Top vergognescion...

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Amadeus

Re: Top vergognescion...

Messaggio da Amadeus »

Bolletta da 5mila euro con il telefonino
del Comune: indagato ex ministro Romani
L'esponente del Pdl, assessore all'Expo a Monza,
scarica la responsabilità sulla figlia: era lei a usarlo



ROMA - L'ex ministro Paolo Romani avrebbe speso oltre 5 mila euro in due mesi con il telefonino affidatogli dal comune di Monza dove l'esponente del Pdl è assessore all'Expo. Per questa vicenda Romani è indagato per peculato dalla procura della città lombarda in una inchiesta nata da un articolo de Il Giornale di Monza.

Usato dalla figlia. Da quanto si è appreso da ambienti giudiziari, il telefonino che ha fatto registrare questa bolletta consistente in realtà sarebbe stato usato non tanto da Romani ma dalla figlia. Lo testimonierebbe anche una registrazione, fatta dalla cronista che ha scoperto la vicenda, che verrà acquisita agli atti dell'inchiesta affidata ai pm monzesi Walter Mapelli e Donata Costa. La cronista, da quanto è stato riferito, verrà ascoltata come testimone la prossima settimana.

Utilizzo quattro cellulari. Secondo una prima ricostruzione, a quel numero di cellulare non rispondeva l'ex ministro ma la figlia che, a chi voleva mettersi in comunicazione con il padre, forniva un altro numero di telefono. «Per il lavoro che faccio - ha commentato l'ex ministro Romani - utilizzo quattro cellulari. Può, quindi, capitare che risponda la mia segretaria o qualcuna delle mie figlie».
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ma che cacchio di risposta è? la bolletta mica aumenta se RICEVI
mariok

Re: Top vergognescion...

Messaggio da mariok »

Un'altra authority, un'altra presa per i fondelli.
Quelle che ci sono a cosa servono e quale indipendenza hanno dai partiti, che vi piazzavo i propri trombati?
Non abbiamo già una magistratura contabile (la corte dei conti) che potrebbe servire allo scopo?
Già, ma poi c'è il conflitto tra politica e magistratura, le toghe rosse ecc.


POLITICA & PALAZZO | di Redazione Il Fatto Quotidiano | 6 aprile 2012

Giustizia, un’authority per la trasparenza nei partiti.

Fini: “Sui rimborsi possibile decreto” In via Arenula è allo studio un piano di certificazione per i conti dei movimenti politici. Il presidente della Camera: "Auspicio che in accordo col Senato si arrivi a un testo unico e condiviso da esaminare a Montecitorio prima della pausa estiva"

Il ministero della Giustizia vuole un’authority per garantire la trasparenza dei bilanci dei partiti. Un’iniziativa urgente sollecitata anche dallo stesso Bersani che in una lettera inviata ad Alfano e Casini, ha chiesto ai leader di Pdl e Udc “una legge di pochi articoli che abbia una corsia di assoluta priorità”. Che il Pd, però, non vorrebbe fosse inserita nel ddl anticorruzione già allo studio di via Arenula.

Il ministro Paola Severino avrebbe pensato all’istituzione di un’autorità ad hoc o di impiegarne una già esistente per svolgere le funzioni richieste dal piano. Tra i punti proposti dal segretario del Pd anche il coinvolgimento della Corte dei Conti per la rendicontazione dei bilanci. Punto a cui si è opposto il ministro perchè i partiti, essendo di natura privatistica, non possono essere soggetti al suo controllo. Di qui sarebbe nata l’idea di un organo indipendente preposto alla correttezza della rendicontazione.

Intanto il tema della corruzione continua ad animare il dibattito politico. Casini si è detto a “disponibile anche a un decreto legge” e Gianfranco Fini ha lanciato una raccolta di firme su due petizioni popolari di Fli, che già alle prossime amministrative ha deciso di adottare il piano etico antimafia. La prima chiede che non siano candidabili i condannati anche in primo grado per truffa, corruzione, associazione a delinquere; la seconda che i politici e i dipendenti condannati in via definitiva siano espulsi dalla pubblica amministrazione.

Per il presidente Fini ”l’urgenza di rivedere le norme relative ai rimborsi elettorali e di garantire la trasparenza dei bilanci dei partiti è innegabile” e ritiene con “tutta evidenza” che “sussistano i presupposti di un decreto legge da parte del governo”, anche se “serve il via libera dei segretari dei partiti politici”. Un insieme di regole su cui la politica ha già avviato una riflessione, visto che a Montecitorio, ricorda Fini, “sono stati presentati recentemente 18 disegni di legge che riguardano complessivamente i partiti”. L’auspicio del presidente della Camera “è che la prima commissione Affari costituzionali, in stretto raccordo con il Senato, ne avvii subito la discussione per giungere ad un testo unico, possibilmente largamente condiviso, che potrebbe essere esaminato dall’Aula prima della pausa estiva”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... to/202735/
mariok

Re: Top vergognescion...

Messaggio da mariok »

7 APRILE 2012

Spagna, in diretta tv il vescovo contro i gay: ''Vanno all'inferno''

"I gay si prostituiscono e sono destinati all’inferno". Così l’arcivescovo di Alcalà de Henares (Madrid) Juan Antonio Reig Pla, nel corso dell’omelia del venerdì santo trasmessa in diretta dalla tv pubblica spagnola, ha associato l’omosessualità alla prostituzione. E non ha risparmiato neppure le giovani donne, che scegliendo di abortire «distruggono se stesse». Secondo Reig Pla i gay sono persone che «fin da piccole pensano di essere attratte dagli individui dello stesso sesso e, a volte, per comprovarlo si prostituiscono o frequentano club di omosessuali: vi assicuro che finiscono all’inferno». L’invettiva ha immediatamente suscitato le proteste degli spagnoli su Twitter

http://video.repubblica.it/mondo/spagna ... 2235/90629
shiloh
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Re: Top vergognescion...

Messaggio da shiloh »

G8-Aquila-Luglio 2009-""Aitakkareofit mister Obama...ghe pensi mi..."

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Onna-Aquila-aprile 2012-esattamente 3 anni dopo la scossa del 6 aprile 2009...

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mariok

Re: Top vergognescion...

Messaggio da mariok »

ECONOMIA & LOBBY | di Vittorio Malagutti | 8 aprile 2012

Eni-Enel: bollette più care per i contribuenti, ma super aumento di stipendio per i capi

Gli amministratori delegati delle due grandi società statali che si occupano di energia elettrica e carburanti nel 2011 hanno guadagnato il 40 e 30 per cento in più rispetto all'anno precedente. Stessa sorte per gli altri manager delle aziende. Un incremento in busta paga inversamente proporzionale all'andamento dei bilanci di entrambi i gruppi

L’energia costa sempre di più? La benzina aumenta e il gasolio pure? La bolletta della luce prende il volo? Peggio per voi che dovete pagare. E peggio ancora vi sentirete nell’apprendere che nel 2011 i due super manager che guidano Eni ed Enel hanno visto aumentare alla grande i loro già elevatissimi stipendi. Paolo Scaroni, il gran capo del cane a sei zampe, l’anno scorso ha ricevuto compensi per un totale di oltre 5,8 milioni, il 30 per cento in più del 2010. Il suo collega Fulvio Conti, amministratore delegato dell’azienda elettrica, si è invece accontentato (si fa per dire) di 4,37 milioni, con un balzo del 40 per cento circa rispetto a quanto, dedotte alcune voci di competenza dell’anno precedente, gli era stato accordato nel 2010.

Insomma, ai piani alti di Eni ed Enel, entrambe a controllo pubblico, la crisi proprio non si sente. Scaroni e Conti festeggiano due volte. L’anno scorso il governo di Silvio Berlusconi li ha riconfermati in carica fino al 2014. E poi, ad abundantiam, hanno ricevuto una busta paga di gran lunga più pesante d quella del 2010. Del resto, anche gli amministratori che hanno fatto le valigie non hanno davvero motivo di lamentarsi. Prendiamo Roberto Poli, il commercialista di provata fede berlusconiana che giusto 12 mesi fa è stato sostituito da Giuseppe Recchi sulla poltrona di presidente dell’Eni. Poli ha ricevuto 262 mila euro per quattro mesi di lavoro (gennaio-aprile 2011), a cui va aggiunto un bonus di 375 mila euro. Infine, il consiglio di amministrazione ha deciso di elargire al presidente uscente un altro milione sotto forma di “compenso straordinario”. Un premio, si legge nelle carte ufficiali, per “il significativo apporto professionale profuso nella realizzazione degli obiettivi aziendali”. Morale della storia: l’addio di Poli all’Eni è stato addolcito da una buonuscita di 1,63 milioni di euro.

Anche Piero Gnudi, passato dalla poltrona di presidente dell’Enel a quella di ministro al Turismo, Sport e Affari regionali nel governo di Mario Monti, ha preso il largo con tanto di ricco premio e buonuscita. Il commercialista bolognese, che ha lasciato l’incarico a fine aprile del 2011, ha ricevuto 490 mila euro di bonus che si sommano ai 233 mila euro di stipendio per quattro mesi. Niente “compenso straordinario” per Gnudi, che ha comunque incassato 337 mila euro come “indennità di fine carica”. Tutto regolare, tutto messo nero su bianco in documenti ad hoc votati e approvati dai rispettivi consigli di amministrazione sulla base di criteri determinati dagli stessi consiglieri.

Le stesse carte rivelano anche gli stipendi dei super dirigenti, quelli che vengono definiti manager “con responsabilità strategiche”. Insomma, il top della gerarchia aziendale. E così si scopre che all’Enel, questa pattuglia di capi, 17 persone in tutto, l’anno scorso si sono portati a casa, in totale, quasi 20 milioni di euro. Nel 2010 era andata peggio: i loro stipendi, sommati insieme, non arrivavano a 13 milioni. L’aumento in busta supera quindi il 50 per cento nel giro di 12 mesi. Per l’Eni si può fare riferimento ai tre direttori generali Claudio Descalzi, Domenico Dispenza e Angelo Fanelli. Nel 2010 avevano guadagnato, in totale, 4,2 milioni. L’anno scorso è andata decisamente meglio: i loro stipendi sono arrivati, complessivamente, fino a 5,6 milioni, con una crescita del 30 per cento. Bilanci alla mano, quindi, è festa grande per tutti. Aumentano i compensi dei capiazienda Scaroni e Conti, così come le retribuzioni della prima linea dei manager.

La musica cambia se invece si vanno a guardare i risultati aziendali, i numeri di bilancio a cui, almeno in teoria, dovrebbe essere legati i compensi di dirigenti e amministratori. L’Eni, per dire, nel 2011 sono ha chiuso un bilancio con utili in aumento. La crescita dei profitti però si è fermata al 9 per cento, quindi di gran lunga inferiore all’incremento in busta paga del numero uno Scaroni. All’Enel è andata ancora peggio. Il gruppo guidato da Conti si è messo alle spalle un esercizio non esattamente brillante, con profitti in calo del 5 per cento. Utili in calo quindi, al contrario dei compensi dell’amministratore delegato Conti saliti del 40 per cento e di quelli del gruppo di dirigenti di vertice, pure questi in netto aumento.

Chissà che cosa ne pensano i soci del gruppo elettrico, che da molti mesi ormai vedono calare il prezzo delle loro azioni. Giusto un anno fa i titoli dell’Enel viaggiavano intorno a quota 4,8 euro. Adesso invece vivacchiano sui 2,6 euro. Una perdita secca di oltre il 40 per cento nel giro di 12 mesi. Peggio dell’indice di Borsa che nello stesso periodo è arretrato del 30 per cento circa. All’Eni invece le quotazioni hanno aperto il paracadute. Dopo essere precipitato ai minimi da molti anni a questa parte, il titolo del gruppo petrolifero ha ripreso quota fino a tornare sugli stessi livelli di inizio 2011. Niente di esaltante, ma con l’aria che tirava in Borsa l’anno scorso ai soci poteva andare molto peggio. Scaroni e Conti, invece, potevano stare tranquilli. Per loro era pronto l’aumento di stipendio.

da Il Fatto Quotidiano dell’8 aprile 2012
mariok

Re: Top vergognescion...

Messaggio da mariok »

Borghezio: Andate a prenderlo in culo. Noi non siamo come Roma ladrona. Bergamo 10.04.2012

http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... Hu2jeA2X6k

"c"è cessione"..."c"è cessione"..."c"è cessione"..."c"è cessione"... :lol:
Amadeus

Re: Top vergognescion...

Messaggio da Amadeus »

I familiari hanno chiesto ai media di tutto il mondo di non pubblicare immagini e video degli ultimi momenti della tragedia. "L'A.S. Livorno Calcio a nome della famiglia Morosini chiede, gentilmente, a tutti i media i nazionali e mondiali di non riproporre più le immagini (video, foto) dell'attimo in cui Piermario cade in campo e degli attimi successivi dei soccorsi nella partita Pescara-Livorno del 14/04/2012", si legge in una nota diffusa attraverso il sito del Livorno Calcio.
....

certo che dover ricorrere ad una nota per far cessare lo scempio del continuo passaggio delle immagini del momento tragico è veramente sintomo che viviamo in un paese di M. con media di M .
ce ne fosse uno che si sia dissociato!
Amadeus

Re: Top vergognescion...

Messaggio da Amadeus »

forse era meglio postarlo nelle "contraddizioni di un paese chiamato Italia" .... ma tant'è.
la rai ha tranciato programmi che portavano milioni di telespettatori e di euro perchè non era giusto che gli abbonati pagassero un servizio pubblico per l'uso criminoso di conduttori deliranti ...invece è giusto che paghiamo per avere ferrara che non se lo XXXXXX nessuno!




Ferrara: “La Rai vuole spostarmi a pranzo” Azienda nel caos: Lei smentisce, Mazza no
Il direttore del Foglio riceve il direttore di Rai Uno: "Non mi piace l’idea, ma comprendo la decisione: gli ascolti non vanno bene, se prima oscillavo intorno al 18 per cento di share, adesso siamo al 16".
Ma lui non ci sta e offre una controproposta: "Qui Radio Londra all’interno del Tg1 della sera, un attimo prima che parta la sigla"

Disorientata per il tramonto di Silvio Berlusconi, quando in ottobre la Rai pensava di trapiantare Qui Radio Londra (ore 20:30, Rai1) in coda al Tg1 di pranzo, cioè fra i tronisti di Maria De Filippi su Canale 5 e i cartoni animati su Italia 1, l’Elefantino poteva negare l’affronto, e pure con tanto sdegno.
Con il Cavaliere in letargo, e l’azienda nervosa per i rinnovi di vertici e poltrone, Ferrara racconta di aver ricevuto in redazione Mauro Mazza (direttore di Rai1). Missionario di viale Mazzini per un conto in sospeso: “Viene da me al Foglio con atteggiamento gentile. Mi dice che il dg Lorenza Lei (che poi smentirà, ndr) vuole mettere il mio programma di pomeriggio. Non mi piace l’idea, ma comprendo la decisione: gli ascolti non vanno bene, se prima oscillavo intorno al 18 per cento di share, adesso siamo al 16. Mi spiegano che sia un danno per il varietà e la raccolta pubblicitaria. Mi adeguo e faccio una controproposta”. Una piccola variazione, dieci minuti prima. Non di più: “Potrei inserire il commento di Qui Radio Londra all’interno del Tg1, un attimo prima che parta la sigla. Così non creo problemi”. E chi l’andrà a spiegare ai giornalisti del Tg1? “Se non accettano, pazienza. Non mi interessa comunicare la mia opinione a un pubblico diverso dal solito. E dunque addio, troviamo una soluzione per risolvere il contratto”. Che scade l’anno prossimo e prevede un compenso di circa 3mila euro a puntata.

Il direttore del Foglio prepara le valigie per il fine settimana. Non è preoccupato, anzi: quasi euforico. Gioca la partita con tattica raffinata, anticipa l’azienda con un cinguettio su Twitter, appena Mazza chiude il portone dietro di sé. Tanto in viale Mazzini a prendersi a botte sono bravi da soli. Lorenza Lei non parla mai, stavolta si concede tre righe per precisare che “l’azienda non vuole cambiare l’orario di Qui Radio Londra”. Perfetto. Un protagonista (Ferrara) dice di sì, un coprotagonista (Lorenza Lei) dice di no. Frenesia in sala, tensione in Rai. Cercano Mauro Mazza, ecco Mazza, spariglia Mazza: “Ho incontrato Ferrara. D’intesa con altri e alti dirigenti Rai e dopo un attento bilancio di Qui Radio Londra”.

Non male, un colpettino appuntito per Lorenza Lei. Semplice: il direttore generale non poteva non sapere. Oppure: voleva fingere di non sapere. Chissà. Buone vacanze, a Ferrara, che avrà decine e decine di Qui Radio Londra prima che l’azienda si metta in pace con se stessa. Forse ha ragione John Hooper che scrive sul quotidiano inglese The Guardian: “Il programma di Ferrara dimostra che l’arrivo di Monti non ha scalfito il potere di Berlusconi sull’informazione”, questo per citare il passaggio più morbido di un articolo pubblicato anche su Internazionale. È sempre troppo tardi per la chiusura di Qui Radio Londra, sostiene Hooper. Una trasmissione del genere non andrebbe mai aperta: “Quando l’ultimo governo Berlusconi è entrato in crisi, Ferrara è stato chiamato a dare i suoi consigli. È difficile immaginare un altro paese europeo, eccetto forse la Bielorussia, in un cui un giornalista così sfacciatamente di parte possa avere la possibilità di ‘chiarire’ il senso delle notizie”. Fosse soltanto il privilegio di “chiarire le notizie”, mentre il Tg1 che precede Ferrara nemmeno le sfiora o le camuffa. Quando è tornato in televisione, esattamente un anno fa, giorno più giorno meno, l’Elefantino s’è infilato fra i giornalisti di destra che non facevano buoni servigi a Berlusconi, tranne l’impeccabile Augusto Minzolini. Con il governo Monti, e qui Hooper sarebbe entusiasta, in Rai nessuno arriva e nessuno parte.
Joblack
Messaggi: 1007
Iscritto il: 21/02/2012, 22:08

Re: Top vergognescion...

Messaggio da Joblack »

I senatori stanno per spendere 1 milione di euro in agendine in pelle di diverso formato (23.000 agende/315 senatori cioè 73 (settantatré) agendine a testa).

A ruota i deputati spenderanno 1,2 milioni di euro.

Vergognescion ..Vergognescion .. Vergognescion
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
myriam
Messaggi: 397
Iscritto il: 24/02/2012, 21:23

Re: Top vergognescion...

Messaggio da myriam »

Tenere le case sfitte è peccato.... e dare quelle della propaganda fide a ricchi e potenti NO???!!!!

http://www.corriere.it/cronache/12_apri ... 2da2.shtml
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