REPUBBLICA ITALIANA : ULTIMO ATTO
Siamo entrati nella fase iniziale della distruzione di uno dei partiti che si contendono la gestione del potere a livello nazionale.
Il partito in questione è il PD, guidato in questa fase da Pinocchio Mussoloni, di nuovo in sella dopo la scoppola del 4 dicembre 2016.
La “vittoria” alle amministrative di domenica 25 giugno, ha gasato il centrodestra, che si dice sicuro di riprendere le redini del controllo politico a livello nazionale.
Ed è per questo che sta giocando le sue carte spingendo al massimo, battendo il ferro fin che è caldo.
Sfruttando quello che offre il mercato, adesso sta cavalcando il tema dell’immigrazione.
Uno spunto gliel’ha offerto Emma Bonino.
E da ieri il clima politico ha preso fuoco.
Il Giornale ieri pubblicava l’intervento della dirigente radicale che accusava Mussoloni di essere la causa dell’invasione degli emigranti.
Oggi Libero gli da man forte sostenendo l’accusa e raccontando il passo falso di Pinocchio Mussoloni.
Mentre stamani alle ore 09,20, Dagospia forniva un quadro della battaglia in corso:
7 lug 2017 09:20
1. VOLETE SAPERE PERCHE’ IL POVERO MINISTRO MINNITI E’ IMPOTENTE SUL CAOS MIGRANTI?
2. PERCHÉ RENZI HA TRASFORMATO L’ITALIA IN UN CENTRO PROFUGHI, IN CAMBIO DI FLESSIBILITÀ DA PARTE DELL’EUROPA PER LE SUE MANCETTE ELETTORALI. LO AMMETTE EMMA BONINO (VIDEO)
https://www.youtube.com/watch?v=-i9LORA__oM
3. L’EX MINISTRO DEGLI ESTERI HA PARLATO CHIARO: “NEL 2014-2016 ABBIAMO CHIESTO NOI CHE IL COORDINATORE FOSSE A ROMA E CHE GLI SBARCHI AVVENISSERO TUTTI IN ITALIA. L'ACCORDO L'ABBIAMO FATTO NOI, VIOLANDO DUBLINO. ABBIAMO SOTTOVALUTATO LA SITUAZIONE...”
4. UPDATE! RENZI REPLICA A EMMA BONINO: "E' COLPA DI DUBLINO, NON ABBIAMO DECISO NOI DI SPALANCARE LE PORTE. NEL 2015 ABBIAMO FATTO UN ACCORDO PERCHÉ ANCHE ALTRI PAESI..."
AGGIORNAMENTO - RENZI, SBAGLIA BONINO,ACCORDO NON È NOSTRO
(ANSA) - "La posizione dell'Ue, ho visto anche il dibattito di Emma Bonino, non dipende dalla scelta dell'ultimo governo ma da un regolamento di Dublino poi modificato e reso forte nel 2013 che decide che chi arriva in Ue va accolto dai singoli paesi di primo approdo. E' colpa di Dublino, non abbiamo deciso noi di spalancare le porte. Nel 2015 abbiamo fatto un accordo perché anche altri paesi Ue potessero farsi carico ma è rimasto sulla carta". Così Matteo Renzi nella rassegna stampa a 'Ore Nove'.
MIGRANTI: RENZI, CI DEVE ESSERE NUMERO CHIUSO
(ANSA) - "Chi dice che lo ius soli rovina l'Italia non si rende conto che è una norma di civiltà, non c'entra con la sicurezza ma dobbiamo anche dire che ci deve essere un numero chiuso di arrivi, non ci dobbiamo sentire in colpa se non possiamo accogliere tutti". Così Matteo Renzi, a 'Ore Nove', sullo scontro in Ue sui migranti. "Nel 2018 si discuterà del bilancio, se altri paesi che si sono impegnati ad accogliere non lo fanno, credo sia giusto che l'Italia dica che non contribuirà a pagare 20 miliardi al bilancio Ue".
1 - CHI HA DATO, CHI HA AVUTO E L' EROICO MINNITI
Alessandro Sallusti per “il Giornale”
Ci sono le impronte digitali di Matteo Renzi e dell' ex ministro degli Interni Angelino Alfano, oggi agli Esteri, sull' accordo «segreto» con i partner europei in base al quale tutti gli immigrati recuperati in mare da chiunque devono finire nei porti italiani. Ce l'hanno fatta sotto il naso per motivi indicibili e questo spiega molte cose, prima di tutte la tranquilla fermezza con cui la Merkel e Macron rimbalzano qualsiasi richiesta di condividere la scomoda ospitalità. Germania e Francia hanno infatti già «pagato» all' Italia l'esenzione dando il via libera allo sforamento dei conti del governo Renzi grazie al quale l'Italia non è stata commissariata.
Renzi avrebbe, insomma, fatto uno scambio con l'Europa: io mi tengo i clandestini, voi digerite il mio disastro economico. Ora rimane da capire quale sia stato il vantaggio dell' allora ministro degli Interni Alfano, l'unico membro del governo che, per competenze, avrebbe potuto non accettare e denunciare il patto scellerato sulla pelle degli italiani.
La prima risposta è ovvia: pur di non perdere la poltrona, Alfano accetterebbe qualsiasi cosa. La seconda è veramente maligna. C'è chi, infatti, ricorda come persone a lui vicine e membri del suo partito abbiano messo in piedi a tempo di record il Cara di Mineo, il più grande e finanziato centro di accoglienza d'Italia, nonché un business milionario, peraltro finito nel mirino della magistratura per una sfilza di reati.
Noi non siamo maligni, quindi ci asteniamo dall' avallare pericolosi e velenosi parallelismi. Però non siamo stupidi, e siamo molto arrabbiati perché è evidente che siamo stati venduti per interessi e convenienze private. E non vorrei essere nei panni del povero ed eroico Minniti, successore di Alfano agli Interni, che, all'oscuro del patto scellerato, ha girato l'Europa pensando di avere le carte in regola per picchiare i pugni sul tavolo.
Non ha, ovviamente, cavato un ragno dal buco, ma averlo avuto prima uno come lui al Viminale... Se Gentiloni avesse il coraggio di sostenerlo politicamente, uno come lui potrebbe provare a ribaltare la situazione. Chi l'avrebbe detto che un giorno, oggi, ci saremmo trovati a sperare che un comunista tosto (Minniti) potesse rimediare ai danni provocati da un segretario di Forza Italia (Alfano). Strano, ma vero.
2 - ABBIAMO CHIESTO NOI DI ACCOGLIERE TUTTI
Franco Bechis per “Libero Quotidiano”
Emma Bonino ha scatenato un vero e proprio caso politico spiegando in una intervista pubblica all'assemblea della Confartigianato di Brescia che «nel 2014-2016 che il coordinatore fosse a Roma, alla Guardia costiera, e che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia l'abbiamo chiesto noi, l'accordo l'abbiamo fatto noi, violando di fatto Dublino. All' inizio non ci siamo resi conto che era un problema strutturale e non di una sola estate. E ci siamo fatti male da soli. Un po' ci siamo legati i piedi e un po' francamente abbiamo sottovalutato la situazione».
La polemica su queste presunte rivelazioni dell'ex ministro degli Esteri era già esplosa mercoledì durante l'informativa urgente alle Camere sull' immigrazione da parte del ministro dell' Interno, Marco Minniti. E il giorno dopo è deflagrata, con pioggia di dichiarazioni veementi ed indignate di Lega, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Fratelli di Italia, che solo ora avrebbero scoperto questi accordi segreti.
I capigruppo della Lega di Camera e Senato, Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio hanno tuonato: «Ora i vari Alfano, Minniti, Renzi, Gentiloni, Boldrini, vengano a raccontare agli italiani che stanno facendo la voce grossa a Bruxelles per fermare l'invasione che loro stessi hanno chiesto. Hanno svenduto il nostro Paese e vogliono svendere la nostra identità con lo ius soli per business e per avere una nuova platea di elettori».
Il forzista Gregorio Fontana non è stato da meno, chiedendo in commissione migranti «che il Parlamento sia messo a conoscenza, rapidamente, di ogni dettaglio relativo al contenuto delle dichiarazioni rilasciate da Emma Bonino in merito alla decisione assunta nel 2015 dall' allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di aprire i porti italiani alle navi di tutti i Paesi partecipanti all' operazione Triton e, conseguentemente, anche alle Ong».
Grande stupore, eppure quello che ha rivelato la Bonino era ben noto a tutti i parlamentari italiani da ben un anno e mezzo. Tutti- da Forza Italia al Movimento 5 stelle, dalla Lega Nord a Fratelli di Italia- si erano sentiti dire le stesse identiche cose il 4 febbraio 2016 quando le commissioni Difesa della Camera e del Senato avevano congiuntamente sentito l' ammiraglio di divisione Enrico Credendino, comandante delle operazioni della missione Eunavfor Med- Operazione Sophia.
«Oggi», aveva spiegato l'ammiraglio, «tutte le persone che prendiamo in alto mare (migranti e scafisti) le consegniamo all' Italia (questa è stata la decisione presa dal Consiglio dell' Unione europea quando ha lanciato l' operazione), quindi lavoriamo con il Ministero dell' Interno». Parole pronunciate di fronte a gente come Pierferdinando Casini, Nicola Latorre, i grillini Vincenzo Santangelo e Angelo Tofalo, i leghisti Sergio Divina e Davide Caparini, forzisti come Maurizio Gasparri e lo stesso Fontana che oggi si sorprende. Nessuno di loro quel giorno si incuriosì per queste rivelazioni dell'ammiraglio italiano, né fece domande per capire meglio e cercare ulteriori particolari.
Fu il consiglio europeo straordinario dei ministri dell'Interno e degli Esteri del 20 aprile 2015 a stabilire che la guardia costiera italiana avrebbe coordinato tutte le operazioni della nuova missione Eunavfor Med, e che i migranti sarebbero stati inviati quasi solamente in Italia. E a dire sì furono i due ministri italiani presenti a quell' incontro: il titolare dell' Interno, Angelino Alfano e quello degli Esteri, Paolo Gentiloni, che oggi è il presidente del Consiglio. A quella riunione ebbe un ruolo decisivo un' altra italiana, l' alto commissario per la sicurezza europea Federica Mogherini, che qualche tempo dopo fece ribattezzare la missione con il nome di «Sophia», una bimba migrante partorita su una nave di salvataggio tedesca.
Le regole di ingaggio furono poi affinate il 18 maggio successivo e il lancio definitivo dell' operazione sarebbe avvenuto il 22 giugno dello stesso anno. Non fu segreto quell' accordo, e non stupì più di tanto, perché quel salvataggio dei migranti fu lanciato proprio dall'Italia tutta sola nel 2013 con l' operazione Mare Nostrum, cui poi successe l' operazione Triton coordinata da Frontex, che era però operazione tecnica e finanziaria (di poco peso) di aiuto all' Italia: una sorta di divisione degli oneri di Mare Nostrum, con le stesse caratteristiche. In tutti e 3 i casi i migranti solo in Italia sono sempre stati portati, con qualche piccola eccezione di approdo a Malta. E così è sempre continuato ad essere.