La vicenda FIAT
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Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=Ab1uGs6E
Marchionne sulla futura sede Fiat: «Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi»
L'unica cosa che conta sono gli stabilimenti, i lavoratori che abbiamo e se le auto vendono vendute». Così l'ad di Fiat, Sergio Marchionne ha risposto sulla futura sede del gruppo al termine dell'assemblea Sgs a Ginevra. «Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi», ha aggiunto. Il manager ha poi insistito sulla necessità di una cura dimagrante causa riduzione del mercato. «Ci vuole una serie di azioni disegnate per ridurre la capacità produttiva o per reindirizzarla in Europa. Non importa se siamo noi o qualcun altro. L'importante è che qualcuno lo faccia»
...... segue .....
============
Marchionne va dove si fanno affari, in altre parole vado dove posso costruire auto al prezzo + basso, ovviamente a pari costo dei materiali si va dove la manodopera costa meno, dove i lavoratori vengono valutati come "unità di lavoro manuale" espressa ... non gli importa che chi va a lavorare ha problemi fisici, ha problemi familiari, ecc. .. per cui quella catena produttiva progettata per fare 1050 auto Panda al giorno questo deve fare e non ci sono storie.
E' un tipo di capitalismo ottocentesco che bisogna superare.
un saluto
Marchionne sulla futura sede Fiat: «Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi»
L'unica cosa che conta sono gli stabilimenti, i lavoratori che abbiamo e se le auto vendono vendute». Così l'ad di Fiat, Sergio Marchionne ha risposto sulla futura sede del gruppo al termine dell'assemblea Sgs a Ginevra. «Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi», ha aggiunto. Il manager ha poi insistito sulla necessità di una cura dimagrante causa riduzione del mercato. «Ci vuole una serie di azioni disegnate per ridurre la capacità produttiva o per reindirizzarla in Europa. Non importa se siamo noi o qualcun altro. L'importante è che qualcuno lo faccia»
...... segue .....
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Marchionne va dove si fanno affari, in altre parole vado dove posso costruire auto al prezzo + basso, ovviamente a pari costo dei materiali si va dove la manodopera costa meno, dove i lavoratori vengono valutati come "unità di lavoro manuale" espressa ... non gli importa che chi va a lavorare ha problemi fisici, ha problemi familiari, ecc. .. per cui quella catena produttiva progettata per fare 1050 auto Panda al giorno questo deve fare e non ci sono storie.
E' un tipo di capitalismo ottocentesco che bisogna superare.
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
#FiatRom:
. «Andiamo dove si fanno affari, siamo nomadi»,
così Twitter affonda Marchionne e i suoi progetti.
E' un attimo.
Bimbo Alieno twitta:
«Aperto contest per la nuova #FiatRom la "macchina nomade" suggerisci optional con l'hashtag:
io vorrei il portafisarmonica in radica».
E subito è un profluvio di cinguettii che prendono di mira Marchionne e i suoi improbabili nuovi modelli di auto.
Le battute chiaramente sono al vetriolo
– e politicamente scorrettissime.
Ma basta leggere il flusso inarrestabile di battute per capire che indirizzata verso quello che molti considerano essere – come ha scritto un utente di Twitter -
#ilpiùgrandebluffdopoagnelli.
http://www.unita.it/italia/fiatrom-cosi ... i-1.390861
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Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
da Il Fatto quotidiano
Il 2011 anno d’oro per le auto tedesche: “Qui investiamo nei prodotti, l’Italia non lo fa”
Ferdinand Dudenhöffer, professore all'Università di Duisburg-Essen e direttore del Car - Center automotive research, spiega il motivo per cui mentre in Germania Volkswagen annuncia l'ennesimo record, Audi festeggia il miglior anno della sua storia e Bmw si prepara ad assumere altri 4.000 dipendenti, mentre nel nostro Paese Fiat fa fatica a tirare avanti. "Marchionne? Un errore cercare lo scontro"
Ferdinand Dudenhöffer
Il gruppo Volkswagen annuncia l’ennesimo record, con un giro d’affari cresciuto lo scorso anno del 25,6% a quasi 160 miliardi di euro, Audi festeggia il miglior anno della sua storia, con 1,3 milioni di auto vendute, mentre Bmw si prepara ad assumere altri 4.000 dipendenti. L’industria automobilistica tedesca macina un successo dietro l’altro. Come fa? E dove si differenzia da quella italiana? Lo abbiamo chiesto al “Papa dell’auto” Ferdinand Dudenhöffer, professore all’Università di Duisburg-Essen e direttore del Car – Center automotive research.
Professor Dudenhöffer, cosa si nasconde dietro gli ultimi successi di Volkswagen?
L’industria automobilistica tedesca è posizionata globalmente. Gli utili di VW non vengono dall’Europa, bensì per la maggior parte dalla Cina, nonché, in parte, dall’America Latina, dagli Stati Uniti e dall’Europa settentrionale. Nell’Europa meridionale, invece, Volkswagen continua ad avere problemi e lo si vede da Seat (marchio del gruppo Volkswagen, ndr), che resta in rosso, per cui non è tutto oro quel che luccica.
Anche il gruppo Fiat, dopo l’acquisizione di Chrysler, è posizionato globalmente.
Certo, anche se in questo caso Chrysler guadagna soldi, mentre Fiat no. Il punto decisivo è che i tedeschi investono molto nei prodotti, mentre Marchionne no, perché non ha abbastanza soldi per farlo: i margini di guadagno di Fiat sono stati molto scarsi negli ultimi anni, Chrysler ha avuto il Chapter 11.
Quali sono gli altri punti di forza del sistema tedesco?
Il sistema tedesco è plasmato dall’engineering, dal prodotto: i tedeschi hanno un grosso interesse a investire nella tecnica, un po’ come Toyota, e investono effettivamente tantissimo sul prodotto. Nel lungo periodo tali investimenti rendono. Credo che sia proprio questo l’aspetto decisivo: puntare sul prodotto, perché alla lunga si vince solo con esso. VW ha puntato per vent’anni soltanto sul prodotto, BMW lo fa da oltre vent’anni e Mercedes ha ricominciato a farlo in modo più sostenuto da circa dieci anni. Nell’industria automobilistica le operazioni finanziarie possono contribuire temporaneamente a una certa ripresa, ma il “core” sono gli investimenti nei nuovi prodotti, nella qualità e negli stabilimenti.
Che ruolo giocano le relazioni tra aziende e lavoratori nel mondo automobilistico tedesco?
I dipendenti di VW incasseranno un bonus-record di 7.500 euro lordi.
Bene, ma in questo caso è perché gli utili di Volkswagen sono molto elevati. In linea di principio in Germania i dipendenti hanno imparato a moderare le loro richieste in tempi difficili, mentre in tempi in cui gli utili sono buoni le aziende versano extra-bonus. Ciò porta alla comprensione reciproca tra aziende e lavoratori e non allo scontro, come fa a volte Marchionne.
La sua strategia è un errore?
Credo di sì: si può entrare in rotta di collisione con qualcuno per affrontare problemi davvero gravi, ma Marchionne è già da 3-4 anni in permanente rotta di collisione, questo è un errore.
Cosa potrebbe imparare dal numero uno di Volkswagen Martin Winterkorn?
In primo luogo potrebbe imparare a dare maggior peso all’engineering invece che ai dati finanziari, cioè ad ascoltare di più gli ingegneri. In secondo luogo che la strada da fare è molto lunga: non è una corsa dei 100 metri, bensì una maratona. E in terzo luogo Marchionne parla molto di “mergers”, ma in realtà non si trova poi nessun costruttore – tranne Chrsysler, che era insolvente – che voglia intraprendere la strada di una fusione con lui. E questo credo dipenda un po’ anche da lui: forse non è molto prevedibile per gli altri costruttori.
Winterkorn guadagna più di tutti gli altri manager tedeschi: 17,4 milioni di euro. Un compenso giustificato?
Difficile da dire: ha fatto un ottimo lavoro, ma è una cifra veramente molto alta, secondo me sarebbe meglio limitare tali compensi.
Il 2011 anno d’oro per le auto tedesche: “Qui investiamo nei prodotti, l’Italia non lo fa”
Ferdinand Dudenhöffer, professore all'Università di Duisburg-Essen e direttore del Car - Center automotive research, spiega il motivo per cui mentre in Germania Volkswagen annuncia l'ennesimo record, Audi festeggia il miglior anno della sua storia e Bmw si prepara ad assumere altri 4.000 dipendenti, mentre nel nostro Paese Fiat fa fatica a tirare avanti. "Marchionne? Un errore cercare lo scontro"
Ferdinand Dudenhöffer
Il gruppo Volkswagen annuncia l’ennesimo record, con un giro d’affari cresciuto lo scorso anno del 25,6% a quasi 160 miliardi di euro, Audi festeggia il miglior anno della sua storia, con 1,3 milioni di auto vendute, mentre Bmw si prepara ad assumere altri 4.000 dipendenti. L’industria automobilistica tedesca macina un successo dietro l’altro. Come fa? E dove si differenzia da quella italiana? Lo abbiamo chiesto al “Papa dell’auto” Ferdinand Dudenhöffer, professore all’Università di Duisburg-Essen e direttore del Car – Center automotive research.
Professor Dudenhöffer, cosa si nasconde dietro gli ultimi successi di Volkswagen?
L’industria automobilistica tedesca è posizionata globalmente. Gli utili di VW non vengono dall’Europa, bensì per la maggior parte dalla Cina, nonché, in parte, dall’America Latina, dagli Stati Uniti e dall’Europa settentrionale. Nell’Europa meridionale, invece, Volkswagen continua ad avere problemi e lo si vede da Seat (marchio del gruppo Volkswagen, ndr), che resta in rosso, per cui non è tutto oro quel che luccica.
Anche il gruppo Fiat, dopo l’acquisizione di Chrysler, è posizionato globalmente.
Certo, anche se in questo caso Chrysler guadagna soldi, mentre Fiat no. Il punto decisivo è che i tedeschi investono molto nei prodotti, mentre Marchionne no, perché non ha abbastanza soldi per farlo: i margini di guadagno di Fiat sono stati molto scarsi negli ultimi anni, Chrysler ha avuto il Chapter 11.
Quali sono gli altri punti di forza del sistema tedesco?
Il sistema tedesco è plasmato dall’engineering, dal prodotto: i tedeschi hanno un grosso interesse a investire nella tecnica, un po’ come Toyota, e investono effettivamente tantissimo sul prodotto. Nel lungo periodo tali investimenti rendono. Credo che sia proprio questo l’aspetto decisivo: puntare sul prodotto, perché alla lunga si vince solo con esso. VW ha puntato per vent’anni soltanto sul prodotto, BMW lo fa da oltre vent’anni e Mercedes ha ricominciato a farlo in modo più sostenuto da circa dieci anni. Nell’industria automobilistica le operazioni finanziarie possono contribuire temporaneamente a una certa ripresa, ma il “core” sono gli investimenti nei nuovi prodotti, nella qualità e negli stabilimenti.
Che ruolo giocano le relazioni tra aziende e lavoratori nel mondo automobilistico tedesco?
I dipendenti di VW incasseranno un bonus-record di 7.500 euro lordi.
Bene, ma in questo caso è perché gli utili di Volkswagen sono molto elevati. In linea di principio in Germania i dipendenti hanno imparato a moderare le loro richieste in tempi difficili, mentre in tempi in cui gli utili sono buoni le aziende versano extra-bonus. Ciò porta alla comprensione reciproca tra aziende e lavoratori e non allo scontro, come fa a volte Marchionne.
La sua strategia è un errore?
Credo di sì: si può entrare in rotta di collisione con qualcuno per affrontare problemi davvero gravi, ma Marchionne è già da 3-4 anni in permanente rotta di collisione, questo è un errore.
Cosa potrebbe imparare dal numero uno di Volkswagen Martin Winterkorn?
In primo luogo potrebbe imparare a dare maggior peso all’engineering invece che ai dati finanziari, cioè ad ascoltare di più gli ingegneri. In secondo luogo che la strada da fare è molto lunga: non è una corsa dei 100 metri, bensì una maratona. E in terzo luogo Marchionne parla molto di “mergers”, ma in realtà non si trova poi nessun costruttore – tranne Chrsysler, che era insolvente – che voglia intraprendere la strada di una fusione con lui. E questo credo dipenda un po’ anche da lui: forse non è molto prevedibile per gli altri costruttori.
Winterkorn guadagna più di tutti gli altri manager tedeschi: 17,4 milioni di euro. Un compenso giustificato?
Difficile da dire: ha fatto un ottimo lavoro, ma è una cifra veramente molto alta, secondo me sarebbe meglio limitare tali compensi.
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Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
Nuovo calo delle immatricolazioni.
Scende la quota di Fiat in Europa.
A febbraio nel Vecchio continente sono state vendute poco più di 923mila nuove vetture.
(-9,2% rispetto a un anno fa).
La casa torinese,
penalizzata dal -18,9% dell'Italia,
ancora una volta fa peggio del mercato con una flessione delle consegne del 16,7% e una contrazione della quota di mercato dal 7,8% al 7,2%.
fa meglio del mercato la prima della classe Volkswagen (-2,1%, quota salita al 23,9% dal 22,2%).
Alle spalle del colosso tedesco,
il gruppo Psa Peugeot Citroen segna -16,5% (quota in calo al 12,8% dal 13,9%),
Renault -23,7% (9,4% da 11,1%),
Ford -7,7% (al 7,4% dal 7,3%)
e Gm -13,6% (all'8% dall'8,4%).
Quanto all'andamento delle immatricolazioni nei singoli paesi,
è invariato il dato della Germania,
mentre segnano decise flessioni :
la Francia (-20,2%)
e l'Italia (-18,9%).
Salgono in controtendenza Bulgaria (+12,7%),
Danimarca (+18,9%),
Finlandia (+14,1%),
Ungheria (+20,2%),
Romania (+27,4%)
e Slovacchia (+11,8%).
La flessioni più marcata è stata quella della Grecia, con vendite in picchiata del 45,2%.
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HREC1-2
-----------------------------
maledetto Landini...
Scende la quota di Fiat in Europa.
A febbraio nel Vecchio continente sono state vendute poco più di 923mila nuove vetture.
(-9,2% rispetto a un anno fa).
La casa torinese,
penalizzata dal -18,9% dell'Italia,
ancora una volta fa peggio del mercato con una flessione delle consegne del 16,7% e una contrazione della quota di mercato dal 7,8% al 7,2%.
fa meglio del mercato la prima della classe Volkswagen (-2,1%, quota salita al 23,9% dal 22,2%).
Alle spalle del colosso tedesco,
il gruppo Psa Peugeot Citroen segna -16,5% (quota in calo al 12,8% dal 13,9%),
Renault -23,7% (9,4% da 11,1%),
Ford -7,7% (al 7,4% dal 7,3%)
e Gm -13,6% (all'8% dall'8,4%).
Quanto all'andamento delle immatricolazioni nei singoli paesi,
è invariato il dato della Germania,
mentre segnano decise flessioni :
la Francia (-20,2%)
e l'Italia (-18,9%).
Salgono in controtendenza Bulgaria (+12,7%),
Danimarca (+18,9%),
Finlandia (+14,1%),
Ungheria (+20,2%),
Romania (+27,4%)
e Slovacchia (+11,8%).
La flessioni più marcata è stata quella della Grecia, con vendite in picchiata del 45,2%.
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HREC1-2
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maledetto Landini...
Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
Illingotto dice che è per colpa dello sciopero delle bisarche.... dice.
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- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
Amadeus ha scritto:Illingotto dice che è per colpa dello sciopero delle bisarche.... dice.
ah ecco...
maledetti bisarcomunisti !!!
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- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
Sarebbe ora che Marchionne si facesse un esame di coscienza, prima di tutto.
Visto come va la Fiat.
Ciao
Paolo11
Visto come va la Fiat.
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 3973
- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
paolo11 ha scritto:Sarebbe ora che Marchionne si facesse un esame di coscienza,
prima di tutto.
Visto come va la Fiat.
Ciao
Paolo11
per farlo,
prima di tutto,
occorre avercela...la coscienza.
Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
Ragassi miei la vicenda fiat si è conclusa anni fa quando Marchionne fu convocato dalla FAMIGLIA .
il dialogo pressapoco fu questo ( na cosa veloce che c'avemo da fà )
A =gli agnelli : johnelkànn -in nome e per conto di oceano e leone ( che già la scelta dei nomi la dice lunga sulle capacità euclidee) , andrea e lapo , convocato prima di imbarcarsi per gran bahama .
A: allora cavissimo, noi siamo ricchi abbastanza e nessuno si vuole più occupare di catene di montaggio ,linee di produzione, modelli di macchine, trattori, camion e intrallazzi coi politici , ci liberi da questo impiccio facendoci vivere di rendita che è l'unica cosa che sappiamo fare veramente bene.
M: ma scusate non è mica facile, avete preso una paccata di miliardi dallo stato, la nazione non ha volutamente sviluppato porti e ferrovie per dirottare tutto sul trasporto su gomma per farvi arricchire ... mica possiamo schiacciare un interruttore e via.
A: a marchiò , quanto ci vuole un anno, due anni , tre anni ? fai tu . quanto ci vuole un milione, due milioni, tre milioni? facciamo noi.
tu accelera sto processo al massimo , menti, nega, accusa, attacca, respingi, schiva, depista, fai quello che vuoi ma stacca sta spina.
M: okkei ce penzo io.
direi che è a buon punto.
il dialogo pressapoco fu questo ( na cosa veloce che c'avemo da fà )
A =gli agnelli : johnelkànn -in nome e per conto di oceano e leone ( che già la scelta dei nomi la dice lunga sulle capacità euclidee) , andrea e lapo , convocato prima di imbarcarsi per gran bahama .
A: allora cavissimo, noi siamo ricchi abbastanza e nessuno si vuole più occupare di catene di montaggio ,linee di produzione, modelli di macchine, trattori, camion e intrallazzi coi politici , ci liberi da questo impiccio facendoci vivere di rendita che è l'unica cosa che sappiamo fare veramente bene.
M: ma scusate non è mica facile, avete preso una paccata di miliardi dallo stato, la nazione non ha volutamente sviluppato porti e ferrovie per dirottare tutto sul trasporto su gomma per farvi arricchire ... mica possiamo schiacciare un interruttore e via.
A: a marchiò , quanto ci vuole un anno, due anni , tre anni ? fai tu . quanto ci vuole un milione, due milioni, tre milioni? facciamo noi.
tu accelera sto processo al massimo , menti, nega, accusa, attacca, respingi, schiva, depista, fai quello che vuoi ma stacca sta spina.
M: okkei ce penzo io.
direi che è a buon punto.
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- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: La vicenda FIAT (topic anti marchionne)
Fiat, tagli agli operai in esubero
Compensi milionari ai vertici
Sergio Marchionne ha ricevuto da Fiat nel 2011 per il suo ruolo di amministratore delegato un compenso fisso complessivo 2.450.200 euro.
...omissis...
«Le notizie sui compensi dei vertici del gruppo Fiat e, in particolare, dell'ad sono stupefacenti.
Si discute in queste ore di cancellare l'indennità di mobilità di 700 euro al mese per una persona che dopo 40 anni di lavoro diventa "esubero" e si considera normale un compenso che tra parte fissa, parte variabile e stock option arriva a decine e decine di milioni di euro all'anno».
A dirlo è Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd.
«Si insiste a descrivere gli operai con 1100 euro al mese e qualche residuo argine contro i licenziamenti facili come "iper-garantiti" per togliergli potere negoziale e retribuzione facendo finta di dare ai precari.
Invece, quanti ricevono compensi milionari, in un'azienda che continua a perdere quote di mercato per carenza di investimenti e modelli innovativi,
- sottolinea Fassina -
diventano i cantori del tempo "dopo-Cristo".
Questa celebrata modernità è, in realtà, regressione alla fine dell'800.
Soltanto la promozione della dignità della persona che lavora può portarci fuori dal tunnel morale ed economico nel quale siano finiti”.
http://www.unita.it/economia/fiat-tagli ... i-1.391937
Compensi milionari ai vertici
Sergio Marchionne ha ricevuto da Fiat nel 2011 per il suo ruolo di amministratore delegato un compenso fisso complessivo 2.450.200 euro.
...omissis...
«Le notizie sui compensi dei vertici del gruppo Fiat e, in particolare, dell'ad sono stupefacenti.
Si discute in queste ore di cancellare l'indennità di mobilità di 700 euro al mese per una persona che dopo 40 anni di lavoro diventa "esubero" e si considera normale un compenso che tra parte fissa, parte variabile e stock option arriva a decine e decine di milioni di euro all'anno».
A dirlo è Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd.
«Si insiste a descrivere gli operai con 1100 euro al mese e qualche residuo argine contro i licenziamenti facili come "iper-garantiti" per togliergli potere negoziale e retribuzione facendo finta di dare ai precari.
Invece, quanti ricevono compensi milionari, in un'azienda che continua a perdere quote di mercato per carenza di investimenti e modelli innovativi,
- sottolinea Fassina -
diventano i cantori del tempo "dopo-Cristo".
Questa celebrata modernità è, in realtà, regressione alla fine dell'800.
Soltanto la promozione della dignità della persona che lavora può portarci fuori dal tunnel morale ed economico nel quale siano finiti”.
http://www.unita.it/economia/fiat-tagli ... i-1.391937
Chi c’è in linea
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