SCIOPERO GENERALE, PARTITO E SINDACATI :CONTRO LA PRECARIETA

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Re: SCIOPERO GENERALE, PARTITO E SINDACATI :CONTRO LA PRECAR

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IL JOB ACT ( Parte 8)

IL CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO E IL NUOVO CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO ACAUSALE PER 36 MESI.
http://forumisti.mondoforum.com/viewtopic.php?f=8&t=191
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Re: SCIOPERO GENERALE, PARTITO E SINDACATI :CONTRO LA PRECAR

Messaggio da aaaa42 »

REFERENDUM CONTRO LA LEGGE FORNERO SULLE PENSIONI

si discute troppo di politica e troppo poco di questioni sociali.
queste è la deriva politicista
il referendum per la abrogazione della legge fornero sulle pensioni va firmato e sostenuto indipendentemente da chi lo propone e quindi da lega nord.
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Re: SCIOPERO GENERALE, PARTITO E SINDACATI :CONTRO LA PRECAR

Messaggio da aaaa42 »

LO SCONTRO TRA 2 DESTRE.
una parte del PD ritiene una vittoria politica la riduzione delle proroghe da 8 a 5.
la strategia è la riduzione del danno.
se ci sarà un attacco atomico da parte della germania su roma la strategia di damiano presidente commissione lavoro sarà di contrattare il numero di bombe atomiche che la merkel potrà lanciare su roma.
dice damiano 2 bombe atomiche !!! che esagerazione !!! signora merkel ne lanci una su roma , 2 sono troppe !!!
e poi grande vittoria della sinistra pd abbiamo ridotto le bombe atomiche su roma del 50 % !!!

la strategia di SEL e MOVIMENTO 5 STELLE dovrebbe essere quella di aumentare il costo del lavoro dei contratti a termine almeno al 20% in più rispetto al contratto a tempo indeterminato.
attualmente il contratto a termine NON HA DETRAZIONI IRAP. e importante che anche la nuova detrazione irap NON venga applicata al contratto a termine.
il contratto a termine attuale ha una aliquota aggiuntiva del 1,4 % questa aliquota deve essere del 10%.

in questo modo diminuendo il costo Irap per i contratti a tempo indeterminato e aumentando i contributi previdenziali per i contratti a tempo determinato il divario costo potrà diventare del 20 %
senza gravare troppo sul bilancio dello stato.

per fare questo è necessario che gli onorevoli di SEL escano dal letargo e i compagni cittadini grillini capiscano dove si trovano.
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Precarietà, la pantomima della fiducia
di Salvatore Cannavò | 22 aprile 2014 IL FATTO QUOTIDIANO

La maggioranza che sostiene Matteo Renzi vuole farci provare il brivido della suspence. Con la decisione di mettere la fiducia sul Decreto lavoro, infatti, il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, Maurizio Sacconi e soci, ha deciso di impugnare una bandiera per farsi notare. “Così com’è non lo votiamo”, hanno urlato gli ex berlusconiani mentre, nelle stesse ore, il loro leader annuncia al giornale della Capitale che si impegnerà, da ministro dell’Interno, a “ripulire Roma dai delinquenti”. Il voto del 25 maggio si avvicina per tutti e i tempi sono magri, i voti anche. Quindi, eccoci di fronte al “durissimo” braccio di ferro per stabilire agli occhi degli elettori che anche l’Ncd ha un senso.

La cosa divertente è che, grazie a questa prova di forza, che potrebbe rientrare nella giornata di martedì, quella che si autodefinisce sinistra del Pd si inorgoglisce per aver strappato modifiche importanti al Decreto lavoro. Stiamo parlando dell’unico testo legislativo che, al momento, riorganizza il mercato del lavoro sulla scia del famigerato Jobs act di cui si sono perse le tracce. Il ministro Poletti, su spinta del Matteo nazionale, aveva redatto un testo che prevede la possibilità di reiterare contratti a tempo determinato per 36 mesi senza specificarne la causale e con la possibilità di operare fino a otto proroghe. La dura battaglia parlamentare ha portato le proroghe a…cinque. I precari possono rifiatare. Anche gli altri successi non scherzano: i contratti a tempo non devono superare il 20% dei contratti a tempo indeterminato: ogni cinque dipendenti, quindi, se ne può assumere uno a tempo rinnovandogli il contratto per ben cinque volte in tre anni. Si capisce che con modifiche così ben fatte la precarietà ha i giorni contati. Anche l’apprendistato ha visto grandi miglioramenti anti-sfruttamento: è stata infatti reintrodotta la formazione pubblica ma in una forma così blanda e vaga che nessuno se ne accorgerà.

La sostanza di tutto questo è che, ancora una volta, sul tema della precarietà si giocano giochetti parlamentari da “prima Repubblica” e si sviluppa una demagogia d’altri tempi. I fautori della linea dura, alla Sacconi per intenderci, reputano una concessione al sindacalismo di classe aver portato le proroghe da otto a cinque (ripetiamo, da otto a cinque); coloro che nel Pd si stanno battendo per non scomparire di fronte al caterpillar Renzi, sbandierano come un successo “rosso” il contrario. Entrambi, però, governano insieme nonostante si siano fatti la guerra, proprio sul terreno del lavoro, negli ultimi dieci-quindici anni.

La pantomima probabilmente terminerà con un pari e patta e tutti saranno soddisfatti. I precari, come sempre, non ci guadagneranno nulla.
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