31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'intenti.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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myriam
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Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da myriam »

se ancora la settimana prima del voto non avrai un idea,
te lo suggerirò io un partito a cui dare il voto...promesso.

Lo spero tanto! :lol:


myriam perchè scrivi

Grillo? Per carità!


No Grillo no! Conosco un paio di grillini e, ti assicuro, sono
solo degli opportunisti che non sono mai riusciti ad entrare in politica
perché nessuno li ha candidati.
Hanno tentato anche con FI.
Avere la fedina penale pulita non vuol dire niente, altrimenti
tutti noi potremmo candidarci.
Ci vogliono anche capacità, professionalità, competenza
che, ti assicuro, quelli che conosco io non hanno.
Sicuramente non sono tutti così, ma non mi fido né di Grillo
( che a volte vaneggia ) né dei grillini

Detto questo, per un po’ vi abbandono ( ma sarete nel mio cuore) :lol:
perché non avrò l’accesso a internet

Un saluto e a presto
peanuts
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Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da peanuts »

Su Di Pietro e il G8, è evidente che non condivido in pieno quanto ha detto ma leggete tutto quello che ha detto. Ha detto che è un bene che ad occuparsene sia stata la magistratura e che quei poliziotti hanno commesso dei crimini.
gasparri o giovanardi li avrebbero definiti eroi...
Una certa differenza c'è.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
lucfig
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Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da lucfig »

Lo Specchio delle Allodole/Merli è pronto!

da www.repubblica.it
E adesso Pd e Sel chiamano Pisapia
"Abbiamo bisogno di una lista di sindaci"
L'operazione "civica" per frenare i grillini. Telefonata in vivavoce al primo cittadino di Milano durante l'incontro di mercoledì. Anche De Magistris dentro se lascia Idv. Il leader Udc ai suoi: "Nessuno parli, il Pdl ci attacca"
di GOFFREDO DE MARCHIS

ROMA - Una telefonata in vivavoce con Giuliano Pisapia. Nell'incontro di mercoledì mattina Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola hanno costruito il loro patto. Ma non solo. Al sindaco di Milano è stato affidato il compito di mettere il suo sigillo a una lista civica dei sindaci del centrosinistra. L'arma contro l'antipolitica, lo scudo anti-Grillo.

Bersani riscuote così il suo premio per il sostegno leale offerto ai vincitori delle primarie nei comuni, quando il Partito democratico sembrava subire l'avanzata degli outsider perdendo quasi tutte le battaglie. Il Pd ha sempre rispettato l'esito delle consultazioni. Adesso incassa il dividendo.

Pisapia garantisce il suo impegno totale. Organizzerà la lista dei sindaci, il cosiddetto movimento Arancione. Con Massimo Zedda (Cagliari), Michele Emiliano (Bari), Luigi de Magistris (Napoli) se vorrà essere della partita e non seguirà Di Pietro. Eppoi ci sono tutti gli altri sindaci del centrosinistra. Dai territori parte la controffensiva al Movimento 5 stelle. Sullo stesso terreno della vita dei cittadini, dei beni comuni.

Durante la telefonata i tre hanno concordato una dichiarazione immediata di Pisapia. Che non svelasse il piano e il contenuto del colloquio, ma confermasse la necessità di un passaggio condiviso al di là delle sigle di partito. La nota del sindaco è arrivata nel pomeriggio. "Per raggiungere l'obiettivo di una proposta di governo - spiega il primo cittadino milanese - è fondamentale una coalizione che unisca le forze politiche, le espressioni di impegno civile e sociale presenti sul territorio e tutti quei cittadini che intendono impegnarsi per una svolta anche culturale".

È il mini programma di una lista della società civile che dovrebbe raccogliere uno schieramento largo di elettori, superando le barriere di destra e sinistra. Che sia un punto di riferimento anche per i moderati come è avvenuto nelle elezioni amministrative e in particolare a Milano, dove Pisapia a sorpresa ha sbancato il feudo del berlusconismo.

I sindaci sono volti più freschi e possono superare la diffidenza per la politica che colpisce tanti elettori. "Ci sarà qualcosa di diverso accanto ai partiti tradizionali", rivela Enrico Letta. Un'energia nuova. Da questo movimento può anche arrivare una candidatura alle primarie. Non dei sindaci che non saranno nemmeno candidati alle politiche. Ma di altri amministratori. C'è già quella di Stefano Boeri, assessore a Palazzo Marino. Altri nomi sono pronti a fare il salto.

Questo tassello, pur tenuto nascosto, è alla base dei sorrisi e dell'ottimismo mostrato l'altro ieri da Bersani e Vendola. Pisapia è anche il sindaco che più di altri ha convinto i moderati a dargli fiducia, ha avuto un appoggio implicito dell'Udc, appena eletto ha affidato a Bruno Tabacci le chiavi di un assessorato-chiave, il Bilancio. Un eventuale lista civica dei primi cittadini appoggerà l'intesa con Pier Ferdinando Casini.

Intesa che continua a fare progressi. Il leader dell'Udc ha frenato sul patto progressisti-moderati, ma, come sa Bersani, fa sul serio. Lo conferma la lettera spedita ieri a "parlamentari, segretari locali, dirigenti e amministratori dell'Udc" da Antonio De Poli capo della segreteria politica. Il testo l'ha scritto Casini ed è un'intimazione al silenzio sulle alleanze, che punta a limitare soprattutto le uscite contro l'ipotesi di un accordo con Bersani. "Vi prego di intervenire nel dibattito politico con cautela", si legge.

"Non facciamoci strumentalizzare perché il Pdl dimostra la sua esistenza solo scaricando bordate contro di noi non avendo più nulla da dire al Paese su di sé e sulle sue prospettive politiche". E ancora: "Nessuno, con dichiarazioni superficiali, si immetta in un dibattito che non ci riguarda, prestandosi a un gioco che fa solo male al partito". Per finire: "Casini ha più volte ribadito che l'Italia uscirà dalla crisi solo con un patto di collaborazione tra le principali famiglie politiche europee".

Socialisti e democristiani. È il sogno della Grande coalizione, certo. Ma se Berlusconi sarà in pista, l'intesa post elettorale con Pd e Sel appare quasi scontata.
(03 agosto 2012)
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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camillobenso
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Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da camillobenso »

Sinistra, la speranza muore all’alba
di Lidia Ravera | 3 agosto 2012Commenti (34)

Ho chiesto a una storica elettrice dell’attuale centrosinistra bollito e ripassato in padella: “Compagna (perché se la chiamo signora si ingrugnisce), tu che hai votato fin da piccola Pci e poi tutte le sigle in cui si è smarrito, che ne pensi del Polo della Speranza?”. “PdS? mi pare che abbiamo già dato”. “Ma no, questa è una nuova locazione: dovrebbe abitarla Bersani, che è tanto una brava persona, Vendola, che se gli gira sa farti sognare, e un eventuale ‘terzo di comodo’, sul quale si preferisce glissare”.

“Hanno reciclato la foto di Vasto?”. “Sì, ma dall’inquadratura è stato espunto Di Pietro, che è tanto qualunquista-antagonista, e forse ci mettono Casini, che invece ha bivaccato col Nemico. Tu che fai? Ce l’hai ancora un po’ di speranza da investire?”. Mi ha guardata con appassionato languore: “La speranza è la prima a morire. Restano la pazienza e l’ironia. Ma anche loro, ormai, stanno in fin di vita”.

Il Fatto Quotidiano, 3 Agosto 2012
mariok

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da mariok »

Le critiche a Vendola non sono nuove. Travaglio ci aveva visto giusto già da tempo?

SVENDOLA

Di Pietro ha una fortuna sfacciata. Se il Pd fosse guidato da persone intelligenti (ipotetica del terzo tipo), lo avrebbero annesso in un bel centrosinistra tradizionale e, all’ultimo istante ci avrebbero infilato l’Udc. Così l’avrebbero definitivamente neutralizzato, sedato, spento. Costretto a far digerire ai suoi il matrimonio morganatico con l’Unione dei Condannati e con l’imputato Vendola, oltreché coi nuovi nemici della Procura di Palermo, avrebbe regalato a Grillo gran parte dei suoi elettori. E, prigioniero di un’alleanza in cui non sarebbe stato determinante, si sarebbe ridotto a ruota di scorta, pelo superfluo, portatore d’acqua di un progetto nefasto per quel che resta della nostra democrazia, e anche per lui: la grande ammucchiata destra-centro-sinistra che il Quirinale, le banche e i partiti hanno già deciso al posto nostro per la prossima legislatura, con la scusa dello spread.

B. ci starà perché, non potendo più vincere le elezioni, deve almeno fingere di non perderle, tenendo una zampa nel governo per seguitare a ricattarlo in cambio dei soliti favori penali e aziendali. Anche Casini deve fare la mosca cocchiera di una carovana tanto grande da mascherare l’estinzione dell’Udc.
Gli unici che potrebbero fare da soli sono quelli del Pd, ma il vero segretario, Napolitano, non vuole, senza contare il loro sacro terrore di governare divisi su tutto. Vendola avrebbe potuto restare coerente ai valori del suo elettorato, ma ormai è un’anatra zoppa e lessa, tra processi e sgoverno della Puglia di cui il caso dell’Ilva di Taranto è soltanto l’ultima prova: meglio intrupparsi che contarsi.

La decisione di escludere Di Pietro era presa da mesi e le sue sacrosante critiche al Quirinale per le interferenze nell’inchiesta Stato-mafia e la guerra ai pm di Palermo sono una pietosa scusa. Di Pietro non è “affidabile” per l’ammucchiata che, con la scusa dell’Europa, dovrà fare ciò che non riuscì a D’Alema e B. con la Bicamerale: ripristinare il “primato della politica” sui poteri di controllo e chiudere violentemente i processi alle classi dirigenti, in primis quello sulla trattativa che coinvolge e spaventa un po’ tutti. Insomma riportare l’Italia al regime dell’impunità legalizzata.

Un golpe bianco gattopardesco che richiede la massima omertà: non dovrà muovere foglia in Parlamento, mentre tv e grande stampa inneggeranno al regime. Per chi non ci sta (Di Pietro, Grillo, liste civiche) è già pronto il confino politico-mediatico: irresponsabili, nemici dell’Europa, untori dello spread, eversori da isolare e silenziare.
Resta solo da vedere se sarà ancora Monti a guidare il “nuovo” governo, o traslocherà al Quirinale cedendo il posto a Passera (è indagato per frode fiscale, dunque in pole position): ormai l’unico a credere che il premier sarà Bersani è Bersani. Ma la politica del futuro resterà la stessa, detta anche pudicamente “agenda Monti”: prendere ai lavoratori per dare ai banchieri, prendere agli onesti per non disturbare i ladri. E massacrare le guardie.

L’ostracismo all’Idv deciso dal Pd e digerito da Svendola regala a Di Pietro due occasioni d’oro. 1) Fare pulizia nel partito a sua insaputa: la prospettiva di qualche strapuntino nell’ammucchiata che verrà ingolosisce i dipietristi-democristi, vecchie muffe che non stavano con lui per difendere la legalità, ma per agguantare qualche cadrega e qualche titolo sui giornali, e ora se ne vanno senza bisogno di cacciarli. 2) Tornare alle origini per catalizzare il fronte trasversale che non ci sta (non solo a sinistra) al regime del “tutti dentro” e prepararsi a guidare l’opposizione con i giovani di 5 Stelle (la Lega, ormai, sfugge ai radar).

Ce la farà? Solo se una volta tanto azzeccherà i candidati, tenendo alla larga gli Scilipoti e i Lannutti vecchi e nuovi. A costo di sciogliere l’Idv per aprirsi al mondo delle professioni, della Fiom, dei nuovi sindaci. Gli errori degli ultimi anni fanno dubitare che ne sarà capace, ma c’è sempre una prima volta.
La fortuna non è mica eterna.

Marco Travaglio
iospero
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Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da iospero »

Nel frattempo
Dopo le polemiche per l’apertura di Vendola all’alleanza con Casini, si inserisce Rifondazione comunista che chiede a Di Pietro, sindacati e associazioni di costruire assieme un cartello politico alternativo a destra e sinistra. Il segretario del partito pensa a un’alleanza che si basi su una serie di punti: dalla contestazione delle politiche europee “che stanno strozzando l’Italia”, alla patrimoniale, perché “bisogna prendere i soldi dai ricchi e non dai lavoratori”, fino alla difesa del lavoro e dello stato sociale di Manolo Lanaro
3 agosto 2012

e De Magistris risponde a PD e SEL che vogliono rivolgersi alle associazioni e al movimento dei sindaci
De Magistris: ''Non c'è alternativa seria senza Idv''

''Non riesco a immaginare un'alternativa seria senza l'Italia dei valori e il contributo del suo presidente Di Pietro, ma certo non ricomponendo una foto sbiadita''. Per il sindaco di Napoli, che lavora al ''movimento arancione'', la politica non potrà fare a meno soprattutto dei sindaci. Quanto all'Udc non ha il monopolio dei moderati. L'importante è una proposta seria per il paese

e Vendola : " Casini è fuori dal centrosinistra"

ma Vendola di che cosa ha parlato con Bersani ?

Ma si chiarissero un po' le idee
camillobenso
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Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Nel frattempo
Dopo le polemiche per l’apertura di Vendola all’alleanza con Casini, si inserisce Rifondazione comunista che chiede a Di Pietro, sindacati e associazioni di costruire assieme un cartello politico alternativo a destra e sinistra. Il segretario del partito pensa a un’alleanza che si basi su una serie di punti: dalla contestazione delle politiche europee “che stanno strozzando l’Italia”, alla patrimoniale, perché “bisogna prendere i soldi dai ricchi e non dai lavoratori”, fino alla difesa del lavoro e dello stato sociale di Manolo Lanaro
3 agosto 2012

e De Magistris risponde a PD e SEL che vogliono rivolgersi alle associazioni e al movimento dei sindaci
De Magistris: ''Non c'è alternativa seria senza Idv''

''Non riesco a immaginare un'alternativa seria senza l'Italia dei valori e il contributo del suo presidente Di Pietro, ma certo non ricomponendo una foto sbiadita''. Per il sindaco di Napoli, che lavora al ''movimento arancione'', la politica non potrà fare a meno soprattutto dei sindaci. Quanto all'Udc non ha il monopolio dei moderati. L'importante è una proposta seria per il paese

e Vendola : " Casini è fuori dal centrosinistra"

ma Vendola di che cosa ha parlato con Bersani ?

Ma si chiarissero un po' le idee

Sono le dichiarazioni Bersande e di Vendola oggi apparse su Repubblica che devono aver tratto in inganno gli elettori di Cs chiamati a commentare.

Bersani: “Non sposeremo l’Udc
ma le nostre porte sono aperte”
Vendola: centristi fuori dal patto

Queste mezze smentite: “Non sposeremo l’Udc”, e la totale marcia indietro di Vendola : centristi fuori dal patto, sono state ritenute “troppo stupide” per essere vere.

Ergo, la convinzione che quelle che stanno facendo sono solo prove per sondare la reazione degli elettori.

Non nego che da subito anche a me è balenata l’idea che si trattasse di prove di alleanze, ma poi riflettendoci bene qui a rimetterci è solo Vendola da questa gazzarra. Possibile che sia così pollo da ballare la tarantella suonata da Bersande?

Casini è in silenzio stampa.

Secondo La Repubblica una parte dei suoi elettori si sta ribellando.

Il Fatto Quotidiano oggi apre in prima pagina con questo titolo:

BERSANI, VENDOLA, CASINI
ELETTORI IN RIVOLTA


Vendola si è giocato la sua credibilità al pari di quella dei defunti. Ne valeva la pena?
camillobenso
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Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da camillobenso »

Matrimonio all’italiana.

Pierazzurro da Bologna, dopo tre giorni di silenzio stampa rompe gli indugi.

Il balletto Bersande-Vendola non gli è piaciuto per niente.

In verità, in verità vi dico, che le cronache di sempre pongono un divieto assoluto di Pierazzurro ad alleanze con la sinistra di Vendola e il manettaro di Montenero della Bisaccia.

Semplice, lui e il suo lettorato sono di destra e quindi totalmente incompatibili da sempre con la sinistra.

Lui deve difendere oltre agli interessi vaticani anche quelli del parentado Caltagirone.

Che c’azzecca con Vendola?

Ma Bersande ha problemi interni con il suo partito, ma soprattutto sa che non può fottere a secco i suoi elettori merloni giganti.

Deve trovare un lubrificante adatto per sodomizzarli.

E l’unica soluzione è far credere ai merloni che il partito dei defunti sia ancora di sinistra, mentre in realtà è diventato di destra, grazie soprattutto alla presenza dei democristi.

Allora anche a Bersande viene l’ideona.

Spaccare l’alleanza Di Pietro – Vendola.

Isolando Di Pietro rende soddisfazione piena a Pierazzurro.

Rimane solo il problema di come addomesticare la ruota di scorta. Ritorna quindi a fargli balenare sotto il naso la possibilità di partecipare alle primarie sapendo di giocare sul sicuro.

E infatti è così.

La vanagloria di Vendola che sogna di diventare premier battendo Bersande non resiste, e il pugliese accetta di buon grado.

Scioglie le campane a festa : “Annunzio vobis che mi presenterò alle primarie,…..nulla osta all’alleanza con Casini”

Apriti cielo, il menestrello pugliese sopraffatto dalla marmellata di Bersande non ha fatto i conti con la base che, neppure tempo due ore si scatena sulla rete, … quel maledetto strumento infernale che qualcuno si poteva anche rifiutare d’inventare perché è diventato un vero strumento di tortura per i politici.

Beati quei tempi in cui le notizie arrivavano a cavallo con i corrieri. I politici potevano farsi tutte le puttanate possibili ed immaginabili ma non c’era il tempo di rispondere.

Adesso appena te movi ti fulminano. Che tempacci della malora.

Vendola inserisce subito la retromarcia e dichiara che non ci sarà un patto con Casini.

Bersande che ha anche lui i problemi con la sua base l’altro ieri annuncia: “Con Casini non ci sposiamo”

Vero, ma a letto insieme ci vanno.

Pierazzurro che immaginava lo spettacolino della finta sinistra, per tre giorni è rimasto in silenzio assoluto ad aspettare i risultati che conosceva già.

Anche lui poi ha dovuto registrare la ribellione dei suoi.

E quindi adesso esce allo scoperto annunciando che alle elezioni ci andrà da solo e poi si alleerà con il Pd.

Già, ma cosa crede che i suoi siano scemi e gli diano il voto? In sostanza prima o dopo cosa cambia?

I suoi non vogliono questa alleanza.

Perché la cara salma ha fatto il “cucù” alla cancelliera Merkel?

Perché questa è una terra di “cucù”, sempre pronti ad essere fatti fessi dai politici di professione.

Il premiato puttanificio degli zombie, sta raccontando da almeno 20 giorni ai merli scemi che questo sarà un centrosinistra nuovo che non avrà nulla a che vedere con il precedente.

Minchia signor tenente, a sei giorni dal via hanno già le gomme a terra e rinfacciano già cose che almeno il precedente Cs nella fase di fidanzamento non aveva osato rinfacciarsi.

Dura la vita per conservare la cadrega.

****

L'INTERVISTA
Casini: il mio partito correrà da solo
Ma poi possibile un'alleanza con il Pd

Il leader dell'Udc: da Vendola non accetto lezioni,
è un problema dei Democratici



ROMA - Nichi Vendola ha chiamato Polo della Speranza l'accordo politico fra lui e Bersani, fra Sinistra e libertà e Partito democratico.
Le piace questo nome, onorevole Casini?
«Dico la verità: mi è indifferente. Non mi riguarda. Bersani sta organizzando il campo progressista e io non mi impantano nelle eterne questioni della sinistra italiana. Gioco un'altra partita».

Organizza l'area moderata: cattolici di Todi, Cisl, Confindustria, ministri del governo Monti...
«Sono convinto che la politica abbia bisogno di un'apertura alla società civile e l'Udc è disponibile ad ogni passo indietro, fieri del ruolo che avremo in questa nuova costruzione. Ci va dato atto di aver rinunciato alle seduzioni del potere negli ultimi dieci anni».

Progressisti e moderati potrebbero governare assieme.
«Da tempo in Europa sostengo la collaborazione delle grandi famiglie socialista riformista e popolare europeista. Che sono diversi e tali rimarranno».

Se la futura (ipotetica) legge elettorale prevedesse un premio alla coalizione potreste anche fare un patto pre-elettorale?
«Una convergenza per il bene del Paese, sull'onda dell'emergenza, è possibile, come lo è stato in questa legislatura. Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà presentato con i propri programmi e le proprie liste. Non ho avuto paura di scomparire nell'epoca di Berlusconi, figurarsi se ho paura di presentarmi da solo adesso».

Faccia un pronostico: si farà una nuova legge elettorale prima delle prossime elezioni?
«Alla fine sì, perché i grandi partiti percepiscono che se non fanno neanche questo, sarà il de profundis per la politica».

Progressisti e moderati potrebbero fare un programma comune? «E' necessario combattere le pulsioni antieuropee, lavorare per gli Stati uniti d'Europa superare ideologismi e veti corporativi che hanno ucciso l'Italia. Noi andremo a trattare con il nostro programma. Vogliamo restare nell'euro, vogliamo parlare di economia e di mercato del lavoro. La direzione di marcia è quella del governo Monti: non si torna più indietro».

Vendola non è d'accordo su quest'ultima affermazione.
«Questo è un problema per Bersani. Apprezzo molto gli sforzi di Pier Luigi, credo sia un leader responsabile. Mi fa piacere che abbia ritenuto incompatibili le scelte di Di Pietro. Ma si ritrova a fronteggiare l'antico problema del riformismo che si scontra con radicalismo e populismo».

C'è la questione dei diritti civili.
«Non penso certo di farmi fare da Vendola l'esame del sangue. Non mi pare che le sue ricette abbiano avuto grandi ricadute né in Italia, né in Puglia. E le dimissioni di Berlusconi non sono dovute a lui, ma all'iniziativa di riformisti e moderati».

Le unioni omosessuali...
«Trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all'alleanza col Pdl sfruttando i "temi eticamente sensibili". Su questi si vota secondo coscienza, e l'Udc non accetta lezioni».

Lei ha paragonato la politica in questi tempi al teatro siciliano dei Pupi.
«E' impressionante lo stacco fra il momento che stiamo vivendo e la modestia del dibattito politico. Il mondo si occupa di aiuti a chi ha accumulato troppi debiti, di unione bancaria, di fondi salva Stati, di Bce. E noi ci gingilliamo con una riforma elettorale che un mese fa era fatta ed è stata rinviata per tatticismi vari. C'è anche chi gode se lo spread sale, così può dare la colpa a Monti».

Dopo Monti ci sarà Monti?
«I problemi che ho appena elencato fanno sì che siamo oltre il nome di Monti. Qui si tratta di aver capito che il Paese va risanato, che vanno fatte scelte impopolari. Più pragmatismo e meno ideologie».

Monti dopo Monti?
«Sono un grande estimatore di Monti. Perciò non mi permetto di tirarlo dentro questo dibattito. Lo affianco nel lavoro, fin dove posso. Assisto senza parole alle solite resistenze, tribunali che non vogliono essere chiusi, Province che non si vogliono accorpare, la mitologia del federalismo che non vede gli enormi sprechi avvenuti negli enti locali».

La politica nazionale rischia di essere commissariata dall'Europa, col fiscal compact, con le garanzie per l'eventuale richiesta d'aiuti?
«L'emergenza ci impone di seguire le indicazioni dell'Europa. Forse i partiti hanno fatto spazio a Monti con troppe riserve mentali: Berlusconi perché non sapeva come uscire dalle difficoltà, il Pd perché convinto di dover pagare questo prezzo per la caduta di Berlusconi».

Se Berlusconi dovesse farsi da parte davvero, si potrebbe riproporre la larga coalizione di oggi?
«La Germania si prepara a tornare alla larga coalizione: stiamo sempre a criticare i tedeschi, ma in questo non possiamo imitarli?».

Senza Berlusconi si rimescolano tutte le carte?
«C'è una gran confusione nel Pdl, si mettono d'accordo solo se c'è da insolentire me il mio partito».

E se Berlusconi resta in campo?
«E' un suo diritto democratico e per noi una grande opportunità perché lascia liberi enormi settori politici, offre grandi spazi. Non gli faremo cortesie».

L'onorevole Lupi dice che se l'Udc si allea con Vendola, il Pdl chiederà la sua espulsione dal Partito popolare europeo.
«Un simpatico scherzo. Conservo moltissime lettere di apprezzamento ricevute da membri del Ppe per aver lavorato alla svolta del governo Monti. La caduta di Berlusconi fu ritenuta una vera e propria liberazione».

Cosa succede di Fini, che era alleato con lei nel Terzo polo?
«Fini ha dichiarato che farà alleanze con chi ha sostenuto il governo Monti. Sono d'accordo con lui».

Andrea Garibaldi
agaribaldi@corriere.it
4 agosto 2012 | 7:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA

http://www.corriere.it/politica/12_agos ... a02d.shtml
mariok

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da mariok »

Insomma alla fine pare che la novità è che si andrà alle elezioni senza Di Pietro, come nel 2001.

Per perdere come allora?
paolo11
Messaggi: 3688
Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: 31 luglio, ore 11.00 - Bersani presenta la Carta d'inten

Messaggio da paolo11 »

Lo abbiamo capito noi del forum da molto .Lo ha ripetuto molte volte Casini.Lui vuole essere l'ago della bilancia sia del centrosinistra che del centrodestra.
Lui stà in mezzo.Stà solo aspettando che riforma elettorale venga fuori in questi mesi.(se esce qualcosa)
Ciao
Paolo11
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