Top vergognescion...
Re: Top vergognescion...
ARCHIVIO CARTACEO | di Massimo Fini | 20 marzo 2012 Commenti (325)
Cancellare la concussione? Il premier Monti non avalli questa porcata
Massimo Fini denuncia: il reato per cui è imputato Silvio Berlusconi davanti al tribunale di Milano potrebbe essere scorporato in due fattispecie: estorsione e corruzione. Se il presidente del Consiglio non interverrà per fermare questa nuova legge ad-personam, non perderà l'appoggio del Pdl, ma verrà meno la fiducia degli italiani
Il governo Monti ci ha chiesto pesanti sacrifici, resisi necessari dopo trent’anni di dissennata politica clientelare e di corruzione sistematica (la sola prima Tangentopoli ci è costata 630 mila miliardi di lire, un quarto del debito pubblico) e, da ultimo, dalla drammatica inerzia di Silvio Berlusconi che, mentre l’UE chiedeva all’Italia interventi urgenti, si limitava a inviare a Strasburgo una ‘lettera di intenti’. Come l’Italia non si è liberata da sé dal fascismo, così non si è liberata da sé dal pericoloso pagliaccio. È dovuta intervenire la Merkel per farci capire che se continuavamo su quella strada facevamo la fine della Grecia. Berlusconi è stato cacciato, al suo posto è subentrato Monti. E gli italiani, pur se tartassati da tutte le parti, gli hanno dato fiducia, anche per il rigore morale, distrutto durante il quasi ventennio di berlusconismo.
Ora però Monti, per non perdere l’appoggio del Pdl e del Pd, si appresterebbe a varare una legge che cancella il reato di concussione di cui, assieme a quello di prostituzione minorile, Silvio Berlusconi è imputato davanti al Tribunale di Milano. Insomma la classica legge ‘ad personam’. Il Codice penale dà una definizione limpida della concussione all’art. 317: “Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o delle sue funzioni, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente a lui o a un terzo denaro o altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dodici anni”. Berlusconi ci è cascato in pieno. La sola telefonata alla Questura è già, in sé, una indebita induzione, e poco importa che sotto interrogatorio ci fosse la ragazza Ruby, poteva trattarsi di qualsiasi altro. È proprio per l’evidenza del reato che la Procura di Milano ha potuto chiedere il processo per direttissima nel quale Berlusconi non avrebbe avuto scampo (per la prostituzione minorile la questione è più complessa, ma si tratta di una fattispecie meno grave) né avrebbe potuto puntare alla prescrizione perché i fatti sono recentissimi. La concussione, a differenza, poniamo, del “concorso esterno in associazione mafiosa”, non è un reato di nuovo conio, è un reato-base che esiste da quando esiste lo Stato moderno. Modificarla sarebbe come voler modificare il furto o l’omicidio.
E invece cosa si appresta a fare il governo Monti? A scorporare la concussione in due reati: l’estorsione, che esiste già e non riguarda precipuamente il pubblico ufficiale, e la corruzione che pure c’è già e riguarda il corrotto e non il corruttore. Si ingenera così una gran confusione alle cui larghissime maglie non sarà difficile sfuggire. L’interesse del Pdl a un pateracchio del genere è evidente.
VIDEO DI MANOLO LANARO
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/03/ ... se/192819/
Ma il Pd? Ho letto sul “Corriere” del 18/3 un’intervista ad Anna Finocchiaro. Si arrampicava sugli specchi. Diceva che il Pd rispondeva in questo modo “alle sollecitazioni dell’Ocse”. Ma l’Ocse è un’organizzazione internazionale, nemmeno europea, per la cooperazione e lo sviluppo economico e non si vede quale autorità e competenza abbia per modificare la legislazione penale di un Paese. A voler essere buoni si può dare del Pd la definizione che Carlo Maria Cipolla dà del cretino: uno che fa danni senza ricavarne alcun vantaggio.
Ad aggiungere, volutamente, confusione a confusione ci ha pensato Giuliano Ferrara in un articolo sul “Giornale” del 18/3. Evidentemente Manzoni quando disegnava l’immortale figura dell’Azzeccagarbugli conosceva già il ciccione. Ferrara, mette insieme elementi sociologici, psicologici, pseudoculturali, emotivi, che non c’entrano niente col diritto, svariando da Donizetti a Strauss-Kahn. È il solito cambio dei piani del discorso, il gioco delle ‘tre tavolette ‘ che non si pratica nemmeno più in via Prè. Ma raggiunge l’apoteosi quando arriva al punto. “Quello che accadde quella notte lo sanno tutti. Berlusconi fu avvertito che una signorina sua amica di bisbocce private, simpatica e un po’ matta… preda molto appariscente nell’Italia guardona che voleva far fuori il premier per le feste che teneva a casa sua, era nei guai in Questura a Milano. Le diede una mano come farebbe chiunque non abbia gli occhi foderati di loscaggini legalitarie. Chiunque inteso come privato. Lo avrei fatto anch’io. Chiamò, rassicurò con estrema gentilezza il funzionario, sollecitò una soluzione che evitasse guai alla ragazza che si era messa nei guai, raccontò anche qualche balla su Mubarak perché è persona fantasiosa e verbalmente incontinente. Insomma mise la sua voce delicata e suadente un passettino oltre le regole e incaricò un’amica, amica delle sue amiche, di andare a prendere la giovinetta. Tutto qui… Qualcuno mette talvolta un comportamento garbato e possibilmente efficace allo scopo, prima delle astratte leggi etiche e per questo gli si vuole bene. In quanto Berlusconi era presidente del Consiglio, lo scandalo c’era. Poteva essere trattato con dignità e finire con un rabbuffo per un aiutino inopportuno, con delle scuse gentili per una telefonata inopportuna, qualcosa d’inopportuno che soltanto un fantastico ‘italiano nella folla’ come Berlusconi poteva compiere personalmente, con particolari alla Totò, laddove i politici suoi censori dispongono di una catena di comando ed erano bravi in tanti affaires a far fare il lavoretto a qualcuno che non fossero loro”.
Piacerebbe a tutti, credo, commettere reati da dodici anni di galera e cavarsela con un ‘rabbuffo’. Piacerebbe a tutti, credo, raccontare balle sesquipedali alla polizia e non subirne conseguenze. Un ‘aiutino’ che sarà mai? Da parte poi di una persona così generosa che, con la collaborazione di “un’amica delle amiche”, ha fatto finire la minorenne Ruby proprio là dove non doveva finire: in casa di una prostituta patentata. La sola cosa sensata che Ferrara scrive è che così fan tutti anche, e meglio, quelli di sinistra.
Siamo alle solite. Questi qui, destra e sinistra, si lavano le mani l’uno con l’altro. Ma non hanno ancora capito che destra e sinistra non esistono più e che non possono più salvaguardarsi vicendevolmente con i soliti, logori, trucchetti. La loro credibilità è al 4%. E se Monti avallerà quest’ultima porcata, gli italiani gli toglieranno quella fiducia che gli hanno così generosamente concesso. Sono quarant’anni che noi ‘italiani nella folla’ veniamo presi per il culo. Dai politici, di destra e di sinistra, dagli intellettuali al loro servizio e adesso anche dai cosiddetti ‘tecnici’. La misura è colma. Per questi Ben Alì l’ora è vicina.
da Il Fatto Quotidiano del 20 marzo 2012
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Cancellare la concussione? Il premier Monti non avalli questa porcata
Massimo Fini denuncia: il reato per cui è imputato Silvio Berlusconi davanti al tribunale di Milano potrebbe essere scorporato in due fattispecie: estorsione e corruzione. Se il presidente del Consiglio non interverrà per fermare questa nuova legge ad-personam, non perderà l'appoggio del Pdl, ma verrà meno la fiducia degli italiani
Il governo Monti ci ha chiesto pesanti sacrifici, resisi necessari dopo trent’anni di dissennata politica clientelare e di corruzione sistematica (la sola prima Tangentopoli ci è costata 630 mila miliardi di lire, un quarto del debito pubblico) e, da ultimo, dalla drammatica inerzia di Silvio Berlusconi che, mentre l’UE chiedeva all’Italia interventi urgenti, si limitava a inviare a Strasburgo una ‘lettera di intenti’. Come l’Italia non si è liberata da sé dal fascismo, così non si è liberata da sé dal pericoloso pagliaccio. È dovuta intervenire la Merkel per farci capire che se continuavamo su quella strada facevamo la fine della Grecia. Berlusconi è stato cacciato, al suo posto è subentrato Monti. E gli italiani, pur se tartassati da tutte le parti, gli hanno dato fiducia, anche per il rigore morale, distrutto durante il quasi ventennio di berlusconismo.
Ora però Monti, per non perdere l’appoggio del Pdl e del Pd, si appresterebbe a varare una legge che cancella il reato di concussione di cui, assieme a quello di prostituzione minorile, Silvio Berlusconi è imputato davanti al Tribunale di Milano. Insomma la classica legge ‘ad personam’. Il Codice penale dà una definizione limpida della concussione all’art. 317: “Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o delle sue funzioni, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente a lui o a un terzo denaro o altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dodici anni”. Berlusconi ci è cascato in pieno. La sola telefonata alla Questura è già, in sé, una indebita induzione, e poco importa che sotto interrogatorio ci fosse la ragazza Ruby, poteva trattarsi di qualsiasi altro. È proprio per l’evidenza del reato che la Procura di Milano ha potuto chiedere il processo per direttissima nel quale Berlusconi non avrebbe avuto scampo (per la prostituzione minorile la questione è più complessa, ma si tratta di una fattispecie meno grave) né avrebbe potuto puntare alla prescrizione perché i fatti sono recentissimi. La concussione, a differenza, poniamo, del “concorso esterno in associazione mafiosa”, non è un reato di nuovo conio, è un reato-base che esiste da quando esiste lo Stato moderno. Modificarla sarebbe come voler modificare il furto o l’omicidio.
E invece cosa si appresta a fare il governo Monti? A scorporare la concussione in due reati: l’estorsione, che esiste già e non riguarda precipuamente il pubblico ufficiale, e la corruzione che pure c’è già e riguarda il corrotto e non il corruttore. Si ingenera così una gran confusione alle cui larghissime maglie non sarà difficile sfuggire. L’interesse del Pdl a un pateracchio del genere è evidente.
VIDEO DI MANOLO LANARO
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/03/ ... se/192819/
Ma il Pd? Ho letto sul “Corriere” del 18/3 un’intervista ad Anna Finocchiaro. Si arrampicava sugli specchi. Diceva che il Pd rispondeva in questo modo “alle sollecitazioni dell’Ocse”. Ma l’Ocse è un’organizzazione internazionale, nemmeno europea, per la cooperazione e lo sviluppo economico e non si vede quale autorità e competenza abbia per modificare la legislazione penale di un Paese. A voler essere buoni si può dare del Pd la definizione che Carlo Maria Cipolla dà del cretino: uno che fa danni senza ricavarne alcun vantaggio.
Ad aggiungere, volutamente, confusione a confusione ci ha pensato Giuliano Ferrara in un articolo sul “Giornale” del 18/3. Evidentemente Manzoni quando disegnava l’immortale figura dell’Azzeccagarbugli conosceva già il ciccione. Ferrara, mette insieme elementi sociologici, psicologici, pseudoculturali, emotivi, che non c’entrano niente col diritto, svariando da Donizetti a Strauss-Kahn. È il solito cambio dei piani del discorso, il gioco delle ‘tre tavolette ‘ che non si pratica nemmeno più in via Prè. Ma raggiunge l’apoteosi quando arriva al punto. “Quello che accadde quella notte lo sanno tutti. Berlusconi fu avvertito che una signorina sua amica di bisbocce private, simpatica e un po’ matta… preda molto appariscente nell’Italia guardona che voleva far fuori il premier per le feste che teneva a casa sua, era nei guai in Questura a Milano. Le diede una mano come farebbe chiunque non abbia gli occhi foderati di loscaggini legalitarie. Chiunque inteso come privato. Lo avrei fatto anch’io. Chiamò, rassicurò con estrema gentilezza il funzionario, sollecitò una soluzione che evitasse guai alla ragazza che si era messa nei guai, raccontò anche qualche balla su Mubarak perché è persona fantasiosa e verbalmente incontinente. Insomma mise la sua voce delicata e suadente un passettino oltre le regole e incaricò un’amica, amica delle sue amiche, di andare a prendere la giovinetta. Tutto qui… Qualcuno mette talvolta un comportamento garbato e possibilmente efficace allo scopo, prima delle astratte leggi etiche e per questo gli si vuole bene. In quanto Berlusconi era presidente del Consiglio, lo scandalo c’era. Poteva essere trattato con dignità e finire con un rabbuffo per un aiutino inopportuno, con delle scuse gentili per una telefonata inopportuna, qualcosa d’inopportuno che soltanto un fantastico ‘italiano nella folla’ come Berlusconi poteva compiere personalmente, con particolari alla Totò, laddove i politici suoi censori dispongono di una catena di comando ed erano bravi in tanti affaires a far fare il lavoretto a qualcuno che non fossero loro”.
Piacerebbe a tutti, credo, commettere reati da dodici anni di galera e cavarsela con un ‘rabbuffo’. Piacerebbe a tutti, credo, raccontare balle sesquipedali alla polizia e non subirne conseguenze. Un ‘aiutino’ che sarà mai? Da parte poi di una persona così generosa che, con la collaborazione di “un’amica delle amiche”, ha fatto finire la minorenne Ruby proprio là dove non doveva finire: in casa di una prostituta patentata. La sola cosa sensata che Ferrara scrive è che così fan tutti anche, e meglio, quelli di sinistra.
Siamo alle solite. Questi qui, destra e sinistra, si lavano le mani l’uno con l’altro. Ma non hanno ancora capito che destra e sinistra non esistono più e che non possono più salvaguardarsi vicendevolmente con i soliti, logori, trucchetti. La loro credibilità è al 4%. E se Monti avallerà quest’ultima porcata, gli italiani gli toglieranno quella fiducia che gli hanno così generosamente concesso. Sono quarant’anni che noi ‘italiani nella folla’ veniamo presi per il culo. Dai politici, di destra e di sinistra, dagli intellettuali al loro servizio e adesso anche dai cosiddetti ‘tecnici’. La misura è colma. Per questi Ben Alì l’ora è vicina.
da Il Fatto Quotidiano del 20 marzo 2012
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Re: Top vergognescion...
Sono senza dubbio prevenuto, ma Di Pietro mi sembra troppo possibilista: discutere di leggi anti-corruzione e anti-intercettazioni con i legali di Berlusconi è già di per sé politicamente inaccettabile.Cosa voglio dire? Che se dal punto di vista politico l’opportunità di varare questa riforma proprio adesso puzza di favore a Berlusconi, dal punto di vista del giudizio tecnico tutto dipende da come si scrive la riforma. A farla bene, per esempio, potrebbe diventare una grande opportunità per combattere il malaffare.
La concussione ai tempi di Monti (e di B.)
Diciamocelo chiaramente: che arrivi in cima all’agenda del governo e del Parlamento una legge sulla concussione, proprio mentre Silvio Berlusconi è imputato di quel reato nel processo Ruby, non fa una buona impressione e desta parecchi sospetti. Se poi il Pdl avverte che, se non cambia la legge sulla concussione, fa saltare tutto, sembra proprio di risentire l’aria velenosa che si respirava ai tempi delle leggi ad personam quotidiane. Anche perché la prima cosa da capire è se loro vogliono cambiarlo per aggravarlo o per eliminarlo definitivamente.
Queste strane coincidenze creano dubbi e perplessità dal punto di vista politico persino a me, che certo non sono sospettabile di volermi tenere il reato di concussione così com’è. Sono stato proprio io il primo a proporne la modifica, di fronte all’assemblea degli industriali di Cernobbio, ben 18 anni fa, nel 1994, quando ancora facevo il magistrato. Anche come partito politico abbiamo poi cercato di modificare quella fattispecie di reato, col disegno di legge n. 2164 presentato dai senatori dell’Italia dei Valori nel giugno del 2008 e poi riproposta nel maggio del 2010.
Cosa voglio dire? Che se dal punto di vista politico l’opportunità di varare questa riforma proprio adesso puzza di favore a Berlusconi, dal punto di vista del giudizio tecnico tutto dipende da come si scrive la riforma. A farla bene, per esempio, potrebbe diventare una grande opportunità per combattere il malaffare. Come noto, infatti, il reato di concussione si differenzia da quello di corruzione perché in quest’ultimo il pubblico ufficiale e il privato si mettono d’accordo per spartirsi la torta. Nel primo caso, invece, il privato è costretto a pagare il pubblico ufficiale perché viene minacciato, subisce violenza oppure perché viene indotto a farlo.
In altri termini, il nostro codice penale prevede tre modalità diverse con cui può realizzarsi il reato di concussione. Nei primi due casi (concussione per violenza e concussione per minaccia), tali fattispecie possono benissimo rientrare nel reato oggi già esistente di “estorsione aggravata dalla qualifica di pubblico ufficiale”, e si tratterebbe quindi solo di prevedere un congruo aumento di pena nel caso che la violenza o minaccia venga fatta appunto da un pubblico ufficiale. Il terzo caso, invece (concussione per induzione) andrebbe trasformato in una diversa figura di reato da qualificarsi come “corruzione o traffico per influenza”, onde evitare ciò che accade molto frequentemente oggigiorno. E cioè che il privato spesso si decide a pagare il pubblico ufficiale per sua libera scelta o quanto meno si lascia prendere per mano dal Pubblico ufficiale senza attivare alcuna resistenza e poi – allorchè e solo nel caso venga successivamente scoperto – si “ricorda” di essere stato “indotto” a pagare il Pubblico ufficiale in violazione della legge. Insomma, l’attuale figura di reato di “concussione per induzione” molto spesso si presta ad essere sfruttato da corruttori incalliti che sono intimamente disponibili a corrompere chicchessia, salvo poi presentarsi come vittime allorchè la materialità dello scambio di denaro viene scoperto dall’autorità giudiziaria.
Quest’ultimo caso, quando facevo il magistrato lo chiamavo “dazione ambientale”, è il più difficile da distinguere. Questo tipo di scambio illecito di danaro è il più difficile da codificare e smascherare.
Per questo, l’Unione europea ci ha chiesto giustamente di operare una distinzione anche al livello di fattispecie di reato.
L’Unione Europea ci ha chiesto anche di prevedere un‘altra figura di reato, finora da noi sconosciuta ma molto utilizzata per inquinare il mercato e la libera concorrenza, quella della “corruzione fra privati”. Infatti non si capisce perché la corruzione deve esistere solo tra pubblico ufficiale e privato e non anche tra due privati come, ad esempio, quella di un dirigente d’azienda o di un dipendente che vendono le proprie conoscenze commerciali o ingegneristiche acquisite nel loro lavoro d’azienda ad una impresa concorrente.
Una riforma così non sarebbe un’àncora di salvezza per i Berlusconi e i berluschini, ma un modo molto più efficace di sanzionare e punire quei comportamenti che invece oggi riescono a farla franca.
In conclusione, invece di fare proposte sottobanco ad una riunione semiclandestina notturna a Palazzo Chigi con Casini e Alfano (Bersani se la poteva risparmiare anche lui), il Governo si assuma da subito la responsabilità di presentare un testo scritto in Parlamento in modo che vediamo tutti e subito dove vuole andare a parare. Potrebbe capitare, infatti, nel caso Monti rispettasse davvero proprio e solo le indicazioni dell’Unione Europea, che alla fine il voto favorevole lo avrebbe solo dall’Italia dei Valori. Ma ci credo poco, legato com’è alle manovra della sua finta maggioranza che lo sostiene.
http://www.antoniodipietro.it/2012/03/l ... nti-e-di-b
Re: Top vergognescion...
In questo nostro paese una balla ripetuta più volte, anche quando smentita, diventa una verità.
L'ultimo caso è quello secondo cui il reato di concussione va eliminato perché "ce lo chiede l'Europa" che poi sarebbe l'Ocse, ma poi si scopre che non ce lo chiede nemmeno l'Ocse.
Intanto su tale balla fervono le discussioni e le trattative con Ghedini per addomesticare il processo Ruby.
Notizie > Italia
«Mai chiesto di eliminare la concussione»
ROMA
«L'Ocse non ha mai chiesto di eliminare la concussione in blocco, ma solo l'esonero da responsabilità del corruttore, che in ambito internazionale è un problema». Direttore del servizio giuridico dell'Ocse dal 2005, Nicola Bonucci, 51 anni, è a Parigi da 18 e ha seguito la vicenda italiana in tutte le sue fasi. In questi giorni è a Mosca ma accetta di spiegare il nodo-concussione su cui ha la sensazione che in Italia ci si stia avvitando. Quanto alle priorità, non ha dubbi: bisogna allungare i tempi della prescrizione.
Insomma, è vero o no che l'Ocse ci chiede di eliminare la concussione?
La posizione dell’Ocse è relativamente semplice. Nell’ordinamento italiano esiste il reato di concussione in base al quale il corruttore, cioè colui che ha pagato la tangente, è considerato vittima di chi ha esercitato la violenza (il corrotto). Questo schema ha una sua logica in un ambito meramente domestico: lo Stato vuole mandare un segnale forte sulle politiche pubbliche, quello dell’integrità dei suoi funzionari. Tant’è che il reato è stato molto usato durante la stagione di Mani pulite e ha avuto un’elaborazione giurisprudenziale nella cosiddetta concussione ambientale. Trasferito in ambito internazionale – quello che interessa l’Ocse – questo schema diventa un problema
Perché?
Perché davanti ai tribunali italiani abbiamo chi dice “sì, in Nigeria ho pagato una mazzetta al ministro o al funzionario tal dei tali, ma sono stato concusso”. Il Tribunale esonera il corruttore dalla responsabilità e il corrotto non viene perseguito perché i Tribunali italiani non hanno giurisdizione. Quindi, se in un’ottica puramente italiana c’è almeno l’alternativa (o si punisce il corrotto o il corruttore) nella corruzione internazionale quest’alternativa non c’è. Perciò il gruppo di lavoro sostiene che nell’ambito della corruzione internazionale si debba eliminare questo caso.
Eliminare questo caso significa eliminare il reato?
L’Ocse non ha mai chiesto l’eliminazione della concussione in blocco, ma solo che fosse eliminato questo caso particolare. Così va letta la nostra raccomandazione.Non spetta a noi entrare nel merito, purché, ripeto, sia chiaro che mai è stato chiesto di eliminare la concussione altogether”.
Finora, però, il "caso" da lei paventato non si è mai verificato: nessun caso di corruzione internazionale in cui la concussione sia stata utilizzata dai giudici per esonerare gli imputati da responsabilità.
Il nostro gruppo di lavoro sostiene che se esiste una debolezza in un ordinamento giuridico, va chiarita o eliminata. Il fatto che non si sia mai verificato non convincerà il Gruppo di lavoro del contrario.
La concussione è un reato che non esiste in altri Paesi: è un argomento sufficiente per eliminarlo?
La concussione in quanto tale è una figura unica dell'Italia. Ma altri Paesi hanno figure comparabili. Per esempio prevedono che chi ha pagato, o ha avuto la tentazione di pagare, ma ha fatto marcia indietro e ha collaborato, non sia punibile. Ma anche qui il gruppo ha chiesto di eliminare il caso, perché ci si può trovare nella stessa situazione. Ci sono diversi modi di arrivare agli obiettivi, quel che conta è che la corruzione attiva sia punita. L'unica eccezione accettata è la vera e propria estorsione.
Se dovesse elencare le priorità indicate dall'Ocse in quest'ultima fase, in che ordine le metterebbe?
Ora come ora il problema principale è la prescrizione perché è chiaramente un problema, soprattutto per la corruzione internazionale, viste le difficoltà per ottenere le prove e l’assistenza giudiziaria. La questione concussione è soprattutto una questione di principio, importante, anche se finora – è vero – non s’è mai verificato ancora un caso, a differenza della prescrizione.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbCD4dBF
L'ultimo caso è quello secondo cui il reato di concussione va eliminato perché "ce lo chiede l'Europa" che poi sarebbe l'Ocse, ma poi si scopre che non ce lo chiede nemmeno l'Ocse.
Intanto su tale balla fervono le discussioni e le trattative con Ghedini per addomesticare il processo Ruby.
Notizie > Italia
«Mai chiesto di eliminare la concussione»
ROMA
«L'Ocse non ha mai chiesto di eliminare la concussione in blocco, ma solo l'esonero da responsabilità del corruttore, che in ambito internazionale è un problema». Direttore del servizio giuridico dell'Ocse dal 2005, Nicola Bonucci, 51 anni, è a Parigi da 18 e ha seguito la vicenda italiana in tutte le sue fasi. In questi giorni è a Mosca ma accetta di spiegare il nodo-concussione su cui ha la sensazione che in Italia ci si stia avvitando. Quanto alle priorità, non ha dubbi: bisogna allungare i tempi della prescrizione.
Insomma, è vero o no che l'Ocse ci chiede di eliminare la concussione?
La posizione dell’Ocse è relativamente semplice. Nell’ordinamento italiano esiste il reato di concussione in base al quale il corruttore, cioè colui che ha pagato la tangente, è considerato vittima di chi ha esercitato la violenza (il corrotto). Questo schema ha una sua logica in un ambito meramente domestico: lo Stato vuole mandare un segnale forte sulle politiche pubbliche, quello dell’integrità dei suoi funzionari. Tant’è che il reato è stato molto usato durante la stagione di Mani pulite e ha avuto un’elaborazione giurisprudenziale nella cosiddetta concussione ambientale. Trasferito in ambito internazionale – quello che interessa l’Ocse – questo schema diventa un problema
Perché?
Perché davanti ai tribunali italiani abbiamo chi dice “sì, in Nigeria ho pagato una mazzetta al ministro o al funzionario tal dei tali, ma sono stato concusso”. Il Tribunale esonera il corruttore dalla responsabilità e il corrotto non viene perseguito perché i Tribunali italiani non hanno giurisdizione. Quindi, se in un’ottica puramente italiana c’è almeno l’alternativa (o si punisce il corrotto o il corruttore) nella corruzione internazionale quest’alternativa non c’è. Perciò il gruppo di lavoro sostiene che nell’ambito della corruzione internazionale si debba eliminare questo caso.
Eliminare questo caso significa eliminare il reato?
L’Ocse non ha mai chiesto l’eliminazione della concussione in blocco, ma solo che fosse eliminato questo caso particolare. Così va letta la nostra raccomandazione.Non spetta a noi entrare nel merito, purché, ripeto, sia chiaro che mai è stato chiesto di eliminare la concussione altogether”.
Finora, però, il "caso" da lei paventato non si è mai verificato: nessun caso di corruzione internazionale in cui la concussione sia stata utilizzata dai giudici per esonerare gli imputati da responsabilità.
Il nostro gruppo di lavoro sostiene che se esiste una debolezza in un ordinamento giuridico, va chiarita o eliminata. Il fatto che non si sia mai verificato non convincerà il Gruppo di lavoro del contrario.
La concussione è un reato che non esiste in altri Paesi: è un argomento sufficiente per eliminarlo?
La concussione in quanto tale è una figura unica dell'Italia. Ma altri Paesi hanno figure comparabili. Per esempio prevedono che chi ha pagato, o ha avuto la tentazione di pagare, ma ha fatto marcia indietro e ha collaborato, non sia punibile. Ma anche qui il gruppo ha chiesto di eliminare il caso, perché ci si può trovare nella stessa situazione. Ci sono diversi modi di arrivare agli obiettivi, quel che conta è che la corruzione attiva sia punita. L'unica eccezione accettata è la vera e propria estorsione.
Se dovesse elencare le priorità indicate dall'Ocse in quest'ultima fase, in che ordine le metterebbe?
Ora come ora il problema principale è la prescrizione perché è chiaramente un problema, soprattutto per la corruzione internazionale, viste le difficoltà per ottenere le prove e l’assistenza giudiziaria. La questione concussione è soprattutto una questione di principio, importante, anche se finora – è vero – non s’è mai verificato ancora un caso, a differenza della prescrizione.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbCD4dBF
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Re: Top vergognescion...
ecco perchè è dimostrato che la sinistra con dei cojoni così (Dilberto nell'occasione) al comando non vincerà mai...
Re: Top vergognescion...
sottoscrivoshiloh ha scritto:ecco perchè è dimostrato che la sinistra con dei cojoni così (Dilberto nell'occasione) al comando non vincerà mai...
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Re: Top vergognescion...
Amadeus ha scritto:sottoscrivoshiloh ha scritto:ecco perchè è dimostrato che la sinistra con dei cojoni così (Dilberto nell'occasione) al comando non vincerà mai...
se poi penso che questo qui (Diliberto) era capolista per l'unione nel 96 nella mia circoscrizione e l'ho pure votato...
Re: Top vergognescion...
Il Giornale attacca Tabucchi: “Falso Mito”
Posted mar 26 2012 by Pierpaolo Farina in Il Rompiballe, Libri&Letteratura, Politica with 0 Comments
Che dire, una cosa va riconosciuta a quelli de “Il Giornale”: da servi che erano attaccavano Tabucchi, uomo libero, semplicemente perché loro non lo saranno mai, e da servi che sono attaccano Tabucchi, che però ora non può più rispondere, per cercarne di offuscarne la memoria.
Lo ha ricordato Marco Travaglio quanto e come il regime, per nulla sconfitto (semplicemente hanno messo lì un passacarte senza bunga bunga), si sia accanito in questi anni contro Antonio Tabucchi. E non ci si poteva certo aspettare che smettesse ora che è morto e, quindi, non può più replicare.
Non so quale articolo mi faccia più ribrezzo, se quello che, con toni concilianti, lo definisce autore da un solo capolavoro, o quell’altro che lo accusa di aver plagiato l’immagine di Pessoa, fino a diventarne una sua caricatura.
Ci si chiede come non si possano considerare dei capolavori libri come Piazza d’Italia, Il Piccolo Naviglio, Tristano Muore o Notturno Indiano (e non italiano come hanno indecentemente riportato al TgLa7); ma mettiamo pure che il capolavoro sia solo uno (Sostiene Pereira), come faccia ad influire questo sullo spessore culturale, letterario e umano di Antonio Tabucchi veramente non si capisce.
Sarebbe come dire che George Lucas, che ha rivoluzionato il cinema con Star Wars, è un falso mito solo perché ha legato la sua vita a Star Wars; che J.R.R. Tolkien non era un genio perché ha scritto solo “Il Signore degli Anelli”; e così via discorrendo per tutti gli altri grandi artisti, scrittori e registi.
La verità è che il Regime di cui parlava Tabucchi, per nulla sconfitto, ha ripreso a macinare fango sui grandi come lui nella speranza che il democratico pubblico plaudente (sempre pronto a credere all’Uomo della Provvidenza) non si indigni troppo a vedere certa gente che imbratta la carta con dell’inchiostro per servire il padrone di turno.
Loro ci provano, ma rimarranno sempre dei piccoli uomini. Servi. Tabucchi, checché ne pensi il Giornale e il suo (vero) editore, era un grande uomo e scrittore. Di più, era libero. Qualcosa che questi imbrattacarte non saranno mai.
Posted mar 26 2012 by Pierpaolo Farina in Il Rompiballe, Libri&Letteratura, Politica with 0 Comments
Che dire, una cosa va riconosciuta a quelli de “Il Giornale”: da servi che erano attaccavano Tabucchi, uomo libero, semplicemente perché loro non lo saranno mai, e da servi che sono attaccano Tabucchi, che però ora non può più rispondere, per cercarne di offuscarne la memoria.
Lo ha ricordato Marco Travaglio quanto e come il regime, per nulla sconfitto (semplicemente hanno messo lì un passacarte senza bunga bunga), si sia accanito in questi anni contro Antonio Tabucchi. E non ci si poteva certo aspettare che smettesse ora che è morto e, quindi, non può più replicare.
Non so quale articolo mi faccia più ribrezzo, se quello che, con toni concilianti, lo definisce autore da un solo capolavoro, o quell’altro che lo accusa di aver plagiato l’immagine di Pessoa, fino a diventarne una sua caricatura.
Ci si chiede come non si possano considerare dei capolavori libri come Piazza d’Italia, Il Piccolo Naviglio, Tristano Muore o Notturno Indiano (e non italiano come hanno indecentemente riportato al TgLa7); ma mettiamo pure che il capolavoro sia solo uno (Sostiene Pereira), come faccia ad influire questo sullo spessore culturale, letterario e umano di Antonio Tabucchi veramente non si capisce.
Sarebbe come dire che George Lucas, che ha rivoluzionato il cinema con Star Wars, è un falso mito solo perché ha legato la sua vita a Star Wars; che J.R.R. Tolkien non era un genio perché ha scritto solo “Il Signore degli Anelli”; e così via discorrendo per tutti gli altri grandi artisti, scrittori e registi.
La verità è che il Regime di cui parlava Tabucchi, per nulla sconfitto, ha ripreso a macinare fango sui grandi come lui nella speranza che il democratico pubblico plaudente (sempre pronto a credere all’Uomo della Provvidenza) non si indigni troppo a vedere certa gente che imbratta la carta con dell’inchiostro per servire il padrone di turno.
Loro ci provano, ma rimarranno sempre dei piccoli uomini. Servi. Tabucchi, checché ne pensi il Giornale e il suo (vero) editore, era un grande uomo e scrittore. Di più, era libero. Qualcosa che questi imbrattacarte non saranno mai.
Re: Top vergognescion...
Esodati? ... Tranquilli, ci pensano gli onorevoli.
http://www.youtube.com/watch?v=Hw4Plwtn ... ure=relmfu
http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... aQzE4ZLv8Q
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Re: Top vergognescion...
Stamattina a Caterpillar ho sentito l'intervista a un camionista di 56 anni esodato.
Gli è stato chiesto se avrebbe potuto trovare un altro lavoro.
Risposta : il lavoro di camionista tra poco sparirà in Italia.
Gli italiani non possono guidare nemmeno 10 minuti oltre l'orario consentito, altrimenti ci sono multe
molto salate sia per il camionista che per l'azienda. Gli slavi, invece, non hanno vincoli di orario ed hanno due patenti.
Ma è pazzesco o no? Ma questo è il suicidio di un'economia, di un Paese!
Ma che Europa è senza regole comuni!
Gli è stato chiesto se avrebbe potuto trovare un altro lavoro.
Risposta : il lavoro di camionista tra poco sparirà in Italia.
Gli italiani non possono guidare nemmeno 10 minuti oltre l'orario consentito, altrimenti ci sono multe
molto salate sia per il camionista che per l'azienda. Gli slavi, invece, non hanno vincoli di orario ed hanno due patenti.
Ma è pazzesco o no? Ma questo è il suicidio di un'economia, di un Paese!
Ma che Europa è senza regole comuni!
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