Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 09/06/2017, 17:43
dal corriere.it
Roberto Saviano: «La sinistra unita è inverosimile. Non farei mai il leader» Lo scrittore: «Con me alla guida è al 16%? Ma commetterei un grave errore» di Alessandra Arachi Roberto Saviano
Roberto Saviano, ha sentito di quel sondaggio Ipr? Con Saviano leader, la sinistra unita (alternativa al Pd) potrebbe arrivare al 16% Scenderebbe in campo per salvare la sinistra? «I sondaggi spesso descrivono il mondo che sogniamo: la sinistra unita è un’ipotesi inverosimile. Sarebbe un contenitore con dentro tutto e il suo contrario. Io faccio altro: scrivo, racconto, creo. La politica è un altro lavoro e non è il mio lavoro». In questo sondaggio Ipr per il «Fatto Quotidiano» il suo nome svetta nelle preferenze: è al 72% fra i delusi del Pd, staccando di una cinquantina di punti uno come Pippo Civati e di una quarantina Massimo D’Alema... «Quella percentuale del 72 di delusi dal Pd potrebbe dirci molto: per esempio che sulla questione migranti e sulla sicurezza il Pd non dovrebbe affannarsi a sorpassare a destra Lega e M5S, ma dovrebbe avere una visione che non ha. Bisogna far ragionare ed empatizzare. Ma mi rendo conto che un partito con queste parole d’ordine l’avrebbero potuto creare i fratelli Rosselli o la Kuliscioff, non i dirigenti di oggi». Nel sondaggio, dopo il suo seguono due nomi nelle preferenze dei leader: Stefano Rodotà e Pierluigi Bersani. Che effetto le fa appartenere a questo «triunvirato» di rinascita della sinistra italiana? «Sono due personalità di spessore. Rodotà è un uomo di profondo rigore che per questo è stato accantonato dai 5 Stelle, che lo avevano tirato per la giacchetta. Bersani è un uomo per bene, un politico con una disciplina di altri tempi». Se dovesse scegliere invece lei i compagni di viaggio di un ipotetico «triumvirato» per la guida della sinistra unita? «Tra i tanti errori che potrei commettere nella mia vita futura uno dei più gravi sarebbe mettermi alla guida della sinistra unita». Una lista unica della sinistra dei delusi del Pd con chi dovrebbe allearsi secondo lei? «Pensare alle alleanze di una forza politica che difficilmente vedrà la luce mi sembra prematuro. Nella lista dei nomi che ho visto nel sondaggio vengono ipotizzate alleanze impossibili. Ad esempio: davvero si può credere che De Magistris e Pisapia potrebbero stare insieme? Nel sondaggio si dice che la prima cosa di cui dovrebbe occuparsi la sinistra unita è il lavoro, poi l’onestà e l’ambiente. La giustizia è soltanto a metà classifica, condivide? « «No, la giustizia dovrebbe essere al primo posto, versa in condizioni disastrate nel nostro Paese, con una lentezza esasperante. Per spiegare com’è la giustizia italiana: immaginiamo un bambino scalmanato che distrugge un prezioso lampadario e la mamma gli da uno schiaffo quando ha vent’anni». Quale sarebbe il programma di Roberto Saviano candidato premier? «Posso scherzare (ma non troppo)? Vietare agli scrittori di fare politica». 9 giugno 2017 | 00:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA ] Roberto Saviano: «La sinistra unita è inverosimile. Non farei mai il leader»
Lo scrittore: «Con me alla guida è al 16%? Ma commetterei un grave errore»
di Alessandra Arachi
Roberto Saviano (LaPresse)
shadow
Roberto Saviano, ha sentito di quel sondaggio Ipr? Con Saviano leader, la sinistra unita (alternativa al Pd) potrebbe arrivare al 16% Scenderebbe in campo per salvare la sinistra?
«I sondaggi spesso descrivono il mondo che sogniamo: la sinistra unita è un’ipotesi inverosimile. Sarebbe un contenitore con dentro tutto e il suo contrario. Io faccio altro: scrivo, racconto, creo. La politica è un altro lavoro e non è il mio lavoro».
In questo sondaggio Ipr per il «Fatto Quotidiano» il suo nome svetta nelle preferenze: è al 72% fra i delusi del Pd, staccando di una cinquantina di punti uno come Pippo Civati e di una quarantina Massimo D’Alema...
«Quella percentuale del 72 di delusi dal Pd potrebbe dirci molto: per esempio che sulla questione migranti e sulla sicurezza il Pd non dovrebbe affannarsi a sorpassare a destra Lega e M5S, ma dovrebbe avere una visione che non ha. Bisogna far ragionare ed empatizzare. Ma mi rendo conto che un partito con queste parole d’ordine l’avrebbero potuto creare i fratelli Rosselli o la Kuliscioff, non i dirigenti di oggi».
Nel sondaggio, dopo il suo seguono due nomi nelle preferenze dei leader: Stefano Rodotà e Pierluigi Bersani. Che effetto le fa appartenere a questo «triunvirato» di rinascita della sinistra italiana?
«Sono due personalità di spessore. Rodotà è un uomo di profondo rigore che per questo è stato accantonato dai 5 Stelle, che lo avevano tirato per la giacchetta. Bersani è un uomo per bene, un politico con una disciplina di altri tempi».
Se dovesse scegliere invece lei i compagni di viaggio di un ipotetico «triumvirato» per la guida della sinistra unita?
«Tra i tanti errori che potrei commettere nella mia vita futura uno dei più gravi sarebbe mettermi alla guida della sinistra unita».
Una lista unica della sinistra dei delusi del Pd con chi dovrebbe allearsi secondo lei?
«Pensare alle alleanze di una forza politica che difficilmente vedrà la luce mi sembra prematuro. Nella lista dei nomi che ho visto nel sondaggio vengono ipotizzate alleanze impossibili. Ad esempio: davvero si può credere che De Magistris e Pisapia potrebbero stare insieme?
Nel sondaggio si dice che la prima cosa di cui dovrebbe occuparsi la sinistra unita è il lavoro, poi l’onestà e l’ambiente. La giustizia è soltanto a metà classifica, condivide? «
«No, la giustizia dovrebbe essere al primo posto, versa in condizioni disastrate nel nostro Paese, con una lentezza esasperante. Per spiegare com’è la giustizia italiana: immaginiamo un bambino scalmanato che distrugge un prezioso lampadario e la mamma gli da uno schiaffo quando ha vent’anni».
Quale sarebbe il programma di Roberto Saviano candidato premier?
«Posso scherzare (ma non troppo)? Vietare agli scrittori di fare politica».
9 giugno 2017 | 00:28
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OK Saviano, faccia lo sponsor di un movimento guidato da Rodotà e da Bersani, resta il fatto che a sinistra del PD c'è rimasto uno spazio che può arrivare al 20% sia per i contenuti programmatici sia per la serietà e l'onestà delle persone.
Roberto Saviano: «La sinistra unita è inverosimile. Non farei mai il leader» Lo scrittore: «Con me alla guida è al 16%? Ma commetterei un grave errore» di Alessandra Arachi Roberto Saviano
Roberto Saviano, ha sentito di quel sondaggio Ipr? Con Saviano leader, la sinistra unita (alternativa al Pd) potrebbe arrivare al 16% Scenderebbe in campo per salvare la sinistra? «I sondaggi spesso descrivono il mondo che sogniamo: la sinistra unita è un’ipotesi inverosimile. Sarebbe un contenitore con dentro tutto e il suo contrario. Io faccio altro: scrivo, racconto, creo. La politica è un altro lavoro e non è il mio lavoro». In questo sondaggio Ipr per il «Fatto Quotidiano» il suo nome svetta nelle preferenze: è al 72% fra i delusi del Pd, staccando di una cinquantina di punti uno come Pippo Civati e di una quarantina Massimo D’Alema... «Quella percentuale del 72 di delusi dal Pd potrebbe dirci molto: per esempio che sulla questione migranti e sulla sicurezza il Pd non dovrebbe affannarsi a sorpassare a destra Lega e M5S, ma dovrebbe avere una visione che non ha. Bisogna far ragionare ed empatizzare. Ma mi rendo conto che un partito con queste parole d’ordine l’avrebbero potuto creare i fratelli Rosselli o la Kuliscioff, non i dirigenti di oggi». Nel sondaggio, dopo il suo seguono due nomi nelle preferenze dei leader: Stefano Rodotà e Pierluigi Bersani. Che effetto le fa appartenere a questo «triunvirato» di rinascita della sinistra italiana? «Sono due personalità di spessore. Rodotà è un uomo di profondo rigore che per questo è stato accantonato dai 5 Stelle, che lo avevano tirato per la giacchetta. Bersani è un uomo per bene, un politico con una disciplina di altri tempi». Se dovesse scegliere invece lei i compagni di viaggio di un ipotetico «triumvirato» per la guida della sinistra unita? «Tra i tanti errori che potrei commettere nella mia vita futura uno dei più gravi sarebbe mettermi alla guida della sinistra unita». Una lista unica della sinistra dei delusi del Pd con chi dovrebbe allearsi secondo lei? «Pensare alle alleanze di una forza politica che difficilmente vedrà la luce mi sembra prematuro. Nella lista dei nomi che ho visto nel sondaggio vengono ipotizzate alleanze impossibili. Ad esempio: davvero si può credere che De Magistris e Pisapia potrebbero stare insieme? Nel sondaggio si dice che la prima cosa di cui dovrebbe occuparsi la sinistra unita è il lavoro, poi l’onestà e l’ambiente. La giustizia è soltanto a metà classifica, condivide? « «No, la giustizia dovrebbe essere al primo posto, versa in condizioni disastrate nel nostro Paese, con una lentezza esasperante. Per spiegare com’è la giustizia italiana: immaginiamo un bambino scalmanato che distrugge un prezioso lampadario e la mamma gli da uno schiaffo quando ha vent’anni». Quale sarebbe il programma di Roberto Saviano candidato premier? «Posso scherzare (ma non troppo)? Vietare agli scrittori di fare politica». 9 giugno 2017 | 00:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA ] Roberto Saviano: «La sinistra unita è inverosimile. Non farei mai il leader»
Lo scrittore: «Con me alla guida è al 16%? Ma commetterei un grave errore»
di Alessandra Arachi
Roberto Saviano (LaPresse)
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Roberto Saviano, ha sentito di quel sondaggio Ipr? Con Saviano leader, la sinistra unita (alternativa al Pd) potrebbe arrivare al 16% Scenderebbe in campo per salvare la sinistra?
«I sondaggi spesso descrivono il mondo che sogniamo: la sinistra unita è un’ipotesi inverosimile. Sarebbe un contenitore con dentro tutto e il suo contrario. Io faccio altro: scrivo, racconto, creo. La politica è un altro lavoro e non è il mio lavoro».
In questo sondaggio Ipr per il «Fatto Quotidiano» il suo nome svetta nelle preferenze: è al 72% fra i delusi del Pd, staccando di una cinquantina di punti uno come Pippo Civati e di una quarantina Massimo D’Alema...
«Quella percentuale del 72 di delusi dal Pd potrebbe dirci molto: per esempio che sulla questione migranti e sulla sicurezza il Pd non dovrebbe affannarsi a sorpassare a destra Lega e M5S, ma dovrebbe avere una visione che non ha. Bisogna far ragionare ed empatizzare. Ma mi rendo conto che un partito con queste parole d’ordine l’avrebbero potuto creare i fratelli Rosselli o la Kuliscioff, non i dirigenti di oggi».
Nel sondaggio, dopo il suo seguono due nomi nelle preferenze dei leader: Stefano Rodotà e Pierluigi Bersani. Che effetto le fa appartenere a questo «triunvirato» di rinascita della sinistra italiana?
«Sono due personalità di spessore. Rodotà è un uomo di profondo rigore che per questo è stato accantonato dai 5 Stelle, che lo avevano tirato per la giacchetta. Bersani è un uomo per bene, un politico con una disciplina di altri tempi».
Se dovesse scegliere invece lei i compagni di viaggio di un ipotetico «triumvirato» per la guida della sinistra unita?
«Tra i tanti errori che potrei commettere nella mia vita futura uno dei più gravi sarebbe mettermi alla guida della sinistra unita».
Una lista unica della sinistra dei delusi del Pd con chi dovrebbe allearsi secondo lei?
«Pensare alle alleanze di una forza politica che difficilmente vedrà la luce mi sembra prematuro. Nella lista dei nomi che ho visto nel sondaggio vengono ipotizzate alleanze impossibili. Ad esempio: davvero si può credere che De Magistris e Pisapia potrebbero stare insieme?
Nel sondaggio si dice che la prima cosa di cui dovrebbe occuparsi la sinistra unita è il lavoro, poi l’onestà e l’ambiente. La giustizia è soltanto a metà classifica, condivide? «
«No, la giustizia dovrebbe essere al primo posto, versa in condizioni disastrate nel nostro Paese, con una lentezza esasperante. Per spiegare com’è la giustizia italiana: immaginiamo un bambino scalmanato che distrugge un prezioso lampadario e la mamma gli da uno schiaffo quando ha vent’anni».
Quale sarebbe il programma di Roberto Saviano candidato premier?
«Posso scherzare (ma non troppo)? Vietare agli scrittori di fare politica».
9 giugno 2017 | 00:28
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OK Saviano, faccia lo sponsor di un movimento guidato da Rodotà e da Bersani, resta il fatto che a sinistra del PD c'è rimasto uno spazio che può arrivare al 20% sia per i contenuti programmatici sia per la serietà e l'onestà delle persone.