Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

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iospero
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Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da iospero »

Dopo averVi letto, vediamo un po' la situazione :
dall'intervista di Repubblica a Bersani:
-Vicende come quella della Tav mettono in soffitta la foto di Vasto, l'alleanza Pd-Idv-Sel?
"Tutti parlano di quella foto ma nessuno ricorda più il sonoro di quell'assemblea. Già allora noi dicemmo che la prospettiva è quella di un'alleanza di governo tra forze progressiste e moderate. E questo è anche oggi il nostro orizzonte".
- "Non escludo un bis per Monti, ma con una maggioranza politica"
-Monti dice che ora dovrebbe diminuire anche lo spread tra i partiti. Concorda?
"Ecco, posso dire? Quella battuta non mi è proprio piaciuta".
"Non esistono "i partiti". Non siamo tutti uguali. Ogni forza politica ha una sua faccia. Noi abbiamo la nostra che non è quella di chi vuole stralciare le norme sulla corruzione o regalare le frequenze o far saltare i vertici a Palazzo Chigi".
- Cicchitto dice che Monti deve occuparsi solo di economia. Che cosa gli risponde?
"Non ci sono governi specializzati che affrontano solo certi argomenti. La corruzione non è un tema economico? Lo dice l'Ocse, posso dirlo anche io? Vendere le frequenze tv invece di regalarle non è una scelta economica? Non accetto che si mettano limiti di questo genere all'azione di governo, come non accetto di non discutere la questione della Rai".

SISTEMA ELETTORALE :Sistema tedesco, patto Pdl-Pd-Terzo polo.
-sbarramento al 5 per cento
- scompare il premio di maggioranza.
- In compenso le forze politiche che supereranno quota 11 per cento avranno un bonus, ossia otterranno più seggi di quanti ne dovrebbero prendere basandosi sui voti. Invece chi si attesterà tra il 5 e l’11 per cento verrà penalizzato: avrà un numero minore di seggi rispetto ai consensi

L’accordo sulla riforma elettorale è praticamente fatto, anche se l’intesa verrà ufficializzata solo dopo le elezioni amministrative di maggio.

Finora Casini era apparso molto perplesso, ma adesso il leader del Terzo polo si è convinto, perché è intenzionato a lanciare un’Opa sul centrodestra
DA CORRIERE.IT


Con queste premesse dovremmo tirare delle conclusioni
1) SEL+Idv+sinistra + verdi dovrebbero unirsi per superare l'11%
2) Bersani, se Alfano tira troppo la corda, potrebbe essere pronto ad andare alle elezioni già in autunno con la nuova legge elettorale, e, non essendoci più due schieramenti non è chiaro se il leader verrebbe indicato subito o dopo, io interpreto che Bersani sarebbe pronto a lasciar continuare Monti, ma questa volta con una maggioranza di centrosinistra e l'appoggio dell'UDC,
per fare quelle cose che Monti non è riuscito a fare con la maggioranza di centrodestra
( patrimoniale, legge sulla corruzione, sistemazione delle frequenze e RAI, ecc. ecc...)
3) Lega e " 5 Stelle" sarebbero penalizzati non raggiungendo l'11%.

Personalmente, viste le attuali difficoltà del movimento 5Stelle ( vedi il consigliere Tavolazzi a Ferrara, primo “espulso” dal M5S), visto che diversi esponenti del PD e dalla sinistra partecipano alla Retecivica per "senzaquorumpiùdemocrazia" , vedrei favorevolmente che qualche partito della sinistra facesse quel passo decisivo verso la democrazia diretta, candidando personaggi che si impegneranno per le relative riforme costituzionali. Solo così la sinistra potrebbe fare quel passo in avanti che attualmente non le permette di chiedere tanto.
mariok

Re: E DOPO MONTI CHE SUCCEDERA' ? CHE VORREMMO SUCCEDESSE?

Messaggio da mariok »

a me sembra la fine del bipolarismo ed anche la fine del centrosinistra.
iospero
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Re: E DOPO MONTI CHE SUCCEDERA' ? CHE VORREMMO SUCCEDESSE?

Messaggio da iospero »

mariok
a me sembra la fine del bipolarismo ed anche la fine del centrosinistra.
La fine del bipolarismo forse, ma la fine del centrosinistra spero proprio di NO.

Dopotutto se la sinistra sarà forte e unita ( la lezione del passato dovrebbe essere servita a qualcosa) anche il PD dovrà andar meglio.

La nuova legge elettorale potrebbe anche andare bene se la sinistra si unisce
mariok

Re: E DOPO MONTI CHE SUCCEDERA' ? CHE VORREMMO SUCCEDESSE?

Messaggio da mariok »

Beh credo che l'idea di un centrosinistra in senso "ulivista" con questa legge elettorale sparisca del tutto.

Se ogni partito gioca per proprio conto per poi, dopo le elezioni, verificare in parlamento quali maggioranze e quali governi sono possibili, nulla da dire da un punto di vista istituzionale. Anzi, credo che una tale legge sarebbe certamente più coerente con lo spirito "parlamentaristico" della nostra costituzione.

Ma l'idea di un centrosinistra che, sulla scia ulivista, lavori ad un programma e ad una strategia comune, tramonterebbe definitivamente. Così come non credo avrebbe più senso parlare di primarie di coalizione.

Ed a me sembra onestamente un passo indietro sul terreno della democrazia e della partecipazione.
Joblack
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da Joblack »

Ho scritto in altri 3D che io sono per un "proporzionale puro" con sbarramenti al 2%.

Il proporzionale è + vicino al dettame costituzionale ed evita brogli, nel senso che nel maggioritario un solo voto (valido?) può cambiare le sorti di una legislatura.

Per quanto riguarda l'uccisione dello spirito ulivista io non lo vedo perchè si possono fare programmi e proporre governi di coalizione prima delle elezioni.

Se poi la coalizione non raggiunge il 51% in un sistema parlamentare guidato da un presidente della repubblica super-partes si possono attivare governi tecnici di transizione, per poi andare a successive elezioni.

Dare premi di maggioranza artificiosi si crea in ogni caso un scollamento tra la maggioranza degli elettori e le maggioranze ingiuste in parlamento, creando così governi "perennemente" impopolari.

Un saluto
Ultima modifica di Joblack il 09/03/2012, 20:35, modificato 1 volta in totale.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
mariok

Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da mariok »

Se non si è "costretti" da un sistema maggioritario (che non è necessariamente l'attuale porcellum, rispetto al quale qualsiasi legge è migliore) a presentarsi insieme alle elezioni, ma ognuno si gioca la sua partita per proprio conto e, necessariamente, in competizione con gli altri, programmi e proposte comuni credo ce li scorderemo.

E poi, ripeto la domanda. Con un sistema del genere, che senso avrebbero le primarie di coalizione, che sono forse l'unica novità recente che ha riavvicinato masse di elettori alla partecipazione democratica?
Joblack
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da Joblack »

Nella mente di Walter Veltroni il PD, non accettando coalizioni con i cespugli, doveva con la sua forza gravitazionale attirare i voti delle estreme che accettavano il programma riformista del PD, un programma mai eccessivamente chiaro da poter far convergere anche forze centriste e imprenditoriali. Ovviamente il marasma dentro il PD l'ha voluto Veltroni e non il sistema elettorale.

Poi sappiamo come è andato a finire.

La posizione di WV, allora segretario del PD, contribuì non poco a far nascere il PDL che poi vinse le elezioni con la Lega.

mariok, come vedi, una pseudo vocazione maggioritaria del PD ha portato la destra alla vittoria, ed ha impedito che Verdi, RC, Comunisti Italiani entrassero in parlamento.

Non vedo cosa ci sia di male nel proporzionale dove un PD che corre da solo, ma insieme agli altri partiti di sx, che propone un programma di centro sx, una volta che la coalizione ottiene una forza parlamentare superiore al 51% non debba governare insieme?

Non capisco che c'entra il sistema elettorale con le coalizioni, tranne il fatto che un sistema elettorale attuale con premio di maggioranza "costringe" i partiti a coalizioni innaturali, dove i partitini con l'1% fanno il bello ed il cattivo tempo nella pretesa di spartizione del potere?
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

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shiloh
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da shiloh »

"omissis...
Primarie.

Bersani parla anche di legge elettorale.

"Nella demenziale e distruttiva ipotesi che ci sia ancora il Porcellum,
certo non mi limiterei a nominare i parlamentari, su questo si può star sicuri".

A chi gli chiede se il Pd, nel caso non verrà cambiata l'attuale legge elettorale, sceglierà i propri candidati alle politiche con
"primarie di collegio",
il segretario democratico replica:

"Lo faremo con forme di partecipazione, primarie, che diano il segno che noi siamo diversi.
Detto questo non è con noi diversi che l'Italia si salva.
L'Italia si salva se si fan diverse le regole".

Quindi,
"la nostra priorità assoluta è una nuova legge elettorale.
Dopodiché in quel caso - precisa Bersani - a seconda della legge, vedremo i nostri meccanismi di partecipazione.
Ma sento troppe sirene che cominciano a dire 'non ci sono le condizioni'"...omissis"

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER2-1
Amadeus

tutto tace

Messaggio da Amadeus »

da Unità.it

Aut aut di Napolitano ai partiti:
«Legge elettorale subito»


«Stanno purtroppo trascorrendo le settimane senza che si concretizzi la presentazione alle Camere - da parte dei partiti che hanno da tempo annunciato di voler raggiungere in proposito un'intesa tra loro - di un progetto di legge sostitutivo di quella vigente per l'elezione della Camera dei Deputati e del Senato». Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in una lettera ai presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera dei deputati, Gianfranco Fini.

«Debbo ricordare - si legge nella missiva - che su questa materia (e più in generale su quella di possibili modifiche istituzionali) consultai nel gennaio scorso i rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, ricevendone indicazioni largamente convergenti anche se non del tutto coincidenti a favore di una nuova legge elettorale».

«Mi auguro - prosegue il Capo dello Stato - che l'autorevole opinione dei Presidenti delle Camere, nel loro continuo rapporto con i Presidenti dei gruppi parlamentari, possa concorrere a sollecitare la oramai opportuna e non rinviabile presentazione in Parlamento di una o più proposte di legge elettorale, anche rimettendo a quella che sarà la volontà maggioritaria delle Camere la decisione sui punti che non risultassero oggetto di più larga intesa preventiva e rimanessero quindi aperti ad un confronto conclusivo».
camillobenso
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Re: Quale legge elettorale per il dopo-Monti?

Messaggio da camillobenso »

Facimme ampresse,…….facimme ampresse……..

E’ anche la prima notizia d’apertura del Tg3 e senz’altro è la notizia della giornata. Già dimenticato un anno fa con l’altro “Facimme ampresse,…….facimme ampresse……..” dopo la famosa lettera, non quella di Totò e Peppino, http://www.youtube.com/watch?v=SzrEfkjdzgw, ma quella di Bruxelles, scritta a Roma?

Maggioranza e opposizione parlamentare vararono in soli tre giorni il provvedimento finanziario e l’intero Parlamento si sbrodolò per una settima intera rimarcando che aveva fatto una cosa così straordineria, così straordineria, che non era mai stata fatta prima nella storia della Repubblica, “licenziare un provvedimento economico di quella portata in soli tre giorni”. Quello che però ha colpito più di tutto e di tutti è stato l’atteggiamento del Capo dello Stato che ancora dopo 20 giorni dalla promulgazione, si sbrodolava per l’alta prova d’efficienza dimostrata.

Solo che come per tutte le cose all’italiana, quel provvedimento sarebbe stato definito da Totò, “UN'AUTENTICA CIOFECA”.

Infatti, fu così e i mercati bocciarono quel provvedimento, …ma non solo, la coppia dei Bibì e Bibò tricolori dovettero riscriverla altre tre volte mentre passavano i mesi, perché a ciofeca conclamata si sostituiva un’altra ciofeca di giornata.


Adesso ci risiamo nata vota con l’eterna commedia all’italiana. Facimme ampresse,…….facimme ampresse……… Poco importa se da più parti viene segnalato un nuovo Porcellum e Flores d’Arcais si era già espresso a fine marzo come segue.

L’IMPORTANTE, IMPERATIVO E CATEGORICO (deve averlo già detto qualcun altro ma non “ricordo chi”) E’:

FACIMME AMPRESSE,……FACIMME AMMUINA,…SE POI E’ UNA CIOFECA CHI SE NE FOTTE, TRA QUALCHE ANNO CI PENSERANNO ALTRI A CAMBIARE.

E’ quanto pensavano tutti quanti con il primo Porcellum calderoliano.

C’aggia fa se accà tutto funziona accussì????????




Legge elettorale – Peggio del Porcellum
(Paolo Flores d’Arcais).


Il diavolo sta nei dettagli, e dunque non è detto che una nuova legge elettorale veda la luce in tempo per le prossime politiche.

Ma intanto si sono messi d’accordo sulle linee fondamentali, e chiamarlo “inciucio” è perfino riduttivo.

Bersani, Casini e – absit iniura verbis – Alfano esibivano l’aria palesemente e giustamente soddisfatta del gatto col sorcio in bocca.



Peccato che la loro preda siano in questo caso gli elettori, una volta di più “cornuti e mazziati”.



Perché sembrava impossibile, dopo la “Porcata” di calderoliana memoria, confermare il detto popolare che “al peggio non c’è mai fine”, e invece la nostra “banda dei tre” sembra intenzionata a riuscirci.



Il modello elettorale delineato riesce a mettere insieme, in fatto di scippo ed espropriazione della volontà dei cittadini, il meglio (cioè il peggio) dei diversi sistemi esistenti.


Non è chiaro se i collegi elettorali (di ridotte dimensioni) saranno uninominali o meno. Se sì, col turno unico si fanno fuori d’emblée tutti i partiti tranne i due (o tre) più forti, e si sopprime nella culla ogni possibilità di nascita per forze nuove che vengano dalla società civile. Se saranno collegi che eleggono con il metodo D’Hondt 5-7 deputati, il meccanismo cancellerà di fatto liste che non prendano il 10 per cento o anche più.

Inoltre, l’obbligo di indicare un candidato premier manterrà la personalizzazione della campagna elettorale, ma la mancanza di ogni vincolo di coalizione consentirà ai gerarchi dei (tre) partiti maggiori di decidere le alleanze dopo le elezioni, secondo opportunità e alla faccia delle promesse agli elettori.


Che ovviamente continueranno a contare zero nella scelta dei candidati, e avranno la solita libera alternativa: “O questa minestra o saltare dalla finestra”.



L’aspetto più nauseabondo di questo patto monopolistico della “banda dei tre” è che le formule per consentire insieme sia un’ampia scelta agli elettori (il famoso “riavvicinamento” tra elettori ed eletti, che a ciance tutti predicano e spergiurano) sia la stabilità di governo per l’intera legislatura, ci sono, sono più d’una (sia di stampo proporzionale che maggioritario), sono ben note e sono facili da introdurre. Hanno il solo difetto che toglierebbero agli attuali cacicchi delle tre forze principali l’abnorme potere del Minosse dantesco che “giudica e manda secondo ch’avvinghia”: fare e disfare a proprio piacimento e nella certezza dell’inamovibilità (che poi è anche garanzia di impunità).


Se si sceglie il versante proporzionale, per la stabilità dei governi non c’è necessità di sbarramenti, basta la sfiducia costruttiva e il rischio che in caso di dimissioni senza alternativa il Parlamento va a casa. Il difetto resta però la scarsa rappresentatività dei partiti-macchina, grandi o piccoli che siano. C’è allora un sistema maggioritario che consente di soddisfare a tutte le virtuose richieste sia di rappresentatività che di stabilità: il maggioritario a doppio turno con primarie vincolanti, cioè incorporate nel sistema stesso. Tecnicamente se ne possono dare alcune varianti, la sostanza non muta: fin dal primo turno il cittadino si trova a scegliere fra coalizioni (dunque nessun opportunismo post-elettorale con gran tripudio di voltagabbana), ma lo fa votando uno dei molteplici candidati della coalizione, che saranno i candidati dei singoli partiti, ma anche degli outsider senza partito che abbiano raccolto un numero sufficiente di firme (l’obbligo di raccogliere tot firme dovrebbe valere anche per i candidati sponsorizzati dai partiti, sia chiaro : niente privilegi).
Facciamo un esempio: nella mia circoscrizione per il centrosinistra il Pd candida Bersani, il Sel Vendola, l’Idv Di Pietro, ma per fortuna un gruppo di cittadini con una petizione di grande esito costringe a candidarsi anche Andrea Camilleri, mentre dei “fighetti” rampichini raccolgono firme per Renzi. Finalmente potrei votare senza turarmi il naso, e con me una parte cospicua di quel 45 per cento di elettori che oggi dichiarano esplicitamente che – sic stantibus rebus – a votare non ci andranno più. Al secondo turno passerebbero le due coalizioni più votate, e per ciascuna di esse il più votato all’interno della coalizione. Dato il carattere uninominale del voto, sarebbe altissima la probabilità che in Parlamento una delle coalizioni abbia la maggioranza assoluta. La stabilità del governo potrebbe essere rafforzata dalla clausola della sfiducia costruttiva, ma tale stabilità avverrebbe restituendo potere ai cittadini, non concentrandolo nelle mani di tre leader e dei loro amici e amici degli amici. Sia chiaro, una legge elettorale non produce miracoli. Se non si combatte l’illegalità, la prevaricazione di classe, il crescere a dismisura della diseguaglianza, anche con le primarie a vincere potranno essere i Toni Mafioso e Toni Corrotto di Ascanio Celestini. Un rinnovamento radicale, insomma, può essere figlio solo di tante lotte che mobilitino la società civile in tutti gli ambiti essenziali della vita pubblica.

Ma mentre la proposta di “riforma” elettorale della “banda dei tre” non farebbe che rafforzare il circolo vizioso di monopolio partitocratico – disaffezione dei cittadini – monopolio ancora più corrotto, una legge elettorale che garantisca l’irruzione permanente della società civile nella vita politica fin già dalla scelta dei candidati, aprirebbe degli spazi di rinnovamento e dunque anche di moralizzazione. Che la riduzione radicale dei parlamentari, il limite a due mandati, e altre misure di cui tante volte abbiamo parlato, amplificherebbero ancora.

Da Il fatto Quotidiano del 29/03/2012.
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