Il “fenomeno” Grillo, i vaffa, le piazze piene ecc. sono un grido di rabbia che i partiti e i politici
tradizionali colpevolmente minimizzano, ed in questo, temo, che pecchiamo anche noi.
Cosa dovrebbero fare i cittadini di fronte alla sordità delle istituzioni e dei suoi rappresentanti?
erding
Insisto, Grillo esiste perché ad assisterlo con amorevole cura sono il Pd, il Pdl, la Lega.
Prendo ad esempio le dichiarazioni fatte sempre da paolo11.
Il suo percorso politico è chiaro.
Pci > Pds > Ds > Pd > Idv > M5S.
Paolo appartiene alla mia generazione quella che ha visto che a sinistra ci stavano uomini come Berlinguer e Pertini a fare da punto di riferimento.
Paolo ha il senso della legalità e conosce bene cosa intendeva dire Berlinguer con la” Questione morale”.
Il suo passaggio da Pd a Idv sta a dimostrare la ricerca della legalità perduta prima dai Ds e poi dal Pd.
Deluso in parte dall’Idv, si è rivolto all’ultima stazione prima di entrare a far parte di coloro che dicono basta con la politica.
C’è molta confusione sui ruoli della politica.
La politica si muove sulla base di interessi e convenienze.
Sono ancora molti, forse troppi, coloro che pensano che la politica faccia gli interessi degli elettori.
Non è così. Li fa solo di certi elettori
La sinistra muore con Enrico Berlinguer e chi gli subentra nella seconda Repubblica fa solo gli interessi della casta politica di appartenenza. Non solo questo:
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5
Bossi durerà più di 20 anni con le balle su “Roma ladrona”, il federalismo, e l’indipendenza padana. Ci sono voluti tutti quegli anni ai merli verdi per capire quali fossero i veri interessi del capo padano.
Il cavalier banana sta cercando di evitare condanne da 20 anni e promuovere le sue aziende con un mare di balle.
Casini è stato il difensore dei poteri forti, Vaticano SpA in testa. Compresi quelli del suocero.
Abbiamo visto i filmati dalla Grecia in cui Alba dorata, furbescamente sta cercando di accaparrarsi il consenso popolare distribuendo cibo a chi non se lo può più permettere.
Funziona così su questo pianeta.
La gente si lega a chi difende i propri interessi. E’ stato così per la sinistra fin dalla fine del 1800.
Lo hanno fatto banchieri e molti altri con il cavalier banana.
I poteri forti per salvaguardare i propri interessi hanno messo in circolazione Monti. Quasi cent’anni fa si erano affidati a Benito Mussolini.
Gli operai di Mirafiori hanno votato per mezzo secolo a sinistra e poi sono passati o con il banana o con la Lega perché i nipotini di Berlinguer avevano smesso di dargli una speranza perché si interessavano d’altro.
In politica, quando si abbandonano degli spazi, vengono subito occupati da altri. Gli ex Ds, ex Pci hanno puntato sul mondo degli affari guardano al mondo delle banche.
Non da oggi gli ex Ds hanno una grana in più:
Il Pd e i 200 milioni di buco dei Ds
17/02/2013 - I creditori del partito vogliono indietro gli immobili. Ma Sposetti ha un piano
“E che problema c’è? Pagherà lo Stato”, dice al Fatto l’eterno tesoriere Ds, Ugo Sposetti, appena ricandidato dal Pd. Il quotidiano di Padellaro, in un articolo a firma di Stefano Feltri, racconta del “buco” da 200 milioni di euro dei Democratici di Sinistra, eredità del passato del Partito Democratico:
Il 24 giugno 2012 viene notificato ai Ds, che non solo esistono ma hanno ancora una sede a Roma, un decreto ingiuntivo: UniCredit si è stancata di aspettare, vuole indietro i suoi 29 milioni di euro più gli interessi maturati dal 2011 e le spese. Chiede quindi al Tribunale civile di Roma di annullare la donazione di un immobile di Bergamo da parte dei Ds alla Fondazione Gritti Minetti (che ne detiene 58). L’atto è “senz’altro revocabile” perché ha creato “un evidente, grave, pregiudizio alla ingente ragione di credito certa, liquida ed esigibile vantata dalla UniCredit Spa” verso i Ds. Sempre Uni- Credit, per le stesse ragioni, contesta anche la donazione di un appartamento a uso ufficio e di un magazzino a Udine, trasferiti gratis dai Ds alla Fondazione per il Riformismo nel Friuli Venezia Giulia. Anche Efibanca, gruppo Banco Popolare, rivuole i suoi 24 milioni, Intesa i suoi 13,7 e così via.
Fino ad arrivare ai 176 milioni indicati nel bilancio 2011, poi lievitati a causa degli interessi:
Le banche, dice sempre il consuntivo 2011, l’ultimo disponibile, hanno già pignorato 30 milioni di rimborsi elettorali ancora da ricevere. E il resto? Niente. Nessuna garanzia o quasi, visto che tutti i beni immobili dei Ds sono stati trasferiti a fondazioni che giuridicamente non hanno alcun legame con il partito. Ugo Sposetti, al Fatto , dice: “Sono beni che erano del partito nazionale, ma che se ne fa l’UniCredit di un piccolo immobile, un circolo dove si riuniscono i lavoratori?”. E ripete la battuta con cui ha tacitato ogni obiezione in questi anni: “Lunga vita ai debitori”. Tanta sicurezza deriva da una doppia assicurazione: gli immobili sono stati posti fuori dal perimetro del partito, lontano dagli artigli dei creditori. E sul debito una provvidenziale legge del 14 luglio 1998 (governo Prodi), ritoccata da un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri nel febbraio 2000 (quando, guarda caso, a Palazzo Chigi c’era D’Alema): la garanzia statale pensata per i giornali sovvenzionati che dovevano incassare contributi da Palazzo Chigi veniva estesa anche a “soggetti diversi dalle imprese editrici concessionarie”.
Se le banche non riescono ad avere indietro gli immobili dei Ds, insomma, i loro debiti li pagheremo noi contribuenti.
Il resto dell’articolo è sul Fatto Quotidiano in edicola.
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... co-dei-ds/