pancho ha scritto:Preferenze o no? La riflessione di Francesco Licata
Delusi da Renzi, questo era ed è il titolo. Beh quando ho letto l’articolo un po’ di delusione l’avevo anch’io in corpo è vero, mi ero concentrato solo sulle preferenze e nulla più, poi ieri ho seguito la diretta della Direzione del Pd e un po’ di risposte me le sono dato da solo.
Io oggi non sono per nulla deluso e vorrei un po’ parlare di legge elettorale. Siamo tutti lì a lamentarci perché vogliamo le preferenze in lista però dimentichiamo un po’ di cose e cioè:
1) Noi pensiamo che le preferenze siano giuste ma dall’altra parte chi rappresenta altrettanti milioni di italiani (Silvio Berlusconi) la pensa diversamente e siccome non esiste nulla che può smentirlo abbiamo ragione sia noi che lui;
2) Questo è un accordo complessivo in cui si elimina il Senato; si riducono i costi della politica per un miliardo di euro (tra eliminazione delle province, eliminazione del compenso dei senatori, riduzione dello stipendio dei consiglieri regionali a quello di un sindaco di capoluogo cioè da 15000 € a 5000 €) e riforma del titolo V cioè le competenze regionali;
3) Io ricordo il Mattarellum e ricordo anche che allora i candidati li sceglieva Roma in base alle correnti a cui appartenevano (vi ricordate il senatore candidato nel nostro collegio da Roma senza che nessuno lo voleva?), se questo è esprimere la preferenza con nomi scelti da altri allora meglio che no; e poi non mi sembra che i nostri onorevoli o senatori eletti da noi con quel sistema abbiamo lasciato traccia indelebile della loro presenza a Roma sul nostro territorio;
4) Si potrebbe dire facciamo le liste e si voti chi vuole; bene così com’è per la Regione Sicilia. Ma mi chiedo come si fanno quelle liste? In 2 semplici modi o ogni corrente mette il suo candidato e ci si misura (allora tanto vale far le primarie) o si mette in lista 2/3 uomini forti e 4 che servono a prendere qualche voto (stile lista del Pd alle ultime regionali); e questo è libertà di scelta?
La vera libertà sta invece secondo me proprio nel fare le primarie provinciali, meglio se di un collegio più piccolo, ma vanno bene anche così. Lì non c’è limite di partecipazione, si possono candidare tutti chi prende più voti è il primo in lista, e in questo modo inoltre garantiamo l’alternanza di genere. Perché siamo onesti in un mondo maschilista purtroppo vincono ancora e sempre gli uomini, e lo vediamo dal numero di donne presenti al Consiglio regionale o comunale, sempre e comunque troppo poche rispetto agli uomini. Il sistema proposto può essere migliorato? Sicuramente si, obbligando tutti alle primarie per legge con regole chiare e decise dal parlamento, obbligando tutti all’alternanza uomo/donna, e magari con collegi più piccoli della provincia. Ma non possiamo esportare la democrazia anche negli altri partiti altrimenti giustifichiamo quando con le armi la esportiamo negli altri Paesi e non possiamo ritenerci i possessori della verità assoluta, magari ha ragione Silvio e chi vota Forza Italia non gli interessa la preferenza. Io credo che, se per eliminare il Senato, ridurre i costi e avere finalmente la possibilità di sapere che chi vince le elezioni governerà per 5 anni senza ostacoli di mini partiti, bisogna rinunciare a obbligare gli elettori di destra ad esprimere la loro preferenza e noi farlo attraverso primarie, allora ne vale la pena.
Francesco Licata
http://www.licatanet.it/21-01-2014/pref ... co-licata/
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RIFLESSIONI:
Certamente le preferenze danno all'elettore la possibilità di scegliere il suo condidato migliore ma io credo che il problema per l'elettore di un partito non stia solo e soltanto qui.
Se tutta l'organizzazione di un partito funziona partendo dalle singole realta di sezione o o cilcoli il problema quasi quasi non sussisterebbe. In base alle maggioranze che ne verranno fuori da ogni assemblea di sezione, provincia e regione si comporrebbe una lista da presentare poi nelle varie circoscrizioni. Chi vorra' votare un candidato pur non essendo iscritto si dovra' attenere a queste liste .
Pure Licata pone alcune riflessioni da non scartare a priori.
Quindi, non vorrei che il tutto venisse preso con troppa facilita e poi magari trovarci pure noi impantanati.
Bisognerebbe capire che ne pensano gli iscritti del PD da non confondere col l'elettorato
Per quanto invece riguardo gli sbarramenti e i premi a chi raggiunge una determinata quota, credo proprio che anche qui si debba rivedere il tutto poiche non basta dare la possibilita' ad un governo di governare, qui c'e' in gioco la democrazia e non e' cosa da poco.
Negli States con questi giochetti che permettono di governare si son trovati con un'astensione pari al 50%. Se qualcuno considera' questo una democrazia allora bisogna che la Treccani modifichi il senso di questo termine.
L'elettorato lo devi conquistare e non fregarlo con una legge che lo mette fuori dai giochi o lo obbliga a votare per te.
un salutone da Juan
Eravamo alla chiusura di due cicli storici,… poi Renzi a riaperto i giochi.
Vediamo se Bruti Liberati riesce a mettere fine a Berlusconi. Non al berlusconismo che si trascinerà ancora nella Terza Repubblica, come il fascismo si è trascinato ai giorni nostri.
Altrimenti, come sostiene qualcuno trascineremo questa agonia per altri tre anni.
Però:
1) La Terza Repubblica non può nascere sotto la spinta di chi ha fatto morire la prima e la seconda Repubblica. Davigo come Berlusconi? Si domandava un giornalista l’altro ieri.
2) Berlusconi, Verdini, Cicchitto padri della patria? A questo punto nominiamo don totò Riina e abbiamo completato il quadro.
3) Fino adesso la democrazia si è vista molto, molto poco. Semmai questa è stata (dopo De Gasperi) una plutocrazia mista a un’oligarchia e ad una cleptocrazia.
Quando faccio questa osservazione un’amico mi corregge sempre in questo modo: <<Ma noi siamo qui tranquillamente a parlare di tutto e non viene nessuno a portarci via>>. Al che la risposta è sempre la stessa. “Una democrazia può essere definita tale solo per il fatto che si può parlare tranquillamente in un luogo pubblico sena essere portati via dalla polizia politica?.......La democrazia è tutta qui???>>
Dal punto di vista etimologico, democrazia significa governo del popolo. Ma noi possiamo affermare che il peso popolare si è fatto sentire in modo determinante?
Quando siamo andati a votare contro il finanziamento pubblico, poi ci hanno rifatti fessi. Hanno aggirato l’ostacolo inventandosi il rimborso elettorale che valeva 4 volte quanto avevamo abrogato.
Qual’è in pratica il rapporto cittadino-Stato nel sistema attuale?
- Più volte all’anno viene chiamato a versare i tributi
- Ogni 5 anni viene chiamato a votare per il rinnovo del Parlamento, un rinnovo che non risponde mai a quanto promesso e a quanto rihiesto.
- E’ un delitto chiedere qualcosa d’altro, che assomigli vagamente ad una democrazia?
La legge elettorale è comunque una truffa. Per quanto tempo dobbiamo ancora essere truffati?