Re: Cittadino Presidente
Inviato: 22/06/2012, 19:17
Cadaveri (poco) eccellenti
Tutto il vecchio apparato della prima Repubblica che si è riciclato nella seconda repubblica e che sa cosa successe ai tempi, fa quadrato attorno a Napolitano affinché i segreti ventennali delle stragi del '92-'93 e della Trattativa Stato-Mafia rimangano tali.
Altrimenti il discredito verso l'intera classe politica diverrebbe totale.
Gli italiani non devono sapere.
IL CASO
Stato-mafia, Casini attacca le toghe
"Schegge che vogliono intimidire"
Il presidente del Senato Schifani, il giorno dopo l'intervento del presidente della Repubblica: "Attaccare lui è attaccare lo Stato italiano". Il leader dell'Udc ipotizza che dietro il "perverso circuito giudiziario-informatico" ci sia il coinvolgimento di "parti della magistratura". Bersani: "Evitare manovre intorno al Quirinale"
ROMA - "Attaccare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, significa attaccare lo Stato italiano. In questi anni ho avuto l'onore di collaborare e confrontarmi con il presidente della Repubblica: sia nei nostri incontri istituzionali che in quelli riservati ho trovato in lui un grandissimo senso dello Stato, una grandissima trasparenza, correttezza e saggezza. Questi valori sono un patrimonio del Paese: attaccare il presidente Napolitano significa danneggiare il nostro Paese". Lo ha dichiarato il presidente del Senato, Renato Schifani, dopo che ieri il capo dello Stato aveva definito la polemica esplosa dopo la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche tra Mancino e D'Ambrosio una "campagna di sospetti sul nulla 1".
Ipotizza, invece, il coinvolgimento di qualcuno che "si sente minacciato nei privilegi di casta o pensa di avere il monopolio di alcuni poteri dello Stato" il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini che ha dichiarato: "il vergognoso attacco al Presidente Napolitano è grave". E attacca: "Poiché a pensar male si fa peccato, ma ogni tanto ci si prende, non vorrei che questo fosse determinato non dalla politica o da partiti politici, ma da qualcuno che si sente minacciato nei privilegi di casta. Tanto per esser chiari non penso siano i partiti politici, ma schegge della magistratura che forse hanno certi obiettivi intimidatori". Il leader dell'Udc insiste, poi, sul fatto di voler sapere chi, "divulgando le intercettazioni sul Quirinale in un perverso circuito giudiziario-informatico, ha determinato un attacco al Colle chiaramente pretestuoso e infondato". Ma, conclude Casini, "se c'è un uomo che non si fa intimidire è il capo dello stato. Napolitano ha i nervi saldi. Ma bisogna capire meglio chi ha fatto uscire le intercettazioni e chi le ha usate in un circuito perverso con i media per attaccare il presidente della repubblica. Vorrei che si aprisse una bella indagine".
Sono ''indecorose e indegne le intercettazioni che sfiorano il Quirinale'', riportate dagli organi di stampa in relazione alla presunta trattativa Stato-mafia. ''Tutto ciò riguarda una modalità barbara a cui abbiamo provato a porre rimedio'', ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano. A lui fa eco Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, che parla di "indecente e pericolosa operazione di intossicazione e anche di depistaggio. Gli attacchi del tutto immotivati al presidente Napolitano sono funzionali a due operazioni che non intendiamo affatto coprire", ha dichiarato.
Invita a evitare manovre intorno al Quirinale, che "è uno dei pochi presidi di questa democrazia" il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Sarà meglio evitare manovre attorno a lui perché poi non ci ritroviamo piu' niente''.
(22 giugno 2012)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HREC1-8
Tutto il vecchio apparato della prima Repubblica che si è riciclato nella seconda repubblica e che sa cosa successe ai tempi, fa quadrato attorno a Napolitano affinché i segreti ventennali delle stragi del '92-'93 e della Trattativa Stato-Mafia rimangano tali.
Altrimenti il discredito verso l'intera classe politica diverrebbe totale.
Gli italiani non devono sapere.
IL CASO
Stato-mafia, Casini attacca le toghe
"Schegge che vogliono intimidire"
Il presidente del Senato Schifani, il giorno dopo l'intervento del presidente della Repubblica: "Attaccare lui è attaccare lo Stato italiano". Il leader dell'Udc ipotizza che dietro il "perverso circuito giudiziario-informatico" ci sia il coinvolgimento di "parti della magistratura". Bersani: "Evitare manovre intorno al Quirinale"
ROMA - "Attaccare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, significa attaccare lo Stato italiano. In questi anni ho avuto l'onore di collaborare e confrontarmi con il presidente della Repubblica: sia nei nostri incontri istituzionali che in quelli riservati ho trovato in lui un grandissimo senso dello Stato, una grandissima trasparenza, correttezza e saggezza. Questi valori sono un patrimonio del Paese: attaccare il presidente Napolitano significa danneggiare il nostro Paese". Lo ha dichiarato il presidente del Senato, Renato Schifani, dopo che ieri il capo dello Stato aveva definito la polemica esplosa dopo la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche tra Mancino e D'Ambrosio una "campagna di sospetti sul nulla 1".
Ipotizza, invece, il coinvolgimento di qualcuno che "si sente minacciato nei privilegi di casta o pensa di avere il monopolio di alcuni poteri dello Stato" il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini che ha dichiarato: "il vergognoso attacco al Presidente Napolitano è grave". E attacca: "Poiché a pensar male si fa peccato, ma ogni tanto ci si prende, non vorrei che questo fosse determinato non dalla politica o da partiti politici, ma da qualcuno che si sente minacciato nei privilegi di casta. Tanto per esser chiari non penso siano i partiti politici, ma schegge della magistratura che forse hanno certi obiettivi intimidatori". Il leader dell'Udc insiste, poi, sul fatto di voler sapere chi, "divulgando le intercettazioni sul Quirinale in un perverso circuito giudiziario-informatico, ha determinato un attacco al Colle chiaramente pretestuoso e infondato". Ma, conclude Casini, "se c'è un uomo che non si fa intimidire è il capo dello stato. Napolitano ha i nervi saldi. Ma bisogna capire meglio chi ha fatto uscire le intercettazioni e chi le ha usate in un circuito perverso con i media per attaccare il presidente della repubblica. Vorrei che si aprisse una bella indagine".
Sono ''indecorose e indegne le intercettazioni che sfiorano il Quirinale'', riportate dagli organi di stampa in relazione alla presunta trattativa Stato-mafia. ''Tutto ciò riguarda una modalità barbara a cui abbiamo provato a porre rimedio'', ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano. A lui fa eco Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, che parla di "indecente e pericolosa operazione di intossicazione e anche di depistaggio. Gli attacchi del tutto immotivati al presidente Napolitano sono funzionali a due operazioni che non intendiamo affatto coprire", ha dichiarato.
Invita a evitare manovre intorno al Quirinale, che "è uno dei pochi presidi di questa democrazia" il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Sarà meglio evitare manovre attorno a lui perché poi non ci ritroviamo piu' niente''.
(22 giugno 2012)
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http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HREC1-8