¿Arriba España?
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Re: ¿Arriba España?
Spero di trovare anche l'articolo di ieri della bella, sexi, intelligente, giornalista tutta d'un pezzo Concita De Gregorio.
L'archivio di Repubblica segnala errore, la rassegna della stampa di ieri del Ministero della Difesa non riporta l'articolo.
LEGGENDO NON SI CAPISCE SE E' UNA CORRISPONDENZA DALLA SPAGNA O DALL'ITALIA
Il grido delle famiglie spagnole nelle lettere ai giornali “Noi colpiti, i banchieri salvi” (Concita De Gregorio).
21/07/2012 di triskel182
La disperazione in migliaia di denunce.
VOCI. Per lettera e per scritto si fanno più chiare, più meditate e più nitide le voci degli spagnoli che in queste ore, a milioni in ogni città della penisola, sono in strada a protestare contro la manovra economica da 65mila milioni di euro che si abbatte prevalentemente sulla classe media.
Le televisioni restituiscono le urla e gli slogan. Le redazioni dei giornali invece archiviano migliaia di messaggi scritti: arrivano da ogni luogo, villaggi dell’Estremadura e capoluoghi, da persone di ogni ceto e di ogni età e disegnano un quadro vivo dello stato d’animo che attraversa il paese, delle ragioni e della cultura, delle memorie e delle speranze di chi scrive. Eccone alcune, per stralci.
Quali altre misure “E’ un peccato che gente così intelligente come i signori ministri Guindos e Montoro non abbiano trovato altre aree di riduzione della spesa che non siano quelle che colpiscono quelli di sempre, la classe media e bassa, i pensionati.
E’ evidente che le misure provocheranno una diminuzione dei consumi e una maggiore recessione.
Si poteva piuttosto:
1) sospendere l’investimento nella nuova Alta velocità in Galizia.
2) Ridurre la spesa in armamenti, come fa Hollande.
3) istituire imposte per i grandi patrimoni.
4) sopprimere i ministeri di Salute e Educazione, le cui competenze sono totalmente assorbite dalle autonomia.
5) sopprimere il Senato (serve?).
6) sopprimere le Province e le delegazioni del Governo locali, giacchè questo è già rappresentato dalle comunità autonome.
7) ritirare la candidatura di Madrid ai Giochi Olimpici. Peccato che non ci abbiano pensato”. Dionis Bel, Barcellona.
Non capisco “Non capisco perché ancora non si siano chiesti sacrifici a persone e istituzioni che realmente potrebbero portare quantità significativa di denaro senza sopportare neppure da lontano il danno che subiamo noi della classe media.
Imposte al lusso, alle grandi fortune, alla chiesa cattolica. Cosa gli impedisce di farlo? Non capisco”. Rosa Maria Blanco, Madrid.
Aumento ingiusto “L’Iva sul materiale scolastico e sugli occhiali da vista passa dall’8 al 21.
Quello che non capisco è perché non pagano di più quelli che hanno di più.
Perché non si ristabilisce l’Iva al 33 per cento per i prodotti di lusso, come accadeva fra l’86 e il 91.
Ha senso che gli occhiali da vista e i quaderni per mio figlio abbiano la stessa tassa di una macchina da 50 mila euro?” Maria Teresa Minguillon, Zaragoza.
Il lusso di morire “Con l’Iva dall’8 al 21 sui servizi funebri a partire dal 1 settembre non ci potremo più permettere nemmeno il lussodi morire”. Henry Ettinghausen, La Pera.
Tagliare le autonomie “I tagli attuali se non toccano gli eccessi delle amministrazioni, soprattutto delle autonomie, non serviranno: al contrario, porteranno ad un impoverimento generale. Di nuovo i vecchi demoni degli egoismi locali aprono le loro fauci. 75 anni fa ci portarono alla guerra, oggi come minimo alla misera più lacerante che possiamo immaginare”. Jose luis Carreras, Alcalà de Henares.
76 anni dopo “I sistemi democratici hanno radici in valori come il popolo la libertà la giustizia il progresso. Ma questi valori possono diventare populismo, ultraliberismo, messianesimo. Questo sta succedendo da sette mesi in Spagna: crescono i tre nemici della democrazia. Il leader socialista Idalecio Prieto il 1 maggio del 36 diceva: “Non siamo stati testimoni da molto tempo di una crisi come quella di oggi. Sotto il peso dei debiti la Spagna è un paese sul quale si erge il cartello insolvente”. Due mesi dopo esplodeva la guerra civile. La storia non si ripete ma le parole di Prieto, dopo 76 anni, hanno una disgraziata freschezza”. Agustin Arroyo Carro, Madrid.
Corruzione “La migliore protesta contro i tagli sarebbe che i tribunali dessero la priorità ai giudizi contro i politici corrotti, contro funzionari o persone che hanno abusato del pubblico. Bisogna esigere che restituiscano quello che hanno rubato e che hanno in paradisi fiscali a nome della moglie e della suocera. Sono sicuro che i funzionari di giustizia sarebbero disposti a lavorare fuori orario, senza essere pagati, per questo”. Frederic Schonhofer, Toledo.
Stanchezza “Sono stanco. Stanco delle bugie di chi ci governa, della mancanza di trasparenzadell’incompetenza, del fatto che si arricchiscano in un paese che impoverisce. Stanco di dover mantenere un numero esagerato di politici e alte cariche, della loro incompetenza, del fatto che favoriscono quelli che hanno di più, di essere testimone di come siano imputati di corruzione, di doverli mantenere ancora dopo che hanno lasciato gli incarichi, che si criminalizzi chi ha il coraggio di dire chiaro tutto questo. Sono stanco”. Sebastian Noferini, Vic.
Prendiamoci le colpe “La colpa è sempre degli altri: le banche, i politici. Ma qualcuno si lamentava quando otteneva un’ipoteca del 110% sul suo appartamento? E i funzionari che in orario di lavoro andavano dal medico o a fare la spesa e si portavano a casa materiale di ufficio, si lamentano solo ora? Da dove credete che esca il denaro pubblico? Lo Stato siamo noi, i politici non sono una razza a parte, escono da noi. Quanti di voi sistemerebbero i familiari se avessero un incarico pubblico? Siamo un popolo di furbetti che vuole il benessere senza sacrificio, solo diritti niente doveri. Basta lamentarsi, la colpa è di tutti, dov’è la gente onorata? Abbiamo quello che ci meritiamo e dipende da noi che il futuro sia diverso. Non importano i partiti, importa solo il senso del bene comune anche se temo che questo sia il meno comune dei sensi”. Rubio Santoyo Premià de Mar
Il lavoro che amo “Lavoro all’Istituto balneare della natura, Ibanat. Sono funzionaria pubblica. Il mio lavoro è la prevenzione e l’estinzione di incendi forestali nelle isole. Amo il mio lavoro, amo le mie isole. Guadagno 900 euro al mese ma salvo le case, i boschi dal fuoco. Da settembre guadagnerò meno, non importa. Importante è che possa continuare a lavorare. Solo mi domando: potrò permettermi di continuare a fare il lavoro che amo? Fino a quando?”. Eva Martinez, Santa Eularia.
Bankia “Quello che non sopporto è che si paghi con soldi pubblici la buonuscita di banchieri come Rodrigo Rato di Bankia”. Alicia Sanchez 36 anni, impiegata.
Nebbia “Non vedo banchieri in prigione né politici disoccupati”. Jessica Cabeza, disoccupata.
Da La Repubblica del 21/07/2012.
L'archivio di Repubblica segnala errore, la rassegna della stampa di ieri del Ministero della Difesa non riporta l'articolo.
LEGGENDO NON SI CAPISCE SE E' UNA CORRISPONDENZA DALLA SPAGNA O DALL'ITALIA
Il grido delle famiglie spagnole nelle lettere ai giornali “Noi colpiti, i banchieri salvi” (Concita De Gregorio).
21/07/2012 di triskel182
La disperazione in migliaia di denunce.
VOCI. Per lettera e per scritto si fanno più chiare, più meditate e più nitide le voci degli spagnoli che in queste ore, a milioni in ogni città della penisola, sono in strada a protestare contro la manovra economica da 65mila milioni di euro che si abbatte prevalentemente sulla classe media.
Le televisioni restituiscono le urla e gli slogan. Le redazioni dei giornali invece archiviano migliaia di messaggi scritti: arrivano da ogni luogo, villaggi dell’Estremadura e capoluoghi, da persone di ogni ceto e di ogni età e disegnano un quadro vivo dello stato d’animo che attraversa il paese, delle ragioni e della cultura, delle memorie e delle speranze di chi scrive. Eccone alcune, per stralci.
Quali altre misure “E’ un peccato che gente così intelligente come i signori ministri Guindos e Montoro non abbiano trovato altre aree di riduzione della spesa che non siano quelle che colpiscono quelli di sempre, la classe media e bassa, i pensionati.
E’ evidente che le misure provocheranno una diminuzione dei consumi e una maggiore recessione.
Si poteva piuttosto:
1) sospendere l’investimento nella nuova Alta velocità in Galizia.
2) Ridurre la spesa in armamenti, come fa Hollande.
3) istituire imposte per i grandi patrimoni.
4) sopprimere i ministeri di Salute e Educazione, le cui competenze sono totalmente assorbite dalle autonomia.
5) sopprimere il Senato (serve?).
6) sopprimere le Province e le delegazioni del Governo locali, giacchè questo è già rappresentato dalle comunità autonome.
7) ritirare la candidatura di Madrid ai Giochi Olimpici. Peccato che non ci abbiano pensato”. Dionis Bel, Barcellona.
Non capisco “Non capisco perché ancora non si siano chiesti sacrifici a persone e istituzioni che realmente potrebbero portare quantità significativa di denaro senza sopportare neppure da lontano il danno che subiamo noi della classe media.
Imposte al lusso, alle grandi fortune, alla chiesa cattolica. Cosa gli impedisce di farlo? Non capisco”. Rosa Maria Blanco, Madrid.
Aumento ingiusto “L’Iva sul materiale scolastico e sugli occhiali da vista passa dall’8 al 21.
Quello che non capisco è perché non pagano di più quelli che hanno di più.
Perché non si ristabilisce l’Iva al 33 per cento per i prodotti di lusso, come accadeva fra l’86 e il 91.
Ha senso che gli occhiali da vista e i quaderni per mio figlio abbiano la stessa tassa di una macchina da 50 mila euro?” Maria Teresa Minguillon, Zaragoza.
Il lusso di morire “Con l’Iva dall’8 al 21 sui servizi funebri a partire dal 1 settembre non ci potremo più permettere nemmeno il lussodi morire”. Henry Ettinghausen, La Pera.
Tagliare le autonomie “I tagli attuali se non toccano gli eccessi delle amministrazioni, soprattutto delle autonomie, non serviranno: al contrario, porteranno ad un impoverimento generale. Di nuovo i vecchi demoni degli egoismi locali aprono le loro fauci. 75 anni fa ci portarono alla guerra, oggi come minimo alla misera più lacerante che possiamo immaginare”. Jose luis Carreras, Alcalà de Henares.
76 anni dopo “I sistemi democratici hanno radici in valori come il popolo la libertà la giustizia il progresso. Ma questi valori possono diventare populismo, ultraliberismo, messianesimo. Questo sta succedendo da sette mesi in Spagna: crescono i tre nemici della democrazia. Il leader socialista Idalecio Prieto il 1 maggio del 36 diceva: “Non siamo stati testimoni da molto tempo di una crisi come quella di oggi. Sotto il peso dei debiti la Spagna è un paese sul quale si erge il cartello insolvente”. Due mesi dopo esplodeva la guerra civile. La storia non si ripete ma le parole di Prieto, dopo 76 anni, hanno una disgraziata freschezza”. Agustin Arroyo Carro, Madrid.
Corruzione “La migliore protesta contro i tagli sarebbe che i tribunali dessero la priorità ai giudizi contro i politici corrotti, contro funzionari o persone che hanno abusato del pubblico. Bisogna esigere che restituiscano quello che hanno rubato e che hanno in paradisi fiscali a nome della moglie e della suocera. Sono sicuro che i funzionari di giustizia sarebbero disposti a lavorare fuori orario, senza essere pagati, per questo”. Frederic Schonhofer, Toledo.
Stanchezza “Sono stanco. Stanco delle bugie di chi ci governa, della mancanza di trasparenzadell’incompetenza, del fatto che si arricchiscano in un paese che impoverisce. Stanco di dover mantenere un numero esagerato di politici e alte cariche, della loro incompetenza, del fatto che favoriscono quelli che hanno di più, di essere testimone di come siano imputati di corruzione, di doverli mantenere ancora dopo che hanno lasciato gli incarichi, che si criminalizzi chi ha il coraggio di dire chiaro tutto questo. Sono stanco”. Sebastian Noferini, Vic.
Prendiamoci le colpe “La colpa è sempre degli altri: le banche, i politici. Ma qualcuno si lamentava quando otteneva un’ipoteca del 110% sul suo appartamento? E i funzionari che in orario di lavoro andavano dal medico o a fare la spesa e si portavano a casa materiale di ufficio, si lamentano solo ora? Da dove credete che esca il denaro pubblico? Lo Stato siamo noi, i politici non sono una razza a parte, escono da noi. Quanti di voi sistemerebbero i familiari se avessero un incarico pubblico? Siamo un popolo di furbetti che vuole il benessere senza sacrificio, solo diritti niente doveri. Basta lamentarsi, la colpa è di tutti, dov’è la gente onorata? Abbiamo quello che ci meritiamo e dipende da noi che il futuro sia diverso. Non importano i partiti, importa solo il senso del bene comune anche se temo che questo sia il meno comune dei sensi”. Rubio Santoyo Premià de Mar
Il lavoro che amo “Lavoro all’Istituto balneare della natura, Ibanat. Sono funzionaria pubblica. Il mio lavoro è la prevenzione e l’estinzione di incendi forestali nelle isole. Amo il mio lavoro, amo le mie isole. Guadagno 900 euro al mese ma salvo le case, i boschi dal fuoco. Da settembre guadagnerò meno, non importa. Importante è che possa continuare a lavorare. Solo mi domando: potrò permettermi di continuare a fare il lavoro che amo? Fino a quando?”. Eva Martinez, Santa Eularia.
Bankia “Quello che non sopporto è che si paghi con soldi pubblici la buonuscita di banchieri come Rodrigo Rato di Bankia”. Alicia Sanchez 36 anni, impiegata.
Nebbia “Non vedo banchieri in prigione né politici disoccupati”. Jessica Cabeza, disoccupata.
Da La Repubblica del 21/07/2012.
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Re: ¿Arriba España?
Doppio, non funziona il pulsante di cancellazione del post.
Ultima modifica di camillobenso il 21/07/2012, 21:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: ¿Arriba España?
Oltre a salvare le banche.Salviamo pure i lauti stipendi dei menager delle banche?
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Uno stenografo guadagna quanto il re di Spagna
Come può reggere un sistema in cui uno stenografo arriva a guadagnare quanto il re di Spagna? Sembra impossibile, ma è così. Senza il taglio del 10% imposto per tre anni da Giulio Tremonti per i redditi oltre i 150 mila euro, uno stenografo al massimo livello retributivo arriverebbe a sfiorare uno stipendio lordo di 290 mila euro.
Solo 2mila meno di quanto lo Stato spagnolo dà a Juan Carlos di Borbone, 50 mila più di quanto, sempre al lordo, guadagna Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica: 239.181 euro".
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=14063
E' vecchia .Ma quando vedo certe cose mi ritorna in mente.
Caio
Paolo11
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Uno stenografo guadagna quanto il re di Spagna
Come può reggere un sistema in cui uno stenografo arriva a guadagnare quanto il re di Spagna? Sembra impossibile, ma è così. Senza il taglio del 10% imposto per tre anni da Giulio Tremonti per i redditi oltre i 150 mila euro, uno stenografo al massimo livello retributivo arriverebbe a sfiorare uno stipendio lordo di 290 mila euro.
Solo 2mila meno di quanto lo Stato spagnolo dà a Juan Carlos di Borbone, 50 mila più di quanto, sempre al lordo, guadagna Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica: 239.181 euro".
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=14063
E' vecchia .Ma quando vedo certe cose mi ritorna in mente.
Caio
Paolo11
Re: ¿Arriba España?
12/08/2012 - STORIE DELLA CRISI
Il sindaco rosso guida gli espropri nei supermercati
Tre carrelli di cibo per 37 famiglie povere di Siviglia
In Andalusia requisiti a un duca 1.200 ettari incolti
GIAN ANTONIO ORIGHI
MADRID
L’ ultima clamorosa protesta è stata un «esproprio alimentare» in un supermercato: martedì scorso Juan Manuel Sanchéz Gordillo, 60 anni, dal 1979 sindaco con maggioranza assoluta della comunistissima Marinaleda, ha diretto l’assalto a un supermercato nella limitrofa Ecija, portando via tre carrelli pieni di pasta, fagioli, lenticchie e latte, che ha donato a 36 famiglie di squatter disoccupati di Siviglia. Unanime la condanna del governo, dei socialisti, di lu. Ovviamente è stato denunciato. Ma lui se la ride: «È stata un’azione simbolica. Il prossimo obbiettivo? Le banche».
Sanchéz Gordillo, non è solo sindaco, è anche molto altro: deputato regionale andaluso, leader del Cut-Bai (Collettivo unità dei lavoratori-Blocco andaluso di sinistra) e del sindacato agricolo Sat. E da sempre fa parlare di sé, occupando terre incolte o la Moncloa, il Palazzo del governo, con l’ex premier socialista González dentro. Ma nella regione con più disoccupati d’Europa (34%), nel suo Comune non ce n’è uno grazie alle cooperative comunali ortofrutticole da lui inventate e dove tutti guadagnano lo stesso stipendio: 1128 euro al mese. «Non ho mai fatto parte del partito comunista con la falce e martello, però mi sento comunista, o comunitarista, come credo si sentissero Cristo, Gandhi, Lenin e il Che», dice questo professore di storia, figlio di un poverissimo muratore, che ha potuto andare all’Università grazie a una borsa di studio.
Entrato in Izquierda Unita (il cartello elettorale comunista) nell’86, nemico acerrimo dei socialisti («Zapatero rubava ai poveri per dare i soldi ai ricchi»), gode di una popolarità impressionante, e non solo nella sua Marinaleda (2645 abitanti): nelle regionali andaluse del marzo scorso, come capolista di Iu per Siviglia, ha ottenuto116.726 voti (il 12,18%).
Il suo motto è sempre stato: «La terra a chi la lavora». E Gordillo, che pare uscito da «Novecento» di Bertolucci anche se usa Twitter, è un leader che fa quello che dice. Nell’Andalusia agraria in mano a ricchissimi proprietari terrieri, il barbuto sindaco, dopo 12 anni di occupazioni, nel 1992 è riuscito a espropriare 1200 ettari che erano del Duca dell’Infantado.
Sempre in prima linea, venerdì scorso è stato sloggiato dalla Guardia Civil, insieme ad altri 200 militanti del Sat, da un terreno militare. «Torneremo. Abbiamo già cominciato a lavorare la terra», ha detto agli agenti delle Benemérita.
L’esproprio terriero è stato il volano della sua revolución, sempre perseguita con la non violenza. Il sindaco che tiene la foto del Che nel suo ufficio sempre aperto al pubblico e porterà la kefiah al collo «finché i palestinesi non avranno una loro patria», ha costituito la Cooperativa Hu Humar-Marinaleda, ovviamente ecologicamente corretta. Produce carciofi, peperoni, fave, olio di oliva. Il comune è proprietario di una fabbrica di conserve, un frantoio, serre, allevamenti bovini. Salario: 47 euro al giorno, 6 giorni la settimana, 35 ore settimanali. Ecco perché non ci sono disoccupati.
Ma c’è di più. A Marinaleda non è mai entrato un costruttore. Il municipio regala il terreno per costruire un villino a schiera (90 metri quadrati su due piani, più 100 metri di cortile), anticipa i soldi per i lavori ed esige che il proprietario collabori alla costruzione della sua casa o paghi un sostituto. Restituirà il debito in rate di 15,52 euro al mese.
Dulcis in fundo, non esiste la polizia locale. «Da noi non è necessaria», vanta Gordillo.
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/ ... tp/465397/
Il sindaco rosso guida gli espropri nei supermercati
Tre carrelli di cibo per 37 famiglie povere di Siviglia
In Andalusia requisiti a un duca 1.200 ettari incolti
GIAN ANTONIO ORIGHI
MADRID
L’ ultima clamorosa protesta è stata un «esproprio alimentare» in un supermercato: martedì scorso Juan Manuel Sanchéz Gordillo, 60 anni, dal 1979 sindaco con maggioranza assoluta della comunistissima Marinaleda, ha diretto l’assalto a un supermercato nella limitrofa Ecija, portando via tre carrelli pieni di pasta, fagioli, lenticchie e latte, che ha donato a 36 famiglie di squatter disoccupati di Siviglia. Unanime la condanna del governo, dei socialisti, di lu. Ovviamente è stato denunciato. Ma lui se la ride: «È stata un’azione simbolica. Il prossimo obbiettivo? Le banche».
Sanchéz Gordillo, non è solo sindaco, è anche molto altro: deputato regionale andaluso, leader del Cut-Bai (Collettivo unità dei lavoratori-Blocco andaluso di sinistra) e del sindacato agricolo Sat. E da sempre fa parlare di sé, occupando terre incolte o la Moncloa, il Palazzo del governo, con l’ex premier socialista González dentro. Ma nella regione con più disoccupati d’Europa (34%), nel suo Comune non ce n’è uno grazie alle cooperative comunali ortofrutticole da lui inventate e dove tutti guadagnano lo stesso stipendio: 1128 euro al mese. «Non ho mai fatto parte del partito comunista con la falce e martello, però mi sento comunista, o comunitarista, come credo si sentissero Cristo, Gandhi, Lenin e il Che», dice questo professore di storia, figlio di un poverissimo muratore, che ha potuto andare all’Università grazie a una borsa di studio.
Entrato in Izquierda Unita (il cartello elettorale comunista) nell’86, nemico acerrimo dei socialisti («Zapatero rubava ai poveri per dare i soldi ai ricchi»), gode di una popolarità impressionante, e non solo nella sua Marinaleda (2645 abitanti): nelle regionali andaluse del marzo scorso, come capolista di Iu per Siviglia, ha ottenuto116.726 voti (il 12,18%).
Il suo motto è sempre stato: «La terra a chi la lavora». E Gordillo, che pare uscito da «Novecento» di Bertolucci anche se usa Twitter, è un leader che fa quello che dice. Nell’Andalusia agraria in mano a ricchissimi proprietari terrieri, il barbuto sindaco, dopo 12 anni di occupazioni, nel 1992 è riuscito a espropriare 1200 ettari che erano del Duca dell’Infantado.
Sempre in prima linea, venerdì scorso è stato sloggiato dalla Guardia Civil, insieme ad altri 200 militanti del Sat, da un terreno militare. «Torneremo. Abbiamo già cominciato a lavorare la terra», ha detto agli agenti delle Benemérita.
L’esproprio terriero è stato il volano della sua revolución, sempre perseguita con la non violenza. Il sindaco che tiene la foto del Che nel suo ufficio sempre aperto al pubblico e porterà la kefiah al collo «finché i palestinesi non avranno una loro patria», ha costituito la Cooperativa Hu Humar-Marinaleda, ovviamente ecologicamente corretta. Produce carciofi, peperoni, fave, olio di oliva. Il comune è proprietario di una fabbrica di conserve, un frantoio, serre, allevamenti bovini. Salario: 47 euro al giorno, 6 giorni la settimana, 35 ore settimanali. Ecco perché non ci sono disoccupati.
Ma c’è di più. A Marinaleda non è mai entrato un costruttore. Il municipio regala il terreno per costruire un villino a schiera (90 metri quadrati su due piani, più 100 metri di cortile), anticipa i soldi per i lavori ed esige che il proprietario collabori alla costruzione della sua casa o paghi un sostituto. Restituirà il debito in rate di 15,52 euro al mese.
Dulcis in fundo, non esiste la polizia locale. «Da noi non è necessaria», vanta Gordillo.
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/ ... tp/465397/
Re: ¿Arriba España?
Il sindaco degli espropri non si arrende "Una marcia contro le riforme di Rajoy"
Il comunista Sanchez Gordillo, alla guida di un piccolo centro dell'Andalusia, la scorsa settimana ha preso d'assalto un supermarket per distribuire cibo ai disoccupati. Ora vuole convincere i suoi colleghi alla rivolta. "Il vero pericolo non sono io ma le banche"
MADRID - Gli arresti e le incriminazioni non fermano Juan Manuel Sanchez Gordillo. Dopo l'esproprio proletario di un supermercato per donare generi alimentari alle famiglie più povere del comune, il sindaco di Marinaleda, uno dei centri dell'Andalusia più colpiti dalla crisi economica, ha annunciato che domani si metterà in marcia per convincere i suoi colleghi della regione meridionale della Spagna a boicottare le riforme e le misure di austerità varate dal governo conservatore di Mariano Rajoy.
La marcia di protesta partità da Jodar, il municipio dal più alto tasso di disoccupazione dell'Andalusia, e poi, sfidando il caldo torrido, toccherà in tre settimane altri centri della regione. Sanchez Gordillo spera di convincere gli altri sindaci a non ripagare il debito pubblico, a fermare i licenziamenti e a scongiurare gli sfratti.
L'iniziativa, come detto, arriva dopo la clamorosa azione di qualche giorno fa, quando il primo cittadino di Marinelda ha fatto da "palo" mentre un gruppo di attivisti portava fuori da un supermercato tre carrelli pieni di pasta, fagioli, lenticchie e latte, che sono poi stati donati a 36 famiglie di disoccupati di Siviglia. La polizia ha arrestato sette persone, ma Sanchez Gordillo, che è anche deputato regionale dell'Andalusia, se l'è cavata grazie all'immunità parlamentare (ma ha annunciato che intende rinunciarvi).
Non è certo la prima volta che questo amministratore sessantenne, pur governando un comune di appena 2.700 abitanti, conquista gli onori della cronaca nazionale. Da circa 30 anni grazie a una schiacciante maggioranza di sinistra è saldamente alla guida del municipio dove ha creato un sistema di cooperative agricole, guidando i contadini all'occupazione di terre demaniali. "Dicono che sono pericoloso - commenta spavaldo il sindaco - ma i banchieri che se la sono cavata dopo le truffe? E le banche che prendono soldi in prestito dalla Bce al tasso dell'1% e rivendono lo stesso prestito agli spagnoli chiedendo un interesse del 6%? Loro non sono pericolosi?".
(15 agosto 2012)
Fonte: www.repubblica.it
Il comunista Sanchez Gordillo, alla guida di un piccolo centro dell'Andalusia, la scorsa settimana ha preso d'assalto un supermarket per distribuire cibo ai disoccupati. Ora vuole convincere i suoi colleghi alla rivolta. "Il vero pericolo non sono io ma le banche"
MADRID - Gli arresti e le incriminazioni non fermano Juan Manuel Sanchez Gordillo. Dopo l'esproprio proletario di un supermercato per donare generi alimentari alle famiglie più povere del comune, il sindaco di Marinaleda, uno dei centri dell'Andalusia più colpiti dalla crisi economica, ha annunciato che domani si metterà in marcia per convincere i suoi colleghi della regione meridionale della Spagna a boicottare le riforme e le misure di austerità varate dal governo conservatore di Mariano Rajoy.
La marcia di protesta partità da Jodar, il municipio dal più alto tasso di disoccupazione dell'Andalusia, e poi, sfidando il caldo torrido, toccherà in tre settimane altri centri della regione. Sanchez Gordillo spera di convincere gli altri sindaci a non ripagare il debito pubblico, a fermare i licenziamenti e a scongiurare gli sfratti.
L'iniziativa, come detto, arriva dopo la clamorosa azione di qualche giorno fa, quando il primo cittadino di Marinelda ha fatto da "palo" mentre un gruppo di attivisti portava fuori da un supermercato tre carrelli pieni di pasta, fagioli, lenticchie e latte, che sono poi stati donati a 36 famiglie di disoccupati di Siviglia. La polizia ha arrestato sette persone, ma Sanchez Gordillo, che è anche deputato regionale dell'Andalusia, se l'è cavata grazie all'immunità parlamentare (ma ha annunciato che intende rinunciarvi).
Non è certo la prima volta che questo amministratore sessantenne, pur governando un comune di appena 2.700 abitanti, conquista gli onori della cronaca nazionale. Da circa 30 anni grazie a una schiacciante maggioranza di sinistra è saldamente alla guida del municipio dove ha creato un sistema di cooperative agricole, guidando i contadini all'occupazione di terre demaniali. "Dicono che sono pericoloso - commenta spavaldo il sindaco - ma i banchieri che se la sono cavata dopo le truffe? E le banche che prendono soldi in prestito dalla Bce al tasso dell'1% e rivendono lo stesso prestito agli spagnoli chiedendo un interesse del 6%? Loro non sono pericolosi?".
(15 agosto 2012)
Fonte: www.repubblica.it
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