E le tre ore e mezzo che occorrono mediamente da Palermo a Messina? pure questo è in linea con ciò che avviene in Europa?Amadeus ha scritto: per quanto riguarda la TAV ...mica facile .... nell'ottica di una maggiore unione con l'europa e di mantenere il passo coi paesi più avanzati è un'opera che ci sta tutta, andare a parigi in tre ore significa allinearsi a ciò che avviene nel centro dell'europa , significa eliminare l'aereo, significa ammodernare il paese , dargli lustro ... se per fare questo si deve scavare dentro l'amianto e spargerlo in giro ...la modernità va a farsi benedire.....
non lo so .
da una parte è vero che non si può "progredire" con la logica del nimby ( not in by back yard) , però se ci mettono una centrale nucleare saltiamo giustamente tutti come le molle ( o il famoso ponte) , perchè le rassicurazioni "italiane" non sono mica tanto affidabili.
Io credo che quest'opera si farà , a questo punto della vicenda sarebbe buona cosa che il governo rassicuri la popolazione sui punti più oscuri , quelli dove ci sono ombre di illegalità , perchè se si pretende una reazione dentro i limiti della legalità , si devono garantire opere altrettanto pulite e trasparenti.
Servizio pubblico
Re: Servizio pubblico
Re: Servizio pubblico
noi andavamo bene quando ci appiopparono le basi nato coi missili nucleari .... e io , al tempo liceale, protestavo pacificamente col cartello "no nuke "... ( un successone!!! )mariok ha scritto:
E le tre ore e mezzo che occorrono mediamente da Palermo a Messina? pure questo è in linea con ciò che avviene in Europa?
comunque sia la parte produttiva è il nord ... e indubbiamente una tav è più giustificata dove c'è molta "roba" da spostare.
qui ci accontenteremmo di roba più normale e comunque ..." la questione meridionale " è un altro topic .
Re: Servizio pubblico
Lunedi 5 Marzo alle 21:00 su cielotv (canale 26 del digitale terrestre). Uno speciale realizzato dalla redazione di Servizio Pubblico per raccontare la protesta No Tav in Val di Susa. Sarà anche possibile vederlo in streaming sul sito di Servizio Pubblico e su quello de Il Fatto Quotidiano.
Re: Servizio pubblico
Servizio Pubblico: Parla Provenzano, il figlio del Capo dei Capi - Autore: Dina Lauricella - Data: 14 Marzo 2012
http://www.serviziopubblico.it/fatti_e_ ... nzano.html
È la prima volta che un figlio di un boss, considerato da tutti il Capo dei capi, decide di parlare alle telecamere.
Tanti i temi trattati nel corso dell’intervista esclusiva realizzata da Dina Lauricella: la latitanza, lo Stato, Falcone e Borsellino, la malattia del padre. «La verità processuale dice che mio padre è stato capo di Cosa Nostra. Certo, a pensare che oggi, a distanza di vent’anni dalle stragi, sui giornali si stia parlando di revisione… Se parliamo di revisione processuale, dobbiamo allora riscrivere qualche verità. E la ricerca della verità è sempre positiva. Ma preferisco parlare di verità processuali, perché la verità è un altro conto». Inizia così la lunga intervista ad Angelo Provenzano, figlio di Bernardo Provenzano. Ma questa è solo un'anticipazione, l'intervista integrale andrà in onda Giovedì 15, alle 21:00, su Servizio Pubblico.
http://www.serviziopubblico.it/fatti_e_ ... nzano.html
È la prima volta che un figlio di un boss, considerato da tutti il Capo dei capi, decide di parlare alle telecamere.
Tanti i temi trattati nel corso dell’intervista esclusiva realizzata da Dina Lauricella: la latitanza, lo Stato, Falcone e Borsellino, la malattia del padre. «La verità processuale dice che mio padre è stato capo di Cosa Nostra. Certo, a pensare che oggi, a distanza di vent’anni dalle stragi, sui giornali si stia parlando di revisione… Se parliamo di revisione processuale, dobbiamo allora riscrivere qualche verità. E la ricerca della verità è sempre positiva. Ma preferisco parlare di verità processuali, perché la verità è un altro conto». Inizia così la lunga intervista ad Angelo Provenzano, figlio di Bernardo Provenzano. Ma questa è solo un'anticipazione, l'intervista integrale andrà in onda Giovedì 15, alle 21:00, su Servizio Pubblico.
Re: Servizio pubblico
Giovedì 22 Marzo alle 21:00 la nuova puntata di Servizio Pubblico, dal titolo "Le mani Pulite". Dalla Lombardia alla Puglia, dall’Emilia alla Liguria, da Tangentopoli non sembrano essere passati vent’anni. «C’è una questione morale, ma nessuno si chiami fuori» ha ripetuto, durante le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il presidente della Repubblica Napolitano. Ma che ne è stato della stagione di Mani Pulite? Cosa pensano, della corruzione oggi, i protagonisti di allora? E i partiti riusciranno ancora una volta a rilegittimarsi? Gli ospiti in studio: il vecchio pool di Mani Pulite con gli ex pm del pool di Mani Pulite Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo; l’europarlamentare Clemente Mastella. E una sorpresa di Francesca Fornario. Tra i servizi, un’inchiesta sulla nuova tangentopoli milanese, e un’intervista di Sandro Ruotolo a Francesco Maria De Vito Piscicelli, l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta sugli appalti del G8, che racconta il “sistema gelatinoso”.
Re: Servizio pubblico
Servizio Pubblico “Lo Stato sociale” è il titolo della puntata in onda domani, giovedì 29 marzo, alle ore 21. Se il Paese non è pronto per la riforma del lavoro, il governo – ha precisato il premier Monti – non tirerà a campare. Ma come ci arriveranno gli italiani al 2013? E i partiti riusciranno a ritagliarsi una nuova centralità? Il Partito democratico deciderà da che parte stare?
Ospiti di Michele Santoro: il presidente del Partito democratico Rosy Bindi, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris dell’Italia dei Valori, il segretario generale Fiom-Cgil Maurizio Landini, i giornalisti Nicola Porro, vicedirettore del Giornale, e Franco Bechis, vicedirettore di Libero.
In collegamento da Genova, Sandro Ruotolo con i metalmeccanici in protesta.
Ospiti di Michele Santoro: il presidente del Partito democratico Rosy Bindi, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris dell’Italia dei Valori, il segretario generale Fiom-Cgil Maurizio Landini, i giornalisti Nicola Porro, vicedirettore del Giornale, e Franco Bechis, vicedirettore di Libero.
In collegamento da Genova, Sandro Ruotolo con i metalmeccanici in protesta.
Re: Servizio pubblico
Ieri il livello di esasperazione evidente tra gli operai di Sestri Ponente ha mostrato qualcosa di nuovo e preoccupante.
Persino Santoro ha dovuto porre un freno alle espressioni di rabbia chiudendo di fatto il collegamento.
A tanta disperazione e rabbia in studio faceva da contrappunto una politica evidentemente incapace di dare una qualche risposta appena credibile.
La Bindi non ha potuto far altro che barcamenarsi tra attestazioni di stima nei confronti di Monti ed una serie di prese di distanza praticamente su tutto ciò che questo governo sta facendo.
Quanto a De Magistris non ha fatto sentire altro che la scontata ripetizione, nemmeno tanto convinta, delle solite pseudo-ricette: la patrimoniale, la tassazione dei capitali scudati , il taglio delle spese militari in particolare sull'acquisto dei cacciabombardieri.
A me sembra ormai chiaro fuori ogni possibile dubbio, che la situazione è senza via d'uscita.
Ieri c'erano due esponenti della politica che non possono essere obbiettivamente accusati di mala fede. Non c'era Brunetta, Sacconi, Gasparri o Cicchitto, ma due persone intellettualmente oneste.
La questione è che il nostro paese, insieme ad altri, si trova sotto l'incalzante pressione di forze politiche che annidatesi nella finanza, ci stanno ricattando.
Ieri ci hanno chiesto (e ottenuto) la stangata su pensioni, redditi e consumi. Oggi ci stanno imponendo la soppressione di qualunque forma di democrazia sui posti di lavoro. Domani ci chiederanno probabilmente un po' di licenziamenti anche nel pubblico impiego, l'eliminazione di buona parte della sanità pubblica, la privatizzazione delle scuole, oltre quella già decisa degli altri servizi pubblici, la svendita di ciò che rimane di aziende di stato come Rai, Ferrovie, Eni, Finmeccanica e così via.
L'illusione di potersene uscire con una tassa (sia pur giusta) sui cosiddetti "grandi" patrimoni (quelli che non stanno già al sicuro in Svizzera o qualche altro paradiso fiscale) e con un po' di tagli sulle missioni e sugli F35, mi sembra commovente ma anche un po' patetica.
La domanda (chiaramente provocatoria) di Monti sul fatto se gli italiani sono "pronti" a subire le sue ricette, potrebbe essere capovolta e rivolta a noi stessi:
ma siamo pronti a sostenere le conseguenze di un default finanziario e di un terremoto valutario?
Questa è la domanda che politici fino in fondo onesti dovrebbero porre agli elettori:
ma chi avrà il coraggio di farlo?
Persino Santoro ha dovuto porre un freno alle espressioni di rabbia chiudendo di fatto il collegamento.
A tanta disperazione e rabbia in studio faceva da contrappunto una politica evidentemente incapace di dare una qualche risposta appena credibile.
La Bindi non ha potuto far altro che barcamenarsi tra attestazioni di stima nei confronti di Monti ed una serie di prese di distanza praticamente su tutto ciò che questo governo sta facendo.
Quanto a De Magistris non ha fatto sentire altro che la scontata ripetizione, nemmeno tanto convinta, delle solite pseudo-ricette: la patrimoniale, la tassazione dei capitali scudati , il taglio delle spese militari in particolare sull'acquisto dei cacciabombardieri.
A me sembra ormai chiaro fuori ogni possibile dubbio, che la situazione è senza via d'uscita.
Ieri c'erano due esponenti della politica che non possono essere obbiettivamente accusati di mala fede. Non c'era Brunetta, Sacconi, Gasparri o Cicchitto, ma due persone intellettualmente oneste.
La questione è che il nostro paese, insieme ad altri, si trova sotto l'incalzante pressione di forze politiche che annidatesi nella finanza, ci stanno ricattando.
Ieri ci hanno chiesto (e ottenuto) la stangata su pensioni, redditi e consumi. Oggi ci stanno imponendo la soppressione di qualunque forma di democrazia sui posti di lavoro. Domani ci chiederanno probabilmente un po' di licenziamenti anche nel pubblico impiego, l'eliminazione di buona parte della sanità pubblica, la privatizzazione delle scuole, oltre quella già decisa degli altri servizi pubblici, la svendita di ciò che rimane di aziende di stato come Rai, Ferrovie, Eni, Finmeccanica e così via.
L'illusione di potersene uscire con una tassa (sia pur giusta) sui cosiddetti "grandi" patrimoni (quelli che non stanno già al sicuro in Svizzera o qualche altro paradiso fiscale) e con un po' di tagli sulle missioni e sugli F35, mi sembra commovente ma anche un po' patetica.
La domanda (chiaramente provocatoria) di Monti sul fatto se gli italiani sono "pronti" a subire le sue ricette, potrebbe essere capovolta e rivolta a noi stessi:
ma siamo pronti a sostenere le conseguenze di un default finanziario e di un terremoto valutario?
Questa è la domanda che politici fino in fondo onesti dovrebbero porre agli elettori:
ma chi avrà il coraggio di farlo?
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Re: Servizio pubblico
mariok ha scritto:
Ieri il livello di esasperazione evidente tra gli operai di Sestri Ponente ha mostrato qualcosa di nuovo e preoccupante.
...omissis...La questione è che il nostro paese, insieme ad altri, si trova sotto l'incalzante pressione di forze politiche che annidatesi nella finanza, ci stanno ricattando...omissis...
questo concetto,
nel mio modo di vedere (imho....) va ribaltato così:
" La questione è che il nostro paese, insieme ad altri, si trova sotto l'incalzante pressione di forze economiche che annidatesi nella politica, ci stanno ricattando."
occorre trovare il modo di colpire quelle.
e per farlo,
quanto affermato da De Magistris rappresenta...un buon inizio.
Re: Servizio pubblico
mi dispiace essere in disaccordo.
L'azione che sta mettendo in scacco l'Italia e l'Europa è politica (in senso più ampio, certamente non partitico) prima che economica.
Che sia possibile far fronte ad un tale attacco semplicemente mettendo qualche tassa e facendo qualche taglio, mi dispiace ma non ci credo più.
E la domanda ritorna ad essere la stessa.
Siamo preparati a sostenere l'impatto di un default finanziario?
Come si pensa di gestirlo?
E' questa la risposta che i politici dovrebbero dare.
L'azione che sta mettendo in scacco l'Italia e l'Europa è politica (in senso più ampio, certamente non partitico) prima che economica.
Che sia possibile far fronte ad un tale attacco semplicemente mettendo qualche tassa e facendo qualche taglio, mi dispiace ma non ci credo più.
E la domanda ritorna ad essere la stessa.
Siamo preparati a sostenere l'impatto di un default finanziario?
Come si pensa di gestirlo?
E' questa la risposta che i politici dovrebbero dare.
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Re: Servizio pubblico
mariok ha scritto:mi dispiace essere in disaccordo.
L'azione che sta mettendo in scacco l'Italia e l'Europa è politica (in senso più ampio, certamente non partitico) prima che economica.
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almeno usciamo dal pensiero unico...
ma forse su questo punto diciamo la stessa cosa da angoli diversi...
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