Visita medica agli islamici: «Vogliamo dottori maschi»

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pancho
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Re: Visita medica agli islamici: «Vogliamo dottori maschi»

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:
erding ha scritto:
camillobenso ha scritto:Allora siamo sempre alla stessa domanda e sembra pure di giocare all'oca .

Come evitare queste guerre fra poveri?


pancho


La prima cosa che mi viene in mente è questa:

Oh what a lovely war! Christmas Truce

http://www.youtube.com/watch?v=fHObCL2luMw


Tregua di Natale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

http://it.wikipedia.org/wiki/Tregua_di_Natale

Purtroppo fu solo una tregua,per giunta, osteggiata da chi traeva (o pensava di trarre) vantaggi dal conflitto
.

Allora proviamo a parlare un po’ di filosofia.

Andando per gradi.

Adesso che avete raggiunto la ragguardevole età di 90 anni :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: , che idea vi siete fatti del significato della vita?

I mussulmani credono che nell’aldilà per loro, dopo la morte sono pronte 72 vergini.

Da Wikipedia
Paradiso sensuale
Nell'islam, il concetto di 72 vergini (houri) si riferisce ad un aspetto del Jannah (Paradiso). Questo concetto si trova nel testo del Corano che descrive un paradiso sensuale dove gli uomini credenti sono premiati avendo in sposa[1] le vergini con dei seni "cresciuti", "gonfi" o "a forma di pera".[2][3] Al contrario, le donne avranno un solo uomo, e "saranno soddisfatte con lui".[4]

Tanto che alcuni giovani, anche di questi tempi, si offrono come kamikaze aspettando il premio.

I cattolici in generale, credono nel Paradiso e nell’Inferno. Il Limbo, di quando eravamo ragazzi, è stato mandato in pensione.

I buddisti credono in:
Dopo la morte infinite rinascite fino alla cessazione della sofferenza tramite l'ottenimento del Nirvana che e' uno stato di grazia raggiunto dopo molti anni di meditazione.

Gli atei non credono in niente.

E voi in cosa credete????

Ma al di là dei credi, compreso l’ateismo, che significato ha la vita????
La vita e' meravigliosa e bisogna viverla e farla vivere nel migliore dei modi.

un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
paolo11
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Re: Visita medica agli islamici: «Vogliamo dottori maschi»

Messaggio da paolo11 »

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... 1.10351289
Villetta occupata per 13 volte a Padova, i proprietari: «Esasperati»
L’abitazione è in via Gramsci: ieri mattina i proprietari si sono trovati davanti quattro nordafricani. «In passato ci è arrivata una bolletta da 1.300 euro»
di Alice Ferretti
PADOVA. Quattro nordafricani che escono dalla porta di casa tua, ti guardano e proseguono verso la strada come niente fosse. Sembra un film ma è tutto vero. È successo ieri mattina a Paolo Marangon, 72 anni, che come ogni giorno si era recato in via Gramsci 8, a controllare l'ex casa di sua suocera, disabitata da quando è mancata 5 anni fa. Una casa singola a due piani, con un giardino molto ben tenuto, un po' isolata perché posizionata verso la fine della via, subito dopo i binari del treno. Una casa che in una sola notte è stata occupata ed è diventata bivacco per sbandati.
leggi anche:
Polizia1
Anziana in ospedale, cinque tunisini le occupano la casa
Intervento della polizia in via Vittorio Veneto. L'abitazione apparteneva ad una donna di 91 anni che nel frattempo è morta. Il gruppo di nordafricani si era impossessato dell'alloggio
Le porte, sia quella al piano superiore che quella al piano inferiore, sono state distrutte, così come la finestra del bagno. In salotto ci sono ancora materassi e coperte a terra. Fuori dal cancello del giardino sono posteggiate due biciclette, abbandonate dagli occupanti abusivi. Ma la cosa assurda è che questa non è la prima volta che la casa della famiglia viene occupata, bensì la tredicesima in cinque anni. «Siamo esasperati», si sfoga Lucia, la moglie di Paolo Marangon, mostrando quella che era la casa di sua mamma, «Questa non è una casa abbandonata, né trascurata. Facciamo di tutto perché non continuino a verificarsi intrusioni. Il giardino è in ordine, è illuminata, porte e finestre sono rinforzate, e abbiamo perfino affisso i cartelli “area videosorvegliata”. Mio marito poi viene ogni mattina a controllare che sia tutto a posto».
A rilevare l’accaduto in via Gramsci, allertati attorno alle 9.30, sono stati i carabinieri. È già la seconda volta che il marito della signora Lucia si trova faccia a faccia con gli occupanti. «Nel 2010 li ho trovati a dormire nel letto di mia suocera», racconta il settantaduenne, «Appena mi hanno visto mi hanno fatto segno di stare zitto e con calma se ne sono andati. Un anno dopo abbiamo trovato un coltello da cucina tra le coperte che usavano come bivacco. Un'altra volta hanno lasciato un bilancino per la droga. In una delle ultime occasioni hanno addirittura usato la pompa dell'acqua del giardino per farsi la doccia, l'hanno lasciata aperta e ci è arrivata una bolletta di 1.300 euro».
eggi anche:
casa mazzonetto
Emergenza abitativa, trova la sua casa occupata da quattro romeni
Il proprietario organizza il blitz nel fine settimana insieme ai carabinieri. Il giudice li rimette in libertà per “presunto disagio sociale”
Sono spese continue quelle che deve sostenere la famiglia per riparare ai danni che gli occupanti abusivi creano alla casa, senza contare l'angoscia con cui ormai convive da 5 anni. «Quando ha trovato i nordafricani che dormivano a letto, Paolo si è così spaventato che ha dovuto ricorrere a serie cure mediche», conclude preoccupata la proprietaria di casa. «Adesso basta, siamo stanchi. Questa situazione deve finire
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A rilevare l’accaduto in via Gramsci, allertati attorno alle 9.30, sono stati i carabinieri. È già la seconda volta che il marito della signora Lucia si trova faccia a faccia con gli occupanti. «Nel 2010 li ho trovati a dormire nel letto di mia suocera», racconta il settantaduenne, «Appena mi hanno visto mi hanno fatto segno di stare zitto e con calma se ne sono andati. Un anno dopo abbiamo trovato un coltello da cucina tra le coperte che usavano come bivacco. Un'altra volta hanno lasciato un bilancino per la droga. In una delle ultime occasioni hanno addirittura usato la pompa dell'acqua del giardino per farsi la doccia, l'hanno lasciata aperta e ci è arrivata una bolletta di 1.300 euro».
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PADOVA. Quattro nordafricani che escono dalla porta di casa tua, ti guardano e proseguono verso la strada come niente fosse. Sembra un film ma è tutto vero. È successo ieri mattina a Paolo Marangon, 72 anni, che come ogni giorno si era recato in via Gramsci 8, a controllare l'ex casa di sua suocera, disabitata da quando è mancata 5 anni fa. Una casa singola a due piani, con un giardino molto ben tenuto, un po' isolata perché posizionata verso la fine della via, subito dopo i binari del treno. Una casa che in una sola notte è stata occupata ed è diventata bivacco per sbandati.
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Le porte, sia quella al piano superiore che quella al piano inferiore, sono state distrutte, così come la finestra del bagno. In salotto ci sono ancora materassi e coperte a terra. Fuori dal cancello del giardino sono posteggiate due biciclette, abbandonate dagli occupanti abusivi. Ma la cosa assurda è che questa non è la prima volta che la casa della famiglia viene occupata, bensì la tredicesima in cinque anni. «Siamo esasperati», si sfoga Lucia, la moglie di Paolo Marangon, mostrando quella che era la casa di sua mamma, «Questa non è una casa abbandonata, né trascurata. Facciamo di tutto perché non continuino a verificarsi intrusioni. Il giardino è in ordine, è illuminata, porte e finestre sono rinforzate, e abbiamo perfino affisso i cartelli “area videosorvegliata”. Mio marito poi viene ogni mattina a controllare che sia tutto a posto».
A rilevare l’accaduto in via Gramsci, allertati attorno alle 9.30, sono stati i carabinieri. È già la seconda volta che il marito della signora Lucia si trova faccia a faccia con gli occupanti. «Nel 2010 li ho trovati a dormire nel letto di mia suocera», racconta il settantaduenne, «Appena mi hanno visto mi hanno fatto segno di stare zitto e con calma se ne sono andati. Un anno dopo abbiamo trovato un coltello da cucina tra le coperte che usavano come bivacco. Un'altra volta hanno lasciato un bilancino per la droga. In una delle ultime occasioni hanno addirittura usato la pompa dell'acqua del giardino per farsi la doccia, l'hanno lasciata aperta e ci è arrivata una bolletta di 1.300 euro».
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Il proprietario organizza il blitz nel fine settimana insieme ai carabinieri. Il giudice li rimette in libertà per “presunto disagio sociale”
Sono spese continue quelle che deve sostenere la famiglia per riparare ai danni che gli occupanti abusivi creano alla casa, senza contare l'angoscia con cui ormai convive da 5 anni. «Quando ha trovato i nordafricani che dormivano a letto, Paolo si è così spaventato che ha dovuto ricorrere a serie cure mediche», conclude preoccupata la proprietaria di casa. «Adesso basta, siamo stanchi. Questa situazione deve finire
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Visita medica agli islamici: «Vogliamo dottori maschi»

Messaggio da camillobenso »

paolo11 ha scritto:http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... 1.10351289
Villetta occupata per 13 volte a Padova, i proprietari: «Esasperati»
L’abitazione è in via Gramsci: ieri mattina i proprietari si sono trovati davanti quattro nordafricani. «In passato ci è arrivata una bolletta da 1.300 euro»
di Alice Ferretti
PADOVA. Quattro nordafricani che escono dalla porta di casa tua, ti guardano e proseguono verso la strada come niente fosse. Sembra un film ma è tutto vero. È successo ieri mattina a Paolo Marangon, 72 anni, che come ogni giorno si era recato in via Gramsci 8, a controllare l'ex casa di sua suocera, disabitata da quando è mancata 5 anni fa. Una casa singola a due piani, con un giardino molto ben tenuto, un po' isolata perché posizionata verso la fine della via, subito dopo i binari del treno. Una casa che in una sola notte è stata occupata ed è diventata bivacco per sbandati.
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Anziana in ospedale, cinque tunisini le occupano la casa
Intervento della polizia in via Vittorio Veneto. L'abitazione apparteneva ad una donna di 91 anni che nel frattempo è morta. Il gruppo di nordafricani si era impossessato dell'alloggio
Le porte, sia quella al piano superiore che quella al piano inferiore, sono state distrutte, così come la finestra del bagno. In salotto ci sono ancora materassi e coperte a terra. Fuori dal cancello del giardino sono posteggiate due biciclette, abbandonate dagli occupanti abusivi. Ma la cosa assurda è che questa non è la prima volta che la casa della famiglia viene occupata, bensì la tredicesima in cinque anni. «Siamo esasperati», si sfoga Lucia, la moglie di Paolo Marangon, mostrando quella che era la casa di sua mamma, «Questa non è una casa abbandonata, né trascurata. Facciamo di tutto perché non continuino a verificarsi intrusioni. Il giardino è in ordine, è illuminata, porte e finestre sono rinforzate, e abbiamo perfino affisso i cartelli “area videosorvegliata”. Mio marito poi viene ogni mattina a controllare che sia tutto a posto».
A rilevare l’accaduto in via Gramsci, allertati attorno alle 9.30, sono stati i carabinieri. È già la seconda volta che il marito della signora Lucia si trova faccia a faccia con gli occupanti. «Nel 2010 li ho trovati a dormire nel letto di mia suocera», racconta il settantaduenne, «Appena mi hanno visto mi hanno fatto segno di stare zitto e con calma se ne sono andati. Un anno dopo abbiamo trovato un coltello da cucina tra le coperte che usavano come bivacco. Un'altra volta hanno lasciato un bilancino per la droga. In una delle ultime occasioni hanno addirittura usato la pompa dell'acqua del giardino per farsi la doccia, l'hanno lasciata aperta e ci è arrivata una bolletta di 1.300 euro».
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Il proprietario organizza il blitz nel fine settimana insieme ai carabinieri. Il giudice li rimette in libertà per “presunto disagio sociale”
Sono spese continue quelle che deve sostenere la famiglia per riparare ai danni che gli occupanti abusivi creano alla casa, senza contare l'angoscia con cui ormai convive da 5 anni. «Quando ha trovato i nordafricani che dormivano a letto, Paolo si è così spaventato che ha dovuto ricorrere a serie cure mediche», conclude preoccupata la proprietaria di casa. «Adesso basta, siamo stanchi. Questa situazione deve finire
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Anziana in ospedale, cinque tunisini le occupano la casa
Intervento della polizia in via Vittorio Veneto. L'abitazione apparteneva ad una donna di 91 anni che nel frattempo è morta. Il gruppo di nordafricani si era impossessato dell'alloggio
Le porte, sia quella al piano superiore che quella al piano inferiore, sono state distrutte, così come la finestra del bagno. In salotto ci sono ancora materassi e coperte a terra. Fuori dal cancello del giardino sono posteggiate due biciclette, abbandonate dagli occupanti abusivi. Ma la cosa assurda è che questa non è la prima volta che la casa della famiglia viene occupata, bensì la tredicesima in cinque anni. «Siamo esasperati», si sfoga Lucia, la moglie di Paolo Marangon, mostrando quella che era la casa di sua mamma, «Questa non è una casa abbandonata, né trascurata. Facciamo di tutto perché non continuino a verificarsi intrusioni. Il giardino è in ordine, è illuminata, porte e finestre sono rinforzate, e abbiamo perfino affisso i cartelli “area videosorvegliata”. Mio marito poi viene ogni mattina a controllare che sia tutto a posto».
A rilevare l’accaduto in via Gramsci, allertati attorno alle 9.30, sono stati i carabinieri. È già la seconda volta che il marito della signora Lucia si trova faccia a faccia con gli occupanti. «Nel 2010 li ho trovati a dormire nel letto di mia suocera», racconta il settantaduenne, «Appena mi hanno visto mi hanno fatto segno di stare zitto e con calma se ne sono andati. Un anno dopo abbiamo trovato un coltello da cucina tra le coperte che usavano come bivacco. Un'altra volta hanno lasciato un bilancino per la droga. In una delle ultime occasioni hanno addirittura usato la pompa dell'acqua del giardino per farsi la doccia, l'hanno lasciata aperta e ci è arrivata una bolletta di 1.300 euro».
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Il proprietario organizza il blitz nel fine settimana insieme ai carabinieri. Il giudice li rimette in libertà per “presunto disagio sociale”
Sono spese continue quelle che deve sostenere la famiglia per riparare ai danni che gli occupanti abusivi creano alla casa, senza contare l'angoscia con cui ormai convive da 5 anni. «Quando ha trovato i nordafricani che dormivano a letto, Paolo si è così spaventato che ha dovuto ricorrere a serie cure mediche», conclude preoccupata la proprietaria di casa. «Adesso basta, siamo stanchi. Questa situazione deve finire
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A rilevare l’accaduto in via Gramsci, allertati attorno alle 9.30, sono stati i carabinieri. È già la seconda volta che il marito della signora Lucia si trova faccia a faccia con gli occupanti. «Nel 2010 li ho trovati a dormire nel letto di mia suocera», racconta il settantaduenne, «Appena mi hanno visto mi hanno fatto segno di stare zitto e con calma se ne sono andati. Un anno dopo abbiamo trovato un coltello da cucina tra le coperte che usavano come bivacco. Un'altra volta hanno lasciato un bilancino per la droga. In una delle ultime occasioni hanno addirittura usato la pompa dell'acqua del giardino per farsi la doccia, l'hanno lasciata aperta e ci è arrivata una bolletta di 1.300 euro».
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Il proprietario organizza il blitz nel fine settimana insieme ai carabinieri. Il giudice li rimette in libertà per “presunto disagio sociale”
Sono spese continue quelle che deve sostenere la famiglia per riparare ai danni che gli occupanti abusivi creano alla casa, senza contare l'angoscia con cui ormai convive da 5 anni. «Quando ha trovato i nordafricani che dormivano a letto, Paolo si è così spaventato che ha dovuto ricorrere a serie cure mediche», conclude preoccupata la proprietaria di casa. «Adesso basta, siamo stanchi. Questa situazione deve finire
Ciao
Paolo11

Vero o falso?

Quanto poi alle nostre autorità, preposte all’ordine pubblico, sembra che tutti gli episodi riguardanti abusi e violenze che hanno condotto alla morte di un cittadino, riguardino esclusivamente gli italiani. Stefano Cucchi e Gabriele Sandri, ma anche Federico Aldrovrandi, Giuseppe Uva, Michele Ferrulli, Stefano Brunetti, Riccardo Rasman, sono solo alcuni dei nomi delle vittime di violenze e comportamenti “poco ortodossi” dell’autorità giudiziaria, a cui vanno affiancati …..
….Quale senso poi tutto questo possa avere, è presto detto.
Quello a cui stiamo oggidì assistendo, è un vero e proprio tentativo di genocidio etnico, messo in atto dal Capitalismo e dai suoi Poteri Forti, al fine di sostituire ad un popolo, dotato di quella minima coscienza dei propri diritti, una massa informe di sradicati, totalmente aliena da qualunque forma di coscienza civica e perciò stesso, sfruttabili e manovrabili a piacere.
paolo11
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Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Visita medica agli islamici: «Vogliamo dottori maschi»

Messaggio da paolo11 »

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... 1.10514759
Predoni albanesi al telefono: "Tanto in Italia te la cavi con poco"
I carabinieri hanno arrestato tre ladri, autori di svariati furti in abitazioni. Tempo fa avevano ottenuto solo una denuncia a piede libero. E intercettati commentavano così la giustizia italiana
Invia per email
Stampa
17 dicembre 2014
PADOVA. I carabinieri di Padova, Abano e Montegrotto hanno sgominato una banda formata da tre predoni albanesi, autori di svariati furti in abitazioni nel Nordest.

L'operazione è cominciata quando gli uomini dell'Arma hanno intercettato una vettura sospetta che “pattugliava” il territorio di Montegrotto. L’hanno seguita per ore, impedendo, di fatto, ai quattro occupanti di portare a termine decine di furti. Osservandoli a distanza, i militari hanno notato in più occasioni uno o due passeggeri, vestiti di nero e con guanti, scendere dalla macchina e tentare di balzare all’interno di abitazioni private. Vari passaggi con le macchine con i colori di istituto, di volta in volta, sono riusciti a impedire che i criminali portassero a termine i loro intenti.

Simulando, successivamente, un controllo casuale, nel territorio di Rovigo, i militari di Padova si sono limitati a denunciare tre albanesi per possesso di arnesi da scasso, e a sequestrargli la macchina, una Ford Fusion, dato che l’autista era senza patente.

Da lì è scattata un'ulteriore attività di indagine che ha fatto emergere un’attività criminale di grosso spessore: i tre albanesi, clandestini, pregiudicati, non lasciavano passare giorno senza andare “al lavoro”, facendo visita anche a 10-15 case per notte.

Sentendosi poco sicuri nel territorio Veneto, dopo pochi giorni si sono spostati in Trentino. Ieri mattina è scattato il blitz.

Con il supporto dell’Arma locale, i Carabinieri di Padova hanno fatto irruzione in una pensione di lusso a Cermes (in provincia di Bolzano), ove i tre ladri avevano trovato rifugio. Nei giorni precedenti ai criminali erano stati sequestrati mezzo kg di preziosi, nascosti nel giardino dell’albergo, e di provenienza ignota.
L’attività di indagine ha permesso agli investigatori di ricondurre tale merce a un totale di 8 furti in appartamento commessi nei giorni precedenti dalla batteria, nel territorio di Este e in quello Bolzanino. Anelli, bracciali, orologi di pregio, ma anche semplici fedi nuziali, con incise date di matrimonio e nomi degli sposi derubati (per un valore stimato di oltre 50.000 €), sono in fase di restituzione agli aventi diritto.
Gli arrestati sono: LICA EDISON, NATO IN ALBANIA IL 16 DIC 93, NULLAFACENTE DI MERANO; LLESHI BLERIM, NATO IN ALBANIA IL 25 MAR 89, NULLAFACENTE, S.F.D.; MIFTARI HALIL, NATO IN ALBANIA IL 20 DIC 90, NULLAFACENTE, S.F.D.
I tre albanesi sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria e portati nel carcere di Bolzano. Uno di loro, durante le operazioni di identificazione, agile come un gatto, è riuscito a saltare dal primo piano della caserma, ma è stato immediatamente acciuffato e arrestato anche per evasione. Per tutti i preziosi non ancora riconosciuti, è scattata per gli albanesi l’altrettanto grave denuncia per ricettazione.
E c'è un'ulteriore curiosità. Intercettati al telefono, in un momento successivo a una semplice denuncia a piede libero dopo
essere stati scoperti come autori del furto di mezzo chilo d'oro, si dicevano: "Solo in Italia capita di cavarsela così".
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Visita medica agli islamici: «Vogliamo dottori maschi»

Messaggio da camillobenso »

paolo11 ha scritto:http://mattinopadova.gelocal.it/padova/ ... 1.10514759
Predoni albanesi al telefono: "Tanto in Italia te la cavi con poco"
I carabinieri hanno arrestato tre ladri, autori di svariati furti in abitazioni. Tempo fa avevano ottenuto solo una denuncia a piede libero. E intercettati commentavano così la giustizia italiana
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17 dicembre 2014
PADOVA. I carabinieri di Padova, Abano e Montegrotto hanno sgominato una banda formata da tre predoni albanesi, autori di svariati furti in abitazioni nel Nordest.

L'operazione è cominciata quando gli uomini dell'Arma hanno intercettato una vettura sospetta che “pattugliava” il territorio di Montegrotto. L’hanno seguita per ore, impedendo, di fatto, ai quattro occupanti di portare a termine decine di furti. Osservandoli a distanza, i militari hanno notato in più occasioni uno o due passeggeri, vestiti di nero e con guanti, scendere dalla macchina e tentare di balzare all’interno di abitazioni private. Vari passaggi con le macchine con i colori di istituto, di volta in volta, sono riusciti a impedire che i criminali portassero a termine i loro intenti.

Simulando, successivamente, un controllo casuale, nel territorio di Rovigo, i militari di Padova si sono limitati a denunciare tre albanesi per possesso di arnesi da scasso, e a sequestrargli la macchina, una Ford Fusion, dato che l’autista era senza patente.

Da lì è scattata un'ulteriore attività di indagine che ha fatto emergere un’attività criminale di grosso spessore: i tre albanesi, clandestini, pregiudicati, non lasciavano passare giorno senza andare “al lavoro”, facendo visita anche a 10-15 case per notte.

Sentendosi poco sicuri nel territorio Veneto, dopo pochi giorni si sono spostati in Trentino. Ieri mattina è scattato il blitz.

Con il supporto dell’Arma locale, i Carabinieri di Padova hanno fatto irruzione in una pensione di lusso a Cermes (in provincia di Bolzano), ove i tre ladri avevano trovato rifugio. Nei giorni precedenti ai criminali erano stati sequestrati mezzo kg di preziosi, nascosti nel giardino dell’albergo, e di provenienza ignota.
L’attività di indagine ha permesso agli investigatori di ricondurre tale merce a un totale di 8 furti in appartamento commessi nei giorni precedenti dalla batteria, nel territorio di Este e in quello Bolzanino. Anelli, bracciali, orologi di pregio, ma anche semplici fedi nuziali, con incise date di matrimonio e nomi degli sposi derubati (per un valore stimato di oltre 50.000 €), sono in fase di restituzione agli aventi diritto.
Gli arrestati sono: LICA EDISON, NATO IN ALBANIA IL 16 DIC 93, NULLAFACENTE DI MERANO; LLESHI BLERIM, NATO IN ALBANIA IL 25 MAR 89, NULLAFACENTE, S.F.D.; MIFTARI HALIL, NATO IN ALBANIA IL 20 DIC 90, NULLAFACENTE, S.F.D.
I tre albanesi sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria e portati nel carcere di Bolzano. Uno di loro, durante le operazioni di identificazione, agile come un gatto, è riuscito a saltare dal primo piano della caserma, ma è stato immediatamente acciuffato e arrestato anche per evasione. Per tutti i preziosi non ancora riconosciuti, è scattata per gli albanesi l’altrettanto grave denuncia per ricettazione.
E c'è un'ulteriore curiosità. Intercettati al telefono, in un momento successivo a una semplice denuncia a piede libero dopo
essere stati scoperti come autori del furto di mezzo chilo d'oro, si dicevano: "Solo in Italia capita di cavarsela così".
Ciao
Paolo11

Paolo anche questa è una situazione complessa.

Al tema che hai sollevato, rispondo così:

1) Quest’estate un amico mi raccontava di aver fatto un’osservazione ad un uomo di origine africana, circa l’inopportunità di parcheggiare l’auto davanti ad un passaggio carraio. E la risposta è stata: <<Ma in Italia si può tutto>>.

2) In questi ultimi mesi, almeno 15, un amico che incontriamo tre volte la settima alla Biblioteca Centrale di SSG, lamentava in continuazione, essendo leghista doc, l’insofferenza massima per gli sbarchi degli extracomunitari. Le sue soluzioni non mi sono mai piaciute, ad eccezione che si dovessero aiutare sul posto. Cosa che comunque per me rimane un’utopia in quanto si dovrebbe muovere l’Onu, ma l’Onu non esiste più rispetto alle intenzioni costitutive iniziali. E’ un qualcosa di indefinibile ed inutile, così com’è oggi.

Per mesi, ho risposto all’amico leghista, che per quanto si vedeva in generale, qualcuno aveva interesse perché le cose funzionassero in questo modo.

Si tratta solo di aver pazienza, caro Paolo, e poi il tempo è galantuomo. Il perché degli sbarchi in massa, lo abbiamo capito da Mafia Capitale chi avesse interessi in proposito.

Ti faccio, altresì notare, che la stampa italiana si è ben guardata dall’interrogarsi perché il ministero dell’Interno non fosse adeguatamente intervenuto nei mesi precedenti in merito all’exodus.


Allo stesso modo dobbiamo chiederci a chi serve questo sbragamento legislativo per cui porta a dire agli stranieri che in Italia si può tutto.

A qualcuno certamente interessa.
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