La Questione Monti

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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shiloh
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Re: La Questione Monti

Messaggio da shiloh »

Joblack ha scritto:
Vedremo con la vittoria di Holland che in Francia si faranno politiche diverse da quelle portate avanti da Merkosy.

un saluto
take it easy J-ack,
dai sogni (che condivido ) alla realtà:
Hollande è tuttora in lieve vantaggio su Sarkozy,ma ha tutt'altro che vinto...wait and see.
shiloh
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Re: La Questione Monti

Messaggio da shiloh »

Mister Monti e il metodo Goldman Sachs

Dopo aver affamato i pensionati, aumentato la benzina e l’iva,
spremuto i contribuenti con nuove tasse al punto da violentare lo “stato di diritto”,
adesso Mario Monti vuole i licenziamenti di massa perché lo richiede il mercato che vuole tornare a investire in Italia.
Naturalmente è l’ennesima balla,
perché le aziende straniere non investiranno mai un centesimo finché regnerà la corruzione, la burocrazia, la giustizia lenta e la casta politica.

Ma l’attuale premier usa le televisioni in perfetto stile berlusconiano
(spiega una balla come fosse una verità)
e procede nel suo progetto di ferire il tessuto sociale,
favorendo l’aumento della disoccupazione in nome di una parola che sta svuotando le democrazie e impoverendo il mondo:
il mercato.

E’ un metodo inaccettabile.
Forse il Professore lo ha imparato lavorando per Goldman Sachs,


la banca d’investimenti americana che ha contribuito a innescare la crisi finanziaria del 2008,

trascinando nel baratro le economie del mondo.
Una banca a delinquere accusata di truffa e finita sotto inchiesta,
definita da un ex manager
– poche settimane fa –
“un ambiente tossico e distruttivo” che considera i clienti dei “pupazzi”
a cui vendere derivati avvelenati, pensando unicamente al dio denaro.
E’ questo il suo mercato, mister Monti?
Non prova imbarazzo, egregio presidente del Consiglio,
per l’incarico che ha ricoperto all’interno di una piovra finanziaria che rappresenta un pericolo per le democrazie mondiali?

Nella conferenza stampa in cui Monti & Company hanno fatto a pezzi l’articolo 18 nessun giornalista ha chiesto come mai il debito pubblico italiano è aumentato di 59 miliardi durante la permanenza del professore a Palazzo Chigi, sfiorando ormai i 2 mila miliardi.
Oppure perché il suo governo non ha tassato i grandi patrimoni,
ha abbassato la testa di fronte alla lobby dei tassisti,
ha ammorbidito la posizione verso le banche,
ha bloccato la vendita delle frequenze televisive
(il cosiddetto Beauty contest tanto caro a Berlusconi).
Eppure anche questo è mercato, no?

Diciamo la verità:
l’intezione di facilitare i licenziamenti ha rivelato il vero volto di mister Monti.
È un uomo del mercato:
freddo, tecnico, insensibile al dolore della gente che perde il lavoro e la speranza nel futuro.
Un uomo delle banche che mette al riparo i ricchi e indebita il popolo.
Un alleato della Banca centrale europea di Mario Draghi,
anche lui consulente della Goldman Sachs,
a cui deve assicurare che gli interessi del mercato verranno salvaguardati.
Insomma, un premier arrogante che pensa allo spread e lascia in lacrime gli italiani.
Il suo ministro del Lavoro, Elsa Fornero, adesso dice:
“O si approva la riforma del lavoro o si va tutti a casa”.
Ecco, vada tranquillamente a casa mister Monti, insieme ai suoi tecnici.
E si occupi con sobrietà delle sue consulenze con le banche del mercato.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03 ... hs/199594/
shiloh
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Re: La Questione Monti

Messaggio da shiloh »

Il segretario uscente dei Giovani Democratici,

Fausto Raciti,

nella sua relazione interviene sulla riforma del lavoro dicendo che Monti sta "tradendo la sua missione"
e che

" il Pd fa bene a opporsi alla riscrittura dell'articolo 18 voluta dall'esecutivo in questi giorni."

http://www.unita.it/italia/giovani-pd-a ... a-1.394492
mariok

Re: La Questione Monti

Messaggio da mariok »

23/3/2012

Ma il consenso è un valore
anche in Europa


GIAN ENRICO RUSCONI

Il governo Monti sta commettendo il suo primo serio errore? Certamente ha toccato il punto nevralgico della sua doppia natura «tecnica» e «politica», su cui si è equivocato sino ad oggi .

Dopo l’efficace colpo di mano sulle pensioni giocato tutto sul panico-spread, dopo la deludente debole azione sulle liberalizzazioni, la coppia Monti-Fornero (con il silenzio un po’ strano degli altri presunti membri «forti» del governo) ha tentato la mossa energica della riforma del mercato del lavoro, senza rendersi conto che la posta in gioco è mutata rispetto alle altre iniziative. Non perché i sindacati siano soggetti sociali privilegiati o diversi rispetto agli altri, ma perché l’oggetto della mediazione è di natura diversa. Nella nostra società il concetto stesso di lavoro ha - giustamente - acquistato un significato che va al di là dei suoi indicatori economici.

Da qui l’ambiguità dell’espressione «liberalizzazione del mercato del lavoro», così come viene disinvoltamente recitata nei talk-show. C’è chi la ripete meccanicamente, considerandola la soluzione di tutti i mali sociali, economici e fiscali del paese, confondendola di fatto volentieri con la libertà di licenziamento - come se questa fosse la chiave della crescita.

Naturalmente giura che non è vero. Ma è un fatto che da giorni il discorso gira e si incaglia sulle motivazioni e sulle tipologie del licenziamento. Chi diffida di questa impostazione del problema o comunque ne vede i gravi limiti e pericoli si espone al sospetto di essere un veterocomunista.

Nel frattempo tutta la polemica si è sedimentata attorno all’art. 18 e alla sua modifica. E’ giusto ricordare che le iniziative del governo Monti sono molto più ampie e innovative rispetto alle proposte di riforma dell’articolo incriminato. Ma se questo articolo ha acquistato di fatto - piaccia o no - un valore simbolico tanto forte, ci deve essere un motivo.
Se si cerca di andare al fondo dei termini della polemica, si ha l’impressione di trovarci talvolta di fronte ad un processo alle intenzioni. Questa non è un’osservazione banale: è messa in gioco la fiducia reciproca tra governo e parti sociali. Si tocca la sostanza del consenso democratico. E’ un fatto politico.

Siamo così al punto nevralgico di questo «strano» governo, tra competenza tecnica e legittimità politica. Mario Monti - per quanto sappiamo sino a questo momento - ha dichiarato che presenterà le sue proposte al Parlamento corredate con un verbale ufficiale in cui sono illustrati i risultati dei contatti avuti nelle settimane scorse con le parti sociali. Non è ancora chiaro invece quale procedura di approvazione sarà adottata.

E’ una singolare novità. Soprattutto perché è accompagnata da alcune forti dichiarazioni sulla «fine concertazione». Confesso che non mi è chiaro il senso di questa insistenza. Il comportamento del governo è del tutto legittimo, data la sua natura particolare, senza bisogno che ricorra ad una enfatica presa di distanza dalla concertazione come se fosse sinonimo di cattivo consociativismo o di inciucio politico-sociale.

Non insisto su questo equivoco, salvo far osservare ai tanti tedescofili improvvisati che spuntano ora nel nostro Paese (anche a proposito dell’art.18) che la concertazione è stato uno dei fondamenti del sistema tedesco che continua a vivere di una cultura e istituzionalizzazione del consenso sociale inconcepibile per la nostra cultura politica. Non si può scegliere dal «modello tedesco» quello che più fa comodo ignorando tutto il resto.

Ma torniamo nel nostro Parlamento che dovrà affrontare anch’esso la sua prima prova seria da quando ha dato il suo sostegno al governo Monti. Il presidente del Consiglio guarda all’Europa - continua a ripeterlo, giustamente soddisfatto dello straordinario guadagno di immagine e di fiducia raggiunto in breve tempo dal nostro Paese. Ma qual è esattamente «l’Europa» a cui si riferisce Monti? La Banca centrale europea, alcuni membri della Commissione europea, la cancelliera Merkel, soddisfatta dei «compiti a casa» fatti sinora dagli italiani? E’ tempo che Monti argomenti meglio la dimensione europea della sua azione di governo, senza riferirsi esclusivamente agli indicatori di mercato, alle Borse o ad altri dati del cui valore relativo lui stesso è ben consapevole.

Mi auguro che Monti, consegnando al Parlamento il suo piano di riforma del lavoro, non affermi che soltanto esso - così come è scritto - ci metterebbe in sintonia con «l’Europa», con il sottinteso che la sua bocciatura ci allontanerebbe dall’Europa stessa. Non è così. Ricordo molto bene che in una dichiarazione delle prime settimane, Monti stesso ha detto che i sacrifici che gli italiani si stavano preparando a sostenere non erano un «diktat» dell’Europa (o della sua banca), ma una necessità oggettiva che rispondeva agli interessi di tutti gli italiani. E questi il loro consenso, sofferto, lo hanno dato. Oggi la problematica del mercato del lavoro è più complicata, ma il criterio dovrebbe essere lo stesso. Non si tratta di mirare ad un accordo «consociativo» che i severi «tecnici» disapprovano. Ma di ricercare una intesa ragionevole accogliendo obiezioni ragionevoli. Suppongo che anche «i tecnici» sappiano quale risorsa straordinaria e insostituibile per l’efficienza del sistema lavorativo sia il consenso sociale.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... icolo=9915
erding
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Re: La Questione Monti

Messaggio da erding »

DON PAOLO FARINELLA – La foto simbolo della democrazia assassinata

L’ambiente è il salotto di rappresentanza di Palazzo Chigi, sede del governo del paese. Il giorno è giovedì 15 marzo 2012, data da stampigliare a caratteri di fuoco negli annali della decadenza della democrazia. Sulla destra c’è un orologio d’epoca che scandisce il tempo morto della politica seppellita, sullo sfondo un angolo con una luce abbagliante: potrebbe sembrare una finestra luminosa, invece è una luce artificiale che fa massa e mette in risalto lo scuro indecente in primo piano della Troichetta più il cavalier servente.

Nulla, infatti, accade per caso e ciò che accade è sempre espressione di una realtà che supera la fantasia. Il gruppo in primo piano sembra un gruppo, ma non lo è. Si distinguono tre mondi, apparentemente insieme, ma lontani anni luce da loro stessi.

casinitwitterSul lato destro (poteva essere diverso, oibòh!) troviamo Casini e Alfano, accoppiati come natura li ha creati. Sono nati per stare insieme e fanno finta di essere divisi, ma cultura, mentalità, sistema, corruzione e delinquenza interiore li aiutano a correre l’uno verso l’altro come finiranno. Li accomuna anche il fatto che tutti e due dicono di essere «moderati» (scusate se mi viene da ridere) e «cattolici» (perdonatemi se mi sbellico dalle risate).

Sul lato sinistro (per lui è quasi una condanna previa!) si trova Bersani, seduto, ma sbilanciato verso il biunvirato Alfa-Casi, segno che la tendenza è verso quella parte lì. Costui sta separato dagli altri e quasi fa mondo a sé perché apparentemente vorrebbe essere diverso, ma non ci riesce e sorride, forse sorpreso della sua stessa esistenza: «ci sono anche io e questa volta senza nemmeno la birra davanti». Bersani e Casini sorridono convinti, mentre Alfano è serioso, pensando che chi lo guarda non troverà in lui il «quid» necessario a farne un uomo politico parchè ha coscienza di essere un passa carte, anzi un passa ordini in perenne schiavitù del Mefistofile di Arcore. I tre stanno seduti, abbastanza comodamente in poltrone.

Infine c’è il capo del governo che sta in mezzo, tra Bersani e Alfa-Casi, ma sbilanciato a destra che è la sua vera collocazione etica, geografica, storica e culturale. Il capo del governo sta in piedi, quasi colto di sorpresa, come un cameriere che non ha fatto in tempo a lasciare il vassoio di servizio e ad andare via. La Trimurti sta seduta, il capo del governo in piedi a fare da cameriere a loro e a servire i piatti del lavoro, della giustizia e della Rai. Sulla destra-destra della foto, non si vede, ma con una forte immaginazione, non si fa fatica a scorgerla, c’è un’altra poltrona, anzi un trono su misura e vi sta appollaiato e abbarbicato il nano di Arcore che comanda a bacchetta la Trimurti e il cameriere Monti-Battista, pronto a servire con acconcio stile sobrio il menu alla carta: guai a toccare la Rai che è il vero patrimonio del «de cuius»; guai a toccare la legge sulla corruzione perché chi vuole essere onesto ha sbagliato paese e il governo non si azzardi a fare il finto tonto; guai a mettere sul mercato le frequenze tv perché quelle le ha avute in eredità dalla mamma e poi non si era stabilito che il Paese pagasse lui perché si è sacrificato a governare?

amici-miei-1La foto è l’emblema della realtà. Due facce di bronzo (indovinate chi?) e un utile idiota (indovinate chi?) con un finto presidente in servile atteggiamento atto a giustificare tutto ciò che è indecente mascherato da decenza. Certo la presenza in Europa oggi è riscattata, ma si è stravolta la realtà. Prima di Monti sapevamo con chi prendercela perché era lotta e si riusciva a anche a bloccare la legge bavaglio e quella orribile sulle intercettazioni.

Con il dopo Monti invece, abbiamo un loden verde che fa da paravento al debosciato che si guarda bene dall’apparire perché non gli è andata mai bene come in questo tempo: nessuno lo contesta, nessuno lo denigra, nessuno lo accusa di produrre «leges ad personam», ma in compenso ha il senator servente che gli ha tolto tutte le castagnacce dal fuoco, gli risolve tutti i problemi, gli sta preparando un salvacondotto definitivo per lui e gli amici degli amici come Dell’Utri mamma santissima, gli sta preparando il regalo delle frequenze tv, facendole apparire come aiuto per mantenere i posti di lavoro a Mediaset e, cosa più importante, gli offre la possibilità di prepararsi a dovere al Quirinale, una volta scaduto Re Giorgio de Napolitano, presidente migliorista e garantista super partes, cioè pendente da quella parte, fino ad imporre al Sancho Panza Bersani di portare acqua al mulino dell’emergenza e della crisi senza fiatare e senza rompere le uova nel paniere del volemose bene nazionale.

Il pranzo è servito, Signori disonorevoli deputati e segretari di partiti. Noi non accettiamo questo inciucio in nome di niente e vogliamo che un governo democratico senta le ragioni dei No-Tav e ripensi un progetto di 20 anni fa che si realizzerà nei prossimi 20 anni, quando anche non si saprà se esisterà ancora la possibilità di viaggiare, visto come hanno ridotto i treni e le ferrovie.

Intanto la legge elettorale che si preannuncia è l’ultimo colpo in canna alla democrazia perché mira a salvare quanto è possibile dell’indecenza dei partiti, eliminando i piccoli e i portatori di una opposizione che, sebbene frammentaria, ha comunque diritto di essere espressa.

La sora Fornero ha un incubo: depennare l’articolo 18 dallo Statuto dei lavoratori e metterli in balia delle imprese senza se e senza ma. La sora era anche gradita al Pd: lungimiranza mirabile. Costei starnazza di giorno e piange di notte perché si emoziona nello scaricare il peso di tutta la controriforma del lavoro sui lavoratori, o almeno nel campionario che resta, visto che ormai la classe operaia non solo non è andata in paradiso, ma è stata liquidata con la partecipazione attiva del Pd e compagnia cantante. Riforma? No! Come licenziare meglio.

Tutti parlano di «riforma del lavoro», nessuno che abbia mai e che nomini mai «i lavoratori», le loro famiglie, i loro figli, i loro impegni e doveri e obblighi come pagare l’affitto, le utenze, il mutuo, le medicine, la scuola. La benzina è arrivata a quota due euro per cui gli operai devono anche andare a piedi. Forse si arriverà a costringerli a camminare in ginocchio, magari con i ceci sotto e dovranno anche cantare perché la crisi lo esige, l’Europa lo chiede e dobbiamo preparare il futuro dei nostri figli. Avete inteso bene, «dei nostri figli» perché ai loro ci hanno già pensato e non soffrono né crisi, né recessione, né futuro: hanno avuto tutto fin dal grembo materno, anzi, prima ancora che fossero concepiti erano già destinati perché figli di mammà e papà.

Signore e Signore, l’ultima della giornata è che Berlusconi nel 2011 ha guadagnato puliti puliti 48 milioni di euro. Puliti, si fa per dire perché sono sporchi sporchi come sporca è la sua faccia, la sua coscienza e come sucidi sono coloro che lo appoggiano ancora. E’ un cancro e come tale deve essere estirpato con tutte le frattaglie cangerogene di contorno.

(22 marzo 2012)
http://blog-micromega.blogautore.espres ... sassinata/
shiloh
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Re: La Questione Monti

Messaggio da shiloh »

La stangata nella busta di marzo.

Brutte sorprese per i dipendenti.
L'assegno di marzo, che arriverà come da tradizione il 27 (martedì) sarà più leggero.
Arriva l'aumento dell'Irpef regionale.
I cittadini dovranno fare i conti con lo sblocco delle addizionali.
A fare i conti in tasca a questo nuovo aumento del prelievo è il Caf-Cisl nazionale.

http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ef=HREC1-3

-----------------------------

nota :
l'assegno arriva ,sempre e puntualmente il 27 del mese corrente...per i dipendenti statali.

per gli altri arriva il 10 ,spesso il 15 del mese successivo...quando arriva.

e per chi svolge un lavoro da dipendente ma con partita IVA spesso arriva a 60-90 giorni...


p.s.
quanto sopra per la serie "agua de marco"....
Ultima modifica di shiloh il 26/03/2012, 17:46, modificato 1 volta in totale.
shiloh
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Re: La Questione Monti

Messaggio da shiloh »

Monti:
"Se il Paese non è pronto
il governo potrebbe non restare"

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1

-----------------------------------------------
bah...
mi chiedo come sia possibile che un governo che manco è stato eletto "dal paese",
ma nominato dai partiti,
e che ha preso provvedimente che,
anche senza valutarli nel merito,
hanno certamente colpito solo la parte più numerosa e meno abbiente del "paese",
non intervendo minimamente per colpire quelli che questa crisi l'hanno provocata,
quindi tradendo anche le promesse che aveva fatto e gli impegni che aveva preso al momento del suo insediamento,
ecco mi chiedo dove trovi l'arroganza di pretendere che sia il "paese" che si deve adattare a loro,
mentre loro non fanno un passo verso il "paese".

è proprio un modo di pensare e di agire tipico del rettore o del professore gran luminare di università,
che dall'alto della sua cattedra pontifica,spesso anche giustamente,
ma che non accetta contradditorio e piuttosto abbandona la discussione sbattendo la porta.
deludente.
:?
mariok

Re: La Questione Monti

Messaggio da mariok »

Queste dichiarazioni di Monti, confermano il sospetto che questo governo sia stato imposto dalle banche europee e dalla Germania.

Non riesco a trovare altra lettura se non partendo dalla constatazione che i nostri partiti politici sono sotto ricatto: o fanno ingoiare agli elettori la terapia prescritta dalla Merkel e dalla Bce o l'Italia va nel disastro finanziario.

Dopo un primo periodo di relativa soddisfazione per esserci liberati della vergogna di un governo di ladri, inquisiti, nani e ballerine, la durezza delle condizioni di tipo "greco" anche se imposteci con modalità formalmente meno violente, stanno venendo chiaramente fuori e sia pur timidamente qualche piccola critica agli "errori" del governo fa capolino tra le schiere di entusiasti supporter che imperversano su stampa e televisioni.

Ed ecco che il prof. ci richiama "sobriamente" all'ordine: se non siete preparati (leggi, se vi permettete di alzare la cresta) noi possiamo anche andarcere...ed i cavoli amari sono i vostri.

Bersani si affretta a giustificarsi precisando che «Vogliamo portare in porto la riforma ma discutere in Parlamento e correggere alcune lacune che ci sono» (incassando l'unanimità della direzione del partito).

Andiamo avanti perché non c'è scelta: le alternative alla Giulietto Chiesa o Loretta Napoleoni sarebbero ancora peggiori.

Il dramma è che, a parte l'ingiustizia, checché ne dica Monti, nella distribuzione dei sacrifici, siamo in presenza di una cura che aggraverà il malato, altro che guarirlo.

Non a caso i professori, sempre pronti a parlare di "mercati" (ovviamente quelli finanziari), di economia reale non parlano mai. Mai una parola sull'andamento della produzione industriale, sui dati della cassa integrazione o sule situazioni di maggiore crisi.

Monti parla di fantomatici investitori stranieri che aspetterebbero le sue riforme per venire a portare sviluppo.

Ma in quali settori, con quale tipo di missione per il paese, nell'ambito di quale piano industriale, con quale politica per lo sviluppo, l'innovazione ed il rilancio della nostra economia (reale), non è dato sapere e viene il fondato sospetto che, malgrado le loro celebrate competenze, non lo sappiano neanche questi ministri "tecnici".

Non occorre essere dei marxisti per capire che con l'arretramento dei salari e delle condizioni di lavoro, il massimo che possiamo aspettarci è di prendere un po' di lavoro a basso costo ed a scarso valore aggiunto.

Quelli che hanno la fortuna di potersi formare ed aspirare a qualcosa di meglio, sono consigliati dal ministro dell'istruzione di andarsene all'estero, se ne hanno ovviamente i mezzi e le possibilità.

E dire che secondo Casini e qualche altra grande mente anche del PD, questa politica dovrebbe andare avanti anche oltre il 2013... della serie: si salvi chi può!
pancho
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Re: La Questione Monti

Messaggio da pancho »

Queste dichiarazioni di Monti, confermano il sospetto che questo governo sia stato imposto dalle banche europee e dalla Germania.
Certamente e' cosi'.
Quello che pero' mi sorprende, e lo dico per l'ennesima volta, e' stata la scelta di Monti da parte di Napolitano.
Una scelta che non mi sarei mai aspettato. Ha ceduto ai poteri forti che in quel momento specifico,e pure ora, sono piu' liberisti dei liberisti.

Questa scelta e' stata alquanto azzardata e non ha tenuto conto di quali fossero le intenzioni di voto (sodaggi da parte di tutti) in quel periodo.
Ha tenuto fede lo stato attuale del parlamento e questo per me e' stato un azzardo visto che si sarebbe potuto andare subito alle elezioni.

La scelta avrebbe dovuto ricadere verso un candidato non cosi' di parte e quindi meno pro PDL.

Certamente il ns. Presidente ha le idee diverse dalle mie e ha creduto che solo queste politiche avrebbero potuto mettere l'italia di nuovo in corsa e farla partire.

Quindi, se devo dare una mia opinione su queste scelte dico che ha preferito queste linee di politica piuttosto di altre che avrebbero tenuto ferme le ns. conquiste e fatto pagare di piu' a chi ha creato questo casino....alla faccia di quel "vecchio" partito che si chiamava PCI :mrgreen:

Sono piu' realista del re oppure ho cannato? :? Bohh

un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
shiloh
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Re: La Questione Monti

Messaggio da shiloh »

Monti e il suo governo hanno anche sbagliato tutto dal punto di vista politico.
mi spiego meglio:
se io fossi di destra,come lo è senza ombra di dubbio Monti,
la prima cosa che avrei fatto è tentare di dare un volto presentabile alla destra che per 20 anni è stata gestita
da un personaggio infimo come Berlusconi.
per farlo occorreva da subito spaccare in due il partito dei bananas,
e che c'era di meglio se non imporre una patrimoniale,
tra l'altro promessa da Monti ancor prima di essere investito della carica di primo ministro,
e poi a seguire mettere all'asta le frequenze TV ???
la maggioranza parlamentare gli sarebbe rimasta lo stesso,anche in caso di scissione del partito dei ladri...
e invece ,
anziche cercare di riformare la destra,questo qua sta facendo di tutto per spaccare il PD...
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