L'INTERVISTA - «LA FINANZA PRIMA DISTRUGGE, POI SI AUTODISTRUGGE»
Tremonti: il rigore? C'è un buco da 20 miliardi
«Scelte solamente tasse e tariffe, manovra squilibrata
Dai tecnici idee erronee sull'Imu per la seconda casa»
http://www.corriere.it/economia/12_apri ... 7e85.shtml
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COMUNICATO STAMPA
Conti pubblici, Fassina: "Tremonti opportunista e smemorato"
«Il suo governo è responsabile del fallimento Paese, ora lui dà lezioni di finanza».
Dichiarazione di Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Partito Democratico
di Stefano Fassina, pubblicato il 30 aprile 2012 , 476 letture
"Le parole dell'ex ministro Tremonti, raccolte dal Corriere della Sera, sono l'ennesima conferma della pochezza morale ed intellettuale delle classi dirigenti della destra italiana. Il nostro ex ministro, subalterno a quelle tecnostrutture oggi criticate, ha prima impegnato con irresponsabile inconsapevolezza l'Italia, unico caso nella UE, ad un irrealistico e distruttivo pareggio di bilancio.
Oggi, si permette di dare lezioni di finanza pubblica facendo finta di dimenticare che il decreto "Salva-Italia" ha dovuto compiere una manovra aggiuntiva di 21 miliardi all'anno a causa del rischio fallimento del Paese provocato da lui e dal governo Berlusconi-Lega".
"Tremonti fa anche finta di non sapere che la sua delega fisco-assistenza, per generare i 10-15 miliardi propagandati avrebbe dovuto tagliare le detrazioni alle famiglie, ossia aumentare le tasse ai redditi bassi e medi con effetti distributivi ben più pesanti dell'aumento dell'Iva. Infine, invece di criticare la spending review del ministro Giarda dovrebbe spiegare perché, nel giugno 2008, ha archiviato la spending review avviata da Padoa-Schioppa che, se fosse stata completata nei tempi previsti, avrebbe potuto portare già dal 2009 ad interventi selettivi, equi ed incisivi sulla spesa".
"Senza dimenticare che Tremonti è anche l’autore dello scandaloso condono nei confronti degli esportatori di capitale graziati dal governo Berlusconi con un prelievo che ha scaricato sugli italiani onesti le tasse che quelli non avevano pagato.
Il nostro opportunista e trasformista ex ministro, ora speranzoso in Hollande, dichiara di non avere rimpianti. Almeno, per dignità e per rispetto verso gli italiani, dovrebbe riconoscere di avere rimorsi per gli 8 anni di malagestione dell'economia del Paese di cui ora lavoratori ed imprese pagano le conseguenze".