camillobenso ha scritto:soloo42001 ha scritto:
A casa mia vengono nell'ordine:
1. le idee
2. l'unità intorno alle idee
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Quindi si tratta di creare una nuova ideologia?
Si da al termine IDEOLOGIA un senso negativo.
Per me non è così.
L'ideologia, secondo me, è ciò che lega idee e ideali in una costruzione strutturata.
Senza un'ideologia si finisce, vedi 5S, e spero di no ma forse anche Podemos e Siriza,
col portare avanti tesi/idee scorrelate o magari contrastanti fra loro fino alla
compromissione del raggiungimento degli obiettivi politici.
Noi di CENTROSINISTRA, perchè è al campo ampio che dobbiamo guardare
enll'ipotesi di tornare maggioranza non da soli come sinistra in quanto minoritari
nel Paese, abbiamo a disposizione almeno due filoni ideologici perfettamente
sani e attuali da cui pescare.
Il solidarismo di matrice cristiano-democratica, e il solidarismo di matrice social-democratica.
Entrambi questi filoni ideologici predicano, partendo da presupposti diversi:
- dignità dell'uomo
- tolleranza
- responsabilità verso l'altro
Dal che discende:
- laicità della comunità/stato
- diritti del cittadino
- stato sociale a supporto dei cittadini più deboli
Il primo punto è già in Costituzione, storicamente conquistato nel XIX secolo.
Non è di nuovo da "conquistare", ma da far "ricordare" ai concittadini.
"Noi siamo questi: noi tolleriamo le differenze di razza, religion, cultura, ...".
Gli altri due sono invece da sempre messi in discussione da ideologie di
matrice fascistoide-liberista. Anche questo dal XIX secolo.
Infatti la laicità "costa poco", ma la responsabilità verso il prossimo costa...
Se anche solo si portasse a casa la metà di ciò che predicano i due filoni
ideologici di riferimento avremmo un'Italia completamente diversa.
Per cui non c'è bisogno di nuove ideologie.
Ma di riscoprire le vecchie elaborando strumenti per realizzarle.
Qui tento poi di rispondere al fatto che nel nord-europa questi temi
non sono sentiti.
Permettetemi di dire, viaggiando molto per lavoro, che NON E' VERO.
Questi temi sono sentitissimi nei paesi nordici e germanici.
L'idea di COMUNITA' ce l'hanno proprio nel DNA culturale.
Sarà la loro cultura protestante che li spinge alla lealtà verso
la comunità e il prossimo.
O sarà la nostra cultura cattolico-latina che spinge noi a "fregarci" l'un l'altro.
Però la differenza è questa.
E questo ha portato quelle comunità a elaborare e REALIZZARE buona parte
dei punti sopra elencati.
Ragione per cui, a fronte di uno stato che funziona, che ben utilizza le tasse
pagate, per servizi sociali che evitano l'incancrenirsi di situazioni di miseria
e degrado, si sente molto meno l'esigenza di "ripartire da sinistra".
Semplicemente perchè "a destra", alla LORO destra, il sociale è comunque contemplato.
A noi ci vedono come dei sottosviluppati incapaci di fare pace col cervello.
Paesi potenzialmente ricchi, che sperperano in ogni modo possibile:
- evasione ed elusione fiscale
- irresponsabilità della PA (dirigenti che non dirigono e fannulloni)
- irresponsabilità politica (eleggiamo cialtroni a ripetizione)
Per cui, si dicono, ma che vogliono questi da noi?
Facciano funzionare le loro comunità come abbiamo fatto noi.
Funziona da noi, perchè non da loro?
Vagli a rispondere che da noi abbiamo un 30-40% di cavallette che rendono
arduo al limite dell'impossibile il cambiamento.
Anche se ci credessero cosa potrebbero fare per aiutarci?
Mandare la wermacht e governare loro in prima persona al posto dei nostri
rappresentanti?
Ci chiedono, quindi, di risolvere i nostri gravi problemi.
E, nel frattempo, di pagare comunque i nostri debiti.
Non me la sento di dargli torto in toto.
Per questo Shultz e il PSE non si ingaggiano in queste battaglie
di sinistra sud-europea.
Detto questo, volendo ripartire "da sinistra" il solidarismo mi pare un'ottima idea.
Ma in ottica di "vincere" occorrono alcune accortezze:
1. se l'obiettivo è il cambiamento occorre riconoscere che il nuovo "movimento"
dovrà raggiungere dimensioni massive (20-30%); il che implica che le ideologie
solidaristiche di origine andranno prese a riferimento evitandone interpretazioni
estremistiche che escludono elettori provenienti da aree politiche diverse e/o
non pienamente consapevoli ideologicamente
2. le costruzioni programmatiche dovranno essere aperte ad alleanze naturali con
aree politiche contigue
3. i programmi politici dovranno essere realizzabili: balle tipo uscire dall'euro e fare
la secessione lasciamole ai cialtroni alla Grillo-Salvini
In effetti se guardiamo a come si è mosso Tsipras... non siamo molto lontani
da quanto sopra, al di là degli attacchi ideologici.
Sospendo qui questo post perchè al momento vedo in giro solo una grande voglia
di sinistra (che è naturale, sana e condivisibile), ma senza alcuna concretizzazione
delle opzioni politiche.
Il che poi porta a proporre "il cantiere della cooperazione delle sinistre" mentre Renzi
gioca al nazareno!!!!
Ovvero siamo ancora molto lontani, anche solo dall'approcciare il problema in modo corretto.
Ciao.
soloo42000