Cinque (sei) referendum democratici per davvero
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Re: Cinque referendum democratici per davvero
maremmabbona,
famolo.
un costa nulla...
famolo.
un costa nulla...
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Re: Cinque referendum democratici per davvero
Caro shiloh Sicuramente ci costeranno molto meno di quelli che abbiamo avuto fino ad ora.Fra fondazioni che paghiamo sempre noi il finanziamento che ha fatto vedere dove vanno i nostri soldi.shiloh ha scritto:maremmabbona,
famolo.
un costa nulla...
Questi non meritano di rappresentarci.
Ciao
Paolo11
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Re: Cinque referendum democratici per davvero
Questo abbiamo, come CSX, e questo ci dobbiamo tenere.
PD, IdV e SEL.
Ci siamo arrivati in 20 anni.
Non ne usciamo certo in 20 mesi.
E poi chi lo fonda questo contenitore?
Grillo? Saviano? Scalfari?
Per fare cosa?
Con chi?
Quando?
Dovendola dire tutta di questi "salvatori" mi fido ancora meno che di D'Alema.
Per ora il mio voto rimane a SEL per metterlo al sicuro dai forchettoni.
Ma se il "progetto di SEL" e` fare politica alla Grillo, come propone Di Pietro
(ma non Vendola) allora mi tocchera` "pesare" le altre alternative.
Entrambe miserrime:
- astensione
- voto col naso turato
Vedarem.
Tu guarda pero` se non si puo` stare mai in pace.
soloo42000
PD, IdV e SEL.
Ci siamo arrivati in 20 anni.
Non ne usciamo certo in 20 mesi.
E poi chi lo fonda questo contenitore?
Grillo? Saviano? Scalfari?
Per fare cosa?
Con chi?
Quando?
Dovendola dire tutta di questi "salvatori" mi fido ancora meno che di D'Alema.
Per ora il mio voto rimane a SEL per metterlo al sicuro dai forchettoni.
Ma se il "progetto di SEL" e` fare politica alla Grillo, come propone Di Pietro
(ma non Vendola) allora mi tocchera` "pesare" le altre alternative.
Entrambe miserrime:
- astensione
- voto col naso turato
Vedarem.
Tu guarda pero` se non si puo` stare mai in pace.
soloo42000
Re: Cinque referendum democratici per davvero
A maggior ragione
31 luglio 2012 in News da Paolo Cosseddu
Dopo aver annunciato i nostri referendum, ci eravamo presi qualche giorno di tempo. Per riflettere, perché sono arrivate proposte ulteriori e più suggerimenti di quanti ce ne aspettassimo, e a dirla tutta anche per ragioni organizzative, perché si tratta di mettere in moto una macchina complicata. Ma anche perché, nel frattempo, Bersani ha messo in calendario la presentazione della sua precedentemente annunciata Carta di Intenti, che si è conclusa poco fa ed è finalmente on line.
Abbiamo quindi aspettato, e ascoltato, per capire dalle parole di Bersani e da quanto scritto nero su bianco se vi fossero contenuti più precisi, impegni più stringenti, rispetto a quanto si sapeva fino a oggi. Hai visto mai.
E invece, siamo un po’ delusi. Con rispetto parlando. Non perché la Carta non sia – in gran parte, ma non tutta – ampiamente condivisibile. Lo è, nella misura in cui è condivisibile ciò che è generico, come un discorso fatto davanti a un popolo cui si citano tutte le parole d’ordine, e per quelle si prende l’applauso, ma non si entra mai nel dettaglio. E per questo si torna a casa con gli stessi dubbi di prima.
Sarebbe, questa Carta di Intenti, un ottimo documento di inizio legislatura, se non fossimo invece alla fine della stessa. E a questo punto dovremmo forse essere oltre gli intenti, a proposito dell’opportunità di saper scegliere i nomi delle cose, e aver già organizzato il famoso campo dei progressisti nel cui solco dichiariamo di voler stare, domani: “e domani – dice Bersani – vedrò Vendola”. Quanto all’oggi, il “centro” è già, a pagina 14, “Centro”, con la C maiuscola. Un nesso temporale non casuale ma causale, visto che notoriamente “del doman non v’è certezza“.
E a questo punto qualcuno potrebbe accusarci di muovere critiche strumentali: non ci andavano bene i programmi-faldone del passato, e non ci va bene il programma per sintesi di oggi. E invece la sintesi va benissimo, ci mancherebbe.
Ma la politica, non solo la comunicazione, esercita la sua capacità di leadership in questi tempi convulsi quando sa indicare le sue battaglie, dar loro un nome e un orizzonte universalmente comprensibile. Così motiva il suo elettorato, in perenne attesa di qualcosa che vada oltre gli intenti, a non aumentare le schiere degli incerti, sempre più numerosi. A maggior ragione se si vota tra pochi mesi, perché poi gli intenti diventano stenti, e di stenti finisce che si muore.
A maggior ragione, quindi, rilanciamo il nostro impegno referendario: non per contrastare, semmai per precisare, soprattutto per chiarire, per completare. Per dare gambe a questo progetto democratico, democraticamente, con il voto di tutti. Per dargli vincoli, perché un progetto senza vincoli non è un progetto, è solo un discorso in attesa di interpretazioni. Che molto spesso, lo insegna l’esperienza, sono molto diverse dall’intento iniziale.
A maggior ragione proponiamo al popolo degli elettori democratici tutti di esprimersi, per una volta non sulle facce, ma sulle proposte, quelle vere, quelle che dicono cosa, dicono quando, dicono come, dicono perché. Con la massima precisione possibile. Con lo strumento previsto dallo Statuto del Pd e mai utilizzato, i referendum, che chiederemo raccogliendo le necessarie 30mila firme degli iscritti, e che poi offriremo a tutto il popolo democratico.
E poiché la discussione sui temi da affrontare si è fatta vasta, e quei temi andranno tutti messi sul tavolo, discussi, messi in bella, e l’organizzazione dovrà distribuirsi e sincronizzarsi, ci prendiamo questi giorni estivi per prepararci al meglio: per mettere in collegamento quelli che si offrono per dare una mano, e per leggere i contributi che arriveranno, e che potete continuare a inviare alla mail di Prossima Italia.
Nel frattempo, vi terremo aggiornati. Restate sintonizzati, e mandateci cartoline democratiche.
http://www.prossimaitalia.it/news/3181/ ... r-ragione/
31 luglio 2012 in News da Paolo Cosseddu
Dopo aver annunciato i nostri referendum, ci eravamo presi qualche giorno di tempo. Per riflettere, perché sono arrivate proposte ulteriori e più suggerimenti di quanti ce ne aspettassimo, e a dirla tutta anche per ragioni organizzative, perché si tratta di mettere in moto una macchina complicata. Ma anche perché, nel frattempo, Bersani ha messo in calendario la presentazione della sua precedentemente annunciata Carta di Intenti, che si è conclusa poco fa ed è finalmente on line.
Abbiamo quindi aspettato, e ascoltato, per capire dalle parole di Bersani e da quanto scritto nero su bianco se vi fossero contenuti più precisi, impegni più stringenti, rispetto a quanto si sapeva fino a oggi. Hai visto mai.
E invece, siamo un po’ delusi. Con rispetto parlando. Non perché la Carta non sia – in gran parte, ma non tutta – ampiamente condivisibile. Lo è, nella misura in cui è condivisibile ciò che è generico, come un discorso fatto davanti a un popolo cui si citano tutte le parole d’ordine, e per quelle si prende l’applauso, ma non si entra mai nel dettaglio. E per questo si torna a casa con gli stessi dubbi di prima.
Sarebbe, questa Carta di Intenti, un ottimo documento di inizio legislatura, se non fossimo invece alla fine della stessa. E a questo punto dovremmo forse essere oltre gli intenti, a proposito dell’opportunità di saper scegliere i nomi delle cose, e aver già organizzato il famoso campo dei progressisti nel cui solco dichiariamo di voler stare, domani: “e domani – dice Bersani – vedrò Vendola”. Quanto all’oggi, il “centro” è già, a pagina 14, “Centro”, con la C maiuscola. Un nesso temporale non casuale ma causale, visto che notoriamente “del doman non v’è certezza“.
E a questo punto qualcuno potrebbe accusarci di muovere critiche strumentali: non ci andavano bene i programmi-faldone del passato, e non ci va bene il programma per sintesi di oggi. E invece la sintesi va benissimo, ci mancherebbe.
Ma la politica, non solo la comunicazione, esercita la sua capacità di leadership in questi tempi convulsi quando sa indicare le sue battaglie, dar loro un nome e un orizzonte universalmente comprensibile. Così motiva il suo elettorato, in perenne attesa di qualcosa che vada oltre gli intenti, a non aumentare le schiere degli incerti, sempre più numerosi. A maggior ragione se si vota tra pochi mesi, perché poi gli intenti diventano stenti, e di stenti finisce che si muore.
A maggior ragione, quindi, rilanciamo il nostro impegno referendario: non per contrastare, semmai per precisare, soprattutto per chiarire, per completare. Per dare gambe a questo progetto democratico, democraticamente, con il voto di tutti. Per dargli vincoli, perché un progetto senza vincoli non è un progetto, è solo un discorso in attesa di interpretazioni. Che molto spesso, lo insegna l’esperienza, sono molto diverse dall’intento iniziale.
A maggior ragione proponiamo al popolo degli elettori democratici tutti di esprimersi, per una volta non sulle facce, ma sulle proposte, quelle vere, quelle che dicono cosa, dicono quando, dicono come, dicono perché. Con la massima precisione possibile. Con lo strumento previsto dallo Statuto del Pd e mai utilizzato, i referendum, che chiederemo raccogliendo le necessarie 30mila firme degli iscritti, e che poi offriremo a tutto il popolo democratico.
E poiché la discussione sui temi da affrontare si è fatta vasta, e quei temi andranno tutti messi sul tavolo, discussi, messi in bella, e l’organizzazione dovrà distribuirsi e sincronizzarsi, ci prendiamo questi giorni estivi per prepararci al meglio: per mettere in collegamento quelli che si offrono per dare una mano, e per leggere i contributi che arriveranno, e che potete continuare a inviare alla mail di Prossima Italia.
Nel frattempo, vi terremo aggiornati. Restate sintonizzati, e mandateci cartoline democratiche.
http://www.prossimaitalia.it/news/3181/ ... r-ragione/
Re: Cinque referendum democratici per davvero
PIOVONO RANE di Alessandro Gilioli
Noi crediamo
Noi crediamo che l’obiettivo del centrosinistra non debba essere quello di vincere per occupare e spartirsi posti di potere.
Noi crediamo che l’obiettivo del centrosinistra debba essere vincere per cambiare davvero l’Italia: rendendola un Paese all’avanguardia nel mondo per i diritti civili e sociali, per legalità ed equità, per qualità di welfare e ambiente, per accesso a Internet.
Noi crediamo che il rocambolesco balletto inscenato nelle ultime settimane dai leader dei partiti del centrosinistra attorno alle alleanze sia offensivo nei confronti di milioni di cittadini e di elettori.
Noi crediamo che il centrosinistra possa e debba proporre agli italiani una prospettiva ideale e concreta che non rimanga paralizzata per tutta una legislatura dal mercanteggiamento triste con chi in anni recenti e meno recenti ha rappresentato una delle componenti che ci è più lontana culturalmente, politicamente ed eticamente, e che soprattutto è stata complice di Berlusconi nel portare l’Italia in questa crisi.
Noi crediamo che non sia una questione di ‘veti’ ideologici ma al contrario di pragmatica consapevolezza che una coalizione innaturale non porterà mai ad alcun reale risultato politico, né potrà mai dare all’Italia quella frustata di civiltà e di giustizia di cui ha fortemente bisogno.
Noi crediamo che sia necessario puntare non a una coalizione da sopportare, ma a un progetto da supportare. Non a una mediazione prima ancora di incominciare, ma a una grande sfida da raccogliere. Non crediamo a scelte che provengono da lontano, ma a quelle che lontano ci possono portare.
Questo testo è stato scritto da Giuseppe Civati, Sara De Santis, Piero Filotico, Alessandro Gilioli, Patrizia Grandicelli, Ernesto Ruffini e Guido Scorza, ma appartiene a tutti coloro che vorranno condividerlo.
Noi crediamo
Noi crediamo che l’obiettivo del centrosinistra non debba essere quello di vincere per occupare e spartirsi posti di potere.
Noi crediamo che l’obiettivo del centrosinistra debba essere vincere per cambiare davvero l’Italia: rendendola un Paese all’avanguardia nel mondo per i diritti civili e sociali, per legalità ed equità, per qualità di welfare e ambiente, per accesso a Internet.
Noi crediamo che il rocambolesco balletto inscenato nelle ultime settimane dai leader dei partiti del centrosinistra attorno alle alleanze sia offensivo nei confronti di milioni di cittadini e di elettori.
Noi crediamo che il centrosinistra possa e debba proporre agli italiani una prospettiva ideale e concreta che non rimanga paralizzata per tutta una legislatura dal mercanteggiamento triste con chi in anni recenti e meno recenti ha rappresentato una delle componenti che ci è più lontana culturalmente, politicamente ed eticamente, e che soprattutto è stata complice di Berlusconi nel portare l’Italia in questa crisi.
Noi crediamo che non sia una questione di ‘veti’ ideologici ma al contrario di pragmatica consapevolezza che una coalizione innaturale non porterà mai ad alcun reale risultato politico, né potrà mai dare all’Italia quella frustata di civiltà e di giustizia di cui ha fortemente bisogno.
Noi crediamo che sia necessario puntare non a una coalizione da sopportare, ma a un progetto da supportare. Non a una mediazione prima ancora di incominciare, ma a una grande sfida da raccogliere. Non crediamo a scelte che provengono da lontano, ma a quelle che lontano ci possono portare.
Questo testo è stato scritto da Giuseppe Civati, Sara De Santis, Piero Filotico, Alessandro Gilioli, Patrizia Grandicelli, Ernesto Ruffini e Guido Scorza, ma appartiene a tutti coloro che vorranno condividerlo.
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Re: Cinque referendum democratici per davvero
L'Italia dei Valori non ci sta a farsi dipingere da una stampa degna dei regimi totalitari come un partito irresponsabile che gioca allo sfascio. Antonio Di Pietro rivendica anzi la scelta costruttiva di cercare le alleanze sui programmi concreti.
“Le alleanze - dichiara - si devono costruire per fare qualcosa e non contro qualcuno. Il programma che noi dell'Idv approveremo e pubblicheremo il 21-22-23 settembre a Vasto sarà il nostro vademecum per confrontarci con tutte le forze del Paese, allineate o non allineate che siano”.
Sarà un programma di centrosinistra, forse l'unico in sintonia con le forze di centrosinistra europee e con la stessa base del Pd. “Ho l'impressione - prosegue infatti Di Pietro - che il Pd stia perdendo il dialogo con i suoi elettori nel momento in cui sceglie di dare vita ad un rapporto contro natura”, intendendo ovviamente quello con l'Udc: “Mi dispiace per loro, ma tranquillizzo gli elettori del Partito democratico: potranno vedere in noi i loro rappresentanti e i rappresentanti dei loro ideali”.
Di Pietro cita infine Beppe Grillo e il suo Movimento 5 stelle e segnala che i temi agitati oggi da Grillo sono gli stessi impugnati dall’Italia dei Valori sin da quando è entrata per la prima volta in Parlamento. “Ben felice che oggi ci siano anche altri”, spiega il leader IdV, ma senza dimenticare a chi spetta di diritto la primogenitura
http://www.italiadeivalori.it/interna/1 ... o-qualcuno
......................................
Mi piacerebbe che nascesse qualcosa.
Ciao
Paqolo11
“Le alleanze - dichiara - si devono costruire per fare qualcosa e non contro qualcuno. Il programma che noi dell'Idv approveremo e pubblicheremo il 21-22-23 settembre a Vasto sarà il nostro vademecum per confrontarci con tutte le forze del Paese, allineate o non allineate che siano”.
Sarà un programma di centrosinistra, forse l'unico in sintonia con le forze di centrosinistra europee e con la stessa base del Pd. “Ho l'impressione - prosegue infatti Di Pietro - che il Pd stia perdendo il dialogo con i suoi elettori nel momento in cui sceglie di dare vita ad un rapporto contro natura”, intendendo ovviamente quello con l'Udc: “Mi dispiace per loro, ma tranquillizzo gli elettori del Partito democratico: potranno vedere in noi i loro rappresentanti e i rappresentanti dei loro ideali”.
Di Pietro cita infine Beppe Grillo e il suo Movimento 5 stelle e segnala che i temi agitati oggi da Grillo sono gli stessi impugnati dall’Italia dei Valori sin da quando è entrata per la prima volta in Parlamento. “Ben felice che oggi ci siano anche altri”, spiega il leader IdV, ma senza dimenticare a chi spetta di diritto la primogenitura
http://www.italiadeivalori.it/interna/1 ... o-qualcuno
......................................
Mi piacerebbe che nascesse qualcosa.
Ciao
Paqolo11
Re: Cinque referendum democratici per davvero
Le uova di Prossima Italia
3 agosto 2012 in News da Prossima-Italia
Quella nell’immagine è la Rete dei gruppi locali di Prossima Italia, finalmente aggiornata, verificata e messa a punto grazie al lavoro certosino di Samuele Agostini e Stefano Catone. A quasi due anni dalla nascita del nostro movimento, questa è la cartolina che vogliamo dedicarvi prima di salutarvi per la pausa estiva. Che sarà brevissima, perché comunque useremo le prossime settimane per lavorare, a partire dai nostri referendum, ricontattando chi di voi ci ha scritto e chi scriverà alla nostra mail o al gruppo locale più vicino, e aggiungendo nuove uova là dove qualcuno si proporrà per coprire le zone scoperte.
Per chi parte e per chi resta, l’appuntamento è a breve, a brevissimo. Avremo i quesiti, i moduli e tutto il necessario per iniziare la battaglia referendaria con gli elettori del Pd. Avremo nuovi contenuti, e nuove iniziative prossime.
Avanti così.
http://www.prossimaitalia.it/news/3387/ ... ma-italia/
3 agosto 2012 in News da Prossima-Italia
Quella nell’immagine è la Rete dei gruppi locali di Prossima Italia, finalmente aggiornata, verificata e messa a punto grazie al lavoro certosino di Samuele Agostini e Stefano Catone. A quasi due anni dalla nascita del nostro movimento, questa è la cartolina che vogliamo dedicarvi prima di salutarvi per la pausa estiva. Che sarà brevissima, perché comunque useremo le prossime settimane per lavorare, a partire dai nostri referendum, ricontattando chi di voi ci ha scritto e chi scriverà alla nostra mail o al gruppo locale più vicino, e aggiungendo nuove uova là dove qualcuno si proporrà per coprire le zone scoperte.
Per chi parte e per chi resta, l’appuntamento è a breve, a brevissimo. Avremo i quesiti, i moduli e tutto il necessario per iniziare la battaglia referendaria con gli elettori del Pd. Avremo nuovi contenuti, e nuove iniziative prossime.
Avanti così.
http://www.prossimaitalia.it/news/3387/ ... ma-italia/
Re: Cinque referendum democratici per davvero
Referendum Pd
5 ore fa
Mentre la pagina ha già abbondantemente superato i 700 like (grazie, continuate così!), iniziamo a parlare dei quesiti, come promesso: il numero 1 chiede al Pd di impegnarsi a promuovere una riforma fiscale che abbassi le tasse sul lavoro e che reperisca le risorse necessarie istituendo un'imposta sui grandi patrimoni. Alleviare il carico di chi lavora e produce, e spostarlo sulle rendite, questa la nostra proposta di Riforma Fiscale. Commentate e diffondete!
http://www.facebook.com/ReferendumPd
5 ore fa
Mentre la pagina ha già abbondantemente superato i 700 like (grazie, continuate così!), iniziamo a parlare dei quesiti, come promesso: il numero 1 chiede al Pd di impegnarsi a promuovere una riforma fiscale che abbassi le tasse sul lavoro e che reperisca le risorse necessarie istituendo un'imposta sui grandi patrimoni. Alleviare il carico di chi lavora e produce, e spostarlo sulle rendite, questa la nostra proposta di Riforma Fiscale. Commentate e diffondete!
http://www.facebook.com/ReferendumPd
Re: Cinque referendum democratici per davvero
Referendum Pd
Mentre ci avviamo vero i 1.000 like (continuate a diffondere la pagina!), ecco come promesso un'anticipazione sul quesito numero 2, quello sul Reddito di Cittadinanza. In sintesi, appunto, si propone di riformare il welfare riconducendolo tra i diritti fondamentali del cittadino, indipendentemente dalla sua condizione lavorativa, e mettendosi così in linea con tutti gli altri paesi europei, anche per recuperare alla piena cittadinanza economica e sociale le categorie oggi più marginalizzate (i giovani e le donne). E si può fare, come è già dimostrato possibile, senza aggravi per il bilancio pubblico.
http://www.facebook.com/ReferendumPd
Mentre ci avviamo vero i 1.000 like (continuate a diffondere la pagina!), ecco come promesso un'anticipazione sul quesito numero 2, quello sul Reddito di Cittadinanza. In sintesi, appunto, si propone di riformare il welfare riconducendolo tra i diritti fondamentali del cittadino, indipendentemente dalla sua condizione lavorativa, e mettendosi così in linea con tutti gli altri paesi europei, anche per recuperare alla piena cittadinanza economica e sociale le categorie oggi più marginalizzate (i giovani e le donne). E si può fare, come è già dimostrato possibile, senza aggravi per il bilancio pubblico.
http://www.facebook.com/ReferendumPd
Re: Cinque referendum democratici per davvero
Referendum Pd
Mentre vi invitiamo a continuare con la diffusione della pagina, ecco come promesso un anticipo del quesito numero 3, quello sull'incandidabilità dei condannati al Parlamento, al Governo e alle cariche in società pubbliche. Una proposta offerta al Pd per sanare la mancanza di "disciplina e onore" richiesta dalla Costituzione ai nostri eletti, e troppo spesso gravemente mancante in questi anni. Perché in un Paese in cui la corruzione costa ogni anno 60 miliardi di euro, è necessaria una moralizzazione, ed è necessaria soprattutto a partire da chi amministra la cosa pubblica per conto dei cittadini. Lunedì metteremo on line il sito referendumpd.it con i testi di questo e degli altri quesiti: restate sintonizzati.
Grazie all'impegno di tutti siamo arrivati a 1.200 like, ma la strada da fare è ancora molta, e a proposito di strada, ecco l'anticipazione del quesito numero 4, quello sul consumo di suolo: la richiesta che Partito Democratico promuova una legge che tuteli gli spazi non urbanizzati, introduca il monitoraggio degli usi del suolo, incentivi il recupero degli immobili non utilizzati o sottoutilizzati e cancelli la legge che consente l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti dei comuni. Per salvaguardare una risorsa limitata e non rinnovabile del Paese e dei suoi cittadini.
http://www.facebook.com/ReferendumPd
Mentre vi invitiamo a continuare con la diffusione della pagina, ecco come promesso un anticipo del quesito numero 3, quello sull'incandidabilità dei condannati al Parlamento, al Governo e alle cariche in società pubbliche. Una proposta offerta al Pd per sanare la mancanza di "disciplina e onore" richiesta dalla Costituzione ai nostri eletti, e troppo spesso gravemente mancante in questi anni. Perché in un Paese in cui la corruzione costa ogni anno 60 miliardi di euro, è necessaria una moralizzazione, ed è necessaria soprattutto a partire da chi amministra la cosa pubblica per conto dei cittadini. Lunedì metteremo on line il sito referendumpd.it con i testi di questo e degli altri quesiti: restate sintonizzati.
Grazie all'impegno di tutti siamo arrivati a 1.200 like, ma la strada da fare è ancora molta, e a proposito di strada, ecco l'anticipazione del quesito numero 4, quello sul consumo di suolo: la richiesta che Partito Democratico promuova una legge che tuteli gli spazi non urbanizzati, introduca il monitoraggio degli usi del suolo, incentivi il recupero degli immobili non utilizzati o sottoutilizzati e cancelli la legge che consente l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti dei comuni. Per salvaguardare una risorsa limitata e non rinnovabile del Paese e dei suoi cittadini.
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Chi c’è in linea
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