Servizio pubblico
Servizio pubblico
L'altra Sanremo
22 Febbraio 2012
C’è una Sanremo che non partecipa al festival. Angela e Floriana Vedovato coltivano rose sulle colline alle spalle di Sanremo. Oggi però i loro fiori non li vuole nessuno: non li vuole la Rai che non li usa più per addobbare il palco dell’Ariston, non li vogliono i mercati, che acquistano fiori a basso costo dal Kenya o dall’Ecuador. Così i Vedovato pensano di chiudere la loro azienda, come la maggior parte dei produttori di fiori della zona.
22 Febbraio 2012
C’è una Sanremo che non partecipa al festival. Angela e Floriana Vedovato coltivano rose sulle colline alle spalle di Sanremo. Oggi però i loro fiori non li vuole nessuno: non li vuole la Rai che non li usa più per addobbare il palco dell’Ariston, non li vogliono i mercati, che acquistano fiori a basso costo dal Kenya o dall’Ecuador. Così i Vedovato pensano di chiudere la loro azienda, come la maggior parte dei produttori di fiori della zona.
Re: Servizio pubblico
Nella puntata di domani intitolata "Servizio Pubblico: Celentano c'è?" proveremo a rispondere a questa domanda: cosa è davvero "servizio pubblico"? Adriano Celentano parla, in esclusiva della sua partecipazione al Festival. E nel caos che investe l’azienda pubblica televisiva, cosa farà il Governo? Metterà mano alla governance della Rai? Ospiti di Michele Santoro: l’ex presidente della Rai Lucia Annunziata, Carlo Freccero, direttore di Rai 4, il direttore di Rainews24 Corradino Mineo, Norma Rangeri del Manifesto, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, l’onorevole Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori, il consigliere dimissionario del Cda Rai Nino Rizzo Nervo, e Massimo Bernardini con i ragazzi della redazione del programma “Tv Talk”. In collegamento da Milano, Dario Fo.
Re: Servizio pubblico
IL CASO
Celentano, a rischio l'intervista da Santoro
Le emittenti locali chiedono di vedere i testi
Nella puntata di domani di "Servizio Pubblico" un'intervista di Sandro Ruotolo all'artista. Tutta la serata dedicata al festival di Sanremo, titolo "Celentano c'è?". Ma il network che ritrasmette il programma teme querele e minaccia di non concedere la messa in onda
ROMA - Due esibizioni, una settimana di polemiche ma Celentano ancora non è sazio di tv. Ci torna, domani, e sceglie una puntata di Servizio pubblico tutta dedicata al festival di Sanremo 1. Il suo intervento stavolta sarà però sotto forma di intervista, registrata oggi da Sandro Ruotolo che ha raggiunto l'artista nella sua casa di Galbiate. La conferma arriva anche dalla pagina Facebook del Molleggiato, sulla quale si legge un post che annuncia "domani da Santoro... sorpresina!". Titolo della puntata: "Celentanto c'è?".
Una lunga attesa, l'apparizione all'Ariston nella prima serata 2, martedì 14 febbraio, gli attacchi alle testate cattoliche Famiglia Cristiana e Avvenire, le reazioni e il caos, l'ira della Chiesa 3, il "commissariamento" del festival con l'arrivo del vicedirettore generale della Rai Antonio Marano 4, l'appello del direttore generale della Rai, Lorenza Lei, 5 con l'invito al "buon senso" e alla "correttezza", e poi la seconda esibizione 6, durante la serata finale del festival, sabato 18. Con tanti applausi ma pure fischi, una contestazione alla quale da subito il Clan non ci ha creduto, tant'è che Claudia Mori, al termine dello show, ha apostrofato il consigliere d'amministrazione Rai Antonio Verro con un "grazie per la buffonata che avete organizzato 7". E giù altre polemiche.
Una settimana di passione, quella che ha visto protagonista Celentano al suo ritorno in televisione dopo lunga assenza. Fortissimamente voluto dagli organizzatori del festival, scarso di ospiti e di protagonisti forti, che fin dal principio hanno puntato sulla presenza del cantante perché la 62esima edizione facesse il botto.
Adesso, Celentano torna a dire la sua su quel che è stato e sul perché. Che cosa lo ha spinto ad attaccare quelle testate, l'indignazione di fronte alla sua richiesta di chiusura dei giornali, come ha reagito di fronte al polverone sollevato da quel palco. Ospiti di Santoro l'ex presidente della Rai Lucia Annunziata, Carlo Freccero direttore di Rai 4, il direttore di Rainews24 Corradino Mineo, Norma Rangeri del Manifesto, il direttore di Libero Maurizio Belpietro,Antonio Di Pietro, il consigliere dimissionario del cda Rai Nino Rizzo Nervo e Massimo Bernardini conduttore del programma di RaiTre TvTalk. Ci sarà anche Dario Fo, in collegamento da Milano.
Ma il network di emittenti locali che ritrasmette il programma, teme querele milionarie e chiede di vedere prima i testi: "Se non vedo il testo di Celentano, domani non lo mando in onda", dice Sandro Parenzo, patron di Mediapason. "Non possiamo rischiare risarcimenti milionari. Non lo manderanno in onda venti emittenti che trasmettono il programma".
Se la presenza di Celentano a Servizio pubblico è dunque ancora in dubbio, sicuramente su Italia 1 ci sarà, sempre domani sera, il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, intervistato da Le Iene. Che pensa che "per tutti ci sia la possibilità di rimettere le cose a posto" e lancia al Molleggiato segnali di distensione, nonostante l'incredulità con cui da casa, la settimana scorsa, ha assistito ai monologhi celentaniani. "Non credevo alle mie orecchie - dice il giornalista a Le Iene - ero davanti alla tv e ho pensato di aver preso un abbaglio. Francamente mi aspettavo qualche critica ma non una cosa simile". Il motivo di tanta rabbia? "Non lo so - aggiunge Tarquinio - prima di andare a Sanremo ho detto a Celentano che era stato geniale e guascone come sempre, non è da tutti farsi dare 300 mila euro ad apparizione dal servizio pubblico radiotelevisivo...".
Tarquinio conclude con un appello: "La prossima volta che noi ci occuperemo di quelli che non hanno voce, unisca la sua voce alla nostra - dice - non ho niente da perdonargli, ho soltanto da dirgli: riconosci che possiamo fare delle cose insieme, perché dobbiamo farle contro?".
(22 febbraio 2012)
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-c ... /?ref=fbpr
Celentano, a rischio l'intervista da Santoro
Le emittenti locali chiedono di vedere i testi
Nella puntata di domani di "Servizio Pubblico" un'intervista di Sandro Ruotolo all'artista. Tutta la serata dedicata al festival di Sanremo, titolo "Celentano c'è?". Ma il network che ritrasmette il programma teme querele e minaccia di non concedere la messa in onda
ROMA - Due esibizioni, una settimana di polemiche ma Celentano ancora non è sazio di tv. Ci torna, domani, e sceglie una puntata di Servizio pubblico tutta dedicata al festival di Sanremo 1. Il suo intervento stavolta sarà però sotto forma di intervista, registrata oggi da Sandro Ruotolo che ha raggiunto l'artista nella sua casa di Galbiate. La conferma arriva anche dalla pagina Facebook del Molleggiato, sulla quale si legge un post che annuncia "domani da Santoro... sorpresina!". Titolo della puntata: "Celentanto c'è?".
Una lunga attesa, l'apparizione all'Ariston nella prima serata 2, martedì 14 febbraio, gli attacchi alle testate cattoliche Famiglia Cristiana e Avvenire, le reazioni e il caos, l'ira della Chiesa 3, il "commissariamento" del festival con l'arrivo del vicedirettore generale della Rai Antonio Marano 4, l'appello del direttore generale della Rai, Lorenza Lei, 5 con l'invito al "buon senso" e alla "correttezza", e poi la seconda esibizione 6, durante la serata finale del festival, sabato 18. Con tanti applausi ma pure fischi, una contestazione alla quale da subito il Clan non ci ha creduto, tant'è che Claudia Mori, al termine dello show, ha apostrofato il consigliere d'amministrazione Rai Antonio Verro con un "grazie per la buffonata che avete organizzato 7". E giù altre polemiche.
Una settimana di passione, quella che ha visto protagonista Celentano al suo ritorno in televisione dopo lunga assenza. Fortissimamente voluto dagli organizzatori del festival, scarso di ospiti e di protagonisti forti, che fin dal principio hanno puntato sulla presenza del cantante perché la 62esima edizione facesse il botto.
Adesso, Celentano torna a dire la sua su quel che è stato e sul perché. Che cosa lo ha spinto ad attaccare quelle testate, l'indignazione di fronte alla sua richiesta di chiusura dei giornali, come ha reagito di fronte al polverone sollevato da quel palco. Ospiti di Santoro l'ex presidente della Rai Lucia Annunziata, Carlo Freccero direttore di Rai 4, il direttore di Rainews24 Corradino Mineo, Norma Rangeri del Manifesto, il direttore di Libero Maurizio Belpietro,Antonio Di Pietro, il consigliere dimissionario del cda Rai Nino Rizzo Nervo e Massimo Bernardini conduttore del programma di RaiTre TvTalk. Ci sarà anche Dario Fo, in collegamento da Milano.
Ma il network di emittenti locali che ritrasmette il programma, teme querele milionarie e chiede di vedere prima i testi: "Se non vedo il testo di Celentano, domani non lo mando in onda", dice Sandro Parenzo, patron di Mediapason. "Non possiamo rischiare risarcimenti milionari. Non lo manderanno in onda venti emittenti che trasmettono il programma".
Se la presenza di Celentano a Servizio pubblico è dunque ancora in dubbio, sicuramente su Italia 1 ci sarà, sempre domani sera, il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, intervistato da Le Iene. Che pensa che "per tutti ci sia la possibilità di rimettere le cose a posto" e lancia al Molleggiato segnali di distensione, nonostante l'incredulità con cui da casa, la settimana scorsa, ha assistito ai monologhi celentaniani. "Non credevo alle mie orecchie - dice il giornalista a Le Iene - ero davanti alla tv e ho pensato di aver preso un abbaglio. Francamente mi aspettavo qualche critica ma non una cosa simile". Il motivo di tanta rabbia? "Non lo so - aggiunge Tarquinio - prima di andare a Sanremo ho detto a Celentano che era stato geniale e guascone come sempre, non è da tutti farsi dare 300 mila euro ad apparizione dal servizio pubblico radiotelevisivo...".
Tarquinio conclude con un appello: "La prossima volta che noi ci occuperemo di quelli che non hanno voce, unisca la sua voce alla nostra - dice - non ho niente da perdonargli, ho soltanto da dirgli: riconosci che possiamo fare delle cose insieme, perché dobbiamo farle contro?".
(22 febbraio 2012)
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-c ... /?ref=fbpr
Re: Servizio pubblico
“Un leader politico” è il titolo della puntata in onda domani. L’Europa celebra i primi cento giorni del governo tecnico, ma la politica che fine ha fatto? La protesta della Val di Susa denuncia la difficoltà della politica a rapportarsi con i movimenti: la crisi di leadership può scavare un vuoto ancora più profondo nella democrazia? Ospiti in studio il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, Maurizio Landini, leader della Fiom-Cgil, l’economista Irene Tinagli, il costituzionalista Michele Ainis, il filosofo Stefano Bonaga. In collegamento dalla Val di Susa il nostro Sandro Ruotolo.
Mi sembra da non perdere!
Mi sembra da non perdere!
Re: Servizio pubblico
Mi pare che Bersani si sia fatto mettere in mezzo.
E' diventato l'unico difensore in Italia della TAV.
E' diventato l'unico difensore in Italia della TAV.
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- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: Servizio pubblico
Quello che spesso contesto a Travaglio e' che fa spesso di tutta un'erba un fascio.mariok ha scritto:Mi pare che Bersani si sia fatto mettere in mezzo.
E' diventato l'unico difensore in Italia della TAV.
Si puo' dire di tutto sulla politica ma mai il discorso deve cadere sull'onesta personale se non si hanno prove tali da dare alla magistratura. Quando fatto intendere sul comportamente di Bersani e sulle coperative rosse da parte di Travaglio io lo trovo un po' troppo eccessivo e quando si va sull'eccessivo c'e' sempre il pericolo di andare sul populismo vero.
Landini pur avendo fatto critiche al sistema politico attuale non e' mai sceso a tanto ed e' questo modo di far politica che serve non altro.
Non voglio essere il difensore di Bersani(raramente l'ho fatto. Basra guardare i miei post precedenti) ma non e' un modo serio di dialogare e criticare. Corre sempre sul filo della correttezza e quindi diventa molto facile sgarrare qualche volta. Ora ha sgarrato.
Mia semplice opinione e come tale sempre opinabile.
Sul problema NO TAV ho gia dato le mie opinioni a riguardo. Non e' cosa facile dare giudizi. Quello che non quadra e' il sistema politico a cui nessuno o poche persone credono ancora.La gente ora ha la predisposizione non credere a costoro ed e' questo il vero problema che potrebber crearci ulteriori danni.
Questo e' il grave problema ora in Italia. Credibilita'.
Ora pero' non possiamo approffittare di questa non credabilita' per affossare qualsiasi cosa poiche questo siicuramente puo' diventare populismo netto ed col populismo si va dritti dalla padella alla brace. Mai come ora dobbiamo mettere a disposizione la ns. migliore Polis . Ora piu' che mai !!! poiche potremmo cadere poure noi nel "muoia Sansone con tuttu i suoi Filistei". Questo e' molto pericoloso poiche da questo, non sodove potremmo andare a finire.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
Re: Servizio pubblico
alla fine l'impressione è stata questa.mariok ha scritto:Mi pare che Bersani si sia fatto mettere in mezzo.
E' diventato l'unico difensore in Italia della TAV.
da come è strutturata la trasmissione in pratica l'ospite è una gazzella che viene accerchiata dai leoni , compresi quelli da fuori studio.
Non è che mi esalti più di tanto questo modo di fare approfondimento, tra poco cosa ci metteranno ? il quarto d'ora della lapidazione?
Travaglio come ha detto gibo spesso e volentieri schiaccia sull'acceleratore e SBORDA , deborda, esonda poi quando glielo fanno notare , lui imperterrito , ancora di più insiste: non so se è un limite caratteriale o una estrema voglia di teatralità ( propendo per la seconda) .
Bersani ha cominciato a manifestare il disagio in tutti i modi possibili ( e vorrei vedere!!!), difesa della tav no , ma difesa del fatto che non si è arrivati lì senza passare tutte le fasi necessarie sì.
ma perchè non ce la fanno qui una bella tav? anzi ci basta una Tavn ( treno a velocità normale)
non si andrà molto lontano perchè non c'è possibilità di dialogo, dialogo de che ? la gente dice "no", mica dice "forse, trattiamo".
-
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- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: Servizio pubblico
Anche a me Bersani è parso molto in difficoltà.
il merito che gli va riconosciuto è che ci ha messo la faccia ,ben sapendo da prima della trasmissione che si sarebbe trovato in una situazione del genere e che ha saputo conservare la calma.
il demerito è di non aver voluto affrontare il nocciolo delle motivazioni tecniche ed economiche per cui la TAV in Valsusa non va fatta.
faccio seguire un link alle motivazioni,
che mi sono letto e che ho già postato in altro 3d e sulle quali concordo:
http://forumisti.mondoforum.com/viewtopic.php?f=2&t=40
il merito che gli va riconosciuto è che ci ha messo la faccia ,ben sapendo da prima della trasmissione che si sarebbe trovato in una situazione del genere e che ha saputo conservare la calma.
il demerito è di non aver voluto affrontare il nocciolo delle motivazioni tecniche ed economiche per cui la TAV in Valsusa non va fatta.
faccio seguire un link alle motivazioni,
che mi sono letto e che ho già postato in altro 3d e sulle quali concordo:
http://forumisti.mondoforum.com/viewtopic.php?f=2&t=40
Re: Servizio pubblico
Come al solito, cerco di distinguere il metodo dal merito.Amadeus ha scritto:alla fine l'impressione è stata questa.mariok ha scritto:Mi pare che Bersani si sia fatto mettere in mezzo.
E' diventato l'unico difensore in Italia della TAV.
da come è strutturata la trasmissione in pratica l'ospite è una gazzella che viene accerchiata dai leoni , compresi quelli da fuori studio.
Non è che mi esalti più di tanto questo modo di fare approfondimento, tra poco cosa ci metteranno ? il quarto d'ora della lapidazione?
Travaglio come ha detto gibo spesso e volentieri schiaccia sull'acceleratore e SBORDA , deborda, esonda poi quando glielo fanno notare , lui imperterrito , ancora di più insiste: non so se è un limite caratteriale o una estrema voglia di teatralità ( propendo per la seconda) .
Bersani ha cominciato a manifestare il disagio in tutti i modi possibili ( e vorrei vedere!!!), difesa della tav no , ma difesa del fatto che non si è arrivati lì senza passare tutte le fasi necessarie sì.
ma perchè non ce la fanno qui una bella tav? anzi ci basta una Tavn ( treno a velocità normale)
non si andrà molto lontano perchè non c'è possibilità di dialogo, dialogo de che ? la gente dice "no", mica dice "forse, trattiamo".
Sul piano del metodo ha ragione Ama.... La tecnica di Santoro è quella: prendere la vittima designata, accerchiarla e massacrarla. Anche Travaglio è sempre coerente con se stesso: mette in fila una serie di fatti (veri), ma più o meno tra le righe ci mette dentro i suoi sospetti e le sue insinuazioni.
Ciò detto però, un paio di considerazioni vorrei farle.
Al di là del metodo, al di là delle "procedure democratiche" di cui parla Bersani, al di là degli errori e dell'impossibilità del dialogo con questo movimento, la TAV è un investimento utile o no? Non vale per quest'opera ciò che abbiamo spesso ripetutuo per il ponte di Messina?
Tutti i dati noti (elencati anche da Travaglio) direbbero no. Dall'altra parte dati a favore non ce ne sono, di qui la difficoltà dello stesso Bersani evidentemente, non per sua colpa, a corto di argomenti.
Seconda considerazione è sul metodo Santoro-Travaglio. E' giusto scandalizzarsene? Per il tipo di informazione a cui ci hanno abituati, la risposta è sì. Ma se guardiamo a quello che accade in altri paesi, non ne sono sicuro.
Qualcuno ha mai visto il canale della Fox (è visibile su Sky)? Non passa giorno o ora che non dicano peste e corna di Obama. Eppure lì nessuno si scandalizza, nè tanto meno l'hanno costretto alla latitanza su qualche canale locale o su internet.
Re: Servizio pubblico
Fox news .... è la "mamma" di rete4.
in america nessuno si scandalizza perchè il mestiere di giornalista è stato sempre quello di andare addosso al potere, ciò non toglie che ci siano televisioni schierate in maniera violenta , come appunto fox . la differenza è che lì ci sono molti giornalisti che raccontano i fatti, fanno inchieste etc etc mentre qui sono pochissimi e spesso finiscono a fare le prime donne ( je manca una sana concorrenza e il narcisismo televisivo impera ) .
per quanto riguarda la TAV ...mica facile .... nell'ottica di una maggiore unione con l'europa e di mantenere il passo coi paesi più avanzati è un'opera che ci sta tutta, andare a parigi in tre ore significa allinearsi a ciò che avviene nel centro dell'europa , significa eliminare l'aereo, significa ammodernare il paese , dargli lustro ... se per fare questo si deve scavare dentro l'amianto e spargerlo in giro ...la modernità va a farsi benedire.....
non lo so .
da una parte è vero che non si può "progredire" con la logica del nimby ( not in by back yard) , però se ci mettono una centrale nucleare saltiamo giustamente tutti come le molle ( o il famoso ponte) , perchè le rassicurazioni "italiane" non sono mica tanto affidabili.
Io credo che quest'opera si farà , a questo punto della vicenda sarebbe buona cosa che il governo rassicuri la popolazione sui punti più oscuri , quelli dove ci sono ombre di illegalità , perchè se si pretende una reazione dentro i limiti della legalità , si devono garantire opere altrettanto pulite e trasparenti.
in america nessuno si scandalizza perchè il mestiere di giornalista è stato sempre quello di andare addosso al potere, ciò non toglie che ci siano televisioni schierate in maniera violenta , come appunto fox . la differenza è che lì ci sono molti giornalisti che raccontano i fatti, fanno inchieste etc etc mentre qui sono pochissimi e spesso finiscono a fare le prime donne ( je manca una sana concorrenza e il narcisismo televisivo impera ) .
per quanto riguarda la TAV ...mica facile .... nell'ottica di una maggiore unione con l'europa e di mantenere il passo coi paesi più avanzati è un'opera che ci sta tutta, andare a parigi in tre ore significa allinearsi a ciò che avviene nel centro dell'europa , significa eliminare l'aereo, significa ammodernare il paese , dargli lustro ... se per fare questo si deve scavare dentro l'amianto e spargerlo in giro ...la modernità va a farsi benedire.....
non lo so .
da una parte è vero che non si può "progredire" con la logica del nimby ( not in by back yard) , però se ci mettono una centrale nucleare saltiamo giustamente tutti come le molle ( o il famoso ponte) , perchè le rassicurazioni "italiane" non sono mica tanto affidabili.
Io credo che quest'opera si farà , a questo punto della vicenda sarebbe buona cosa che il governo rassicuri la popolazione sui punti più oscuri , quelli dove ci sono ombre di illegalità , perchè se si pretende una reazione dentro i limiti della legalità , si devono garantire opere altrettanto pulite e trasparenti.
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