riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancellati.

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shiloh
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

camillobenso ha scritto:


Immagino che abbia una segretaria,.........almeno du' righe,...... anche crepa e sciopa....

@Tion prezioso,
ti rispondo con parole TUE che ogni tanto mi imparo a memoria:

"quello che gli fa veramente male è quando uno gli dice che non li vota più".

io gliel'ho detto...ora che metabolizzino.
;)
camillobenso
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da camillobenso »

shiloh ha scritto:
camillobenso ha scritto:


Immagino che abbia una segretaria,.........almeno du' righe,...... anche crepa e sciopa....

@Tion prezioso,
ti rispondo con parole TUE che ogni tanto mi imparo a memoria:

"quello che gli fa veramente male è quando uno gli dice che non li vota più".

io gliel'ho detto...ora che metabolizzino.
;)

Sperem....
lucfig
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da lucfig »

C'è qualcuno che si sveglia .... e chiede le dimissioni del Ministro, ma le polemiche mi inducono a pensare che non è cambiato nulla, l'arroganza e l'ignoranza pervane ancora nel Governo Italiano.

da www.repubblica.it

Fornero: "Se Inps privato, vertici da rivedere
Numeri vanno dati, ma non in modo improprio"

Il ministro del Lavoro torna sui dati diffusi dall'Istituto di previdenza: "Sono usciti documenti che sono parziali che contengono numeri parziali e non spiegati e questo è deresponsabilizzante"

ROMA - "Se fossimo in un settore privato questo sarebbe un motivo per riconsiderare i vertici. Siamo in un settore pubblico, ci sono le leggi e c'è il parlamento e tutte queste procedure vanno rispettate". Così ha risposto il ministro del Lavoro Elsa Fornero a chi gli ha chiesto, in occasione dell'assemblea di Confartigianato, se dopo i dati sui 390mila esodati, i vertici Inps dovessero dimettersi.

"Il ministro - ha precisato Fornero - non ha mai voluto dire che i numeri non debbano essere dati; dico solo che quelli sono parziali e non interpretati. E allora dare numeri così, su questioni che interessano molti italiani, è molto improprio e, vorrei dire, deresponsabilizzante". Per Fornero, "è un episodio grave" e il ministro ha tenuto ad aggiungere: "ribadisco interamente il comunicato che il ministero dell'Economia e il ministero del Lavoro avevano fatto in occasione del decreto dei 65mila per cui erano approntati fondi e ribadisco l'intenzione seria del governo a un problema che c'è, ma la cui dimensione esatta non è contenuta in quei numeri; questo perché, ad esempio, più di 60mila di quelle persone sono già in pensione o ci andranno quest'anno".

Fornero ha concluso: "quindi i numeri vanno dati quando sono interamente conosciuti e non mi risulta che l'inps, a cui chiedo da mesi di darmi dei numeri corretti e non parziali, abbia soluzioni che si possano spiegare al pubblico".

Idv: "Ministro deprecabile". "È deprecabile che un ministro in carica dia dei numeri diversi da quelli forniti dall'Inps, che è l'ente di riferimento. Ed è inammissibile che Fornero continui a giocare allo scaricabarile senza rendersi conto delle conseguenze e dei drammi sociali provocati dalle sue scelte". Lo afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "Quella sugli esodati non può essere considerata solo l'ennesima incomprensione. Per questo l'IdV ha chiesto al Ministro del Lavoro di venire a riferire in Parlamento - aggiunge Di Pietro - in ogni caso, sarebbe meglio fare a meno di un ministro dal comportamento irresponsabile e ignorante, poiché ignora come stanno realmente le cose. E' lei che dà i numeri e che deve essere sfiduciata".
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shiloh
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

Lo scandalo Fornero

12 giugno 2012

Questa volta Elsa Tornero ha superato se stessa:
ha mentito al Paese.


E ha mentito su un argomento che brucia sulla pelle di tanti lavoratori, stravolge la loro vita e sconvolge la serenità del loro futuro.
Un ministro che tiene chiuso in un cassetto un dossier scottante come quello sugli «esodati» e che, pur conoscendo le cifre ufficiali certificate dall’Inps, continua a insistere su un numero di gran lunga più basso, compie sicuramente un atto grave.

Che incrina il rapporto di fiducia e di rispetto che deve esserci sia con le parti sociali che con i partiti che compongono la «strana maggioranza» che sostiene il governo.

In questo modo, insomma, si compromette seriamente il patto di lealtà politica.

Il caso degli esodati è uno degli effetti collaterali più iniqui della riforma del sistema pensionistico approvata dal governo di Mario Monti.

Stiamo parlando di lavoratori che avevano concordato un percorso verso la pensione (concordato, si badi bene, con le aziende e con l’Inps) sulla base di una normativa vigente e che, all’improvviso, si sono ritrovati in mezzo al guado: senza più lavoro e senza possibilità di assegno pensionistico.
L’allungamento dell’età, infatti, li ha ricacciati in una sorta di terra di nessuno senza alcun diritto e senza alcun sostegno.
Non si tratta di “furbetti”, ma di persone che erano al lavoro e hanno accettato la cassa integrazione, la mobilità, hanno subito il licenziamento oppure hanno firmato accordi di fuoriuscita che gli consentivano di pagarsi i contributi volontari per arrivare alla pensione.
In molti casi lo hanno fatto convinti da aziende in stato di crisi, che in questo modo hanno alleggerito i loro organici. Quel patto tra lavoratore, Stato e imprenditore è stato stracciato con una leggerezza impressionante.
Ma più impressionante ancora è il modo in cui il ministro Fornero ha gestito una vicenda umana delicatissima.
I sindacati, il Pd e il centrosinistra sin dall’inizio avevano lanciato l’allarme sulle reali dimensioni della platea interessata a quel drastico taglio.
Di fronte alla cifra di 330-350 mila lavoratori – indicata da Cgil, Cisl e Uil e che oggi appare persino drammaticamente sottostimata – il ministro ha sempre scrollato le spalle. Accusò addirittura, appena un mese fa, «chi ironizza» sui ritardi nel calcolo esatto degli aventi diritto:
«Vengano a vedere le difficoltà degli screening che stiamo facendo», disse con tono perentorio.
Quali fossero questi screening non è dato sapere.
Sappiamo, invece, che alla vigilia dell’approvazione del decreto nella sede del Welfare è arrivato il dossier dell’Inps con quel numero drammatico (390.200) e che il ministro lo ha tenuto segreto, prevedendo una copertura solo per 65 mila lavoratori.
Una grave, persino irresponsabile, scorrettezza.
Avremmo preferito un discorso di verità:
non ci sono i soldi per tutti, per il momento salviamo quelli che possiamo, nei prossimi mesi faremo di tutto anche per gli altri.
Si è adottato invece un escamotage che non ha niente di tecnico e che finiva per lasciare il conto al prossimo governo.
Che sarebbe stato costretto a intervenire, magari subendo anche l’accusa di aumentare la spesa pubblica da parte di qualche solerte commentatore di fede liberista.
Ma ora il dossier uscito dagli uffici dell’Inps mette fine all’indecente balletto dei numeri.
Che ormai diventa di scarso interesse di fronte a un decreto già fortemente restrittivo e che contiene un grave errore di impostazione:
partire dalle risorse per definire i numeri.
Un percorso tanto più ingiusto se si pensa che il taglio alle pensioni è stato il più drastico tra quelli operati dal governo Monti.
E allora, qualunque sia la cifra reale degli esodati, il governo deve assicurare subito che a tutti sarà garantito il diritto sacrosanto di andare in pensione.
In Parlamento sono depositate proposte di legge che vanno in questa direzione e che il ministro potrà facilmente consultare.
Non ci sono le risorse?
Si devono trovare:
usando, per esempio, i risparmi della spending review, una più efficace lotta all’evasione fiscale oppure mirate dismissioni.
Quel che non si può accettare è che ci sia anche un solo lavoratore che alla fine resti senza salario e senza pensione.
Perchè questo non è soltanto eticamente disdicevole o pesantemente iniquo ma è un colpo grave alla credibilità dello Stato.

http://giubberosse.comunita.unita.it/20 ... o-fornero/
mariok

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da mariok »

50.000 firme per chiedere le dimissioni del ministro Elsa Fornero – FIRMA ANCHE TU!

13/06/2012By violapost

Ha preso in giro tutti gli italiani mentendo sui numeri dei cosiddetti “esodati” e ora circa 390.000 persone si ritrovano senza reddito, senza lavoro né pensione. Ha imposto una riforma del lavoro che non piace a nessuno e che prevede, tra l’altro, la libertà di licenziare e non riduce le forme di lavoro precarie. Ha dimostrato nella migliore delle ipotesi incompetenza e nella peggiore una precisa volontà di sopprimere i diritti dei lavoratori in nome dei suoi poteri finanziari di riferimento. E’ ora di dire basta.

CHIEDIAMO ai partiti presenti in Parlamento di presentare mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Elsa Fornero. Consegneremo le firme dopodomani.

http://violapost.it/?p=9006
shiloh
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

"Esodati", Fornero sapeva: ecco la prova.

La relazione dell’Inps contestata da Elsa Fornero è stata chiesta dalla stessa ministra all’Ente pensionistico sei mesi fa. Il documento che Fornero accusa di provocare «disagio sociale» è stato sulla sua scrivania fin da gennaio. E non è rimasto in un cassetto. Ma valutato e soppesato, usato come strumento utilissimo per dar vita al decreto interministeriale che dei 390mila esodati calcolati dall’Inps ne ha «salvaguardati» solo 65mila.

Una relazione, dunque, la cui responsabilità ricade completamente sulla ministra.

segue al link:
http://www.unita.it/economia/esodati-fo ... a-1.420311

******************************

cialtrona,anche oggi.
.
aggiungo pure falsa in atto pubblico.
.
dimissioni,denuncia alla magistratura e iscrizione nel registro degli indagati.
.
possibilmente arresti domiciliari.

p.s.
ora vado a firmare al link di @mariok.
paolo11
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da paolo11 »

Fatto
Paolo11
shiloh
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

” Per evitare guai con la UE il governo modifichi la riforma delle pensioni”

Di Giuliano Cazzola
(n.d.r.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)

:shock: :shock: :shock:

http://www.corteconti.it/export/sites/p ... 911528.txt

…Omissis…
Nelle ultime ore, dopo la pubblicazione della Nota tecnica trasmessa dall'Inps al ministro del Lavoro nel maggio scorso, allora tenuta riservata per quanto riguarda i casi che si porranno nei prossimi 7-8 anni, è capitato di nuovo il patatrac.
Quanti sono dunque i lavoratori cosiddetti esodati?
I 65mila riconfermati dal ministro dopo aver convocato i vertici dell'Inps, oppure i 390 mila indicati inoppugnabilmente nel documento dell'Inps?
In verità, hanno un po' ragione tutti:
il ministro considera soltanto i casi che stanno all'interno dei 24 mesi successivi alla entrata in vigore del decreto, mentre i sindacati assumono una platea più ampia, comprensiva anche di coloro, per i quali dopo il 2013 e per un certo numero di anni, sorgerà il problema di una qualche tutela, avendo esaurito tanto le protezioni pubbliche (gli ammortizzatori sociali) quanto quelle private (gli incentivi all'esodo).
Il decreto interministeriale riguardante i criteri per riconoscere il diritto al mantenimento delle previdenti normative ha adottato regole molto rigorose, soprattutto ai danni di coloro che sono in prosecuzione volontaria (e che in tutti questi mesi hanno protestato meno degli altri).
Intanto, la commissione Lavoro della Camera ha in corso un tavolo tecnico con le organizzazioni sindacali per implementare, con norme che affrontino tutti i casi finora rimasti privi di tutela, un progetto di legge bipartisan di cui è primo firmatario Cesare Damiano.
Al punto in cui siamo, però, è ormai opportuna una riflessione di più ampia portata.
Non ha molto senso che il governo difenda la riforma delle pensioni più severa d'Europa se, nello stesso tempo, l'attuale o gli esecutivi futuri dovranno trovare il modo di non applicare quelle stesse regole a centinaia di migliaia di persone.


La soluzione più ragionevole è una sola:


rivedere l'impianto della riforma secondo criteri di maggiore gradualità e flessibilità.
In sostanza, a un problema che ha un'effettiva dimensione strutturale occorre fornire una soluzione anch'essa di natura strutturale.
La strada maestra potrebbe essere un ripristino, con criteri più severi, del sistema delle quote.
Oppure sarebbe il caso di recuperare quell'opzione, a disposizione fino a tutto il 2015 delle sole lavoratrici, di andare in quiescenza a 57 anni (più la finestra mobile) e 35 anni di contributi sottoponendo la prestazione al calcolo interamente contributivo.
Tale opzione potrebbe essere estesa anche agli uomini, prevedendo, per ambedue i generi, un'evoluzione graduale in avanti dei requisiti anagrafici fino a 60-61 anni di età.
(riproduzione riservata)

***********************************************

se ci è arrivato anche un bananas...

:roll: :roll: :roll:
mariok

Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da mariok »

Non so se avete visto l'intervento di Ichino a l'Infedele.

Semplicemente scandaloso!
shiloh
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella

Messaggio da shiloh »

mariok ha scritto:Non so se avete visto l'intervento di Ichino a l'Infedele.

Semplicemente scandaloso!

non riesco neanche più a guardarlo questo cialtrone mannaro.
figurati se l'ascolto...
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