l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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TRAVAGLIO SPACCA L'OPPORTUNISMO DEGLI ELETTI - ‘’GRILLO QUANDO DAVA DEL LADRO A CRAXI E DELLO “PSICONANO TESTA D’ASFALTO” A B., A SINISTRA FACEVA COMODO. ORA CHE PRENDE PER I FONDELLI ANCHE NAPOLITANO, BERSANI E VIOLANTE, RICORDANDO GLI INCIUCI DELLA SINISTRA CON B. SULLA TV, IL CONFLITTO D’INTERESSI, LA GIUSTIZIA, DIVENTA LA REINCARNAZIONE DEL DUCE”…


Marco Travaglio per Il Fatto

Appassionante questo dibattito a colpi di "fascista" e "destro". Ma soprattutto attuale. Da un momento all'altro potrebbe saltar su uno a urlare "babilonese che non sei altro!" e un altro a rispondergli "sei peggio dei cartaginesi!": nessuno ci farebbe più caso. La politica italiana si conferma la prosecuzione delle guerre puniche con altri mezzi, infatti i politici scrivono in alfabeto cuneiforme, al massimo usano ideogrammi che capiscono solo loro.

A sinistra, vent'anni fa, si rise a crepapelle quando B. si fabbricò il fantoccio del comunismo. Ora gli stessi che ridevano riesumano il fantoccio del fascismo, nel tentativo di dare un senso all'esistenza del Pd, altrimenti piuttosto imperscrutabile. Solo che i fascisti, più o meno ex, sono tutti alleati del Pd: metà nel Pdl che sostiene il governo Monti col Pd e metà in Fli che sta nel Terzo Polo con cui il Pd sostiene il governo Monti e vuole allearsi anche dopo le elezioni.

Però i fascisti sarebbero Di Pietro (che mai ha governato con B. e i fascisti) e soprattutto Grillo. L'idea che Grillo parli un linguaggio fascista poteva venire giusto a un Bersani: giuste o sbagliate che siano le cose che dice, Grillo parla il linguaggio di Grillo e basta aver visto un suo spettacolo o comizio per saperlo. Solo che quando dava del ladro a Craxi e dello "psiconano testa d'asfalto" a B., a sinistra faceva comodo.

Ora che prende per i fondelli anche Napolitano, Bersani e Violante, ricordando gli inciuci della sinistra con B. sulla tv, il conflitto d'interessi, la giustizia e la loro congenita allergia al rinnovamento, diventa la reincarnazione del Duce. Il bello è che Bersani, dandogli del fascista, è sinceramente convinto di smentire Grillo che gli dà del trapassato: non s'accorge che così conferma di essere rimasto comunista, un Flinstone della politica, un fossile del '900, imbalsamato nei tic e nelle etichette del secolo scorso di cui peraltro gli sfugge la drammaticità, appiattito com'è su una conoscenza basica, da abbecedario, Peppone & don Camillo.

"Fascista!" gli esce spontaneo, come al Dottor Stranamore partiva il braccio teso. "Fascista!" si urlava a sinistra negli anni 70 contro chi, come Montanelli, steccava nel coro della cultura dominante. Una sera Costanzo lo invitò in tv e Scalfari trovò la cosa disgustosa, perché il vecchio Indro era un "fascista" (anche se, diversamente da lui era stato condannato a morte dai fascisti).

Camilla Cederna, lombrosianamente, scrisse che Montanelli aveva addirittura "il cranio fascista". Lorsignori, in quanto "de sinistra", avevano il monopolio della democrazia e chi non la pensava come loro andava ghettizzato, confinato nel lazzaretto degli appestati.

Salvo poi ottenere la riabilitazione se diventava "funzionale" alla causa: accadde a Montanelli nel '94 quando (non perché fosse di destra o di sinistra ma perché era un uomo libero) attaccò B. (non perché fosse di destra, ma perché era pericoloso.) Ecco: quanti, nella sinistra politica e giornalistica, hanno attaccato B. perché erano di sinistra e non perché lo reputassero pericoloso (tant'è che ogni tanto ci andavano a letto?).

Ora, non potendo più sventolare lo spaventapasseri di B., anche perché è loro alleato, s'inventano un nuovo nemico, ma senza fantasia: la "nuova destra populista" e, te pareva, "fascista". Strano che Ezio Mauro, che viene dalla cronaca e non dal sinedrio, per levarsi d'impaccio nella rissa interna a Repubblica, caschi nel vecchio giochino di recintare la zona dei buoni ("il campo democratico") per escluderne "la destra peggiore", che poi sarebbe chi non scioglie ditirambi a Napolitano nella sua guerra personale alla Procura di Palermo.

La destra migliore ora è proprio Montanelli, che per Repubblica era la peggiore (come i magistrati antimafia, che diventano buoni solo da morti). Meno male che B. si è fatto, almeno per un po', da parte: così, dopo vent'anni, tutti possono vedere cos'è davvero la sinistra italiana. E capire chi ha regalato all'Italia 20 anni di fascismo, 40 di Democrazia cristiana e 20 di berlusconismo.
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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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Grazie Bersani, mi hai fatto scoprire di essere fascista
di Piero Valesio
| 26 agosto 2012 |Commenti (76)

Devo ringraziare Ezio Mauro e Pierluigi Bersani perché alla mia veneranda età ho scoperto di essere un destrorso forcaiolo, abbastanza volgare, privo di eleganza e di un visione politica. E pure di essere stato inconsapevole oggetto di una sorta di pogrom ideologico: io così destrorso sono stato utilizzato per infiltrare quella parte di campo ‘loro’ (così l’ha definito il direttore di Repubblica nel suo editoriale dell’altro giorno) e spandere su quel sacro suolo il virus della volgarità, del linguaggio becero.

Sono stravolto da questa scoperta, io che pensavo di essere tutt’altro, perfino di sinistra. Forse in questa mia zeliggitudine di cui non mi sono mai accorto (nel senso di Leonard Zelig, non del programma di Bisio) chissà quante volte mi sono seduto, gratificato e compiaciuto dall’aver incrociato in due occasioni lo sguardo di Sgarbi, nel Salone Margherita per una serata del Bagaglino. Chissà quanto mi sono scompisciato dal ridere guardando Martufello nei panni di De Mita o il finto Andreotti. Chissà, nel mio essere novello dottor Jeckyll e Mr. Hide, quanto ho trovato affascinante il titolo ‘Ciao ciao culona’ con cui uno dei geni (perché li reputo tali, evidentemente) della stampa berlusconiana ha aperto uno dei suoi giornali all’inizio dell’estate.

E non solo: sono pure fascista, l’ha detto Bersani. Perché, lo confesso, reputo che la quasi totalità della nostra miseranda classe politica sia composta da zombie senza qualità che se li avesse scoperti John Landis tanti anni fa (tanto erano sempre li’), col cavolo che se li sarebbe fatti sfuggire per il video di ‘Thriller’. E già che ci sono reputo zombie.2, quelli tipo Renzi che vorrebbero pensionare i loro avi e poi, per dimostrarsi giovani, vanno alla partita con la maglia della loro squadra del cuore.

Grazie a Mauro e Bersani ho scoperto la mia vera natura. E vorrei dedicare loro con tanta gratitudine un titolo creato da Michele Serra su quel giornale destrorso, forcaiolo e già che ci siamo un po’ fascista che fu ‘Cuore’. Titolarono rivolto ai portacolori del pentapartito (che mi ricorda qualcosa di attuale ma non so bene cosa) ‘hanno la faccia come il culo‘. E quando loro misero insieme un altro pentapartito loro titolarono: Loro rifanno lo stesso governo e noi rifacciamo lo stesso titolo: hanno la faccia come il culo. Roba da minculpop, senza dubbio.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... ta/334405/
camillobenso
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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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Bersani e i “fascisti del web”
di Giovanna Cosenza
| 27 agosto 2012 |Commenti (291)

Dell’uscita di Bersani sui cosiddetti «fascisti del web» – e ricordiamo che l’espressione è solo un titolo giornalistico, perché Bersani non l’ha mai pronunciata – molto si è detto negli ultimi due giorni. Aggiungo alcune cose.

Più che l’implicita demonizzazione del web – che pure c’è (vedi Mantellini e Civati), ma vabbè, in Italia si fa anche di peggio – non mi è piaciuta l’uscita da bullo: «Vengano a dircelo, non ci impressionano, vengano qui a dircelo, via dalla rete». Come se dal rimboccarsi le maniche che significa «lavoriamo sodo», Bersani volesse passare al gesto che prelude al menare le mani. E non mi è piaciuta perché:

Implica mettersi sullo stesso piano dei modi aggressivi e dei «linguaggi fascisti» che tanto si criticano.
Mi pare un’uscita progettata solo in parte (della serie «Di’ qualcosa di forte contro Grillo, Di Pietro e quelli che t’insultano»), ma più altro che mi pare sia stata improvvisata, come se la foga del comizio gli avesse preso la mano. Cose che capitano, certo, anche se per me in comunicazione nulla andrebbe lasciato al caso. Ma allora vuol dire che davvero i linguaggi e modi tanto biasimati gli sono entrati dentro.
Nei limiti in cui l’uscita è stata progettata, qual è l’obiettivo? Mostrare un segretario forte (persino macho) e autonomo, per smarcarlo dall’appoggio al governo Monti? Caricare gli elettori del Pd più convinti, mostrando loro che la crescita del Movimento 5 Stelle non deve fare paura? Un po’ entrambe le cose, direi.
E tuttavia, sempre pensando agli obiettivi, Bersani con quel gesto – che certo funziona con gli elettori del Pd più convinti – rischia (ancora una volta) di dimenticare tutti gli ex elettori del Pd ora incerti e delusi, che magari guardano con simpatia al Movimento 5 Stelle. Rischia di dimenticare che l’M5S può accogliere molti transfughi del Pd (localmente è già successo) perché non è fatto solo di gente che insulta con la bava alla bocca (dentro e fuori dal web). Come non è fatto solo di web, ma si affida moltissimo alla comunicazione capillare sul territorio (vedi la vittoria di Pizzarotti a Parma) e alla televisione (Grillo viene da lì e la sua faccia ci torna fra le notizie decine volte al giorno). Insomma l’M5S non è fatto solo di quelli che Bersani chiama «fascisti». Non varrebbe la pena di rivolgersi (anche) a queste persone?
Ora, è sempre importante curare il proprio elettorato più solido, specie in una festa di partito. Ma ciò che un segretario dice durante una festa di partito arriva immediatamente anche a chi alla festa non c’è. E poiché si va verso la campagna elettorale (anzi, ci siamo già dentro) e le elezioni si vincono soprattutto convincendo gli incerti e riacchiappando i fuggitivi, mi domando: quand’è che Bersani penserà anche a loro? Io negli ultimi anni li ho visti sempre trascurati.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... qus_thread
peanuts
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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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bersani sono un "fascista del web" che è incazzato per l'articolo 18, per lo scudo fiscale, per le riforme dei bocconiani che distruggono lo stato sociale. Votate (o "tralasciate") da voi.
Chi è il fascista adesso?
Fate un favore al mondo, voi, la discarica e l'unione di cesso: suicidatevi.
Buona giornata. Anzi no.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
camillobenso
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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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La guerra continua


Il livello del partito dei defunti continua a scendere verso il basso.

Se avesse detto che il M5S, non ha ancora un’organizzazione a livello parlamentare potrebbe ancora essere credibile la Madia, la pupilla di Veltroni.

Metterla politicamente sul piano della violenza, è il caso tipico di un partito defunto che non ha più nulla da dire. Dichiarare che gli preferirebbe il partito della mafia, è debordante. Non possiamo neppure dire: “Perdona loro perché non sanno cosa dicono”.

Siamo giunti sul fondo, dove i cadaveri poco eccellenti straparlano pensando di dire cose sagge.


***

Pd, Madia: “Meglio votare il Pdl che Grillo. Violenza verbale dai 5 Stelle”
La deputata democratica ai microfoni de La Zanzara ha espresso la stessa posizione del vicesegretario Letta: tra i due partiti, sceglierebbe quello di Alfano. Non condivide la posizione di Bersani sui "toni fascisti" del Movimento che, però, ha "un modo violento di fare politica"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 agosto 2012!
|Commenti (360)


“Grillo? Meglio votare Pdl“. Se dovesse scegliere, la deputata del Pd Marianna Madia non avrebbe “nessun dubbio”. Lo ha detto ai microfoni de La Zanzara su Radio 24, in collegamento da VeDrò, il think net del vicesegretario del partito Enrico Letta. Che, peraltro, ha dichiarato in precedenza di pensarla come lei. “Grillo, i grillini – dice Madia – hanno dei metodi antidemocratici, sono violenti”. Violenti? “Sì violenti. La violenza non è solo quella fisica”. Poi riprende anche l’invettiva di Bersani che aveva accusato il Movimento 5 Stelle di usare “toni fascisti”. Una posizione da cui il presidente dell’Anci Delrio e il sindaco di Napoli De Magistris hanno però preso le distanze. “Non direi fascisti – puntualizza la deputata – ma hanno un modo violento di fare politica e la violenza può anche essere verbale”.

Sulle primarie del Pd, la Madìa ha deciso di votare il segretario, anche se un’iniziativa del sindaco di Firenze potrebbe cambiare le sue intenzioni di voto. ”Alle primarie voto per Bersani, a meno che Renzi non mi sorprenda con qualche proposta”. Alla Madia “piace come Bersani sta guidando il partito e in questo momento mi convince di più rispetto a Renzi. Non mi convince il suo discorso sulla generazione perduta da recuperare, mentre oggi tutte le generazioni sono perdute”. Poi la deputata parla della questione del matrimonio gay, che al congresso ha spaccato il partito. “Io sono per le unioni ufficiali in cui ci sono diritti e doveri. Poi che si chiami matrimonio o unione non importa. Un istituto giuridico per i gay con diritti e doveri”. Infine è intervenuta anche sulle droghe leggere, dove ha spiegato di essere favorevole alla legalizzazione, anche se – ha aggiunto – “non ho mai fumato uno spinello in vita mia. Mia madre mi ha sempre detto che quando lei era giovane e fumava stava male e allora ho sempre avuto un po’ di paura”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... le/336972/
lucfig
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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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Il PD sa che durante le elezioni politiche la vicenda del finanziamento dell'ILVA rimbalzerà sui social network come una pallina in un flipper. Per questo cercano a tutti i costi di screditare il M5S, facendolo apparie come un movimento violento e poco affidabile.

Soprattutto perché sta prendendo voti dalla media/bassa classe.

Ma con questo modo di fare perseverano l'errore che fecero nel '94 quando scese in campo Berlusconi.

L'attacco sulla persona e non sui programmi, porta alla persone a trincerarsi sulle proprie posizioni e a fare di Grillo l'anti-partito, cosa al giorno d'oggi molto popolare.

Aggiungi le porcate che hanno fatto, che palesemente si vedrà che saranno note su internet e nascoste sui tradizionali mass media e verrà l'effetto referendum!

Civati l'ha capito ... ma lui per Bersani è solo una rogna!
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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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Le guerre si sa come iniziano ma mai come finiscono.

Cmq, c.v.d., tra azioni e reazioni, sono 5 giorni che il tema tiene banco, sviando il tema principale.



SUL BLOG DEL LEADER 5STELLE
Grillo attacca Benigni sul cachet, poi Guerisoli risponde: «Nel '99 ci chiese 10 milioni in nero»
Guerisoli, tra i fondatori della rete sociale e del lavoro del Pd: «Grillo ci chiese 10 milioni per un suo spettacolo»


Non c'è pace tra il Pd e il Movimento 5 stelle. Dopo le schermaglie tra Bersani e Beppe Grillo a suon di «fascisti» e «piduisti» è di nuovo Beppe Grillo ad attaccare. E questa volta non sulle idee, ma sul denaro. Sotto accusa la Festa democratica di Reggio Emilia. Quanto costa e da dove arrivano i fondi, domanda sul suo blog il «guru» di M5S chiedendo conto anche dell'eventuale cachet del «collega» Benigni che non cita ma mette in bella mostra nel frame del video che sormonta il testo. «Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione, il passato e il presente se li sono già giocati, e per fare un po' di festa in piazza del pdmenoelle costano una cifra», osserva Grillo nel suo blog.

PDMENOELLE - Benigni che abbraccia Bersani è l'immagine con cui Grillo chiama in causa senza nominarlo l'ex collega: «E gli artisti invitati sul palco - annota Grillo - lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta? Domande perdute nel vento, blowing in the wind...». E ancora si chiede: «Ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? Forse - domanda - quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori "amici" e disinteressati, tipo Riva (il proprietario dell'Ilva di Taranto, ndr) per intenderci?».

GUERISOLI - Ma nel pomeriggio, a rivelare un aneddoto su Grillo e i suoi, di cachet, è tale Giovanni Guerisoli, fondatore, insieme ad altri (si legge sul suo sito), della Rete del Sociale e del Lavoro del Partito Democratico. Durante la trasmissione radiofonica La Zanzara di Radio24, Guerisoli, segretario confederale del sindacato Cisl fino al 2002, si è chiesto: «Ma il Beppe Grillo che attacca Roberto Benigni perché profumatamente pagato per andare alla festa del Pd, sarà mica lo stesso Beppe Grillo che per uno spettacolo del 1999 ci chiese 10 milioni di lire, da pagarsi rigorosamente in nero, senza fattura? Accettammo di pagarglieli, li prese personalmente, ma poi per noi fu durissima giustificare quell'uscita».

LA REPLICA - «Per abitudine non prendiamo soldi dai partiti e anche questa volta non abbiamo incassato nulla dal Pd, ma dai biglietti venduti per lo show» ha comunque specificato Lucio Presta, manager di Roberto Benigni, replicando all'affondo del comico genovese sul cachet intascato dal regista premio Oscar per la sua partecipazione alla Festa democratica a Reggio Emilia. «Nel mondo dello spettacolo se c'è gente che viene a vedere l'artista e paga, incassiamo, altrimenti no», spiega Presta. «Non c'è nessun minimo garantito. Se poi Grillo vuole discutere di cachet, anche del suo, naturalmente - conclude - sono sempre pronto a incontrarlo».

Redazione Online
29 agosto 2012 | 21:13
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http://www.corriere.it/politica/12_agos ... 09c6.shtml
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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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BONANNI CHIEDE SCUSA A GRILLO PER LA BUFALA DEL PAGAMENTO IN NERO - LA SOFFIATA SULLO SPETTACOLO SENZA FATTURA ERA STATA DELL’EX SEGRETARIO CONFEDERALE DELLA CISL GUERISOLI - "CHIEDO SCUSA A GRILLO. ABBIAMO PAGATO 30 MILIONI DI LIRE COMPRESA L' IVA PER UNO SHOW NEL 1996 ALL'ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA DELLA CISL A RIMINI. HO LA FATTURA IN MANO. GUERISOLI SI È SBAGLIATO. SONO PASSATI GLI ANNI E HA PERSO QUALCHE CHIP…”


Da "Radio 24"

"Chiedo scusa a Grillo. Abbiamo pagato 30 milioni di lire compresa l' Iva per uno show nel 1996 all'assemblea organizzativa della Cisl a Rimini". Lo afferma il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni intervenendo alla Zanzara su Radio 24 chiarendo che "Grillo non ha evaso il fisco." e poi su Guerisoli chiarisce: "Si è sbagliato. Sono passati gli anni e ha perso qualche cip.

Mi devo scusare con Grillo. E inoltre non era Guerisoli a pagare Grillo, ma l'allora segretario organizzativo dell'iniziativa, Graziano Trerè, che si è occupato anche del pagamento. Ho la fattura in mano. L'abbiamo trovata subito perché noi siamo più efficienti delle imprese private, siamo ben organizzati"

2- da L'unità.it
«Ma il Beppe Grillo che attacca Roberto Benigni perché profumatamente pagato per andare alla festa del Pd, sarà mica lo stesso Beppe Grillo che per uno spettacolo del 1999 ci chiese 10 milioni di lire, da pagarsi rigorosamente in nero, senza fattura? Accettammo di pagarglieli, li prese personalmente, ma poi per noi fu durissima giustificare quell'uscita».

Giovanni Guerisoli, segretario confederale del sindacato Cisl fino al 2002, riaccende così la polemica intervenendo alla trasmissione radio "La Zanzara" di Radio 24.

Beppe Grillo era tornato a prendersela con il Pd. Stavolta non con il segretario Bersani ma con la Festa democratica e anche con il 'collega' Roberto Benigni che proprio dal palco della festa del Pd di Reggio Emilia ha ironizzato su di lui.


«Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione (il passato e il presente se li sono già giocati) e per fare un po' di festa in piazza del pdmenoelle costano una cifra scrive Grillo in un post dal titolo 'Domande perdute nel vento', accompagnata da un'immagine in cui Benigni e Bersani si abbracciano - ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? Forse quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori 'amicì e disinteressati (tipo Riva per intenderci)?».

Poi la stoccata a Benigni: «E gli artisti invitati sul palco lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta? Domande perdute nel vento, blowing in the wind...», chiosa citando la celebre canzone di Bob Dylan.

A rispondere al leader del movimento 5 Stelle è il manager di Benigni, Lucio Presta: «Neanche un euro preso dal PD per lo spettacolo di Benigni. Solo l'incasso del pubblico pagante». E aggiunge: «Caro Grillo, anche questa volta hai perso una buona occasione. Quando vuoi parlare dei cachet degli artisti (te compreso) organizza. Ci sarò».

«Siamo vecchio stile - conclude Presta - come fanno tutti gli artisti di spettacolo, abbiamo preso i soldi dai biglietti venduti per due ore di show. Non abbiamo preso un euro - ha aggiunto Presta - che non sia derivato dal regolare prezzo dei biglietti, come fa qualsiasi artista. Se Grillo vuole parlare di cachet, compreso il suo - ha concluso l'agente del comico toscano - io sono pronto ad aprire una tavola rotonda».

http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -43262.htm
lucfig
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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

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Hai ragione Camillo ... è guerra.

La faccenda della FALSA notizia sul nero di Grillo dimostra che ormai si usano tutti i mezzi leciti e non leciti ...

dal sito www.cisl.it


Grillo. La Cisl precisa che l'evento con Grillo si svolse il 2 febbraio 1996 e non nel 1999

Ulterioe precisazione della Cisl in merito a false notizie apparse su organi di stampa

Ufficio stampa Cisl- Roma, 30 agosto 2012 - "L'evento sindacale a cui fu invitato anche Beppe Grillo dalla Cisl, si svolse a Rimini il due febbraio del 1996. Per errore era stata in precedenza indicata in una nota della Cisl la data di maggio 1995. In nessuna altra occasione Beppe Grillo ha partecipato ad iniziative della Cisl". E' questa l'ulteriore precisazione dell' Ufficio stampa della Cisl che allega anche il programma della manifestazione di Rimini del 1996. La Cisl riconferma che in quella occasione fu regolarmente emessa dall' impresario di Beppe Grillo una regolare fattura come quietanza, fattura tuttora conservata negli archivi della Cisl.

Grillo. Cisl. Nessun compenso in nero a Grillo ma regolare pagamento quietanzato

La Cisl precisa in una nota che è priva di fondamento la notizia diffusa da alcuni quotidiani su un presunto compenso irregolare

Ufficio Stampa Cisl- 30 agosto 2012 - In merito alla notizia riportata da alcuni quotidiani su un presunto compenso in nero percepito da Grillo per la partecipazione ad una iniziativa sindacale, la Cisl precisa in una nota che la notizia e' destituita da ogni fondamento. Nel maggio 1995 ( e non nel 1999, come ha affermato ieri erroneamente su Radio 24 l'ex segretario confederale della CISL, Giovanni Guerisoli) il signor Beppe Grillo partecipo' a Rimini ad uno spettacolo serale, con ingresso gratuito, in occasione dell'assemblea dei quadri della stessa CISL. In quella circostanza il comico genovese ricevette dalla Cisl per la sua prestazione professionale un compenso di venti milioni di lire, regolarmente quietanzato.

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Re: l'ira di Bersani contro i “fascisti del web”

Messaggio da camillobenso »

Hai ragione Camillo ... è guerra.

La faccenda della FALSA notizia sul nero di Grillo dimostra che ormai si usano tutti i mezzi leciti e non leciti ...


lucfig


Guerra come sta portando avanti il Pdl stamani con Mantovano e Jacalone (Libero) per forzare la mano sulle intercettazioni. In realtà per mettere il bavaglio alla magistratura e alla libera stampa.

Per arrivare a questo obiettivo tutti i mezzi sono leciti come in guerra. Monti ieri si è schierato con Napolitano facendo la sua parte. “Il Paese reagirà”, ha dichiarato il premier. Cosa significa il vago “il Paese reagirà”? Che il suo governo pur di salvarsi dall’attacco di Berlusconi dà il via libera alla legge sulle intercettazioni?

Da troppo tempo corre sui media una specie di guerra civile strisciante di bassa intensità. A partire da quando governava la cara salma.

Adesso continua, tra lo schieramento che vuole mantenere la casta al potere nella prossima legislatura e chi vorrebbe il ricambio. Anche in questo caso si usa di tutto, soprattutto la falsa informazione.

In questo vuoto di potere potrebbe succedere di tutto.
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