Che siluro !!!
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Che siluro !!!
Volkswagen attacca Marchionne
«Non ti vogliamo, dimettiti»
«Marchionne è insopportabile come presidente dell'Acea, (Associazione delle case automobilistiche europee): chiediamo le sue dimissioni». Il missile contro l'ad Fiat è partito stamattina dal responsabile della comunicazione aziendale di Volkswagen, Stephan Gruehsem, che sul Wall Street Journal ha replicato alle accuse fatte ieri dal numero uno di Fiat sulla politica di sconti.
Gruehsem ha anche detto che Volkswagen sta considerando la possibilità di uscire dall'Acea in seguito a quei commenti.
Sergio Marchionne ieri ha attaccato la politica dei prezzi della Volkswagen definendola «sanguinosa». La casa tedesca vanta una semestrale dai numeri record: un rialzo dell'utile operativo del 7% a 6,49 miliardi di euro, al di sopra delle stime degli analisti, e vendite in crescita del 23% a 95,4 miliardi di euro, grazie al buon andamento di Audi in Cina e negli Usa che ha permesso di compensare gli effetti della crisi in Europa.
Non è la prima volta che Marchionne attacca la politica dei prezzi dei concorrenti, ma questa volta l'ad Fiat se l'è presa direttamente con la casa di Wolfsburg. In un'intervista all'International Herald Tribune, l'amministratore delegato del Lingotto ha confessato «di non averla mai vista così difficile», riferendosi alle sfide di un settore auto europeo allo stremo, con un'eccesso di capacità produttiva e di personale impiegato, esacerbato dalla rigidità del mercato del lavoro.
Il manager Fiat ha nuovamente rivolto un appello alla Commissione europea: «Dovrebbe coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le società». Quindi l'affondo: «Quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità». Un report di Mediobanca, che analizza le difficoltà di Psa e Ford nel Vecchio Continente, ha dato ragione a Marchionne sull'opportunità di lanciare nuovi modelli in un mercato in crisi come quello europeo: «E' un nonsense e aggrava i bilanci», sostengono gli analisti.
Intanto, per Fiat si complica lo sbarco in Russia, dove è prevista l'apertura di uno stabilimento a San Pietroburgo. Sberbank, secondo la stampa russa, nicchierebbe di fronte alla richiesta di finanziare l'intero progetto in cambio di know how e brevetti, mentre il Lingotto non avrebbe ancora presentato il business plan al ministero del Commercio. La Fiat, secondo le stesse fonti, avrebbe dei ripensamenti anche sull'area scelta inizialmente per costruire la fabbrica.
«Non ti vogliamo, dimettiti»
«Marchionne è insopportabile come presidente dell'Acea, (Associazione delle case automobilistiche europee): chiediamo le sue dimissioni». Il missile contro l'ad Fiat è partito stamattina dal responsabile della comunicazione aziendale di Volkswagen, Stephan Gruehsem, che sul Wall Street Journal ha replicato alle accuse fatte ieri dal numero uno di Fiat sulla politica di sconti.
Gruehsem ha anche detto che Volkswagen sta considerando la possibilità di uscire dall'Acea in seguito a quei commenti.
Sergio Marchionne ieri ha attaccato la politica dei prezzi della Volkswagen definendola «sanguinosa». La casa tedesca vanta una semestrale dai numeri record: un rialzo dell'utile operativo del 7% a 6,49 miliardi di euro, al di sopra delle stime degli analisti, e vendite in crescita del 23% a 95,4 miliardi di euro, grazie al buon andamento di Audi in Cina e negli Usa che ha permesso di compensare gli effetti della crisi in Europa.
Non è la prima volta che Marchionne attacca la politica dei prezzi dei concorrenti, ma questa volta l'ad Fiat se l'è presa direttamente con la casa di Wolfsburg. In un'intervista all'International Herald Tribune, l'amministratore delegato del Lingotto ha confessato «di non averla mai vista così difficile», riferendosi alle sfide di un settore auto europeo allo stremo, con un'eccesso di capacità produttiva e di personale impiegato, esacerbato dalla rigidità del mercato del lavoro.
Il manager Fiat ha nuovamente rivolto un appello alla Commissione europea: «Dovrebbe coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le società». Quindi l'affondo: «Quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità». Un report di Mediobanca, che analizza le difficoltà di Psa e Ford nel Vecchio Continente, ha dato ragione a Marchionne sull'opportunità di lanciare nuovi modelli in un mercato in crisi come quello europeo: «E' un nonsense e aggrava i bilanci», sostengono gli analisti.
Intanto, per Fiat si complica lo sbarco in Russia, dove è prevista l'apertura di uno stabilimento a San Pietroburgo. Sberbank, secondo la stampa russa, nicchierebbe di fronte alla richiesta di finanziare l'intero progetto in cambio di know how e brevetti, mentre il Lingotto non avrebbe ancora presentato il business plan al ministero del Commercio. La Fiat, secondo le stesse fonti, avrebbe dei ripensamenti anche sull'area scelta inizialmente per costruire la fabbrica.
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Re: Che siluro !!!
Mi sarebbe piaciuto avere avuto l'opinione di Arlecchino.ORA:
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
Re: Che siluro !!!
A me sinceramente no.paolo11 ha scritto:Mi sarebbe piaciuto avere avuto l'opinione di Arlecchino.ORA:
Ciao
Paolo11
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