Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 28/02/2014, 11:15
da camillobenso
pancho ha scritto:Zione da dove prendi questa "vox populi?"
un salutone
Quelli che io chiamo “Vox populi”, sono in realtà i commenti che Il Fatto Quotidiano consente ad ogni articolo, e che altri quotidiani consentono alternativamente.
Esempio.
Nell’articolo :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... ni/896717/
Il Pd entra nel Pse. Renzi scherza sul “duello” D’Alema-Fioroni
La direzione del partito approva a larga maggioranza l'ingresso tra i socialisti europei. Contrario l'ex popolare. D'Alema scherza sulla sua paura di "morire socialdemocratico"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 27 febbraio 201………….......………….Commenti (99)
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 28/02/2014, 11:42
da camillobenso
Il ‘manifesto’ di Renzi? Desolante
di Maso Notarianni | 27 febbraio 2014Commenti (39)
Leggere il “manifesto” politico di Renzi: “Innovazione e uguaglianza, la mia idea di destra e sinistra nell’Europa della crisi” (che era la prefazione alla riedizione libro di Norberto Bobbio Destra e sinistra) lascia desolati.
Desolati nel senso etimologico del termine, che non è esser senza suole (anche senza suole non si va lontano) ma viene dal latino, solo, solitario.
Lasciati da soli, privati di ogni possibile riferimento.
Ecco: ci si sente così, se si pone il Partito democratico (di cui Renzi è leader maximo, esprimendone la politica da Segretario e la pratica da Presidente del Consiglio dei ministri) come espressione (unica espressione sostengono in tanti) della sinistra oggi.
Perché, secondo Renzi, la società oggi è “un magma impossibile da ridurre alla vecchia contraddizione eguali/diseguali a lungo così nitida”.
Nel ‘900, sempre secondo il verbo renziano, c’erano “gli ultimi e gli esclusi”; poi è arrivata la sinistra socialdemocratica che “con l’invenzione del welfare aveva provveduto a sfamare le bocche e gli animi degli ultimi e degli esclusi, liberandoli dal bisogno materiale e fornendo loro l’occasione di realizzare se stessi”.
Che cosa fare dunque per definire cos’è la sinistra? Introdurre una “terza dimensione”, quella temporale.
Come se fino ad oggi non ci fossero stati i progressisti e i conservatori (più temporale di così).
Come se fino ad oggi non ci fossero stati quelli che volevano cambiare il mondo e quelli che volevano mantenerlo nella sostanza uguale, conservando (appunto) inalterati i rapporti di forza e quindi i propri privilegi.
Come se non ci fosse mai stato nessuno a dire che “le crisi sono il motore della storia”.
Frase che un qualche riferimento alla temporalità pure esprime.
Quindi, nulla di nuovo, nulla di originale, nessuna innovazione positiva nel manifesto del nuovo Pd.
Anzi, ripudio delle fondamenta di ogni possibile pensiero innovatore o progressista (per non dire “di sinistra”, socialista o socialdemocratico), giacché è lo stesso Renzi a negare il conflitto.
A negare l’esistenza di una (certamente diversa da quella ottocentesca e di quasi tutto il novecento) contraddizione tra capitale e lavoro.
Contraddizione che oggi si è estesa a macchia d’olio, contaminando ogni ceto sociale produttivo, giacché il capitale in fuga dal conflitto (che stava ad un certo punto perdendo), ha trovato il modo di auto-sostenersi e di astrarsi, di auto-riprodursi, come una lumaca ermafrodita, con il gioco della finanza.
Abbandonando il lavoro come unica fonte di guadagno, ma anche sfruttandolo ancor più selvaggiamente non solo in fabbrica ma pure negli uffici, e persino in quell’indefinito e indefinibile campo che è la creatività.
Il sapere, la scienza, l’arte del bello (in ogni sua espressione e forma) soggiacciono alla produzione di nuovo capitale, di nuova ricchezza non certo redistribuita. Persino il lavoro intellettuale è divenuto in gran parte alienato.
Questo nella piccola parte del mondo di cui Renzi parla. Perché per la stragrande maggioranza dell’umanità sono ancora terribilmente presenti in forma addirittura più crudele le forme di sfruttamento dell’umanità che Renzi definisce “superate dalla vittoria della socialdemocrazia”. Una vittoria che, evidentemente, vale solo per chi occupa un qualche posto di privilegio nella società italiana.
Ma la cosa più desolante di tutte è che il “manifesto” del Pd renziano altro non è che la riproposizione – scritta con più garbo ma non più nemmeno mascherata – del manifesto con cui la destra (quella parte della società che si batte strenuamente per difendere i propri privilegi ed evitare l’emancipazione degli “ultimi”) ha riconquistato tutte le posizioni che il grande movimento liberatore dell’umanità aveva conquistato nel ‘900, e anzi ricacciandolo indietro ulteriormente se si guarda il mondo nel suo complesso.
Sarebbe, per il segretario del Pd, di “sinistra” tutto ciò che è innovazione, modifica dello stato di cose esistenti. E quindi di destra sarebbe tutto ciò che è conservazione. Senza specificare che cosa si vuole modificare o conservare. E soprattutto per chi lo si vuole fare.
E così diventa di destra voler conservare, per esempio, quel che di buono aveva prodotto il movimento dei lavoratori nel secolo scorso. Diventa di destra voler conservare i diritti che la Costituzione (ma anche la Dichiarazione Universale) sancisce. Nel lavoro, nella società, nella scuola, nella salute voler “conservare” è di destra. Voler “innovare” è di sinistra.
Voler innovare, è vero, è di sinistra. Ma non di per sé. È di sinistra quando si vuole innovare per invertire i rapporti di forza che oggi caratterizzano la società neocapitalista tra chi detiene ricchezza e chi la produce non per se stesso ma per altri. E cioè quando si vuole innovare per costruire modi di produzione che siano compatibili con la sopravvivenza della specie umana, della Terra e dei suoi abitanti in generale; quando si vuole innovare per costruire una società in cui donne e uomini siano davvero uguali per possibilità e diritti, anche indipendentemente dal loro credo religioso o dal loro orientamento sessuale; quando si vuole innovare per costruire una società che rimuova “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” in cui vivono.
Questa è l’unica innovazione di sinistra. Ed è – con buona pace di Renzi – una innovazione con la quale in molti si stanno misurando. Il resto è, a voler essere buoni, fumo negli occhi prodotto da chi si è fatto comprare e corrompere dai detentori di quella ricchezza (l’uno percento dell’umanità).
E se questa è la sinistra, come credo che sia, nel manifesto del segretario del Pd non ve ne è traccia. Sta tutta, invece, nel manifesto che il grande movimento europeo sta candidando Tsipras alla presidenza del Parlamento e nei grandi movimenti che in Europa stanno mettendo seriamente in discussione le politiche sociali ed economiche su cui si basa l’assetto del continente oggi.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... te/892242/
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 28/02/2014, 11:49
da iospero
[ciwati]
Il blog di Giuseppe Civati
L’autoriciclaggio ripescato
Con la senatrice Lucrezia Ricchiuti stiamo lavorando all’inserimento di questa norma, decisiva per cambiare le cose.
IL PD renziano alla prova del riciclaggipo da ilFatto del 27/02
Un emendamento di Civati prova a introdurre il reato decisivo contro gli evasori che potrebbe recuperare un tesoro.
Da che parte sta Matteo ?
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 28/02/2014, 12:37
da camillobenso
Vox populi
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adido • un'ora fa
Condivido pienamente. Renzi non ha un manifesto ideologico, ma slogan pubblicitari. E purtroppo la sinistra glielo permette. Forse l'ideologia è una cosa vecchia.... sarà ma io non ne posso fare a meno.
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francamariabag • 3 ore fa
Bellissimo articolo! Evviva Tsipras!
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Ninco • 9 ore fa
Bravissimo. Analisi come poche se ne vedono ormai, in questo mondo di semianalfabeti che scrivono solo pensierini da elementari con i due pollici.
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Ale Ninco • un'ora fa
Penso e spero sia ironico.
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filpa52186 • 11 ore fa
Si vede lontano un miglio che l'ebetino di firenze è solo una delle tante tragiche maschere con cui si camuffa il potere economico dei pochi, sempre in lotta per i
propri privilegi.
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tachione • 15 ore fa
Non credo nei "manifesti" di chicchessia sono solo un compendio di promesse che non verranno mai mantenute. Però e singolare il comportamento dei rappresentanti politici e non del "Popolo Italico"; sotto il "Regime Berlusconiano" tutti applaudivano e sostenevano il "condottiero" e abbiamo visto come siamo finiti. Con Monti, in molti si sentivano "salvatori della Patria" e ogniuno voleva piantare la sua bandierina e "nascondere la mano"; con Letta hanno preso concretezza certe posizioni che, a mio avviso, era meglio non assumere, ora tocca a Renzi al quale, benchè insediato da pochi giorni tutti, politici, imprenditori e media, chiedono immediati miracoli ben sapendo che i veri miracolati sono coloro che sono riusciti a preservasi un posto in Parlamento, con quale merito è tutto da capire però se le cose andranno male la colpa sarà di Renzi.
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Imparziale • 15 ore fa
Eh beh voglio dire, se lo scrive il signor nulla Maso Notarianni, sarà di sicuro così.
Mi state facendo diventare simpatico Renzi.
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Roberto Isidori Imparziale • 4 ore fa
Ricapitolando: visto che lei non ha stima dell' autore un articolo che, purtroppo per noi, esprime concetti assolutamente realistici diventa "fuffa". Continuiamo così, facciamoci del male.
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emiliano rossi Imparziale • 13 ore fa
innovazione, come lei dimostra e pubblicizza, è criticare senza rispondere nel merito, servendosi di critiche alle persone.
complimenti, per Renzi lei quindi é di sinistra.
per me lei rimane invece fondamentalmente un fa.scista.
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trecchi • 16 ore fa
Innovare è cercare di migliorare e di non accontentarsi, lavorare insieme per raggiungere nuove mete per le persone, per la società e per l'Italia. Se la scuola non funziona migliorarla è non accontentarsi e cercare un modo per cambiarla ottenendo risultati che soddisfino tutti, genitori, allievi, professori ecc.. Se il lavoro non funziona occorre cambiarlo, migliorare i rapporti, le retribuzioni ecc... Si può fare tutto ma si può non fare niente. Cambiare è risolvere i problemi non cambiare è mantenere i privilegi. I diseredati in genere vogliono cambiare , ma chi comanda e chi sta bene non hanno interesse a farlo e si oppongono a ogni cambiamento che non li rafforzi nei loro privilegi.
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Banksy • 16 ore fa
Tremendamente desolante. Ho letto il manifesto e mi ha lasciato solo l'inconcepibile pensiero che uno con tale pochezza intellettuale e` riuscito a farsi nominare presidente del consiglio. Poi mi sono venuti i brividi realizzando che con quel pensiero avevo indirettamente rivalutato persino Berlusconi. BRRRR!
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Imparziale Banksy • 15 ore fa
Non per difendere Renzi, ma dopo un'analisi anche abbastanza superficiale dei tuoi comenti , la tua pochezza intellettuale appare come un qualcosa di devastante e accecante. Ora io mi chiedo, come puoi dall'altro della tua vacuità cranica scrivere una cosa del genere ? A commento poi di uno scarabocchio che si cerca in malo modo di far passare per articolo ?
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panfasso Imparziale • 15 ore fa
ma come parli (scrivi)?
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Banksy panfasso • 14 ore fa
io parlo e scrivo Italiano nonche` inglese...tu?
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panfasso Banksy • 3 ore fa
banksy, il mio "ma come parli (scrivi)?" era in risposta a imparziale non a lei.
Tra l'altro condivide appieno il suo commento di sopra
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Ninco Banksy • 9 ore fa
Solo che non si capisce nulla. Pochissime idee ma ben confuse. Un classico.
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emiliano rossi Banksy • 13 ore fa
io pure tedesco e un po' di spagnolo.
ma tu impara a capire chi risponde a te o ad altri..
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BobMax • 17 ore fa
Probabilmente il “manifesto” di Renzi non è stato letto con sufficiente attenzione, forse perché sopraffatti dal pregiudizio. Non vedo altre spiegazioni per un articolo di tal fatta…
Può essere difficile da digerire, da parte di chi sostiene uno sterile egualitarismo, il ritrovarsi collocato a destra in quanto conservatore, ma così in effetti è: difende dei privilegi.
Cosa ben diversa è invece l’uguaglianza dei diritti fondamentali e le pari opportunità che sono il “fondamento” per chi vuole innovare.
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panfasso BobMax • 17 ore fa
probabilmente... anzi sicuramente bleah___vomito
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Factoids • 17 ore fa
Io l'avevo letta e l'ho capita così: il mondo è cambiato, ci dobbiamo adeguare. Ora, abbiamo creato un mondo di ultraprotetti e di ultraprecari che così non funziona, anche in considerazione del fatto che più ultraproteggi qualcuno, più gli altri diventano precari. Ora, la sinistra ha mirato alla protezione del lavoratore, che era è ed è giusta, ma abbiamo anche alcuni milioni di disoccupati che le aziende non possono prendersi, sia perché le aziende rimaste in piedi sono poche, sia perché i lavoratori, non per colpa loro, costano troppo, costano i loro contratti, costa la loro protezione, che è giusta, ma fa mancare protezione a molti altri lavoratori.
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Pinco Pallino • 17 ore fa
Maso Notarianni, se sul manifesto di Renzi ( seppur desolante) ha ricamato una tale menata assurda, chissà cosa è capace di fare se il manifesto lo avesse scritto Vendola.
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rougecity rougecity • 18 ore fa
alla distinzione tra capitale e lavoro ho smesso di leggere. La critica più grande che si può fare a Renzi è che una sua prefazione, non all'altezza per evidenti motivi di limitatezza della sua azione politica oggi, ad un opera di Bobbio avrebbe trascinato nella melma delle facezie parolaie qualcosa che non vi andava trascinato: il pensiero di Norberto Bobbio.
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panfasso • 18 ore fa
grazie anche a te, Maso, di farci leggere qualcosa che parli di sinistra, quella vera.
Sarebbe splendido che si ritrovasse più spesso in quello che leggiamo o di cui sentiamo parlare, lo stesso che abbiamo letto qui.
Speriamo davvero che Tsipras sia un nuovo faro, legante di una nuova sinistra europea e poi di nuovo italiana
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Pinco Pallino panfasso • 17 ore fa
Bella consolazione leggere qualcosa che parli di sinistra , quando poi la sinistra non ha i numeri, e le palle,per farle le cose di sinistra
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panfasso Pinco Pallino • 17 ore fa
scusami pallino, ma che commento del cavolo che hai scritto in risposta...
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Ale • 18 ore fa
"...la destra (quella parte della società che si batte
strenuamente per difendere i propri privilegi ed evitare l’emancipazione
degli “ultimi”)."
Ogni commento è inutile.
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panfasso Ale • 18 ore fa
perché non è forse così?
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Franco panfasso • 16 ore fa
No, quella è la descrizione dell'USSR, del Nord Korea o della chiesa cristiana apostolica romana.
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roberto • un giorno fa
Basterebbe che Renzi, amante della semplicità, non si cimentasse con un verbo così "complicato" come INNOVARE... Potrebbe utiizzare un verbo più semplice, CAMBIARE, in accoppiata con un un concetto altrettanto semplice, che qui vado a proporre: avanti - indietro.
Questa impostazione consentirebbe, tra l'altro, di utilizzare un modernissimo paragone automobilistico. E' infatti ai più noto che si può "cambiare" marcia (più o meno equivalente a verso) in avanti oppure indietro.
E siccome i cambiamenti, anche nella storia o nella politica, sono stati spesso all'indietro, se ne dovrebbe facilmente dedurre che non tutti i cambiamenti sono forieri di innovazione, anzi...
Ma qui siamo su un terreno, purtroppo, di trita conservazione, ovvero: voler dare un significato alle parole, esercizio che a renzi non pare interessare. Tra la'ltro è facile constatare che ho scritto più di 140 caratteri, quindi sono fuori dalla dimensione di un twitter, e quindi siamo in piena conservazione, per non dire al limite della reazione...
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Pinco Pallino roberto • 17 ore fa
Carissimo Roberto, il tuo ragionamento parte con il piede sbagliato in quanto Cambiare ha un significato diverso da Innovare. Cambiare puoi farlo magari anche in peggio, mentre innovare presuppone un miglioramento della situazione esistente
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prome teo • un giorno fa
SINISTRA/E NUOVA/E
Desolazione è inventarsi le idee altrui: nessuno immagina
una sola idea di sinistra; ce ne sono state, ce ne sono e ce ne saranno tante;
poi in democrazia, il destino cinico e baro, sceglierà quelle che riceveranno
più consenso. Più che criticare le idee, andandosene per l’iperuranio (l’ordine
planetario ecologico e dei diritti e dell’uguaglianza, può essere un bisogno
etico, ma criticamente un programma antropologicamente fuori portata) bisogna
misurarsi in modo diverso sui problemi
reali: potrebbe darsi che nessuna delle idee del convivio sia all’altezza dei problemi (successe sulsesso degli angeli e su qual era la rivoluzione migliore). Le indico cosa è del tutto assente dal suo discorso:
1.Come affrontare, a livello generale e poi in Italia, la
questione del rapporto fra produzione e riduzione del lavoro ad essa
necessario.
2. Quali condizioni,
-politiche-giuridiche-normative-formative- possono ipoteticamente favorire la
nascita di situazioni produttive competitive
3. Come sviluppare processi di politica economica, in
condizione di debito enorme
4. Quale idea abbiamo del rapporto merito individuale e
opportunità formative-lavorative differenziate
Renzi invita la sinistra a rinnovare se stessa a sperimentare riflessioni nuove sulle
questioni attuali, senza ricette trite e ritrite, che ci lasciano senza parole, ma con tanta inconcludente enfasi moralistica.
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Pinco Pallino prome teo • 17 ore fa
Caspita!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Maso Notarianni prome teo • 18 ore fa
Il dibattito è aperto, io ho le mie idee:
1-2) produzione di qualità e abolizione della politica del decadimento programmato delle merci prodotte. incentivazione seria delle produzioni a basso impatto energetico e ecologico. riconversione di tutta (o quasi) la produzione di plastica derivata dal petrolio alla plastica derivata da fibre vegetali. Intanto facendo queste cose il problema della quantità di lavoro viene temporaneamente sospesa. Poi, riduzione dei margini di guadagno delle imprese a favore di una diminuzione dell'orario di lavoro a parità di salario (si chiama redistribuzione della ricchezza)
3) abolendo il pareggio di bilancio. Uno Stato non è una impresa normale, nel suo bilancio non ci sono solo il dare e l'avere, ma entrano nel bilancio cose difficimente monetizzabili (ma non impossibili da monetizzare) come il benessere, la salute, il livello di consapevolezza e di cultura dei cittadini. Tutte cose che se non affrontate gravano enormemente sui bilanci e sui debiti. Ma nel frattempo? Nel frattempo si rinegozia il debito, come si fece per la germania del dopoguerra. allora ha funzionato, non stiamo parlando della preistoria ma di ieri.
4) una idea chiara e precisa: si diano a tutti le uguali possibilità formative. poi, ma solo poi, si introduca davvero una selezione meritocratica. come peraltro prescrive la legge suprema, la Costituzione italiana.
Ovvio che ci vorrebbe un libro, per spiegare meglio e approfondire. Ma a spanne penso che queste possano essere delle soluzioni.
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Pinco Pallino Maso Notarianni • 17 ore fa
Pare la soluzione di tutto: 1)produzione di qualità e abolizione della politica del decadimento programmato delle merci prodotte= il prodotto dura di più e se ne vende di meno così Electrolux (per esempio) chiude tre volte non una. 2)riconversione di tutta (o quasi) la produzione di plastica derivata dal petrolio alla plastica derivata da fibre vegetali = anche per il biocarburante si utilizzano le fibre vegetali, le stesse che usano gli umani per alimentarsi, quindi ulteriore carenza di alimenti. 3) Riduzione dei margini di guadagno delle imprese a favore di una diminuzione dell'orario di lavoro a parità di salario = i lavoratori avranno più tempo per NON spendere il magro salario che resterà uguale, perchè la redistribuzione della ricchezza si attua in altro modo, ad esempio con maggior salario a parità di orario di lavoro. 4) per fortuna non siamo ancora nelle condizioni della Germania del dopoguerra. Maso Notarianni, ma dove hai studiato? Con lo spannometro non si risolvono i problemi!
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mvenier • un giorno fa
Scusa, ma Renzi è di destra. Cosa ti aspettavi?
Senza offesa, scendi dal pero.
Saluti,
Mauro.
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Maso Notarianni mvenier • un giorno fa
Senza offesa, mai salito su alcun pero. Il problema è che lui si definisce di sinistra e come tale è identificato da chi continua a pensare che la sinistra sia il Pd, anzi che sia l'unica sinistra possibile. E purtroppo non sono pochi. Proprio perché non sono mai salito su alcun pero, e nemmeno su alcun olivo, credo che abbia senso fare i conti con questa diffusa sensazione.
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zeniatta Maso Notarianni • 18 ore fa
"l'unica sinistra possibile"
E, di grazia, quali sarebbero le altre sinistre possibili? Oncologia e libertà?
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panfasso Maso Notarianni • 18 ore fa
bravo
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 28/02/2014, 22:08
da camillobenso
Domanda al forum:
Ho visto Pippo Civati alle "Invasioni barbariche".
Cosa manca al deputato monzese per essere più convincente ed un leader?
Da l'impressione del bravo ragazzo, che si esprime sempre per benino, ragiona anche per benino, ma non tira mai fuori la grinta.
*****
Dal punto di vista estetico a cosa gli serve la barba rossa? A sembrare più vecchio? Ma con la politica c'entra ben poco.
In politica, quella con la P maiuscola, occorre avere idee e la capacità di realizzarle.
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 01/03/2014, 12:07
da iospero
camillobenso ha scritto:Domanda al forum:
Ho visto Pippo Civati alle "Invasioni barbariche".
Cosa manca al deputato monzese per essere più convincente ed un leader?
Da l'impressione del bravo ragazzo, che si esprime sempre per benino, ragiona anche per benino, ma non tira mai fuori la grinta.
*****
Dal punto di vista estetico a cosa gli serve la barba rossa? A sembrare più vecchio? Ma con la politica c'entra ben poco.
In politica, quella con la P maiuscola, occorre avere idee e la capacità di realizzarle.
Pure io l'ho visto,
- i suoi ragionamenti hanno la loro logica
- le contraddizioni degli altri e in particolare di Renzi le mette bene in evidenza
- non ha la carica propulsiva di Renzi e non vuole essere un capo
- crede in un partito democratico in cui il segretario cerca di mettere in atto " lo sperimentalismo democratico" coinvolgendo il maggior numero possibile di cittadini, di esperti, di associazioni , di movimenti
- crede nella disciplina di partito per cui anche se sei minoranza devi votare a favore della fiducia
Ora succede che la disciplina di partito è in contrasto con il modo di procedere del capo che non ritiene opportuno coinvolgere democraticamente tutto il partito e i suoi simpatizzanti.
- per quantro riguarda la POLITIcA , direi che le idee ci sono e la capacità di realizzarle è condizionata dal consenso che si riesce ottenere .
In questo momento se si riesce a convincere non solo i parlamentari , ma anche i cittadini che hanno votato M5S (che non tifano per avere un capo) che c'è un'altro partito a base democratica pronto ad accogliere quasi tutte le richieste del M5S, deciso a far pulizia su tutti i conflitti di interesse, DISPOSTO A FARE ALLEANZE PER CAMBIARE IN MEGLIO L' ITALIA, allora le cose potrebbero cambiare.
Il punto è un po' sempre lo stesso, gli italiani preferiscono delegare tutto ad un capo o sono disposti a vivere in uno Stato democratico ?
In un altro post segnalavo che la maggior parte degli italiani non si occupano di politica e quel poco di cui sono a conoscenza lo apprendono dai TG.
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 01/03/2014, 16:24
da camillobenso
Comunicazione inviata qualche minuto fa alla Camera dei Deputati.
Gentile Gennaro Migliore,
Lei è il primo politico della sinistra a cui pongo queste domande e se lo ritiene opportuno postare la sua risposta sul forum:
Forumisti
Forumisti per un nuovo centrosinistra
Titolo del tread:
Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?
al fine di impostare un approfondimento sulle sorti della sinistra italiana defunta da tempo con l’appendice di una piccola tribù di una riserva indiana che cerca di resistere a tutti i costi ma non cresce.
1) Secondo Lei per quale motivo Sel non cresce?
2) Perché quando un anno fa 3,5 milioni di elettori del Pd dicono basta con la nuova Democrazia cristiana, l’attuale Pd, la maggioranza degli elettori si rivolge al M5S e non al parente più prossimo della sinistra, Sel?
3) Perché la sinistra italiana soffre profondamente della malattia quasi centenaria del frazionismo?
4) Il primo ciclo della sinistra italiana si sta concludendo nella solita grande confusione. L’occasione delle prossime europee rappresenta una remota possibilità di gettare le basi per il secondo ciclo della sinistra italiana proiettato nel XXI secolo. Esiste una remota possibilità di far ripartire un soggetto della sinistra che non sia il solito partitino personale con tanta voglia di comandare da parte dei suoi membri?
5) Il dato della disoccupazione conosciuto ieri, 13,9 %, con annessa disoccupazione giovanile al 42 %, dovrebbe essere un’occasione unica per far ripartire la sinistra. Ma questo non succede perché nessuno da tempo si muove a sinistra. E quando si muove si sentono sempre le stesse cose degli ultimi 40 anni, trite e ritrite, oltre ad essere inconcludenti sul piano pratico, che si traducono nell’allontanamento dalla politica di cittadini di tutte le età.
6) La sinistra e l’assillo centenario della reperibilità dei fondi per sopravvivere.
L’invito è naturalmente esteso ai sui colleghi di partito interessati ad approfondire il tema della ripartenza della sinistra italiana dopo l’esaurimento del primo ciclo storico.
In attesa di leggere la sua cortese risposta sul forum, ed al conseguente approfondimento che ne seguirà,
Le porgo i miei migliori auguri.
Link forum:
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 444#p30444
A.Hopkins
Nickname sul forum:
camillobenso
PS. Da qualche giorno ho maturato il dodicesimo anno di permanenza su forum di Cs, che derivano dallo storico Forum dell’Ulivo.it.
Posso assicurarLe, per esperienza personale, che un forum è attualmente il migliore in assoluto di tutti i mezzi di comunicazione politica.
E’ decisamente superiore ai classici congressi di partito, dove il tempo per esprimere compiutamente il proprio pensiero è fortemente contingentato. Un forum, invece, consente di esprimersi senza limiti di tempo. Trecentosessantacinque giorni all’anno, ventiquattro ore su ventiquattro. Quindi con un risultato senz’altro superiore anche a quello di una sezione o di un circolo, oppure di un articolo su di un quotidiano o su di una rivista. Unico inconveniente è che manca il contatto umano.
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 01/03/2014, 23:25
da pancho
camillobenso ha scritto:Domanda al forum:
Ho visto Pippo Civati alle "Invasioni barbariche".
Cosa manca al deputato monzese per essere più convincente ed un leader?
Da l'impressione del bravo ragazzo, che si esprime sempre per benino, ragiona anche per benino, ma non tira mai fuori la grinta.
*****
Dal punto di vista estetico a cosa gli serve la barba rossa? A sembrare più vecchio? Ma con la politica c'entra ben poco.
In politica, quella con la P maiuscola, occorre avere idee e la capacità di realizzarle.
Il popolo italiano e' sempre stato cosi'.
Ha sempre avuto bisogno di un condottiero forte a cui lasciare tutti i compiti come fece con mussolini.
In certo modo per lavarsi le mani e far sbrigare ad un pugno di personaggi i compiti che loro stessi dovrebbero fare .
Ci lamentiamo spesso dalla poltrona, sia a dx che a sx.
Solo quando abbiamo il fuoco sotto il culo(es:Fabbriche che chiudono o davanti a situazioni come oggi) vorremmo fare la risoluzione e vorremmo che in questo fossero coinvolti tutti.
Poveri illusi...direbbe qualcuno. E qui vi viene in mente l'aforisma di Bertolt Brecht:
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici.........
Non ci rendiamo conto che ogni situazione deriva da una motivazione sola: la mancanza di partecipazione.
Nessuno regala a nessuno. Le conquiste te le devi conquistare e non di certo stando alla poltrona. Come dalla poltrona queste conquiste possono essere protette.
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 02/03/2014, 1:16
da camillobenso
Tra Scilla e Cariddi.
Ha osservato pancho:
Il popolo italiano e' sempre stato cosi'.
Ha sempre avuto bisogno di un condottiero forte a cui lasciare tutti i compiti come fece con mussolini.
In certo modo per lavarsi le mani e far sbrigare ad un pugno di personaggi i compiti che loro stessi dovrebbero fare .
Ci lamentiamo spesso dalla poltrona, sia a dx che a sx.
Solo quando abbiamo il fuoco sotto il culo(es:Fabbriche che chiudono o davanti a situazioni come oggi) vorremmo fare la risoluzione e vorremmo che in questo fossero coinvolti tutti.
Poveri illusi...direbbe qualcuno. E qui vi viene in mente l'aforisma di Bertolt Brecht:
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici.........
Non ci rendiamo conto che ogni situazione deriva da una motivazione sola: la mancanza di partecipazione.
Nessuno regala a nessuno. Le conquiste te le devi conquistare e non di certo stando alla poltrona. Come dalla poltrona queste conquiste possono essere protette
Anche iospero giunge alla stessa conclusione.
Il punto è un po' sempre lo stesso, gli italiani preferiscono delegare tutto ad un capo o sono disposti a vivere in uno Stato democratico ?
In un altro post segnalavo che la maggior parte degli italiani non si occupano di politica e quel poco di cui sono a conoscenza lo apprendono dai TG.
Non posso far altro in questo momento che associarmi a questa conclusione per il semplice motivo che osservando il comportamento di persone di sinistra di età compresa tra i 56 e gli 80 anni, in pratica una generazione, che in questi ultimi mesi da quando è cominciata la campagna delle primarie del Pd, sembra prevalere in loro il concetto dell’uomo forte che può rimettere a posto le cose in Italia in “” forma democratica””, in alcuni casi consciamente mentre in altri inconsciamente.
Lo stesso concetto si può adattare a chi ha sostenuto o sostiene Grillo, che ha pubblicizzato nella campagna elettorale del 2013 la “Rivoluzione democratica” che sembra ora mostrare i suoi limiti.
In entrambi i casi sembra che in nessuno dei due, Renzi e Grillo possa alla fine risultare vincente.
E’ normale quindi chiedersi cosa potrà succedere prossimamente in questo dannato Paese che della delega continua ne ha fatto uno stile di vita, se dopo 70 anni, dopo aver rifiutato l’uomo solo al comando che risolveva tutti i problemi degli italiani, anche una parte consistente della sinistra si associa oggi alla destra per invocare per il momento sotto diversa spoglia l’uomo forte che possa spazzare via una società in piena decomposizione senza capire gli effetti dell’oggi e quelli futuri del domani. Torneremo indietro perché non sappiamo vivere all’interno di una democrazia?
Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la
Inviato: 02/03/2014, 10:52
da iospero
Basta digitare in rete
www.nuovocentrosinistra.it e scoprire che il collegamento porta dritto dritto alla pagina di Cantiere democratico, la formazione che Stefano Pedica, senatore con l’Idv nella scorsa legislatura, ha lanciato a dicembre in una sala dei Frentani piena, dopo avere sostenuto Renzi alle ultime primarie. L’idea alla base è raccogliere gli scontenti della politica tradizionale, soprattutto tra chi si sente di sinistra ma non del Pd, puntando su lavoro, integrazione e tagli alla politica.
Il problema non è di chi è il logos del NCS , bensì di chi riuscirà a convogliare un sufficiente numero di cittadini che sia significativo per portare una stampella al PD e fare una politica finalmente di centrosinistra.
Da più parti si afferma che gli italiani sono in maggioranza di centrodestra, per me questa è un'affermazione gratuita che dovrebbe far meditare chi ritiene che il " laissez-faire" del CDx abbia portato risultati positivi in questi ultimi 13 anni governati dal Cdx per 100 mesi con maggioranze mai viste contro 23 mesi del Csx con maggioranze sempre in bilico o sotto ricatto.
I risultati hanno portato l'Italia al collaSSO , un po tutti dovrebbero esseresi accorti che arrivati all'osso non c'era più niente per cui quando ci siamo trovati tutti più poveri e l'economia non girava più abbiamo visto fallimenti , suicidi disperazioni di massa.