giulietto chiesa.
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
giulietto chiesa.
Giulietto Chiesa spara contro Repubblica e Corriere. E dice: o si rinegozia questo debito oppure noi ce ne andiamo dall'Europa. Giusto?
Stamane appena arrivato in uffico leggo la mail di un amico che mi ha detto guardati sto intevento di Giulietto Chiesa
E quello che ha catturato la mia attenzione la parte in cui dice:
“Se io avessi la possibilità di decidere anche in parte che cosa dovrebbe fare un governo italiano oggi lo direi. Io prenderei l'aereo e andrei a fare un giro in tutte le capitali europee dell'Europa del Sud, comincerei ad andare in Grecia ad Atene, poi andrei a Madrid dagli spagnoli, poi andrei in Irlanda a Dublino, poi andrei a Lisbona in Portogallo e direi: cari concittadini europei noi adesso andiamo tutti insieme a Bruxelles e poniamo il problema che "o si rinegozia questo debito oppure noi ce ne andiamo dall'Europa". E senza di noi l'Europa non esiste, non esiste neanche la Germania, e quindi abbiamo una forza contrattuale. Io andrei a mettere il nostro tavolo e sul tavolo il nostro peso contrattuale. Non lo fanno. Non lo fanno perchè noi abbiamo ormai al Governo in Italia Goldman Sachs. Mario Draghi è un uomo della Goldman Sachs ed è stato messo a capo della Banca Centrale Europea, Lukas Papademos capo del governo greco adesso è un uomo della Goldman Sachs, e Mario Monti è un uomo della Goldman Sachs. Vedete cosa è successo? Senza che noi ce ne accorgessimo, senza che noi ce ne accorgessimo in 3 mesi il governo dell'Europa è stato cambiato come un calzino, cioè a capo dell'Europa pian piano stanno andando direttamente gli uomini della Goldman Sachs cioè delle grandi banche d'investimento”.
La parte che ho evidenziato è quella secondo più importante perché effettivamente quanti di noi sanno che cos’è il debito pubblico ma soprattutto la differenza tra il debito pubblico per uno stato a moneta sovrana, quale l‘Inghilterra, e uno stato a moneta non sovrana (Italia, Grecia)? Da chi dipende?
http://genio.virgilio.it/domanda/436800 ... opa-giusto
..............
Alcoltate il video.
Ciao
Paolo11
Stamane appena arrivato in uffico leggo la mail di un amico che mi ha detto guardati sto intevento di Giulietto Chiesa
E quello che ha catturato la mia attenzione la parte in cui dice:
“Se io avessi la possibilità di decidere anche in parte che cosa dovrebbe fare un governo italiano oggi lo direi. Io prenderei l'aereo e andrei a fare un giro in tutte le capitali europee dell'Europa del Sud, comincerei ad andare in Grecia ad Atene, poi andrei a Madrid dagli spagnoli, poi andrei in Irlanda a Dublino, poi andrei a Lisbona in Portogallo e direi: cari concittadini europei noi adesso andiamo tutti insieme a Bruxelles e poniamo il problema che "o si rinegozia questo debito oppure noi ce ne andiamo dall'Europa". E senza di noi l'Europa non esiste, non esiste neanche la Germania, e quindi abbiamo una forza contrattuale. Io andrei a mettere il nostro tavolo e sul tavolo il nostro peso contrattuale. Non lo fanno. Non lo fanno perchè noi abbiamo ormai al Governo in Italia Goldman Sachs. Mario Draghi è un uomo della Goldman Sachs ed è stato messo a capo della Banca Centrale Europea, Lukas Papademos capo del governo greco adesso è un uomo della Goldman Sachs, e Mario Monti è un uomo della Goldman Sachs. Vedete cosa è successo? Senza che noi ce ne accorgessimo, senza che noi ce ne accorgessimo in 3 mesi il governo dell'Europa è stato cambiato come un calzino, cioè a capo dell'Europa pian piano stanno andando direttamente gli uomini della Goldman Sachs cioè delle grandi banche d'investimento”.
La parte che ho evidenziato è quella secondo più importante perché effettivamente quanti di noi sanno che cos’è il debito pubblico ma soprattutto la differenza tra il debito pubblico per uno stato a moneta sovrana, quale l‘Inghilterra, e uno stato a moneta non sovrana (Italia, Grecia)? Da chi dipende?
http://genio.virgilio.it/domanda/436800 ... opa-giusto
..............
Alcoltate il video.
Ciao
Paolo11
Re: giulietto chiesa.
meno male che non può decidere neanche in parte ciò che deve fare il governo italiano
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: giulietto chiesa.
E' un modo provocatorio per mettere in attenzione problemi che anche noi qui stiamo discutendo.mariok ha scritto:meno male che non può decidere neanche in parte ciò che deve fare il governo italiano
Goldman Sachs, Monti, Lukas Papademos, Banca Europea e' una casualita' che tutte abbiano qualcosa in comune?
Se guardiamo bene c'e' la quadratura del cerchio o no?
Sara' anche un'analisi provocatoria e frettolosa ma come si fa a non sentire puzza di poteri forti?
Non credo che passeranno anni per scoprire tutto questo. Non succedera' questa volta per opera dello Spirito Santo ma saranno le situazioni e gli eventi che seguiranno a scoprire il vaso di pandora.
A quel punto non ci saranno scuse per colora che diranno: non pensavo...non credevo...
La creduloneria di molti di noi a sinistra rimane qualcosa di spaventoso, se si accetta l’idea che la sinistra er difinizione e' stata sempre critica e scettica.
In questo caso avrei voluto sentire anche da molti intellettuali una critica forte verso questo modo di affidarsi a dei tecnici che tecnici non sono. Lo spread non puo' giustificare tutto e tutti. Se passa questa tesi puo' passare di tutto.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: giulietto chiesa.
Caro gi.bo. potremo scoprire anche che Monti è un agente segreto della CIA, ma ciò non toglie che i fatti sono fatti.
Durante i vari governi Berlusconi (compreso l'ultimo) l'Italia si è indebitata mediamente per 90 miliardi di € all'anno di nuovi debiti in aggiunta ai precedenti.
E' come se io, con uno stipendio di 2.000 €, ogni mese firmassi nuove cambiali (oltre quelle già firmate in precedenza) per 300 €, arrivando ad un ammontare totale dei debiti pari ad oltre il triplo delle mie entrate annuali.
Cosa pensi che mi direbbero i creditori? E' pensabile che prima o poi mi chiuderebbero i rubinetti?
E cosa propone di fare Giulietto Chiesa? Dire ai creditori, guardate non vi do più un euro o al massimo qualche spicciolo. Un po' come pretende di fare Lusi, patteggiando il minimo della pena mediante la restituzione di una piccola parte di ciò che ha rubato.
Penso che come minimo si prenderebbero la casa ed ogni mia altra proprietà, mi bloccherebbero lo stipendio (almeno il quinto secondo legge), mi chiuderebbero tutti i conti bancari impedendomi non solo di avere altro credito ma anche di firmare un solo assegno.
Cosa sta facendo invece l'agente della CIA Mario Monti? Si sta impegnando a pareggiare il bilancio, cioè a fare in modo che dal 2013 si spenda non più di quanto si incassa, in modo da non far crescere ulteriormente il debito. Ed i creditori gli stanno dando fiducia.
La questione è naturalmente che lo stesso obbiettivo (pareggio tra entrate e uscite) si può raggiungere in vari modi. Tagliando spese voluttuarie (automobili di lusso, vacanze da nababbi ecc.) a favore di spese per i bisogni primari, per lo studio dei figli ecc.
Ed è qui che Mario Monti va attaccato, non come fa Chiesa pretendendo che tutto vada come è andato fino ad oggi semplicemente illudendosi (ed illudendo la gente) che tutto si possa risolvere con una bancarotta fraudolenta.
Durante i vari governi Berlusconi (compreso l'ultimo) l'Italia si è indebitata mediamente per 90 miliardi di € all'anno di nuovi debiti in aggiunta ai precedenti.
E' come se io, con uno stipendio di 2.000 €, ogni mese firmassi nuove cambiali (oltre quelle già firmate in precedenza) per 300 €, arrivando ad un ammontare totale dei debiti pari ad oltre il triplo delle mie entrate annuali.
Cosa pensi che mi direbbero i creditori? E' pensabile che prima o poi mi chiuderebbero i rubinetti?
E cosa propone di fare Giulietto Chiesa? Dire ai creditori, guardate non vi do più un euro o al massimo qualche spicciolo. Un po' come pretende di fare Lusi, patteggiando il minimo della pena mediante la restituzione di una piccola parte di ciò che ha rubato.
Penso che come minimo si prenderebbero la casa ed ogni mia altra proprietà, mi bloccherebbero lo stipendio (almeno il quinto secondo legge), mi chiuderebbero tutti i conti bancari impedendomi non solo di avere altro credito ma anche di firmare un solo assegno.
Cosa sta facendo invece l'agente della CIA Mario Monti? Si sta impegnando a pareggiare il bilancio, cioè a fare in modo che dal 2013 si spenda non più di quanto si incassa, in modo da non far crescere ulteriormente il debito. Ed i creditori gli stanno dando fiducia.
La questione è naturalmente che lo stesso obbiettivo (pareggio tra entrate e uscite) si può raggiungere in vari modi. Tagliando spese voluttuarie (automobili di lusso, vacanze da nababbi ecc.) a favore di spese per i bisogni primari, per lo studio dei figli ecc.
Ed è qui che Mario Monti va attaccato, non come fa Chiesa pretendendo che tutto vada come è andato fino ad oggi semplicemente illudendosi (ed illudendo la gente) che tutto si possa risolvere con una bancarotta fraudolenta.
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: giulietto chiesa.
Concettualmente il tuo ragionamento fila a pennello ma credo che queste "esternazioni" fatte da Giulietto vadano oltre le sue conclusioni.mariok ha scritto:Caro gi.bo. potremo scoprire anche che Monti è un agente segreto della CIA, ma ciò non toglie che i fatti sono fatti.
Durante i vari governi Berlusconi (compreso l'ultimo) l'Italia si è indebitata mediamente per 90 miliardi di € all'anno di nuovi debiti in aggiunta ai precedenti.
E' come se io, con uno stipendio di 2.000 €, ogni mese firmassi nuove cambiali (oltre quelle già firmate in precedenza) per 300 €, arrivando ad un ammontare totale dei debiti pari ad oltre il triplo delle mie entrate annuali.
Cosa pensi che mi direbbero i creditori? E' pensabile che prima o poi mi chiuderebbero i rubinetti?
E cosa propone di fare Giulietto Chiesa? Dire ai creditori, guardate non vi do più un euro o al massimo qualche spicciolo. Un po' come pretende di fare Lusi, patteggiando il minimo della pena mediante la restituzione di una piccola parte di ciò che ha rubato.
Penso che come minimo si prenderebbero la casa ed ogni mia altra proprietà, mi bloccherebbero lo stipendio (almeno il quinto secondo legge), mi chiuderebbero tutti i conti bancari impedendomi non solo di avere altro credito ma anche di firmare un solo assegno.
Cosa sta facendo invece l'agente della CIA Mario Monti? Si sta impegnando a pareggiare il bilancio, cioè a fare in modo che dal 2013 si spenda non più di quanto si incassa, in modo da non far crescere ulteriormente il debito. Ed i creditori gli stanno dando fiducia.
La questione è naturalmente che lo stesso obbiettivo (pareggio tra entrate e uscite) si può raggiungere in vari modi. Tagliando spese voluttuarie (automobili di lusso, vacanze da nababbi ecc.) a favore di spese per i bisogni primari, per lo studio dei figli ecc.
Ed è qui che Mario Monti va attaccato, non come fa Chiesa pretendendo che tutto vada come è andato fino ad oggi semplicemente illudendosi (ed illudendo la gente) che tutto si possa risolvere con una bancarotta fraudolenta.
Vuole mettere sotto accusa un sistema che si sta0 autodistruggento e che per guarirlo mette gli stessi che facevano parte della stanza dei bottoni.
Chiaro che non si puo' spendere piu' di quello che entra ma era il sistema stesso compreso le banche che ti invitavano a farlo. Non e' una cosa veuta per caso. Era studiata e strastudiata poiche fa parte del sistema stesso. Chiedevi un mutuo e te ne offrvavo il doppio perche? Son decenni che andava avanti questo sistema e ora questo modo di condurre la poilitica lo fanno pagare a noi che nonabbiamo alcuna colpa. Gli errori vengono sempre da altre parti e chissa perche altri ancora lo debbano pagare.
I soldi te li davano e casomai se non riuscivi a pagare la "casa" diventava loro. Siamo arrivati al punto che di queste "case" ora ne abbiano troppe e non sanno che farsene poiche sono i soldi che a loro servono.
E allora spuntano fuori i tecnici con le loro valigetti di ricostruttori del sistema. Come succede sempre dopo una guerra. Coloro che la creano per distruggere un po tutto si ripresentano poi sotto altre vesti a finanziarti per ricostruire tutto quello che e' stato distrutto.
Vedi, Mario, il discorso va altre le provocazioni che Giulietto. Queste sono solo provocazioni per aprire un vasto discorso generale.
Quindi, a me sempra lampante che questo sistema non regge piu' poiche' ha permesso che non ci fosserpo controlli ed ora si sta' autodistruggendo. Ce'ne sono altri in alternativa? Questo e' il vero tema sul quale bisognerebbero si fermassero a discutere i grandi maite a pense' e perche' no, pure noi.
Ma chi ha questo coraggio? Chi potrebbe farlo? Coloro cheavrebbero tutto da perdere? E coloro invece che avrebbero tutto da ricevere forse non sono in grado?
belle domande queste , vero Mario?
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: giulietto chiesa.
Caro gi.bo.gi.bo. ha scritto:
Chiaro che non si puo' spendere piu' di quello che entra ma era il sistema stesso compreso le banche che ti invitavano a farlo. Non e' una cosa veuta per caso. Era studiata e strastudiata poiche fa parte del sistema stesso. Chiedevi un mutuo e te ne offrvavo il doppio perche? Son decenni che andava avanti questo sistema e ora questo modo di condurre la poilitica lo fanno pagare a noi che nonabbiamo alcuna colpa. Gli errori vengono sempre da altre parti e chissa perche altri ancora lo debbano pagare.
I soldi te li davano e casomai se non riuscivi a pagare la "casa" diventava loro. Siamo arrivati al punto che di queste "case" ora ne abbiano troppe e non sanno che farsene poiche sono i soldi che a loro servono.
E allora spuntano fuori i tecnici con le loro valigetti di ricostruttori del sistema. Come succede sempre dopo una guerra. Coloro che la creano per distruggere un po tutto si ripresentano poi sotto altre vesti a finanziarti per ricostruire tutto quello che e' stato distrutto.
Vedi, Mario, il discorso va altre le provocazioni che Giulietto. Queste sono solo provocazioni per aprire un vasto discorso generale.
Quindi, a me sempra lampante che questo sistema non regge piu' poiche' ha permesso che non ci fosserpo controlli ed ora si sta' autodistruggendo. Ce'ne sono altri in alternativa? Questo e' il vero tema sul quale bisognerebbero si fermassero a discutere i grandi maite a pense' e perche' no, pure noi.
Ma chi ha questo coraggio? Chi potrebbe farlo? Coloro cheavrebbero tutto da perdere? E coloro invece che avrebbero tutto da ricevere forse non sono in grado?
belle domande queste , vero Mario?
un salutone
la situazione è complicata e credo che nessuno ha la soluzione in tasca.
Però alcune cose vanno chiarite e messe un po' in ordine.
Qui stiamo parlando del debito pubblico, non dei mutui dati alla gente per l'acquisto della casa. Sono due cose diverse.Chiaro che non si puo' spendere piu' di quello che entra ma era il sistema stesso compreso le banche che ti invitavano a farlo. Non e' una cosa veuta per caso. Era studiata e strastudiata poiche fa parte del sistema stesso. Chiedevi un mutuo e te ne offrvavo il doppio perche? Son decenni che andava avanti questo sistema e ora questo modo di condurre la poilitica lo fanno pagare a noi che nonabbiamo alcuna colpa.
Nel debito pubblico ci sono anche i 60 miliardi all'anno di corruzione e gli oltre 200 di evasione fiscale. E non è vero che "non abbiamo alcuna colpa". Forse non io o tu presi singolarmente, ma non dirmi che Berlusconi è stato in sella per quasi vent'anni solo perché ce l'hanno messo le banche, a dispetto e contro la volontà dei "sudditi" italiani incolpevoli.
A parte il fatto che non credo che questo sistema si stia autodistruggendo: sta semplicemente ricacciando indietro quelli che nel corso della storia hanno sempre pagato. Ma quelli che lo guidano e ne beneficiano non sono mai stati così bene. Ma questo è un altro discorso.Quindi, a me sempra lampante che questo sistema non regge piu' poiche' ha permesso che non ci fosserpo controlli ed ora si sta' autodistruggendo. Ce'ne sono altri in alternativa? Questo e' il vero tema sul quale bisognerebbero si fermassero a discutere i grandi maite a pense' e perche' no, pure noi.
Chiedi giustamente di alternative. Le premesse per un sistema alternativo c'erano tutte, proprio in Italia. Il sistema delle aziende pubbliche (IRI, banche,Enel, Eni. Alitalia, Rai e quant'altro) erano potenzialmente un pezzo di socialismo unico nel mondo occidentale. E che ne abbiamo fatto? Abbiamo lasciato che una classe politica parassita, incapace e basata sulle clientele, lo dilapidasse fino a distruggerlo completamente.
Oggi siamo senza una vera grande industria: questo è il vero nostro problema. E con le microimprese di tanti piccoli padroncini siamo destinati ad impoverirci ed a marginalizzarci sempre più. Da dove escono i soldi per grandi investimenti in ricerca ed innovazione, uniche strade per far fronte alla globalizzazione?
E come avremmo invece potuto affidare queste sfide di oggi con grandi aziende pubbliche in settori strategici come chimica, industria alimentare, mobilità e trasporti ecc. che avevamo negli anni '60 e '70.
Potrai dire che a distruggere quel patrimonio è stata soprattutto la democrazia cristiana ed è vero. Però siamo onesti. Sindacati e partiti di sinistra non ci hanno messo anche del loro? Avremmo dovuto difendere quelle aziende come un patrimonio del popolo, non considerarle anche noi come mucche da mungere.
Senza una vera e profonda autocritica su questi errori non credo che andremo avanti.
L'intervento pubblico nell'economia è oggi più che mai necessario e vitale, checché ne dicano gli amici liberisti anche di sinistra.
Ma le forme ed i modi non possono essere quelli fallimentari del passato. E quindi a sinistra più che mai è essenziale che si definiscano e si mettano in pratica nuove forme di governo e di controllo democratico, che non continuino a tenere in vita le inefficienze, il malgoverno, gli sprechi e le appropriazioni indebite di ieri e di oggi.
Se non facciamo questo, a partire dalla sanità, dalla Rai e dalle tante aziende pubbliche nazionali e locali che ancora ci sono, che speranze abbiamo di costruire credibilmente un sistema alternativo.
E sinceramente, da questo punto di vista, non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Anche senza voler parlare della sanità campana dopo un decennio bassoliniano, c'è forse qualcosa di nuovo nella Puglia di Vendola?
Ed a parte un po' di propaganda di circostanza, possiamo veramente affermare che la sinistra si sia fatta veramente carico del problema della corruzione, a cominciare dal suo interno?
Cominciando da qui forse ci metteremmo sulla buona strada per cominciare ad intravedere una prospettiva concreta di superamento di questo sistema.
-
- Messaggi: 1007
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:08
Re: giulietto chiesa.
Premesso che le considerazioni di Giulietto Chiesa hanno un loro fascino, ma bisogna stare anche con i piedi per terra, ricordo a mariok che l'Italia entrò nell'euro con un debito del 120% e firmando il trattato di Maastricht sapevamo benissimo che avremmo dovuto fare una politica del rientro del debito al 60% sul PIL, solo che in 10 anni , con ben 8 anni con guida della destra, si è fatto tutto tranne che fare una politica di rigore. Poi la congiuntura economica ha fatto il resto.
Ecco perchè ora l'Italia ed insieme ad altre nazioni europee poco virtuose sono sotto commissariamento UE.
Sono d'accordo con mariok quando dice che una bancarotta dell'Italia avrebbe conseguenze + gravi della medicina Monti ma sono d'accordo con gi.bo. e GC sul fatto che questa crisi finanziaria (mutui subprime, derivati, ecc,) necessita anche di una riflessione sul modello di sviluppo del capitalismo occidententale, che da industriale (ricostruzione post-bellica) si è spostata a finanziaria, visto che la produzione dei beni a livello mondiale si è spostata in India e Cina, Vietnam, Malesia,ecc..
La differenza tra capitalismo industriale e finanziario è enorme.
Quello industriale è molto + difficile, complicato dai fattori sociali (passando il tempo l'operaio non vuole essere + sfruttato, l'operaio nelle democrazie occidentali è pure un elettore, quindi, temibile) per cui si è preferito trasferire le produzioni in paesi poco democratici o al limite dittatoriali.
ll capitalismo finanziario è più fluido, è inter-statale, parla un linguaggio elitario, si forma nelle stesse università a cui è difficile accedere se non per grado sociale o per dinastie.
I danni collaterali di una finanza vorace e amorale vengono distribuiti sui + poveri, lontano dai centri di comando, spesso demandate a politiche di destra a livello nazionale.
Poi se ci sono paesi canaglia ma potenzialmente ricchi (Iran, Iraq, Pakistan, Venezuela, ecc,) basta attivare la super-potenza militare statunitense per piegarli.
La situazione è complicata. ma solo una politica credibile, progettuale, colta nelle visioni, può dare una risposta alla deriva del potere finanziario mondiale.
Vediamo se Holland in Francia possa aprire una pagina nuova!
un saluto
Ecco perchè ora l'Italia ed insieme ad altre nazioni europee poco virtuose sono sotto commissariamento UE.
Sono d'accordo con mariok quando dice che una bancarotta dell'Italia avrebbe conseguenze + gravi della medicina Monti ma sono d'accordo con gi.bo. e GC sul fatto che questa crisi finanziaria (mutui subprime, derivati, ecc,) necessita anche di una riflessione sul modello di sviluppo del capitalismo occidententale, che da industriale (ricostruzione post-bellica) si è spostata a finanziaria, visto che la produzione dei beni a livello mondiale si è spostata in India e Cina, Vietnam, Malesia,ecc..
La differenza tra capitalismo industriale e finanziario è enorme.
Quello industriale è molto + difficile, complicato dai fattori sociali (passando il tempo l'operaio non vuole essere + sfruttato, l'operaio nelle democrazie occidentali è pure un elettore, quindi, temibile) per cui si è preferito trasferire le produzioni in paesi poco democratici o al limite dittatoriali.
ll capitalismo finanziario è più fluido, è inter-statale, parla un linguaggio elitario, si forma nelle stesse università a cui è difficile accedere se non per grado sociale o per dinastie.
I danni collaterali di una finanza vorace e amorale vengono distribuiti sui + poveri, lontano dai centri di comando, spesso demandate a politiche di destra a livello nazionale.
Poi se ci sono paesi canaglia ma potenzialmente ricchi (Iran, Iraq, Pakistan, Venezuela, ecc,) basta attivare la super-potenza militare statunitense per piegarli.
La situazione è complicata. ma solo una politica credibile, progettuale, colta nelle visioni, può dare una risposta alla deriva del potere finanziario mondiale.
Vediamo se Holland in Francia possa aprire una pagina nuova!
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: giulietto chiesa.
@Mariok
Si e' vero che il debito pubblico non ha niente a che fare con il problema dei mutui e cosi via ma il tutto rientra in un sistema di logica che non sposta di moto il concetto
Debito Pubblico
http://www.linkiesta.it/debito-pubblico-italiano
Sempre su questo link si legge:
1990-2010: vent’anni, tanto debito e poca crescita
Che rapporto c’è tra il debito pubblico dell’Italia e la crescita del Prodotto interno lordo?
La variazione dell’indebitamento dipende certamente da quello che i governi fanno, ma anche da quello che fa per conto suo l’economia.
Infografica con una analisi di Giorgio Arfaras, direttore della Lettera economica del Centro Einaudi.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/debito-pubblico ... z1ooQNHGNj
Mi e' difficile accettare la tua anelisi in cui parte della colpa ce la dobbiamo adossare anche noi. Se con questo concetto intendi dire che li abbiamo eletti noi io ti rispondo che questi proprio no. Io e gran parte della sinistra ci ha sempre creduto nelle aziende statali o parastatali. Il problema se qualcuna nonb funzionava era da attribuire a chi le conduceva non all'idea stessa. Costoro non avevano niente a che fare col il pensiero statale. Noi della sinistra lo abbiamo sempre detto come lo hanno sempre detto coloro che poi sono stati definiti con troppa furbizia estremisti di sinistra perche troppo statalisti.
Ora forse si scopre che questi avevano ragione e che gli pseudo sinistrosi ex PCI avevano torto?
Quindi. Mario, io non ci sto' ad addossarmi nemmeno un briciolo di colpa e credo non sia onesto adossarla nemmeno a quell'elettorato di sinistra anche se ha votato chi questo sistema l'ha distrutto. Sono costoro che vestendosi con i panni di sinistra han buttato a mere tutto questo e son diventati piu' liberisti dei liberisti e che ora non riusciamo a lavarceli dalle palle e che ora stanno studiando di tutto per non essere cacciati via dai loro poteri.
Quindi, per ritornare al tema, leggeti comodamente il link che ti ho allegato e vedrai che ambedue le cose hanno una realzione fra di loro. Eccome ce l'hanno
un salutone
Si e' vero che il debito pubblico non ha niente a che fare con il problema dei mutui e cosi via ma il tutto rientra in un sistema di logica che non sposta di moto il concetto
Debito Pubblico
http://www.linkiesta.it/debito-pubblico-italiano
Sempre su questo link si legge:
1990-2010: vent’anni, tanto debito e poca crescita
Che rapporto c’è tra il debito pubblico dell’Italia e la crescita del Prodotto interno lordo?
La variazione dell’indebitamento dipende certamente da quello che i governi fanno, ma anche da quello che fa per conto suo l’economia.
Infografica con una analisi di Giorgio Arfaras, direttore della Lettera economica del Centro Einaudi.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/debito-pubblico ... z1ooQNHGNj
Mi e' difficile accettare la tua anelisi in cui parte della colpa ce la dobbiamo adossare anche noi. Se con questo concetto intendi dire che li abbiamo eletti noi io ti rispondo che questi proprio no. Io e gran parte della sinistra ci ha sempre creduto nelle aziende statali o parastatali. Il problema se qualcuna nonb funzionava era da attribuire a chi le conduceva non all'idea stessa. Costoro non avevano niente a che fare col il pensiero statale. Noi della sinistra lo abbiamo sempre detto come lo hanno sempre detto coloro che poi sono stati definiti con troppa furbizia estremisti di sinistra perche troppo statalisti.
Ora forse si scopre che questi avevano ragione e che gli pseudo sinistrosi ex PCI avevano torto?
Quindi. Mario, io non ci sto' ad addossarmi nemmeno un briciolo di colpa e credo non sia onesto adossarla nemmeno a quell'elettorato di sinistra anche se ha votato chi questo sistema l'ha distrutto. Sono costoro che vestendosi con i panni di sinistra han buttato a mere tutto questo e son diventati piu' liberisti dei liberisti e che ora non riusciamo a lavarceli dalle palle e che ora stanno studiando di tutto per non essere cacciati via dai loro poteri.
Quindi, per ritornare al tema, leggeti comodamente il link che ti ho allegato e vedrai che ambedue le cose hanno una realzione fra di loro. Eccome ce l'hanno
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: giulietto chiesa.
Se proviamo ad uscire per un attimo dalla polemica tra statalismo ed antistatalismo, forse potremo essere d'accordo su alcuni punti.
La gestione delle Ferrovie, della Rai, delle Asl e di varie aziende locali, sono la prova provata che questa classe dirigente non ha la capacità o la volontà di gestire le aziende pubbliche in modo decente e tale da non alimentare corruzione e disastri.
Tale conclamata incapacità (o non volontà) finisce inevitabilmente per portare acqua al mulino dei liberisti di tutti i tipi, che sostengono che pubblico è uguale ad inefficienza, sprechi, corruzione e che quindi la panacea di tutti i mali è privatizzare, privatizzare, privatizzare.
Rispetto a questi dati di fatto, proprio per la necessità strategica dell'intervento pubblico in economia, la sinistra non può chiamarsi fuori dal problema.
Né basta rivendicare di essere stati sempre a favore delle aziende di stato.
Anche se è giusto non fare di tutte le erbe un fascio, va riconosciuto che la partitocrazia è una peste che non ha escluso nessuno (tranne forse, ne do atto a filippo, il partito radicale).
Persino nell'Emilia-Romagna, bandiera del tradizionale buon governo rosso, non mancano ormai vaste aree per lo meno opache, come eclatanti episodi hanno messo in luce: solo per citarne uno (ma non è l'unico) basti riferirsi al caso Unipol BNL con il vortice di milioni di € passati per le mani di Consorte, per non parlare dell'enorme arcipelago della sanità.
Se non si scioglie questo nodo (e chi deve farlo se non la sinistra, che dovrebbe averne tutto l'interesse proprio a difesa di un'idea di sviluppo alternativo all'attuale?) non si va da nessuna parte.
E non vedo segnali di una tale consapevolezza e di una reale volontà di porsi e risolvere tale problema da parte di tutta la classe dirigente di riferimento.
P.S. Sull'interessante analisi di cui al link, condivido molte cose anche se mi sembra carente in diversi punti: l'incidenza degli sprechi e della corruzione nella crescita della spesa classificata come welfare; il peso della politica sull'economia, che non è del tutto una variabile indipendente, se non altro perché il 50% del nostro Pil è determinato dalla spesa pubblica.
La gestione delle Ferrovie, della Rai, delle Asl e di varie aziende locali, sono la prova provata che questa classe dirigente non ha la capacità o la volontà di gestire le aziende pubbliche in modo decente e tale da non alimentare corruzione e disastri.
Tale conclamata incapacità (o non volontà) finisce inevitabilmente per portare acqua al mulino dei liberisti di tutti i tipi, che sostengono che pubblico è uguale ad inefficienza, sprechi, corruzione e che quindi la panacea di tutti i mali è privatizzare, privatizzare, privatizzare.
Rispetto a questi dati di fatto, proprio per la necessità strategica dell'intervento pubblico in economia, la sinistra non può chiamarsi fuori dal problema.
Né basta rivendicare di essere stati sempre a favore delle aziende di stato.
Anche se è giusto non fare di tutte le erbe un fascio, va riconosciuto che la partitocrazia è una peste che non ha escluso nessuno (tranne forse, ne do atto a filippo, il partito radicale).
Persino nell'Emilia-Romagna, bandiera del tradizionale buon governo rosso, non mancano ormai vaste aree per lo meno opache, come eclatanti episodi hanno messo in luce: solo per citarne uno (ma non è l'unico) basti riferirsi al caso Unipol BNL con il vortice di milioni di € passati per le mani di Consorte, per non parlare dell'enorme arcipelago della sanità.
Se non si scioglie questo nodo (e chi deve farlo se non la sinistra, che dovrebbe averne tutto l'interesse proprio a difesa di un'idea di sviluppo alternativo all'attuale?) non si va da nessuna parte.
E non vedo segnali di una tale consapevolezza e di una reale volontà di porsi e risolvere tale problema da parte di tutta la classe dirigente di riferimento.
P.S. Sull'interessante analisi di cui al link, condivido molte cose anche se mi sembra carente in diversi punti: l'incidenza degli sprechi e della corruzione nella crescita della spesa classificata come welfare; il peso della politica sull'economia, che non è del tutto una variabile indipendente, se non altro perché il 50% del nostro Pil è determinato dalla spesa pubblica.
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: giulietto chiesa.
Mario, posso essere daccordo con te solo nel caso che questa "sinistra" a cui spesso fai riferimento e' da un pezzo che non la considero tale.mariok ha scritto:Se proviamo ad uscire per un attimo dalla polemica tra statalismo ed antistatalismo, forse potremo essere d'accordo su alcuni punti.
La gestione delle Ferrovie, della Rai, delle Asl e di varie aziende locali, sono la prova provata che questa classe dirigente non ha la capacità o la volontà di gestire le aziende pubbliche in modo decente e tale da non alimentare corruzione e disastri.
Tale conclamata incapacità (o non volontà) finisce inevitabilmente per portare acqua al mulino dei liberisti di tutti i tipi, che sostengono che pubblico è uguale ad inefficienza, sprechi, corruzione e che quindi la panacea di tutti i mali è privatizzare, privatizzare, privatizzare.
Rispetto a questi dati di fatto, proprio per la necessità strategica dell'intervento pubblico in economia, la sinistra non può chiamarsi fuori dal problema.
Né basta rivendicare di essere stati sempre a favore delle aziende di stato.
Anche se è giusto non fare di tutte le erbe un fascio, va riconosciuto che la partitocrazia è una peste che non ha escluso nessuno (tranne forse, ne do atto a filippo, il partito radicale).
Persino nell'Emilia-Romagna, bandiera del tradizionale buon governo rosso, non mancano ormai vaste aree per lo meno opache, come eclatanti episodi hanno messo in luce: solo per citarne uno (ma non è l'unico) basti riferirsi al caso Unipol BNL con il vortice di milioni di € passati per le mani di Consorte, per non parlare dell'enorme arcipelago della sanità.
Se non si scioglie questo nodo (e chi deve farlo se non la sinistra, che dovrebbe averne tutto l'interesse proprio a difesa di un'idea di sviluppo alternativo all'attuale?) non si va da nessuna parte.
E non vedo segnali di una tale consapevolezza e di una reale volontà di porsi e risolvere tale problema da parte di tutta la classe dirigente di riferimento.
P.S. Sull'interessante analisi di cui al link, condivido molte cose anche se mi sembra carente in diversi punti: l'incidenza degli sprechi e della corruzione nella crescita della spesa classificata come welfare; il peso della politica sull'economia, che non è del tutto una variabile indipendente, se non altro perché il 50% del nostro Pil è determinato dalla spesa pubblica.
Se questa sinistra a cui tui riferisci te e' il PD credo ormai sia gia' qualche decennio che non soi consideri piu' sinistra. Lo dicono loro non io.
Ammesso e non concesso sia anche questa da considerare "sinistra" quanto e' successo e continua a succedere dimostra invece il contrario. Quindi, non e' un termine a definire chi sia o non sia di sinistra ma son i fatti ed i programmo a definirlo.
SE alcune industrie statali o parastatali non hanno funzionato non e' colpa di questa idea ma di quelli che l'hanno gestita. Purtroppo si prosegue ancora su questa strda e pur facendo andare in deficit queste aziende, coloro che le gestiscono si beccano pure i bonus o male che vada vengono spostati in an'altra azienda.
Chiaro che poi le privatizzazioni vengono viste malamente dalla gente poiche questa non e' piu' abituata a fare analisi poilitiche come un tempo. Guarda alla sostanza e basta e questo diventa devastante per un paese in cui ci sarebbe bisogno, sopratutto ora, analizzare profondamente qualsiasi situazione e non lasciare che il tutto vada come vada e caomai scagliarsi contro il primo operatore pubblico pensando che la colpa di tutto questo dipenda da lui.
Un popolo che non si ferma a capire le cause di un determinato degrado e' destinato ad autodistruggersi per incapacita politica sua e di chi ha delegato.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Semrush [Bot] e 6 ospiti