Giulietto Chiesa
Re: Giulietto Chiesa
Caro Giorgio
quando Grillo attacca i partiti i vari Brunetta, Gasparri, Cicchitto e gli stessi esponenti del PD si rizelano accusandolo di anti-politica e di essere contro la democrazia.
L'assunto che sta sotto tali affermazioni è quello di identificare questi partiti e questi politici (quindi di auto-identificarsi) con la politica e la democrazia.
Fatte le dovute quanto, spero, superflue distinzioni non vorrei che si procedesse anche a sinistra con l'identificazione del patrimonio di idee, principi ed ideali della sinistra con questi rappresentanti della sinistra.
Il mio pessimismo ironico, per la verità molto leggero almeno nelle intenzioni, non è indirizzato verso cose serissime come "il sol dell'avvenire", ma verso la rappresentazione caricaturale che ne fanno gran parte degli attuali eredi (o meglio di coloro che si considerano tali) di quel grande patrimonio culturale.
Scusami, ma non credo che basti dire di essere contro il capitalismo, il liberismo, il mercatismo per essere convincenti e per meritare rispetto.
Anzi. Coloro che in nome di quei principi hanno prodotto negli ultimi trent'anni solo sconfitte o, peggio, il nulla totale sono ancora più responsabili degli altri e devono togliersi di mezzo, proprio per il bene di quella storia e di quei valori che pretendono di rappresentare.
Quando vedo che uno dei personaggi di spicco del Manifesto per un nuovo soggetto politico, Marco Revelli (65 anni), l'unica cosa di rilievo che ha fatto negli ultimi anni (e forse nella sua intera vita politica) è stata quella di lanciare un appello di solidarietà nei confronti del senatore di Rifondazione (ora Sinistra Critica) Franco Turigliatto, non posso non chiedermi: ma quale "nuovo soggetto politico" può venir fuori da tali personaggi?
Quando diciamo che l'attuale gruppo dirigente del PD deve andarsene a casa e che con questi personaggi non vinceremo mai, siamo tutti d'accordo. Perché se lo diciamo per gli esponenti della sinistra dovremmo essere considerati degli inutili delusi che fanno "strage di speranze".
Guarda che le accuse di "disfattismo" le ricevevo sull'altro forum anche dai veltroniani, con parole diverse, ma più o meno con le stesse motivazioni.
E' il momento di smetterla con le chiacchiere e con i miti del passato. Nessuno può e deve permetterselo per la gravità della situazione.
Di fronte alle aziende che chiudono o delocalizzano vorrei vedere qualcuno che si sforzasse, per esempio, di capire come certe esperienze argentine di autogestione possano essere tentate anche in Italia.
Eppure qui in Italia non ci manca una storia anche di successo dei movimenti cooperativi. E' vero che tale storia ha recentemente prodotto i Consorte, ma non credo che non vi sia un'esperienza da recuperare e da proporre come alternativa all'attuale capitalismo predone e selvaggio.
Vorrei vedere alcuni di questi teorici dell'anti-capitalismo andare a misurarsi con la situazione di Termini Imerese. A lanciare un progetto alternativo e proporre ai lavoratori disperati che lì stanno lottando, nuove possibili parole d'ordine ed obbiettivi che non si limitino all'occupazione di Equitalia o dell'Agenzia delle entrate, che ci può anche stare per richiamare l'attenzione ma che alla fine rischia di fare un favore agli evasori ed alla destra che li sostiene.
Vorrei vedere una sinistra alla testa dei lavoratori della Irisbus lavorare ad un piano per salvare quella fabbrica, non solo per i posti di lavoro che essa rappresenta, ma per l'idea di trasporto alternativa che con il suo rilancio potrebbe essere affermata.
Sono solo alcuni esempi, che vedono una parte del sindacato (in pratica la sola Fiom) abbandonata a se stessa, quando non strumentalizzata da chi si accoda alle sue lotte per trarne qualche vantaggio in termini di voti e di visibilità.
Senza offesa... e senza nulla a pretendere...
quando Grillo attacca i partiti i vari Brunetta, Gasparri, Cicchitto e gli stessi esponenti del PD si rizelano accusandolo di anti-politica e di essere contro la democrazia.
L'assunto che sta sotto tali affermazioni è quello di identificare questi partiti e questi politici (quindi di auto-identificarsi) con la politica e la democrazia.
Fatte le dovute quanto, spero, superflue distinzioni non vorrei che si procedesse anche a sinistra con l'identificazione del patrimonio di idee, principi ed ideali della sinistra con questi rappresentanti della sinistra.
Il mio pessimismo ironico, per la verità molto leggero almeno nelle intenzioni, non è indirizzato verso cose serissime come "il sol dell'avvenire", ma verso la rappresentazione caricaturale che ne fanno gran parte degli attuali eredi (o meglio di coloro che si considerano tali) di quel grande patrimonio culturale.
Scusami, ma non credo che basti dire di essere contro il capitalismo, il liberismo, il mercatismo per essere convincenti e per meritare rispetto.
Anzi. Coloro che in nome di quei principi hanno prodotto negli ultimi trent'anni solo sconfitte o, peggio, il nulla totale sono ancora più responsabili degli altri e devono togliersi di mezzo, proprio per il bene di quella storia e di quei valori che pretendono di rappresentare.
Quando vedo che uno dei personaggi di spicco del Manifesto per un nuovo soggetto politico, Marco Revelli (65 anni), l'unica cosa di rilievo che ha fatto negli ultimi anni (e forse nella sua intera vita politica) è stata quella di lanciare un appello di solidarietà nei confronti del senatore di Rifondazione (ora Sinistra Critica) Franco Turigliatto, non posso non chiedermi: ma quale "nuovo soggetto politico" può venir fuori da tali personaggi?
Quando diciamo che l'attuale gruppo dirigente del PD deve andarsene a casa e che con questi personaggi non vinceremo mai, siamo tutti d'accordo. Perché se lo diciamo per gli esponenti della sinistra dovremmo essere considerati degli inutili delusi che fanno "strage di speranze".
Guarda che le accuse di "disfattismo" le ricevevo sull'altro forum anche dai veltroniani, con parole diverse, ma più o meno con le stesse motivazioni.
E' il momento di smetterla con le chiacchiere e con i miti del passato. Nessuno può e deve permetterselo per la gravità della situazione.
Di fronte alle aziende che chiudono o delocalizzano vorrei vedere qualcuno che si sforzasse, per esempio, di capire come certe esperienze argentine di autogestione possano essere tentate anche in Italia.
Eppure qui in Italia non ci manca una storia anche di successo dei movimenti cooperativi. E' vero che tale storia ha recentemente prodotto i Consorte, ma non credo che non vi sia un'esperienza da recuperare e da proporre come alternativa all'attuale capitalismo predone e selvaggio.
Vorrei vedere alcuni di questi teorici dell'anti-capitalismo andare a misurarsi con la situazione di Termini Imerese. A lanciare un progetto alternativo e proporre ai lavoratori disperati che lì stanno lottando, nuove possibili parole d'ordine ed obbiettivi che non si limitino all'occupazione di Equitalia o dell'Agenzia delle entrate, che ci può anche stare per richiamare l'attenzione ma che alla fine rischia di fare un favore agli evasori ed alla destra che li sostiene.
Vorrei vedere una sinistra alla testa dei lavoratori della Irisbus lavorare ad un piano per salvare quella fabbrica, non solo per i posti di lavoro che essa rappresenta, ma per l'idea di trasporto alternativa che con il suo rilancio potrebbe essere affermata.
Sono solo alcuni esempi, che vedono una parte del sindacato (in pratica la sola Fiom) abbandonata a se stessa, quando non strumentalizzata da chi si accoda alle sue lotte per trarne qualche vantaggio in termini di voti e di visibilità.
Senza offesa... e senza nulla a pretendere...
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