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camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

MyOwnBoss • 4 ore fa
Ma Tsipras è più arrogante o più sprovveduto? Probabilmente una miscela dei due difetti.
Perché come si può iniziare facendo il duro proclamando ai quattro venti che la Grecia non riconoscerà la Troika e gli impegni presi con essa e pretendendo la cancellazione di almeno metà del debito greco, per di più dopo che quote sostanziali ne sono già state cancellate?
Nel contempo affermare che con i soldi assumerà più dipendenti pubblici ed aumenterà stipendi e pensioni. Cioè facendo ulteriormente CRESCERE il suo debito.
E infine presentarsi nella capitali che contano con la sua banda di ministri più o meno comunisti di scarsa qualifica e di nessuna esperienza - a partire dal suo Ministro delle Finanze - cercando di vendere soluzioni assurde come bond legati alla crescita del PIL - mentre non fa nulla per aumentarlo - e maturazione dei debiti posposta all'infinito.
E poi sperare di essere preso sul serio.
Meno male che Draghi gli ha subito preso le misure e lo ha rimesso al suo giusto posto.
Tsipras ormai può fare SOLO una cosa: rispettare coi FATTI gli impegni del suo Paese e chiedere aiuto per far ripartire su basi nuove l'economia e la società greca.
Se, poi, vuol essere ricordato come quello che in pochi mesi ha mandato il suo paese in ROVINA (qeuella VERA, rispetto alla quale questi giorni sono di pacchia), si accomodi. La UE ha avuito tutto il tempo per prepararsi e il default e l'uscita dalla UE della Grecia faranno un danno forte, ma del tutto sopportabile.
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Stefano Mencarelli MyOwnBoss • 3 ore fa
Massì, mortalità infantile +47%? Ma aumentiamola almeno ad un più rotondo +200%.

Che problema c'é, per Draghi sicuramente nessuno.
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camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

“Non accettiamo ricatti”, Atene risponde a Bce
Renzi scarica Tsipras: “Francoforte ha ragione

Il governo greco attacca dopo la decisione di tagliare la liquidità a banche elleniche (leggi). Ma il Fondo
monetario conferma: “Niente sconti”. Varoufakis: “Umiliarci è rischioso”. Premier: “Decisione opportuna”


Renzi regala a Tsipras una cravatta (del semestre Ue). E lui risponde con un cd


http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/02/ ... cd/336787/


“Ho cercato di seguire in greco, ma il liceo classico serve a poco oppure il greco moderno è profondamente diverso dal greco antico”. Questa una delle prime battute che il premier Matteo Renzi sfodera durante la conferenza stampa congiunta con il neopremier greco Alexis Tsipras dopo il vertice a Palazzo Chigi. Passano pochi minuti e Renzi dice: “Ho passato il primo anno della mia esperienza da primo ministro sentendomi accusato dall’Europa di essere un pericoloso uomo di sinistra, mentre la sinistra italiana mi ha accusato di essere un pericoloso uomo di destra. Per questo l’arrivo di Alexis per me è una benedizione”. Poi, al termine della conferenza stampa, il premier Renzi – ricordando che Tsipras ha detto che non indosserà la cravatta finché la Grecia non uscirà dalla crisi – gliene regala una del semestre italiano: “Noi vogliamo dare una mano vera alla Grecia, che non vuol dire dare sempre ragione, ma siamo sicuri che ne uscirà e quando accadrà ci piacerebbe che il premier indossasse una cravatta italiana”. Tsipras accetta e contraccambia con un regalo: un cd di pizzica e taranta salentina. “Questa è la traduzione musicale in Puglia”, esclama Renzi
di Manolo Lanaro
paolo11
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Re: G R E C I A

Messaggio da paolo11 »

Mandiamo in questo modo la Grecia nelle braccia di Putin.E forse a mio avviso si toglierà dalla Nato.

Ciao
Paolo11
pancho
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Re: G R E C I A

Messaggio da pancho »

Non credo che Tsipras possa accettare l'ultimatum dato dall'Europa.

Il popolo greco stasera e' sceso tutto in piazza a sostegno di Tsipras e contro questa decisione.

Tsipras non vuole uscire dall'Europa e quindi dall'euro ma nello stesso tempo continua a dire che in questo modo non potrà mai restituire il debito se non "ammazzando" il proprio popolo.

Quindi, l'unica possibile soluzione sarà quella di accettare i prestiti offerti da Putin e dal mondo arabo.

Questa possibilità lo farà rimenere nell'euro e avrà la possibilità di rispettare i patti voluti dall'Europa.

In questa situazione nessuno potrà disfarsi di questa piccola nazione però, come ho detto nel mio precedente post, porterà indirettamente all'interno dell'Europa coloro che si proporranno ad aiutarli. Certo in un certo qual modo sarà un po' legato con costoro ma che altra soluzione avrebbe potuto scegliere.

Tutto questo converrà alla stessa Europa e sarebbe stato meglio analizzare più profondamente le loro richieste valutando anche le eventuali conseguenze.

I greci rimarranno nell'euro poich nessuno potrà cacciarli e di fronte a questa possibile soluzione altri potrebbero seguire questa strada.
Morale: si ritornerà prima della caduta del muro in cui il mondo era diviso.

Se prima avevamo 2 mondi contrapposti ora ne troveremo 3 e anche 4 se oltre alla Russia, la Cina aggiungiamo il mondo arabo che ora si sta organizzando e rafforzando. Per non contare anche l'India che sta crescendo più degli altri.

Tutto questo per la miopia sulle cose evidenti e far profitti sulle spalle dei più bisognosi.

Certo, la Grecia ora fa parte di questi.

Chil'ha fatta entrare nell'euro senza accorgersi della loro situazione finanziaria? E ora che nella cacca, vorrebbero far pagare al popolo lo loro volute sviste.

Il giudizio sopra di Shiloh sulla Germania e perfetto!! .http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 596#p36596

Ora, dove stanno tutti coloro che poco tempo fa criticavano la via dell'austerità?
Si son defilat iper paura dei todeschi?? Mamma mia xe qua i todeschi, dicevano molto tempo fa dalle mie parti?

Siamo gia arrivati a questo punto?

E il ns bimbetto da presepio si accoda alla dichiarazioni contro Tsipras per paura di non essere piu' creduto sulle sue riforme?

Fa dichiarazioni che dimostrano la sua nullita ma purtroppo di merli ce ne son sempre a josa pronti a bere tutte queste sue continue dichiarazioni.

La Grecia deve pagare i suoi debiti!! dichiara deciso il bimbetto.
Ma chi mai ha detto il contrario?

Tira il sasso a, dovuto momento ma poi, sempre a dovuto momento, pronto a ritiralo se a lui conviene.

Gli italiani son sempre stati cosi! Han sempre bisogno di un condottiere e come spesso succede sbagliano a sceglierlo.

Il giudizio sugli italiani? sarei personalmente piu cattivo di Toscani i


Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
flaviomob
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Re: G R E C I A

Messaggio da flaviomob »

Se lasciano fallire la Grecia, allora sì che nessuno pagherà i creditori europei.

Oppure saranno risarciti in meravigliose, vintagissime dracme. Lungimiranti.

E intanto la Grecia si appoggerà ai paesi orientali per sopravvivere.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
Maucat
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Re: G R E C I A

Messaggio da Maucat »

Questo è uno di quei giochi dove perdi sempre. Sarebbe bastato rifinanziare subito nel 2008 il debito greco e avremmo risolto la situazione pagando anche meno ma allora le banche tedesche e francesi per non rimetterci avrebbero dovuto accettare l'aiuto della BCE e per motivi di rating non lo volevano fare, meglio dar tempo loro di liberarsi dei titoli spazzatura anche se ciò lievitava i costi e strozzava i greci. Stesso giochetto stanno facendo con Spagna e Italia. Il problema non è l'Euro ma gli interessi del grande capitale europeo e mondiale che con il finanziamento di paesi deboli per far loro comprare cose inutili e costose che non si potevano permettere ci ha guadagnato montagne di miliardi e vuole continuare a farlo. Se il mondo intero non capirà che si deve assolutamente limare il potere del denaro e della finanza speculativa non ci sarà un futuro ma solo povertà, guerre e disperazione.
Ora sicuramente la Grecia cercherà chi le presta i soldi a tassi più bassi o in cambio di qualcos'altro e invece di avere un continente coeso avremo ancora una volta un'Europa divisa (del resto se i politici mondiali fanno errori come quello dell'Ucraina...).
pancho
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Re: G R E C I A

Messaggio da pancho »

Ora come vediamo la Merkel cerca di dettare i compiti a tutta l'Europa e credo stia pensando di trovare i modo per far uscire coloro che non stanno ai loro diktat.
Ma allora una domanda mi viene spontanea:
Perché non è lei stessa ad uscirne?

Forse xche un ritorno al marco rivaluterebbe eccessivamente la loro moneta creando in questo modo moltissime difficoltà alle esportazioni con le conseguenze che ne derivano?

È così forte il liberismo in Europa da non permettere una revisione completa di questa Europa?
Ma questa Europa con tutti i suoi rappresentati chi l'ha votata?

Giusto lamentarsi delle situazioni che oggi ci assillano ma sarebbe molto importante chiederci il perché di tutto questo.
Se le pecore vogliono rimanere sempre pecore non possono lamentarsi poi se ci sia sempre il pecoraio col suo cane a tenerle a bada.

Se ora siamo in questa condizioni e purtroppo si continua a scegliere gli stessi conducenti quelle potrebbe essere il problema?
Mancanza di una sinistra seria capace di convincere ?
Oppure l'impossibilità che non possa nascere alcuna alternativa visto la forza che hanno lorsignori dalle belle braghe bianche ?
Niente può nascere se non è concesso dai poteri forti?

Quindi la domanda rimane irrisolta o.... ci rimane un'altra alternativa a me sconosciuta (si fa per dire)

Un salutone
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camillobenso
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Re: G R E C I A

Messaggio da camillobenso »

Caro panchio, in parte la risposta a quanto scrivi arriva da questo intervento di Innocenzo Cippolletta, su L’Espresso di questa settimana:

Ora come vediamo la Merkel cerca di dettare i compiti a tutta l'Europa e credo stia pensando di trovare i modo per far uscire coloro che non stanno ai loro diktat.
Ma allora una domanda mi viene spontanea:
Perché non è lei stessa ad uscirne?

Forse xche un ritorno al marco rivaluterebbe eccessivamente la loro moneta creando in questo modo moltissime difficoltà alle esportazioni con le conseguenze che ne derivano?

È così forte il liberismo in Europa da non permettere una revisione completa di questa Europa?
Ma questa Europa con tutti i suoi rappresentati chi l'ha votata?
pancho

^^^^^^

Un intervento, quello di Cippolletta da far invidia a Maurizio Landini.



30 gennaio 2015
L’Europa non cresce perché ha deciso così

Innocenzo Cipolletta – L’Espresso


Il primo ministro italiano ha un sogno: la parità tra dollaro e euro. Questo significa una svalutazione di almeno il 20% rispetto alla fine del 2014. E non c’è dubbio che la manovra della Bce denominata Qe (quantitative easing) vada in questa direzione.

Certo, una svalutazione dell’euro aiuta una parte delle imprese europee (e italiane) che esportano fuori dell’Europa e quelle che temono la concorrenza da parte di paesi dell’area del dollaro, ossia da parte di molti paesi emergenti. Ma una simile svalutazione ha fondamenta economiche?

Facciamo finta di porre questa domanda a un’ipotetica Agenzia di Rating Interplanetaria (Ari) che guardasse la Terra e volesse dare un voto complessivo al nostro Mondo.

Ebbene, un analista dell’Ari non avrebbe difficoltà a verificare che i paesi dell’euro (Eurolandia) hanno conti con l’estero attivi (per circa il 2,5% del Pil), ossia esportano più di quanto importino, mentre gli Usa con il loro dollaro hanno un disavanzo di circa un’analoga entità (2,6% del Pil).


Se poi guardassero ai costi salariali di produzione, scoprirebbero che Eurolandia sta riducendo il costo unitario del lavoro rispetto ai suoi concorrenti (-0,7% nel 2014), mentre gli Usa lo stanno aumentando (+0,2%).


Non solo, ma Eurolandia ha un disavanzo pubblico sotto la famosa soglia del 3% (2,6%), mentre gli Usa la superano alla grande (4.9% ). Di fronte a questi dati, il nostro analista dell’Ari troverebbe bizzarro che gli europei puntino a una svalutazione dell’euro.



«Ma come» direbbe l’analista «qua bisogna fare l’inverso: svalutare il dollaro per correggere squilibri nei conti con l’estero americani, mentre l’euro andrebbe rivalutato per le ragioni opposte». Di fronte a queste tendenze. l’analista sarebbe indotto a degradare il rating della Terra per manifesta incongruenza delle azioni dei maggiori governi del Globo!


Anche noi dobbiamo domandarci perché una della aree più ricche del mondo, quella dell’euro, con oltre 300 milioni di abitanti istruiti, protetti da sistemi sociali avanzati, residenti prevalentemente in zone urbane, sofisticati come consumatori e risparmiatori, con i conti pubblici mediamente in buon equilibrio, per crescere debbano puntare solo sulle esportazioni verso un paese indebitato come gli Usa e verso paesi più poveri come quelli dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina.


E, per raggiungere questo obiettivo, debbano frenare la propria domanda interna per consumi e investimenti, riducendo i salari della propria popolazione e la spesa pubblica. Possibile che abbiamo costruito l’Europa affinché dipenda dalla crescita della Cina o si difenda dalla competitività dei poveri vietnamiti? Dov’è che abbiamo sbagliato e dove continuiamo a sbagliare?


In realtà, paradossalmente, con l’adozione dell’euro non siamo andati avanti nel costruire un’Europa unita, ma siamo clamorosamente scivolati indietro. Siamo tornati ad essere la somma di 19 piccoli paesi (area dell’euro) che, invece di costruire una nuova istituzione sovranazionale, si sono impegnati a “mettere ordine a casa propria”. L’illusione è che la somma di tanti piccoli paesi competitivi dia luogo a un grande paese competitivo. Ma non sarà così.


Per essere rapidamente competitivi non si può che comprimere i costi interni (salari e spesa pubblica) e cercare di invadere gli altri mercati, a cominciare da quelli dei vicini. È quello che ha fatto la Germania prima della grande crisi. Se tutti in Europa avessimo fatto come la Germania, nessuno avrebbe ottenuto quei risultati (neppure la Germania), la domanda interna europea sarebbe crollata ed Eurolandia sarebbe sprofondata in una crisi recessiva ben prima della grande crisi finanziaria.


Ma, poiché continuiamo a ripeterci che la salvezza sta solo nell’essere competitivi, ecco che esultiamo per la svalutazione dell’euro che invece impoverisce i nostri paesi. Il modello di sviluppo dell’Ue non dovrebbe essere quello trainato dalle esportazioni come risultante della somma delle competitività dei singoli paesi, ma quello di un grande paese capace di trovare al suo interno il motore della crescita, per migliorare il patrimonio infrastrutturale. la qualità della vita dei propri cittadini, il livello di sicurezza e di benessere generale.


Questo non significa affatto rinunciare ad essere competitivi sui mercati mondiali, ma implica assumersi la responsabilità di generare una crescita mondiale che non può che partire dalle aree più ricche della terra.
iospero
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Re: G R E C I A

Messaggio da iospero »

da il Manifesto


L’immaginazione di Tsipras, la spallata di Podemos
Domenico Mario Nuti, 5.2.2015

Le prime mosse del nuovo governo greco di Ale­xis Tsi­pras sono state ras­si­cu­ranti: la Gre­cia non ha alcuna inten­zione di uscire dall’euro (peral­tro pre­fe­rito dal 60% della popo­la­zione greca), né di insi­stere su un ulte­riore taglio del debito pub­blico, né di richie­dere altri prestiti.

Alla fine di feb­braio avrebbe dovuto rice­vere aiuti per 2 miliardi dall’Unione Euro­pea e 5 miliardi dal Fondo Mone­ta­rio, men­tre ora richiede solo 1.9 miliardi dalla Bce a titolo di rim­borso degli inte­ressi aggiun­tivi incas­sati dalla Banca sui titoli greci nel suo por­ta­fo­glio. Come ha detto giu­sta­mente il Mini­stro delle Finanze Yan­nis Varou­fa­kis, «Un’Unione Mone­ta­ria che rea­gi­sce ad una grave crisi finan­zia­ria con la con­ces­sione di mag­giori cre­diti ai paesi in defi­cit a con­di­zione che ridu­cano il pro­prio red­dito non è sostenibile».

Varou­fa­kis pro­pone invece un «menu di swaps» dei titoli greci con nuovi bond di due tipi: uno indi­ciz­zato alla cre­scita eco­no­mica nomi­nale, il cui ser­vi­zio quindi sarebbe con­di­zio­nato alla ripresa dello svi­luppo, e l’altro un’«obbligazione per­pe­tua» che andrebbe a sosti­tuire i titoli di Stato greci in mano alla Banca Cen­trale Euro­pea. Il bilan­cio pub­blico greco rimar­rebbe in sur­plus pri­ma­rio, ma solo ad un più mode­sto 1–1.5%, anche gra­zie alla deci­sione di per­se­guire i grandi evasori.

In que­sto modo la Gre­cia potrebbe rispet­tare in sostanza gli impe­gni esi­stenti, al tempo stesso creando uno spa­zio fiscale suf­fi­ciente a finan­ziare le misure di rico­stru­zione del wel­fare state, di aumento del sala­rio minimo e delle pen­sioni, non­ché i bene­fici in natura o sus­sidi (ad esem­pio elet­tri­cità e tra­sporti) pro­messi e in parte già decisi dal nuovo governo.

Altri­menti, dice Varou­fa­kis, «diven­te­remo una Gre­cia defor­mata piut­to­sto che rifor­mata». Il piano di Varou­fa­kis è stato rice­vuto favo­re­vol­mente dalla City di Lon­dra e for­ni­sce un’eccellente e cre­di­bile base per i nego­ziati con le isti­tu­zioni euro­pee. La poli­tica greca si inse­ri­sce in un con­te­sto segnato dall’allentamento mone­ta­rio (Quan­ti­ta­tive Easing) da parte della Bce, dalla sva­lu­ta­zione dell’euro – che si è sta­bi­liz­zato a 1,13 dol­lari – e dalla caduta del prezzo del petro­lio: tre feno­meni che miglio­rano le pos­si­bi­lità di uscire dalla crisi in Europa. Tut­ta­via, la poli­tica espan­siva di Dra­ghi potrebbe essere ina­de­guata e arri­vata troppo tardi — «too lit­tle too late» in con­fronto ai 4.500 miliardi di dol­lari mobi­li­tati dalla Fed negli Usa. La sva­lu­ta­zione dell’euro potrebbe diven­tare una guerra fra aree valu­ta­rie a colpi di sva­lu­ta­zioni com­pe­ti­tive, con la desta­bi­liz­za­zione dei mer­cati finanziari.

La caduta del prezzo del petro­lio è il risul­tato della minore domanda per effetto della crisi, sco­rag­gia la ricerca di fonti alter­na­tive e fa cadere anche le impor­ta­zioni dei paesi pro­dut­tori. Infine, la rispo­sta dell’Europa alla Gre­cia è stata carat­te­riz­zata da posi­zioni rigide di fronte a ogni forma di ristrut­tu­ra­zione o anche solo rimo­du­la­zione del debito greco. Mat­teo Renzi è stato para­go­nato ad Ale­xis Tsi­pras, ma pur­troppo non siamo così for­tu­nati, hanno in comune solo la gio­vane età .

L’Italia ha 40 miliardi di cre­diti verso la Gree­cia e il nostro ottimo Pier Carlo Padoan non ha né l’immaginazione né la tena­cia di Yanis Varou­fa­kis. Sem­mai Ale­xis Tsi­pras ha qual­cosa in comune con il nostro neo-Presidente Ser­gio Mat­ta­rella: subito dopo la loro ele­zione ambe­due si sono recati a visi­tare un monu­mento alle vit­time delle atro­cità nazi­ste, il che non può aver entu­sia­smato Angela Merkel.

I fran­cesi stanno a guar­dare; per allar­gare la brec­cia nell’austerità euro­pea aperta da Syriza dovremo atten­dere una paral­lela vit­to­ria di Pode­mos nelle pros­sime ele­zioni spagnole.

Il peri­colo è che il gioco a nascon­dino fra tede­schi e greci con­duca a un disa­stroso scon­tro fron­tale, magari sotto forma di un «acci­den­tal Gre­xit» (l’espressione è di Wol­fgang Mun­chau): la sca­denza di una dead­line prima che sia rag­giunto un nuovo accordo, la per­dita dell’accesso della Gre­cia non solo all’allentamento mone­ta­rio di Dra­ghi, ma alla liqui­dità di emer­genza for­nita dalla Bce, una fuga di capi­tali e una corsa dei cit­ta­dini al ritiro del denaro con­tante dalle ban­che. A quel punto una severa crisi di liqui­dità potrebbe imporre alla Gre­cia l’emissione di una qual­che forma di moneta nazio­nale, magari ini­zial­mente come biglietti del Tesoro emessi in paral­lelo alla cir­co­la­zione di euro dive­nuti troppo scarsi: da lì all’uscita il passo è breve. Cipro giunse a un sof­fio da que­sta situa­zione. La pos­si­bi­lità che que­sta uscita acci­den­tale suc­ceda in Gre­cia non può essere del tutto esclusa, e sarebbe cata­stro­fica per l’intera Euro­zona, con­ta­giando prima il Por­to­gallo, poi gli altri paesi meri­dio­nali com­prese la Spa­gna e l’Italia. Ce n’è abba­stanza per mode­rare l’ottimismo di chiunque.
iospero
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Re: G R E C I A

Messaggio da iospero »

da " L'Altra Europa..

6 febbraio 2015

Trecento economisti


5 febbraio 2015
Trecento economisti e accademici provenienti da tutti i continenti, da James Galbraith a Stephany Griffith-Jones, da Jacques Sapir a Dominique Meda, invitano i governi europei e le istituzioni internazionali a “rispettare la decisione del popolo greco” e ad “avviare negoziati in buona fede con il nuovo governo greco per risolvere il problema del debito”.

Chiediamo ai governi d’Europa, alla Commissione europea, alla Banca centrale europea e al FMI di rispettare la decisione del popolo greco nella scelta di un nuovo percorso ed avviare negoziati in buona fede con il nuovo governo greco per risolvere il problema del debito.
Il governo greco ha ragione nel sostenere che un importante cambiamento è necessario perché le politiche attuate finora sono un fiasco completo. Non hanno portato né la ripresa economica, né la stabilità finanziaria, né di posti di lavoro, neppure investimenti diretti esteri. Hanno danneggiato la società greca e indebolito le sue istituzioni. L’approccio seguito è stato puramente e semplicemente nefasto, non ha determinato alcun progresso che meriti di essere preservato. Chiediamo ai partner europei di riconoscere questa realtà che è all’origine dell’elezione del nuovo governo greco.
La Grecia ha bisogno di misure umanitarie immediate, di un salario minimo più elevato, della creazione di posti di lavoro, di investimenti e misure per ripristinare e migliorare i servizi di base come la sanità e l’istruzione. Ha bisogno di dotarsi di un sistema fiscale più robusto e progressivo, che si basi meno sull’IVA e maggiormente indirizzato a tassare i profitti e i patrimoni. Il nuovo governo deve anche combattere, punire e sradicare la corruzione. Per poter realizzare queste politiche e dare loro il tempo di dimostrare la loro efficacia, sono necessari dei margini di bilancio. Nel frattempo, il Paese ha bisogno del rifinanziamento della Banca centrale europea per stabilizzare il suo sistema bancario. Chiediamo alle autorità europee e ai governi di lasciare alla Grecia questi margini di bilancio e di garantire questo rifinanziamento.
Il governo greco ha ragione di esigere la cancellazione del suo debito nei confronti dei partner europei. Questo debito è insostenibile e non sarà mai ripagato, qualunque cosa accada. Non vi è dunque alcuna perdita economica per gli altri paesi e per i loro contribuenti. Al contrario, un nuovo inizio per la Grecia permetterà di rilanciare le attività, di incrementare le entrate e di creare posti di lavoro e, quindi, di indurre benefici anche per i paesi vicini. Esortiamo i creditori della Grecia a cogliere questa opportunità ed esporre chiaramente e onestamente questi fatti alle popolazioni. Ciò che è in gioco non è solo il destino della Grecia, ma il futuro di tutta l’Europa. Una politica di minacce, ultimatum, di ostinazione e di ricatti significherebbe agli occhi di tutti di fallimento morale, politico ed economico del progetto europeo. Esortiamo i leader europei a rifiutare e condannare ogni tentativo di intimidazione e coercizione nei confronti del governo e del popolo della Grecia.
Al contrario, il successo della Grecia può indicare un percorso verso la prosperità e la stabilità in Europa. Esso consentirebbe un rinnovamento della democrazia e aprirebbe il gioco elettorale ad altri cambiamenti costruttivi. Noi siamo con la Grecia e con l’Europa, per la democrazia e il cambiamento. I leader europei devono riconoscere la scelta democratica decisiva operata dal popolo greco in circostanze estremamente difficili, procedere ad una valutazione realistica della situazione e impegnarsi senza indugio sulla via di un negoziato ragionevole.
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