Il manifesto per una nuova politica
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Abbiamo un nuovo partito-non-partito di sx, il suo nome è ALBA (Alleanza Lavoro-Beni comuni-Ambiente).
Qui di seguito potrete leggere gli interventi di:
Marco Revelli (Introduzione)
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... evelli.pdf
Luciano Gallino (Proposta Creazione Posti di Lavoro)
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... avoro-.pdf
Proposta pareggio di bilancio
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... lancio.pdf
Proposta Riforma Mercato del Lavoro
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... lavoro.pdf
Proposta su criteri di coordinamento nazionale ALBA
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... -nuovo.pdf
un saluto
Qui di seguito potrete leggere gli interventi di:
Marco Revelli (Introduzione)
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... evelli.pdf
Luciano Gallino (Proposta Creazione Posti di Lavoro)
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... avoro-.pdf
Proposta pareggio di bilancio
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... lancio.pdf
Proposta Riforma Mercato del Lavoro
http://www.soggettopoliticonuovo.it/wp- ... lavoro.pdf
Proposta su criteri di coordinamento nazionale ALBA
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un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Il manifesto per una nuova politica
- Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?
- Il manifesto per una nuova politica.
Trattano gli stessi argomenti, possiamo riunirli ?
Questo nuovo soggetto politico dice tante cose nel suo Manifesto e l'Alba non è ancora molto chiara.
Non si è trovato ancora un Forum in cui potersi confrontare.
Anche se alcuni non vorrebbero più classificazioni di destra e sinistra, per il semplice fatto di proporre un metodo di partecipazione democratica ( che finora non si è vista) si configura comunque di sinistra.
Detto questo, le 5.000 firme finora raccolte, la presenza di noti personaggi non so se siano sufficienti per avere una presenza significativa nel quadro politico generale. Il fatto poi di non proporsi come partito e di non entrare nella bagarre elettorale ci lascia un po' perplessi.
- Il manifesto per una nuova politica.
Trattano gli stessi argomenti, possiamo riunirli ?
Questo nuovo soggetto politico dice tante cose nel suo Manifesto e l'Alba non è ancora molto chiara.
Non si è trovato ancora un Forum in cui potersi confrontare.
Anche se alcuni non vorrebbero più classificazioni di destra e sinistra, per il semplice fatto di proporre un metodo di partecipazione democratica ( che finora non si è vista) si configura comunque di sinistra.
Detto questo, le 5.000 firme finora raccolte, la presenza di noti personaggi non so se siano sufficienti per avere una presenza significativa nel quadro politico generale. Il fatto poi di non proporsi come partito e di non entrare nella bagarre elettorale ci lascia un po' perplessi.
Re: Il manifesto per una nuova politica
Non sono proprio la stessa cosa anche se talvolta si sovrappongono.iospero ha scritto:- Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?
- Il manifesto per una nuova politica.
Trattano gli stessi argomenti, possiamo riunirli ?
Il secondo (questo) parla di una specifica iniziativa per la costruzione di un nuovo soggetto politico (Alba) mentre il primo, dove soprattutto pancho ha postato un'interessante serie di articoli, parla più in generale di ciò che si sta muovendo nella sinistra in Italia e non solo.
Lascerei quindi le cose come stanno, magari facendo un po' di attenzione a postare i messaggi nel 3d giusto.
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Detto questo, le 5.000 firme finora raccolte, la presenza di noti personaggi non so se siano sufficienti per avere una presenza significativa nel quadro politico generale. Il fatto poi di non proporsi come partito e di non entrare nella bagarre elettorale ci lascia un po' perplessi.
iospero
***
La situazione è più grave di quella che viene raccontata ed esiste la possibilità concreta che dopo le amministrative precipiti.
Che debba essere riprogettata la sinistra del nuovo secolo ad inizio millennio è fuori discussione.
Noi siamo qui sempre pronti a discutere dei contenuti il più liberamente possibile. Se quelle 5000 firme se la sentono di confrontarsi basta iscriversi al forum.
iospero
***
La situazione è più grave di quella che viene raccontata ed esiste la possibilità concreta che dopo le amministrative precipiti.
Che debba essere riprogettata la sinistra del nuovo secolo ad inizio millennio è fuori discussione.
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Re: Il manifesto per una nuova politica
ALBA - Idee che camminano.
Proporzionale e partecipativo – Alberto Lucarelli (Il Manifesto)
Alberto Lucarelli – Il Manifesto 15 maggio 2012
Come si può rinnovare realmente il sistema della rappresentanza sulla base della democrazia partecipativa?
La bagarre in atto sulla riforma elettorale – a tutela dei partiti o delle coalizioni – impedisce, di fatto, un reale rinnovamento del sistema della rappresentanza politica, così come sollecitato, in modo eclatante, dal voto del 6 e 7 maggio, come dalle elezioni dello scorso anno. Le proposte dei partiti contro la democrazia partecipativa rispolverano idee obsolete rispetto alle reali necessità sociali, economiche e politiche di un paese sull’orlo della recessione. La riproposta, da parte del Pd, di un sistema elettorale a doppio collegio è aggravata dalle dichiarazioni di Dario Franceschini, sceso in campo a difesa del premio di coalizione. Non brilla la destra, ovviamente, dove, nonostante il verdetto delle urne, c’è chi si schiera per l’attuale Porcellum “corretto” con preferenze.
Il sistema elettorale di tipo proporzionale, pur non previsto espressamente dalla Costituzione, è tuttavia riconducibile alla stessa, in particolare, alla forma di governo parlamentare e di sistema delle garanzie in esso prevista.
A partire dai primi anni Cinquanta le tesi di Lavagna sulla illegittimità di un sistema di tipo maggioritario sono state quasi unanimemente accolte. Successivamente, a partire dagli anni Novanta, si è, invece, affermata una posizione contrapposta fondata sulla natura disponibile alla maggioranza delle scelte in materia di sistema elettorale e sulla compatibilità costituzionale del principio maggioritario. Principio considerato come un bene in sé e non in riferimento al contesto storico, politico e sociale nel quale è chiamato ad operare e rispetto alle funzioni cui assolve. Un principio cui è collegata, in ogni caso, l’efficienza e la stabilità di governo, finalità peraltro non raggiunte negli anni di attuazione di leggi elettorali ispirate al principio maggioritario, tanto mitizzate da far venir meno ogni preoccupazione circa il rischio, strettamente correlato, di schiacciare le minoranze e di vulnerare il principio democratico.
Il sistema proporzionale va ricondotto da un lato a disposizioni costituzionali che delineano il funzionamento degli organi costituzionali e, dunque il rapporto fra gli stessi (forma di governo), dall’altro a principi costituzionali fondamentali e, dunque, immodificabili che sarebbero innegabilmente compressi, quindi violati, dall’applicazione dell’opposto principio maggioritario.
Tra i primi vanno indicati tutti i principi costituzionali che prevedono specifiche maggioranze, in particolare tendenti a coinvolgere le minoranze, per la formazione degli organi costituzionali o, comunque, previsti in Costituzione: l’elezione del Presidente della Repubblica (art. 83 Cost.); l’elezione da parte del Presidente, come organo neutro, di un terzo dei giudici della Corte costituzionale (art. 135 Cost.); la formazione delle Commissioni parlamentari in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Ma credo che le stesse elezioni in Costituzione previste a maggioranza assoluta acquistino un significato diverso e certo meno garantistico rispetto alla funzione rappresentativa quando gli organi deliberanti siano eletti sulla base di una legge elettorale di tipo maggioritario.
Allo stesso modo, le deliberazioni che in Costituzione sono previste con maggioranze qualificate a partire da quelle relative all’approvazione dei regolamenti parlamentari (art. 64 Cost.), fino ad arrivare a quelle richieste dall’art. 138 Cost. per la modifica della Costituzione o la disciplina di materie di natura costituzionale, perdono quella funzione di rendere determinate scelte indisponibili alla semplice maggioranza politica in quanto di rilievo tale da richiedere un accordo il più possibile condiviso dalle diverse forze presenti negli organi rappresentativi e dunque espressione delle diverse forze esistenti nel Paese.
Occorre riflettere su quali cambiamenti siano ammissibili e quali, invece, non lo siano. In sostanza occorre distinguere fra modifiche indirette alla Costituzione legittime e modifiche, invece, illegittime.
In particolare, le norme riconducibili alla forma di governo e al sistema delle garanzia non appaiono immodificabili, tuttavia è evidente che laddove si apportino modifiche atte ad incidere sulla forma di governo, contestualmente andrebbero modificate in modo puntuale altre disposizioni relative al rapporto fra gli organi costituzionali al fine di rendere coerenti tali rapporti e inquadrabili in altra tipologia di forma di governo.
Un’altra argomentazione è quella a sostegno dell’illegittimità del principio maggioritario relativa al rapporto tra tale principio ed il principio di uguaglianza del voto di cui all’art. 48 Cost. interpretato alla luce dell’art. 3 Cost. Tali disposizioni sono attuate soltanto quando si assicuri il principio di uguaglianza del voto tanto in entrata, ossia al momento delle elezioni, quanto in uscita, ossia al momento della trasformazione dei voti in seggi. È chiaro che tale equivalenza è assicurata soltanto da un sistema proporzionale puro, come è altrettanto innegabile che il principio maggioritario la nega per definizione sovrarappresentando forze politiche e, quindi, sottorappresentandone altre.
Gli argomenti più forti a sostegno di un’illegittimità costituzionale del principio maggioritario stanno nei principi caratterizzanti l’ordinamento costituzionale italiano che, per effetto della legge elettorale, possono essere attuati o disattesi: il principio della sovranità popolare, il principio di uguaglianza sostanziale, il principio di uguaglianza del voto, l’indisponibilità della Costituzione a forze espressione di semplici maggioranze politiche o addirittura di minoranze. Scelte diverse saranno semplicemente indirizzate alla salvaguardia dell’attuale rappresentanza, in contrasto con modelli alternativi di democrazia fondati sulla partecipazione.
un saluto
Proporzionale e partecipativo – Alberto Lucarelli (Il Manifesto)
Alberto Lucarelli – Il Manifesto 15 maggio 2012
Come si può rinnovare realmente il sistema della rappresentanza sulla base della democrazia partecipativa?
La bagarre in atto sulla riforma elettorale – a tutela dei partiti o delle coalizioni – impedisce, di fatto, un reale rinnovamento del sistema della rappresentanza politica, così come sollecitato, in modo eclatante, dal voto del 6 e 7 maggio, come dalle elezioni dello scorso anno. Le proposte dei partiti contro la democrazia partecipativa rispolverano idee obsolete rispetto alle reali necessità sociali, economiche e politiche di un paese sull’orlo della recessione. La riproposta, da parte del Pd, di un sistema elettorale a doppio collegio è aggravata dalle dichiarazioni di Dario Franceschini, sceso in campo a difesa del premio di coalizione. Non brilla la destra, ovviamente, dove, nonostante il verdetto delle urne, c’è chi si schiera per l’attuale Porcellum “corretto” con preferenze.
Il sistema elettorale di tipo proporzionale, pur non previsto espressamente dalla Costituzione, è tuttavia riconducibile alla stessa, in particolare, alla forma di governo parlamentare e di sistema delle garanzie in esso prevista.
A partire dai primi anni Cinquanta le tesi di Lavagna sulla illegittimità di un sistema di tipo maggioritario sono state quasi unanimemente accolte. Successivamente, a partire dagli anni Novanta, si è, invece, affermata una posizione contrapposta fondata sulla natura disponibile alla maggioranza delle scelte in materia di sistema elettorale e sulla compatibilità costituzionale del principio maggioritario. Principio considerato come un bene in sé e non in riferimento al contesto storico, politico e sociale nel quale è chiamato ad operare e rispetto alle funzioni cui assolve. Un principio cui è collegata, in ogni caso, l’efficienza e la stabilità di governo, finalità peraltro non raggiunte negli anni di attuazione di leggi elettorali ispirate al principio maggioritario, tanto mitizzate da far venir meno ogni preoccupazione circa il rischio, strettamente correlato, di schiacciare le minoranze e di vulnerare il principio democratico.
Il sistema proporzionale va ricondotto da un lato a disposizioni costituzionali che delineano il funzionamento degli organi costituzionali e, dunque il rapporto fra gli stessi (forma di governo), dall’altro a principi costituzionali fondamentali e, dunque, immodificabili che sarebbero innegabilmente compressi, quindi violati, dall’applicazione dell’opposto principio maggioritario.
Tra i primi vanno indicati tutti i principi costituzionali che prevedono specifiche maggioranze, in particolare tendenti a coinvolgere le minoranze, per la formazione degli organi costituzionali o, comunque, previsti in Costituzione: l’elezione del Presidente della Repubblica (art. 83 Cost.); l’elezione da parte del Presidente, come organo neutro, di un terzo dei giudici della Corte costituzionale (art. 135 Cost.); la formazione delle Commissioni parlamentari in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Ma credo che le stesse elezioni in Costituzione previste a maggioranza assoluta acquistino un significato diverso e certo meno garantistico rispetto alla funzione rappresentativa quando gli organi deliberanti siano eletti sulla base di una legge elettorale di tipo maggioritario.
Allo stesso modo, le deliberazioni che in Costituzione sono previste con maggioranze qualificate a partire da quelle relative all’approvazione dei regolamenti parlamentari (art. 64 Cost.), fino ad arrivare a quelle richieste dall’art. 138 Cost. per la modifica della Costituzione o la disciplina di materie di natura costituzionale, perdono quella funzione di rendere determinate scelte indisponibili alla semplice maggioranza politica in quanto di rilievo tale da richiedere un accordo il più possibile condiviso dalle diverse forze presenti negli organi rappresentativi e dunque espressione delle diverse forze esistenti nel Paese.
Occorre riflettere su quali cambiamenti siano ammissibili e quali, invece, non lo siano. In sostanza occorre distinguere fra modifiche indirette alla Costituzione legittime e modifiche, invece, illegittime.
In particolare, le norme riconducibili alla forma di governo e al sistema delle garanzia non appaiono immodificabili, tuttavia è evidente che laddove si apportino modifiche atte ad incidere sulla forma di governo, contestualmente andrebbero modificate in modo puntuale altre disposizioni relative al rapporto fra gli organi costituzionali al fine di rendere coerenti tali rapporti e inquadrabili in altra tipologia di forma di governo.
Un’altra argomentazione è quella a sostegno dell’illegittimità del principio maggioritario relativa al rapporto tra tale principio ed il principio di uguaglianza del voto di cui all’art. 48 Cost. interpretato alla luce dell’art. 3 Cost. Tali disposizioni sono attuate soltanto quando si assicuri il principio di uguaglianza del voto tanto in entrata, ossia al momento delle elezioni, quanto in uscita, ossia al momento della trasformazione dei voti in seggi. È chiaro che tale equivalenza è assicurata soltanto da un sistema proporzionale puro, come è altrettanto innegabile che il principio maggioritario la nega per definizione sovrarappresentando forze politiche e, quindi, sottorappresentandone altre.
Gli argomenti più forti a sostegno di un’illegittimità costituzionale del principio maggioritario stanno nei principi caratterizzanti l’ordinamento costituzionale italiano che, per effetto della legge elettorale, possono essere attuati o disattesi: il principio della sovranità popolare, il principio di uguaglianza sostanziale, il principio di uguaglianza del voto, l’indisponibilità della Costituzione a forze espressione di semplici maggioranze politiche o addirittura di minoranze. Scelte diverse saranno semplicemente indirizzate alla salvaguardia dell’attuale rappresentanza, in contrasto con modelli alternativi di democrazia fondati sulla partecipazione.
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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- Iscritto il: 21/02/2012, 22:08
Re: Il manifesto per una nuova politica
Posizione di ALBA sul DDL Lavoro:
Io vedo ALBA un soggetto politico inclusivo, nel senso che sarà in grado di unire le sinistre senza inglobarle.
Vedremo.
Augh!
Camillobenso, effettivamente non è che con 5000 firme, che adesso sono 5500, si possa fondare una sinistra alternativa. Ma siamo sono agli inizi. Già nelle riunioni dei vari Nodi Territoriali (54 già costituiti) i partecipanti tra sottoscrittori e osservatori sono vicino al centinaio nelle grandi città, cmq ancora non si è fatta alcuna azione di divulgazione nel territori anche se il seme è stato gettato. Presto i Nodi entreranno in contatto che le giunte comunali, per cercare di occupare spazi di democrazia diretta.Comunicato ALBA -comitato esecutivo nazionale
DDL Fornero: L'altro terremoto sul lavoro. Sotto attacco i diritti fondamentali: serve una risposta immediata. Sotto le macerie del terremoto è finito anche l'articolo 18.
Ieri, mentre lo sguardo del Paese era rivolto, naturalmente, al dramma delle popolazioni emiliane e in particolare delle lavoratrici e dei lavoratori di quel territorio, il Governo Monti - con quattro voti di fiducia che hanno legato le mani ad un Senato comunque in gran parte accondiscendente - ha portato a casa la riforma del lavoro cara alla Bce, quella che cancella conquiste fondamentali del movimento operaio italiano e precarizza ulteriormente il mercato del lavoro. Ora il testo passerà alla Camera e subito dopo arriverà al voto il Fiscal Compact ( il provvedimento che prevede un taglio del bilancio di 50 miliardi all'anno per i prossimi 20 anni). Mai come ora è necessaria una risposta forte, di cui l'indizione dello sciopero generale da parte della CGIL ci sembra elemento naturale. Ci impegneremo da subito a costruire in ogni sede, insieme a tutti i soggetti sociali e sindacali contrari a questa controriforma, una risposta forte e partecipata, per bloccare il “terremoto sociale” che il Governo (con il consenso del 90% del parlamento) sta provocando. ALBA- soggetto politico nuovo - Alleanza per il lavoro, beni comuni e ambiente. Comitato esecutivo - 1 giugno 2012
Per approfondire leggiamo di seguito questo appello di importanti studiosi di diritto ,magistrati, giudici, costituzionalisti, professori universitari.
dal sito di LIberta' e Giustizia
http://www.libertaegiustizia.it/2012/06 ... ment-27517
http://www.libertaegiustizia.it/2012/05 ... te-chiaro/
Cordiali saluti
Io vedo ALBA un soggetto politico inclusivo, nel senso che sarà in grado di unire le sinistre senza inglobarle.
Vedremo.
Augh!
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Il manifesto per una nuova politica
Prosegue il percorso per la costruzione di Un soggetto politico nuovo.
C'è veramente qualcosa di nuovo in queste proposte? E possono rappresentare la risposta al vuoto drammatico che si registra attualmente nella sinistra?
O si tratta dell'ennesimo "partitino" dell'arcipelago post-comunista?
ALBA IN DUE GIORNI- PARMA 30 GIUGNO E 1 LUGLIO
Il primo report ed i documenti emersi dall'assemblea: http://www.soggettopoliticonuovo.it/201 ... mo-report/
Un'Europa delle Donne, degli Uomini e dei Popoli http://www.soggettopoliticonuovo.it/a-p ... ei-popoli/
Riconversione – Lavoro – Beni comuni http://www.soggettopoliticonuovo.it/a-p ... ni-comuni/
Proposte per un’altra Italia http://www.soggettopoliticonuovo.it/a-p ... -scheda-3/
Statuto ed organizzazione, il percorso http://www.soggettopoliticonuovo.it/a-p ... -percorso/
C'è veramente qualcosa di nuovo in queste proposte? E possono rappresentare la risposta al vuoto drammatico che si registra attualmente nella sinistra?
O si tratta dell'ennesimo "partitino" dell'arcipelago post-comunista?
ALBA IN DUE GIORNI- PARMA 30 GIUGNO E 1 LUGLIO
Il primo report ed i documenti emersi dall'assemblea: http://www.soggettopoliticonuovo.it/201 ... mo-report/
Un'Europa delle Donne, degli Uomini e dei Popoli http://www.soggettopoliticonuovo.it/a-p ... ei-popoli/
Riconversione – Lavoro – Beni comuni http://www.soggettopoliticonuovo.it/a-p ... ni-comuni/
Proposte per un’altra Italia http://www.soggettopoliticonuovo.it/a-p ... -scheda-3/
Statuto ed organizzazione, il percorso http://www.soggettopoliticonuovo.it/a-p ... -percorso/
Chi c’è in linea
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