Io ne ho le SCATOLE PIENE
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Io ne ho le SCATOLE PIENE
Allora, faccamo un bel riassuntino della giornata di ieri.
1) agcom e dintorni: per quello SCHIFO che abbiamo visto hanno votato tra gli altri il pd e l'udc. Ma guarda un po'. Prove tecniche di alleanza?
2) il parlamento tronca i tagli a se stesso e agli altri organi nell'ambito della spending review, accampando motivi di una cretineria unica
3) de gregorio, guardando i numeri, s'è salvato anche con i voti esterni alla discarica e alla sega nord. Chi è stato?
4) Non di ieri ma sempre attuale, la signora bindi invece di pensare al futuro continua a presenziare a tutti gli eventi ecclesiastici SENZA CHIEDERE UN PO' DI CHIAREZZA SULLE PORCHERIE DI IOR E VIA DICENDO
Ragazzi, qui bisogna incazzarsi. Un pd del genere, che inciucia su TUTTO con discariche e vaticani vari non è più un punto di riferimento.
Cosa dobbiamo fare?
Riempiamoli di email di protesta, dobbiamo INDIGNARCI!
1) agcom e dintorni: per quello SCHIFO che abbiamo visto hanno votato tra gli altri il pd e l'udc. Ma guarda un po'. Prove tecniche di alleanza?
2) il parlamento tronca i tagli a se stesso e agli altri organi nell'ambito della spending review, accampando motivi di una cretineria unica
3) de gregorio, guardando i numeri, s'è salvato anche con i voti esterni alla discarica e alla sega nord. Chi è stato?
4) Non di ieri ma sempre attuale, la signora bindi invece di pensare al futuro continua a presenziare a tutti gli eventi ecclesiastici SENZA CHIEDERE UN PO' DI CHIAREZZA SULLE PORCHERIE DI IOR E VIA DICENDO
Ragazzi, qui bisogna incazzarsi. Un pd del genere, che inciucia su TUTTO con discariche e vaticani vari non è più un punto di riferimento.
Cosa dobbiamo fare?
Riempiamoli di email di protesta, dobbiamo INDIGNARCI!
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
In questi casi esiste una e una sola possibilità, quella di inondare di migliaia, se non milioni di e-mail ogni giorno tutti i siti, compresa la posta di Camera e Senato, sedi dei quotidiani italiani, ecc. ecc, con l'indicazione:
IO NON VI VOTO PIU'
per questo e per altro.
1) agcom e dintorni: per quello SCHIFO che abbiamo visto hanno votato tra gli altri il pd e l'udc. Ma guarda un po'. Prove tecniche di alleanza?
2) il parlamento tronca i tagli a se stesso e agli altri organi nell'ambito della spending review, accampando motivi di una cretineria unica
3) de gregorio, guardando i numeri, s'è salvato anche con i voti esterni alla discarica e alla sega nord. Chi è stato?
4) Non di ieri ma sempre attuale, la signora bindi invece di pensare al futuro continua a presenziare a tutti gli eventi ecclesiastici SENZA CHIEDERE UN PO' DI CHIAREZZA SULLE PORCHERIE DI IOR E VIA DICENDO
Non ci sono lanci uova, o pomodori che li possano impensierire.
Rincorrerli con i forconi è complicato perché hanno le guardie del corpo che li proteggono (la Finocchiaro 3)
Inviare il Battaglione San Marco per cacciarli,... dispiacerebbe a Napolità.
L'unica cosa che temono, come i vampiri l'acqua santa, il crocifisso e l'aglio, è la comunicazione di massa sopratutto se ne vengono interessati gli organi di stampa per l'eccezionale avvenimento.
Ma ve lo immaginate il Pd che nei "sondaggi" crolla dal 24 % al 6 % per via di famigli non del tutto disinteressati tengono duro?
Prima che scorra il sangue per le strade, .. e prima poi avverrà se tutto crolla in questo modo, ...è preferibile esperire tutte le soluzioni pacifiche e repubblicane.
IO NON VI VOTO PIU'
per questo e per altro.
1) agcom e dintorni: per quello SCHIFO che abbiamo visto hanno votato tra gli altri il pd e l'udc. Ma guarda un po'. Prove tecniche di alleanza?
2) il parlamento tronca i tagli a se stesso e agli altri organi nell'ambito della spending review, accampando motivi di una cretineria unica
3) de gregorio, guardando i numeri, s'è salvato anche con i voti esterni alla discarica e alla sega nord. Chi è stato?
4) Non di ieri ma sempre attuale, la signora bindi invece di pensare al futuro continua a presenziare a tutti gli eventi ecclesiastici SENZA CHIEDERE UN PO' DI CHIAREZZA SULLE PORCHERIE DI IOR E VIA DICENDO
Non ci sono lanci uova, o pomodori che li possano impensierire.
Rincorrerli con i forconi è complicato perché hanno le guardie del corpo che li proteggono (la Finocchiaro 3)
Inviare il Battaglione San Marco per cacciarli,... dispiacerebbe a Napolità.
L'unica cosa che temono, come i vampiri l'acqua santa, il crocifisso e l'aglio, è la comunicazione di massa sopratutto se ne vengono interessati gli organi di stampa per l'eccezionale avvenimento.
Ma ve lo immaginate il Pd che nei "sondaggi" crolla dal 24 % al 6 % per via di famigli non del tutto disinteressati tengono duro?
Prima che scorra il sangue per le strade, .. e prima poi avverrà se tutto crolla in questo modo, ...è preferibile esperire tutte le soluzioni pacifiche e repubblicane.
Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
Penso che nemmeno questo basti.
Bisogna pressare innanzi tutto quelli che a parole si dissociano da tali metodi perché si assumano chiaramente le loro responsabilità.
E poi, la minaccia di non votarli non basta, perché ormai se ne fregano anche dell'astensionismo.
Bisogna minacciarli di votare per Grillo, che è la loro unica bestia ner.
Di seguito riporto, a titolo di esempio, il messaggio inviato ad Ignazio Marino che sul suo sito ha comunicato di non aver partecipato alla votazione per le authority.
Siamo tutti d'accordo ed apprezziamo il gesto simbolico di non partecipare alla votazione. Ma non basta più. Egregio Senatore, glielo dico in modo ancor più chiaro e diretto. I suoi "distinguo" credo che a questo punto non servano a niente. Di fronte a questa situazione incancrenita, quelli di voi che vogliono prendere veramente le distanze hanno il dovere di mettere in atto azioni politiche di aperta contestazione degli attuali vertici e di azzeramento delle rendite di posizione. In caso contrario a noi semplici elettori non resta che votare per Grillo, che è l'unico modo per colpire le attuali nomenklature, che ormai se ne fregano anche dell'astensione.
Bisogna pressare innanzi tutto quelli che a parole si dissociano da tali metodi perché si assumano chiaramente le loro responsabilità.
E poi, la minaccia di non votarli non basta, perché ormai se ne fregano anche dell'astensionismo.
Bisogna minacciarli di votare per Grillo, che è la loro unica bestia ner.
Di seguito riporto, a titolo di esempio, il messaggio inviato ad Ignazio Marino che sul suo sito ha comunicato di non aver partecipato alla votazione per le authority.
Siamo tutti d'accordo ed apprezziamo il gesto simbolico di non partecipare alla votazione. Ma non basta più. Egregio Senatore, glielo dico in modo ancor più chiaro e diretto. I suoi "distinguo" credo che a questo punto non servano a niente. Di fronte a questa situazione incancrenita, quelli di voi che vogliono prendere veramente le distanze hanno il dovere di mettere in atto azioni politiche di aperta contestazione degli attuali vertici e di azzeramento delle rendite di posizione. In caso contrario a noi semplici elettori non resta che votare per Grillo, che è l'unico modo per colpire le attuali nomenklature, che ormai se ne fregano anche dell'astensione.
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Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
Le parole di Massimo Gramellini condividono i miei pensieri/emozioni e di questo questo 3D.
www.lastampa.it
La dissolvenza della casta
di Massimo Gramellini
Lavorano tutti per Grillo, ormai. Per Grillo o per qualcosa di molto peggio, perché dopo giornate come quella di ieri risulta ancora più difficile (anche se indispensabile) separare la politica da «questa» politica e la democrazia da «questi» partiti. Cominciamo dalla Regione Lombardia, dove non è passata la mozione di sfiducia contro il presidente Formigoni. L’esito era abbastanza prevedibile, avendo il centrodestra la maggioranza in Consiglio. Quel che non era prevedibile neanche in una gag di Crozza o in un incubo di Bersani era che al momento del voto il primo firmatario della mozione contro gli yacht di Formigoni fosse assente perché impegnato a prendere il sole su una spiaggia greca. Si chiama Luca Gaffuri, un cognome che è già un indizio.
Hanno fatto apposta a mettere la mozione ai voti mentre ero in vacanza, si è difeso maldestramente il gaffeur, capogruppo del Partito democratico. E sì che ne avrebbe avuto di tempo per esplorare la Grecia: in yacht, in motoscafo e persino in gommone. Ad aprile il Consiglio regionale lombardo, stremato dagli straordinari della Minetti e del Trota, si era infatti autoelargito un ponte di tre settimane.
Al Senato di Roma, intanto, andava in scena il salvataggio del molto onorevole senatore Sergio De Gregorio, già fondatore dell’associazione Italiani nel Mondo (poveri italiani, ma soprattutto povero mondo), imputato di bazzecole quali associazione a delinquere, truffa e false fatturazioni per 23 milioni di euro (tutti soldi nostri, tranquilli) nell’inchiesta sui fondi pubblici versati al cosiddetto giornale «Avanti!» di Valter Lavitola. I giudici avevano chiesto l’arresto di De Gregorio e la giunta per le immunità, schiacciata dall’evidenza dei fatti, si era dichiarata per una volta d’accordo. Ma nel segreto dell’urna centosessantanove senatori hanno votato contro il trasferimento in carcere del sant’uomo. I berluscones sodali suoi, certamente. Ma anche altri che a parole lo avevano criticato. Chi? Si sospetta di qualche leghista, di qualche terzopolista e persino di qualche democratico smanioso di ricambiare certi favori fatti in passato (ricordate il salvataggio di Tedesco?) o fattibili in futuro: incombe il verdetto del Parlamento sul transito alle patrie galere di un altro specchiato galantuomo, il tesoriere Lusi.
Sulla torta quotidiana della Casta mancava soltanto la ciliegiona e a metterla sono stati i pasticcieri dei tre partiti maggiori, che hanno colto l’occasione delle nomine delle Autorità (Comunicazioni e Privacy) per dare vita a una famelica e scientifica spartizione di posti. L’aspetto insopportabilmente ipocrita della faccenda è che per darsi un tono i partiti avevano sollecitato l’invio dei «curricula» di alcuni fra i giuristi più prestigiosi, Zagrebelsky su tutti. Naturalmente nessuno li ha presi in considerazione. Ne hanno fatto carta da cesso, ha sintetizzato Di Pietro con la consueta brutalità, supponendo ottimisticamente che li avessero almeno srotolati. Più probabile invece che giacciano intonsi in qualche cassetto. I nomi giusti erano già stati scelti dai capibastone nelle segrete stanze. Alle Comunicazioni vanno amici fidati e benissimo pagati, che entro sessanta giorni dovranno decidere se assegnare gratuitamente o meno le frequenze televisive a chi li ha nominati. Mentre a occuparsi di privacy arrivano la moglie di Bruno Vespa e il democratico Antonello Soro, politico serio e perbene, ma la cui competenza in materia di informazione e informatica risulta assai opinabile, trattandosi di un medico specializzato in dermatologia.
Chissà perché fanno così. Forse pensano che i cittadini siano stupidi e che a tenerli buoni basti il taglio ipotetico di qualche auto blu, mentre loro vanno avanti ad autoassolversi e lottizzare. Ma è più probabile che non possano fare altrimenti e che, con l’avvicinarsi del giudizio elettorale, la paura si associ al menefreghismo nell’ispirare comportamenti suicidi. Quello a cui stiamo assistendo impotenti è il «cupio dissolvi» di una generazione politica.
www.lastampa.it
La dissolvenza della casta
di Massimo Gramellini
Lavorano tutti per Grillo, ormai. Per Grillo o per qualcosa di molto peggio, perché dopo giornate come quella di ieri risulta ancora più difficile (anche se indispensabile) separare la politica da «questa» politica e la democrazia da «questi» partiti. Cominciamo dalla Regione Lombardia, dove non è passata la mozione di sfiducia contro il presidente Formigoni. L’esito era abbastanza prevedibile, avendo il centrodestra la maggioranza in Consiglio. Quel che non era prevedibile neanche in una gag di Crozza o in un incubo di Bersani era che al momento del voto il primo firmatario della mozione contro gli yacht di Formigoni fosse assente perché impegnato a prendere il sole su una spiaggia greca. Si chiama Luca Gaffuri, un cognome che è già un indizio.
Hanno fatto apposta a mettere la mozione ai voti mentre ero in vacanza, si è difeso maldestramente il gaffeur, capogruppo del Partito democratico. E sì che ne avrebbe avuto di tempo per esplorare la Grecia: in yacht, in motoscafo e persino in gommone. Ad aprile il Consiglio regionale lombardo, stremato dagli straordinari della Minetti e del Trota, si era infatti autoelargito un ponte di tre settimane.
Al Senato di Roma, intanto, andava in scena il salvataggio del molto onorevole senatore Sergio De Gregorio, già fondatore dell’associazione Italiani nel Mondo (poveri italiani, ma soprattutto povero mondo), imputato di bazzecole quali associazione a delinquere, truffa e false fatturazioni per 23 milioni di euro (tutti soldi nostri, tranquilli) nell’inchiesta sui fondi pubblici versati al cosiddetto giornale «Avanti!» di Valter Lavitola. I giudici avevano chiesto l’arresto di De Gregorio e la giunta per le immunità, schiacciata dall’evidenza dei fatti, si era dichiarata per una volta d’accordo. Ma nel segreto dell’urna centosessantanove senatori hanno votato contro il trasferimento in carcere del sant’uomo. I berluscones sodali suoi, certamente. Ma anche altri che a parole lo avevano criticato. Chi? Si sospetta di qualche leghista, di qualche terzopolista e persino di qualche democratico smanioso di ricambiare certi favori fatti in passato (ricordate il salvataggio di Tedesco?) o fattibili in futuro: incombe il verdetto del Parlamento sul transito alle patrie galere di un altro specchiato galantuomo, il tesoriere Lusi.
Sulla torta quotidiana della Casta mancava soltanto la ciliegiona e a metterla sono stati i pasticcieri dei tre partiti maggiori, che hanno colto l’occasione delle nomine delle Autorità (Comunicazioni e Privacy) per dare vita a una famelica e scientifica spartizione di posti. L’aspetto insopportabilmente ipocrita della faccenda è che per darsi un tono i partiti avevano sollecitato l’invio dei «curricula» di alcuni fra i giuristi più prestigiosi, Zagrebelsky su tutti. Naturalmente nessuno li ha presi in considerazione. Ne hanno fatto carta da cesso, ha sintetizzato Di Pietro con la consueta brutalità, supponendo ottimisticamente che li avessero almeno srotolati. Più probabile invece che giacciano intonsi in qualche cassetto. I nomi giusti erano già stati scelti dai capibastone nelle segrete stanze. Alle Comunicazioni vanno amici fidati e benissimo pagati, che entro sessanta giorni dovranno decidere se assegnare gratuitamente o meno le frequenze televisive a chi li ha nominati. Mentre a occuparsi di privacy arrivano la moglie di Bruno Vespa e il democratico Antonello Soro, politico serio e perbene, ma la cui competenza in materia di informazione e informatica risulta assai opinabile, trattandosi di un medico specializzato in dermatologia.
Chissà perché fanno così. Forse pensano che i cittadini siano stupidi e che a tenerli buoni basti il taglio ipotetico di qualche auto blu, mentre loro vanno avanti ad autoassolversi e lottizzare. Ma è più probabile che non possano fare altrimenti e che, con l’avvicinarsi del giudizio elettorale, la paura si associ al menefreghismo nell’ispirare comportamenti suicidi. Quello a cui stiamo assistendo impotenti è il «cupio dissolvi» di una generazione politica.
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
da http://www.lastampa.it
Jena
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Meglio un innocente in galera che De Gregorio in Senato.
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Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
si si bravi lavorate per grillo, così diventa il primo partito con la sua formula magica per uscire dalla crisi: il taumaturgico vaffa .... poi va in europa a dire : il debito ? non lo paghiamo! e lo spread arriva a 2500 .... grecia ! arriviamo!
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Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
Lavorano tutti per Grillo, ormai. Per Grillo o per qualcosa di molto peggio, perché dopo giornate come quella di ieri risulta ancora più difficile (anche se indispensabile) separare la politica da «questa» politica e la democrazia da «questi» partiti.
M.G.
***
Che bella cosa l'intelligenza......Massimo Gramellini ne è stato dotato di una buona dose da madre natura,........ha un buon quid.
E' vera e molto buona l'osservazione di Gramellini:
LAVORANO TUTTI PER GRILLO
Dora in poi li chiameremo "i grillini del Pd".
E sono anche tanti.
Bersani
Letta
Bindi
Fioroni
Veltroni
Dalemoni
Gentiloni
Boccia
Franceschini
Finocchiaro
Fassino
M.G.
***
Che bella cosa l'intelligenza......Massimo Gramellini ne è stato dotato di una buona dose da madre natura,........ha un buon quid.
E' vera e molto buona l'osservazione di Gramellini:
LAVORANO TUTTI PER GRILLO
Dora in poi li chiameremo "i grillini del Pd".
E sono anche tanti.
Bersani
Letta
Bindi
Fioroni
Veltroni
Dalemoni
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Boccia
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Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
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Ultima modifica di camillobenso il 07/06/2012, 16:09, modificato 3 volte in totale.
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Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
Amadeus ha scritto:si si bravi lavorate per grillo, così diventa il primo partito con la sua formula magica per uscire dalla crisi: il taumaturgico vaffa .... poi va in europa a dire : il debito ? non lo paghiamo! e lo spread arriva a 2500 .... grecia ! arriviamo!
E' solo una questione di osservazione.
Basta fermarsi dal tourbillon frenetico della vita quotidiana e guardarsi attorno.
I nostri partiti politici sono falliti da più di un anno, come sono falliti i partiti greci.
Sono in estrema difficoltà per governare, ma la stessa cosa accade da noi.
I dati economici sono disastrosi (Istat-Confindustria-Confcommercio-Cga di Mestre).
Passera: crisi per 28 milioni di italiani
allarme lavoro, crescita indispensabile
http://www.ilmessaggero.it/economia/pas ... 0057.shtml
L'edilizia è ferma, l'automobile non tira più tanto che si sono inventati il bonus benzina.
I suicidi della fascia bassa di imprenditori, quelli che risentono di più della crisi, non sono secondi alla Grecia.
Ma la notizia che più ci fa sentire all'ombra del Partenone, è quella apparsa ieri sulla Repubblica, edizione milanese.
A Concorrezzo, piccola cittadina della Brianza, i commercianti, visto che non ce n'è più per nessuno hanno deciso di tornare al baratto.
Siamo già da tempo come i greci,....solo che non ce ne accorgiamo e la propaganda di regime fa di tutto affinchè non ce ne rendiamo conto.
Re: Io ne ho le SCATOLE PIENE
Ma è più probabile che non possano fare altrimenti e che, con l’avvicinarsi del giudizio elettorale, la paura si associ al menefreghismo nell’ispirare comportamenti suicidi. Quello a cui stiamo assistendo impotenti è il «cupio dissolvi» di una generazione politica.
dai vi faccio ridere ( ovvero piangere) , la notizia che riporto è emblematica di quanto riporta Gramellini , nell'ultimo paragrafo , grassettato da lucfig
Colpo di mano dell'assessore ai trasporti ed alle infrastruttiure della Regione si8ciliana Pier Camillo Russo ''Abbiamo intitolato l'aeroporto di Comiso a Pio La Torre: si tratta del mio ultimo provvedimento da assessore alle Infrastrutture''.
Queste le sue parole prima di aver formalizzato le sue dimissioni dalla giunta regionale che saranno effettive a partire dal 9 giugno. Russo e' intervenuto in aula all'inizio della seduta . ''La Regione siciliana - ha aggiunto - intitolando la struttura ad un eroe italiano, evidenzia il carattere nazionale che attribuisce all'infrastruttura. Oggi l'aeroporto e' a tutti gli effetti su sedime regionale, e' quindi la Regione a stabilire l'intitolazione''
Come al solito si continuano a fare errori su errosi su Comiso. In questi momenti l'intitolazione dello scalo aereo è di importanza secondaria e la scelta della regione non trova tutti d'accordo per cui bisognava fare il cosiddetto passo indietro ed occuparsi dell'aeroporto per altri settori della sua enorme difficoltà a "decollare".
lo "scalo" è chiuso!!! è pronto .... ma giace inoperativo!
però c'è la gara a metterci la bandiera, come sull'isola ferdinandea
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Ferdinandea
dai vi faccio ridere ( ovvero piangere) , la notizia che riporto è emblematica di quanto riporta Gramellini , nell'ultimo paragrafo , grassettato da lucfig
Colpo di mano dell'assessore ai trasporti ed alle infrastruttiure della Regione si8ciliana Pier Camillo Russo ''Abbiamo intitolato l'aeroporto di Comiso a Pio La Torre: si tratta del mio ultimo provvedimento da assessore alle Infrastrutture''.
Queste le sue parole prima di aver formalizzato le sue dimissioni dalla giunta regionale che saranno effettive a partire dal 9 giugno. Russo e' intervenuto in aula all'inizio della seduta . ''La Regione siciliana - ha aggiunto - intitolando la struttura ad un eroe italiano, evidenzia il carattere nazionale che attribuisce all'infrastruttura. Oggi l'aeroporto e' a tutti gli effetti su sedime regionale, e' quindi la Regione a stabilire l'intitolazione''
Come al solito si continuano a fare errori su errosi su Comiso. In questi momenti l'intitolazione dello scalo aereo è di importanza secondaria e la scelta della regione non trova tutti d'accordo per cui bisognava fare il cosiddetto passo indietro ed occuparsi dell'aeroporto per altri settori della sua enorme difficoltà a "decollare".
lo "scalo" è chiuso!!! è pronto .... ma giace inoperativo!
però c'è la gara a metterci la bandiera, come sull'isola ferdinandea
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Ferdinandea
Chi c’è in linea
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