eurobond è condivisibile... L'effetto spalle al muro inizia a dare i suoi effetti sulla Merkel...

speriamo che per "integrazione politica" anche questa non intenda cominciare con l'annessione dell'Austria e l'invasione della Polonia...
Non credo non ne ha la forza... e i polacchi questa volta veramente arriverebbero a Berlino non come nel 1939...
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