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Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 13/01/2015, 18:40
da iospero
flaviomob ha scritto:Secondo me se facciamo bene i conti siamo NOI il problema.

Sono sicuro che se andiamo a vedere tutte le stragi compiute dagli angloamericani (od occidentali in generale), la corruzione diffusa, i regimi golpisti o paramilitari appoggiati, le bombe intelligenti "sbagliate", le mine antiuomo, le bombe al fosforo, l'uranio, le altre armi non convenzionali, torture, etc. il totale di morti e feriti è di ordini di grandezza ben superiore alla somma di tutti gli attentati terroristici (o meglio classificati ufficialmente come tali). Basterebbe Gaza, da sola.
Ciao Flavio,
in "Allahu Akbar!" ti ho chiesto cosa dovremmo fare oggi noi occidente ( con tutte le colpe che abbiamo alle spalle) in Nigeria, in Iraq, in Siria ?
Noi siAMO SEMPRE CONTRO LA VIOLENZA, ma, 70 anni fa, abbiamo ritenuto giusto l'intervento angloamericano contro i nazzisti

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 13/01/2015, 21:36
da pancho
flaviomob ha scritto:Secondo me se facciamo bene i conti siamo NOI il problema.

Sono sicuro che se andiamo a vedere tutte le stragi compiute dagli angloamericani (od occidentali in generale), la corruzione diffusa, i regimi golpisti o paramilitari appoggiati, le bombe intelligenti "sbagliate", le mine antiuomo, le bombe al fosforo, l'uranio, le altre armi non convenzionali, torture, etc. il totale di morti e feriti è di ordini di grandezza ben superiore alla somma di tutti gli attentati terroristici (o meglio classificati ufficialmente come tali). Basterebbe Gaza, da sola.
Tutto vero quello che scrivi Flavio.

L'abbiamo sempre detto questo ma ora dobbiamo decidere cosa fare per eliminare questo fondamentalismo che cerca di mettere in crisi le ns. societa buone e cattive che siano.
Se cattive, spetta a noi cambiarle e non ad altri.

Ora però che dobbiamo fare difronte a questa situazione e con tutte le contraddizioni in atto?Anche nostre?

Intervenire certamente sulle cause e sulle contraddizioni per trovare un processo in cui possano coesistere culture e religione diverse sarebbe una buona partenza ma sara' un processo non di breve durata ma che insieme ad altri interventi potrebbe considerarsi un primo passo.

Ora tutte le domande vengono spontanee:
1-Come comportarsi con quei paesi che finanziano questo estremismo/fondamentalista sapendo che le ns. societa sopravvivono per i loro prodotti?-

232-Intervenire militarmente contro costoro se veramente li consideriamo colpevoli di alimentare e sovvenzionare il fondamentalismo (religioso?) oppure intervenire soltanto in quei focolai da cui partono questi poveri estremisti indottrinati fino ad immolarsi?

Quindi detto quali possono essere stati i difetti/errori dell'occidente ora dobbiamo però decidere subito che fare.

Certo, importare le ns. democrazia che tanto democrazia non lo e' , è risultato un fallimento anche per il semplice fatto che coloro ch decisero di spodestare i dittatori di questi paesi non si sono preoccupati per niente sul cosa fare dopo. Dovevano cercare di correre per arrivare primi pensando di avere poi dei privilegi sulle loro materie prime. Era una guerra fra occidentali per accaparrarsi le materie prime magari sostituendosi ad altri del loro stesso "giro".

Qualora se lo fossero anche chiesto che diritto avrebbero avuto costoro per importare in questi paesi il loro modo di gestire un popolo? Un popolo la cui millenaria cultura certamente non combaciava con la nostra ma non per questo potevano dire che era sbagliata.

Se la confrontiamo con la nostra attuale certamente troveremo delle convergenze in cui persiste continuamente la lotta fra il male ed il bene, fra il lavoro ed capitale, fra etnie ed etnie, fra religione e religione e chi più ne ha più ne metta.

Detto questo ed analizzato per bene tutto quello che può essere inerente a questa situazione, ora abbiamo il presente da decidere e questo può metterci in contraddizione con le ns. origini ma purtroppo dobbiamo essere più realisti del re e decidere ponderatamente ma, purtroppo lo dobbiamo fare in fretta tenendo presente perodi no ripetere gli errori del passato.

Intervenire direttamente e militarmente contro l'ISIS va bene o no?

Intervenire contro chi alimenta finanziariamente questi califfati va bene o no?

Aiutare quel che rimane della primavera araba magari anche militarmente, va bene o no?

Etc....etc..

Come vedi, se non si hanno chiare certe situazioni e non si ha chiaro pure sul cosa si deve fare dopo, succederà ancora una volta sostenere i generali come in Egitto i quali si son dimostrati ad essere gli unici a poter controllare un certo fondamentalismo. Purtroppo noi avevamo contribuito a buttar giu' il sistema Assad consegnandolo
ai fratelli musulmani.

Se ci fosse ancora Ghedaffi e lo stesso Saddam, probabilmente col senno di poi saremmo costretti a sostenerli. Triste ma vero

Costoro pur essendo dei dittatori riuscivano a controllare i loro popoli tribali con tutte le loro contraddizioni e il loro dispotismo. Certo usavano il pugno duro e spesso quel pugno duro dava loro la giustificazione per gasare chi era contro.

Non on sarebbe la soluzione migliore ma quale potrebbe essere quella giustaa se questi popoli non riescono a far le loro lotte di liberazione ?

In Siria ora saremo costretti a sostenere Assad visto le cause che abbiamo creato e dalle quali non riusciamo a venirne fuori.

Avremo questo coraggio di fare mea culpa e riprendere i contatti con Assad per combattere l'ISIS e lasciare che sia il suo popolo a trovare la strada per ribellarsi?

Non sono in grado di farlo?

Certamente questa e' la cruda verità, ma come potremo dar loro aiuto visto tutto quello che abbiamo causato? E come per non ripetersi?

Quindi, per concludere e non ripetermi visto che scrivo sempre di getto, ti chiedo e vi chiedo quale può essere la risposta immediata a questi califfati e/o fondamentalismi che con le loro dottrine ed i loro attentati cercano di abbattere le ns. societa'/culture buone o cattive che siano?

Tutto quì


Un salutone da Juan

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 14/01/2015, 17:40
da camillobenso
flaviomob ha scritto:Secondo me se facciamo bene i conti siamo NOI il problema.

Sono sicuro che se andiamo a vedere tutte le stragi compiute dagli angloamericani (od occidentali in generale), la corruzione diffusa, i regimi golpisti o paramilitari appoggiati, le bombe intelligenti "sbagliate", le mine antiuomo, le bombe al fosforo, l'uranio, le altre armi non convenzionali, torture, etc. il totale di morti e feriti è di ordini di grandezza ben superiore alla somma di tutti gli attentati terroristici (o meglio classificati ufficialmente come tali). Basterebbe Gaza, da sola.
C'é poi lo spinoso problema dei fabbricanti d'armi europei, e dell'occupazione associata.

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 16/01/2015, 7:17
da flaviomob
Beh cominciare a finanziare la costruzione di ospedali in questi paesi al posto delle armi potrebbe essere un inizio...

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 16/01/2015, 10:14
da Maucat
Certamente ma vendere armi è molto più redditizio e il settore non conosce crisi recessive.
Ricordate il vecchio film del 1974 con Alberto Sordi "Finché c'è guerra c'è speranza"? Le cose non sono cambiate di un millimetro da allora.

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 16/01/2015, 15:54
da pancho
flaviomob ha scritto:Beh cominciare a finanziare la costruzione di ospedali in questi paesi al posto delle armi potrebbe essere un inizio...
Flavio, non so' sinceramente se la soluzione possa essere quella di costruire ospedali. Emergency parecchie volte e' stata presa d'assalto quindi non credo che possa essere una soluzione per questi popoli tribali che in nome di un certo fanatismo religioso vengono spesso messi a guerreggiare fra di loro nel nome di Allah akbar(SUNNITI, SCIITI, BAKILITI, DRUSI, YAZIDI, IBADITI, KHARIJITI, MUTAZILITI , WAHABITI, HASHEMITI, ASSASSINI, ZAYDITI, ISMAILITI, CARMATI, FATIMIDI, NIZARITI, MUSTA'LIENI, DUODECIMANI o IMAMITI, NUSAIRITI o ALAWITI, MAHDIYA, SANUSI'A, AHMADITI, AHL-I-HAQQ, SHAIKHISMO, BABISMO e BAHA'ISMO) e tutto questo per difendere un certo califfato o quant'altro che si nasconde sotto altra definizione.

Sul come venirne fuori io sinceramente da come si sono incrudite le cose non lo so. E su questo precedentemente avevo chiesto, inutilmente, anche una vs. opinione.

Le soluzioni potrebbero essere molteplici e anche non indolore.

1-Importare il ns. modo do concepire la democrazia e' risultato fallimentare e questo lo si doveva gia sapere preventivamente.
2-Deporre i despoti, idem come sopra visto che per vari motivi di interessi personali anche qui si e' fallito.
3- agenzie no profit e quindi umanitarie per aiutare i piu' bisognosi anche queste hanno fallito e non capisco perche si continui su questa strada sapendo come va a finire.

Quale strada allora dobbiamo intraprendere contro costoro che si pongono come primo obiettivo di annientare le ns. societa brutte o buone che siano?


un salutone

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 19/01/2015, 19:13
da camillobenso
NOTIZIE
Donetsk, si combatte per l’aeroporto ma si muore anche in città

Articolo + Video

http://it.euronews.com/2015/01/19/donet ... -in-citta/

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 20/01/2015, 16:01
da flaviomob
Beh se sono già fallite tutte le strade provate... arrendiamoci.

A me risulta che Emergency riesca ad operare in situazioni di ostilità mostrando apertamente che il proprio fine è esclusivamente la cura e l'assistenza sanitaria, senza prendere parte per alcuna fazione, ma mantenendo i propri principi (ad esempio, medici ed infermiere donne in paesi che vorrebbero impedire alle donne di compiere qualsiasi lavoro).

L'emergenza Isis va affrontata anche appoggiando i Curdi (ma in realtà il comportamento della Turchia, membro NATO, è più che ambivalente) che sono uno dei popoli più martoriati e maltrattati della storia (sempre grazie ai confini tracciati dagli occidentali con le ex colonie), ma intanto gli occidentali continuano a tenersi stretta l'Arabia Saudita che perennemente fomenta il terrorismo (magari rivendendogli le "nostre" armi) e ad appoggiare dittature di ogni risma. Bisogna invece fare una politica che premi i paesi che RISPETTANO I DIRITTI UMANI senza se e senza ma. Certo i risultati non arriveranno né oggi né domani, ma col tempo il mondo cambierà volto.

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 24/01/2015, 0:05
da flaviomob
http://www.internazionale.it/opinione/b ... ell-europa

Draghi interrompe la stagione liberista dell’Europa


Bernard Guetta

Secondo molti economisti la mossa della Banca centrale europea è troppo timida, ma resta il fatto che confermando nella giornata di giovedì che acquisterà i titoli di stato con un budget di 60 miliardi al mese dal marzo 2015 al settembre 2016, la Bce ha manifestato chiaramente la voglia di rompere con le politiche economiche seguite finora dall’Unione.

La prova più evidente di questo cambiamento è che Angela Merkel, ispiratrice delle politiche di rigore, non l’ha presa bene, diversamente dai rappresentanti della sinistra, compresi Jean-Luc Mélenchon e Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale greca che potrebbe vincere le elezioni di domenica. L’esultanza della sinistra è condivisa dai mercati e anche da buona parte della destra. La Bce è elogiata da una buona maggioranza della politica perché ha deciso, in virtù dell’indipendenza che le garantiscono i trattati e il suo statuto, di controbilanciare le politiche di tagli alle spese e di riduzione del debito con un’iniezione di denaro fresco destinata a favorire il rilancio delle economie europee.

Forse non sarà sufficiente e senza dubbio sarebbe stato meglio mettere sul tavolo una quantità maggiore di denaro, ma l’importante è che la svolta tanto attesa sia arrivata, che la Bce abbia chiesto ai governi e alla Commissione di seguire il suo esempio favorendo gli investimenti e che Bruxelles l’abbia addirittura preceduta annunciando un mese fa un piano di investimenti paneuropei da oltre 300 miliardi, ormai in fase di elaborazione.

Il buon senso sembra trionfare e da questa vicenda possiamo trarre una conclusione fondamentale. Contrariamente a ciò che pensano in molti, l’unità europea non è un progetto liberista. Così come non possiamo associare un paese alle politiche condotte dal suo governo, allo stesso modo non possiamo né dobbiamo associare l’Unione europea alle politiche sostenute dalla maggioranza che la guida in un determinato momento storico.

Oggi questa maggioranza è marcatamente liberalconservatrice, ma negli anni novanta è stata chiaramente socialdemocratica. L’alternanza dipende solo dagli elettori, e le maggioranze (come sta accadendo in questo periodo) possono anche subire un’evoluzione nelle scelte, esattamente come un governo nazionale. Davanti al pericolo della deflazione alimentato dalle politiche d’austerità molti conservatori e liberali hanno cominciato a convincersi della necessità di un rilancio. A completare l’opera è arrivato un altro pericolo, quello del divorzio tra gli europei e l’Europa. E così Angela Merkel ha dovuto accontentarsi di ricordare (a ragione) che non bisogna abbandonare il risanamento dei conti pubblici. Le cose stanno cambiando, e non solo in Europa. La stagione liberista sembra volgere al termine.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Re: La crisi dell'Europa

Inviato: 25/01/2015, 20:35
da aaaa42
Stefano Delrio

Ho appena finito "Anschluss. L'annessione. L'unificazione della Germania e il futuro dell'Europa", di Vladimiro Giacché. Oltre ad essere un libro scritto molto bene mi ha davvero colpito per diverse ragioni.
1) Sfata decisamente il mito della perfetta efficienza tedesca e dell'unificazione delle due Germanie come esempio da seguire per tutta l'Europa. 2) Mostra quanto l'annessione (perchè di questo si è trattato) non sia stata un atto di generosità del ricco Ovest verso l'Est povero e vicino al collasso, ma il saccheggio di un territorio con grandi potenzialità industriali, che è stato ridotto ad un deserto produttivo a vantaggio delle aziende della Germania Federale in nome del libero mercato. 3) L'identità socialista della Rdt è stata completamente spazzata via con una furia ideologica tale da radere al suolo le cose buone (stato sociale, alcuni esempi di economia programmata, scuola etc) insieme a tutto il resto. 4) La teoria dei "compiti a casa" che la Germania sta imponendo all'Europa è assolutamente fallimentare; in primo luogo perchè fondata su un meccanismo di compressione generalizzata dei salari che sta aggravando la crisi di domanda, in secondo luogo perchè la visione assolutamente totalizzante delle elitè tedesche lì porterà a valutare gli sforzi del Sud Europa come "non sufficienti" a risolvere il problema. Come tutt'ora si attribuiscono le colpe del ritardo della ex Rdt al peccato originale dei suoi cittadini (l'essere stati una repubblica socialista) così la colpa del Sud Europa è quella di non essere "abbastanza tedesco", di non fare i "compiti a casa" nella maniera dovuta.
Da tenere a mente, dal momento che gli ideatori di quell'annessione sono gli stessi che stanno guidando l'unificazione d'Europa. Teorizzando processi di privatizzazione già sperimentati nella Rdt per saccheggiare le economie dei paesi in difficoltà. Senza un'alleanza tra i paesi del Sud Europa, siamo destinati a fare la fine dell'ex DDR.