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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX? - Pagina 22
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 15:14
da shiloh
soloo42000 ha scritto:
...omissis...E poi, gia` solo pensare che "a sinistra" ci si possa salvare "da soli"
la dice lunga sul grado di "consapevolezza politica".

Ma tant'e`.
Auguri e figli maschi.
E magari anche sani... non come l'ultima "creatura": Rivoluzione Civica.

Ciao.


soloo42000
parole sante.
dettate direttamente dalla realtà.
sottoscrivo.
non riesco nemmeno ad immaginare come persone che si ritengono ferrate di politica,
possano buttarsi su un personaggio come Ingroia.

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 16:02
da pancho
soloo42000 ha scritto:Vedila come credi, Juan.

Tu e altri ne fate un problema di incompatibilita` politica.
Io, invece, e altri, ne faccio un grave, gravissimo problema di immaturita` politico-culturale.

Prova ne e`, per l'appunto, che ne' l'ala "cosiddetta liberale", ne' quella "cosiddetta di sinistra",
in oltre 20 anni hanno saputo produrre NIENTE lasciando quindi campo libero al vituperato Ulivo/PD.
La cui idea, per altro, e` da ascriversi a un tale chiamato Andreatta e ai suoi "avi politici"
(Dossetti, Moro, ...) che sicuramente "tendevano a sinistra", ma non erano de' sinistraaaa.

In questi anni non e` vero che ci sono stati due modi di far politica a confronto.
I "modi" sono stati quattro.
Liberismo de' noantri: salvaci o dio denaro.
Inciucismo/forchettonismo ex DC/PCI: basta che sse magna.
Frammentismo: solo noi semo de' sinistraaaa, l'antri so' traditori der popolo.
Cialtronismo: votamo er primo che passa (renzi, grillo, ingroia, di pietro, ...) basta che nun e` bberlusconi o ddalema.

Finche` non ci si riconosce, chi piu` e chi meno, in questo miserabile
"schema di alto pensiero politico progressista", non sara` possibile uscirne.
Altro che "stati generali della nuova sinistra".
E poi, gia` solo pensare che "a sinistra" ci si possa salvare "da soli"
la dice lunga sul grado di "consapevolezza politica".

Ma tant'e`.
Auguri e figli maschi.
E magari anche sani... non come l'ultima "creatura": Rivoluzione Civica.

Ciao.


soloo42000
Scusami Solooo ma non ho capito un cacchio.
Sicuramente per mia incapacita' e non tua. Questo e' chiaro.

Riassumo un po quello che ho cercato di dire a parole mie precedentemente:
1° - Va bene questo modo di far politica in generale? Per me no!
2° - Va bene questo partito PD creato a freddo senza consultare la base. Che ha cercato di dare risposte e poi continuamente per problemi di natura e composizione interna non e' riuscito a dare e , sempre mia opinione personale, non potra' mai dare? Per me no!

Se su questi solo 2 punti ci troviamo daccordo allora dove sta' il problema?

Sicuramente qualcosa di nuovo dvremo pur trovare o no? O ci basta gia' quello che abbiamo sperando di cambiarlo?

Su questa mia ultima domanda si basa tutto il mio precedente post.Cercare di trovare assieme qualcosa di diverso coinvolgendo tutta la sinistra compreso quella all'interno del PD.

Leggilo attentamente e poi casomai punto su punto controbattilo. Non essere troppo sintetico sulle risposte. Son temi importanti questi da no lasciare alla sintesi.

Chiaro che se non si fa questo, nascono in continuazione partitini che durano il tempo di una levata di sole. Ma che colpa dobbiamo addossare a costoro? Di non essersi allieanti al pensiero dominante? Certamente no.

La politica del meno peggio turandosi il naso non ha funzionato e non potra' mai funzionare. Abbiamo una tradizione ben diversa da altri paesi.Sempre che non si vogli arrivare come negli states in cui va a votare solo il 50% e si elegge un presidente col 25+1% di questi elettori. A me questo non va bene.

Non mi sembra di aver detto delle cavolate. Anzi mi sembra di aver chiesto collaborazione a tutti per far nascere un vero partito di sinistra da contrapporre agli attuali partiti liberisti.
Poi se questo mio obiettivo non e' gradito a molti ecche' ci devo fare? Accettino lo status quo sperando di far cambiare quello che non potra' mai cambiare se non con una divisione.

Ma forse il punto che forse non e' ancora stato digerito da molti e' che il bi-polarismo o bi-partitismo e morto da un pezzo e di questo bisogna rendersene conto. Gia' ora esistono 3 schieramente, domani chissa'.

Cmq, quanto detto per cambiare questa situazione politica, non fa appello alle sole "gerarchie" ma a tutto il popolo di sinistra. Mi sembra essere stato chiaro su questo.
L'appello si rivolge a quel popolo di sinistra che ritiene ancora valide le conquiste che oggigiorno ci stanno togliendo e che ritengono ancora fermi quei paletti che finora hanno contraddistintoo questo popolo rispetto ad altri

Echhe' ho detto qualcosa che non va?

Dove sta l'inghippo che ti fa dire: "auguri e figli maschi"?

Non cadere pure tu negli slogan troppo facili e di vecchia provenienza.



un salutone da Juan

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 16:09
da iospero
Prove di scongelamento del 5 Stelle

Sel, M5s e parte del Pd si ritrovano al teatro Eliseo per il dopo Stefano Rodotà. Presenti Vito Crimi, Pippo Civati, Laura Puppato, Gennaro Migliore..

“Non sono assolutamente disponibile, anzi, è un attacco rischiosissimo ai principi costituzionali”. Così Stefano Rodotà boccia la possibilità di presiedere la Convenzione per le riforme promossa da Enrico Letta e Giorgio Napolitano, nel corso dell'incontro che si è svolto oggi al teatro Eliseo, dove la sinistra italiana si è data appuntamento.

La cronaca. Lo scopo dell'incontro è quello di riorganizzarsi dopo il boccone amaro del governo di larghe intese fra Pd e Pdl. Così tutta l’area che ha sostenuto o auspicato un esecutivo di rottura e si è raccolta idealmente intorno alla campagna del Movimento 5 stelle per l’elezione di Stefano Rodotà al soglio quirinalizio, ha usato come pretesto un convegno organizzato dalla rivista Left per guardarsi in faccia e pianificare l’opposizione al ‘governo dell’inciucio’.

Il correntone rodoteo ha visto confluire attorno allo stesso palco – oltre al suo leader carismatico – i piddini Pippo Civati e Laura Puppato, Sergio Cofferati e Giorgio Airaudo, il capogruppo di Sel Gennaro Migliore, il leader della neonata Azione Civile Antonio Ingroia, il professor Marco Revelli e il capogruppo grillino al Senato Vito Crimi. Un piccolo tavolo davanti al pesante panneggio rosso del teatro romano, un microfono volante, un’atmosfera da assemblea politica dei bei tempi che furono che da qualche anno mancava sulla scena politica italiana.

Siamo lontani dalla formazione di un soggetto politico comune, ma l’humus sociale e la cifra antiberlusconiana dei relatori lascia pensare che un pezzetto di strada insieme i convenuti lo possano percorrere. Una strada ostinatamente contraria a quella che intraprenderà il governo di Enrico Letta. Lo mette fin da subito in chiaro Rodotà, che respinge l’idea di guidare la Convenzione per le riforme che il nuovo premier vorrebbe costituire: “Non sono assolutamente disponibile, anzi, è un attacco rischiosissimo ai principi costituzionali”. Tanto da costringere Migliore, che aveva avanzato la suggestiva idea, a ritirarsi di buon grado: “Non solo la ritiro, ma invito il professore a dare un contributo ad una contro-convenzione che dovremo costruire tutti insieme”. Una proposta per il momento solo abbozzata, in attesa degli stati generali della sinistra organizzati dal partito di Nichi Vendola per il prossimo 11 maggio.

Ma la cifra dell’incontro è chiara. Il paradigma lo offre un applauditissimo Revelli: “Il voto su Napolitano è stato sciagurato. Il Parlamento si è consegnato ad un presidente-monarca che ha verticalizzato gran parte dei poteri previsti dalla Costituzione”. Il professore parla in collegamento via Skype. Non è abituato, la webcam gli taglia la parte inferiore del viso, il collegamento va a scatti, ma le sue parole sono chiarissime. Così come quelle di Rodotà, che smitizza l’utopia della rete e invita a guardare ai tanti “cantieri aperti nella società”. Conquistandosi a sorpresa un timido applauso anche da Crimi.

Il capogruppo del M5s inizia il suo intervento impappinandosi un po’: “È la prima volta che parlo davanti a tanta gente di sinistra (brusio in sala) Intendo sinistra nell’accezione migliore del termine, non ho mai voluto demonizzare le ideologie di sinistra o di destra (ancora brusio, qualche fischio)”. Poi si riprende, e attacca il vero convitato di pietra della manifestazione: “Per il Pd è stato più facile trovare un accordo su una manciata di poltrone con Silvio Berlusconi che proporre a noi di fare un governo insieme, cosa che infatti non ha mai fatto”.

Trova una (mezza) sponda in Pippo Civati: “Il mio partito mi ha rimproverato di cercare un dialogo con i 5 stelle. Molto meglio farlo con Berlusconi, non trovate?”. Dopo aver conquistato punti all’applausometro, il deputato Democratico ha proseguito: “Non ho ancora capito cosa vuole fare il Pd in questo governo. Io mi auguro che duri poco e faccia tre o quattro cose importanti, a partire dalla legge elettorale”. La sua partita, puntualizza Civati, sarà giocata dentro il partito. Una sfida che assomiglia tanto a quella lanciata da Migliore: “Letta ci ha detto che questa è l’unica maggioranza possibile, noi non crediamo che sia così. Oggi siamo dalla stessa parte del M5s, all’opposizione di questo esecutivo”.

La chiosa ideale la fa l’editorialista di Left, Adriano Prosperi: “Con il Cavaliere non è possibile nessuna riconciliazione, la frattura è ormai troppo profonda”. Questo, al momento, l’unico vero collante della corrente rodotea nella politica italiana. Se sia sufficiente per consolidare un asse a sinistra del Pd è ancora presto per dirlo. Ma sono iniziate le grandi manovre.

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 16:14
da myriam
Bravo Civati! La partita va giocata dentro il partito. Basta regali all'impresentabile.

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 16:19
da iospero
pancho, soloo 4200 e altri..

La convivenza di vecchi ideali nel PD per me sarebbe possibile se ci fosse più sincerità , più
fiducia nell'altro, più consapevolezza di chi è l'avversario che peggiora le condizioni di vita dei cittadini italiani e soprattutto unità nelle decisioni, alla fine le minoranze devono accettare le decisioni della maggioranza.
Possibile che i 101 traditori non si siano accorti dove il centrodestra di Berlusconi ha portato l'Italia in questi ultimi 10 anni ?

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 16:20
da pancho
iospero ha scritto:Prove di scongelamento del 5 Stelle

Sel, M5s e parte del Pd si ritrovano al teatro Eliseo per il dopo Stefano Rodotà. Presenti Vito Crimi, Pippo Civati, Laura Puppato, Gennaro Migliore..

“Non sono assolutamente disponibile, anzi, è un attacco rischiosissimo ai principi costituzionali”. Così Stefano Rodotà boccia la possibilità di presiedere la Convenzione per le riforme promossa da Enrico Letta e Giorgio Napolitano, nel corso dell'incontro che si è svolto oggi al teatro Eliseo, dove la sinistra italiana si è data appuntamento.

La cronaca. Lo scopo dell'incontro è quello di riorganizzarsi dopo il boccone amaro del governo di larghe intese fra Pd e Pdl. Così tutta l’area che ha sostenuto o auspicato un esecutivo di rottura e si è raccolta idealmente intorno alla campagna del Movimento 5 stelle per l’elezione di Stefano Rodotà al soglio quirinalizio, ha usato come pretesto un convegno organizzato dalla rivista Left per guardarsi in faccia e pianificare l’opposizione al ‘governo dell’inciucio’.

Il correntone rodoteo ha visto confluire attorno allo stesso palco – oltre al suo leader carismatico – i piddini Pippo Civati e Laura Puppato, Sergio Cofferati e Giorgio Airaudo, il capogruppo di Sel Gennaro Migliore, il leader della neonata Azione Civile Antonio Ingroia, il professor Marco Revelli e il capogruppo grillino al Senato Vito Crimi. Un piccolo tavolo davanti al pesante panneggio rosso del teatro romano, un microfono volante, un’atmosfera da assemblea politica dei bei tempi che furono che da qualche anno mancava sulla scena politica italiana.

Siamo lontani dalla formazione di un soggetto politico comune, ma l’humus sociale e la cifra antiberlusconiana dei relatori lascia pensare che un pezzetto di strada insieme i convenuti lo possano percorrere. Una strada ostinatamente contraria a quella che intraprenderà il governo di Enrico Letta. Lo mette fin da subito in chiaro Rodotà, che respinge l’idea di guidare la Convenzione per le riforme che il nuovo premier vorrebbe costituire: “Non sono assolutamente disponibile, anzi, è un attacco rischiosissimo ai principi costituzionali”. Tanto da costringere Migliore, che aveva avanzato la suggestiva idea, a ritirarsi di buon grado: “Non solo la ritiro, ma invito il professore a dare un contributo ad una contro-convenzione che dovremo costruire tutti insieme”. Una proposta per il momento solo abbozzata, in attesa degli stati generali della sinistra organizzati dal partito di Nichi Vendola per il prossimo 11 maggio.

Ma la cifra dell’incontro è chiara. Il paradigma lo offre un applauditissimo Revelli: “Il voto su Napolitano è stato sciagurato. Il Parlamento si è consegnato ad un presidente-monarca che ha verticalizzato gran parte dei poteri previsti dalla Costituzione”. Il professore parla in collegamento via Skype. Non è abituato, la webcam gli taglia la parte inferiore del viso, il collegamento va a scatti, ma le sue parole sono chiarissime. Così come quelle di Rodotà, che smitizza l’utopia della rete e invita a guardare ai tanti “cantieri aperti nella società”. Conquistandosi a sorpresa un timido applauso anche da Crimi.

Il capogruppo del M5s inizia il suo intervento impappinandosi un po’: “È la prima volta che parlo davanti a tanta gente di sinistra (brusio in sala) Intendo sinistra nell’accezione migliore del termine, non ho mai voluto demonizzare le ideologie di sinistra o di destra (ancora brusio, qualche fischio)”. Poi si riprende, e attacca il vero convitato di pietra della manifestazione: “Per il Pd è stato più facile trovare un accordo su una manciata di poltrone con Silvio Berlusconi che proporre a noi di fare un governo insieme, cosa che infatti non ha mai fatto”.

Trova una (mezza) sponda in Pippo Civati: “Il mio partito mi ha rimproverato di cercare un dialogo con i 5 stelle. Molto meglio farlo con Berlusconi, non trovate?”. Dopo aver conquistato punti all’applausometro, il deputato Democratico ha proseguito: “Non ho ancora capito cosa vuole fare il Pd in questo governo. Io mi auguro che duri poco e faccia tre o quattro cose importanti, a partire dalla legge elettorale”. La sua partita, puntualizza Civati, sarà giocata dentro il partito. Una sfida che assomiglia tanto a quella lanciata da Migliore: “Letta ci ha detto che questa è l’unica maggioranza possibile, noi non crediamo che sia così. Oggi siamo dalla stessa parte del M5s, all’opposizione di questo esecutivo”.

La chiosa ideale la fa l’editorialista di Left, Adriano Prosperi: “Con il Cavaliere non è possibile nessuna riconciliazione, la frattura è ormai troppo profonda”. Questo, al momento, l’unico vero collante della corrente rodotea nella politica italiana. Se sia sufficiente per consolidare un asse a sinistra del Pd è ancora presto per dirlo. Ma sono iniziate le grandi manovre.

Perfetto!!!

Vedo sempre con piacere questi dibattiti e, quando ci sono, cerco sempre d'essere presente e di dire la mia.

Questo e' un segnale non positivo ma piu' che positivo a quel che ne dica qualcuno anche qui'.

C'e' voglia di voltar pagina e siano sempre benvenuti quelli che cercano questo.

Ma qui non ci debbono essere solo le parti dirigenti.

Dobbiamo affollare questi dibattiti e pure farci sentire altrimenti cadremo sempre nel solito in cui a gettare le linee politiche sono sempre quelli dall'alto.

Invadiamo queste sale e facciamoci sentire!!


un salutone

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 17:19
da soloo42000
Vedi, Juan.

Non e` che hai detto "qualcosa di sbagliato".
Affatto.
E` che neanch'io ho detto, penso, qualcosa di sbagliato.

Si danno tutte le colpe al PD e all'idea di CSX.
E di sicuro hanno le loro colpe.
Pero` si trascurano le colpe del mondo esterno al PD.

E fuori dal PD indovina un po' che c'e`?
Il mondo "cosiddetto civico", "cosiddetto liberale", "cosiddetto di sinistra",
e i rispettivi elettori.

Quelli, guardacaso, talmente disgustati dal PD, che oggi vorrebbero
gli "stati generali della sinistra", dopo magari aver votato grillo o monti o ingroia.
Ebbene questi "mondi fuori dal PD" sono gli stessi che ci hanno portato
a sbattere; non sono "esenti da colpe", "mere vittime".

Nei post precedenti ho tentato di indicare, in modo un po' caricaturale,
il genere di elettore/militante tipo del CSX.
Le 4 tribu`: cialtroni, sinistraaa, forchettoni, liberisti.
Quelli esistevano e esistono tutt'ora.
E non sono "prodotto del PD", ma frutto della "poverta` culturale
e politica del CSX italiano".

La "falla" della tua aspirazione sta proprio nel fatto che finche` non si
riconosce l'esistenza di un profondo problema culturale a sinistra,
o meglio in tutto il centrosinistra, finche` continueremo a dare tutte le
colpe ai diriggenti, ecc., senza vedere le NOSTRE colpe,
i NOSTRI limiti, politici e culturali, non se ne uscira` mai.

L'idea del CSX, e quella originaria del PD, era di dare una casa nuova
all'intero elettorato di CSX, in presenza, a sinistra e a destra, di aree
politiche di stampo costituzionale e repubblicano.
Invece a destra abbiamo la destra berlusconiana oggi travestita da Monti,
e a sinistra abbiamo la sinistra cialtronesca che oggi si e` buttata su Grillo.
Piu` una sinistraaaa incazzata che si disperde.

E` ovvio che essendo il PD/CSX una casa unica bisognava stringersi, tollerarsi,
capirsi e rispettarsi un po' di piu`.
Ma invece, per i limiti culturali (e gli interessi tribali) dei 4 gruppi: liberisti, forchettoni,
sinistraaaa e cialtroni, la casa alla fine e` andata in pezzi.
Per fare un esempio ancora oggi nei circoli PD, dopo 20 anni di militanza
comune nel CSX, c'e` un odio viscerale latente fra ex DC e ex PCI che se
non lo tieni a bada esplode come una bomba atomica.
E bada che parliamo di militanti, non di inciucisti dediti alle lotte di potere.
Come lo spieghi questo se non con un grave limite culturale?

Persino a destra certi limiti hanno tentato di superarli.
Ma da noi no, non e` possibile.
Persino fra di noi, fra forumisti che da ulivo.it si conoscono da oltre 10 anni,
ancora si fatica a riconoscersi "fratelli di sangue".
Le appartenenze precedenti ci caratterizzano e dividono.
Tu sei credente? Dunque potenzialmente clericale, dunque traditore, dunque meglio da soli.
Tu sei de' sinistraaaaa? Dunque sicuramente inconcludente, dunque meglio da soli.
E` un limite che non riusciamo a superare.

Fate il vostro tentativo.
Ma secondo me state ripercorrendo pedissequamente le orme politiche
di altri che prima di voi hanno gia` fallito miseramente.
Farete, nella migliore delle ipotesi, l'ennesimo contenitore de sinistraaaa.
Che in quanto minoritario, si dovra` alleare con l'ennesimo contenitore centrista.
Con gli stessi problemi di incomunicabilita` culturale e politica.
Ovvero lo stessa situazione che ci ha portato a oggi.

Se poi tu mi dici: si ma allora tu che proponi?
Devo ammettere che di proposte non ne ho.
Abbattuto l'Ulivo per me rimane solo il deserto.

Ci vorrebbe una rivoluzione nel PD.
Ma questa e` fantascienza tanto quanto "gli stati generali della nuova sinistraaaa".

Perdona amarezza, tristezza e pessimismo.

Ciao.


soloo42000

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 18:48
da mariok
Se mai il centrosinistra ha una bandiera, e non può non averla, noi adesso l’innalzeremo dall’opposizione. Quella bandiera chiederà al Partito Democratico, dalle aule parlamentari come dalle piazze del paese, di aprire bene gli occhi e di guardare in faccia il cambiamento che attraversa l’Italia con il suo carico di sofferenze e di speranze. Questo è il senso dell’iniziativa che mettiamo in campo il prossimo 11 maggio in Piazza Santi Apostoli a Roma, con una manifestazione aperta ai movimenti, alle associazioni, agli amministratori di città e regioni, a chi opera nel mondo del lavoro, della cultura, della produzione. Non la semplice manifestazione di un partito, ma l’incontro largo e aperto di donne e di uomini per la costruzione di un progetto comune, reso oggi più urgente e necessario da una politica che s’incaglia nel cono d’ombra di quel berlusconismo che finirà, ancora una volta, per distribuire le carte della partita aperta con la formazione del nuovo governo.
Siamo ancora ad innalzare la bandiera dall'opposizione ed alla costruzione di un progetto comune.

Nichi, ma quando imparerai a fare politica? Lo vuoi capire che mentre tu lavori al "progetto comune" il caimano ci riporta a votare e si riprende tutto il cucuzzaro, compresa la presidenza della repubblica?

La cosa che devi fare in questo momento è di costruire in questo parlamento un'alternativa a questo governo, raccogliendo in un possibile accordo Sel, M5S e la maggior parte del PD.

Lascia perdere per un momento la retorica.




MERCOLEDÌ 1 MAGGIO 2013 / FRANCESCO FERRARA
La cosa giusta. L’11 maggio a Roma incontro largo e aperto per la costruzione di un progetto comune
Di fronte all’avvitamento che ha stretto la politica italiana in questi due mesi dal voto, di fronte all’implosione del Partito Democratico che manda in frantumi in un sol colpo alleanza e programma di una coalizione alternativa alle destre e ci consegna quel governissimo che aveva fin qui sempre escluso, noi dobbiamo fare la cosa giusta. Ancor di più lo dobbiamo a quella parte delle elettrici e degli elettori italiani che con il voto ha espresso una travolgente domanda di cambiamento. E’ la parte maggioritaria del paese, nessuno può dimenticarlo. Da lì, dentro lì deve nascere adesso la costruzione – per quanto faticosa e difficile possa essere – di una risposta politica della crisi che assuma interamente su di sé il senso di ciò che può e deve essere, nel tempo presente e in quello futuro, la sinistra in Italia.

Mettiamolo subito in chiaro: la nostra opposizione sarà rivolta, giorno dopo giorno e decreto dopo decreto, a misurare l’efficacia dell’agire politico, tanto del governo che contrastiamo come del nostro modo di stare nel Parlamento e nella società. Nessun ripiegamento identitario, nessuna indulgenza al populismo liquidatorio e all’antipolitica semplificatrice. Sappiamo bene che la crisi, le diverse crisi che contestualmente agiscono, si caricano del segno della complessità, culturale innanzitutto, delle risposte che richiedono se vogliamo aggredirle dal versante dell’eguaglianza sociale e della democrazia politica. Ci opporremo a questo governo con l’intento di strappare di volta in volta risultati concreti, quelli che la parte maggioritaria della società italiana ha indicato attraverso il voto. L’opposizione, per la quale non abbiamo mai lavorato né prima del voto né durante questi due mesi nei quali si è consumata la torsione moderata del Partito Democratico, dovrà essere – nelle condizioni date – il punto di coagulo della nostra sfida politica. Che è poi, né più né meno, la sfida tanto difficile quanto necessaria di costruire in Italia una sinistra che assume i beni comuni e la conversione ecologica, i diritti delle persone e la dignità del lavoro come i pilastri su cui costruire il proprio profilo di governo. Qui si misura la nostra capacità di una ricerca culturale, di una proposta progettuale, di una iniziativa politica che giunga a rovesciare l’assunto dominante, purtroppo largamente diffuso anche dentro lo stato maggiore del Partito Democratico, secondo cui il tempo della crisi è necessariamente lo stesso che depotenzia i diritti acquisiti, smantella il già debole welfare italiano, considera l’eguaglianza sociale qualcosa di estraneo, se non addirittura contrapposto, alla modernità. E’ precisamente su questo specifico terreno che dobbiamo combattere, specularmente a quel che con abilità ed efficacia ha fatto nel corso degli anni quel berlusconismo dato troppe volte per morto e viceversa proprio qui sempre risorto, una forte e radicale battaglia delle idee, una battaglia egemonica sui valori fondanti di una società democratica. La nostra stessa decisione di entrare a far parte della famiglia del socialismo europeo è portatrice di questa ricerca inedita per tanta parte di quella cultura politica. Dunque il nostro obiettivo primario, oggi che la nascita del governassimo altro non può che vederci all’opposizione, è e rimane quello di costruire una nuova soggettività politica di sinistra in Italia. Lo diciamo in primo luogo a quelle donne e a quegli uomini del centrosinistra che da alcuni giorni vivono la frustrazione di un’altra sconfitta, forse ancora più bruciante della mancata vittoria elettorale, lo smarrimento e lo sbandamento che deriva, in loro come in noi, dal ritrovarsi Berlusconi al culmine del successo politico, dal sentire quelle inequivocabili parole di Alfano a commento del discorso d’insediamento di Enrico Letta – “musica per le mie orecchie” – impensabili dopo il fallimento del sostegno dei due maggiori partiti al governo tecnico di Monti. Questa nuova soggettività politica è, dovrà essere, prima di tutto uno spazio aperto e noi di Sinistra Ecologia Libertà che in questi tre anni ci siamo dati la missione di una sinistra di governo, a vocazione europea, radicalmente riformista, oggi siamo pronti nel metterci a disposizione per un progetto largo, condiviso, partecipato. Soprattutto autonomo nel suo profilo culturale e nella sua proposta politica. Proprio per questo nulla è più distante da noi che il pensare di poter lucrare sulla crisi profonda cui è giunto il Partito Democratico. Verso quel partito con cui abbiamo costruito l’alleanza di Italia Bene Comune e il programma della Carta d’Intenti – quella sì buona musica per le nostre orecchie come per quelle di tanta parte del popolo della sinistra – non si compirà da parte nostra nessuna operazione di logoramento ai fianchi, né ci proponiamo di essere la zattera che traghetta profughi e fuggiaschi di altre compagnie politiche. E’ invece a quel suo e nostro popolo, al popolo che guarda e attende il cambiamento del paese che intendiamo rivolgerci. Se mai il centrosinistra ha una bandiera, e non può non averla, noi adesso l’innalzeremo dall’opposizione. Quella bandiera chiederà al Partito Democratico, dalle aule parlamentari come dalle piazze del paese, di aprire bene gli occhi e di guardare in faccia il cambiamento che attraversa l’Italia con il suo carico di sofferenze e di speranze. Questo è il senso dell’iniziativa che mettiamo in campo il prossimo 11 maggio in Piazza Santi Apostoli a Roma, con una manifestazione aperta ai movimenti, alle associazioni, agli amministratori di città e regioni, a chi opera nel mondo del lavoro, della cultura, della produzione. Non la semplice manifestazione di un partito, ma l’incontro largo e aperto di donne e di uomini per la costruzione di un progetto comune, reso oggi più urgente e necessario da una politica che s’incaglia nel cono d’ombra di quel berlusconismo che finirà, ancora una volta, per distribuire le carte della partita aperta con la formazione del nuovo governo.

http://www.sinistraecologialiberta.it/n ... to-comune/

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 22:11
da Amadeus
Ringrazio soloo per gli interventi che condivido pienamente .

nel ragionamento di pancho non mi quadra una cosa : prima di diventare PD questa benedetta sinistra era divisa e non governava manco col 34 % .
poi si è fusa , è diventata Pd e appena ha mosso i primi timidi e malfermi passi di governo è stata pugnalata dall'interno, ripetutamente .

Io sono favorevole alla chiarezza e alla minore ipocrisia possibile, ma che la divisione nel pd possa essere un vantaggio per una ipotetica sinistra unita e di governo di cambiamento epocale ....non credo proprio.
si butteranno tanto di quel reciproco fango addosso che batteranno il record di presentabilità tanto caro alla mummia.
saranno capaci di bruciare pure i giovani ( che se sono un pelo furbi dovrebbero prendere le distanze subito da questo sado-masochismo genetico)

io pancho "una prospettiva più lunga e diversa" non la vedo, perchè considero questa società irrecuperabilmente malata,
per questo mi oriento( avo) su obiettivi "pochi, maledetti e subito".
e non è fermarsi al primo passo di un ragionamento... è avere già visto tutto il film e sapere come va a finire.
numeri per "attuare una società diversa da quella attuale" per me non ce ne sono, o almeno io non ne vedo .
beato te che li vedi.

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Inviato: 03/05/2013, 22:39
da pancho
soloo42000 ha scritto:Vedi, Juan.
Non e` che hai detto "qualcosa di sbagliato".
Affatto.
E` che neanch'io ho detto, penso, qualcosa di sbagliato.
E fuori dal PD indovina un po' che c'e`?
Il mondo "cosiddetto civico", "cosiddetto liberale", "cosiddetto di sinistra",
e i rispettivi elettori.
Certo che hai ragione ma e' infunzione di questo che dobbiamo elaborare qualcosa di diverso se non vogliamo accettare che che cose stiano cosi'.
Quelli, guardacaso, talmente disgustati dal PD, che oggi vorrebbero
gli "stati generali della sinistra", dopo magari aver votato grillo o monti o ingroia.
Ebbene questi "mondi fuori dal PD" sono gli stessi che ci hanno portato
a sbattere; non sono "esenti da colpe", "mere vittime".
Qui proprio non concordo. Bisogna conquistarsi l'elettorato. Se non ti vota ci sara' pure un perche o no? Dire che avrebbero dovuto votare il meno peggio non sta' in piedi. Lo potresti chiedere a una parte dell'elettorato(e questo si e' anche verificato) non non a tutti.
Nei post precedenti ho tentato di indicare, in modo un po' caricaturale,il genere di elettore/militante tipo del CSX.
Le 4 tribu`: cialtroni, sinistraaa, forchettoni, liberisti.
Quelli esistevano e esistono tutt'ora.
E non sono "prodotto del PD", ma frutto della "poverta` culturale e politica del CSX italiano".
Questo caro amico e' elettorato che abbiamo frutto di decebbi di lavoro da parte delle sfere alte che non fatto altro che perdere il contatto con la sua base elettorale e di consequeza e' venuta a mancare la politizzazione di una gran parte di popolo. Questi sono gli esiti e con questi di devi confrontare se vuoi poi portarli ad una maggiore maturita politica.
Negli anni orsono si diceva che l'universita' dell'operaio era la fabbrica e le sezioni erano la maturazione politica. Piu' che giusto non ti sembra. Ora mi sembra un po' riduttico dare la colpa alla mancanza di maturita di una perte dell'elettorato e non a chi halavorato affinche questo potesse succedere.
La "falla" della tua aspirazione sta proprio nel fatto che finche` non si riconosce l'esistenza di un profondo problema culturale a sinistra, o meglio in tutto il centrosinistra, finche` continueremo a dare tutte le colpe ai diriggenti, ecc., senza vedere le NOSTRE colpe, i NOSTRI limiti, politici e culturali, non se ne uscira` mai.
Anche qui vale quanto detto sopra.
L'idea del CSX, e quella originaria del PD, era di dare una casa nuova all'intero elettorato di CSX, in presenza, a sinistra e a destra, di aree politiche di stampo costituzionale e repubblicano.
Invece a destra abbiamo la destra berlusconiana oggi travestita da Monti, e a sinistra abbiamo la sinistra cialtronesca che oggi si e` buttata su Grillo.
Piu` una sinistraaaa incazzata che si disperde
.E' la costatzione che la fusione a freddo non ha funzionato caro amico.

L'elettorato di sinistra vuole identificarsi per quello che e' e non intende mischiarsi con coloro che sono lontani mille miglia dai loro obiettivi. Coalizzarsi e' un'altra cose ed e' piu' che auspicabile.

Questo si, ma non un partito. Non ha mai avuto alcun senso formare questo tipo di partitoe che era gia' morto fin dall'inizio.
Non ha funzionato e questi sono il risultato.

Dare la colpa a costoro? Ma scherziamo!!
E` ovvio che essendo il PD/CSX una casa unica bisognava stringersi, tollerarsi, capirsi e rispettarsi un po' di piu`.
Ma invece, per i limiti culturali (e gli interessi tribali) dei 4 gruppi: liberisti, forchettoni, sinistraaaa e cialtroni, la casa alla fine e` andata in pezzi.
Per fare un esempio ancora oggi nei circoli PD, dopo 20 anni di militanza comune nel CSX, c'e` un odio viscerale latente fra ex DC e ex PCI che se non lo tieni a bada esplode come una bomba atomica.
E bada che parliamo di militanti, non di inciucisti dediti alle lotte di potere.
Come lo spieghi questo se non con un grave limite culturale?
Era ed e' impossibile poiche sono 2 culture con obiettivi diversi.Coalizzarsi si' ma non oltre e la base lo sapeva e non e' stata consultata.I malumori son sempre esistiti e sempre sopportati. Perfino in parlamento subito son sorti questi malumori azzittiti subito per amor di partito. Ma che partito allora era?
Persino a destra certi limiti hanno tentato di superarli.
Ma da noi no, non e` possibile.
Persino fra di noi, fra forumisti che da ulivo.it si conoscono da oltre 10 anni, ancora si fatica a riconoscersi "fratelli di sangue".
Le appartenenze precedenti ci caratterizzano e dividono.
Tu sei credente? Dunque potenzialmente clericale, dunque traditore, dunque meglio da soli.
Tu sei de' sinistraaaaa? Dunque sicuramente inconcludente, dunque meglio da soli.
E` un limite che non riusciamo a superare.
Io non la metterei proprio cosi'. Non ci dividiamo su questo. E' troppo banale questo tuo elenco. Io non mi sono mai sentito escluso solo perche' mi identificavo come cattolico. E se lo dico io, ci puoi credere.
Qui si rispecchia la societa che abbiamo davanti e i motivi che sopra ti elencavo sono gli stessi che troviamo tra noi. Incompatibilita' sugli obiettivi. Non altro, credimi.
Fate il vostro tentativo.
Ma secondo me state ripercorrendo pedissequamente le orme politiche di altri che prima di voi hanno gia`fallito miseramente.
Farete, nella migliore delle ipotesi, l'ennesimo contenitore de sinistraaaa.
Che in quanto minoritario, si dovra` alleare con l'ennesimo contenitore centrista.
Con gli stessi problemi di incomunicabilita` culturale e politica.
Ovvero lo stessa situazione che ci ha portato a oggi.
Se poi tu mi dici: si ma allora tu che proponi?
Devo ammettere che di proposte non ne ho.
Abbattuto l'Ulivo per me rimane solo il deserto.
Sono tue opinioni personali e quindi rispettabili come le mie ma io la penso un po' diversamente.

Non e' la stessa cosa appartenere a due realta diverse rispetto ad una unica in cui convivino queste due realta'.
Non e' la stessa cosa.

Ognuno dovra' confrontarsi col suo elettorato e quindi se ha piu' filo dovra' tessere la sua tela piu' lunga dell'avversario.

Ora, se mi pernmetti, questo lo dovrebbero fare le correnti interne ma saranno sempre succobe dei capi bastone maggioritari e e leghe non ti permetteranno mai di elaborate una mediazione. E l'elettorato come rispondere a questo casino? Come sara' rappresentato poi all'interno del partito? Non ti sembra un po' un casino questo? Il risultato e' questo sopratutto perche convivono anche obiettivi inconciliabili fra di loro.
Ci vorrebbe una rivoluzione nel PD.
Ma questa e` fantascienza tanto quanto "gli stati generali della nuova sinistraaaa".

Perdona amarezza, tristezza e pessimismo.
Non occorre alcuna rivoluzione all'interno del PD poiche' e' fatto cosi e cosi' deve rimanere anche se sappiamo tutti e due che prima o dopo scoppia il bubbone. Non te lo dice uno qualunque che viene dall'esterno. Ci son passato e so com'e' la situazione.

La tua amarezza era anche la mia quando ne sono uscito e per questo piu' di ogni altro ti capisco. Pero' se ho reagito io lo puoi fare anche te che sei piu' giovane
Allora mi sentivo tradito nella mia dignita'. Volevo costruire qualcosa di diverso ma quel qualcosa poi si e' rivelato impossibile poiche i loro obiettivi erano solo quelli di salvarsi la poltrone e non questo povero paese e....nel frattempo abbiamo perso anni in cui avremmo potuto costruire veramente qualcosa di veramente nuovo. Questo e' il male piu' graosso che ci hanno creato.

Ci hanno fregati ma anche ci siamo un po' fregati noi con le ns. stesse mani perche' ci sian seduti un po' troppo davanti al televisore sperando che gli altri facessero quello che avremmo voluto noi. Era comodo e ora paghiamo con i dovuti interessi!

Questo,continuo a dire, ha fatto piu' male alla sinistra che ad altri ed per questo che questa si e' dispersa in mille rivoli incostruttivi. Che poteva fare questo elettorato confuso e senza piu' alcun riferimento? E' impazzito e inoltre aveva perso anche quel minimo di maturazione politica che gli restava.

Dare la colpa a costoro, lo ripeto ancora, e' un'analisi distorta perche' non va alla fonte delle cause. Quarda solo gli effetti con troppa faciloneria. E qui non mi riferisco a te, sia chiaro ma a tutti coloro guardano il dito e non la luna.


un salutone da Juan

ps. Scusami se sono stato un po' troppo prolisso ma quando si discute, e sopratutto su questi temi, non si puo' tralasciare niente per non essere prima di tutto fraintesi ma anche per dare risposte su ogni punto posto in discussione. Vorrei pero che questo fosse una prassi per tutti a scapito pero delle lenzuolate che non credo sia un problema.