L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
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L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
da repubblica.it
L'autobus di Grillo
nel paese della politica-che-non-c'è
L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Il M5S è un autobus. Di misura variabile. Con percorso variabile. Da alcuni mesi, è in crescita costante. Si è allungato. I passeggeri sono aumentati di numero. Rapidamente. Fra marzo e aprile: sono quasi raddoppiati. Poi, da maggio, si sono moltiplicati.
All'inizio eravamo in pochi. Perlopiù giovani-adulti come me. Che ho quasi quarant'anni. Sono di Bologna. Di sinistra. Senza partito.
Viaggiare ci piace. Utilizzavamo l'Autobus per raggiungere le località dei Beni Comuni. La Collina dell'Acqua Pubblica, Borgo Ambiente, la Valle dello Sviluppo Sostenibile. Non avevamo problemi di collegamento. Perché siamo sempre connessi. Alla Rete.
Negli ultimi mesi, si sono aggiunti in tanti. Sempre di più. Sparsi e spersi. Decisi a fuggire dai monti. O meglio: da Monti e dalla regione del Montismo. Sono saliti nell'Autobus M5S. Molti abitanti del Paese Democratico (PD) che non sopportano la coabitazione con quelli del Paese della (cosiddetta) Libertà (PdL). Né l'eccessiva familiarità con l'Unione del Centro (UdC). Una provincia piccola, alla congiunzione fra il PD e il PdL. Sospesa e incerta fra gli altri due Paesi. Molti abitanti del PD e dei Territori alla sua Sinistra non sopportano la promiscuità, con i nemici di sempre. Dopo anni e anni di conflitti, trovarsi tutti insieme, riuniti intorno al nuovo Governatore. Mario Monti. Alla nuova Confederazione: il Montismo. Inaccettabile e intollerabile. Così hanno approfittato del passaggio dell'Autobus M5S. Guidato da un autista esperto e fumantino. Beppe Grillo. Abile a cercare nuovi itinerari e nuove stazioni. E sono saliti. Seguiti da molti altri. A Genova, Parma, Mira. Comacchio. In molte città: grandi, medie, piccole e piccolissime. Del Nord e del Centro. Dove, di volta in volta, si sono aggiunti nuovi passeggeri. In fuga da altri territori. Dalla Padania, scossa da scandali e conflitti. La Terra dell'Indipendenza da Roma Ladrona. Diventata simile a Roma. Meglio andarsene altrove. Lontano. Sull'Autobus di Grillo. Che, nel corso del viaggio, ha raccolto anche molti passeggeri in fuga dal PdL. Il Paese della Libertà: un popolo senza sovrani e senza guida. Incapaci di stare con gli abitanti del PD. Un residuo dell'URSS. Stalinista. Così nell'Autobus di Grillo sono saliti insieme gli insofferenti del PD e del PdL. Paradossalmente: per ostilità reciproca. Uniti dal risentimento verso i vecchi e i nuovi sovrani. Berlusconi, Bersani, Casini. E Bossi. Ma anche Di Pietro, Maroni, Vendola. Ma soprattutto, Monti. Tecnico, Professore. Un Potere Forte. Al servizio dei Poteri Forti del Nuovo Mondo senza Frontiere. L'Euro. Il Mercato.
Meglio partire. Insieme ad altri, disposti a intraprendere questo viaggio, verso non-si-sa-dove. Verso il Paese che -ancora - non c'è. Meglio viaggiare, andarsene, fuggire. Da un'altra parte. Dove: non importa.
Così siamo diventati tanti. Non solo giovani, studenti e intellettuali, di grandi città, come all'inizio. Non solo internauti sempre connessi. Le facce sono cambiate. Tante persone di età matura. Tanti anziani. Non solo professionisti e professori. Tanti operai, tanti lavoratori autonomi. Tanti abitanti di piccole città. Insomma, l'Autobus M5S ora non è più una carrozza d'èlite. Prima classe Business di Freccia Rossa o di Italo. Ma un convoglio popolare.
Viaggiare insieme, poi, è sempre una bella esperienza. Eccitante. Anche perché oggi tutti parlano di noi. Spesso, contro di noi. Tanto meglio. Ci dà identità. D'altronde, sul nostro autobus, ormai, siamo più numerosi del popolo del Paese della Libertà. Poco meno del Popolo Democratico. Mentre gli altri Paesi: la Padania, l'Isola dei Valori e la Terra Promessa della Sinistra, a confronto del nostro Autobus, sembrano un'Ape Car. Al massimo, dei pick-up.
Viaggiare verso un Paese-che-non-c'è è un'avventura interessante. Tanti, ma soli contro tutti. L'autista non è invadente. E ci dà visibilità. Grida e strepita. Contro tutti gli altri. Ma non ci impone regole rigide. Non pretende atti di fede. Questo un autobus. Mica una Chiesa, né una Patria a cui si "appartiene". Un'Isola da cui non è possibile andarsene. È un autobus. Prendi un biglietto e sali. Alcuni di noi viaggeranno a lungo. Altri decideranno quanto, se e fino a quando continuare. Se, quando e dove scendere. A una prossima stazione. A una prossima fermata.
Nel frattempo proseguiamo. Tutti insieme. Siamo in tanti. Né militanti né fedeli. Ma soli - contro tutti.
I Passeggeri dell'Autobus di Grillo. In viaggio nel Paese della Politica-che-non-c'è. In lotta contro i politici e i partiti che ci sono.
(13 luglio 2012)
L'autobus di Grillo
nel paese della politica-che-non-c'è
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Il M5S è un autobus. Di misura variabile. Con percorso variabile. Da alcuni mesi, è in crescita costante. Si è allungato. I passeggeri sono aumentati di numero. Rapidamente. Fra marzo e aprile: sono quasi raddoppiati. Poi, da maggio, si sono moltiplicati.
All'inizio eravamo in pochi. Perlopiù giovani-adulti come me. Che ho quasi quarant'anni. Sono di Bologna. Di sinistra. Senza partito.
Viaggiare ci piace. Utilizzavamo l'Autobus per raggiungere le località dei Beni Comuni. La Collina dell'Acqua Pubblica, Borgo Ambiente, la Valle dello Sviluppo Sostenibile. Non avevamo problemi di collegamento. Perché siamo sempre connessi. Alla Rete.
Negli ultimi mesi, si sono aggiunti in tanti. Sempre di più. Sparsi e spersi. Decisi a fuggire dai monti. O meglio: da Monti e dalla regione del Montismo. Sono saliti nell'Autobus M5S. Molti abitanti del Paese Democratico (PD) che non sopportano la coabitazione con quelli del Paese della (cosiddetta) Libertà (PdL). Né l'eccessiva familiarità con l'Unione del Centro (UdC). Una provincia piccola, alla congiunzione fra il PD e il PdL. Sospesa e incerta fra gli altri due Paesi. Molti abitanti del PD e dei Territori alla sua Sinistra non sopportano la promiscuità, con i nemici di sempre. Dopo anni e anni di conflitti, trovarsi tutti insieme, riuniti intorno al nuovo Governatore. Mario Monti. Alla nuova Confederazione: il Montismo. Inaccettabile e intollerabile. Così hanno approfittato del passaggio dell'Autobus M5S. Guidato da un autista esperto e fumantino. Beppe Grillo. Abile a cercare nuovi itinerari e nuove stazioni. E sono saliti. Seguiti da molti altri. A Genova, Parma, Mira. Comacchio. In molte città: grandi, medie, piccole e piccolissime. Del Nord e del Centro. Dove, di volta in volta, si sono aggiunti nuovi passeggeri. In fuga da altri territori. Dalla Padania, scossa da scandali e conflitti. La Terra dell'Indipendenza da Roma Ladrona. Diventata simile a Roma. Meglio andarsene altrove. Lontano. Sull'Autobus di Grillo. Che, nel corso del viaggio, ha raccolto anche molti passeggeri in fuga dal PdL. Il Paese della Libertà: un popolo senza sovrani e senza guida. Incapaci di stare con gli abitanti del PD. Un residuo dell'URSS. Stalinista. Così nell'Autobus di Grillo sono saliti insieme gli insofferenti del PD e del PdL. Paradossalmente: per ostilità reciproca. Uniti dal risentimento verso i vecchi e i nuovi sovrani. Berlusconi, Bersani, Casini. E Bossi. Ma anche Di Pietro, Maroni, Vendola. Ma soprattutto, Monti. Tecnico, Professore. Un Potere Forte. Al servizio dei Poteri Forti del Nuovo Mondo senza Frontiere. L'Euro. Il Mercato.
Meglio partire. Insieme ad altri, disposti a intraprendere questo viaggio, verso non-si-sa-dove. Verso il Paese che -ancora - non c'è. Meglio viaggiare, andarsene, fuggire. Da un'altra parte. Dove: non importa.
Così siamo diventati tanti. Non solo giovani, studenti e intellettuali, di grandi città, come all'inizio. Non solo internauti sempre connessi. Le facce sono cambiate. Tante persone di età matura. Tanti anziani. Non solo professionisti e professori. Tanti operai, tanti lavoratori autonomi. Tanti abitanti di piccole città. Insomma, l'Autobus M5S ora non è più una carrozza d'èlite. Prima classe Business di Freccia Rossa o di Italo. Ma un convoglio popolare.
Viaggiare insieme, poi, è sempre una bella esperienza. Eccitante. Anche perché oggi tutti parlano di noi. Spesso, contro di noi. Tanto meglio. Ci dà identità. D'altronde, sul nostro autobus, ormai, siamo più numerosi del popolo del Paese della Libertà. Poco meno del Popolo Democratico. Mentre gli altri Paesi: la Padania, l'Isola dei Valori e la Terra Promessa della Sinistra, a confronto del nostro Autobus, sembrano un'Ape Car. Al massimo, dei pick-up.
Viaggiare verso un Paese-che-non-c'è è un'avventura interessante. Tanti, ma soli contro tutti. L'autista non è invadente. E ci dà visibilità. Grida e strepita. Contro tutti gli altri. Ma non ci impone regole rigide. Non pretende atti di fede. Questo un autobus. Mica una Chiesa, né una Patria a cui si "appartiene". Un'Isola da cui non è possibile andarsene. È un autobus. Prendi un biglietto e sali. Alcuni di noi viaggeranno a lungo. Altri decideranno quanto, se e fino a quando continuare. Se, quando e dove scendere. A una prossima stazione. A una prossima fermata.
Nel frattempo proseguiamo. Tutti insieme. Siamo in tanti. Né militanti né fedeli. Ma soli - contro tutti.
I Passeggeri dell'Autobus di Grillo. In viaggio nel Paese della Politica-che-non-c'è. In lotta contro i politici e i partiti che ci sono.
(13 luglio 2012)
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Da un'intervista al Corsera di Enrico Letta
«In termini di programma di governo ho sentito tre cose da lui: non ripagare i debiti, uscire dall’euro, non dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia. Io sono all’opposto di queste idee. Preferisco che i voti vadano al PdL piuttosto che disperdersi verso Grillo»
Per prima cosa le tre cose le ha dette Berlusconi, non Grillo.
Nel programma non ci sono nessuno di questi tre punti.
(http://www.beppegrillo.it/iniziative/mo ... Stelle.pdf)
Per quanto riguarda il debito si parla della famosa "Spending Review":
"Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e
con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai
servizi senza bisogno di intermediari"
Quindi leggendo queste parole si comprende perché uno voterebbe M5S.
Se credono che questa sia la via giusta per la campagna elettorale sono fuori strada!
«In termini di programma di governo ho sentito tre cose da lui: non ripagare i debiti, uscire dall’euro, non dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia. Io sono all’opposto di queste idee. Preferisco che i voti vadano al PdL piuttosto che disperdersi verso Grillo»
Per prima cosa le tre cose le ha dette Berlusconi, non Grillo.
Nel programma non ci sono nessuno di questi tre punti.
(http://www.beppegrillo.it/iniziative/mo ... Stelle.pdf)
Per quanto riguarda il debito si parla della famosa "Spending Review":
"Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e
con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai
servizi senza bisogno di intermediari"
Quindi leggendo queste parole si comprende perché uno voterebbe M5S.
Se credono che questa sia la via giusta per la campagna elettorale sono fuori strada!
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Sempre detto che enrico letta è un... vabè. Ci siamo capiti.
Vergonati tu e quel partito defunto e traditore.
Vergonati tu e quel partito defunto e traditore.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
dal ilfattoquotidiano.it
Enrico Letta: “Il Popolo della Libertà? E’ meglio di Beppe Grillo”
Il vicesegretario del Pd al Corriere: "Alleanza con Vendola e Udc, governo in continuità con Monti". Sul comico: "Ha tre idee, uscire dall'euro, non ripagare i debiti e non dare cittadinanza ai figli degli immigrati". Voi cosa ne pensate? Ditelo con il nostro sondaggio
Il Fatto Quotidiano | 13 luglio 2012
“Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo“. Parola del vicesegretario del Partito democratico Enrico Letta, messa nera su bianco in una intervista al Corriere della Sera di oggi. Il numero due del Pd traccia la rotta verso le elezioni della prossima primavera. Dove la parola d’ordine sembra essere “non prenderle”, che siano gli elettori, il Movimento 5 stelle, l’Europa o i mercati a darle. Guai a pensare che i voti del Pdl possano per sbaglio finire al Pd, Letta guarda solo ad arginare Grillo, con “un’alleanza guidata dal segretario Bersani, con ai lati Casini e Vendola“.
E forse al vicesegretario non vengono in mente gli elettori imbufaliti che minacciano di occupare le sedi del partito in caso di alleanza con l’Udc: l’obiettivo dichiarato è un “governo politico competente che sia in continuità con Monti, come contenuti e come uomini”. Dopo Monti ancora Monti? Qualcosa di molto simile, in ogni caso, perché l’emergenza economica non finirà presto e nessun partito, oggi, ha forze sufficienti per cavarsela da solo. E forse nemmeno l’intenzione di accollarsi il peso di scelte lacrime e sangue davanti all’elettorato. Per questo Letta pensa ad uno spazio politico molto allargato in cui, dopo le tensioni delle scorse settimane, solo l’Idv di Di Pietro non troverebbe spazio ma in cui Casini sarebbe accolto a braccia aperte. Del resto, nella stessa ottica di continuità con l’attuale linea di governo, Letta guarda con molta preoccupazione al ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Un nome capace di agitare da solo lo scacchiere politico (ed economico), che Letta paragona a uno di quei pugili suonati “che si fanno convincere a patetici ritorni sul ring”.
Al di là delle similitudini, il numero due dei democratici lo dice chiaramente: il Pdl di Alfano “si è rivelato un interlocutore affidabile e credibile. Il ritorno di Berlusconi – invece – è una mina” che “blocca la trasformazione del Pdl” da “predillino” a “moderno partito conservatore europeo”. Ma per quanto l’ex premier possa esplodere da un momento all’altro, resta pur sempre meglio di un Parlamento popolato dal 5 stelle. Anche sul fronte della legge elettorale, democratici e Popolo della Libertà dovrebbero incontrarsi per cambiare il Porcellum: “E’ il male assoluto – dice ancora Letta – votare con questo vorrebbe dire prolungare l’agonia della seconda Repubblica e aprire la strada a Grillo”. E se i “grillini sono una spinta per la trasparenza”,dice ancora Letta, da un punto di vista programmatico Grillo ha solo tre obiettivi: “Non ripagare i debiti, uscire dall’euro e non dare la cittadinanza ai bambini immigrati nati in Italia”. Sarà, ma anche Berlusconi non sembra pensarla molto diversamente, almeno su euro e immigrazione.
Il Cavaliere, per parte sua, pare però aver capito altrettanto bene che il Pdl in emorragia di consensi non sarebbe mai in grado di governare la crisi. E nell’ottica del rientro sulla scena ha dato la nuova linea ai suoi: “Non faremo una campagna elettorale contro Monti”. Nessuno, insomma, vuole bruciare l’attuale presidente del Consiglio, oggi – consapevolmente – unico garante del buon nome italiano all’estero. Così come nessuno vuole rimanere con il cerino della crisi in mano o, peggio, consegnare il Parlamento alle fiamme di Grillo.
Enrico Letta: “Il Popolo della Libertà? E’ meglio di Beppe Grillo”
Il vicesegretario del Pd al Corriere: "Alleanza con Vendola e Udc, governo in continuità con Monti". Sul comico: "Ha tre idee, uscire dall'euro, non ripagare i debiti e non dare cittadinanza ai figli degli immigrati". Voi cosa ne pensate? Ditelo con il nostro sondaggio
Il Fatto Quotidiano | 13 luglio 2012
“Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo“. Parola del vicesegretario del Partito democratico Enrico Letta, messa nera su bianco in una intervista al Corriere della Sera di oggi. Il numero due del Pd traccia la rotta verso le elezioni della prossima primavera. Dove la parola d’ordine sembra essere “non prenderle”, che siano gli elettori, il Movimento 5 stelle, l’Europa o i mercati a darle. Guai a pensare che i voti del Pdl possano per sbaglio finire al Pd, Letta guarda solo ad arginare Grillo, con “un’alleanza guidata dal segretario Bersani, con ai lati Casini e Vendola“.
E forse al vicesegretario non vengono in mente gli elettori imbufaliti che minacciano di occupare le sedi del partito in caso di alleanza con l’Udc: l’obiettivo dichiarato è un “governo politico competente che sia in continuità con Monti, come contenuti e come uomini”. Dopo Monti ancora Monti? Qualcosa di molto simile, in ogni caso, perché l’emergenza economica non finirà presto e nessun partito, oggi, ha forze sufficienti per cavarsela da solo. E forse nemmeno l’intenzione di accollarsi il peso di scelte lacrime e sangue davanti all’elettorato. Per questo Letta pensa ad uno spazio politico molto allargato in cui, dopo le tensioni delle scorse settimane, solo l’Idv di Di Pietro non troverebbe spazio ma in cui Casini sarebbe accolto a braccia aperte. Del resto, nella stessa ottica di continuità con l’attuale linea di governo, Letta guarda con molta preoccupazione al ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Un nome capace di agitare da solo lo scacchiere politico (ed economico), che Letta paragona a uno di quei pugili suonati “che si fanno convincere a patetici ritorni sul ring”.
Al di là delle similitudini, il numero due dei democratici lo dice chiaramente: il Pdl di Alfano “si è rivelato un interlocutore affidabile e credibile. Il ritorno di Berlusconi – invece – è una mina” che “blocca la trasformazione del Pdl” da “predillino” a “moderno partito conservatore europeo”. Ma per quanto l’ex premier possa esplodere da un momento all’altro, resta pur sempre meglio di un Parlamento popolato dal 5 stelle. Anche sul fronte della legge elettorale, democratici e Popolo della Libertà dovrebbero incontrarsi per cambiare il Porcellum: “E’ il male assoluto – dice ancora Letta – votare con questo vorrebbe dire prolungare l’agonia della seconda Repubblica e aprire la strada a Grillo”. E se i “grillini sono una spinta per la trasparenza”,dice ancora Letta, da un punto di vista programmatico Grillo ha solo tre obiettivi: “Non ripagare i debiti, uscire dall’euro e non dare la cittadinanza ai bambini immigrati nati in Italia”. Sarà, ma anche Berlusconi non sembra pensarla molto diversamente, almeno su euro e immigrazione.
Il Cavaliere, per parte sua, pare però aver capito altrettanto bene che il Pdl in emorragia di consensi non sarebbe mai in grado di governare la crisi. E nell’ottica del rientro sulla scena ha dato la nuova linea ai suoi: “Non faremo una campagna elettorale contro Monti”. Nessuno, insomma, vuole bruciare l’attuale presidente del Consiglio, oggi – consapevolmente – unico garante del buon nome italiano all’estero. Così come nessuno vuole rimanere con il cerino della crisi in mano o, peggio, consegnare il Parlamento alle fiamme di Grillo.
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Dall’Oltretomba
Ieri, quella nullità assoluta del Prof. Ichino, si esprimeva così, …sapendo di mentire:
L'intervista/1
Ichino, senatore democratico: oggi non servono veti ma riforme strutturali.
"Quella di Mario è la linea giusta
non sono più i tempi di Ciampi"
...........................Non è la linea di Bersani?
<<La larga maggioranza degli elettori e degli iscritti al Pd è convinta che questa scommessa sia necessaria>>
Lui non sa neppure chi siano gli elettori del Pd.
Lui è un nominato, e se dovesse cercarsi il consenso tra gli elettori di Cs dovrebbe cambiare mestiere.
Ovviamente i due IMPRESENTABILI, Ichino e Letta vengono smentiti dagli elettori del Partito defunto.
Da IFQ:
Enrico Letta, numero due del Pd, dice testualmente: "Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo". Sei d'accordo?
Voi cosa ne pensate? Dite la vostra con il sondaggio del fattoquotidiano.it
Grazie per aver votato!
Sì 3.4% (150 voti)
No 96.6% (4,257 voti)
Votanti: 4,407
Perché Letta ha detto una cosa del genere?
Perché è il nipote di Gianni Letta
Perché ha paura di governare in anni di fortissima recessione e vuole un Monti-bis sostenuto da grande coalizione
Perché fa parte della Casta e pensa che così non sarà spazzato via
Perché ha deciso di autodistruggere il suo partito
Perché, come ha spiegato, Grillo secondo lui "non vuole ripagare il debito, vuole uscire dall'euro e non vuole dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia"
Altro (spiega tu il perché nei commenti a questo post)
Vota
Guarda i risultati
Perché Letta ha detto una cosa del genere?
Perché è il nipote di Gianni Letta 7.17% (441 voti)
Perché ha paura di governare in anni di fortissima recessione e vuole un Monti-bis sostenuto da grande coalizione 14.24% (876 voti)
Perché fa parte della Casta e pensa che così non sarà spazzato via 65.06% (4,003 voti)
Perché ha deciso di autodistruggere il suo partito 6.03% (371 voti)
Perché, come ha spiegato, Grillo secondo lui "non vuole ripagare il debito, vuole uscire dall'euro e non vuole dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia" 2.57% (158 voti)
Altro (spiega tu il perché nei commenti a questo post) 4.91% (302 voti)
Altro: 0.03% (2 voti)
Votanti: 6,153
Torna al sondaggio
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07 ... lo/292738/
Ieri, quella nullità assoluta del Prof. Ichino, si esprimeva così, …sapendo di mentire:
L'intervista/1
Ichino, senatore democratico: oggi non servono veti ma riforme strutturali.
"Quella di Mario è la linea giusta
non sono più i tempi di Ciampi"
...........................Non è la linea di Bersani?
<<La larga maggioranza degli elettori e degli iscritti al Pd è convinta che questa scommessa sia necessaria>>
Lui non sa neppure chi siano gli elettori del Pd.
Lui è un nominato, e se dovesse cercarsi il consenso tra gli elettori di Cs dovrebbe cambiare mestiere.
Ovviamente i due IMPRESENTABILI, Ichino e Letta vengono smentiti dagli elettori del Partito defunto.
Da IFQ:
Enrico Letta, numero due del Pd, dice testualmente: "Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo". Sei d'accordo?
Voi cosa ne pensate? Dite la vostra con il sondaggio del fattoquotidiano.it
Grazie per aver votato!
Sì 3.4% (150 voti)
No 96.6% (4,257 voti)
Votanti: 4,407
Perché Letta ha detto una cosa del genere?
Perché è il nipote di Gianni Letta
Perché ha paura di governare in anni di fortissima recessione e vuole un Monti-bis sostenuto da grande coalizione
Perché fa parte della Casta e pensa che così non sarà spazzato via
Perché ha deciso di autodistruggere il suo partito
Perché, come ha spiegato, Grillo secondo lui "non vuole ripagare il debito, vuole uscire dall'euro e non vuole dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia"
Altro (spiega tu il perché nei commenti a questo post)
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Perché Letta ha detto una cosa del genere?
Perché è il nipote di Gianni Letta 7.17% (441 voti)
Perché ha paura di governare in anni di fortissima recessione e vuole un Monti-bis sostenuto da grande coalizione 14.24% (876 voti)
Perché fa parte della Casta e pensa che così non sarà spazzato via 65.06% (4,003 voti)
Perché ha deciso di autodistruggere il suo partito 6.03% (371 voti)
Perché, come ha spiegato, Grillo secondo lui "non vuole ripagare il debito, vuole uscire dall'euro e non vuole dare la cittadinanza ai bambini nati da immigrati in Italia" 2.57% (158 voti)
Altro (spiega tu il perché nei commenti a questo post) 4.91% (302 voti)
Altro: 0.03% (2 voti)
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Fino ad ora mi sembra non gli vada molto bene il sondaggio a Letta.
U'naltra mina l'ha messa Berluscini con proporsi come candidato.
Il PD se pensava di fare una coalizione con il Pdl ora la deve scartare.
PD continuate a dormire.
Ciao
Paolo11
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Aveva ragione Grillo, il pd meno elle...
S*****i!
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"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Dopo l'intervista di Letta che prefrisce siano dati i voti piuttosto al PDL che al movimento 5 Stelle mi sembra che tamti del PD passeranno al 5 Stelle..
Spero che non sia solo un auspicio.
Spero che non sia solo un auspicio.
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
paolo11 ha scritto:Fino ad ora mi sembra non gli vada molto bene il sondaggio a Letta.
U'naltra mina l'ha messa Berluscini con proporsi come candidato.
Il PD se pensava di fare una coalizione con il Pdl ora la deve scartare.
PD continuate a dormire.
Ciao
Paolo11
Più che dormire è l'ETERNO RIPOSO dei defunti.
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Re: L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Alle ore 20,00 i votanti sono triplicati ma la percentuale è pressoché identica.
E' distanza siderale tra la base del Partito defunto e la casta dei castori.
Enrico Letta, numero due del Pd, dice testualmente: "Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo". Sei d'accordo?
Sì 3.5% (480 voti)
No 96.5% (13,221 voti)
Votanti: 13,701
E' distanza siderale tra la base del Partito defunto e la casta dei castori.
Enrico Letta, numero due del Pd, dice testualmente: "Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo". Sei d'accordo?
Sì 3.5% (480 voti)
No 96.5% (13,221 voti)
Votanti: 13,701
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