Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
De Magistris: «Lista arancione
alle politiche». Ok da Ferrero
Pubblicato da: Redazione il 26 ottobre 2012 alle 05:26
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris rompe gli indugi sulla famosa ‘lista arancione’: «A giorni uscirà un nostro manifesto, completamente alternativo alle politiche di questi mesi. Raccoglierà molti soggetti, dai movimenti alla società civile, a molti sindaci. Avrà contenuti forti, radicali, di alternativa. Sicuramente, puntiamo le elezioni politiche; con chi, dipende dalla legge elettorale: da soli, o in una coalizione più ampia, sia di centrosinistra o di sinistra e basta». Lo ha detto a “Comincio lunedì”, programma radio del sito de l’Espresso i
Una frecciata a Vendola («Due anni fa aveva un consenso molto forte, ma dopo ha fatto qualche errore, alcune scelte – dalle candidature di Napoli e Palermo al rapporto con Udc e Idv – lo hanno penalizzato») e una al Pd: «Le loro primarie non mi interessano, neanche andrò a votare. Mi sembrano un confronto personale, non politico, e non mi interessa. Osservo, ma tutto qui: manca un segnale di discontinuita’ con l’attuale esecutivo».
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, è pronto ad affiancarlo: «Ho molto apprezzato le parole di Luigi de Magistris sulla necessità di costruire una lista o una coalizione di liste alternative e di sinistra per le prossime elezioni. Si tratta di mandare a casa Monti e di rottamare il montismo e le politiche di rigore, di cui la coalizione dei democratici e progressisti è purtroppo fedele interprete. Per questo occorre costruire una lista che aggreghi tutte le forze che si oppongono da sinistra al governo Monti: da Rifondazione Comunista all’Italia dei Valori ai Verdi, dal movimento di De Magistris ad Alba, al complesso delle forze di sinistra che domani scenderanno in piazza per il No Monti Day. Si tratta di costruire una proposta di governo per fare in Italia un New Deal, rovesciando le politiche di austerità e disobbedendo ai trattati europei come il Fiscal Compact».
http://pubblicogiornale.it/politica/de- ... politiche/
alle politiche». Ok da Ferrero
Pubblicato da: Redazione il 26 ottobre 2012 alle 05:26
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris rompe gli indugi sulla famosa ‘lista arancione’: «A giorni uscirà un nostro manifesto, completamente alternativo alle politiche di questi mesi. Raccoglierà molti soggetti, dai movimenti alla società civile, a molti sindaci. Avrà contenuti forti, radicali, di alternativa. Sicuramente, puntiamo le elezioni politiche; con chi, dipende dalla legge elettorale: da soli, o in una coalizione più ampia, sia di centrosinistra o di sinistra e basta». Lo ha detto a “Comincio lunedì”, programma radio del sito de l’Espresso i
Una frecciata a Vendola («Due anni fa aveva un consenso molto forte, ma dopo ha fatto qualche errore, alcune scelte – dalle candidature di Napoli e Palermo al rapporto con Udc e Idv – lo hanno penalizzato») e una al Pd: «Le loro primarie non mi interessano, neanche andrò a votare. Mi sembrano un confronto personale, non politico, e non mi interessa. Osservo, ma tutto qui: manca un segnale di discontinuita’ con l’attuale esecutivo».
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, è pronto ad affiancarlo: «Ho molto apprezzato le parole di Luigi de Magistris sulla necessità di costruire una lista o una coalizione di liste alternative e di sinistra per le prossime elezioni. Si tratta di mandare a casa Monti e di rottamare il montismo e le politiche di rigore, di cui la coalizione dei democratici e progressisti è purtroppo fedele interprete. Per questo occorre costruire una lista che aggreghi tutte le forze che si oppongono da sinistra al governo Monti: da Rifondazione Comunista all’Italia dei Valori ai Verdi, dal movimento di De Magistris ad Alba, al complesso delle forze di sinistra che domani scenderanno in piazza per il No Monti Day. Si tratta di costruire una proposta di governo per fare in Italia un New Deal, rovesciando le politiche di austerità e disobbedendo ai trattati europei come il Fiscal Compact».
http://pubblicogiornale.it/politica/de- ... politiche/
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
ma l'endorsement di Ferrero era previsto, concordato o gli ha fatto gelare il sangue?
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
"Una nuova stagione costituzionale"
Libertà e Giustizia domani a Milano.
L'iniziativa alle 14.30 al Mediolanum Forum di Assago con
Gustavo Zagrebelsky, Umberto Eco, Roberto Saviano, Gad Lerner, Giuliano Pisapia.
"Dobbiamo tornare alla politica",
spiega Sandra Bonsanti, presidente dell'associazione.
Repubblica.it trasmetterà in diretta la manifestazione .
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HREC2-1
caro PD...ascoltali.
e tieni in considerazione Zagrebelsky quale prossimo presidente della Repubblica:
sarebbe immensamente più rappresentativo di Mario Monti.
altri candidati che certamente sarebbero migliori dell'ex ( ex...???? who knows...) consulente di Goldmansachs e di Cirino Pomicino,
sono Romano Prodi e Stefano Rodotà.
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
E' incredibile questa miriade di liste, movimenti, manifesti in un'area così stretta.Amadeus ha scritto:ma l'endorsement di Ferrero era previsto, concordato o gli ha fatto gelare il sangue?
Non ne vedo le ragioni di linee politiche, che nella loro vaghezza sono abbastanza simili.
E' solo una questione di protagonismo ed ambizione personale?
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Una ulteriore prova che alcuni leader della sinistra si ostinano a vivere in un loro mondo fuori della realtà.Marco Revelli sulle primarie ha scritto:Non lo discuto, sono un bell’”evento” pubblicitario. In cui la gente ai seggi funziona da sfondo per la gara delle “teste di serie”, illusi di “contare”, “dire la propria”, “esercitare il proprio diritto-dovere di buon cittadino”, in realtà comparse dalle alternative limitate e in buona parte segnate. A me gli “eventi” non piacciono. Fanno parte del linguaggio del marketing, più che delle forme virtuose della politica.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
>>E' solo una questione di protagonismo ed ambizione personale?
In parte.
In parte invece e` la mancanza di cultura a indurre le masse (e i loro presunti leader) a non organizzarsi.
Mancano totalmente di discernimento, lungimiranza e senso della pianificazione.
Sono convinti di contare di piu` come orda barbarica urlante che come legione.
Si illudono.
Fuori dal mondo sono quelli della casta.
Ma pure gli improvvisatori cialtroni de' noantri.
soloo42000
In parte.
In parte invece e` la mancanza di cultura a indurre le masse (e i loro presunti leader) a non organizzarsi.
Mancano totalmente di discernimento, lungimiranza e senso della pianificazione.
Sono convinti di contare di piu` come orda barbarica urlante che come legione.
Si illudono.
Fuori dal mondo sono quelli della casta.
Ma pure gli improvvisatori cialtroni de' noantri.
soloo42000
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
soloo42000 ha scritto:>>E' solo una questione di protagonismo ed ambizione personale?
In parte.
In parte invece e` la mancanza di cultura a indurre le masse (e i loro presunti leader) a non organizzarsi.
Mancano totalmente di discernimento, lungimiranza e senso della pianificazione.
Sono convinti di contare di piu` come orda barbarica urlante che come legione.
Si illudono.
Fuori dal mondo sono quelli della casta.
Ma pure gli improvvisatori cialtroni de' noantri.
soloo42000
ottima sintesi.
azzeccatissimo l'esempio della "legione".
bravo capitano.
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Io credo che più che mancanza di cultura sia un problema di cultura vecchia.
Oggi la questione della partecipazione democratica non può più essere trattata come negli anni '70.
La mia esperienza di quegli anni, all'interno di un grande partito di massa come il PCI, mi porta a dire che i termini della questione sono profondamente cambiati.
Vuoi per la rivoluzione del mondo della comunicazione, vuoi per i cambiamenti sociologici che hanno visto la scomparsa di punti di aggregazione un tempo fondamentali (il quartiere, la fabbrica, la parrocchia, la sezione di partito, la casa del popolo ecc.) e la contemporanea esplosione dei sistemi di diffusione, di moltiplicazione e di bombardamento delle informazioni (TV, rete, social network ecc.) il rapporto tra individuo e formazione degli orientamenti e delle decisioni è profondamente cambiato.
Le nostre assemblee di sezione o i nostri "attivi" di federazione erano importanti momenti di confronto e di formazione politica, ma con scarso potere decisionale. Solo raramente si concludevano con un voto. Erano piuttosto momenti in cui un esponente del "vertice" stimolava un dibattito nella base, ne raccoglieva gli umori per trarne le "conclusioni", secondo un canovaccio (quasi un rito) ben collaudato e consolidato nel tempo.
Le decisioni erano delegate poi a sedi più ristrette (comitato centrale, direzione, segreteria) nelle quali leader "illuminati" ma soprattutto fortemente rappresentativi facevano le necessarie sintesi.
Oggi questo meccanismo è andato in crisi. Soprattutto per il venir meno del necessario cemento identitario costituito dall'ideologia e da una visione comune del mondo.
Per la verità i sintomi di tale crisi cominciavano a vedersi già verso la fine degli anni '70 (vedi stagione referendaria e successo delle iniziative radicali). La gente, per partecipare, vuole avere la sensazione di contare e per farlo ha la necessità di esprimersi con un voto per la scelta di un leader (vedi primarie) o di un'opzione (vedi referendum).
Tutto ciò ha ovviamente pro e contro. Nettezza e concretezza dei risultati, ma anche inevitabile superficialità e spettacolarizzazione del confronto.
E' il tema difficilissimo della partecipazione diretta e dei suoi strumenti, sempre in bilico tra burocrazia e manipolazione, autoreferenzialità e populismo.
Credo che sia innanzitutto un problema di cultura prima ancora che di una semplice questione tecnologica. (A proposito: sto sperimentando l'utilizzo di liquidfeedback; mi sembra un casino molto poco efficace).
Tutto ciò è lontano mille miglia da una cultura vecchia di una sinistra snob e supponente, legata a vecchie pratiche pseudo-democratiche ormai da lungo tempo in crisi.
Oggi la questione della partecipazione democratica non può più essere trattata come negli anni '70.
La mia esperienza di quegli anni, all'interno di un grande partito di massa come il PCI, mi porta a dire che i termini della questione sono profondamente cambiati.
Vuoi per la rivoluzione del mondo della comunicazione, vuoi per i cambiamenti sociologici che hanno visto la scomparsa di punti di aggregazione un tempo fondamentali (il quartiere, la fabbrica, la parrocchia, la sezione di partito, la casa del popolo ecc.) e la contemporanea esplosione dei sistemi di diffusione, di moltiplicazione e di bombardamento delle informazioni (TV, rete, social network ecc.) il rapporto tra individuo e formazione degli orientamenti e delle decisioni è profondamente cambiato.
Le nostre assemblee di sezione o i nostri "attivi" di federazione erano importanti momenti di confronto e di formazione politica, ma con scarso potere decisionale. Solo raramente si concludevano con un voto. Erano piuttosto momenti in cui un esponente del "vertice" stimolava un dibattito nella base, ne raccoglieva gli umori per trarne le "conclusioni", secondo un canovaccio (quasi un rito) ben collaudato e consolidato nel tempo.
Le decisioni erano delegate poi a sedi più ristrette (comitato centrale, direzione, segreteria) nelle quali leader "illuminati" ma soprattutto fortemente rappresentativi facevano le necessarie sintesi.
Oggi questo meccanismo è andato in crisi. Soprattutto per il venir meno del necessario cemento identitario costituito dall'ideologia e da una visione comune del mondo.
Per la verità i sintomi di tale crisi cominciavano a vedersi già verso la fine degli anni '70 (vedi stagione referendaria e successo delle iniziative radicali). La gente, per partecipare, vuole avere la sensazione di contare e per farlo ha la necessità di esprimersi con un voto per la scelta di un leader (vedi primarie) o di un'opzione (vedi referendum).
Tutto ciò ha ovviamente pro e contro. Nettezza e concretezza dei risultati, ma anche inevitabile superficialità e spettacolarizzazione del confronto.
E' il tema difficilissimo della partecipazione diretta e dei suoi strumenti, sempre in bilico tra burocrazia e manipolazione, autoreferenzialità e populismo.
Credo che sia innanzitutto un problema di cultura prima ancora che di una semplice questione tecnologica. (A proposito: sto sperimentando l'utilizzo di liquidfeedback; mi sembra un casino molto poco efficace).
Tutto ciò è lontano mille miglia da una cultura vecchia di una sinistra snob e supponente, legata a vecchie pratiche pseudo-democratiche ormai da lungo tempo in crisi.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
CONTRIBUTI ESSENZIALI DI PROGRAMMA – ALBA (Alleanza Lavoro Beni Comuni Ambiente)
contributo programmatico di 25 punti
http://www.soggettopoliticonuovo.it/con ... ico-nuovo/
Costruire l’alternativa fuori dall’Agenda Monti, ancor di più dopo le Primarie
Le primarie di PD-SEL di domenica 25 novembre, a cui non abbiamo preso parte, hanno avuto una consistente partecipazione. Il risultato scaturito ci rafforza nel giudizio espresso da mesi: l’alleanza PD-SEL non è lo spazio politico per costruire un’alternativa all’agenda Monti, come invece ha dichiarato di fare Vendola, ma lo spazio in cui possono affermarsi posizioni ultraliberiste alla Renzi.
Ad agosto abbiamo detto che la scelta di Vendola era pericolosa, in quanto legittimante sia l’agenda Monti che candidati come Renzi, e velleitaria: in un quadro programmatico così l’esito era scritto e destinato a rinchiuderlo nel recinto del PD. Così è stato.
Questi risultati, come già il consenso alle amministrative al Movimento 5 stelle o il deludente risultato siciliano dell’alleanza IDV-SEL-PRC, evidenziano un’estesa e forte protesta anti-apparato, che in questo caso ha premiato Renzi non casualmente proprio nelle regioni cosiddette “rosse” dove più forte è la struttura del PD.
Questi risultati rafforzano la necessità e la possibilità di lavorare, al di là dell’esito del ballottaggio, per costruire un’alternativa antiliberista che si nutra di proposte e di forme politiche altre, capaci di coniugare rappresentanza e partecipazione.
In questo progetto dobbiamo coinvolgere le tante persone che, non vedendo al momento alternative politiche in cui riconoscersi, domenica sono andate a votare alle primarie individuando in quell’appuntamento uno spazio in cui incidere, ma che con la carta di intenti Italia Bene Comune hanno ben poco da spartire.
Un impegno che ALBA traduce nel suo sostegno attivo alla campagna Cambiare si può, noi ci siamo – http://www.cambiaresipuo.net (campagna finalizzata ad una presenza elettorale alternativa, sia all’alleanza Pd-SeL, sia al Movimento 5 stelle) e, nel più lungo periodo, nel percorso per un soggetto politico nuovo, che renda possibile una risposta non populista alla crisi dei partiti.
ALBA- Comitato operativo nazionale
CAMBIARE SI PUO'-NOI CI SIAMO. FIRME E PRIMO DICEMBRE
Siamo a pochi giorni dall'appuntamento del primo dicembre a Roma.
Le firme sono arrivate a 5.000, NON BASTANO, vi invitiamo nuovamente ad aderire, puoi firmare a questo link: http://www.cambiaresipuo.net/per-aderire/#adesioni
L'incontro del primo dicembre si tiene a Roma, al Teatro Vittoria, INIZIO TASSATIVO ore 10.30. Consigliamo di arrivare in anticipo, si confida in una grande partecipazione. Ecco il comunicato post primarie.
CAMBIARE SI PUÒ noi ci siamo: lo spazio per l'alternativa è fuori dall'alleanza PD-SEL, questo punto non è in discussione.
Abbiamo lanciato 20 giorni fa la nostra campagna e questo sabato 1 dicembre ci incontreremo a ROMA al Teatro Vittoria.
Lavoriamo a una presenza elettorale alternativa, sia all'alleanza Pd-SeL, sia al Movimento 5 stelle. Questo punto non è assolutamente in discussione.
La sfida è quella di proporre un'alternativa nei contenuti e nei metodi, che tiri una riga netta con il recente passato di tutte le varie sinistre, offra volti nuovi, dichiari fin da subito uno stile radicale e alternativo.
Pertanto, rilanciando l'appuntamento di sabato prossimo a Roma, specifichiamo che al centro del confronto ci sarà il tema di come costruire la nostra presenza alternativa, ma non di certo il suo possibile posizionamento nell'alleanza PD-SEL. Sappiamo e leggiamo di interlocutori (come De Magistris) che hanno ancora dubbi, ma siamo convinti che il confronto e la valutazione di quello che sta succedendo in Italia porterà tante realtà e personalità a costruire insieme a noi ciò di cui molti italiani sentono l'esigenza.
All’interno dell’alleanza guidata dal PD, che non rompe con l’agenda Monti, come hanno dimostrato anche le primarie di ieri, non c’è spazio per contenuti alternativi dal pensiero unico Europeo e si affermano le posizioni più in continuità con Monti.
http://www.cambiaresipuo.net
contributo programmatico di 25 punti
http://www.soggettopoliticonuovo.it/con ... ico-nuovo/
Costruire l’alternativa fuori dall’Agenda Monti, ancor di più dopo le Primarie
Le primarie di PD-SEL di domenica 25 novembre, a cui non abbiamo preso parte, hanno avuto una consistente partecipazione. Il risultato scaturito ci rafforza nel giudizio espresso da mesi: l’alleanza PD-SEL non è lo spazio politico per costruire un’alternativa all’agenda Monti, come invece ha dichiarato di fare Vendola, ma lo spazio in cui possono affermarsi posizioni ultraliberiste alla Renzi.
Ad agosto abbiamo detto che la scelta di Vendola era pericolosa, in quanto legittimante sia l’agenda Monti che candidati come Renzi, e velleitaria: in un quadro programmatico così l’esito era scritto e destinato a rinchiuderlo nel recinto del PD. Così è stato.
Questi risultati, come già il consenso alle amministrative al Movimento 5 stelle o il deludente risultato siciliano dell’alleanza IDV-SEL-PRC, evidenziano un’estesa e forte protesta anti-apparato, che in questo caso ha premiato Renzi non casualmente proprio nelle regioni cosiddette “rosse” dove più forte è la struttura del PD.
Questi risultati rafforzano la necessità e la possibilità di lavorare, al di là dell’esito del ballottaggio, per costruire un’alternativa antiliberista che si nutra di proposte e di forme politiche altre, capaci di coniugare rappresentanza e partecipazione.
In questo progetto dobbiamo coinvolgere le tante persone che, non vedendo al momento alternative politiche in cui riconoscersi, domenica sono andate a votare alle primarie individuando in quell’appuntamento uno spazio in cui incidere, ma che con la carta di intenti Italia Bene Comune hanno ben poco da spartire.
Un impegno che ALBA traduce nel suo sostegno attivo alla campagna Cambiare si può, noi ci siamo – http://www.cambiaresipuo.net (campagna finalizzata ad una presenza elettorale alternativa, sia all’alleanza Pd-SeL, sia al Movimento 5 stelle) e, nel più lungo periodo, nel percorso per un soggetto politico nuovo, che renda possibile una risposta non populista alla crisi dei partiti.
ALBA- Comitato operativo nazionale
CAMBIARE SI PUO'-NOI CI SIAMO. FIRME E PRIMO DICEMBRE
Siamo a pochi giorni dall'appuntamento del primo dicembre a Roma.
Le firme sono arrivate a 5.000, NON BASTANO, vi invitiamo nuovamente ad aderire, puoi firmare a questo link: http://www.cambiaresipuo.net/per-aderire/#adesioni
L'incontro del primo dicembre si tiene a Roma, al Teatro Vittoria, INIZIO TASSATIVO ore 10.30. Consigliamo di arrivare in anticipo, si confida in una grande partecipazione. Ecco il comunicato post primarie.
CAMBIARE SI PUÒ noi ci siamo: lo spazio per l'alternativa è fuori dall'alleanza PD-SEL, questo punto non è in discussione.
Abbiamo lanciato 20 giorni fa la nostra campagna e questo sabato 1 dicembre ci incontreremo a ROMA al Teatro Vittoria.
Lavoriamo a una presenza elettorale alternativa, sia all'alleanza Pd-SeL, sia al Movimento 5 stelle. Questo punto non è assolutamente in discussione.
La sfida è quella di proporre un'alternativa nei contenuti e nei metodi, che tiri una riga netta con il recente passato di tutte le varie sinistre, offra volti nuovi, dichiari fin da subito uno stile radicale e alternativo.
Pertanto, rilanciando l'appuntamento di sabato prossimo a Roma, specifichiamo che al centro del confronto ci sarà il tema di come costruire la nostra presenza alternativa, ma non di certo il suo possibile posizionamento nell'alleanza PD-SEL. Sappiamo e leggiamo di interlocutori (come De Magistris) che hanno ancora dubbi, ma siamo convinti che il confronto e la valutazione di quello che sta succedendo in Italia porterà tante realtà e personalità a costruire insieme a noi ciò di cui molti italiani sentono l'esigenza.
All’interno dell’alleanza guidata dal PD, che non rompe con l’agenda Monti, come hanno dimostrato anche le primarie di ieri, non c’è spazio per contenuti alternativi dal pensiero unico Europeo e si affermano le posizioni più in continuità con Monti.
http://www.cambiaresipuo.net
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
da http://www.cambiaresipuo.net
Cambiare #sipuò, noi ci siamo: lo spazio per l’alternativa è fuori dall’alleanza PD-SEL, questo punto non è in discussione.
Abbiamo lanciato 20 giorni fa la nostra campagna e questo sabato 1 dicembre ci incontreremo a ROMA al Teatro Vittoria.
Lavoriamo a una presenza elettorale alternativa, sia all’alleanza Pd-SeL, sia al Movimento 5 stelle. Questo punto non è assolutamente in discussione.
La sfida è quella di proporre un’alternativa nei contenuti e nei metodi, che tiri una riga netta con il recente passato di tutte le varie sinistre, offra volti nuovi, dichiari fin da subito uno stile radicale e alternativo.
Pertanto, rilanciando l’appuntamento di sabato prossimo a Roma, specifichiamo che al centro del confronto ci sarà il tema di come costruire la nostra presenza alternativa, ma non di certo il suo possibile posizionamento nell’alleanza PD-SEL. Sappiamo e leggiamo di interlocutori (come De Magistris) che hanno ancora dubbi, ma siamo convinti che il confronto e la valutazione di quello che sta succedendo in Italia porterà tante realtà e personalità a costruire insieme a noi ciò di cui molti italiani sentono l’esigenza.
All’interno dell’alleanza guidata dal PD, che non rompe con l’agenda Monti, come hanno dimostrato anche le primarie di ieri, non c’è spazio per contenuti alternativi dal pensiero unico Europeo e si affermano le posizioni più in continuità con Monti.
- PD-SEL e altri difficilmente arrivano alla maggioranza
- 5 Stelle non vuole fare alleanze
- "Cambiare si può" vuol essere alternativo a PD_SEL
così non si andrebbe da nessuna parte, ma
se la continuità con Monti non significa accettazione del pensiero unico europeo, bensì cercare alleanze in Europa per modificare le attuali regole (mi sembra detto da Fassina), allora una convergenza mi sembra possibile anzi auspicabile.
Cambiare #sipuò, noi ci siamo: lo spazio per l’alternativa è fuori dall’alleanza PD-SEL, questo punto non è in discussione.
Abbiamo lanciato 20 giorni fa la nostra campagna e questo sabato 1 dicembre ci incontreremo a ROMA al Teatro Vittoria.
Lavoriamo a una presenza elettorale alternativa, sia all’alleanza Pd-SeL, sia al Movimento 5 stelle. Questo punto non è assolutamente in discussione.
La sfida è quella di proporre un’alternativa nei contenuti e nei metodi, che tiri una riga netta con il recente passato di tutte le varie sinistre, offra volti nuovi, dichiari fin da subito uno stile radicale e alternativo.
Pertanto, rilanciando l’appuntamento di sabato prossimo a Roma, specifichiamo che al centro del confronto ci sarà il tema di come costruire la nostra presenza alternativa, ma non di certo il suo possibile posizionamento nell’alleanza PD-SEL. Sappiamo e leggiamo di interlocutori (come De Magistris) che hanno ancora dubbi, ma siamo convinti che il confronto e la valutazione di quello che sta succedendo in Italia porterà tante realtà e personalità a costruire insieme a noi ciò di cui molti italiani sentono l’esigenza.
All’interno dell’alleanza guidata dal PD, che non rompe con l’agenda Monti, come hanno dimostrato anche le primarie di ieri, non c’è spazio per contenuti alternativi dal pensiero unico Europeo e si affermano le posizioni più in continuità con Monti.
- PD-SEL e altri difficilmente arrivano alla maggioranza
- 5 Stelle non vuole fare alleanze
- "Cambiare si può" vuol essere alternativo a PD_SEL
così non si andrebbe da nessuna parte, ma
se la continuità con Monti non significa accettazione del pensiero unico europeo, bensì cercare alleanze in Europa per modificare le attuali regole (mi sembra detto da Fassina), allora una convergenza mi sembra possibile anzi auspicabile.
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