Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

ZACCHERA (AN), Sbigottito dalla risposta di Danieli:Il Governo tartassa gli Italiani ma non recupera i crediti dell'Italia all'estero
Data: Wednesday, 09 January @ 18:10:00 CET
POLITICA
ROMA, 9 GEN. (Italia Estera) - La denuncia arriva dall'Onorevole Marco Zacchera, responsabile esteri AN, letteralmente sbigottito dalla risposta ricevuta dal viceministro Danieli all'interrogazione a risposta scritta N.4-05233 sui crediti vantati dall'Italia per l'attività della Scuola europea di Monaco di Baviera.
Nella clamorosa risposta del viceministro Danieli, afferma Zacchera, non solo si conferma che l'Italia vanta un credito dalla Germania di unmilionetrecentomilaeuro per il rimborso delle spese 2003 dei professori di lingua italiana ai quali vanni aggiunti quelli degli anni a seguire, ma lo stesso Danieli 'accusa' il Ministero dell'economia di non aver messo in atto alcuna azione per recuperare l'ingente credito dalla Germania.
Il governo, prosegue Zacchera, tartassa gli italiani riducendoli in alcuni casi anche sul lastrico per eventuali ritardi di cartelle esattottoriali, ma al tempo stesso si perde in un incredibile palleggio di responsabilità quando si tratta di incassare crediti dall'estero disponibili da anni.

Con i fondi spettanti all'Italia per le attività della Scuola europea di Monaco di Baviera, conclude l'esponente di AN, si potrebbero concretamente aiutare le altre scuole italiane in Germania per colmare il drammatico deficit formativo dei figli dei nostri connazionali per i quali diventa pressocchè impossibile l'accesso alle scuole superiori ed alle università tedesche .(Italia Estera).
http://www.italiaestera.net/modules.php ... t&sid=8531
....................................
Che sia vera questa cosa?
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Ma chi sono questi fantomatici speculatori?

Mariok

**

La notte dello Sceriffo di Notthingam…..in attesa di Robin Hood

*

CON ESTE
GOBIERNO
VAMOS ALL'INFIERNO
Madrid, 20 luglio 2012

*

I nostri sacrifici per foraggiare gli speculatori


in Notizie dal Mondo


Tagliare, tagliare, tagliare.

Più tasse, meno servizi.

Meno garanzie per i lavoratori, meno diritti per chi studia, meno sanità pubblica.

Meno.

A qual fine, viene subito da chiedersi.

E la risposta è meno scontata di quanto si pensi. Per risanare l’economia?

Macché, il paese è in recessione!

Per diminuire il debito pubblico? Nemmeno per sogno, difatti negli ultimi mesi è pure aumentato.

Forse per bilanciare il rapporto tra entrate ed uscite dello Stato?

Neanche, perché l’Italia, in fondo, ha il più alto avanzo primario tra i paesi dell’Eurozona.

Perché allora? Ma soprattutto: qual è il rapporto funzionale tra le politiche di austerity e la cosiddetta crisi del debito pubblico?

Prima di rispondere a questa domanda bisogna rispondere ad altre due:

- chi detiene il nostro debito “sovrano” e,
- quanto paga l’Italia annualmente di interessi su di esso.

La percentuale del debito nelle mani di risparmiatori italiani è pari al 15% circa del totale, il resto è detenuto da banche, italiane e straniere, compagnie assicurative, italiane e straniere, fondi di investimento, italiani e stranieri, perfino da anonimi “investitori asiatici”.

In mani estere è circa la metà dell’intero debito.

A questi investitori quanto paga di interessi, mediamente, il nostro paese ogni anno?

All’incirca 100 miliardi di Euro.


Stiamo arrivando al dunque.

Il rastrellamento forzato di denari da parte di Monti e della sua giunta tecnocratica serve a questo: corrispondere gli interessi a chi lucra sul nostro debito pubblico.


Beninteso, lucrare sul debito non solo non è reato, ma è naturale.

Il problema si ha quando speculatori più o meno anonimi, sparsi per il pianeta, mettono sotto scacco, con l’aiuto di potenti agenzie di rating, stati sovrani, come nel nostro caso: giocano con i nostri titoli pubblici, per far alzare i tassi d’interesse e guadagnare di più.

Fanno il loro mestiere, di fronte a governati imbelli ed accomodanti.


Ci stiamo avvicinando allo spread.

Quando il livello dei tassi supera una certa soglia, misurata in rapporto ai tassi dei paesi più virtuosi, un qualsiasi paese rischia il fallimento.

Perché?

Perché superata quella soglia, che equivale allo sforamento di un qualsiasi plafond, non si hanno più i soldi per pagare gli interessi agli investitori o saldare del”tutto” il conto con essi.

Un circolo vizioso, pagato dai cittadini, che si vedono giorno dopo giorno scippati del loro futuro.


Chiediamoci, ordunque: le politiche di Monti servono a fermare la speculazione ed a restringere la forbice (spread) tra il rendimento dei nostri titoli di stato e quelli tedeschi?


Assolutamente no.

Non c’entrano nulla.



La loro funzione è solo quella di rassicurare gli speculatori sulla capacità del paese di pagare regolarmente gli interessi sul debito e, alla bisogna, di restituire quanto avuto in prestito. Tutto qui.


Monti si è insediato nel mese di novembre dell’anno scorso.

Allora lo spread era al di sopra della soglia dei 500 punti.

Dopo sette mesi di cura dei professori, tra riforma previdenziale e del lavoro, aumento della tassazione diretta e di quella indiretta, con l’economia in recessione, siamo di nuovo al punto di partenza, ancora intorno a 500 punti.



La verità è che se lo spread tra i nostri titoli pubblici e quelli tedeschi continua a seguire una linea altalenante, è perché c’è una paradossale asimmetria tra la misure adottate dal “governo di salvezza” ed i fattori che ne determinano l’andamento: la speculazione sul nostro debito non si ferma spremendo i cittadini come limoni e cancellando le principali tutele dello stato sociale.

In questo modo, semmai, si contribuisce a foraggiarla.


Il problema riguarda il sistema e per farla finita bisogna cambiarlo.

Luigi Pandolfi

Fonte: Il Post Viola
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Quindi, se la natura è questa, bisogna saper rispettare tutti i diritti di tutti coloro che non sono etero.

Allo stesso modo non dipende dalla volontà dell’individuo, uomo o donna di non essere etero ed essere attratti dallo stesso sesso.

Non ci vogliono i geni per capire queste cose elementari. Eppure i falsi cattolici, che in pratica ridicolizzano il Creatore, sono dei “crapun”.

Perché la Bindi sia indietro di cottura, non l’ho ancora capito.

Una cosa però è certa, ha una fortissima lacuna in materia di diritto e di diritti.[/quote]

Camillobenso.
......................
Caro camillobenso ,Sono pienamente daccordo.Ieri sera non ricordo la trasmissione dedicata ai papi ,alla inquisizione ecc........
Ritornando al discorso delle coppie omosessuali.Hanno fatto vedere casi di matrimoni etero.Poi sciolti per il motivo che uno dei due era portato per lo stesso sesso.Sono cose che per vario motivo vengono represse , per i genitori o per altro.Ma alla fine la vera natura sessuale esce fuori.
Sempre i falsi cattolici ora riconminciano con l'aborto contrari.Vogliono mettere nelle condizione le persone gia in disagio economico o altro a tenersi i figli, così
controllano maggiormente la popolazione rimandandola indietro di decenni.Per fortuna che sono manifestazioni con poca gente, di rinbalzo ci sono molte persone che vogliono salvaguardare quella legge vinta con il referendun.
Quel........di Silvio dopo che avevamo firmato il referendun per l'acqua e averlo vinto.Aveva cercato con una legge di aggirare la volontà popolare.Gli è
andata mele la Cassazione ha dato ragione alle urne.I fessi che credono che possa camniare a quell'età la prenderanno nel......
Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Chi non lo ha visto lo rimetto di nuovo.
http://www.youtube.com/watch?v=331FalMH ... ure=g-vrec
Ciao
Paolo11
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Donadi: «Di Pietro, non ti seguo
E nel partito non sono il solo»


Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell’IdV non segue Antonio Di Pietro, né sulle accuse a Giorgio Napolitano né sulla volontà di rompere definitivamente col Pd. Napolitano sostituito da Falcone: Idv e Pd, scontro nelle Marche

Di Tullia Fabiani 22 luglio 2012 A - A

Non ho alcuna intenzione di rompere con il Pd. La foto di Vasto è il punto di partenza, e può essere allargata ad altre forzo politiche». Massimo Donadi, capogruppo alla Camera dell’Italia dei Valori, cerca la mediazione. Parla di una «fase dominata da tatticismi», della necessità di «abbassare i toni». E non segue il leader del suo partito, Antonio Di Pietro, né sulle insistenti accuse mosse al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo il conflitto di attribuzione sollevato dal Qurinale contro la Procura di Palermo, né sulla volontà di rompere definitivamente col Partito Democratico. E guardare altrove.

Di Pietro dice: «Ce ne andiamo». E lei che dice?
«Io resto assolutamente convinto che il centrosinistra debba essere il faro della politica italiana, credo nella progettualità di una coalizione tra le forze del centrosinistra e cercherò di fare tutto quanto mi è possibile affinché ci si muova in questa direzione: come capogruppo lavorerò nel mio partito in tal senso»

Tenta di ricucire lo strappo?
«Siamo in una fase ampiamente dominata dai tatticismi, una fase in cui domina il momento politico più che lo scenario futuro. L’Idv però resta convinto e fiducioso che nel momento in cui si decideranno le regole elettorali si comincerà a ragionare anche di prospettive».

Ma il suo leader non pare affatto così convinto e fiducioso, anzi.
«Io continuerò comunque a lavorare per l’unione del centrosinistra, non ho alcuna intenzione di rompere col Pd. Certo non basta che sia io a volerlo. Ma, ribadisco, è fondamentale restare uniti, essere l’ossatura politica che si propone di governare nella prossima legislatura»

La sua è una posizione isolata?
«Il mio punto di vista non è sicuramente isolato nel partito. Ne discuteremo sicuramente, prenderemo una decisione in modo collettivo. E spero che questa posizione sia quella di maggioranza». Non si sente a disagio in un partito il cui leader detta un’altra linea? «Io l’Idv l’ho fondato insieme a Di Pietro, come posso non sentirmi a mio agio nella mia casa. Certo ci sono momenti di maggiore o minore convergenza. Ma questo non mi fa sentire a disagio, allo stesso tempo però tengo ferme le mie convinzioni e i miei punti di vista per farli diventare l’opinione della maggioranza».

Potrebbe nascere una corrente interna o esserci un cambio ai vertici?
«No, lo escludo. Il partito è compatto. Non ci sono minoranze, né ipotesi di cambi al vertice. Niente di tuttociò è all’ordine del giorno. Il leader è per tutti un punto di riferimento. Non c’è una linea Di Pietro contrapposta a una linea Donadi».

Eppure sulla vicenda del conflitto di attribuzione sollevato dal Presidente della Repubblica lei ha dissentito da Di Pietro, ha chiesto di abbassare i toni, fermare l’escalation di accuse e rispettare il Capo dello Stato. Ha cambiato idea?
«Assolutamente no. Resto fermo sulla mia posizione al riguardo. Con Di Pietro in questo caso c’è stata e c’è una differenza di lettura».

Ma proprio su questo si è acuito lo scontro col Pd. E Di Pietro non pare voler desistere. Dunque come conciliare le diverse posizioni?
«Se ci fosse una moratoria dei veti reciproci, degli attacchi sarebbe una buona cosa, perché prevale una logica da collezione Panini. Si fanno polemiche più che pensare ai progetti. Stiamo sprecando mesi importanti in un dibattito sterile, con toni estremi e eccessivi. Certo questa vicenda è un tema che acuisce il conflitto, ma essendo una questione contingente, spero davvero che non pregiudichi la possibilità reale di confronto su come governare il Paese nei prossimi cinque anni».

E da dove pensa di poter ripartire?
«La foto di Vasto, Pd - Idv - Sel, è il punto di partenza, che può essere certamente allargato ad altre forze politiche».

Tipo l’Udc?
«Il punto è quale progetto, quale programma condividere. Sui matrimoni gay, ad esempio, è evidente che l’Udc non è d’accordo. C’è molto da discutere. Ma il punto purtroppo è in questa fase, ripeto, i partiti sono incerti sul da farsi, prevalgono le scelte tattiche. Come ho detto solo dopo aver deciso la legge lettorale si potrà cominciare davvero a parlare di progetti politici».

I tempi?
«Settembre direi».

http://www.unita.it/italia/donadi-di-pi ... o-1.431701
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

non si salva nessuno eh?
il più pulito c'ha la rogna ....o... ognuno c'ha i C/casini che si merita ? 8-)
peanuts
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Spread a 520, borse giù.
Andiamo verso il disastro. Saranno contenti coloro che ci hanno portato a questo.
pd compreso, anche se solo per gli ultimi mesi votando provvedimenti insensati. Quanto alla discarica (18 anni di "miracoli fiscali") spero crepino presto soffrendo atrocemente. Tutti. Tranne Paniz, che almeno ha provato a proporre il divorzio breve, l'unico con un minimo di cervello là in mezzo.

Detto ciò.
Adesso che si fa?
Secondo me, l'iniziativa va tolta alla bce che da mesi decide il nostro destino. E per riprendersi l'iniziativa possiamo fare una cosa.
Sciopero generale.
Bloccare il paese (tanto peggio di così...) copstringendo i bocconiani alle dimissioni. Poi si vota, sperando che Di Pietro e Grillo possano mettersi d'accordo per salvare questo paese, coinvolgendo anche le altre forze della sinistra (ma Sel deve cambiare segretario, Vendola e Grillo insieme non possono starci).
Io non vedo altra soluzione.
Altrimenti ci ritroveremmo il trio casini-bindi (bersani ormai è un burattino, peccato, ci credevo)-fini. Meglio suicidarsi, piuttosto.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Venerdì 11 Maggio – COMUNICATO STAMPA IDV REGIONALE

Legge 194/1978 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza”
Questa norma tutela la maternità ed ha fatto uscire dall'ombra il dramma dell'aborto clandestino sottraendolo all'opera delle mammane ed al rischio di vita per le donne che intendevano sottoporsi comunque all'evento terribile dell'interruzione volontario della gravidanza (IVG).
Per affrontare i momenti diversi della vita della donna, nel rispetto delle proprie scelte, di salute psico-fisica e sessuale, sono stati istituiti i Consultori come supporto per avere informazioni rispetto alla scelta del contraccettivo, informazioni e conoscenza circa la sessualità, la gravidanza, la menopausa ecc., costituendo le condizioni per la maternità responsabile e l'esercizio della propria sessualità come diritto di cittadinanza.
La privacy era garantita assicurando quella riservatezza nei confronti di situazioni così delicate rappresentando un presidio sanitario sicuro.
La legge 194, a distanza di 30 anni, dimostra tutta la sua solidità perché ha contribuito alla scomparsa dell'aborto clandestino (salvo casi sporadici) e alla drastica riduzione della interruzione volontaria della gravidanza che, ad oggi, vede un ricorso maggiore da parte di donne non italiane e registra un calo crescente tra le italiane.
Nonostante risultati così importanti la legge 194/1978 è sempre più ostacolata attraverso mille modi e il Governo del Veneto presenta tutta la sua forza nel depotenziarne e svuotarne il valore:
-con allungamento dei tempi d'attesa, favorendo la migrazione verso il Friuli V.G., Emilia R., Trentino A.A. e Svizzera, con costi spesso proibitivi per molte donne,
-creando difficoltà a reperire informazioni corrette in particolare da donne non italiane,
-creando difficoltà al ricorso dell'aborto farmacologico,
-crimininalizzando/colpevolizzando le donne,
-sottofinanziando i consultori nei confronti della prevenzione,
-sostenendo nascostamente l'obiezione di coscienza del personale medico che raggiunge ormai il 90% (basta consultare la mappa per USL del Veneto degli obiettori) rendendo così inagibili le strutture sanitarie che dovrebbero intervenire nel caso dell'IVG,
-cercando di introdurre nei consultori i volontari pro-vita nel percorso sanitario previsto dalla legge 194.
Su quest'ultimo punto il Consiglio Regionale sta ponendo all'ordine del giorno il PDL N. 3 per :
“REGOLAMENTARE LE INIZIATIVE MIRATE ALL’INFORMAZIONE SULLE POSSIBILI ALTERNATIVE ALL’ABORTO
Le donne venete e non, tutte le volte che entreranno in un consultorio per parlare di gravidanza, concepimento e aborto, dovranno confrontarsi con qualcuno che ricorderà loro che l'aborto è un omicidio e che l'embrione è vita, dove già esiste personale medico e paramedico laico e preparato allo scopo di garantire la massima riservatezza.
In un articolo del 5 gennaio scorso su “Il Fatto Quotidiano” il direttore generale dell'ASL 14 di Venezia, Antonio Padoan, aveva bocciato nel 2010 la presenza del Movimento per la vita nell’ospedale“in quanto potenzialmente lesivo del diritto alla privacy dell’utenza, tutelato dalla legge”. E sempre Padoan aveva criticato “la pervicacia e la violenza con la quale mi si vuole imporre di firmare la convenzione per far entrare nel consultorio ilMpv (sostenuta dai consiglieri comunali di centrodestra)”.
Con queste scelte politiche si minaccia il principio dell’autodeterminazione delle donne in tema di scelta di maternità; in particolare con l’introduzione del volontariato pro vita nei consultori si ritenta di normare le condotte e la sessualità delle donne, che sono state conquiste di grande civiltà, nel perenne tentativo di far ritornate l'oscurantismo che relegava la donna negli angoli bui nei momenti più difficili della propria vita.
Non è con questi mezzi che si aiuta la natalità nel Veneto, che registra l'indice più basso tra le Regioni italiane a fronte dell'aumento di una popolazione sempre più anziana, in assenza di vere politiche a sostegno della famiglia.
Fra poco gli asili nido copriranno al 100% delle richieste, visto che nascono sempre meno bambini, e di questo nuovo record il Veneto potrà vantarsi.
Per questo, il Coordinamento Regionale IDV VENETO, il coordinamento regionale IDV Donne, i Consiglieri Regionali Gustavo Franchetto, Gennaro Marotta e Nino Pipitone si opporranno a questa proposta perchè integralista e perchè snatura il significato di una legge che tutela la maternità e regolamenta L'IVG.
IL SEGRETARIO E CONSIGLIERE REGIONALE IDV VENETO - GENNARO MAROTTA
LA COORDINATRICE REGIONALE IDV DONNE - FRANCA LONGO
I CONSIGLIERI REGIONALI: NINO PIPITONE E GUSTAVO FRANCHETTO

......................
PDL 003 – COMUNICATO STAMPA APPROVAZIONE LEGGE REGIONALE
Alle iscritte, agli iscritti e simpatizzanti
il 18-19 luglio scorso, due giorni, il Consiglio Regionale Veneto è stato impegnato in un confronto serrato sulla discussione della PDL 3 (proposta di legge popolare del Movimento per la vita che aveva raccolto 25.000 firme nel 2004), che obbligatoriamente doveva essere discusso in virtù del disposto del nuovo statuto regionale.
Il testo posto all'ordine del giorno:
REGOLAMENTARE LE INIZIATIVE MIRATE ALL’INFORMAZIONE SULLE POSSIBILI ALTERNATIVE ALL’ABORTO
PRATICAMENTE si consentiva ai Movimenti per la vita di entrare di fatto, nei consultori, violando uno dei cardini, il principio dell'autodeterminazione e la privacy che la legge 194/1978 garantisce e tutela, proprio in un momento delicatissimo della vita della donna.
A questa proposta l'IDV donne regionale aveva predisposto il comunicato stampa allegato (legge 194) sottoscritto dai nostri Consiglieri Regionali.
Le Regioni governate dal Centrodestra stanno stravolgendo il senso, la laicità, gli obiettivi della legge 194, e la funzione stessa dei consultori famigliari , compreso il Veneto.
Il testo approvato (allegato PDL003 – 124a seduta Consiglio Veneto) ha visto una riformulazione, poiché il testo originariamente presentato era stato bocciato, indigna e apre le porte all'intrusione dei movimenti e delle associazioni non solo nei consultori, ma in tutte le strutture sanitarie e socio-sanitarie, una nuova follia.
I nostri Consiglieri Regionali si sono battuti come leoni, fino ad abbandonare la seduta, ben fatto, non si tratta sui diritti civili, sono espressione della democrazia e di quei valori che ne costituiscono le fondamenta.
L'approvazione è stata possibile perchè si è formata una maggioranza trasversale (33 si su 42 Consiglieri presenti, costituita da Lega, PdL e PD, hanno votato contro UDC, Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra Veneta, Giuseppe Bortolussi, Mauro Bortoli (PD), Si sono astenuti Diego Bottacin (Verso Nord), Mariangelo Foggiato (Unione Nordest) e Marino Finozzi (Lega). Bortoli(PD).
La difesa dei diritti civili e sociali sono sotto attacco proprio nelle sedi istituzionali che dovrebbero garantirli e sta impegnando sempre più la società civile, l'Italia dei Valori è in prima linea nel garantire le conquiste senza alcuna mediazione perchè sui diritti non si tratta.
Dobbiamo reagire contattando associazioni, rappresentanti di movimenti che si oppongono a questa deriva ideologica, conservatrice ed oscurantista.
Non stiamo parlando solo della legge 194/1978, ma anche della legge 40/2004 (procreazione assistita) e di fine vita. E' la responsabilità e l'autonomia della donna che viene messa continuamente in discussione da rappresentanti politici che decidono per noi e rispondono a lobby nascoste che apparentemente dichiarano la loro estraneità nei confronti delle decisioni politiche.
Ma chi pensano di prendere in giro, anche questo punto è stato discusso in Consiglio Regionale, una gran buffonata giocata sulla democrazia e sulla nostra pelle, un esempio svilente della politica e di una Istituzione Legislativa.
Entro i prossimi novanta giorni la Commissione regionale dovrà formulare un regolamento, su questo dobbiamo essere presenti per non lasciare spazio a derive demagogiche gravissime per gli esiti che ne possono derivare.
i chiedo di dare la disponibilità e costituire un gruppo di lavoro impegnato esclusivamente su questo fronte contattando: francalongopd@yahoo.it.
Franca Longo
Coordinatrice regionale IDV donne

TESTO PRESENTATO ALL'ORDINE DEL GIORNO DEL 18 LUGLIO 2012, BOCCIATO
REGOLAMENTARE LE INIZIATIVE MIRATE ALL’INFORMAZIONE SULLE POSSIBILI ALTERNATIVE ALL’ABORTO
Art. 1 – Pubblicità.
1. In ogni consultorio e nei reparti di ginecologia e ostetricia a finalità informativa deve essere esposto ben in vista il materiale informativo dei movimenti e delle associazioni legalmente riconosciute aventi come finalità l’aiuto alle donne in difficoltà orientate all’interruzione della gravidanza, sui rischi sia fisici che psichici a cui si espone la donna con l’interruzione di gravidanza e le possibili alternative all’aborto.
Art. 2 – Divulgazione e informazione.
1. Ai movimenti e/o associazioni di cui all’articolo 1 viene concesso di espletare il loro servizio di divulgazione e informazione nei consultori familiari, nei reparti di ginecologia e ostetricia, nelle sale d’aspetto e atri degli ospedali.
Art. 3 – Vigilanza.
1. I direttori sanitari delle Asl e delle Aziende ospedaliere devono vigilare sul rispetto della legge.
2. Saranno previste sanzioni per chi dovesse negare o intralciare l’operato dei movimenti e/o associazioni di cui all’articolo 1 fino a revocare la pratica degli interventi di aborto volontario nelle strutture inadempienti.

SOSTITUITO DA:

124ª Seduta pubblica – Giovedì 19 luglio 2012 Deliberazione legislativa n. 23


OGGETTO: PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE RELATIVA A “DISCIPLINARE LE INIZIATIVE DI PROMOZIONE DEI DIRITTI ETICI E DELLA VITA NELLE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE”.
(Progetto di legge n. 3)
.....................................................................
Ho riportato questi due documenti che mi sono arrivati da IDV Via Mail.
Siccome ne avevo gia parlato qui in Veneto il movimento per la vita comincia di nuovo a farsi sentire.
Continua a rorpere...............
Ciao
Paolo11
myriam
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Iscritto il: 24/02/2012, 21:23

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da myriam »

peanuts ha scritto:Spread a 520, borse giù.
Andiamo verso il disastro. Saranno contenti coloro che ci hanno portato a questo.
pd compreso, anche se solo per gli ultimi mesi votando provvedimenti insensati. Quanto alla discarica (18 anni di "miracoli fiscali") spero crepino presto soffrendo atrocemente. Tutti. Tranne Paniz, che almeno ha provato a proporre il divorzio breve, l'unico con un minimo di cervello là in mezzo.

Detto ciò.
Adesso che si fa?
Secondo me, l'iniziativa va tolta alla bce che da mesi decide il nostro destino. E per riprendersi l'iniziativa possiamo fare una cosa.
Sciopero generale.
Bloccare il paese (tanto peggio di così...) copstringendo i bocconiani alle dimissioni. Poi si vota, sperando che Di Pietro e Grillo possano mettersi d'accordo per salvare questo paese, coinvolgendo anche le altre forze della sinistra (ma Sel deve cambiare segretario, Vendola e Grillo insieme non possono starci).
Io non vedo altra soluzione.
Altrimenti ci ritroveremmo il trio casini-bindi (bersani ormai è un burattino, peccato, ci credevo)-fini. Meglio suicidarsi, piuttosto.
Secondo Feltri (Stefano non Vittorio ) Monti è l'unica speranza, e aggiunge "purtroppo"

Apertura drammatica dei mercati. Piazza Affari gira in negativo, lo spread tra titoli italiani e tedeschi sale a 520. L’Italia va a fondo con la Spagna, dove la situazione è fuori controllo. Il rendimento dei bonos è schizzato oltre il 7%, soglia insostenibile per un paese senza crescita e con le banche in dissesto. Il vento dell’estate ha gonfiato le vele della speculazione. Basta muovere modiche quantità di denaro per spostare gli equilibri. Del resto, i mercati hanno bocciato l’esito del vertice di Bruxelles di fine giugno. Soldi per salvataggi non ce sono. La crescita, per Italia e Spagna, appare un miraggio. E pesa l’incognita Grecia, abbandonata al suo destino da Germania e Fondo monetario internazionale. Mario Monti, in visita in Russia, appare l’unica barriera anti-spread. Perciò si parla di elezioni in autunno: il tempo di assemblare una maggioranza e riportare il premier a Palazzo Chigi. Basterà a placare la speculazione?

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/07/ ... ra/202189/
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

Consumatori, divieto vendite scoperto sia permanente
23 luglio, 15:33

ROMA - Il divieto alla vendita allo scoperto "non può limitarsi ad essere in vigore fino a venerdì. Per contrastare in maniera efficace le speculazioni che, come purtroppo abbiamo visto, hanno creato e continuano a creare enormi danni all'economia ed ai mercati, è indispensabile cancellare dal calendario ogni data di scadenza del divieto per le operazioni di short selling. Divieto che deve diventare, a nostro avviso, stabile e permanente".

E quanto affermano le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori che in una nota ricordano di aver "invocato da tempo" il provvedimento che "finalmente, con gravissimo ritardo, la Consob si è decida a reintrodurre". Secondo le due associazioni il provvedimento deve diventare "permanente" perché "si è permesso troppo a lungo di speculare attraverso operazioni poco trasparenti". "In qualsiasi altro settore vendere qualcosa che non si possiede è una truffa - affermano - non si capisce perché il mercato finanziario dovrebbe fare eccezione. E' ora di mettere fine a questo andamento, ristabilendo regole chiare e precise, in grado di ristabilire l'ordine nei mercati finanziari".
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