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Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Inviato: 12/10/2012, 21:09
da camillobenso
Quindi il suo rifiuto di vedere ed incontrare il genitore non è riconducibile ad una alienazione da parte dell’altro, ma ai comportamenti violenti, a cui il bimbo ha assistito, assunti proprio dal genitore che denuncia l’alienazione.
soggettiva nella diagnosi, quindi ad una inattendibilità).
Orbene, il problema fondamentale che necessariamente ci si pone quando si trattano i minori che non vogliono incontrare uno dei due genitori è il trattamento di recupero della genitorialità disfunzionale.



Perché questa società, in tutte le sue branchie, ad eccezione di quella tecnologica che avanza come un treno non riesce a progredire?

Perché spesso ci si ancora a visioni parziali degli eventi in maniera molto limitata o solo perché ci si innamora di una teoria. La realtà è molto più complessa.

E vero che esistono casi in cui la violenza porta alla naturale alienazione del genitore che la pratica, ma questo avviene anche all’interno delle famiglie non separate dove la lite è all’ordine del giorno. Se si dovessero spremere come una spugna gli operatori sociali che hanno operato nell’ultimo mezzo secolo sul territorio italiano, verrebbe alla luce un’ampia casistica di cause inerenti al rifiuto di un figlio di vedere il genitore non affidatario.


PS. Un fenomeno registrato solo nel campo femminile. Non poche volte mi è capitato di ascoltare mariti allibiti, dai racconti lucidissimi da parte delle consorti, e che il loro hardisk non ha abilitato:

<< Ti ricordi quella volta di 18 anni fa che in cucina mi hai detto questo e quest’’altro e io ti ho risposto……>>

<<Ti ricordi di quella volta di 25 anni fa che in montagna tu volevi prendere un sentiero e io ero contraria e così abbiamo tardato e perso il treno????. Se mi davi retta, visto che non mi vuoi mai dare retta e vuoi fare sempre di testa tua…………..>>


E così via in una serie molto lucida in cui i presunti torti di 30 – 40 anni prima da parte di molte donne non sono stati mai cancellati dal loro hardisk,………….mentre i corrispondenti mariti solitamente cadono dalle nuvole.

Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Inviato: 12/10/2012, 21:31
da mariok
@camillobenso
E vero che esistono casi in cui la violenza porta alla naturale alienazione del genitore che la pratica, ma questo avviene anche all’interno delle famiglie non separate dove la lite è all’ordine del giorno. Se si dovessero spremere come una spugna gli operatori sociali che hanno operato nell’ultimo mezzo secolo sul territorio italiano, verrebbe alla luce un’ampia casistica di cause inerenti al rifiuto di un figlio di vedere il genitore non affidatario.
Sinceramente non capisco quello che vuoi dire.

Se un coniuge (solitamente il marito) usa violenza sull'altro, perde ogni diritto morale alla genitorialità, sia in caso di famiglie separate che non.

Il fatto che sia all'ordine del giorno e che non venga fuori, non giustifica un bel niente. E' semmai una riprova della condizione di inferiorità in cui questa società tiene il coniuge più debole (solitamente la moglie). Ed ha come conseguenza, nei confronti dei figli, la diseducazione affettiva, alla base di tanti guasti (e talvolta tragedie) che vediamo ogni giorno.

Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Inviato: 12/10/2012, 21:53
da camillobenso
mariok ha scritto:@camillobenso
E vero che esistono casi in cui la violenza porta alla naturale alienazione del genitore che la pratica, ma questo avviene anche all’interno delle famiglie non separate dove la lite è all’ordine del giorno. Se si dovessero spremere come una spugna gli operatori sociali che hanno operato nell’ultimo mezzo secolo sul territorio italiano, verrebbe alla luce un’ampia casistica di cause inerenti al rifiuto di un figlio di vedere il genitore non affidatario.
Sinceramente non capisco quello che vuoi dire.

Se un coniuge (solitamente il marito) usa violenza sull'altro, perde ogni diritto morale alla genitorialità, sia in caso di famiglie separate che non.

Il fatto che sia all'ordine del giorno e che non venga fuori, non giustifica un bel niente. E' semmai una riprova della condizione di inferiorità in cui questa società tiene il coniuge più debole (solitamente la moglie). Ed ha come conseguenza, nei confronti dei figli, la diseducazione affettiva, alla base di tanti guasti (e talvolta tragedie) che vediamo ogni giorno.
Non sempre ed obbligatoriamente all’interno delle famiglie esiste la figura del maschio violento che picchia la moglie. Esiste una buona gamma di donne che non sono proprio delle “virago” dichiarate come la Santadeché e la Biancofiore, ma che sono ufficialmente gnè gnè, apparentemente buone e sottomesse, ma che in pratica, come si dice da queste parti, “i pantaloni li portano loro”. Sono i casi delle donne dominanti. Poi c’è una vasta gamma degli uomini dominanti, ma che non sono necessariamente violenti, che non penserebbero mai di dare un solo schiaffo alla moglie.

Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Inviato: 12/10/2012, 22:04
da camillobenso
Poi capita di leggere anche questo, nelle lettere a Dagospia:

Lettera 12
Prendiamo il caso del bambino di Padova e tutto il caos mediatico che ne è derivato: tutto promana da madre e padre che litigano e poi si separano, e così i figli incolpevoli pagano. Le illuminate Giusy Fasano, la ricercatrice del Tg3 che cerca i perduti e tante tante altre, parlano, pontificano, ci sommergono di cacchiate, ma non dicono mai l'unica cosa vera: la famiglia se non è fondata sul sacramento cristiano del matrimonio, vissuto e praticato, è un vero e proprio disastro.

Ripeto e sottolineo: la vera famiglia cattolica è la vera famiglia che rimane unita, non la sedicente famiglia in tutte le salse (allargata, aperta, etc.) che sinistrorsi e destrorsi pagani chiamano la famiglia tradizionale così tanto per sbertucciarla. La famiglia o è cristianacattolica, e come tale vissuta o non è, perchè senza Cristo presente tutto crolla. E allora chiamatela almeno in altro modo: clan, accoppiata, gruppo similare, insieme per vivere, etc. Senza Cristo è un contratto, un'unione provvisoria che porta alle conseguenze che vediamo e sempre più vedremo. Non piace 'sto discorso? Ovvio, ma è la verità.

Luciano.


Questo mi ricorda una coppia di cinquanta’anni fa, cattolica cristiana osservante da far schifo, entrambi di buona cultura, ma che la pratica di tutti i giorni ha portato a non sopportarsi più. Qui la chiesa cattolica non c’entrava un tubo, vivevano separati in casa solo per i figli.

Di cacciaballeros come questo “luciano” purtroppo ce ne sono abbastanza, con il paraocchi, le fette di prosciutto sugli occhi e con pure la cataratta……..

Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.

Inviato: 13/10/2012, 11:56
da paolo11
LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE INFANZIA: «È PROVATO, VUOLE LA MAMMA»
Bimbo conteso, Alessandra Mussolini
smuove il ministro per poterlo visitare
Il deputato: «È uno scandalo, non volevano farmi entrare
Alessandra Mussolini ha dovuto insistere. Ha bussato alla porta, e non l'hanno fatta entrare. Si è qualificata come presidente della commissione per l'infanzia e l'adolescenza della Camera, e ancora le hanno risposto picche. Sull'onda del lei non sa chi sono io, ha chiamato il ministro dell'Interno Cancellieri e il questore di Padova. E, dopo attese e lamentele, alla fine l'ha spuntata. È entrata nella casa protetta di Padova dove da giovedì pomeriggio il piccolo Leonardo cerca di ritrovare la pace.
LO SCANDALO - «È uno scandalo nello scandalo», ha detto la parlamentare del Pdl intervenendo a Pomeriggio 5, la trasmissione di Barbara D'Urso. Il fatto che non le abbiano concesso un libero accesso alla struttura, è per lei motivo di denuncia al pari del trattamento riservato al bimbo, caricato di peso su un'auto della polizia tra urla e strepiti: «Sono stata un'ora e mezza fuori dalla casa-famiglia - ha accusato la nipote del Duce -. Posso comprendere che la suora e gli educatori possano non conoscere che un deputato possa entrare ovunque, ma si sbagliano». Ed è stato per questo motivo che ha chiamato il ministro: «Vuoi sapere cosa mi ha risposto?», ha domandato retoricamente alla conduttrice:«Cancellieri mi ha detto: lo dice lei che il parlamentare può entrare». Il che basta, a parere di Mussolini, per dire che «ignora la Costituzione».
LE INSISTENZE - Alessandra Mussolini ha quindi insistito anche col ministro: «Mi sta dicendo che un parlamentare non può accedere?». Al che Cancellieri avrebbe risposto: «In questa faccenda non voglio entrare, parli con il ministro Severino». In sintesi, per la deputata: «Un ministro dell'Interno nega la prerogativa ispettiva a un parlamentare».
LA VISITA - Non è dato sapere quante altre telefonate ha dovuto fare. Sta di fatto che alla fine l'onorevole è riuscita nell'intento. «Ho comunque visto il bambino tolto alla madre e devo dirlo di averlo trovato provato», ha confidato a Barbara D'Urso. «Gli ho detto che ero una volontaria - spiega - che mi chiamavo Ale. Altro non posso rivelare». Ma si fa per dire, subito dopo ha aggiunto: «È un bambino coraggioso, gli ho chiesto cosa vuole. Lui non guardava in volto, voleva andare a giocare, mi ha detto "voglio andare a casa da mia mamma". È a disagio, non vuole parlare con gli adulti, sta con i bambini, è molto deciso su quello che mi ha detto. Era un po' pallido ma sta bene, mi ha detto che gli fa male un po' la schiena».
Antonio Castaldo
@gorazio12 ottobre 2012 (modifica il 13 ottobre 2012)
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Ma quella struttura è peggio delle carceri?
I parlamentari vanno a visitare le carceri.Qui lo negano.
I famigliari non possono vederlo dopo aver visto come è stato trascinato nell'auto.
In quelle strutture ci sono ragazzi con storie diverse.Bimbi abbandonati dai genitori ecc.........
Pensiamo che gli faccia bene essere in quella struttura?MA
Ciao
Paolo11