ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Anche Mentana sta sbroccando... il PDL è alla fase agonica, la Lega è tornata un movimento locale di poche province, il Partito dei Carini nasce morto, il PD sta pian piano franando, il centro non esiste e lui allora spara questa c****ta...
I giovani in Italia devono capire che se non si uniscono tutti e vanno sotto il Parlamento a prendere in pesci in faccia tutto l'arco dei Partiti non avranno nessuna speranza...
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Domanda : Se alle prossime elezioni politiche si presentassero i seguenti partiti, a quale darebbe piu' probabilmente il suo voto?.
Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
cosa ci farà il M5S del suo 20% ? come lo gestirà in parlamento?
( per trovare Rutelli ormai ci vuole il microscopio a scansione )
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Semplice: farà opposizione insieme a quel che resterà di Lega e Idv (naturalmente in concorrenza tra loro a chi le sparerà più grosse).Amadeus ha scritto:cosa ci farà il M5S del suo 20% ? come lo gestirà in parlamento?
( per trovare Rutelli ormai ci vuole il microscopio a scansione )
Contro chi? Un bel pentapartito Pd, Pdl, Udc, Fli + rimasuglie varie.
In attesa di un nuovo uomo della provvidenza, che metterà in riga tutti e dichiarerà finita la ricreazione.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Caro mariok, descrivi uno scenario, purtroppo verosimile, ma estremamente triste e senza speranza!mariok ha scritto:Semplice: farà opposizione insieme a quel che resterà di Lega e Idv (naturalmente in concorrenza tra loro a chi le sparerà più grosse).Amadeus ha scritto:cosa ci farà il M5S del suo 20% ? come lo gestirà in parlamento?
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
mariok ha scritto:Semplice: farà opposizione insieme a quel che resterà di Lega e Idv (naturalmente in concorrenza tra loro a chi le sparerà più grosse).Amadeus ha scritto:cosa ci farà il M5S del suo 20% ? come lo gestirà in parlamento?
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La terza via.
Nel convegno dei 5 del venerdì dei soliti preoccupati della politica, ieri, abbiamo provato ad analizzare le soluzioni possibili in base ai dati a disposizione.
Il 28 di maggio, Weber dell'Swg dava il M5S al 17 % e il Pd al 24 %.
Se il trend dovesse essere questo, e le porcate di mercoledì scorso ci stanno tutte per farlo credere perché da queste parti tira un aria....., già dalla prossima settimana dovrebbe esserci il sorpasso.
28/05....|....07/06....|....15/06....|
========================
Pd....24,0.......23,2..........22,4
M5S.17,0.......20,2...........23,4
Ma stiamo dalla parte della ragione e ammettiamo che avvenga tra due o tre settimane.
Si scatena il panico nei partiti politici (potrebbe accadere già la prossima settimana in fase di avvicinamento al Pd da parte del M5S).
Purtroppo ci sarà anche una reazione dei mercati, perché il M5S non ha gli uomini e gli strumenti per governare.
Già i due partiti maggiori hanno la testa nel pallone figuriamoci nei prossimi giorni.
Per lo strategone di Via Sant'Andrea delle Fratte 16, PG Bersani, il nemico da battere non sarà più Berlusconi e allora proporrà con maggior ragione un'alleanza con i moderati e in questo modo perderà ulteriori consensi da qui alle elezioni.
La foto di Vasto è ingiallita e come riportava la vignetta di Ellekappa di ieri, anche se ingiallita per una lapide va bene lo stesso.
Per Bersani è l'ora delle quaglie, delle allodole e dei merli.
Come Peppino in Totò, Peppino e la malafemmina, dicendo "primarie aperte" pensa di "AVER DETTO TUTTO". Risolti tutti i problemi.
Infatti, ..basta guardare i primi nomi di eventuali concorrenti per farti passare i sali per non cadere svenuto a terra.
Renzi, segretario premier,......è come la fuga dalla Cina rossa.
Piace a Montezemolo, Angelino sostiene che nei piani segreti Renzi è uno dei suoi,..basta per un Niet senza se e senza ma.
Ma ve lo vedete Renzi a tu per tu con Obama? Immaginate Crozza quando imita Renzi.
Ma al di là delle formule empiriche delle alleanze e dei premier, questi malconci non hanno minimamente compreso di quanto sta succedendo intorno a loro. Stanno rifacendo la corsa alle poltrone come se fossimo nell'Eldorado.
Ergo, nel convegno dei 5 di ieri sono emerse tre possibilità.
Un tentativo estremo di salvare democraticamente la situazione, ma è un contenitore pressoché vuoto, perché se una parte di italiani non è in sintonia non vai da nessuna parte, manca la guida.
La seconda ipotesi è quella che un logoramento quotidiano di malconci che non sono più credibili continuano a fare danni portando il Paese allo scontro di piazza, e in prospettiva alla guerra civile.
La terza ipotesi è quella che i poteri forti, non intenzionati ad abbandonare il Paese, resisi conto che da questa situazione con questi uomini non se ne esce, preferiscono non fare nulla, lasciando che tutto vada alla deriva per poi proporre la soluzione forte di una dittatura.
Chi ha illustrato questa soluzione sostiene che è sempre andata così.
La borghesia medio alta, in cambio di maggiore sicurezza a fronte di scontri di piazza è disponibile a barattare minori garanzie di libertà.
Mario non era presente di persona ma sembra in spirito.
L'ipotesi da lui avanzata rientra nella casistica possibile.
Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Chi cede i voti anti-establishment ai 5 Stelle
Quattro consensi su 10 arrivano da Lega e Idv E la diaspora del Carroccio supera quella del Pdl
ROMA - Ora, nel complesso meccanismo dei flussi elettorali indicativo del nomadismo da un partito all'altro, l'istituto Cattaneo di Bologna individua un contributo «pari a zero» del Pdl a vantaggio del grillino Federico Pizzarotti che, invece, ha messo il turbo grazie soprattutto ai voti scippati alla Lega e all'Idv. In altre parole, il caso Parma - secondo l'analisi curata da Piergiorgio Corbetta e Pasquale Colloca - evidenzia che il flusso diretto verso il Movimento 5 Stelle non è il frutto di una ferita sanguinante aperta nel partito di Alfano: su 100 elettori che nel 2012 hanno votato il grillino Pizzarotti, infatti, solo due anni prima (regionali del 2010) in 26 preferivano la Lega, in 18 l'Idv, in 7 il Pd. E zero il Pdl. A Parma, gli ex azzurri e la componente di An hanno puntato tutto sulle liste civiche (64 su 100), sulla conferma del voto al Pdl (21), sul centro sinistra (8), sull'astensione (7). Il disorientamento ha dunque provocato una mezza diaspora nel centro destra senza però alimentare il boom del Movimento 5 Stelle.
L'Istituto Cattaneo ha messo a raffronto le regionali del 2010 e il primo turno del 2012 - considerato «politicamente più pregnante» di quello con le comunali 2007 - e questa scelta non esclude che poi, al ballottaggio, molti voti di pidiellini delusi dalla pessima amministrazione di centro destra uscente siano finiti a valanga sul candidato di Beppe Grillo.
Prendendo in considerazione i risultati di Monza, Verona, Genova, Piacenza e Parma, il tasso di fedeltà degli elettori del Pdl sprofonda sotto il 50%, fatta eccezione per Piacenza (76): mentre a Monza su 100 elettori che nel 2010 avevano votato Pdl, ben 18 hanno addirittura scelto il candidato di centro sinistra, 12 si sono astenuti e 7 hanno indicato la Lega.
Al Carroccio, tuttavia, è andata peggio: fatto salvo il successo di Tosi a Verona - con un tasso di fedeltà del 96% - molti ex elettori leghisti si sono rifugiati (temporaneamente?) in casa del Movimento 5 Stelle (38 su 100 a Parma), in quella delle liste civiche (30) e in quella del centro sinistra (16). A Piacenza, poi, un quinto dell'elettorato leghista è confluito sul candidato di centro sinistra mentre il 17% si è fatto convincere dal Movimento 5 Stelle. In media il tasso di fedeltà degli elettori leghisti non ha superato il 40%. Eppure - osserva l'Istituto Cattaneo - «l'espressione del malumore dell'elettore della Lega verso il proprio partito è diversa da quello dell'elettore Pdl, nel senso che esprime un chiaro sentimento di protesta anti sistema: se si sommano i voti che dalla Lega sono andati al Movimento 5 Stelle e all'astensione, a Genova e a Monza si supera la metà dei voti in precedenza attribuiti alla Lega».
E se all'emorragia subita dalla Lega si somma quella sofferta dall'Idv, si arriva a un dato eloquente: «Quattro elettori attuali su 10 del M5S, due anni fa avevano votato Idv o Lega». Tutto ciò, insistono i ricercatori del Cattaneo, «a dimostrazione di una certa matrice comune alla base delle motivazioni politiche della prima Lega, quella di «Roma ladrona», e della prima Idv, quella di tangentopoli, e le nuove istanze del Movimento fondato da Beppe Grillo. A conferma di questa tendenza, dai flussi verso il M5S emerge l'importante contributo di elettori che nel 2011 si erano parzialmente sganciati dai partiti maggiori votando per «il solo candidato» presidente della Regione senza votare alcun partito o al massimo votando per liste minori che lo appoggiavano. «Questa componente - conclude il Cattaneo - vale mediamente un quinto del Movimento 5 stelle».
La diaspora degli elettori del Pdl, dunque, ha premiato a Genova e a Parma le liste civiche, la Lega Verona, l'astensione a Genova Piacenza e Monza: «Un elettorato, quello del Pdl, che sparpagliandosi in tutte le direzioni ha manifestato un comune disorientamento di base». Il Movimento 5 Stelle ha pescato con le sue reti anche nelle acque del Pd: a Genova, a Verona, a Piacenza e a Monza. Però l'attrazione fatale per i grillini l'hanno avuta, oltre a leghisti e dipietristi, i militanti della sinistra radicale. Grillo, poi, ha fatto breccia, unico caso, nel Pdl a Verona ma non a Parma, come invece si era creduto in un primo momento.
Dino Martirano
@dmartirano
10 giugno 2012 | 8:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA
mi spiegate per cortesia perchè gli elettori IDV starebbero votando M5S? DiPietro è all'opposizione , Scilipoti è ormai un ricordo sbiadito, non ci sono stati scandali paragonabili a quelli della lega.... cos'è? un'attitudine naturale al voto di protesta? un'attrazione fatale verso chi urla più forte contro il malaffare ? dipietro viene ormai percepito come facente parte del sistema ?
Quattro consensi su 10 arrivano da Lega e Idv E la diaspora del Carroccio supera quella del Pdl
ROMA - Ora, nel complesso meccanismo dei flussi elettorali indicativo del nomadismo da un partito all'altro, l'istituto Cattaneo di Bologna individua un contributo «pari a zero» del Pdl a vantaggio del grillino Federico Pizzarotti che, invece, ha messo il turbo grazie soprattutto ai voti scippati alla Lega e all'Idv. In altre parole, il caso Parma - secondo l'analisi curata da Piergiorgio Corbetta e Pasquale Colloca - evidenzia che il flusso diretto verso il Movimento 5 Stelle non è il frutto di una ferita sanguinante aperta nel partito di Alfano: su 100 elettori che nel 2012 hanno votato il grillino Pizzarotti, infatti, solo due anni prima (regionali del 2010) in 26 preferivano la Lega, in 18 l'Idv, in 7 il Pd. E zero il Pdl. A Parma, gli ex azzurri e la componente di An hanno puntato tutto sulle liste civiche (64 su 100), sulla conferma del voto al Pdl (21), sul centro sinistra (8), sull'astensione (7). Il disorientamento ha dunque provocato una mezza diaspora nel centro destra senza però alimentare il boom del Movimento 5 Stelle.
L'Istituto Cattaneo ha messo a raffronto le regionali del 2010 e il primo turno del 2012 - considerato «politicamente più pregnante» di quello con le comunali 2007 - e questa scelta non esclude che poi, al ballottaggio, molti voti di pidiellini delusi dalla pessima amministrazione di centro destra uscente siano finiti a valanga sul candidato di Beppe Grillo.
Prendendo in considerazione i risultati di Monza, Verona, Genova, Piacenza e Parma, il tasso di fedeltà degli elettori del Pdl sprofonda sotto il 50%, fatta eccezione per Piacenza (76): mentre a Monza su 100 elettori che nel 2010 avevano votato Pdl, ben 18 hanno addirittura scelto il candidato di centro sinistra, 12 si sono astenuti e 7 hanno indicato la Lega.
Al Carroccio, tuttavia, è andata peggio: fatto salvo il successo di Tosi a Verona - con un tasso di fedeltà del 96% - molti ex elettori leghisti si sono rifugiati (temporaneamente?) in casa del Movimento 5 Stelle (38 su 100 a Parma), in quella delle liste civiche (30) e in quella del centro sinistra (16). A Piacenza, poi, un quinto dell'elettorato leghista è confluito sul candidato di centro sinistra mentre il 17% si è fatto convincere dal Movimento 5 Stelle. In media il tasso di fedeltà degli elettori leghisti non ha superato il 40%. Eppure - osserva l'Istituto Cattaneo - «l'espressione del malumore dell'elettore della Lega verso il proprio partito è diversa da quello dell'elettore Pdl, nel senso che esprime un chiaro sentimento di protesta anti sistema: se si sommano i voti che dalla Lega sono andati al Movimento 5 Stelle e all'astensione, a Genova e a Monza si supera la metà dei voti in precedenza attribuiti alla Lega».
E se all'emorragia subita dalla Lega si somma quella sofferta dall'Idv, si arriva a un dato eloquente: «Quattro elettori attuali su 10 del M5S, due anni fa avevano votato Idv o Lega». Tutto ciò, insistono i ricercatori del Cattaneo, «a dimostrazione di una certa matrice comune alla base delle motivazioni politiche della prima Lega, quella di «Roma ladrona», e della prima Idv, quella di tangentopoli, e le nuove istanze del Movimento fondato da Beppe Grillo. A conferma di questa tendenza, dai flussi verso il M5S emerge l'importante contributo di elettori che nel 2011 si erano parzialmente sganciati dai partiti maggiori votando per «il solo candidato» presidente della Regione senza votare alcun partito o al massimo votando per liste minori che lo appoggiavano. «Questa componente - conclude il Cattaneo - vale mediamente un quinto del Movimento 5 stelle».
La diaspora degli elettori del Pdl, dunque, ha premiato a Genova e a Parma le liste civiche, la Lega Verona, l'astensione a Genova Piacenza e Monza: «Un elettorato, quello del Pdl, che sparpagliandosi in tutte le direzioni ha manifestato un comune disorientamento di base». Il Movimento 5 Stelle ha pescato con le sue reti anche nelle acque del Pd: a Genova, a Verona, a Piacenza e a Monza. Però l'attrazione fatale per i grillini l'hanno avuta, oltre a leghisti e dipietristi, i militanti della sinistra radicale. Grillo, poi, ha fatto breccia, unico caso, nel Pdl a Verona ma non a Parma, come invece si era creduto in un primo momento.
Dino Martirano
@dmartirano
10 giugno 2012 | 8:11
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mi spiegate per cortesia perchè gli elettori IDV starebbero votando M5S? DiPietro è all'opposizione , Scilipoti è ormai un ricordo sbiadito, non ci sono stati scandali paragonabili a quelli della lega.... cos'è? un'attitudine naturale al voto di protesta? un'attrazione fatale verso chi urla più forte contro il malaffare ? dipietro viene ormai percepito come facente parte del sistema ?
Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Provo a dare una risposta?Amadeus ha scritto:mi spiegate per cortesia perchè gli elettori IDV starebbero votando M5S? DiPietro è all'opposizione , Scilipoti è ormai un ricordo sbiadito, non ci sono stati scandali paragonabili a quelli della lega.... cos'è? un'attitudine naturale al voto di protesta? un'attrazione fatale verso chi urla più forte contro il malaffare ? dipietro viene ormai percepito come facente parte del sistema ?
Idv si è normalmente presentato alle elezioni come alleato del PD e questo fa la differenza.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
mariok ha scritto:Semplice: farà opposizione insieme a quel che resterà di Lega e Idv (naturalmente in concorrenza tra loro a chi le sparerà più grosse).Amadeus ha scritto:cosa ci farà il M5S del suo 20% ? come lo gestirà in parlamento?
( per trovare Rutelli ormai ci vuole il microscopio a scansione )
Contro chi? Un bel pentapartito Pd, Pdl, Udc, Fli + rimasuglie varie.
In attesa di un nuovo uomo della provvidenza, che metterà in riga tutti e dichiarerà finita la ricreazione.
nel caso agli elettori si prospettasse un ipotesi del genere,
non credo che il PD possa superare il 15%.
per cui credo che Pd, Pdl, Udc, Fli ...se ne staranno all'opposizione.
c'ha ragione Prodi:
questo è un suicidio.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Stiticonia
Non siamo di certo dei Nostradamus, e neppure dei maghi Merlino. Men che meno maghi Otelma, né scienziati dell’occulto e della cartomanzia.
Siamo solo persone normali che per ragioni anagrafiche conoscono i loro “polli”.
Il lunedì al Tg7 della sera vengono forniti i dati dei sondaggi dello “stiticone” Masia.
La settimana scorsa aveva stupito non poco che Masia indicasse Pdl e M5S alla pari.
Il 05/06/2012 avevo scritto questo post:
Si vede che qualcosa non funziona nei sondaggi dello stiticone Masia e compare Mentana.
Non riescono a digerire il fatto che il M5S sia il secondo partito.
Piuttosto che niente lo danno pari al Pdl al 18,1 %
Possibile che il Pdl non possa risultare al 18 % mentre gli altri lo danno al 16,8 %, oppure che il M5S sia al 18,2 %?
La strana coppia guadagna una settimana prima di registrare il dolorosissimo sorpasso.
I dati di oggi sono:
Pd………….24,7.%
M5S………19,1.%
Pdl………..18,3.%
Non occorre essere profeti per queste cose, basta osservare e riflettere,……lo possono fare tutti se non si è tifosi sfegatati.
Non siamo di certo dei Nostradamus, e neppure dei maghi Merlino. Men che meno maghi Otelma, né scienziati dell’occulto e della cartomanzia.
Siamo solo persone normali che per ragioni anagrafiche conoscono i loro “polli”.
Il lunedì al Tg7 della sera vengono forniti i dati dei sondaggi dello “stiticone” Masia.
La settimana scorsa aveva stupito non poco che Masia indicasse Pdl e M5S alla pari.
Il 05/06/2012 avevo scritto questo post:
Si vede che qualcosa non funziona nei sondaggi dello stiticone Masia e compare Mentana.
Non riescono a digerire il fatto che il M5S sia il secondo partito.
Piuttosto che niente lo danno pari al Pdl al 18,1 %
Possibile che il Pdl non possa risultare al 18 % mentre gli altri lo danno al 16,8 %, oppure che il M5S sia al 18,2 %?
La strana coppia guadagna una settimana prima di registrare il dolorosissimo sorpasso.
I dati di oggi sono:
Pd………….24,7.%
M5S………19,1.%
Pdl………..18,3.%
Non occorre essere profeti per queste cose, basta osservare e riflettere,……lo possono fare tutti se non si è tifosi sfegatati.
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