Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

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soloo42000
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da soloo42000 »

Chiudiamola qui Juan.

E` evidente che abbiamo due punti di vista e due giudizi diversi.
Legittimi e rispettabili.

Tu pensi che la rovina del popolo siano i dirigenti; se non ci fossero loro il popolo fiorirebbe politicamente.
Io penso che quel popolo sia gia` rovinato di suo, e di brutto; finche` non cresce continuera` a produrre diriggenti sempre peggiori.

Come si dice?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Ciao.


soloo42000
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Dopo aver ascoltato Menichini a Otto e Mezzo, nella funzione di manipolatore di cervelli d’assalto dei democristiani, gli elettori di sinistra devono trovare una nuova casa. Necessita urgentemente un nuovo partito della sinistra. I democristiani hanno tutto il sacrosanto diritto di rifare la Dc, ma non con il voto con l’inganno nei confronti di elettori di sinistra che credono ancora che gli asini volano.

I vecchi giochi democristiani non finiscono mai.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:Ringrazio soloo per gli interventi che condivido pienamente .

nel ragionamento di pancho non mi quadra una cosa : prima di diventare PD questa benedetta sinistra era divisa e non governava manco col 34 % .
poi si è fusa , è diventata Pd e appena ha mosso i primi timidi e malfermi passi di governo è stata pugnalata dall'interno, ripetutamente .

Io sono favorevole alla chiarezza e alla minore ipocrisia possibile, ma che la divisione nel pd possa essere un vantaggio per una ipotetica sinistra unita e di governo di cambiamento epocale ....non credo proprio.
si butteranno tanto di quel reciproco fango addosso che batteranno il record di presentabilità tanto caro alla mummia.
saranno capaci di bruciare pure i giovani ( che se sono un pelo furbi dovrebbero prendere le distanze subito da questo sado-masochismo genetico)

io pancho "una prospettiva più lunga e diversa" non la vedo, perchè considero questa società irrecuperabilmente malata,
per questo mi oriento( avo) su obiettivi "pochi, maledetti e subito".
e non è fermarsi al primo passo di un ragionamento... è avere già visto tutto il film e sapere come va a finire.
numeri per "attuare una società diversa da quella attuale" per me non ce ne sono, o almeno io non ne vedo .
beato te che li vedi.




……………nel ragionamento di pancho non mi quadra una cosa : prima di diventare PD questa benedetta sinistra era divisa e non governava manco col 34 % .
poi si è fusa , è diventata Pd e appena ha mosso i primi timidi e malfermi passi di governo è stata pugnalata dall'interno, ripetutamente .



Proviamo a parlare di storia e di dati, senza travisare.

1) 1964

Giorgio Amendola chiede al Pci di azzerare tutto e creare una sinistra unità che possa competere con la Dc. La risposta fu: Niet

Da Wikipedia:
Secondo alcuni politologi Giorgio Amendola fu precursore di un tentativo di dare vita ad una sinistra di stampo europeo, radicata nella tradizione laica e liberale;



2) Il primo tentativo di unificare la sinistra italiana andando oltre il disegno amendoliano avverrà nel 1995 con la nascita dell’Ulivo di Prodi. Nel 1996, l’Ulivo prodiano batte la destra dei poteri forti di Berlusconi.

I poteri forti intuiscono la pericolosità potenziale nel tempo dello sviluppo di una sinistra di quel genere. Nel tempo Berlusconi, il loro campione, non avrebbe avuto storia perché come tutti riconoscono, il suo terreno ideale è quello della campagna elettorale e come suonatore di piffero non è secondo a nessuno. Ma non governare è il suo tallone di Achille. Se aggiungiamo poi, che una scamorza come Prodi lo batterà due volte sul suo terreno di gioco, diventa chiaro anche ai sassi il grado di pericolosità rappresentato dall’Ulivo di Prodi da parte di chi non intende che vengano meno i privilegi e gli affari che l’omino di Hardcore garantisce ad un certo mondo.

Di studiare le contromisure viene incaricato Cossiga, che dopo essere stato presidente della Repubblica era rimasto nel giro politico come senatore a vita.

Cossiga ritorna temporaneamente alla politica attiva iscrivendosi all’Udeur di Mastella.

Alla prima occasione, l’uscita di Bertinotti dalla coalizione, Cossiga entra in scena e sposta l’Udeur da destra a sinistra, offrendo a D’Alema la possibilità di sostituire Prodi a Palazzo Chigi.

Da sempre Cossiga, dai tempo della Dc è un antico nemico giurato di Prodi. Quindi si presta con grande soddisfazione alla possibilità di metterlo fuori gioco, facendo leva sulle debolezze dell’amico D’Alema di cui conosce le profonde e sfrenate ambizioni di potere. Terminata l’operazione, qualche mese dopo Cossiga si ritirerà dall’Udeur e continuerà a fare il senatore a vita. Assicurandosi però che Prodi venga allontanato dalla scena italiana perché ritenuto sempre pericoloso in tutti i sensi.

Questi sono i democristiani, amanti delle guerre e delle trame per il potere.

Prodi verrà successivamente messo fuori gioco e spedito a Bruxelles.

L’Udeur di Mastella rimarrà per 11 anni una spina nel fianco dell’Ulivo prima e del Pd poi.

La sua mission, ben remunerata, era quella. Proibire con la sua presenza l’avanzamento delle istanze della sinistra.

D’Alema non si dimostra un gran politico, lui è uomo d’inciuci e patti delle Crostate.

Wikipedia ricorda così i suoi governi:
Governo D'Alema I [modifica]
Il primo esecutivo presieduto da Massimo D'Alema rimase in carica dal 21 ottobre 1998 al 22 dicembre 1999.
D'Alema fu il primo esponente dell'ex PCI ad assumere la carica di presidente del Consiglio. Sostenne l'intervento NATO nella guerra del Kosovo, attirandosi così le critiche dell'ala pacifista della sua coalizione, anche perché bombardando Belgrado il primo esecutivo italiano a guida post-comunista rivelava fedeltà all'atlantismo di matrice DC, già interrotto da Craxi riguardo al "caso di Sigonella". Nell'ottobre 1999 venne annunciata una crisi di governo pilotata allo scopo di farvi entrare I Democratici, ma passarono due mesi perché si arrivasse al D'Alema bis.
Governo D'Alema II [modifica]
Il secondo esecutivo presieduto da Massimo D'Alema rimase in carica dal 22 dicembre 1999 al 25 aprile 2000.
Diede le dimissioni in seguito alla sconfitta alle elezioni regionali. In particolare D'Alema ricevette la delusione peggiore dalla vittoria nel Lazio di Francesco Storace, esponente di Alleanza Nazionale e candidato della Casa delle Libertà. Gli successe nella carica di premier Giuliano Amato, che prima ricopriva l'incarico di Ministro del Tesoro.
Durante il governo D'Alema II viene approvata la legge sulla Par condicio che regolava l'accesso ai mezzi d'informazione delle forze politiche. Si tratta dell'unico tentativo nel corso della seconda repubblica di limitare, dal punto di vista legislativo, la predominanza nel mondo dell'informazione di Silvio Berlusconi.



E’ sempre stato il padrone occulto del Pds, poi dei Ds, ed infine del Pd. Il primo segretario del Pd doveva essere Fassino se non ci fosse stato l’incidente delle intercettazioni della Forleo. “Abbiamo una banca???”

Sarà costretto a salire le scale del Campidoglio come se fosse Canossa per chiedere all’eterno amico/nemico Veltroni di guidare il Pd. Ennesimo buco nell’acqua dalemiano.

Dopo la reggenza di Franceschini, D’Alema piazza nuovamente un suo uomo, Bersani. Abbiamo visto come è andata a finire.

La sinistra sotto il giogo dalemiano smette completamente di fare politica, perché il duca conte sposa per intero la teoria democristiana che non è necessario fare politica, basta sommare i partiti, di qualsiasi tipo siano, basta raggiungere il numero giusto per arrivare nella stanza dei bottoni e dei bottini.

Nel 2006 mette in piedi l’Unione, una vera ed autentica armata Brancaleone. E in quell’occasione, la sua testardaggine di non fare politica riduce i Ds al 17,2 %. Minimo storico assoluto pur vincendo le elezioni con l’Unione di Prodi.

Qui scatta l’allarme e nuovamente si affida alla teoria della somma dei partiti. Convince la Margherita a dar vita al Pd, solo per questioni numeriche di potere.

A lui ed a altri non importa se non è un partito secondo la tradizione, basta che l’accozzaglia raccolga i numeri sufficienti per vincere.

Ma la storia gli darà sempre torto.

Perde le elezioni nel 2008 e le riperde regolarmente nel 2013.

La sua teoria di sommare alla caXXo partiti non funziona.

Lo dimostrano Grillo e Berlusconi che dati per perdenti, facendo politica riescono a pareggiare i conti con un partito dato vincente sulla carta da due anni.

E’ il massimo dell’idiozia politica mista ad arroganza.

Il Pd non è mai stato un partito, perché come dichiara ripetutamente anche Cacciari, è un partito che non è mai nato. Non ha mai avuto un’anima, un’identità, un programma, un obiettivo.

Convinti da sempre nella validità del berlusconismo, hanno trattato i propri elettori secondo il teorema Berlusca.

Bisogna parlare ai propri elettori come se fossero dei ragazzi della terza media non troppo intelligenti.

Ha funzionato e funziona ancora alla grande per l’elettorato berlusconiano. Ha funzionato per qualche anno per l’elettorato di Cs.

Solo che nell’ultima legislatura 3,5 milioni di elettori di sinistra ha detto basta a questa buffonata.

Se per vincere occorre diventare di destra, allora meglio l’originale.

Prodi, per due volte, ha dato dimostrazione che un certo Cs al governo tenta di risanare il Paese.

La destra, e la democristianità piddina che oggi non ha trovato di meglio di unirsi agli sfascisti, ha rovinato il Paese.

La Democrazia cristiana poi è specializzata in sfasci, lo ha già fatto con la prima Repubblica.

Per una mera questione di affinità elettive è preferibile che l’intera Democrazia cristiana che va da Letta a Berlusconi, rimanga unita.

Non è assolutamente necessario vincere ed andare al governo, perché i dati pratici, ad eccezione dei 4 anni di Prodi, anche se per poca roba, gli elettori non hanno trovato vantaggi. La classe media è stata letteralmente sfasciata e la povertà sta galoppando.

Il mondo del lavoro e dei diritti civili ha ottenuto di più da mezzo secolo di sinistra all’opposizione, che da 20 anni di finta sinistra in area di governo.

C’è un Paese da salvare. Rimanere aggrappati alla scialuppa del finto Cs che fa acqua da tutte le parti e sta affondando, vuol dire annegare.

Meglio salire su una scialuppa nuova e ricominciare da capo subito, che annegare con questi masnadieri – bucanieri che non si daranno per vinti fino all’ultimo nel cercare di spolpare il massimo possibile mentre tutto sta affondando. Un sciacallaggio sadico all’ennesima potenza.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

In aggiunta:


Sempre per dovere di cronaca, riferita a:

…………………….prima di diventare PD questa benedetta sinistra era divisa e non governava manco col 34 % .


L’ultimo congresso dei Ds avviene nell’aprile del 2007. I Ds si spaccano. L’ala forchettona (poi dopo tre mesi scopriremo anche affaristica: “Abbiamo una banca” ) di POLTRONE % FORCHETTE fonda con gli ex Margherita il Pd.

La scelta è stata fatta dal padrone dei Ds, quando da un anno è Sua Eccellenza il Nobiluomo (NH) vice conte Max

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09 ... er/155779/

Nota - 1

Quando si entra a far parte di un’organizzazione si accettano tutte le regole e gli obiettivi. E il Vaticano SpA di matrice di destra (La nobiltà romana addetta al Sacro Soglio, come Sua Eccellenza il vice - conte Max, si è sempre definita per la sua appartenenza politica, la “nobiltà nera”) che si fregiava di aver abbattuto il comunismo, di certo non amava la sinistra italiana.

Nota - 2

A 7 anni dalla nomina, registro da queste parti nel mondo della sinistra che l’ignoranza in merito a Massimo D’Alema, diventato Sua Eccellenza, il Nobiluomo vice – conte Max è totale. Come sempre, i soliti risentiti sostengono che la fotografia con il Papa sia un fotomontaggio. Un fotomontaggio con articolo correlato del Fatto, che l’interessato, Sua Eccellenza, uomo dalla denuncia facile (porta sempre i documenti necessari per una denuncia rapida in saccoccia) non ha mai smentito.


I Ds confluiscono nel Pd e il Correntone va per conto suo.

L’ultimo intervento di Mussi:

Mussi e la fine dei Ds: Non pregatemi, non ci sto
Occhi lucidi e viso tirato. Ma nonostante l'accorato appello di Piero Fassino a costruire insieme il Pd, resta il no del leader del Correntone: "Non è una scissione, è il partito che se ne va e io non lo seguirò" LEGGI ANCHE: il Pd visto dalla base - A chi piace, nella classe dirigente del Paese, il nascente Pd? - Il FORUM
• 19-04-200721:10

di Matteo Durante

La foto ricordo della Bolognina (la svolta storica che seppellì il Pci e diede vita al Pds) ritrae Achille Occhetto, il segretario di allora, in lacrime.
L'istantanea del quarto e ultimo congresso dei Ds (che seppellisce i democratici di sinistra e dà vita al Pd: qui la diretta video ) ritrae invece, inevitabilmente, un Fabio Mussi, e leader delCorrentone , che risponde con enfasi a chi gli domanda se ci sarà una separazione dai Ds: "Quella dell'89 è un'altra cosa, un'altra storia". Il firmatario della mozione "Per il socialismo europeo" che porta il suo nome specifica che quanto accadrà ha poco a che vedere con la scissione che si è consumata in quella piccola sezione di Bologna, nell'89 (pochi giorni dopo l'abbattimento del Muro di Berlino ).

Il viso del ministro dell'Università è però tirato, gli occhi lucidi per la commozione. Ma il suo resta un no: "Non ci sto a che si evapori la storia della sinistra italiana, che ha avuto tanti drammi ma è gloriosissima.

E non sono d'accordo che diventi un grumo di correnti dentro un partito che non ne reca più le insegne", dice il leader della sinistra, pur apprezzando l'accorato ed emozionante appello che Piero Fassino gli ha fatto a costruire insieme il nuovo Partito democratico.

"Non è una scissione - spiega - perché non me ne vado da un partito.

È il partito che se ne va... e io non me la sento di seguirlo, non vedo la necessità storica di andare a una fusione tra Ds e Margherita".

Mussi spiega infine che, per quanto riguarda la decisione di lasciare venerdì il congresso dopo quella che ha definito la relazione "della mia vita", da tenere di fronte alla platea di 1.500 delegati: "mi sentirò con Fassino - spiega - ma quello che faremo lo abbiamo già deciso la sera scorsa".

Cioè nella nottata di mercoledì, quando la Sinistra Ds ha deciso di dare l'addio al partito.

È già chiaro anche l'orizzonte verso il quale tende la minoranza guidata da Mussi: il documento, approvato all'unanimità dai 242 delegati al congresso, afferma che la Sinistra Ds si impegna ad aprire una "Costituente della sinistra", perché "a sinistra del Partito Democratico può nascere una grande forza popolare di ispirazione socialista, laica e di governo". Questo il senso del documento approvato dall'assemblea dei delegati della sinistra dei Ds. Che, si legge, "si impegnano a dare vita ad un movimento politico autonomo, che contribuisca ad aprire un processo di rinnovamento e unità alla sinistra italiana, nel riferimento al socialismo europeo. Ad aprire una costituente della sinistra, perché a sinistra del Pd può nascere una grande forza popolare i ispirazione socialista, laica e di governo, del lavoro, dei diritti, dell'ambientalismo, della liberta, della libertà femminile, all'insegna dell'etica della politica".
Il documento si rivolge a "quanti hanno sostenuto la mozione, agli iscritti, agli elettori dei Ds, ai cittadini, ai giovani, al variegato mondo del lavoro e della cultura, a tutti quelli che hanno voglia e interesse a partecipare e contribuire con le loro idee".
Il primo appuntamento degli scissionisti è per sabato 5 maggio, con un'assemblea pubblica a Roma per lanciare il nuovo movimento. Ci saranno tutti quelli che venerdì, come annuncia una delegata dell'area Mussi, Laura Spezia, della Fiom "dopo l'intervento del compagno Mussi" si alzeranno e se ne andranno. Senza voltarsi indietro.


****

La ragione e la logica

Storicamente, da più di 100 anni la sinistra italiana viene definita come una sinistra divisiva.

Ma da lì a provocare una nuova ed ennesima spaccatura per confluire in un “”partito”” con 27 correnti sempre in guerra tra loro ( la Dc ultime versioni annoverava solo 10 correnti) per il potere secondo la migliore tradizione democristiana, la ci vuol proprio tutta.

Come si può affermare con candore:

…………………….prima di diventare PD questa benedetta sinistra era divisa e non governava manco col 34 % .

che la sinistra era divisa quando l’ultima divisione utilitaristica è stata provocata dal padrone dei Ds in accordo con altri rinomanti forchettoni, e poi, per interessi personali e di bottega si confluisce in una arciconfraternita che annovera 27 correnti???

Dato che si parla di dati puoi verificare tu stessa su Wikipedia l’aggiornamento a 22 correnti.

Correnti del Partito Democratico - Wikipedia
it.wikipedia.org/wiki/Correnti_del_Partito_Democratico‎

Questa voce elenca le diverse correnti del Partito Democratico. L'articolo 29 de Lo Statuto del Partito democratico recita che «Il Partito Democratico ai sensi ...
Le correnti - Partiti affiliati - Note - Voci correlate



Tanto è vero che quella scelta si è rivelata un fallimento totale, non ha mai vinto, se questa impellente ragione viene messa al primo posto, ed è regolarmente fallita nel 2011, con altri, secondo Zagrebelsky, è fallita a febbraio 2013 secondo Elisabetta Gualmini dell’Istituto Cattaneo (dichiarazione pronunciata nel corso della puntata di Otto e mezzo di cui hai dichiarato di averne avuta visione).

Questa nuova dalemata non ha prodotto niente di buono e non ha mai vinto niente, se non il Superenalotto, di chi appartiene alla Casta.

Adesso ci sono solo macerie fumanti.
soloo42000
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Iscritto il: 15/05/2012, 9:38

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da soloo42000 »

camillobenso ha scritto:Dopo aver ascoltato Menichini a Otto e Mezzo, nella funzione di manipolatore di cervelli d’assalto dei democristiani, gli elettori di sinistra devono trovare una nuova casa. Necessita urgentemente un nuovo partito della sinistra. I democristiani hanno tutto il sacrosanto diritto di rifare la Dc, ma non con il voto con l’inganno nei confronti di elettori di sinistra che credono ancora che gli asini volano.

I vecchi giochi democristiani non finiscono mai.

Vedete, zione juan,

a parte l'idea che il popolino di CSX (diviso nelle 4 categorie da me indicate,
per quanto ammetto siano un po' approssimative) sia vittima, e non in parte
artefice delle sue sventure.
E questo e` gia' di per se un errore di analisi.

Il secondo errore e` l'idea che serve un nuovo contenitore perche` gli elettori
di sinistra sono orfani, mentre quelli di centro starebbero a casa loro
con Fioroni e Menichini.

Insisto che qua l'idea di Ulivo/PD l'hanno scippata a tutti gli elettori di CSX.
Di sinistra e di centro.

Ripartire ogni gruppo da zero (quelli di sinistra da una parte, quelli di centro
dall'altra) e` inefficiente, improbabile, ci indebolisce e soprattutto e` una
resa a quel mondo culturale che vuole dividerci.

Comunque vedarem.
E` chiaro che sono in moto dei meccanismi che non fermiamo o indirizziamo
noi qui su questo sito.
Anzi: SPERO che siano in moto.
Vediamo che succede.


soloo42000
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Sinceramente questo dilemma scissione/non scissione, non lo capisco.

Ci si scinde per fare qualcosa. Questa presunta sinistra che alberga nel PD (dico presunta, perché non è chiaro cosa in realtà sia) dovrebbe andarsene lasciando un partito in mano a Letta e Fioroni, per far cosa?

Ancora quel famoso grande partito della sinistra, plurale (cioè un casino), alternativo (naturalmente al PD, non al sistema) di cui si parla da alcuni decenni?

Ma non l'avevamo già sentita questa storia? Quando il correntone decise di lasciare i Ds per non aderire al nascente PD, Mussi disse che se ne andavano non per dividere, ma per unire, per un "grande progetto" (quante volte abbiamo sentito questa espressione?) di costruzione di una vera sinistra.

Ed abbiamo visto come è andata a finire, ancora una volta.

Fingere di credere che si possa ripetere la storia, sperando per atto di fede che questa sia la volta buona, senza aver affrontato e risolto i nodi culturali e politici evidenziati da soloo, sarebbe l'ennesimo suicidio.
Amadeus

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da Amadeus »

camillobenso ha scritto:

La ragione e la logica

Storicamente, da più di 100 anni la sinistra italiana viene definita come una sinistra divisiva.

Ma da lì a provocare una nuova ed ennesima spaccatura per confluire in un “”partito”” con 27 correnti sempre in guerra tra loro ( la Dc ultime versioni annoverava solo 10 correnti) per il potere secondo la migliore tradizione democristiana, la ci vuol proprio tutta.

Come si può affermare con candore:

…………………….prima di diventare PD questa benedetta sinistra era divisa e non governava manco col 34 % .

che la sinistra era divisa quando l’ultima divisione utilitaristica è stata provocata dal padrone dei Ds in accordo con altri rinomanti forchettoni, e poi, per interessi personali e di bottega si confluisce in una arciconfraternita che annovera 27 correnti???

Tanto è vero che quella scelta si è rivelata un fallimento totale, non ha mai vinto, se questa impellente ragione viene messa al primo posto, ed è regolarmente fallita nel 2011, con altri, secondo Zagrebelsky, è fallita a febbraio 2013 secondo Elisabetta Gualmini dell’Istituto Cattaneo (dichiarazione pronunciata nel corso della puntata di Otto e mezzo di cui hai dichiarato di averne avuta visione).

Questa nuova dalemata non ha prodotto niente di buono e non ha mai vinto niente, se non il Superenalotto, di chi appartiene alla Casta.

Adesso ci sono solo macerie fumanti.
e allora spiegamelo tu con quale candore si può pensare che la spaccatura nel pd sia "la soluzione per la sinistra".

possibilmente senza partire dal peccato originale perchè a metà strada si perde il senso di quello che vuoi dimostrare.
erding
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da erding »

mariok ha scritto:Sinceramente questo dilemma scissione/non scissione, non lo capisco.

Ci si scinde per fare qualcosa. Questa presunta sinistra che alberga nel PD (dico presunta, perché non è chiaro cosa in realtà sia) dovrebbe andarsene lasciando un partito in mano a Letta e Fioroni, per far cosa?

.
Chiarezza!

Con dei bari, (i 101 F.T.) falsi, e vigliacchi penso che non si possa costruire nulla di decente, solo perpetare l'imbroglio.
pancho
Messaggi: 1990
Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

soloo42000 ha scritto:Chiudiamola qui Juan.

E` evidente che abbiamo due punti di vista e due giudizi diversi.
Legittimi e rispettabili.

Tu pensi che la rovina del popolo siano i dirigenti; se non ci fossero loro il popolo fiorirebbe politicamente.
Io penso che quel popolo sia gia` rovinato di suo, e di brutto; finche` non cresce continuera` a produrre diriggenti sempre peggiori.

Come si dice?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Ciao.

soloo42000
Si hai ragione chiudiamola qui anche perche mi rendo conto che non hai letto completamente il mio post.

Se abbiamo un popolo spoliticizzato la colpa e' di chi in tutti questi anni ha voluto tenere ai margini della politica e quindi ha smesso di maturare politicamente.

Dai la colpa a costoro se sono stati esclusi e non sono maturi politicamente?

E come dire:Esiste un tasso alto di descolarizzazione e diamo la colpa a chi non va a scuola senza invece risolverne le cause.

Bella questa.

chiudo qui


un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
mariok

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da mariok »

Le parole si sprecano.

Ma nessuno spiega perché questa volta dovrebbe finire diversamente dalla scissione del correntone dai Ds.
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