Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

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camillobenso
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da camillobenso »

Nei Paesi civili la legge elettorale dovrebbero sceglierla i cittadini, perché riguarda la tipologia del contratto che stabiliscono con i mandatari alla guida del condominio Italia.

Nei Paesi incivili, invece, la legge elettorale se la scelgono i partiti perché serve alla loro sopravvivenza politica perenne.

Se da noi non è ancora il momento di discuterla, fottitura assicurata a parte, è perché tutto dipende dall’evoluzione degli avvenimenti. Tutto è funzione di come si muovono le alleanze.

Ma oggi qualcosa si è mosso.

In primo luogo le procure di Biella e Verbania hanno sconvolto i giochi in atto. Preso atto che i principali partiti sono falliti e di conseguenza impresentabili, i cattolici di Todi, si trovano spiazzati da una decina di giorni con Passera, il volto designato su cui Pd, Pdl, e Udc, avevano intenzione nascondersi dietro le quinte.

Malgrado la stampa montiana che va dall’Unità, al Pompiere della Sera di Flebuccio De Bortoli, alla Repubblica del nobile Fondatore, abbiano messo la sordina alla notizia, nella remota speranza che le due procure ci ripensino o che arrivi qualche autorevole suggerimento dall’alto per il solito “ma lassa perde”, i partiti dell’inciucio sono molto molto preoccupati. I piani vanno a gambe all’aria.

E allora in questa giornata caldissima preda di Minosse, assistiamo ad un coup de théâtre sferrato in due tempi.

Nel primo tempo, nella prima mattinata assistiamo alla notizia che Monti si rimangia la parola (non è la prima volta).

Monti: «Io premier nel 2013?
Sto valutando l'ipotesi»

«Penso che se dessi oggi una disponibilità non farei del bene al mio governo». Monti però lascia trapelare una velata disponibilità a proseguire la sua opera anche dopo il 2013.
http://www.unita.it/italia/monti-io-pre ... i-1.427949

Messo fuori gioco Passera occorre d’urgenza una faccia credibile spendibile, perché i giorni passano in fretta e le elezioni si avvicinano a grandi passi, in pratica sono dietro l’angolo.

Molto probabilmente le pressione del P-ier-D, si sono fatte intense sul Colle che le ha rigirate a Palazzo Chigi.

Poi, nell’uno-due studiato a tavolino, poche ore dopo interviene il Capo dello Stato a premere sui presidenti delle due camere con il “Facimme ampresse,…..facimme ampresse,… varate una legge elettorale che preveda Monti in eterno.
peanuts
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da peanuts »

Allora, sulla legge elettorale penso sia perfettamente inutile farla.
Perché?
Perché tanto questi qua se la farebbero a LORO CONVENIENZA per restare attaccati a quelle poltrone sapendo bene che l'anno prossimo verranno distrutti tutti e quattro (l'abc più l'altro ex complice del caimano).
Tanto vale lasciar perdere.

Invece su mario scassapalle poppins vorrei ricordare quando disse (più volte) che nel 2013 avrebbe sicuramente evitato di ricandidarsi.
E adesso...?

Allora, caro il mio censore che sta DISTRUGGENDO LO STATO SOCIALE voglio chiamarti come meriti: BUGIARDO!
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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camillobenso
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da camillobenso »

Il virus B ha colpito il Bel Paese?


A cuba torna il colera nella provincia di Granma. A Napoli c’è stata un’invasione di blatte e qualcuno anche qui paventava il pericolo di colera.

Sembra però che nel Paese il virus B stia facendo strage.

Ieri 9 luglio 2012, tutti i quotidiani online titolavano:


Monti: «Premier nel 2013? Sto valutando l'ipotesi»
«Penso che se dessi oggi una disponibilità non farei del bene al mio governo». Monti però lascia trapelare una velata disponibilità a proseguire la sua opera anche dopo il 2013.

9 luglio 2012

«Mi chiedo quale sia il momento giusto per dare una disponibilità». Per la prima volta Mario Monti si interroga pubblicamente sull'eventualità di una candidatura anche alle prossime elezioni politiche del 2013. «Prematuro parlarne. Porsi il problema oggi non farebbe bene al governo». L'eventualità di attendere settembre per affrontare il tema.

Le valutazioni del Professore guardano a settembre, quando il governo sarà al riparo dalla crisi, ormai prossimo alla fine della legislatura. A chi incalza Monti il premier rispndoe: «Penso che se dessi oggi una disponibilità non farei del bene al mio governo». Ma il concetto segnala che esiste una tentazione, di rompere gli indugi.

Il presidente del Consiglio vola oggi all'Eurogruppo di Bruxelles per difendere e rilanciare l'intesa raggiunta dieci giorni fa al Consiglio europeo e già messa in discussione. Ma lo spread continua a crescere, come i tassi di interesse, i paracadute potrebbero non bastare. Così, per la prima volta, e fuori dai confini nazionali, il Professore lascia trapelare una velata disponibilità a proseguire la sua opera anche dopo il 2013. Se gli sarà chiesto, se le forze politiche che lo sostengono anche dopo le politiche lo riterranno necessario. Lui resta a guardare.

http://www.unita.it/italia/monti-io-pre ... i-1.427949


Il che aveva scatenato i lettori dell’Unità.

58. fed851
Monti che vuole fare il Primo ministro, Berlusconi pure (anche se non lo dice) BASTA MINACCIARE IL PAESE.


57. enzo vita
l'equita' e' un mistero, una parola astratta calata in questo gioco come fosse la matta, dalle nostre parti non si e' vista passare, noi l'aspettiamo con tromboni e fanfare. by enzo vita


56. Orso Mimmolo
17 ore fa ( 09-07-2012 )
Povero PD dei luridi della casta, il tuo Montismo non sfonda nonostante gli sforzi dei media asserviti


55. reddoctor
18 ore fa ( 09-07-2012 )
Ecco,montezemolo e renzi sono troppo scemi,gia' pronta l'operazione monti 2,i giornalisti ed i sondaggisti che tengono famiglia sono gia' pronti a confezionare una gigantesca agiografia del padre pio dello spread, le stigmate ricevute direttamente dal colle piu'alto, da dove partira'la processione per la santificazione ,abc marceranno divisi per santificarlo uniti,tutti gli italiani che non credono nei miracoli alla padre pio, ma alla DEMOCRAZIA, debbono mobilitarsi,altrimenti assisteremo all'ennesimo miracolo senza miracolati.



A sole 24 ore di distanza, tutti i quotidiani online pubblicano la notizia opposta.

Monti: "Escludo di candidarmi nel 2013"
Sullo scudo antispread dice: può servirci


Parlando al termine dell'Ecofin, il presidente del Consiglio chiede "urgente vigilanza unificata sulle banche". Poi spiega che il lavoro svolto "testimonia la volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo". Ma la dichiarazione più attesa è quella sul suo futuro politico: "Escludo di candidarmi alla presidenza del consiglio alle elezioni del prossimo anno"

IFQ

*

Monti: "C'è la volontà di salvare l'euro
Io al governo dopo il 2013? Lo escludo"


Corriere della Sera

*

Monti: volontà comune di salvare l'euro
"Elezioni 2013, escludo di candidarmi"


La Repubblica

*

Monti: «Non sarò premier oltre il 2013»

MONTI, ESCLUDO RESTARE
ANCORA AL GOVERNO DOPO 2013

«Escludo di considerare una esperienza di governo, per quanto mi riguarda, che vada oltre la scadenza delle prossime elezioni. Naturalmente sono, e resterò anche dopo di allora, membro del Parlamento in quanto senatore a vita». Lo ha detto il premier Mario Monti rispondendo ad una domanda al termine dell'Ecofin.

L'Unità


Al che i lettori dell’Unità si scatenano di nuovo


14. Paolo Nuciari
5 minuti fa ( 10-07-2012 )
Dipende da cosa decde De Benedetti..........


(questo intervento è molto familiare)
13. adelmo
12 minuti fa ( 10-07-2012 )
Monti: «Elezioni 2013? Escludo di candidarmi»
*****************************
in seguito a questa ferale notizia,
l'associazione dei maggiordomi Italiani,
.
il comitato per la selezione dell'Italia dei Carini,
.
il gruppo del dopolavoro dei Pierazzurri,
.
e il club "banchieri mannari",
.
dichiarano unitariamente 3 giorni di lutto nazionale.


12. EmilioSimone
12 minuti fa ( 10-07-2012 )
Siamo in mano a gente che mente sapendo di mentire.


11. EmilioSimone
13 minuti fa ( 10-07-2012 )
Detto: 'Faremo di tutto per salvare l'euro'.
Non detto: 'Se poi questo dovesse significare portare TRISTEZZA, POVERTA' e poi DISPERAZIONE, MISERIA ed infine RABBIA, GUERRA TRA GLI ULTIMI ED I PENULTIMI ED INFINE "SI SALVI CHI PUO' -MAGARI PURE AMMAZZANDO ALTRI- E CHI NON CI RIESCE QAZZI SUOI" a qualche milione di italiani ed a decine di milioni di europei... beh... qazzo ce ne frega a noi ricca, ristretta, regnante elite del Pianeta..?'


10. Teobaldo Di Provins
22 minuti fa ( 10-07-2012 )
Squinzi rilancia la patrimoniale per detassare il lavoro, e su queste cose noi dobbiamo incidere. Non solo noi dobbiamo sostenere la patrimoniale, ma dobbiamo cominciare a dire che chi ha appena due milioni di euro e fa il 5% con i titoli spagnoli (75.000 euro in un anno, girandosi i pollici), è peggio dello statale che fa la pausa caffè nell’orario di servizio.
.
Se noi vogliamo fermare lo SPRED dobbiamo riportare i capitali dalla rendita alla produzione.


5. Marco Pizzale
1 ora fa ( 10-07-2012 )
Quel che non sapete del gruppo Bilderberg, di Thierry Meyssan
.
.
http://www.pontifex.roma.it/index.php/e ... ry-meyssan

***

E’ un po’ difficile capire cosa stia succedendo.

Non si comprende come un premier possa dare informazioni in un senso un giorno e l’esatto contrario il giorno dopo. Per la verità era una caratteristica del precedente comandante Schettino, ma è stato sostituito a metà novembre 2011.
peanuts
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da peanuts »

Beh sì, è la sindrome del caimano questa.

Lo dico.
Non l'ho detto.

Qui di serio non c'è rimasto niente.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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shiloh
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da shiloh »

Grillo difende anche il Porcellum
«Lo cambiano perché ci temono»


I partiti vogliono cambiare la legge elettorale perché con quella attuale il movimento 5 stelle avrebbe il premio di maggioranza. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. «Premessa: nessun partito e nessuna istituzione vogliono tra i coglioni il MoVimento 5 Stelle. Il boom dei cittadini offende orecchie disabituate al cambiamento. L'attuale fregola per modificare la legge elettorale deriva dalla paura di mollare le poltrone, e forse anche il governo. Con il Porcellum - prosegue - del quale per tutta una legislatura non è fregato nulla a nessuno, il M5S potrebbe ottenere il premio di maggioranza. Per i partiti sarebbe notte. Pece nera».

«Da qui al 2013 ci sono quindi vari scenari possibili all'esame dei partiti - prosegue Grillo -.

Primo scenario: due coalizioni, Pdl+Lega, Pdmenoelle+UDC+SEL+ 'chiunque altro ci voglia starè si presentano con il Porcellum. I leader dei due raggruppamenti si combattono aspramente in campagna elettorale, raccattano tutti i voti possibili e, subito dopo, danno vita a un governo di unità nazionale per 'il bene della nazionè. Unica opposizione in Parlamento il MoVimento 5 Stelle. Questa ipotesi presenta una controindicazione. Se il M5S facesse il botto e risultasse primo, il piano fallirebbe».

«Secondo scenario: pungolati da Napolitano, i partiti riscrivono finalmente la legge elettorale. La scrivono ovviamente pro domo loro, disegnandola sull'esclusione del M5S dal Parlamento o per una sua ridottissima rappresentanza. Questa ipotesi non ha controindicazioni, ma è di difficile attuazione per la mancanza di tempo e la ritrosia dei segretari di partito a mollare il Porcellum che consente di eleggere madri, amanti, figli e cognati.

Terzo scenario: le elezioni vengono rinviate di un anno di fronte all'aggravamento della crisi economica (tra un anno sarà fortemente peggiorata). Uno scenario possibile sia per le attuali leggi che per la Costituzione. Rigor Montis viene quindi confermato nella sua carica di presidente del Consiglio dalla BCE, l'attuale rappresentanza parlamentare guadagna (in tutti i sensi) un altro anno ed elegge una donna, come auspicato da Napolitano, Emma Bonino, ultra liberista e frequentatrice del Bildeberg. Questa ipotesi ha come controindicazione l'esplosione di scontri sociali, ma in cambio consente l'assoluto controllo del Parlamento.

Quarto scenario: una coalizione Pdl, Pdmenoelle, Udc con Rigor Montis come candidato premier, si presenta alle elezioni con il Porcellum. Ottiene il premio di maggioranza. Tutto cambia perché nulla cambi rispetto ad ora per altri 5 anni. Nessuna controindicazione se non la presenza del MoVimento 5 Stelle in Parlamento.

Per ognuna di queste ipotesi va considerata comunque la possibilità di una crisi economica anticipata senza precedenti.

In questo caso varrebbe una quinta ipotesi che contempla l'uso di centinaia di elicotteri per la fuga della classe politica che oggi, di fronte allo sfascio del Paese, di cui ha la totale responsabilità, discute soltanto di alchimie elettorali e di alleanze. Quale ipotesi pensate sia più probabile?»,
conclude Grillo.

http://www.unita.it/italia/grillo-s-agg ... o-1.428470
shiloh
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da shiloh »

commento a quanto sopra:
sapete bene che non voterei mai la supercazzola genovese...
ma in quello che dichiara in questo articolo cì sono scenari più che probabili...
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da shiloh »

camillobenso ha scritto:
Monti: "Escludo di candidarmi nel 2013"

Il che aveva scatenato i lettori dell’Unità.



(questo intervento è molto familiare)

13. adelmo

***

adelmo è (era...) il nome di mio nonno...ed è il nick che uso quando scrivo sull'Unità.
già che ci sono ti/vi informo che c'è uno che firma @Bruno sul quale sarei pronto a scommettere che è quel cialtrone mannaro che conoscevamo come @Ranvit...
shiloh
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da shiloh »

Ed ecco come la casta prepara il Banchiere mannaro-bis...

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La proposta di nuova legge elettorale: una simulazione.

Pubblicato il 12 ottobre 2012 da Eugenio Angelillo


Ieri il Senato della Repubblica ha licenziato una proposta di modifica dell’attuale legge elettorale, il cui testo può essere scaricato qui.

Per sommi capi e’ una legge elettorale proporzionale, basata sul metodo d’Hondt con una soglia variabile di accesso alla ripartizione dei seggi indicativamente del 5% a livello nazionale e un premio di maggioranza del 12,5%.

Vediamola piu’ in dettaglio.

Alla Camera, tolti i seggi del premio di maggioranza (76) e quelli assegnati dalle circoscrizioni estere (12), rimangono da assegnare 541 seggi.

Questi seggi vengono ripartiti con metodo d’Hondt tra le liste nazionali che

1.hanno superato il 5% a livello nazionale
2.qualora coalizzate con altre liste hanno superato il 4% a livello nazionale
3.hanno superato il 7% in un insieme di circoscrizioni elettorali che assommino almeno 1/5 dell’elettorato
4.siano liste rappresentative di minoranze linguistiche conosciute, presentatesi in una circoscrizione in una regione a statuto speciale che preveda la loro presenza
Alla coalizione col maggior numero di voti vengono assegnati poi i 76 seggi del premio di maggioranza e quindi il totale dei seggi viene ripartito in maniera proporzionale nelle singole circoscrizioni.

Il medesimo metodo si applica al Senato della Repubblica che ha un premio di maggioranza di 37 seggi, con la particolarità pero’ che il calcolo delle liste ammesse alla ripartizione dei seggi su base regionale avviene su base nazionale e il calcolo dei seggi da assegnare viene fatto con il metodo proporzionale classico. Per esemplificare: se SEL ha più del 5% a livello nazionale ma il 4% nel Veneto, viene comunque ammessa alla ripartizione dei seggi al Senato in Veneto.

Da sottolineare anche come il metodo d’Hondt in caso di ripartizione di pochi seggi favorisca il primo partito a scapito dell’ultimo, producendo alla Camera un lieve effetto distorsivo a favore del PD.

Utilizzando questo metodo abbiamo simulato una tornata elettorale considerando le medie da noi calcolate a inizio settimana. Abbiamo, per semplicità, accorpato i piccoli partiti di centrosinistra e centrodestra, che vanno sotto la voce Altri, al PD e al PDL, mentre abbiamo ipotizzato che le liste del Terzo Polo si unirebbero, come pare, in una lista unica. Abbiamo infine considerato una coalizione PD+SEL e una seconda contenente PDL e La Destra.

Fatte queste assunzioni si può subito notare che La Destra i Radicali e la FdS non raggiungono la soglia di sbarramento e quindi non avrebbero accesso al parlamento.

Inoltre, nonostante la coalizione di centrosinistra vinca facilmente le elezioni e si aggiudichi il premio di maggioranza non ottiene la maggioranza dei seggi in nessuna delle due camere,
costringendo quindi i vincitori delle elezioni a cercare un accordo in parlamento o con il Terzo Polo o con l’IDV o con il movimento di Beppe Grillo per garantire un governo al paese.


http://www.termometropolitico.it/24138_ ... zione.html

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shiloh
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da shiloh »

mariok ha scritto:
Inoltre, nonostante la coalizione di centrosinistra vinca facilmente le elezioni e si aggiudichi il premio di maggioranza non ottiene la maggioranza dei seggi in nessuna delle due camere,
costringendo quindi i vincitori delle elezioni a cercare un accordo in parlamento o con il Terzo Polo o con l’IDV o con il movimento di Beppe Grillo per garantire un governo al paese.
Non ho dubbi che questo progetto di legge faccia schifo tanto quanto il porcello. Anche perché (cosa non sottolineata da nessuno) prevede ancora 1/3 di eletti (nominati) a lista bloccata.

Tuttavia il fatto che l'alleanza PD-SEL sia costretta, per governare, a cercare un'alleanza con Idv o con Terzo polo mi sembra inevitabile.

Vero è che con l'attuale legge Pd-Sel con il 35% dei voti avrebbero (alla camera, al senato non so) il 51% dei seggi.

Ma sarebbe una forzatura, che comunque non credo gli consentirebbe di governare.

scusa @mariok...
mariok

Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da mariok »

Alessandro De Angelis
Giornalista politico, L'Huffington Post

Il peggio della Prima e della Seconda Repubblica

Che la cosiddetta "Casta" abbia oggi finalmente rotto l'immobilismo in materia di legge elettorale, votando un testo base in commissione Affari costituzionali al Senato, dovrebbe essere una buona notizia. Dovrebbe, se il testo votato rispondesse, per dirla con un po' di enfasi, al principio e all'esigenza sottolineati da Giorgio Napolitano negli oltre dieci appelli - il primo, lo scorso gennaio - rivolti alla politica, al fine di superare il Porcellum. Il principio: ridare lo scettro al popolo, dopo che per due legislature i parlamentari sono stati imposti dall'alto - nominati, come si suol dire - attraverso liste bloccate. L'esigenza: dare governabilità al paese, dopo che per due legislature il Porcellum ha garantito non coalizioni omogenee ma grandi ammucchiate contro l'avversario che non hanno retto alla prova del governo.

E sarebbe una buona notizia se su quell'esigenza e quel principio si fosse prodotto un testo condiviso dalle principali forze politiche. E invece è successo tutto il contrario. Partiamo dai voti in commissione Affari costituzionali del Senato: da una parte il Pdl, la Lega, l'Udc. Dall'altra Pd e Idv. Ovvero da un lato il vecchissimo centrodestra - versione 2001 - dall'altro l'alleanza di Vasto. E addio spirito costituente e ricerca di una soluzione comune. Poco male, si potrebbe dire, se la legge fosse la migliore possibile. Ma forse così non è. Vediamo il testo. Innanzitutto vengono reintrodotte le preferenze (sulla carta, un passo avanti rispetto al Porcellum). Le volevano gli ex An, le ha sempre volute l'Udc, un grande pezzo di Pdl, a partire dal segretario Alfano, che le voleva per dare un segnale ai centristi in vista di alleanze future.

Non dispiacevano neanche alla Lega. E sono state letteralmente imposte a Berlusconi, messo di fronte alla spaccatura del suo partito. Per il Pd sono una "jattura", un veicolo di corruzione: non è un caso, è il mantra di queste ore, che Fiorito sia stato eletto con le preferenze e che pure la vicenda di Zambetti mostra la facilità con cui la 'ndrangheta è penetrata in regione Lombardia grazie al voto di scambio. Quindi, il meccanismo non piace ai leader dei principali partiti, è stato imposto dalle nomenclature, e avvelena il clima in tempi di scandali legati proprio a clientele e ruberie. Soluzioni alternative, che ridanno lo scettro al popolo ma non la politica ai tribunali erano possibili, a partire dai collegi. Ci vuole tempo, è stato detto, a ridisegnare le circoscrizioni prima del voto. Chissà, il risultato è che l'unica cosa certa è il nuovo pasticcio.

Sia come sia, andiamo all'altro punto della discordia. Il testo base votato in commissione dal rinato centrodestra prevede un premio di governabilità del 12,5 percento alla coalizione che vince. Principio sacrosanto. E più equo di quello previsto dalla legge attuale. Che prevede che il primo che arriva prende tutto: se una coalizione vince col 30 percento prende il 55 percento dei seggi, ovvero raddoppia in Parlamento quello che ha preso nel paese. Però il nuovo meccanismo è un rompicapo. Eccolo, dando un po' di numeri. Il premio previsto dal testo è di 76 seggi alla Camera e di 37 al Senato. Ciò significa che se vuoi arrivare alla maggioranza autosufficiente di 316 seggi, ammettendo che un partito prenda ad esempio 6 seggi su 12 nella circoscrizione estero, devi prendere nella parte proporzionale altri 234 seggi.

Significa, passando dai numeri alle percentuali, che per ottenere 234 seggi sul totale di 542 (i 630 totali meno i 76 del premio e i 12 del collegio estero) una coalizione deve ottenere il 43,1 percento. Ecco il diavolo che alberga nel dettaglio. Attualmente nessuna coalizione ha il 43 percento. Il che significa che per raggiungere il premio una coalizione ha solo la strada di produrre la grande ammucchiata. Più è ampia la maggioranza, anche se eterogenea, più ci sono possibilità di arrivare primi. Quindi si riproduce lo stesso difetto del Porcellum che, con la riforma, si voleva correggere. Ovviamente nulla vieta che le coalizioni, una volta elette, si sfascino in Parlamento. Detta in altri termini: il Pd e Di Pietro si presentano alleati, sull'altro fronte si presentano come alleati i moderati con la Lega, poi, una volta in Parlamento si fa il Monti Bis Pd-Pdl-Udc. Ma se questo è il ragionamento si arriva alla meta prendendo la via più tortuosa.

Preferenze e premio di coalizione. Basta vedere la Grecia per avere qualche dubbio sull'efficienza del modello. Dubbi che si rafforzano ancor di più se si analizza la storia recente del nostro paese. La Prima Repubblica sulle preferenze è franata (vi ricordate il referendum sulla preferenza unica, quando correva l'anno '92?). La Seconda è franata sui premi alle ammucchiate che non governano. Costruire la Terza sui difetti delle Prime due è francamente un po' bizzarro.
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