Re: ITALIA-EMERGENZA LAVORO
Inviato: 22/04/2014, 13:53
Il problema dei nuclei familiari che non percepiscono reddito è esploso su tutti i quotidiani di stamani.
Ha twittato qualcosa questa mattina presto il Bomba, circa queste famiglie senza reddito?
l’Unità 22.4.14
Boom delle famiglie di disoccupati: +18%
Sono oltre un milione i nuclei in cui nessuno dei componenti percepisce un reddito da lavoro
In metà dei casi si tratta di coppie con figli Aumento record solo nell’ultimo anno
di M. V.
La disoccupazione e le famiglie senza reddito da lavoro sono ovviamente due facce della stessa medaglia. Ed anche nel 2013 non si è trattato di un bel vedere, come ci ha ricordato ieri l’Istat relativamente al secondo aspetto, con una fotografia sociale drammatica. L’anno scorso, infatti, è aumentata ancora l’entità dei nuclei familiari dove tutti i componenti attivi sono «in cerca di lavoro», come li definisce l’Istituto di Statistica, o con più cruda terminologia, disoccupati. Ormai oltre un milione di famiglie risultano essere senza reddito da lavoro, con un incremento percentuale di ben il 18%. In particolare, se nel 2012 si contavano 955.000 nuclei in questa condizione, soltanto dodici mesi dopo risultano essere diventati 1.130.000, quindi con un incremento numerico pari a 175.000 unità. Tra questi quasi mezzo milione (491.000) è relativo a famiglie che sono composte da coppie con figli. Invece, sono 213.000 i nuclei privi di redditi con un monogenitore, 295.000 quelli con la presenza di single e 83.000 le famiglie composte da coppie senza figli. Altro dato statistico che indica la gravità della situazione è il raffronto fra il 2013 ed il 2011, con il rialzo delle famiglie in cerca di lavoro che nel biennio supera addirittura il 50%, attestandosi al 56,5%.
Ragionando in termini geografici, la maggiore situazione di difficoltà emerge ancora una volta nel Mezzogiorno, dove risultano 598mila famiglie con tutti i componenti attivi privi di un impiego. Seguono il Nord, che ha 343mila nuclei familiari in queste condizioni, e il Centro, con 189mila. Specchio fedele della situazione è la fotografia inversa, ovvero quella che riguarda le famiglie nelle quali tutti i componenti che partecipano al mercato del lavoro hanno un'occupazione. In questo caso il numero è pari a 13 milioni 691 mila, in calo di 281 mila unità (-2%). Per quanto attiene le situazioni più critiche nell’ambito delle famiglie prive di reddito, dovrebbero riguardare soprattutto le coppie con figli, quasi mezzo milione, a cui si aggiungono quelle dei nuclei monogenitore, dove nella gran parte dei casi il solo capofamiglia è una donna, o meglio una mamma. Va inoltre sottolineato che in tutte le case dove i membri attivi sul mercato del lavoro non hanno un impiego i “rimedi” per arrivare alla fine del mese possono essere di vario tipo. Ad esempio, in assenza di stipendi il supporto può arrivare dal componente, e può essere anche più di uno, che gode di un trattamento pensionistico. Un'altra ipotesi di sostegno potrebbe coincidere con il percepimento di un'indennità di disoccupazione; ed ancora con rendite da capitale, come può accadere a coloro che hanno delle abitazioni o dei locali in affitto.
IL BOOM DEI DISCOUNT
Il lunedì festivo ha registrato la diffusione di un altro dato significativo, relativo questa volta all’andamento dei consumi. L’inizio del 2014 conferma il diffondersi della spesa “low cost”. Ben 5 italiani su 7 hanno provato almeno una volta i discount nel primo trimestre di quest'anno, confermando una tendenza cresciuta con la recessione e consolidatasi nel 2013. A registrarlo è un rapporto del Centro studi Unimpresa, che ha condotto un'analisi a campione tra i 18mila esercizi commerciali associati. La recessione, secondo l'associazione, «ha ormai radicalmente alterato le abitudini al supermercato: il 71,5% degli italiani fa economia e così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati, tra gennaio e marzo, gli acquisti relativi a offerte speciali ».
Un impresa sottolinea che «dagli alimenti alle bevande, ma anche prodotti per la casa e abbigliamento, gli sconti fanno gola a tutti e sono la risposta fai-da-te delle persone alla crisi. Nel carrello della spesa degli italiani finiscono con sempre maggiore frequenza rispetto al passato prodotti offerti sugli scaffali con sconti, specie quelli con ribassi dei prezzi superiori anche oltre il 30% rispetto al listino ufficiale». Ed ancora, «gli acquisti low cost nel primo trimestre del 2014 sono cresciuti del 60%. L'attenzione alle offerte speciali porta i consumatori a fare una vera e propria incetta di beni a basso costo: i cittadini ormai puntano le promozioni e nelle buste della spesa finisce soltanto quanto è proposto in offerta, mentre restano sugli scaffali dei supermercati e dei piccoli negozi su strada tutti gli altri prodotti. Obiettivo che si raggiunge soprattutto con la lettura ormai quotidiana di volantini: gli italiani li consultano sempre di più alla ricerca di sconti e prezzi bassi».
Ha twittato qualcosa questa mattina presto il Bomba, circa queste famiglie senza reddito?
l’Unità 22.4.14
Boom delle famiglie di disoccupati: +18%
Sono oltre un milione i nuclei in cui nessuno dei componenti percepisce un reddito da lavoro
In metà dei casi si tratta di coppie con figli Aumento record solo nell’ultimo anno
di M. V.
La disoccupazione e le famiglie senza reddito da lavoro sono ovviamente due facce della stessa medaglia. Ed anche nel 2013 non si è trattato di un bel vedere, come ci ha ricordato ieri l’Istat relativamente al secondo aspetto, con una fotografia sociale drammatica. L’anno scorso, infatti, è aumentata ancora l’entità dei nuclei familiari dove tutti i componenti attivi sono «in cerca di lavoro», come li definisce l’Istituto di Statistica, o con più cruda terminologia, disoccupati. Ormai oltre un milione di famiglie risultano essere senza reddito da lavoro, con un incremento percentuale di ben il 18%. In particolare, se nel 2012 si contavano 955.000 nuclei in questa condizione, soltanto dodici mesi dopo risultano essere diventati 1.130.000, quindi con un incremento numerico pari a 175.000 unità. Tra questi quasi mezzo milione (491.000) è relativo a famiglie che sono composte da coppie con figli. Invece, sono 213.000 i nuclei privi di redditi con un monogenitore, 295.000 quelli con la presenza di single e 83.000 le famiglie composte da coppie senza figli. Altro dato statistico che indica la gravità della situazione è il raffronto fra il 2013 ed il 2011, con il rialzo delle famiglie in cerca di lavoro che nel biennio supera addirittura il 50%, attestandosi al 56,5%.
Ragionando in termini geografici, la maggiore situazione di difficoltà emerge ancora una volta nel Mezzogiorno, dove risultano 598mila famiglie con tutti i componenti attivi privi di un impiego. Seguono il Nord, che ha 343mila nuclei familiari in queste condizioni, e il Centro, con 189mila. Specchio fedele della situazione è la fotografia inversa, ovvero quella che riguarda le famiglie nelle quali tutti i componenti che partecipano al mercato del lavoro hanno un'occupazione. In questo caso il numero è pari a 13 milioni 691 mila, in calo di 281 mila unità (-2%). Per quanto attiene le situazioni più critiche nell’ambito delle famiglie prive di reddito, dovrebbero riguardare soprattutto le coppie con figli, quasi mezzo milione, a cui si aggiungono quelle dei nuclei monogenitore, dove nella gran parte dei casi il solo capofamiglia è una donna, o meglio una mamma. Va inoltre sottolineato che in tutte le case dove i membri attivi sul mercato del lavoro non hanno un impiego i “rimedi” per arrivare alla fine del mese possono essere di vario tipo. Ad esempio, in assenza di stipendi il supporto può arrivare dal componente, e può essere anche più di uno, che gode di un trattamento pensionistico. Un'altra ipotesi di sostegno potrebbe coincidere con il percepimento di un'indennità di disoccupazione; ed ancora con rendite da capitale, come può accadere a coloro che hanno delle abitazioni o dei locali in affitto.
IL BOOM DEI DISCOUNT
Il lunedì festivo ha registrato la diffusione di un altro dato significativo, relativo questa volta all’andamento dei consumi. L’inizio del 2014 conferma il diffondersi della spesa “low cost”. Ben 5 italiani su 7 hanno provato almeno una volta i discount nel primo trimestre di quest'anno, confermando una tendenza cresciuta con la recessione e consolidatasi nel 2013. A registrarlo è un rapporto del Centro studi Unimpresa, che ha condotto un'analisi a campione tra i 18mila esercizi commerciali associati. La recessione, secondo l'associazione, «ha ormai radicalmente alterato le abitudini al supermercato: il 71,5% degli italiani fa economia e così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati, tra gennaio e marzo, gli acquisti relativi a offerte speciali ».
Un impresa sottolinea che «dagli alimenti alle bevande, ma anche prodotti per la casa e abbigliamento, gli sconti fanno gola a tutti e sono la risposta fai-da-te delle persone alla crisi. Nel carrello della spesa degli italiani finiscono con sempre maggiore frequenza rispetto al passato prodotti offerti sugli scaffali con sconti, specie quelli con ribassi dei prezzi superiori anche oltre il 30% rispetto al listino ufficiale». Ed ancora, «gli acquisti low cost nel primo trimestre del 2014 sono cresciuti del 60%. L'attenzione alle offerte speciali porta i consumatori a fare una vera e propria incetta di beni a basso costo: i cittadini ormai puntano le promozioni e nelle buste della spesa finisce soltanto quanto è proposto in offerta, mentre restano sugli scaffali dei supermercati e dei piccoli negozi su strada tutti gli altri prodotti. Obiettivo che si raggiunge soprattutto con la lettura ormai quotidiana di volantini: gli italiani li consultano sempre di più alla ricerca di sconti e prezzi bassi».