Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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cielo 70
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da cielo 70 »

La cosa drammatica è che a parte la Grecia (non so com'è il partito Podemos in Spagna) nel resto d'Europa le sinistre non battono più un colpo e non propongono un sistema economico alternativo a quello basato sulla competizione e su un tipo di sviluppo insostenibile. E pure Shultz ha accolto Tsipras allo stesso modo di Merkel, senza riconoscere almeno un po' le ragioni della Grecia o quanto meno un sistema alternativo per riprendersi, facendo pagare gli evasori e chi ha partecipato alla corruzione.
flaviomob
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da flaviomob »

soloo42001 ha scritto:
A casa mia vengono nell'ordine:
1. le idee
2. l'unità intorno alle idee
3. l'organizzazione per aggregare consensi politici per realizzare le idee
4. nel mentre dall'organizzazione emergono i leader
5. i leader si presentano alle elezioni
6. se vincono governano, magari alleandosi con altri gruppi
7. se perdono si riorganizzano e continuano a combattere

soloo42000
E' interessante questa schematizzazione, aiuta a pensare per punti.
Io direi che rispetto al primo punto già si potrebbe aprire un mondo. Intanto le idee sì, ma quali? Ogni idea può funzionare? E ogni idea appartiene all'alveo della sinistra? Inoltre partire dalle idee non potrebbe apparire come qualcosa di astratto, quando a partire dall'esperienza greca si invoca solidarietà concreta dal basso, nel presente, nel qui ed ora, visto che siamo nell'emergenza?

L'unità nelle idee mi piace, mi dà un senso di coerenza, anche se la sinistra storicamente ha avuto a che fare con una grande pluralità di idee e di pensieri. Ciò che può dare coerenza a questo insieme potrebbe essere la chiave comune della solidarietà e anche qui bisognerebbe rapportarsi alle esigenze della società: unità significa anche aggregazione, significa costruzione di un'appartenenza sociale e anche questo processo passa nel confronto senza sconti con i bisogni primari dei cittadini. Dove si crea una rete di reciprocità si può ragionare in termini solidali, termine che indica solidità, cioè ancora una volta coerenza ed unità intrinseca, forza, resistenza.

La questione dei leader mi sembra meno importante: comunque sia in un'organizzazione emerge chi ha capacità di coordinare, proporre, progettare avendo la visione di un sogno già come se fosse realizzato nelle sue parti e contemporaneamente di mettere in relazione queste parti in modo funzionale. Anche qui nel concreto si può vedere chi funziona meglio come organizzatore e chi, non certo meno importante, funziona meglio come "attore", sul piano pratico. Non dobbiamo poi dimenticare che il pensiero è condiviso, l'organizzazione è condivisa e le esperienze di ognuno valgono nel confronto su un piano di pari dignità.

Tutto ciò mi pare lontanissimo dalla sinistra italiana (Sel, Rifondazione, altre "nuove liste" come quella per le europee), dalla ex sinistra italiana oggi democristianissima (PD) ma anche dal sindacato e persino da alcune realtà del terzo settore che formalmente sono ancora cooperative ma tra precari e bassissimi salari di fatto praticano nuove, antiche forme di sfruttamento. Tuttavia ci sono ancora realtà positive e non possiamo confondere il grano col loglio.

Io credo che con l'ottimismo della volontà si possa ancora costruire qualcosa di buono, ma dobbiamo confrontarci con i bisogni concreti. Oltretutto quando si parla di realtà sociali, qui è stata citata la Caritas non per caso, abbiamo davanti una tradizione millenaria molto radicata per cui dobbiamo dimostrare anche una forte presenza sul territorio ed efficacia, altrimenti sì che moriremo democristiani!
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Podemos (Spagna)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Podemos (in italiano: possiamo) è un partito politico spagnolo, fondato nel 2014 da attivisti di sinistra legati al Movimiento 15-M.

Storia[modifica | modifica wikitesto]
Podemos è stato fondato il 17 gennaio 2014 da alcuni attivisti di sinistra legati al Movimiento 15-M (noto anche come il movimento degli indignados).

Si è presentato quindi per la prima volta alle elezioni europee del 2014, ottenendo a sorpresa l'8% dei voti (quarto partito spagnolo) ed eleggendo cinque eurodeputati.[10]

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]
Podemos, nato dalle proteste degli indignados, si propone come un partito contro la "casta", i privilegi della classe politica, e la corruzione.[10]

Tra le sue proposte ci sono il controllo pubblico delle banche,[10] l'introduzione di una Tobin tax sulle transazioni finanziarie,[10][11] l'inasprimento delle pene per i reati fiscali,[10][11] un tetto massimo alle rate dei mutui,[10] un referendum obbligatorio su tutti i temi importanti,[11] e l'introduzione del reddito di cittadinanza.[11]

Dopo le elezioni europee del 2014 ha deciso di aderire al gruppo parlamentare della Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica.[11]
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Coalizione della Sinistra Radicale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La Coalizione della Sinistra Radicale (gr. Συνασπισμός Ριζοσπαστικής Αριστεράς, translitterato come Synaspismós Rizospastikís Aristerás), meglio nota semplicemente con l'acronimo SYRIZA (ΣΥΡΙΖΑ), è un partito politico greco di sinistra, a ispirazione socialista democratica.

Nato nel 2004 come coalizione di partiti e politici indipendenti di area socialista democratica, gruppi ambientalisti di sinistra, maoisti, trotskisti e organizzazioni eurocomuniste,[3] si è costituita quindi nel 2012 come partito unico;[4] nel luglio 2013 viene celebrato il primo congresso fondativo.

Alle elezioni parlamentari in Grecia del 17 giugno 2012 SYRIZA è diventato il secondo partito greco per numero di voti e il principale partito di opposizione al governo di Antonis Samaras.

Il 25 gennaio 2015, imponendosi come primo partito con il 36,3% dei voti, SYRIZA ha vinto le elezioni politiche, mancando tuttavia di due seggi (149 su 300) la maggioranza assoluta in Parlamento.[12]

Il suo leader è Alexis Tsipras, Primo ministro della Grecia ed ex presidente del Synaspismós, il principale tra i partiti fondatori.[13][14]


Altre informazioni in:
http://it.wikipedia.org/wiki/Coalizione ... a_Radicale
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

10/11/2014
Cos’è Podemos, il partito che fa tremare la Spagna
Da dove viene e cosa vuole il nuovo partito che scuote le fondamenta del Paese di Mariano Rajoy
Luigi Pandolfi

http://www.linkiesta.it/partito-podemos-spagna
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

cielo 70 ha scritto:La cosa drammatica è che a parte la Grecia (non so com'è il partito Podemos in Spagna) nel resto d'Europa le sinistre non battono più un colpo e non propongono un sistema economico alternativo a quello basato sulla competizione e su un tipo di sviluppo insostenibile. E pure Shultz ha accolto Tsipras allo stesso modo di Merkel, senza riconoscere almeno un po' le ragioni della Grecia o quanto meno un sistema alternativo per riprendersi, facendo pagare gli evasori e chi ha partecipato alla corruzione.
Non so se vi ricordate le urla e gli strilli degli ex Margherita nel 2007 quando venne proposto di portare il Pd all'interno del Pse. A partire da Rutelli. Fioroni. Castagnetti, Rosy Bindi che gridava: "Non moriremo socialisti".

Poi arriva Renzi, li iscrive al Pse e nessuno fiata. Perché???

- Perché sapevano che il Pse, come sostiene cielo70, le sinistre in Europa non battono più un colpo e che sono diventati tutti democristiani?

- O perché sapevano che che prima o poi i democristiani sarebbero usciti allo scoperto dopo aver fatto fessi i socialisti della casta diventati democristiani a loro volta?
camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

soloo42001 ha scritto:

A casa mia vengono nell'ordine:
1. le idee
2. l'unità intorno alle idee

^

Quindi si tratta di creare una nuova ideologia?



Ideologia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L’ideologia è il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.[1]

Il termine ideologia appare per la prima volta nell'opera Mémoire sur la faculté de penser del 1796 di Antoine-Louis-Claude Destutt de Tracy (1754-1836)[2][3] con il significato di «scienza delle idee e delle sensazioni».

In seguito il termine ha assunto il significato più generico di "sistema di idee" più o meno coerente e organizzato (di volta in volta con connotazioni negative, positive o neutre) soprattutto per opera di Karl Marx e della sua critica dell'idealismo. In particolare, il termine è usato in riferimento a dottrine politiche, a movimenti sociali caratterizzati da un’elaborazione teorica, a orientamenti ideali-culturali e di politica economica e sociale.[1]


^^^^

Secondo la Treccani.it

http://www.treccani.it/enciclopedia/ideologia/


^^^^

Fino a poco tempo si diceva che erano cadute le ideologie.


Non era vero. La nuova ideologia della casta, vittoriosa da almeno un ventennio, a sinistra è stata: Poltrone & Affari.

Nel centro è sempre stato così dal dopo De Gasperi.


I craxiani hanno fatto cadere l'impalcatura della Prima Repubblica perché avevano una fame arretrata di Poltrone & Affari.
soloo42001
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da soloo42001 »

camillobenso ha scritto:soloo42001 ha scritto:

A casa mia vengono nell'ordine:
1. le idee
2. l'unità intorno alle idee

^

Quindi si tratta di creare una nuova ideologia?


Si da al termine IDEOLOGIA un senso negativo.
Per me non è così.

L'ideologia, secondo me, è ciò che lega idee e ideali in una costruzione strutturata.
Senza un'ideologia si finisce, vedi 5S, e spero di no ma forse anche Podemos e Siriza,
col portare avanti tesi/idee scorrelate o magari contrastanti fra loro fino alla
compromissione del raggiungimento degli obiettivi politici.

Noi di CENTROSINISTRA, perchè è al campo ampio che dobbiamo guardare
enll'ipotesi di tornare maggioranza non da soli come sinistra in quanto minoritari
nel Paese, abbiamo a disposizione almeno due filoni ideologici perfettamente
sani e attuali da cui pescare.

Il solidarismo di matrice cristiano-democratica, e il solidarismo di matrice social-democratica.
Entrambi questi filoni ideologici predicano, partendo da presupposti diversi:
- dignità dell'uomo
- tolleranza
- responsabilità verso l'altro

Dal che discende:
- laicità della comunità/stato
- diritti del cittadino
- stato sociale a supporto dei cittadini più deboli

Il primo punto è già in Costituzione, storicamente conquistato nel XIX secolo.
Non è di nuovo da "conquistare", ma da far "ricordare" ai concittadini.
"Noi siamo questi: noi tolleriamo le differenze di razza, religion, cultura, ...".

Gli altri due sono invece da sempre messi in discussione da ideologie di
matrice fascistoide-liberista. Anche questo dal XIX secolo.
Infatti la laicità "costa poco", ma la responsabilità verso il prossimo costa...

Se anche solo si portasse a casa la metà di ciò che predicano i due filoni
ideologici di riferimento avremmo un'Italia completamente diversa.
Per cui non c'è bisogno di nuove ideologie.
Ma di riscoprire le vecchie elaborando strumenti per realizzarle.

Qui tento poi di rispondere al fatto che nel nord-europa questi temi
non sono sentiti.
Permettetemi di dire, viaggiando molto per lavoro, che NON E' VERO.

Questi temi sono sentitissimi nei paesi nordici e germanici.
L'idea di COMUNITA' ce l'hanno proprio nel DNA culturale.
Sarà la loro cultura protestante che li spinge alla lealtà verso
la comunità e il prossimo.
O sarà la nostra cultura cattolico-latina che spinge noi a "fregarci" l'un l'altro.

Però la differenza è questa.
E questo ha portato quelle comunità a elaborare e REALIZZARE buona parte
dei punti sopra elencati.
Ragione per cui, a fronte di uno stato che funziona, che ben utilizza le tasse
pagate, per servizi sociali che evitano l'incancrenirsi di situazioni di miseria
e degrado, si sente molto meno l'esigenza di "ripartire da sinistra".
Semplicemente perchè "a destra", alla LORO destra, il sociale è comunque contemplato.

A noi ci vedono come dei sottosviluppati incapaci di fare pace col cervello.
Paesi potenzialmente ricchi, che sperperano in ogni modo possibile:
- evasione ed elusione fiscale
- irresponsabilità della PA (dirigenti che non dirigono e fannulloni)
- irresponsabilità politica (eleggiamo cialtroni a ripetizione)
Per cui, si dicono, ma che vogliono questi da noi?
Facciano funzionare le loro comunità come abbiamo fatto noi.
Funziona da noi, perchè non da loro?

Vagli a rispondere che da noi abbiamo un 30-40% di cavallette che rendono
arduo al limite dell'impossibile il cambiamento.
Anche se ci credessero cosa potrebbero fare per aiutarci?
Mandare la wermacht e governare loro in prima persona al posto dei nostri
rappresentanti?
Ci chiedono, quindi, di risolvere i nostri gravi problemi.
E, nel frattempo, di pagare comunque i nostri debiti.
Non me la sento di dargli torto in toto.
Per questo Shultz e il PSE non si ingaggiano in queste battaglie
di sinistra sud-europea.

Detto questo, volendo ripartire "da sinistra" il solidarismo mi pare un'ottima idea.
Ma in ottica di "vincere" occorrono alcune accortezze:
1. se l'obiettivo è il cambiamento occorre riconoscere che il nuovo "movimento"
dovrà raggiungere dimensioni massive (20-30%); il che implica che le ideologie
solidaristiche di origine andranno prese a riferimento evitandone interpretazioni
estremistiche che escludono elettori provenienti da aree politiche diverse e/o
non pienamente consapevoli ideologicamente
2. le costruzioni programmatiche dovranno essere aperte ad alleanze naturali con
aree politiche contigue
3. i programmi politici dovranno essere realizzabili: balle tipo uscire dall'euro e fare
la secessione lasciamole ai cialtroni alla Grillo-Salvini


In effetti se guardiamo a come si è mosso Tsipras... non siamo molto lontani
da quanto sopra, al di là degli attacchi ideologici.

Sospendo qui questo post perchè al momento vedo in giro solo una grande voglia
di sinistra (che è naturale, sana e condivisibile), ma senza alcuna concretizzazione
delle opzioni politiche.
Il che poi porta a proporre "il cantiere della cooperazione delle sinistre" mentre Renzi
gioca al nazareno!!!!

Ovvero siamo ancora molto lontani, anche solo dall'approcciare il problema in modo corretto.

Ciao.


soloo42000
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iospero »

Cambiamo l'Europa, cambiamo l'Italia

Rinegoziare il debito fa bene all'Italia e all'Europa

Roma 3 febbraio 2015

Al termine della giornata romana abbiamo incontrato con la brigata Kalimera Alexis Tsipras. L’incontro di Alexis Tsipras con i vertici delle Istituzioni del nostro Paese apre in Italia una riflessione e una discussione pubblica che sono ormai dibattito aperto in tutta Europa e non solo, come dimostrano le parole del Presidente Obama.


Le questioni poste da Tsipras non riguardano solo la Grecia ma propongono un cambiamento di rotta di tutta l'Europa cui l'Italia é interessata per rinegoziare i debiti sovrani.

In Europa è aperto un grande problema di democrazia e i popoli Europei chiedono che lo si affronti. Le politiche di austerità non hanno risolto i problemi della crisi ed hanno aggravato gli stessi debiti pubblici creando sofferenze insopportabili per le popolazioni.

Continuare a mantenere in vita organismi come la Troika significa non tenere in conto il bisogno di democrazia non più rinviabile. Il problema dei debiti va affrontato in una conferenza europea che non solo affronti il tema di come ridiscuterli in modo condiviso e solidale ma ponga finalmente il tema di quella mancata armonizzazione delle politiche economiche che fa sì che gli squilibri siano destinati ad aggravarsi,diventare strutturali e creare nuovi debiti. Per questo le proposte avanzate da Tsipras sono assolutamente condivisibili.

In una realtà a moneta unica è necessario evitare che, come sta accadendo, si operino vere e proprie dinamiche di dumping interno che costruiscono i surplus di alcuni ( in primis Germania) ai danni di tutti gli altri. È evidente la necessità di avere piani di New deal sociale e ambientale a dimensione europea. Va rivisto anche tutto il sistema finanziario europeo, e il ruolo della Bce, per porre fine alle speculazioni finanziarie, alla speculazione sui prestiti e far sì che si abbia la possibilità di disporre di finanziamenti europei ingenti e indirizzabili verso lo sviluppo e la coesione.

L’Altra Europa è impegnata affinchè che dall'Italia giungano risposte positive. L'Italia ha un debito particolarmente alto e soffre moltissimo socialmente ma anche nei propri settori produttivi il peso della austerità della assoluta mancanza di un disegno di politica industriale e della mancanza di politiche di vera integrazione europea. l'Italia dovrebbe lavorare anche a una nuova centralità del Mediterraneo per una ridefinizione complessiva dell'Europa.

Noi abbiamo apprezzato molto il fatto che le prime, importantissime, misure prese dal governo di Tsipras siano state volte a far uscire il proprio popolo dalla sofferenza, a primi risarcimenti sociali, al ripristino di potere dei lavoratori e al blocco delle svendite dei beni pubblici. Siamo convinti che solo cosi possa ripartire l'economia. Sono misure opposte a quelle prese dal governo Renzi e anche per questo ci auguriamo che si apra una riflessione di fondo.

L'Altra Europa con Tsipras farà tutta la sua parte nel sostenere il governo Tsipras e il cambiamento in Europa e in Italia. Con Syriza,con Tsipras e con il popolo greco si è costruita da parte nostra una relazione profonda che ci ha visti orgogliosi di presentare una lista con il suo nome alle Europee e felici di condividere loro gioia per la vittoria ad Atene. Crediamo che sia quanto mai indispensabile e urgente che anche in Italia si crei un soggetto unitario che affianchi Syriza e Podemos nella sfida per cambiare L’Euopa. Siamo convinti che per farlo non si tratti di fare solo come loro ma con loro. Il nostro impegno dunque è perché si realizzino in Italia e in Europa grandi coalizioni sociali di cambiamento che vedano protagonisti i popoli europei della costruzione di un'altra Europa.

L’altra Europa con Tsipras
lucfig
Messaggi: 694
Iscritto il: 22/02/2012, 10:21

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da lucfig »

Interessante ...

dal blog di Civati
Il progetto politico di governo che manca (non solo a sinistra)

Ho letto le numerose interviste di Stefano Rodotà e Maurizio Landini, che attaccano tutto ciò che si muove nella sinistra politica (con particolare cura e dovizia di argomenti nei confronti dei ribelli del Pd) per affermare una sinistra sociale fondata su Emergency, Libera e altri soggetti impegnati.

Come ho già fatto a Human Factor, mi preme sottolineare che il richiamo all’apertura di una stagione nuova a sinistra, senza formule burocratiche e strane nostalgie arcobalene, sia molto importante, perché il vuoto di rappresentanza è straordinario. E con un Pd naturalmente orientato a destra, nonostante Mattarella, questo è un tema fondamentale non solo per la sinistra, ma per la democrazia italiana e forse per la Repubblica (lo nota con parole chiare anche Francesco Cancellato, nel suo ultimo editoriale).

Non credo però che la sinistra si ricostituisca con quella vena di antipolitica che ricorre puntualmente (anche da parte di persone che hanno fatto politica tutta la vita), né con i sindacati che parlano male dei partiti (legge del taglione: siamo abituati da mesi al contrario, ma non è un buon motivo), né con il solito messaggio di divisione, puntuale come la morte civile.

E se deve essere sinistra sociale, allora, seguendo le indicazioni di chi parla di «maggioranza invisibile» e di chi riflette su modelli stranieri, oltre ai sindacati e alla società civilissima che si batte da sempre per il rispetto della dignità umana, bisogna sapersi aprire ai precari che saluterebbero con favore un nuovo welfare, ai professionisti che chiedono concorrenza leale, alle imprese che puntano sulla qualità e su uno sviluppo consapevole. Alle donne, prima di tutto, che potrebbero essere le protagoniste di una vera rivoluzione culturale e politica.

Come sostengo da tempo, perciò, la sinistra si ricostituisce intorno a un progetto di governo diverso, che veda il concorso plurale di chi ha argomenti da illustrare e non solo moniti da pronunciare e una classe dirigente rinnovata perché competente e contemporanea.

A ciò, con Possibile, stiamo lavorando, elaborando un progetto di governo che muove da un patto con i cittadini e tra loro. Per metterlo a disposizione di tutti, non solo nella sinistra più radicale e più pura (che ovviamente diffida delle altre forme di vita, soprattutto delle più simili).

Un progetto che muova da un altro modello di riforme costituzionali, che mirino alla partecipazione, alla trasparenza, al legame diretto tra cittadino e rappresentante: che restituiscano sovranità ai cittadini. Che passi attraverso una riforma della politica, della sua organizzazione e del suo finanziamento. Che preveda una legge sul conflitto d’interessi e un pacchetto di misure precise per garantire la legalità, di sapore liberale.

Un’idea di governo che presenti la migliore proposta possibile per il reddito minimo garantito e la progressività fiscale, per lanciare una battaglia campale contro la miseria e la fame.

Un’idea di lavoro che è ancora e nonostante tutto un diritto (non sarà sfuggito il passaggio di Sergio Mattarella, ieri, davanti alle Camere riunite, che smentisce più di un luogo comune di questi tempi devastati e vili), con un contratto unico (unico, però) e il rispetto delle più elementari norme a tutela di chi ha solo il lavoro “dalla sua”.

Un progetto per il futuro non fatto di cemento, ma di reti e di qualità ambientale (che dà lavoro e fa risparmiare tutti quanti). Parola chiave: efficienza energetica. E, ancora, i diritti civili non come concessione, ma come riconoscimento costituzionale pieno.

Non solo parole, non solo prosa e poesia, ma proposte di legge, misure verificabili dal punto di vista numerico (con l’intervento del mitico compagno Excel o, se preferite, foglio di lavoro) e un quadro complessivo coerente e ragionevole.

Intorno a questo progetto si può costruire qualcosa, che metta in discussione alcune certezze molto fragili della politica attuale, inaugurando una nuova stagione.

Tutto il resto ha sempre funzionato pochissimo e funzionerebbe ancora meno, ora, che c’è bisogno di un’alternativa. Di governo.
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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