Cittadino Presidente
Re: Cittadino Presidente
ma quale audio ! bisogna cambiale canale .........io lo reggo solo per il tempo tecnico di reazione dello zapping.
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Re: Cittadino Presidente
Trattativa, Panorama annuncia ricostruzione esclusiva. Ingroia: “Ricatto”
Il pm commenta le anticipazioni del settimanale che ha annunciato la pubblicazione di una “ricostruzione esclusiva” delle telefonate tra il Capo dello Stato e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino da cui emergerebbero giudizi pesanti su Berlusconi, Di Pietro e magistrati di Palermo
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 29 agosto 2012 |Commenti (1)
“Se così fosse sarebbe un grave illecito”. Di più: “Un ricatto”. Reagisce così il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, interpellato sulle anticipazioni del settimanale Panorama, che annuncia “una ricostruzione esclusiva” delle telefonate tra il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino. Quelle telefonate sono diventate caso politico e oggetto di un ricorso che lo stesso Napolitano ha promosso di fronte alla Consulta contro i pm di Palermo che indagano sulla presunta trattativa Stato-mafia. Silenzio dal Quirinale che ha preferito non commentare indiscrezioni giornalistiche.
E’ il settimanale stesso ad annunciare che nel numero in uscita domani proporrà una “ricostruzione delle telefonate”, aggiungendo quali sono gli argomenti trattati nelle conversazioni. Si tratta – secondo Panorama – di “giudizi e commenti taglienti su Silvio Berlusconi, Antonio Di Pietro e parte della magistratura inquirente di Palermo”. Proprio Antonio Di Pietro, tra l’altro, è nuovamente tornato oggi sulla vicenda: “Probabilmente – ha detto il leader dell’Idv – Napolitano si sarà lasciato scappare qualche parolaccia di troppo nei confronti dei magistrati di Palermo e questo, detto dal presidente del Csm, non appare opportuno”.
“Lo avrà fatto per delle ragioni sue personali”, ha aggiunto Di Pietro invitando il Capo dello Stato a ritirare il ricorso. Poi in serata fa l’eco ad Ingroia parlando anche lui di “ricatto”. “Credo che la pubblicazione sia una violazione al segreto istruttorio e se si tratta solo di una squallida denigrazione, è chiaro il tentativo di ricatto nei confronti del Presidente della Repubblica”.
Sul sito internet di Panorama si vede anche la copertina del periodico in cui campeggiano l’immagine di Napolitano e il titolo “Ricatto al Presidente”.
In serata Ingroia ha però sottolineato come “in passato Panorama ha tirato ad indovinare”. Le indiscrezioni sulle intercettazioni – dice il magistrato, che ha anche ricordato come il presidente Scalfaro nel 1997, intercettato, non sollevò alcun conflitto – sono iniziate ad uscire su Panorama già da tempo. “Qualcuno sapeva, a partire dagli stessi indagati, di aver parlato con varie persone, anche con il Capo dello Stato. Lo sapeva non solo chi indagava, ma anche chi aveva parlato al telefono”. “Si seppe – ricapitola Ingroia – che alcune utenze telefoniche, fra le quali quelle di Mancino, erano state controllate. Uscì su Panorama l’indiscrezione. A quel punto i magistrati fecero intendere che quelle telefonate esistevano”.
“Ingroia sta mettendo le mani avanti rispetto al disastro politico e istituzionale che lui ed altri della procura di Palermo hanno combinato”, ha commentato il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. “C’é qualcuno che ha giocato in modo irresponsabile ad un attacco alle istituzioni e adesso cerca goffamente di cancellare le impronte”.
Un’ulteriore indiscrezione è circolata su “Lettera 43″. Il quotidiano online riferisce di una presunta telefonata di Napolitano al procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, nel 2009 per “spingere” l’applicazione del Pm di Milano Ilda Boccassini alla procura nissena che indaga sulla strage di via D’Amelio in cui morì Borsellino. Ma Lari ha smentito “categoricamente” qualsiasi “pressione dal Quirinale” sulla Boccassini e “in generale sulle indagini relative alla trattativa condotte dal mio ufficio”. Un anno dopo l’inizio della collaborazione del pentito Gaspare Spatuzza, ha spiegato Lari, “il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso mi propose l’applicazione della Boccassini alle indagini sulla strage di via D’Amelio. Io risposi dicendo che, pur riconoscendo le grandi doti della collega, ritenevo inopportuna l’applicazione in quanto si era occupata già dell’inchiesta (Boccassini ha lavorato a Caltanissetta tra il ’92 e il ’94, ndr) e avremmo dovuto sentirla come testimone. La cosa finì lì. Ma ci tengo a ribadire che né Napolitano né il suo staff si è mai occupato della vicenda”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... to/337722/
Il pm commenta le anticipazioni del settimanale che ha annunciato la pubblicazione di una “ricostruzione esclusiva” delle telefonate tra il Capo dello Stato e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino da cui emergerebbero giudizi pesanti su Berlusconi, Di Pietro e magistrati di Palermo
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 29 agosto 2012 |Commenti (1)
“Se così fosse sarebbe un grave illecito”. Di più: “Un ricatto”. Reagisce così il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, interpellato sulle anticipazioni del settimanale Panorama, che annuncia “una ricostruzione esclusiva” delle telefonate tra il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino. Quelle telefonate sono diventate caso politico e oggetto di un ricorso che lo stesso Napolitano ha promosso di fronte alla Consulta contro i pm di Palermo che indagano sulla presunta trattativa Stato-mafia. Silenzio dal Quirinale che ha preferito non commentare indiscrezioni giornalistiche.
E’ il settimanale stesso ad annunciare che nel numero in uscita domani proporrà una “ricostruzione delle telefonate”, aggiungendo quali sono gli argomenti trattati nelle conversazioni. Si tratta – secondo Panorama – di “giudizi e commenti taglienti su Silvio Berlusconi, Antonio Di Pietro e parte della magistratura inquirente di Palermo”. Proprio Antonio Di Pietro, tra l’altro, è nuovamente tornato oggi sulla vicenda: “Probabilmente – ha detto il leader dell’Idv – Napolitano si sarà lasciato scappare qualche parolaccia di troppo nei confronti dei magistrati di Palermo e questo, detto dal presidente del Csm, non appare opportuno”.
“Lo avrà fatto per delle ragioni sue personali”, ha aggiunto Di Pietro invitando il Capo dello Stato a ritirare il ricorso. Poi in serata fa l’eco ad Ingroia parlando anche lui di “ricatto”. “Credo che la pubblicazione sia una violazione al segreto istruttorio e se si tratta solo di una squallida denigrazione, è chiaro il tentativo di ricatto nei confronti del Presidente della Repubblica”.
Sul sito internet di Panorama si vede anche la copertina del periodico in cui campeggiano l’immagine di Napolitano e il titolo “Ricatto al Presidente”.
In serata Ingroia ha però sottolineato come “in passato Panorama ha tirato ad indovinare”. Le indiscrezioni sulle intercettazioni – dice il magistrato, che ha anche ricordato come il presidente Scalfaro nel 1997, intercettato, non sollevò alcun conflitto – sono iniziate ad uscire su Panorama già da tempo. “Qualcuno sapeva, a partire dagli stessi indagati, di aver parlato con varie persone, anche con il Capo dello Stato. Lo sapeva non solo chi indagava, ma anche chi aveva parlato al telefono”. “Si seppe – ricapitola Ingroia – che alcune utenze telefoniche, fra le quali quelle di Mancino, erano state controllate. Uscì su Panorama l’indiscrezione. A quel punto i magistrati fecero intendere che quelle telefonate esistevano”.
“Ingroia sta mettendo le mani avanti rispetto al disastro politico e istituzionale che lui ed altri della procura di Palermo hanno combinato”, ha commentato il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. “C’é qualcuno che ha giocato in modo irresponsabile ad un attacco alle istituzioni e adesso cerca goffamente di cancellare le impronte”.
Un’ulteriore indiscrezione è circolata su “Lettera 43″. Il quotidiano online riferisce di una presunta telefonata di Napolitano al procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, nel 2009 per “spingere” l’applicazione del Pm di Milano Ilda Boccassini alla procura nissena che indaga sulla strage di via D’Amelio in cui morì Borsellino. Ma Lari ha smentito “categoricamente” qualsiasi “pressione dal Quirinale” sulla Boccassini e “in generale sulle indagini relative alla trattativa condotte dal mio ufficio”. Un anno dopo l’inizio della collaborazione del pentito Gaspare Spatuzza, ha spiegato Lari, “il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso mi propose l’applicazione della Boccassini alle indagini sulla strage di via D’Amelio. Io risposi dicendo che, pur riconoscendo le grandi doti della collega, ritenevo inopportuna l’applicazione in quanto si era occupata già dell’inchiesta (Boccassini ha lavorato a Caltanissetta tra il ’92 e il ’94, ndr) e avremmo dovuto sentirla come testimone. La cosa finì lì. Ma ci tengo a ribadire che né Napolitano né il suo staff si è mai occupato della vicenda”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... to/337722/
Re: Cittadino Presidente
Allora ? Sto Panorama quando esce?
questa enorme bolla sgonfia o scoppia?
questa enorme bolla sgonfia o scoppia?
Re: Cittadino Presidente
La sortita di Panorama, secondo me, ha come unico effetto (ed obbiettivo) quello di mettere in ulteriori difficoltà la procura di Palermo.
Re: Cittadino Presidente
la procura di Palermo ha le spalle larghe .... io piuttosto rodo per il fatto che a furia di insistere a spaccare in 4 il capello i vari sallusti, feltri e compagnia cantante ora godono nel massacrare le intercettazioni e i pm.
un bell'assist a berlusconi , al quale non gli è parso vero di potersi togliere qualche sassolino dalla scarpa AGGRATIS ....
lo stiamo rinforzando da più fronti , e meno male che la quinta colonna eravamo "noi"....
altro che alba dei morti viventi.
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Re: Cittadino Presidente
Panorama, le telefonate tra Colle e Mancino. Quirinale: “Autentici falsi”
In una nota del Capo dello Stato, a seguito della "ricostruzione esclusiva" del settimanale, spiega che è in corso "una campagna di insinuazioni e di sospetti" dove alle "tante manipolazioni si aggiungono autentici falsi". Secondo la rivista della famiglia del Cavaliere, nelle conversazioni telefoniche sarebbero stati espressi "giudizi e commenti taglienti su Silvio Berlusconi, Antonio Di Pietro e parte della magistratura inquirente di Palermo"
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 30 agosto 2012 | Commenti (687)
“La pretesa, da qualsiasi parte provenga, di poter ‘ricattare’ il Capo dello Stato” è “risibile”. Il Quirinale in una nota respinge con forza “ogni torbida manovra destabilizzante”, in riferimento alle ultime indiscrezioni giornalistiche sulle intercettazioni pubblicate sul settimanale Panorama che riguardano Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo sulla presunta trattativa Stato-mafia. Il settimanale oggi in edicola pubblica le “indiscrezioni sul contenuto delle conversazioni tra Napolitano e Mancino” nelle quali, sempre secondo il giornale della famiglia B, sarebbero stati espressi “giudizi e commenti taglienti su Silvio Berlusconi, Antonio Di Pietro e parte della magistratura inquirente di Palermo”. Il Presidente della Repubblica, prosegue la nota, “non è ricattabile, non ha nulla da nascondere e terrà fede ai suoi “doveri costituzionali” e secondo il Colle è in corso “una campagna di insinuazioni e di sospetti”, dove alle “tante manipolazioni si aggiungono autentici falsi”, che “ha raggiunto un nuovo apice con il clamoroso tentativo di alcuni periodici e quotidiani di spacciare come veritiere alcune presunte ricostruzioni delle conversazioni intercettate tra il Capo dello Stato e il senatore Mancino”. Per il Quirinale ”quel che sta avvenendo conferma l’assoluta obbiettività e correttezza della scelta compiuta dal Presidente della Repubblica di ricorrere alla Corte costituzionale a tutela non della sua persona ma delle prerogative proprie dell’istituzione”. La nota puntualizza inoltre che “il Presidente, che non ha nulla da nascondere ma valori di libertà e regole di garanzia da far valere” ne attende “serenamente la pronuncia” e che “a chiunque abbia a cuore la difesa del corretto svolgimento della vita democratica spetta respingere ogni torbida manovra destabilizzante”.
Il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura – composto dal vicepresidente Michele Vietti, dal primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo e dal procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani – esprime “piena solidarietà al Presidente della Repubblica, oggetto da tempo di attacchi tanto infondati quanto strumentali”. Il Comitato, spiega, “nel dare atto al proprio Presidente della assoluta correttezza dei suoi comportamenti in tutta la vicenda oggetto, ancora di recente, di pretese rivelazioni giornalistiche, ricorda in particolare che le conversazioni intercettate non sono nella disponibilità del Capo dello Stato sia perché ancora sottoposte a segreto di indagine che certo non si potrebbe istigare a violare, sia perché oggetto del conflitto di attribuzioni sollevato dinnanzi alla Corte Costituzionale che ne deve decidere liberamente il destino, sia perché la loro riservatezza attiene direttamente alle prerogative istituzionali e non personali del Presidente della Repubblica. Pertanto, ogni appello a divulgare o a consentire la divulgazione delle intercettazioni sarebbe allo stato irricevibile”.
Nella ricostruzione di Panorama non ci sono virgolettati (“avventurarsi nei virgolettati è un esercizio pericoloso e soggetto a facile smentita, dal momento che non esistono tracce di questi colloqui nelle carte processuali” scrive l’autore dell’articolo Giovanni Fasanella), ma nel sommario del pezzo dedicato alla vicenda si legge: “Nel tentativo di delegittimare il presidente della Repubblica, alcuni giornali fingono di avanzare ‘ipotesi di scuola’ che tanto somigliano alla verità. Ma finiscono per dare concretezza a un tentativo di ricatto”. Il riferimento va in particolare al Fatto Quotidiano e a Repubblica, e nell’articolo la ricostruzione parte dagli interventi di Ezio Mauro, Marco Travaglio e Adriano Sofri che nei giorni scorsi hanno alimentato il dibattito politico, specie sul conflitto di attribuzioni sollevato dal Colle in merito all’intercettabilità del Capo dello Stato. Per il pm Antonio Ingroia quello di Panorama (giornale che in passato “ha tirato a indovinare” ha detto il magistrato di Palermo) è “un ricatto” ai danni del Presidente della Repubblica.
Il comunicato del Quirinale ha creato una “situazione di oggettiva difficoltà” e “il rischio, adesso, è che la Corte Costituzionale debba dare per forza e a prescindere ragione a Napolitano: da una parte, ci sarebbe la legittimità della procura di Palermo, dall’altra la necessità di dare ragione al capo dello stato per evitare un conflitto di enorme portata. Non mi pare sia un comportamento molto corretto”. Il leader dell’Idv, ai microfoni di KlausCondicio chiede“a tutti – prosegue – di fare, insieme, una petizione al Capo dello Stato perchè rinunci al conflitto d’attribuzione, e a Napolitano di mandare un messaggio alla Camera, che si dovrà prendere carico di dire come ci si deve comportare, come la magistratura si deve comportare se c’è un vuoto legislativo. Questa è la soluzione per evitare che si vada al conflitto tra istituzioni”. Infine si augura “che non sia vero, ma sparlare di una procura che sta facendo delle indagini, di un ex Presidente del Consiglio o di un ex magistrato che sta facendo politica adesso non mi sembra sia il ruolo del Capo dello Stato”.
Fatto sta, che la ricostruzione dal settimanale arriva in un momento delicato per il Cavaliere, preoccupato per la sentenza sul caso Ruby. La prossima udienza è fissata per il 5 ottobre ed entro Natale ne sono previste altre dieci. Rimangono da sentire 99 testimoni “pro Berlusconi”, come ricorda oggi Repubblica, per cui basterebbero “cinque udienze”. In tutto, quaranta ore. Quindi significa che “la sentenza potrebbe arrivare tranquillamente entro l’anno”. Da qui l’urgenza dell’ex premier di spingere per le elezioni anticipate a novembre, che potrebbero metterlo al riparo da un’eventuale condanna. L’urgenza delle urne è stata ribadita anche qualche giorno fa dal segretario del Pdl Angelino Alfano che al Corriere della Sera ha dichiarato: “Silvio Berlusconi che guida una campagna elettorale che punta al pareggio? Noi corriamo per vincere e governare”.
Nell’articolo sulle presunte “ricostruzioni”, il settimanale oggi in edicola aggiunge: “Diverse fonti hanno confermato a Panorama nei giorni che hanno preceduto gli interventi di Mauro, Travaglio e Sofri che il contesto da loro delineato, e abilmente dissimulato, è molto prossimo alla verità. Per essere ancora più espliciti: le telefonate dirette tra il capo dello Stato e Mancino risalirebbero al periodo dell’ultima crisi di governo (siamo agli sgoccioli del 2011) con corollario di giudizi su diversi protagonisti di quella fase, alcuni dei quali molto ruvidi e ovviamente impossibili da rintracciare nelle dichiarazioni ufficiali dell’epoca o successive”. Ma delle telefonate non c’è traccia e l’articolo prosegue con le ipotesi e la convinzione che “la pubblicazione di robusti giudizi su leader politici finirebbe per collocare le parole del Capo dello Stato fuori dal contesto in cui sono pronunciate”. E se invece venissero pubblicate? “Finirebbero inevitabilmente per aumentare un clima già rovente, con effetti destabilizzanti non solo per la tenuta e il ruolo terzo del Quirinale, ma anche per l’attuale governo”. Secondo il direttore della rivista Sergio Mulè, sentito da SkyTg24, “l’articolo mette in fila i fatti direttamente acquisiti dal giornale. Noi abbiamo dato notizie mentre gli altri giornali si sono nascosti dietro le ‘ipotesi di scuola’”.
Sulla vicenda interviene anche il procuratore di Palermo Francesco Messineo che puntualizza: ”Valuteremo, quando avremo acquisito tutti gli elementi utili, se aprire un’inchiesta sulla fuga di notizie perchè è evidente che c’è stata una rivelazione di cose coperte dal segreto istruttorio”. Se debbano indagare Palermo o Caltanissetta, dal momento che, in via teorica, non può escludersi che il presunto responsabile della fuga di notizie possa essere stato un pm palermitano Messineo considera “prematuro interrogarsi ora su chi sia competente a indagare” e smentisce comunque che la ricostruzione delle telefonate fatta da Panorama corrisponda al loro reale contenuto.
Anche Repubblica sottolinea che lo ‘scoop’ di Panorama “non cita tra virgolette il testo delle intercettazioni. Si limita a ipotizzare per sommi capi gli argomenti e precisa come mai spunti anche il nome di Berlusconi nei colloqui: le conversazioni si riferirebbero al periodo novembre-dicembre 2011, cioè al momento delle dimissioni del Cavaliere e all’insediamento del governo Monti. Inoltre il direttore di Panorama Giorgio Mulè, nell’editoriale, “spiega che è proprio il clima di allusioni alimentato dai pm a prefigurare un tentativo di condizionamento del capo dello Stato. Per questo, scrive, “basta giochetti, le ipocrisie fanno solo il gioco dei ricattatori”.
Per il quotidiano Il Tempo, invece, si tratta di “un piatto avvelenato” o di “una bomba che farà un gran rumore”. E domanda: “Da dove sono uscite le intercettazioni pubblicate da Panorama? Antonio Ingroia, prudentemente, mette le mani avanti: ‘Qualcuno sapeva, a partire dagli stessi indagati, di aver parlato con varie persone, anche con il Capo dello Stato. Lo sapeva non solo chi indagava, ma anche chi aveva parlato al telefono. Sapeva con chi e cosa aveva detto, non escludiamo anche questo’”. Inoltre per il pm “qualora le intercettazioni che sono pubblicate fossero corrispondenti al contenuto e questo va accertato, bisognerà capire anche da chi sono uscite. Sarebbe un gravissimo illecito, e la Procura di Caltanissetta dovrebbe accertare responsabilità, visto che fra i sospettati ci sarebbero anche magistrati di Palermo. Ma noi abbiamo la coscienza a posto, non abbiamo messo in giro le intercettazioni”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... mo/337816/
In una nota del Capo dello Stato, a seguito della "ricostruzione esclusiva" del settimanale, spiega che è in corso "una campagna di insinuazioni e di sospetti" dove alle "tante manipolazioni si aggiungono autentici falsi". Secondo la rivista della famiglia del Cavaliere, nelle conversazioni telefoniche sarebbero stati espressi "giudizi e commenti taglienti su Silvio Berlusconi, Antonio Di Pietro e parte della magistratura inquirente di Palermo"
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 30 agosto 2012 | Commenti (687)
“La pretesa, da qualsiasi parte provenga, di poter ‘ricattare’ il Capo dello Stato” è “risibile”. Il Quirinale in una nota respinge con forza “ogni torbida manovra destabilizzante”, in riferimento alle ultime indiscrezioni giornalistiche sulle intercettazioni pubblicate sul settimanale Panorama che riguardano Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo sulla presunta trattativa Stato-mafia. Il settimanale oggi in edicola pubblica le “indiscrezioni sul contenuto delle conversazioni tra Napolitano e Mancino” nelle quali, sempre secondo il giornale della famiglia B, sarebbero stati espressi “giudizi e commenti taglienti su Silvio Berlusconi, Antonio Di Pietro e parte della magistratura inquirente di Palermo”. Il Presidente della Repubblica, prosegue la nota, “non è ricattabile, non ha nulla da nascondere e terrà fede ai suoi “doveri costituzionali” e secondo il Colle è in corso “una campagna di insinuazioni e di sospetti”, dove alle “tante manipolazioni si aggiungono autentici falsi”, che “ha raggiunto un nuovo apice con il clamoroso tentativo di alcuni periodici e quotidiani di spacciare come veritiere alcune presunte ricostruzioni delle conversazioni intercettate tra il Capo dello Stato e il senatore Mancino”. Per il Quirinale ”quel che sta avvenendo conferma l’assoluta obbiettività e correttezza della scelta compiuta dal Presidente della Repubblica di ricorrere alla Corte costituzionale a tutela non della sua persona ma delle prerogative proprie dell’istituzione”. La nota puntualizza inoltre che “il Presidente, che non ha nulla da nascondere ma valori di libertà e regole di garanzia da far valere” ne attende “serenamente la pronuncia” e che “a chiunque abbia a cuore la difesa del corretto svolgimento della vita democratica spetta respingere ogni torbida manovra destabilizzante”.
Il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura – composto dal vicepresidente Michele Vietti, dal primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo e dal procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani – esprime “piena solidarietà al Presidente della Repubblica, oggetto da tempo di attacchi tanto infondati quanto strumentali”. Il Comitato, spiega, “nel dare atto al proprio Presidente della assoluta correttezza dei suoi comportamenti in tutta la vicenda oggetto, ancora di recente, di pretese rivelazioni giornalistiche, ricorda in particolare che le conversazioni intercettate non sono nella disponibilità del Capo dello Stato sia perché ancora sottoposte a segreto di indagine che certo non si potrebbe istigare a violare, sia perché oggetto del conflitto di attribuzioni sollevato dinnanzi alla Corte Costituzionale che ne deve decidere liberamente il destino, sia perché la loro riservatezza attiene direttamente alle prerogative istituzionali e non personali del Presidente della Repubblica. Pertanto, ogni appello a divulgare o a consentire la divulgazione delle intercettazioni sarebbe allo stato irricevibile”.
Nella ricostruzione di Panorama non ci sono virgolettati (“avventurarsi nei virgolettati è un esercizio pericoloso e soggetto a facile smentita, dal momento che non esistono tracce di questi colloqui nelle carte processuali” scrive l’autore dell’articolo Giovanni Fasanella), ma nel sommario del pezzo dedicato alla vicenda si legge: “Nel tentativo di delegittimare il presidente della Repubblica, alcuni giornali fingono di avanzare ‘ipotesi di scuola’ che tanto somigliano alla verità. Ma finiscono per dare concretezza a un tentativo di ricatto”. Il riferimento va in particolare al Fatto Quotidiano e a Repubblica, e nell’articolo la ricostruzione parte dagli interventi di Ezio Mauro, Marco Travaglio e Adriano Sofri che nei giorni scorsi hanno alimentato il dibattito politico, specie sul conflitto di attribuzioni sollevato dal Colle in merito all’intercettabilità del Capo dello Stato. Per il pm Antonio Ingroia quello di Panorama (giornale che in passato “ha tirato a indovinare” ha detto il magistrato di Palermo) è “un ricatto” ai danni del Presidente della Repubblica.
Il comunicato del Quirinale ha creato una “situazione di oggettiva difficoltà” e “il rischio, adesso, è che la Corte Costituzionale debba dare per forza e a prescindere ragione a Napolitano: da una parte, ci sarebbe la legittimità della procura di Palermo, dall’altra la necessità di dare ragione al capo dello stato per evitare un conflitto di enorme portata. Non mi pare sia un comportamento molto corretto”. Il leader dell’Idv, ai microfoni di KlausCondicio chiede“a tutti – prosegue – di fare, insieme, una petizione al Capo dello Stato perchè rinunci al conflitto d’attribuzione, e a Napolitano di mandare un messaggio alla Camera, che si dovrà prendere carico di dire come ci si deve comportare, come la magistratura si deve comportare se c’è un vuoto legislativo. Questa è la soluzione per evitare che si vada al conflitto tra istituzioni”. Infine si augura “che non sia vero, ma sparlare di una procura che sta facendo delle indagini, di un ex Presidente del Consiglio o di un ex magistrato che sta facendo politica adesso non mi sembra sia il ruolo del Capo dello Stato”.
Fatto sta, che la ricostruzione dal settimanale arriva in un momento delicato per il Cavaliere, preoccupato per la sentenza sul caso Ruby. La prossima udienza è fissata per il 5 ottobre ed entro Natale ne sono previste altre dieci. Rimangono da sentire 99 testimoni “pro Berlusconi”, come ricorda oggi Repubblica, per cui basterebbero “cinque udienze”. In tutto, quaranta ore. Quindi significa che “la sentenza potrebbe arrivare tranquillamente entro l’anno”. Da qui l’urgenza dell’ex premier di spingere per le elezioni anticipate a novembre, che potrebbero metterlo al riparo da un’eventuale condanna. L’urgenza delle urne è stata ribadita anche qualche giorno fa dal segretario del Pdl Angelino Alfano che al Corriere della Sera ha dichiarato: “Silvio Berlusconi che guida una campagna elettorale che punta al pareggio? Noi corriamo per vincere e governare”.
Nell’articolo sulle presunte “ricostruzioni”, il settimanale oggi in edicola aggiunge: “Diverse fonti hanno confermato a Panorama nei giorni che hanno preceduto gli interventi di Mauro, Travaglio e Sofri che il contesto da loro delineato, e abilmente dissimulato, è molto prossimo alla verità. Per essere ancora più espliciti: le telefonate dirette tra il capo dello Stato e Mancino risalirebbero al periodo dell’ultima crisi di governo (siamo agli sgoccioli del 2011) con corollario di giudizi su diversi protagonisti di quella fase, alcuni dei quali molto ruvidi e ovviamente impossibili da rintracciare nelle dichiarazioni ufficiali dell’epoca o successive”. Ma delle telefonate non c’è traccia e l’articolo prosegue con le ipotesi e la convinzione che “la pubblicazione di robusti giudizi su leader politici finirebbe per collocare le parole del Capo dello Stato fuori dal contesto in cui sono pronunciate”. E se invece venissero pubblicate? “Finirebbero inevitabilmente per aumentare un clima già rovente, con effetti destabilizzanti non solo per la tenuta e il ruolo terzo del Quirinale, ma anche per l’attuale governo”. Secondo il direttore della rivista Sergio Mulè, sentito da SkyTg24, “l’articolo mette in fila i fatti direttamente acquisiti dal giornale. Noi abbiamo dato notizie mentre gli altri giornali si sono nascosti dietro le ‘ipotesi di scuola’”.
Sulla vicenda interviene anche il procuratore di Palermo Francesco Messineo che puntualizza: ”Valuteremo, quando avremo acquisito tutti gli elementi utili, se aprire un’inchiesta sulla fuga di notizie perchè è evidente che c’è stata una rivelazione di cose coperte dal segreto istruttorio”. Se debbano indagare Palermo o Caltanissetta, dal momento che, in via teorica, non può escludersi che il presunto responsabile della fuga di notizie possa essere stato un pm palermitano Messineo considera “prematuro interrogarsi ora su chi sia competente a indagare” e smentisce comunque che la ricostruzione delle telefonate fatta da Panorama corrisponda al loro reale contenuto.
Anche Repubblica sottolinea che lo ‘scoop’ di Panorama “non cita tra virgolette il testo delle intercettazioni. Si limita a ipotizzare per sommi capi gli argomenti e precisa come mai spunti anche il nome di Berlusconi nei colloqui: le conversazioni si riferirebbero al periodo novembre-dicembre 2011, cioè al momento delle dimissioni del Cavaliere e all’insediamento del governo Monti. Inoltre il direttore di Panorama Giorgio Mulè, nell’editoriale, “spiega che è proprio il clima di allusioni alimentato dai pm a prefigurare un tentativo di condizionamento del capo dello Stato. Per questo, scrive, “basta giochetti, le ipocrisie fanno solo il gioco dei ricattatori”.
Per il quotidiano Il Tempo, invece, si tratta di “un piatto avvelenato” o di “una bomba che farà un gran rumore”. E domanda: “Da dove sono uscite le intercettazioni pubblicate da Panorama? Antonio Ingroia, prudentemente, mette le mani avanti: ‘Qualcuno sapeva, a partire dagli stessi indagati, di aver parlato con varie persone, anche con il Capo dello Stato. Lo sapeva non solo chi indagava, ma anche chi aveva parlato al telefono. Sapeva con chi e cosa aveva detto, non escludiamo anche questo’”. Inoltre per il pm “qualora le intercettazioni che sono pubblicate fossero corrispondenti al contenuto e questo va accertato, bisognerà capire anche da chi sono uscite. Sarebbe un gravissimo illecito, e la Procura di Caltanissetta dovrebbe accertare responsabilità, visto che fra i sospettati ci sarebbero anche magistrati di Palermo. Ma noi abbiamo la coscienza a posto, non abbiamo messo in giro le intercettazioni”.
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Re: Cittadino Presidente
Un'appogino alla campagna sulla legge contro intercettazioni, che tanto hanno rovinato e possono rovinare la cara salma.Amadeus ha scritto:la procura di Palermo ha le spalle larghe .... io piuttosto rodo per il fatto che a furia di insistere a spaccare in 4 il capello i vari sallusti, feltri e compagnia cantante ora godono nel massacrare le intercettazioni e i pm.
un bell'assist a berlusconi , al quale non gli è parso vero di potersi togliere qualche sassolino dalla scarpa AGGRATIS ....
lo stiamo rinforzando da più fronti , e meno male che la quinta colonna eravamo "noi"....
altro che alba dei morti viventi.
Eppoi è un atto dovute alle Mafie SpA.
Lo sputtanamento di Giulianone è funzionale a questo. Quando sei marcio quanto pesi poi non stai a sottilizzare sul pelo nell'uovo. Ci dai sotto e via....
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Re: Cittadino Presidente
Almeno i paolini qualcosa ci capiscono
Associazione vittime Georgofili: “La fuga di notizie l’hanno voluta gli stragisti”
Il settimanale Famiglia Cristiana: "Lo scoop di Panorama avrà come conseguenza politica quella di favorire chi vuole abrogare lo strumento delle intercettazioni. L'effetto tellurico sarà probabilmente enorme sul piano politico. Indipendentemente da quel che è avvenuto dall’inchiesta giornalistica e dagli eventuali illeciti commessi (se ce ne sono), noi preferiamo occuparci del 'cui prodest’”
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 30 agosto 2012 | Commenti (16)
”La fuga di notizie l’hanno voluta gli stragisti che hanno paura di una incriminazione per concorrenza nella strage, nei mesi a venire”. Lo scrive in una nota la presidente dell’associazione fra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli.“Le indagini sulle eventuali fughe di notizie sulle intercettazioni Napolitano/Mancino dovranno velocemente stabilire chi in questo Paese ha tutto l’interesse, in queste ore di grande caos politico e istituzionale, a sbattere sui giornali notizie che vanno, secondo la legge, custodite fino a tempo debito. Noi, lo ripetiamo, temiamo siano gli autori della strage di via dei Georgofili”.
La ”ricostruzione esclusiva” fatta dal settimanale Panorama delle telefonate tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino avrà come conseguenza politica quella di favorire chi vuole abrogare lo strumento delle intercettazioni, anche nel caso di reati gravi come la corruzione politica. E’ l’analisi fatta da Famiglia Cristiana in un commento pubblicato online. “L’effetto tellurico dello scoop sarà probabilmente enorme sul piano politico”, scrive il settimanale cattolico nell’articolo intitolato “Quelle manovre contro il Colle”. “Indipendentemente da quel che è avvenuto – prosegue -, dall’inchiesta giornalistica e dagli eventuali illeciti commessi (se ce ne sono), noi preferiamo occuparci del ‘cui prodest’”.
“La domanda è banale: a chi giova lo scoop? Quali saranno le sue conseguenze? – si chiede Famiglia Cristiana – . E anche la risposta è abbastanza semplice: il ‘caso’, che evidentemente riguarda la violazione del diritto di privacy e di riservatezza del cittadino Giorgio Napolitano, potrebbe favorire l’abrogazione ‘sic et simpliciter’ di qualunque tipo di intercettazioni disposte dagli inquirenti, anche quelle avviate nell’ambito di inchieste riguardanti reati gravi, come la corruzione politica. Reati da cui il nostro Parlamento non è immune”. Secondo il settimanale dei Paolini, “uno splendido caso di arma a doppio taglio, o di eterogenesi dei fini (per utilizzare un termine in voga sulla questione). Una spada brandita, non sappiamo quanto consapevolmente, dai manettari della cosiddetta area dell’antipolitica, che però finisce per fare il gioco dei garantisti pelosi del Centrodestra. E a farne le spese una delle massime garanzie della stabilità democratica del nostro Paese: il Quirinale”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... ti/338464/
Associazione vittime Georgofili: “La fuga di notizie l’hanno voluta gli stragisti”
Il settimanale Famiglia Cristiana: "Lo scoop di Panorama avrà come conseguenza politica quella di favorire chi vuole abrogare lo strumento delle intercettazioni. L'effetto tellurico sarà probabilmente enorme sul piano politico. Indipendentemente da quel che è avvenuto dall’inchiesta giornalistica e dagli eventuali illeciti commessi (se ce ne sono), noi preferiamo occuparci del 'cui prodest’”
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 30 agosto 2012 | Commenti (16)
”La fuga di notizie l’hanno voluta gli stragisti che hanno paura di una incriminazione per concorrenza nella strage, nei mesi a venire”. Lo scrive in una nota la presidente dell’associazione fra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli.“Le indagini sulle eventuali fughe di notizie sulle intercettazioni Napolitano/Mancino dovranno velocemente stabilire chi in questo Paese ha tutto l’interesse, in queste ore di grande caos politico e istituzionale, a sbattere sui giornali notizie che vanno, secondo la legge, custodite fino a tempo debito. Noi, lo ripetiamo, temiamo siano gli autori della strage di via dei Georgofili”.
La ”ricostruzione esclusiva” fatta dal settimanale Panorama delle telefonate tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino avrà come conseguenza politica quella di favorire chi vuole abrogare lo strumento delle intercettazioni, anche nel caso di reati gravi come la corruzione politica. E’ l’analisi fatta da Famiglia Cristiana in un commento pubblicato online. “L’effetto tellurico dello scoop sarà probabilmente enorme sul piano politico”, scrive il settimanale cattolico nell’articolo intitolato “Quelle manovre contro il Colle”. “Indipendentemente da quel che è avvenuto – prosegue -, dall’inchiesta giornalistica e dagli eventuali illeciti commessi (se ce ne sono), noi preferiamo occuparci del ‘cui prodest’”.
“La domanda è banale: a chi giova lo scoop? Quali saranno le sue conseguenze? – si chiede Famiglia Cristiana – . E anche la risposta è abbastanza semplice: il ‘caso’, che evidentemente riguarda la violazione del diritto di privacy e di riservatezza del cittadino Giorgio Napolitano, potrebbe favorire l’abrogazione ‘sic et simpliciter’ di qualunque tipo di intercettazioni disposte dagli inquirenti, anche quelle avviate nell’ambito di inchieste riguardanti reati gravi, come la corruzione politica. Reati da cui il nostro Parlamento non è immune”. Secondo il settimanale dei Paolini, “uno splendido caso di arma a doppio taglio, o di eterogenesi dei fini (per utilizzare un termine in voga sulla questione). Una spada brandita, non sappiamo quanto consapevolmente, dai manettari della cosiddetta area dell’antipolitica, che però finisce per fare il gioco dei garantisti pelosi del Centrodestra. E a farne le spese una delle massime garanzie della stabilità democratica del nostro Paese: il Quirinale”.
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Re: Cittadino Presidente
La premiata salumeria ABC
Intercettazione, la politica solidale con il Colle. Monti: “Attacco strumentale”
I presidenti del Senato e della Camera, Fini, esprimono la loro “piena solidarietà". Bersani: "Nessuno riuscirà a intimorirlo". Casini: "Primitivo sbattere intercettazioni in prima pagina". Il Pdl ricorda Berlusconi e chiede subito legge. I ministri Severino e Cancellieri difendono il Quirinale. Di Pietro: “Stato sia parte civile”
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 30 agosto 2012 Commenti (41)
La politica e anche le istituzioni, compreso il presidente del Consiglio Mario Monti, si stringono intorno al Quirinale. Esprimendo vicinanza a Giorgio Napolitano dopo la pubblicazione da parte del settimanale Panorama di una ricostruzione della telefonata con Nicola Mancino, che non ha confermato né smentito parlando con il fattoquotidiano.it della violazione del segreto. Il Colle ha reagito con un lungo comunicato stampa. Le uniche voci fuori del coro dal coro quelle di Antonio Di Pietro, Sandro Bondi, Daniela Santanché. I presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini, esprimono la loro “piena solidarietà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sta svolgendo un ruolo essenziale affinché la vita politica e sociale del Paese riconquisti condizioni di rinnovamento e di stabilità. In questa situazione vanno respinti tentativi di destabilizzazione da qualsiasi parte provengano e invece va dato un messaggio di responsabilità che deve coinvolgere tutti”. Il Pd in toto si schiera con il Quirinale. E anche il ministro dell’Interno esprime “solidarietà” e parla di “indignazione” e “disprezzo per quello che sta accadendo”.
20.34 Valter Veltroni. ”I tentativi di avvelenare il clima attorno al presidente Napolitano sono gravissimi e spregevoli. In un momento così difficile e rischioso per il Paese la figura di Napolitano e il ruolo della presidenza della Repubblica sono fondamentali. Gli italiani lo sanno. Esprimo la mia piena solidarietà al Presidente che col suo lavoro e la sua storia personale è garante di equilibrio e unità”.
20.17 Silvio Berlusconi (Pdl). “Avevo ragione io, quando dicevo che la legge andava fatta e anche subito. Quando stavo a palazzo Chigi e ogni giorno certi pm mi buttavano fango addosso, violando la mia privacy a colpi di intercettazioni, chi mi difendeva?” Così si sarebbe sfogato l’ex presidente del Consiglio con i suoi . “Non è possibile che siamo tutti spiati e non si possa parlare liberalmente al telefono, avrebbe sottolineato l’ex premier rilanciando la necessità di varare una legge ad hoc, purché la non pubblicabilità delle intercettazioni sia una regola che valga per tutti, non caso per caso a secondo del soggetto”.
20.00 Maurizio Bianconi (Pdl). ”Non è accettabile che Napolitano voglia ora passare da vittima per la pubblicazione che lo riguardano. Non dovevamo certo attendere Panorama per sapere che Napolitano ha fatto tutto quel che poteva per far fuori Berlusconi e il governo di centro-destra con il risultato di sacrificare il nostro Paese sull’altare degli sciacalli della finanza internazionale. Ora il presidente chiede il rispetto delle sue prerogative quando soli pochi mesi fa, con i suoi silenzi e complici assensi, contribuiva ad annullare quelle dell’allora premier Berlusconi. Così, è troppo facile presidente Napolitano e se oggi i laudatores abbondano non passerà molto tempo che le sue responsabilità emergeranno in tutta la loro gravità”.
19.52 Mario Monti, presidente del Consiglio. “Il presidente del Consiglio Mario Monti ha oggi espresso al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso di un colloquio telefonico, la piena e profonda solidarietà sua personale e dell’intero Governo, di fronte alle inaccettabili insinuazioni comparse sulla stampa. Si è di fronte con tutta evidenza ad uno strumentale attacco contro la Personalità che costituisce il riferimento essenziale e piu’ autorevole per tutte le istituzioni e i cittadini. Ci si deve opporre ad ogni tentativo di destabilizzazione del Paese, inteso a minare in radice la sua credibilità. Il Paese saprà reagire a difesa dei valori costituzionali incarnati in modo esemplare dal Presidente Napolitano e dal suo impegno instancabile al servizio esclusivo della Nazione e del suo prestigio nella comunità internazionale”. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.
19.25 Angelino Alfano (Pdl). “Siamo stati contro ogni abuso delle intercettazioni e della loro pubblicazione quando a subirle è stato il presidente Silvio Berlusconi. E per questo abbiamo proposto una legge che le regolasse, impedendo distorsioni, elusioni e violazioni. Il mio partito la pensa allo stesso modo anche oggi che a subire gli abusi è il presidente della Repubblica Napolitano. Siamo dalla stessa parte; dalla parte della civiltà, del diritto e delle regole”.
19.08 Paola Severino, ministro della Giustizia. “Manifesto la mia più piena solidarietà al Capo dello Stato che subisce oggi l’ennesima campagna di insinuazioni e sospetti sul perchè si è fatto carico, nell’esclusivo interesse dell’istituzione e nel pieno rispetto della correttezza procedurale, di chiedere alla Corte Costituzionale una pronuncia sul regime processuale delle intercettazioni di conversazioni che abbiano tra gli interlocutori il Presidente della Repubblica. Non si può trasformare la volontà di fare chiarezza su un tema interpretativo così delicato rivolgendosi al massimo organo di interpretazione della legge, spacciandola come volontà di nascondere i contenuti di una o più telefonate o addirittura come volontà di ostacolare un’indagine che deve avere il suo corso e i suoi esiti giudiziari. Così come non si può permettere di trasformare la doverosa difesa delle prerogative costituzionali del Capo dello Stato e la tutela di interessi indisponibili, come quello alla riservatezza nelle sue conversazioni, falsamente rappresentandola come una sorta di sipario da far calare sul contenuto delle intercettazioni. Chi veramente ama e vuol rispettare e far rispettare i valori della legalità e della giustizia ha il dovere di attendere, con serenità e senza strumentalizzazioni, la decisione della Corte Costituzionale”.
18.51 Gianni Letta (Pdl). “Rispettoso delle Istituzioni, e fedele al senso dello Stato con cui ho sempre cercato di svolgere le mie funzioni, mi sono recato oggi al Quirinale per esprimere al Presidente Napolitano la mia personale solidarietà. L’ho fatto doverosamente e volentieri, nello stesso spirito con cui, negli anni in cui ho ricoperto l’incarico di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ho tenuto il rapporto tra il Governo e il Quirinale. Per testimoniare perciò la correttezza di quel rapporto e lo spirito di collaborazione che non è mai venuto meno e per smentire certe ricostruzioni arbitrarie e ingiuste, comunque, assolutamente lontane dalla verità”.
18.24 Anna Maria Cancellieri, ministro dell’Interno. ”Chi offende Napolitano offende il popolo italiano. Solidarietà piena e totale al Capo dello Stato come istituzione ed anche all’uomo che ha passato una vita in rettitudine. C’è da parte mia il massimo dell’indignazione, e se nella mia attività istituzionale c’è qualcosa che sull’argomento io sia chiamata a fare, state tranquilli che farò tutto quello che posso. Disprezzo per quanto sta accadendo””.
18.07 Deodato Scanderebech (Fli). ”I giornali del gruppo Mediaset, dopo Fini hanno attaccato il presidente Napolitano al quale esprimo la mia piena solidarietà. In un periodo in cui sembra trionfare il populismo più gretto, il Capo dello Stato ha dimostrato un enorme senso di responsabilità urlando il suo fermo no all’imbarbarimento dei costumi nella società così come nella politica e si è dimostrato garante della Costituzione e delle istituzioni Repubblicane”.
18.00 Roberto Maroni (Ln). “Da ex ministro dell’Interno io la penso come Feltri: su una vicenda così grave non ci possono essere zone d’ombra. Coraggio Presidente Napolitano, mostri le carte, lei ha il dovere morale di sgombrare ogni dubbio”.
17.55 Benedetto Della Vedova (Fli). “E’ in atto un attacco diretto e politico alla presidenza della Repubblica da parte di chi, a destra e a sinistra, semplicemente gioca al ‘tanto peggio, tanto meglio’ strumentalizzando e distorcendo le inchieste e la ricerca della verità a cui tutti siamo interessati. Il presidente Giorgio Napolitano non deve e non può essere trascinato in uno scontro sguaiato e sgangherato come quello che vorrebbe inscenare Di Pietro per finalità non ideali ma volgarmente opportunistiche. Napolitano ha rappresentato in questi mesi, rappresenta oggi e rappresenterà nei prossimi mesi un efficace punto di equilibrio e autorevolezza in una fase difficile della vita della Repubblica. Ed è proprio questo equilibrio e questa autorevolezza che le manovre in corso vogliono compromettere”.
17.49 Altero Matteoli (Pdl). “Intercettare il Presidente della Repubblica è stato grave ed inaccettabile ed apprezzo quanti ora s’indignano e solidarizzano con il Capo dello Stato. Uguale atteggiamento costoro avrebbero però dovuto assumere quando le intercettazioni, in aperta violazione della legge, hanno interessato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Allora le forze che si opponevano al governo di centrodestra hanno utilizzato la pratica illegale delle intercettazioni per fini di lotta politica, come se la Presidenza del Consiglio non fosse anch’essa una istituzione dello Stato da tutelare e salvaguardare da attacchi impropri. Ben venga quindi il pronunciamento, che auspico chiaro e definitivo, della Corte Costituzionale così come spero che il Parlamento approvi finalmente una legge efficace sulla delicatissima materia a tutela delle istituzioni e dei singoli cittadini”.
17.38 Enrico Costa (Pdl). ”La legge sulle intercettazioni va approvata senza esitazioni perché sono i continui abusi a minare la credibilità di questo importante mezzo investigativo. Alla collega Ferranti – che giustamente ribadisce che le intercettazioni non depositate sono segrete – una domanda: cosa ne pensa di una procura che spedisce intercettazioni non depositate e penalmente innocue al Csm per interferire su una nomina? E cosa pensa del Csm che di fronte a ciò non reagisce? Solo una legge chiara potrà far sì che le intercettazioni siano usate ai fini processuali e non a fini di gossip, o, peggio ancora, per altri obiettivi”.
17.38 Margherita Boniver (Pdl). ”E’ un dovere difendere il Presidente Napolitano in una stagione così torbida che lo vede coinvolto nella vicenda delle intercettazioni. Un dovere che assolvo volentieri anche se ho sempre parlato forte e chiaro contro l’uso selvaggio delle intercettazioni e la barbarica pubblicitaria che ne consegue, questo vale per qualsiasi cittadino. Siamo palesemente arrivati ad un punto di non ritorno e mi auguro che i tanti ‘sepolcri imbiancati’ che hanno impedito l’approvazione di una buona legge sulle intercettazioni tacciano per sempre. Ora serve che la parola passi al Parlamento”.
17.33 Maurizio Gasparri (Pdl). ”Il Pdl ha sempre contrastato gli abusi in materia di intercettazioni. Non mi faccio quindi commuovere dall’ipocrisia di chi si indigna in certe occasioni, dopo aver tollerato se non incoraggiato il massacro di Berlusconi e di altri a colpi di intercettazioni illegalmente realizzate e ancora piu’ illegalmente pubblicate. Rispetto il ruolo di Napolitano e anche di fronte a sue opinioni personali, espresse in colloqui privati, mi scandalizzerei poco perché ognuno ha le sue. Ora si invoca una legge che troppi, a tutti i livelli, hanno contrastato in ogni modo. Oggi è urgente come ieri, ma gli ipocriti solo ora si indignano”.
17.30 Alfredo Mantovano (Pdl). “Non è la prima volta che dalla procura di Palermo giungono segnali che con un eufemismo possono definirsi poco coerenti. Il procuratore Messineo informa che valuterà se aprire una inchiesta sulla fuga di notizie, essendo ‘evidente – sono sue parole – che c’è stata una rivelazione di cose coperte dal segreto istruttorio’; ma aggiunge che la ricostruzione delle telefonate operata da Panorama non corrisponde al contenuto delle telefonate medesime. Domanda: come fa il dott. Messineo a parlare di evidenza di violazione del segreto se – per sua stessa dichiarazione – quanto riporta il settimanale non risponde al vero?. Questa affermazione – che in pratica Panorama ha inventato il contenuto delle intercettazioni – non è di per sè sufficiente a escludere la fuga di notizie? Osservazione: se è in grado di operare una comparazione fra Panorama e le telefonate che hanno come interlocutore il Presidente Napolitano, il capo della procura di Palermo conferma nei fatti di aver acquisito quelle telefonate con intercettazioni, di averne trascritto il contenuto, di continuare a utilizzare – sia pure non processualmente – il contenuto medesimo. Conferma, cioè lo sconfinamento delle proprie attribuzioni e la fondatezza del conflitto sollevato dal Quirinale”.
17.01 Antonio Borghesi (Idv). ”Napolitano fermi questo inutile stillicidio ulteriormente fomentato da alcuni settimanali. Rinunci al suo ricorso alla Corte Costituzionale e chieda lui stesso la pubblicazione delle intercettazioni che lo riguardano. Solo così si potrà fermare ogni ipotesi di sospetto e bandire ogni strumentalizzazione. La poca trasparenza potrebbe autorizzare ambienti ben definiti, e sostenuti mediaticamente, a pescare nel torbido e a tentare perfino il ricatto al Capo dello Stato”.
16.32 Rosy Bindi (Pd). ”Il Presidente della Repubblica fa bene a reagire con fermezza all’inaccettabile tentativo di delegittimare la sua funzione e la sua persona. E’ in atto un pericoloso e torbido gioco al massacro delle istituzioni che cui va messo fine e che come democratici respingiamo con la stessa fermezza del Presidente Napolitano a cui rinnoviamo la nostra piena solidarietà e tutta la nostra fiducia. Ha sempre dimostrato di essere un rigoroso e ineccepibile presidio della legalità costituzionale”.
16.32 Manuela Repetti (Pdl). “Non mi è parso di assistere ad una tale ondata di prese di posizioni in difesa del Presidente Berlusconi quando, mentre ricopriva la carica di Presidente del Consiglio, venivano pubblicate quotidianamente ogni sorta di sue conversazioni di natura privata. Per queste ragioni, più che patrocinare la difesa del caso singolo della Presidenza della Repubblica, sarebbe più opportuno concentrare l’impegno di tutti per approvare celermente una buona legge sulle intercettazioni che tuteli ogni cittadino, chiunque esso sia”.
16.30 Pino Pisicchio (Api): ”Quello che poteva apparire come unattacco casuale, magari messo in campo da qualche gruppo editoriale con intenti ‘dimostrativì, si sta rivelando come una dissennata quanto rozza strategia di delegittimazione del Capo dello Stato. Questo attacco a Napolitano va respinto da parte di tutte le forze politiche, non solo di alcune. Perchè non si può non comprendere che la onorabilità del Presidente è risorsa dell’equilibrio democratico dello Stato”.
16.16 Giuliano Cazzola (Pd). “‘Difendere oggi la presidenza della Repubblica significa schierarsi con quanto rimane della democrazia. Nei fatti l’ordinamento italiano è sempre più simile a quello iraniano. In quel paese sono gli ayatollah a decidere chi può fare politica, tanto che è loro compito autorizzare le candidature alle elezioni. Da noi sono le procure a concedere o a negare il benestare, aprendo inchieste mirate nei confronti di quanti non sono, a loro avviso, meritevoli di governare. Addirittura, qualche pm di punta ha assunto persino le sembianze e l’atteggiamento di un ayatollah. Veramente non si capisce chi mai potrà trarre vantaggio da questa corsa corale ed irresponsabile verso lo sfascio delle istituzioni democratiche”.
16.15 Rocco Buttiglione (Udc). ”Piena e totale convinta solidarietà a Napolitano. Non è sotto attacco solo lui. Il prestigio della politica e quello della magistratura, nel nostro Paese, si sono distrutti a vicenda. Napolitano è l’unico in grado di riportare tutti al senso di responsabilità, si vuole distruggere quello che è un ultimo sostegno di cui il Pese, in un momento così difficile, ha bisogno. Ogni cittadino ha diritto a non esser intercettato, tranne che in caso di colpevolezza di reato. Napolitano ha bisogno di riservatezza perché lo richiede la materia della quale si occupa”.
16.05 Maurizio Lupi (Pdl). “‘Esprimo, ancora una volta, la mia solidarietà al presidente Napolitano, punto di riferimento morale e civile indispensabile per il nostro Paese. Ciò che sta accadendo intorno al capo dello Stato è al limite del golpe. Sono assolutamente certo della correttezza del presidente Napolitano. Basterebbero la sua storia e gli atti compiuti durante il suo mandato per fugare qualsiasi dubbio. Eppure c’è chi, da mesi, mette in atto una vera e propria opera di destabilizzazione. Si tratta di una barbarie che va fermata. Non possiamo più accettare questi tentativi di colpire le persone guardando attraverso il buco della serratura. E questo è ovviamente più grave quando quelle persone rappresentano le istituzioni”.
16.01 Luigi Li Gotti (Idv). “Il Csm difende il suo Presidente in verità dal nulla. Sostiene che il presidente Napolitano si è mosso ‘con assoluta correttezza’, ossia, per tradurre il giudizio in un fatto, non ha preteso di distruggere le bobine con le chiacchierate con Mancino con le sue proprie mani. Appurato questo e noi condividiamo, rimane la nostra valutazione di grande inopportunità della richiesta che sia la Consulta a ordinare la distruzione, inventandosi una norma che non c’è. E c’era bisogno di scomodare Einaudi e raccontarci la storiella che tutto viene fatto non per queste imbarazzanti telefonate, ma pensando al futuro? Insomma siamo adulti e non crediamo alle favole: il nostro Presidente poteva dirci che, atteso il non rilievo penale delle conversazioni (ma ricordiamo che questo può dirlo un giudice e non il pubblico ministero), sarebbe stato meglio non conoscere il contenuto delle chiacchiere perchè gli era scappata qualche parolina di troppo. Dire apertamente la ragione del suo attivismo. Ora, dopo che la frittata è fatta, appare surreale il balletto dei ‘giustificazionisti’ e degli ‘assolutori per ruolo’ Non si rendono conto che più si agitano e più peggiorano le cose: troppi aiutini stroppiano”.
15.55 Francesco Rutelli (Api). ”E’ incredibile che qualcuno si spinga a commentare il sentito dire di eventuali conversazioni del Capo dello Stato. Dobbiamo essere uniti perché le fondamenta della nostra Repubblica non vengano minate dalla coalizione degli irresponsabili”.
15.40 Aldo Di Biagio (Fli). “Il Capo dello Stato è oggetto di una strumentalizzazione mediatica, dal dubbio fine, che altera lareale percezione della vicenda che lo vede coinvolto. Al presidente va quindi la nostra solidarietà e il nostro appoggio per aver svolto il suo mandato nel pieno rispettodella Costituzione, ci auguriamo quindi che si torni arispettare lo Stato, nella prospettiva di ricostruire un modosano e costruttivo di fare politica”.
15.33 Enrico Letta (Pd). “E’ da respingere con sdegno e fermezza la campagna di falsità, insinuazioni e maldicenze contro il Capo dello Stato che ha raggiunto in queste ore nuovi gradi di intensità attraverso un’aggressione mediatica senza precedenti. Il presidente Napolitano ha operato nella massima correttezza e nella trasparenza. E non sarà certo questa strana e inquietante alleanza tra stampa berlusconiana e travaglista a intaccare la credibilità e l’autorevolezza del Quirinale. Il Pd reagisce e continuerà a reagire con la massima determinazione a questi attacchi che rappresentano un vero e proprio assalto pericoloso e scomposto e al cuore delle istituzioni del nostro Paese”.
15.30 Daniela Santanché (Pdl). “Vediamo prima il contenuto delle intercettazioni, però il gesto dovuto di Napolitano sarebbe quello di richiamare Berlusconi per ridargli l’incarico di presidente del Consiglio. Perchè, se il contenuto di queste intercettazioni venisse confermato, tutto ciò dimostrerebbe che la democrazia è stata sospesa per volontà di chi dovrebbe fa rispettare la Costituzione e la democrazia. Napolitano non più arbitro, dunque, ma giocatore: è ora è chiaro la maglia che indossa”.
15.24 Vannino Chiti (Pd). “Contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è in corso, ormai da troppo tempo, una inaccettabile campagna denigratoria. E’ ora che finiscano questi attacchi che mirano a delegittimare le istituzioni. Sono evidenti a tutti la serietà, la credibilità, il rigoroso rispetto della Costituzione del Capo dello Stato. Chi porta avanti queste condotte irresponsabili è evidentemente mosso da miopi interessi di parte. Al presidente Napolitano va la mia piena solidarietà”.
15.20 Anna Finocchiaro (Pd). “‘La nota del Quirinale dimostr achiaramente che chi pensa di mettere sotto pressione il capo dello Stato si sbaglia di grosso. Il presidente Napolitano è il garante delle istituzioni e in questa veste si difende con la sua storia personale e la sua correttezza. Per questo, e lo dichiara apertamente, non si farà intimidire né strumentalizzare”.
15.17 Osvaldo Napoli (Pdl). “Concordo con il presidente Casini sulla natura primitiva e sull’inciviltà del meccanismo mediatico che confonde la libertà di stampa con la libertà di sputtanamento delle persone e sulla base di questo presupposto ritiene pubblicabili qualsivoglia intercettazioni. Non mi è ancora ben chiara una cosa la legge sulle intercettazioni va accelerata per tutelare l’istituto e le prerogative del Capo dello Stato oppure perché in un sussulto di liberalismo le forze politiche ritengono meritevole di tutela la vita privata di ogni cittadino? La forza di un intervento legislativo si misura sulla sua capacita’ di essere “erga omnes”. Se esso dovesse invece riguardare una sola persona, sia pure per le sue alte funzioni, avrebbe poco o nulla di liberale”.
15.11 Gianfranco Fini (Fli) e Renato Schifani (Pdl). “Esprimiamo piena solidarietà al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sta svolgendo un ruolo essenziale affinché la vita politica e sociale del Paese riconquisti condizioni di rinnovamento e di stabilità. ‘In questa situazione vanno respintitentativi di destabilizzazione da qualsiasi parte provengano e invece va dato un messaggio di responsabilità che deve coinvolgere tutti”.
15.10 Giorgio Merlo (Pd). “Ormai il gioco è chiaro e scoperto. Chi continua pervicacemente e testardamente ad attaccare il Capo dello Stato, da partiti o giornalisti o intellettuali o giuristi non fa alcuna differenza, punta direttamente ad indebolire le istituzioni e a incrinare la democrazia. E’ inutile continuare a fare polemiche e creare distinguo. Si deve semplicemente dire da che parte si sta. O con la Costituzione a difesa delle istituzioni democratiche o dall’altra parte della barricata. Il terzismo non funziona più”.
15.06 Pierluigi Bersani (Pd). “Sono parole nette, forti e inequivocabili quelle della Presidenza della Repubblica. Evidentemente c’è chi pensa di poter intimidire un punto di riferimento fondamentale per la nostra democrazia. Non ci riuscirà. Con una figura come quella di Giorgio Napolitano, apprezzata e rispettata in tutto il Paese, sono tentativi vani. E noi li contrasteremo con forza”.
14.32 Anna Maria Bernini (Pdl). “‘Il Pdl non accetterà che la democrazia subisca ricatti da procure politicizzate. Occorre che il Parlamento, subito, discuta e approvi una legge sulle intercettazioni come più volte sollecitato dal Pdl. E’ intollerabile in un Paese a democrazia compiuta, o sarebbe meglio dire in un Paese civile, che conversazioni senza alcuna rilevanza penale fuoriescano allegramente dalle sedi giudiziarie – ormai vincolate solo virtualmente al segreto istruttorio- e vengano rese pubbliche. Ed è barbaro l’uso politico e mediatico che di questa pratica si fa per delegittimare le istituzioni. Valeva per il Presidente Berlusconi, ugualmente vale per il Presidente Napolitano. Ci auguriamo sinceramente che il Pd sappia uscire dall’ambiguità e trovare finalmente il coraggio per combattere con noi questa barbarie”.
14.44 Fabrizio Cicchitto (Pdl). “Ha ragione Casini: è primitivo sbattere le intercettazioni sui giornali e ciò vale per tutti, in primo luogo nei confronti del Presidente della Repubblica a cui esprimiamo la nostra solidarietà e a cui rivolgiamo un invito opposto a quello formulato da Di Pietro e cioè di insistere nel conflitto di attribuzioni. Le intercettazioni sono state a suo tempo effettuate e usate in modo selvaggio anche contro Berlusconi. Tutte queste vicende dimostrano che è assolutamente indispensabile regolarle per legge. Vietti è pregato di smetterla di menar il can per l’aia in materia. E’ evidente che i danni fatti attraverso le intercettazioni al sistema-Italia sono enormi”.
14.44 Maria Stella Gelmini (Pdl). ”Con l’attacco al Presidente della Repubblica, dopo lo stillicidio di pubblicazioni che ha caratterizzato questo decennio, la misura è colma e bisogna passare dalle parole ai fatti”.
14.19 Ettore Rosato (Pd). “La nota del Quirinale porta allo scoperto giochi e vili tentativi di destabilizzare le istituzioni. Ci auguriamo che adesso tutti riflettano, a cominciare da chi ha pensato di poter risolvere con la bassa cucina i propri problemi. Ci conforta che le nostre istituzioni siano tutelate da un uomo equilibrato e saggio come il presidente Napolitano”.
12.35 Pierferdinando Casini (Udc). “E’ una cosa primitiva, non consona a una società liberale, che le intercettazioni vengano sbattute sulle pagine dei giornali”.
12.29 Antonio Di Pietro (Idv). “‘Faccio un appello al Presidente Napolitano: ritiri il conflitto di attribuzione che è devastante perchè mette in imbarazzo la Corte che dovrebbe per forza dargli ragione, presenti un messaggio alle Camere dicendo risolvete la questione e renda pubbliche le telefonate. Credo che, passata la fase temporanea nella quale tutti si stanno accodando dietro a Re Giorgio, la storia farà giustizia. Mi pare che già per altre questioni la storia abbia fatto giustizia. Voglio dirlo senza peli sulla lingua: per me il solo fatto che possa esserci un dubbio sulla costituzione del governo come parte civile nel processo per la trattativa fra Stato e mafia del 1992 è una cosa incredibile, scandalosa e al limite della complicità”.
11.34 Sandro Bondi (Pdl). ’Le rivelazioni del settimanale Panorama sono utili perché confermano tre punti indiscutibili: in primo luogo che nessuna autorità istituzionale nel nostro Paese ha saputo mantenere un profilo completamente indipendente dalle battaglie politiche; in secondo luogo le azioni internazionali e nazionali esercitate allo scopo di giungere alla formazione di un governo presieduto dal prof. Monti sono approdate, come nel 1994, con il rovesciamento della volontà popolare; infine la necessità ormai indifferibile di una legge che tuteli la riservatezza delle comunicazioni personali, dal Presidente della Repubblica fino al più semplice cittadino”.
11.19 Franco Frattini (Pdl). ”Le regole del diritto sono state calpestate, ancora una volta, ed in questo caso le intercettazioni indebitamente raccolte e poi pubblicate riguardano addirittura conversazioni del Capo dello Stato. Intercettazioni che si dovevano distruggere subito, e non raccogliere per ulteriori valutazioni, e che – come in molti altri casi, anzitutto nei confronti di Berlusconi premier – sono finite sui giornali”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... le/338263/
Intercettazione, la politica solidale con il Colle. Monti: “Attacco strumentale”
I presidenti del Senato e della Camera, Fini, esprimono la loro “piena solidarietà". Bersani: "Nessuno riuscirà a intimorirlo". Casini: "Primitivo sbattere intercettazioni in prima pagina". Il Pdl ricorda Berlusconi e chiede subito legge. I ministri Severino e Cancellieri difendono il Quirinale. Di Pietro: “Stato sia parte civile”
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 30 agosto 2012 Commenti (41)
La politica e anche le istituzioni, compreso il presidente del Consiglio Mario Monti, si stringono intorno al Quirinale. Esprimendo vicinanza a Giorgio Napolitano dopo la pubblicazione da parte del settimanale Panorama di una ricostruzione della telefonata con Nicola Mancino, che non ha confermato né smentito parlando con il fattoquotidiano.it della violazione del segreto. Il Colle ha reagito con un lungo comunicato stampa. Le uniche voci fuori del coro dal coro quelle di Antonio Di Pietro, Sandro Bondi, Daniela Santanché. I presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini, esprimono la loro “piena solidarietà al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sta svolgendo un ruolo essenziale affinché la vita politica e sociale del Paese riconquisti condizioni di rinnovamento e di stabilità. In questa situazione vanno respinti tentativi di destabilizzazione da qualsiasi parte provengano e invece va dato un messaggio di responsabilità che deve coinvolgere tutti”. Il Pd in toto si schiera con il Quirinale. E anche il ministro dell’Interno esprime “solidarietà” e parla di “indignazione” e “disprezzo per quello che sta accadendo”.
20.34 Valter Veltroni. ”I tentativi di avvelenare il clima attorno al presidente Napolitano sono gravissimi e spregevoli. In un momento così difficile e rischioso per il Paese la figura di Napolitano e il ruolo della presidenza della Repubblica sono fondamentali. Gli italiani lo sanno. Esprimo la mia piena solidarietà al Presidente che col suo lavoro e la sua storia personale è garante di equilibrio e unità”.
20.17 Silvio Berlusconi (Pdl). “Avevo ragione io, quando dicevo che la legge andava fatta e anche subito. Quando stavo a palazzo Chigi e ogni giorno certi pm mi buttavano fango addosso, violando la mia privacy a colpi di intercettazioni, chi mi difendeva?” Così si sarebbe sfogato l’ex presidente del Consiglio con i suoi . “Non è possibile che siamo tutti spiati e non si possa parlare liberalmente al telefono, avrebbe sottolineato l’ex premier rilanciando la necessità di varare una legge ad hoc, purché la non pubblicabilità delle intercettazioni sia una regola che valga per tutti, non caso per caso a secondo del soggetto”.
20.00 Maurizio Bianconi (Pdl). ”Non è accettabile che Napolitano voglia ora passare da vittima per la pubblicazione che lo riguardano. Non dovevamo certo attendere Panorama per sapere che Napolitano ha fatto tutto quel che poteva per far fuori Berlusconi e il governo di centro-destra con il risultato di sacrificare il nostro Paese sull’altare degli sciacalli della finanza internazionale. Ora il presidente chiede il rispetto delle sue prerogative quando soli pochi mesi fa, con i suoi silenzi e complici assensi, contribuiva ad annullare quelle dell’allora premier Berlusconi. Così, è troppo facile presidente Napolitano e se oggi i laudatores abbondano non passerà molto tempo che le sue responsabilità emergeranno in tutta la loro gravità”.
19.52 Mario Monti, presidente del Consiglio. “Il presidente del Consiglio Mario Monti ha oggi espresso al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso di un colloquio telefonico, la piena e profonda solidarietà sua personale e dell’intero Governo, di fronte alle inaccettabili insinuazioni comparse sulla stampa. Si è di fronte con tutta evidenza ad uno strumentale attacco contro la Personalità che costituisce il riferimento essenziale e piu’ autorevole per tutte le istituzioni e i cittadini. Ci si deve opporre ad ogni tentativo di destabilizzazione del Paese, inteso a minare in radice la sua credibilità. Il Paese saprà reagire a difesa dei valori costituzionali incarnati in modo esemplare dal Presidente Napolitano e dal suo impegno instancabile al servizio esclusivo della Nazione e del suo prestigio nella comunità internazionale”. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.
19.25 Angelino Alfano (Pdl). “Siamo stati contro ogni abuso delle intercettazioni e della loro pubblicazione quando a subirle è stato il presidente Silvio Berlusconi. E per questo abbiamo proposto una legge che le regolasse, impedendo distorsioni, elusioni e violazioni. Il mio partito la pensa allo stesso modo anche oggi che a subire gli abusi è il presidente della Repubblica Napolitano. Siamo dalla stessa parte; dalla parte della civiltà, del diritto e delle regole”.
19.08 Paola Severino, ministro della Giustizia. “Manifesto la mia più piena solidarietà al Capo dello Stato che subisce oggi l’ennesima campagna di insinuazioni e sospetti sul perchè si è fatto carico, nell’esclusivo interesse dell’istituzione e nel pieno rispetto della correttezza procedurale, di chiedere alla Corte Costituzionale una pronuncia sul regime processuale delle intercettazioni di conversazioni che abbiano tra gli interlocutori il Presidente della Repubblica. Non si può trasformare la volontà di fare chiarezza su un tema interpretativo così delicato rivolgendosi al massimo organo di interpretazione della legge, spacciandola come volontà di nascondere i contenuti di una o più telefonate o addirittura come volontà di ostacolare un’indagine che deve avere il suo corso e i suoi esiti giudiziari. Così come non si può permettere di trasformare la doverosa difesa delle prerogative costituzionali del Capo dello Stato e la tutela di interessi indisponibili, come quello alla riservatezza nelle sue conversazioni, falsamente rappresentandola come una sorta di sipario da far calare sul contenuto delle intercettazioni. Chi veramente ama e vuol rispettare e far rispettare i valori della legalità e della giustizia ha il dovere di attendere, con serenità e senza strumentalizzazioni, la decisione della Corte Costituzionale”.
18.51 Gianni Letta (Pdl). “Rispettoso delle Istituzioni, e fedele al senso dello Stato con cui ho sempre cercato di svolgere le mie funzioni, mi sono recato oggi al Quirinale per esprimere al Presidente Napolitano la mia personale solidarietà. L’ho fatto doverosamente e volentieri, nello stesso spirito con cui, negli anni in cui ho ricoperto l’incarico di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ho tenuto il rapporto tra il Governo e il Quirinale. Per testimoniare perciò la correttezza di quel rapporto e lo spirito di collaborazione che non è mai venuto meno e per smentire certe ricostruzioni arbitrarie e ingiuste, comunque, assolutamente lontane dalla verità”.
18.24 Anna Maria Cancellieri, ministro dell’Interno. ”Chi offende Napolitano offende il popolo italiano. Solidarietà piena e totale al Capo dello Stato come istituzione ed anche all’uomo che ha passato una vita in rettitudine. C’è da parte mia il massimo dell’indignazione, e se nella mia attività istituzionale c’è qualcosa che sull’argomento io sia chiamata a fare, state tranquilli che farò tutto quello che posso. Disprezzo per quanto sta accadendo””.
18.07 Deodato Scanderebech (Fli). ”I giornali del gruppo Mediaset, dopo Fini hanno attaccato il presidente Napolitano al quale esprimo la mia piena solidarietà. In un periodo in cui sembra trionfare il populismo più gretto, il Capo dello Stato ha dimostrato un enorme senso di responsabilità urlando il suo fermo no all’imbarbarimento dei costumi nella società così come nella politica e si è dimostrato garante della Costituzione e delle istituzioni Repubblicane”.
18.00 Roberto Maroni (Ln). “Da ex ministro dell’Interno io la penso come Feltri: su una vicenda così grave non ci possono essere zone d’ombra. Coraggio Presidente Napolitano, mostri le carte, lei ha il dovere morale di sgombrare ogni dubbio”.
17.55 Benedetto Della Vedova (Fli). “E’ in atto un attacco diretto e politico alla presidenza della Repubblica da parte di chi, a destra e a sinistra, semplicemente gioca al ‘tanto peggio, tanto meglio’ strumentalizzando e distorcendo le inchieste e la ricerca della verità a cui tutti siamo interessati. Il presidente Giorgio Napolitano non deve e non può essere trascinato in uno scontro sguaiato e sgangherato come quello che vorrebbe inscenare Di Pietro per finalità non ideali ma volgarmente opportunistiche. Napolitano ha rappresentato in questi mesi, rappresenta oggi e rappresenterà nei prossimi mesi un efficace punto di equilibrio e autorevolezza in una fase difficile della vita della Repubblica. Ed è proprio questo equilibrio e questa autorevolezza che le manovre in corso vogliono compromettere”.
17.49 Altero Matteoli (Pdl). “Intercettare il Presidente della Repubblica è stato grave ed inaccettabile ed apprezzo quanti ora s’indignano e solidarizzano con il Capo dello Stato. Uguale atteggiamento costoro avrebbero però dovuto assumere quando le intercettazioni, in aperta violazione della legge, hanno interessato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Allora le forze che si opponevano al governo di centrodestra hanno utilizzato la pratica illegale delle intercettazioni per fini di lotta politica, come se la Presidenza del Consiglio non fosse anch’essa una istituzione dello Stato da tutelare e salvaguardare da attacchi impropri. Ben venga quindi il pronunciamento, che auspico chiaro e definitivo, della Corte Costituzionale così come spero che il Parlamento approvi finalmente una legge efficace sulla delicatissima materia a tutela delle istituzioni e dei singoli cittadini”.
17.38 Enrico Costa (Pdl). ”La legge sulle intercettazioni va approvata senza esitazioni perché sono i continui abusi a minare la credibilità di questo importante mezzo investigativo. Alla collega Ferranti – che giustamente ribadisce che le intercettazioni non depositate sono segrete – una domanda: cosa ne pensa di una procura che spedisce intercettazioni non depositate e penalmente innocue al Csm per interferire su una nomina? E cosa pensa del Csm che di fronte a ciò non reagisce? Solo una legge chiara potrà far sì che le intercettazioni siano usate ai fini processuali e non a fini di gossip, o, peggio ancora, per altri obiettivi”.
17.38 Margherita Boniver (Pdl). ”E’ un dovere difendere il Presidente Napolitano in una stagione così torbida che lo vede coinvolto nella vicenda delle intercettazioni. Un dovere che assolvo volentieri anche se ho sempre parlato forte e chiaro contro l’uso selvaggio delle intercettazioni e la barbarica pubblicitaria che ne consegue, questo vale per qualsiasi cittadino. Siamo palesemente arrivati ad un punto di non ritorno e mi auguro che i tanti ‘sepolcri imbiancati’ che hanno impedito l’approvazione di una buona legge sulle intercettazioni tacciano per sempre. Ora serve che la parola passi al Parlamento”.
17.33 Maurizio Gasparri (Pdl). ”Il Pdl ha sempre contrastato gli abusi in materia di intercettazioni. Non mi faccio quindi commuovere dall’ipocrisia di chi si indigna in certe occasioni, dopo aver tollerato se non incoraggiato il massacro di Berlusconi e di altri a colpi di intercettazioni illegalmente realizzate e ancora piu’ illegalmente pubblicate. Rispetto il ruolo di Napolitano e anche di fronte a sue opinioni personali, espresse in colloqui privati, mi scandalizzerei poco perché ognuno ha le sue. Ora si invoca una legge che troppi, a tutti i livelli, hanno contrastato in ogni modo. Oggi è urgente come ieri, ma gli ipocriti solo ora si indignano”.
17.30 Alfredo Mantovano (Pdl). “Non è la prima volta che dalla procura di Palermo giungono segnali che con un eufemismo possono definirsi poco coerenti. Il procuratore Messineo informa che valuterà se aprire una inchiesta sulla fuga di notizie, essendo ‘evidente – sono sue parole – che c’è stata una rivelazione di cose coperte dal segreto istruttorio’; ma aggiunge che la ricostruzione delle telefonate operata da Panorama non corrisponde al contenuto delle telefonate medesime. Domanda: come fa il dott. Messineo a parlare di evidenza di violazione del segreto se – per sua stessa dichiarazione – quanto riporta il settimanale non risponde al vero?. Questa affermazione – che in pratica Panorama ha inventato il contenuto delle intercettazioni – non è di per sè sufficiente a escludere la fuga di notizie? Osservazione: se è in grado di operare una comparazione fra Panorama e le telefonate che hanno come interlocutore il Presidente Napolitano, il capo della procura di Palermo conferma nei fatti di aver acquisito quelle telefonate con intercettazioni, di averne trascritto il contenuto, di continuare a utilizzare – sia pure non processualmente – il contenuto medesimo. Conferma, cioè lo sconfinamento delle proprie attribuzioni e la fondatezza del conflitto sollevato dal Quirinale”.
17.01 Antonio Borghesi (Idv). ”Napolitano fermi questo inutile stillicidio ulteriormente fomentato da alcuni settimanali. Rinunci al suo ricorso alla Corte Costituzionale e chieda lui stesso la pubblicazione delle intercettazioni che lo riguardano. Solo così si potrà fermare ogni ipotesi di sospetto e bandire ogni strumentalizzazione. La poca trasparenza potrebbe autorizzare ambienti ben definiti, e sostenuti mediaticamente, a pescare nel torbido e a tentare perfino il ricatto al Capo dello Stato”.
16.32 Rosy Bindi (Pd). ”Il Presidente della Repubblica fa bene a reagire con fermezza all’inaccettabile tentativo di delegittimare la sua funzione e la sua persona. E’ in atto un pericoloso e torbido gioco al massacro delle istituzioni che cui va messo fine e che come democratici respingiamo con la stessa fermezza del Presidente Napolitano a cui rinnoviamo la nostra piena solidarietà e tutta la nostra fiducia. Ha sempre dimostrato di essere un rigoroso e ineccepibile presidio della legalità costituzionale”.
16.32 Manuela Repetti (Pdl). “Non mi è parso di assistere ad una tale ondata di prese di posizioni in difesa del Presidente Berlusconi quando, mentre ricopriva la carica di Presidente del Consiglio, venivano pubblicate quotidianamente ogni sorta di sue conversazioni di natura privata. Per queste ragioni, più che patrocinare la difesa del caso singolo della Presidenza della Repubblica, sarebbe più opportuno concentrare l’impegno di tutti per approvare celermente una buona legge sulle intercettazioni che tuteli ogni cittadino, chiunque esso sia”.
16.30 Pino Pisicchio (Api): ”Quello che poteva apparire come unattacco casuale, magari messo in campo da qualche gruppo editoriale con intenti ‘dimostrativì, si sta rivelando come una dissennata quanto rozza strategia di delegittimazione del Capo dello Stato. Questo attacco a Napolitano va respinto da parte di tutte le forze politiche, non solo di alcune. Perchè non si può non comprendere che la onorabilità del Presidente è risorsa dell’equilibrio democratico dello Stato”.
16.16 Giuliano Cazzola (Pd). “‘Difendere oggi la presidenza della Repubblica significa schierarsi con quanto rimane della democrazia. Nei fatti l’ordinamento italiano è sempre più simile a quello iraniano. In quel paese sono gli ayatollah a decidere chi può fare politica, tanto che è loro compito autorizzare le candidature alle elezioni. Da noi sono le procure a concedere o a negare il benestare, aprendo inchieste mirate nei confronti di quanti non sono, a loro avviso, meritevoli di governare. Addirittura, qualche pm di punta ha assunto persino le sembianze e l’atteggiamento di un ayatollah. Veramente non si capisce chi mai potrà trarre vantaggio da questa corsa corale ed irresponsabile verso lo sfascio delle istituzioni democratiche”.
16.15 Rocco Buttiglione (Udc). ”Piena e totale convinta solidarietà a Napolitano. Non è sotto attacco solo lui. Il prestigio della politica e quello della magistratura, nel nostro Paese, si sono distrutti a vicenda. Napolitano è l’unico in grado di riportare tutti al senso di responsabilità, si vuole distruggere quello che è un ultimo sostegno di cui il Pese, in un momento così difficile, ha bisogno. Ogni cittadino ha diritto a non esser intercettato, tranne che in caso di colpevolezza di reato. Napolitano ha bisogno di riservatezza perché lo richiede la materia della quale si occupa”.
16.05 Maurizio Lupi (Pdl). “‘Esprimo, ancora una volta, la mia solidarietà al presidente Napolitano, punto di riferimento morale e civile indispensabile per il nostro Paese. Ciò che sta accadendo intorno al capo dello Stato è al limite del golpe. Sono assolutamente certo della correttezza del presidente Napolitano. Basterebbero la sua storia e gli atti compiuti durante il suo mandato per fugare qualsiasi dubbio. Eppure c’è chi, da mesi, mette in atto una vera e propria opera di destabilizzazione. Si tratta di una barbarie che va fermata. Non possiamo più accettare questi tentativi di colpire le persone guardando attraverso il buco della serratura. E questo è ovviamente più grave quando quelle persone rappresentano le istituzioni”.
16.01 Luigi Li Gotti (Idv). “Il Csm difende il suo Presidente in verità dal nulla. Sostiene che il presidente Napolitano si è mosso ‘con assoluta correttezza’, ossia, per tradurre il giudizio in un fatto, non ha preteso di distruggere le bobine con le chiacchierate con Mancino con le sue proprie mani. Appurato questo e noi condividiamo, rimane la nostra valutazione di grande inopportunità della richiesta che sia la Consulta a ordinare la distruzione, inventandosi una norma che non c’è. E c’era bisogno di scomodare Einaudi e raccontarci la storiella che tutto viene fatto non per queste imbarazzanti telefonate, ma pensando al futuro? Insomma siamo adulti e non crediamo alle favole: il nostro Presidente poteva dirci che, atteso il non rilievo penale delle conversazioni (ma ricordiamo che questo può dirlo un giudice e non il pubblico ministero), sarebbe stato meglio non conoscere il contenuto delle chiacchiere perchè gli era scappata qualche parolina di troppo. Dire apertamente la ragione del suo attivismo. Ora, dopo che la frittata è fatta, appare surreale il balletto dei ‘giustificazionisti’ e degli ‘assolutori per ruolo’ Non si rendono conto che più si agitano e più peggiorano le cose: troppi aiutini stroppiano”.
15.55 Francesco Rutelli (Api). ”E’ incredibile che qualcuno si spinga a commentare il sentito dire di eventuali conversazioni del Capo dello Stato. Dobbiamo essere uniti perché le fondamenta della nostra Repubblica non vengano minate dalla coalizione degli irresponsabili”.
15.40 Aldo Di Biagio (Fli). “Il Capo dello Stato è oggetto di una strumentalizzazione mediatica, dal dubbio fine, che altera lareale percezione della vicenda che lo vede coinvolto. Al presidente va quindi la nostra solidarietà e il nostro appoggio per aver svolto il suo mandato nel pieno rispettodella Costituzione, ci auguriamo quindi che si torni arispettare lo Stato, nella prospettiva di ricostruire un modosano e costruttivo di fare politica”.
15.33 Enrico Letta (Pd). “E’ da respingere con sdegno e fermezza la campagna di falsità, insinuazioni e maldicenze contro il Capo dello Stato che ha raggiunto in queste ore nuovi gradi di intensità attraverso un’aggressione mediatica senza precedenti. Il presidente Napolitano ha operato nella massima correttezza e nella trasparenza. E non sarà certo questa strana e inquietante alleanza tra stampa berlusconiana e travaglista a intaccare la credibilità e l’autorevolezza del Quirinale. Il Pd reagisce e continuerà a reagire con la massima determinazione a questi attacchi che rappresentano un vero e proprio assalto pericoloso e scomposto e al cuore delle istituzioni del nostro Paese”.
15.30 Daniela Santanché (Pdl). “Vediamo prima il contenuto delle intercettazioni, però il gesto dovuto di Napolitano sarebbe quello di richiamare Berlusconi per ridargli l’incarico di presidente del Consiglio. Perchè, se il contenuto di queste intercettazioni venisse confermato, tutto ciò dimostrerebbe che la democrazia è stata sospesa per volontà di chi dovrebbe fa rispettare la Costituzione e la democrazia. Napolitano non più arbitro, dunque, ma giocatore: è ora è chiaro la maglia che indossa”.
15.24 Vannino Chiti (Pd). “Contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è in corso, ormai da troppo tempo, una inaccettabile campagna denigratoria. E’ ora che finiscano questi attacchi che mirano a delegittimare le istituzioni. Sono evidenti a tutti la serietà, la credibilità, il rigoroso rispetto della Costituzione del Capo dello Stato. Chi porta avanti queste condotte irresponsabili è evidentemente mosso da miopi interessi di parte. Al presidente Napolitano va la mia piena solidarietà”.
15.20 Anna Finocchiaro (Pd). “‘La nota del Quirinale dimostr achiaramente che chi pensa di mettere sotto pressione il capo dello Stato si sbaglia di grosso. Il presidente Napolitano è il garante delle istituzioni e in questa veste si difende con la sua storia personale e la sua correttezza. Per questo, e lo dichiara apertamente, non si farà intimidire né strumentalizzare”.
15.17 Osvaldo Napoli (Pdl). “Concordo con il presidente Casini sulla natura primitiva e sull’inciviltà del meccanismo mediatico che confonde la libertà di stampa con la libertà di sputtanamento delle persone e sulla base di questo presupposto ritiene pubblicabili qualsivoglia intercettazioni. Non mi è ancora ben chiara una cosa la legge sulle intercettazioni va accelerata per tutelare l’istituto e le prerogative del Capo dello Stato oppure perché in un sussulto di liberalismo le forze politiche ritengono meritevole di tutela la vita privata di ogni cittadino? La forza di un intervento legislativo si misura sulla sua capacita’ di essere “erga omnes”. Se esso dovesse invece riguardare una sola persona, sia pure per le sue alte funzioni, avrebbe poco o nulla di liberale”.
15.11 Gianfranco Fini (Fli) e Renato Schifani (Pdl). “Esprimiamo piena solidarietà al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che sta svolgendo un ruolo essenziale affinché la vita politica e sociale del Paese riconquisti condizioni di rinnovamento e di stabilità. ‘In questa situazione vanno respintitentativi di destabilizzazione da qualsiasi parte provengano e invece va dato un messaggio di responsabilità che deve coinvolgere tutti”.
15.10 Giorgio Merlo (Pd). “Ormai il gioco è chiaro e scoperto. Chi continua pervicacemente e testardamente ad attaccare il Capo dello Stato, da partiti o giornalisti o intellettuali o giuristi non fa alcuna differenza, punta direttamente ad indebolire le istituzioni e a incrinare la democrazia. E’ inutile continuare a fare polemiche e creare distinguo. Si deve semplicemente dire da che parte si sta. O con la Costituzione a difesa delle istituzioni democratiche o dall’altra parte della barricata. Il terzismo non funziona più”.
15.06 Pierluigi Bersani (Pd). “Sono parole nette, forti e inequivocabili quelle della Presidenza della Repubblica. Evidentemente c’è chi pensa di poter intimidire un punto di riferimento fondamentale per la nostra democrazia. Non ci riuscirà. Con una figura come quella di Giorgio Napolitano, apprezzata e rispettata in tutto il Paese, sono tentativi vani. E noi li contrasteremo con forza”.
14.32 Anna Maria Bernini (Pdl). “‘Il Pdl non accetterà che la democrazia subisca ricatti da procure politicizzate. Occorre che il Parlamento, subito, discuta e approvi una legge sulle intercettazioni come più volte sollecitato dal Pdl. E’ intollerabile in un Paese a democrazia compiuta, o sarebbe meglio dire in un Paese civile, che conversazioni senza alcuna rilevanza penale fuoriescano allegramente dalle sedi giudiziarie – ormai vincolate solo virtualmente al segreto istruttorio- e vengano rese pubbliche. Ed è barbaro l’uso politico e mediatico che di questa pratica si fa per delegittimare le istituzioni. Valeva per il Presidente Berlusconi, ugualmente vale per il Presidente Napolitano. Ci auguriamo sinceramente che il Pd sappia uscire dall’ambiguità e trovare finalmente il coraggio per combattere con noi questa barbarie”.
14.44 Fabrizio Cicchitto (Pdl). “Ha ragione Casini: è primitivo sbattere le intercettazioni sui giornali e ciò vale per tutti, in primo luogo nei confronti del Presidente della Repubblica a cui esprimiamo la nostra solidarietà e a cui rivolgiamo un invito opposto a quello formulato da Di Pietro e cioè di insistere nel conflitto di attribuzioni. Le intercettazioni sono state a suo tempo effettuate e usate in modo selvaggio anche contro Berlusconi. Tutte queste vicende dimostrano che è assolutamente indispensabile regolarle per legge. Vietti è pregato di smetterla di menar il can per l’aia in materia. E’ evidente che i danni fatti attraverso le intercettazioni al sistema-Italia sono enormi”.
14.44 Maria Stella Gelmini (Pdl). ”Con l’attacco al Presidente della Repubblica, dopo lo stillicidio di pubblicazioni che ha caratterizzato questo decennio, la misura è colma e bisogna passare dalle parole ai fatti”.
14.19 Ettore Rosato (Pd). “La nota del Quirinale porta allo scoperto giochi e vili tentativi di destabilizzare le istituzioni. Ci auguriamo che adesso tutti riflettano, a cominciare da chi ha pensato di poter risolvere con la bassa cucina i propri problemi. Ci conforta che le nostre istituzioni siano tutelate da un uomo equilibrato e saggio come il presidente Napolitano”.
12.35 Pierferdinando Casini (Udc). “E’ una cosa primitiva, non consona a una società liberale, che le intercettazioni vengano sbattute sulle pagine dei giornali”.
12.29 Antonio Di Pietro (Idv). “‘Faccio un appello al Presidente Napolitano: ritiri il conflitto di attribuzione che è devastante perchè mette in imbarazzo la Corte che dovrebbe per forza dargli ragione, presenti un messaggio alle Camere dicendo risolvete la questione e renda pubbliche le telefonate. Credo che, passata la fase temporanea nella quale tutti si stanno accodando dietro a Re Giorgio, la storia farà giustizia. Mi pare che già per altre questioni la storia abbia fatto giustizia. Voglio dirlo senza peli sulla lingua: per me il solo fatto che possa esserci un dubbio sulla costituzione del governo come parte civile nel processo per la trattativa fra Stato e mafia del 1992 è una cosa incredibile, scandalosa e al limite della complicità”.
11.34 Sandro Bondi (Pdl). ’Le rivelazioni del settimanale Panorama sono utili perché confermano tre punti indiscutibili: in primo luogo che nessuna autorità istituzionale nel nostro Paese ha saputo mantenere un profilo completamente indipendente dalle battaglie politiche; in secondo luogo le azioni internazionali e nazionali esercitate allo scopo di giungere alla formazione di un governo presieduto dal prof. Monti sono approdate, come nel 1994, con il rovesciamento della volontà popolare; infine la necessità ormai indifferibile di una legge che tuteli la riservatezza delle comunicazioni personali, dal Presidente della Repubblica fino al più semplice cittadino”.
11.19 Franco Frattini (Pdl). ”Le regole del diritto sono state calpestate, ancora una volta, ed in questo caso le intercettazioni indebitamente raccolte e poi pubblicate riguardano addirittura conversazioni del Capo dello Stato. Intercettazioni che si dovevano distruggere subito, e non raccogliere per ulteriori valutazioni, e che – come in molti altri casi, anzitutto nei confronti di Berlusconi premier – sono finite sui giornali”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08 ... le/338263/
Re: Cittadino Presidente
Ma questo che dice? Se lo vede anche un bambino che l'obbiettivo dei berluschini è quello di imporre la legge bavaglio! Quale pressione su Napolitano e perché!ezio mauro ha scritto:Lo sbandamento del mondo berlusconiano può trovare interesse, in questa fase di incertezza sui destini dell'ex Premier, a tenere sotto pressione il Capo dello Stato.
L'EDITORIALE
Verità e demagogia
di EZIO MAURO
SIAMO ARRIVATI A QUESTO. Il settimanale ideologico della destra berlusconiana finge di conoscere il testo delle conversazioni intercettate tra Mancino e Napolitano. Non è così, perché la Procura ha tenuto segrete quelle conversazioni e le ha anzi stralciate in un fascicolo "morto", giudicandole del tutto irrilevanti per l'inchiesta. Quelle pubblicate sono dunque soltanto ipotesi, illazioni e allusioni. Ma sufficienti per confezionare un'operazione politica, com'è ben chiaro dal titolo: "Ricatto al Presidente".
Lo sbandamento del mondo berlusconiano può trovare interesse, in questa fase di incertezza sui destini dell'ex Premier, a tenere sotto pressione il Capo dello Stato. E infatti i giornali della destra subito cavalcano questa manovra spacciata per notizia, pur essendo evidente l'inconsistenza. L'obiettivo è comunque raggiunto: scrivere che Napolitano deve "mostrare le carte", rendendo noto il testo di quelle telefonate, anzi "mostrandole al popolo". Solo così, si fa capire, finirà questa stagione di veleni, di ricatti e misteri.
Naturalmente in questa storia la verità non conta nulla. Napolitano non ha le "carte" da "mostrare al popolo", perché i magistrati le tengono riservate. I misteri e i segreti italiani poi (come spiega qui in un'intervista il procuratore Ingroia) in quelle carte semplicemente non ci sono, salvo per chi denuncia una congiura di palazzo contro la democrazia: un falso palese, costruito all'ingrosso, in nome di una bassa politica.
Abbiamo vissuto per anni con un Premier pubblicamente strangolato dai ricatti dei personaggi di cui si circondava. Oggi siamo davanti alla costruzione artificiale di una "torbida manovra destabilizzante", come denuncia Napolitano e come conferma Ingroia. Trasparenza, libertà e verità non c'entrano nulla, com'è chiaro. C'entra solo la demagogia di chi dipinge la nostra democrazia come un sistema marcio dal suo vertice fino alla base: per aprire la strada al ribellismo populista, che già una volta ci ha regalato la peggiore esperienza della storia repubblicana.
(31 agosto 2012)
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